Nella nostra traduzione da Paix Liturgique (Lettera n.1126 del 13 novembre ) : un testo più duro del solito in questo momento di crescenti restrizioni di tutto ciò che ha a che fare con la Tradizione autentica, a partire dalla Liturgia. Ne viene fuori un quadro davvero desolante delle attuali gerarchie. E la situazione della Francia non differisce da quella di tutto l'orbe cattolico, con rare eccezioni. Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis Custodes e successive restrizioni.
Lasciateci tranquilli!
Alcuni dicono che i vescovi devono meritare rispetto e fiducia nel loro insieme, e che è controproducente, addirittura offensivo, pubblicizzare le loro colpe e contestarli pubblicamente in ordine alle loro mancanze. Costoro dimenticano che solo ciò che è rispettabile viene rispettato.
Apprendiamo in questi giorni dalla CEF, attraverso il messaggio inviato da mons. de Moulins-Beaufort a papa Francesco, che oltre ai rapporti tra le Chiese di Francia e d'Africa - il cui oggetto sono gli innumerevoli sacerdoti fidei donum forniti dalle diocesi africane per colmare le lacune del panorama parrocchiale francese e l'abisso della scristianizzazione, i vescovi esamineranno la missione della Chiesa in questo momento.
Tante le tematiche: " un momento di ritorno al sinodo [della sinodalità] con i sei [vescovi] che vi hanno partecipato, un intervento dei leader delle comunità ortodossa, armena e protestante; un incontro con i tre movimenti scout cattolici in Francia (Scout e Guide di Francia, Scout d' Europa, Scout Unitari di Francia); un lavoro sull'educazione cattolica; un confronto sulla situazione dei seminari;
Una gran quantità di solidi che riempie un grande vuoto. Argomenti appena scremati che nascondono l'essenziale: prima di parlare di “missione”, cosa rappresentano coloro che parlano? In nome di che cosa approvano o addirittura partecipano?
Si interrogano forse sul crollo vertiginoso della pratica in Francia, al punto che alcune diocesi si riducono a poche migliaia di praticanti su diverse centinaia di migliaia di abitanti, e che un vescovo che ha abbandonato la sua diocesi molto rurale che si è scristianizzata, ha oggi in ciascuna delle parrocchie della sua metropoli d'origine più fedeli che in tutta la sua diocesi al tempo in cui era vescovo? E ciò non gli ha impedito di porre fine senza scrupoli a una messa tradizionale e di cacciare qualche decina di fedeli in più dalla sua chiesa diocesana, dalle schiere ingrigite e disperse?
Probabilmente no.
Dovrebbero infatti riconsiderare e comprendere che di fronte ai mediocri, ai leader e a coloro che vivono quotidianamente senza coerenza con ciò che affermano e predicano, i francesi – la stragrande maggioranza dei francesi – votano con i piedi.
Dovrebbero capire che passeggiare per la loro diocesi, riorganizzare costantemente i laici negli uffici ben riscaldati della casa diocesana, fare sinodi diocesani o scrivere ogni anno lettere pastorali di 20 pagine: poveri alberi! - non è sufficiente.
E soprattutto per annunciare la missione bisogna essere rispettabili.
Questo è il caso di alcuni vescovi, ma non di tutti.
Come rispettare quel vescovo che esordisce mettendo a disposizione la sua cattedrale per un'iniziativa che comprende una chiamata alla preghiera islamica, vi partecipa, ma non dà tanto per scontato che al pubblico sia vietato filmare e registrare proprio nel momento della proclamazione islamica? alla preghiera sotto le volte gotiche?
Come rispettare un vescovo che lascia frettolosamente la sua diocesi, presumibilmente a causa di un esaurimento, ma in realtà perché sul suo computer sono state trovate centinaia di foto molto suggestive e il suo clero non le vuole più?
Come rispettare quel vescovo, che lascia letteralmente nei guai la sua diocesi per andare 500 km più a sud, dopo aver stremato il suo clero, provocato un deficit di un milione di euro all'anno e, prima di andarsene, ha firmato un preventivo per lo sviluppo del coro della cattedrale per il quale la diocesi non aveva nemmeno un soldo?
Come rispettare quel vescovo che si muove nella conferenza dei vescovi di Francia, davanti agli abitanti e ai pellegrini di Lourdes, con i pantaloni attillatissimi?
Come rispettare quei vescovi - almeno tre, di cui uno emerito - che stanno per crollare, a diverse centinaia di chilometri dalle loro sedi vescovili, sul pavimento di una sauna gay nel cuore di Parigi, dove cinquantenni e più proclamano da questo bastione della sottocultura "giovanilista" il piacere dei rapporti sessuali con giovani belli e ben equipaggiati, "poco importa l'età "?
Come rispettare quel vescovo che, ben consapevole, mentre dirige un seminario, di avere un candidato che non può assolutamente essere ordinato, lo nasconde mandandolo a farsi ordinare 600 km a nord-est? Oggi è un diacono “in perpetuo inserimento pastorale” che diversi vescovi si sono passati come una patata bollente: come rispettare anche loro?
Come possiamo rispettare quei vescovi, tra cui un arcivescovo e un emerito, che sono oggetto di procedimenti per abuso morale davanti al tribunale penale canonico nazionale (TCPN)?
Come rispettare il TCPN che ha una forte propensione a ignorare i fascicoli che gli vengono affidati, o addirittura a rifiutarsi di prendere in considerazione le denunce se i vescovi delle diocesi interessate rifiutano qualsiasi indagine - a meno che il denunciante non provenga da una famiglia ricca o influente o che l'imputato possa quindi essere trattenuto, o addirittura rovinato, se si oppone alle autorità romane?
Come rispettare il fatto che tre anni dopo il CIASE, la Francia ha meno giustizia ecclesiastica di prima, con autorità diocesane o interdiocesane, e che quel poco che resta è stato sostituito da un'autorità che copre i colpevoli e punisce gli innocenti, a un organismo che nega qualsiasi riconoscimento alle vittime distrutte per tutta la vita dell’eurodeputato o delle Beatitudini?
Come rispettare i vescovi che perseguitano i loro preti stranieri, o quelli di comunità, o di riti diversi, che perseguitano la messa, per ignorare il collasso delle loro diocesi, la loro turpitudine o l'appropriazione indebita dei fondi dei fedeli?
Come rispettare quei due vescovi, avvisati per anni da vicari generali nella stessa diocesi della pedofilia di un sacerdote, che hanno taciuto e lo hanno lasciato a contatto con i giovani, per salire di grado - ed entrambi i vescovi hanno continuato a coprire i colpevoli e distruggere gli innocenti perché erano degli informatori?
Come rispettare quel vescovo, che accusa un altro di atti che non ha commesso nella speranza di salire di grado, non ci riesce, lascia la sua diocesi all'abbandono, adducendo pretesti lodevoli, ma molto lontani dalla verità?
Come rispettare quell'altro vescovo che, tenendo in sospeso un'ordinazione rifiutata da tempo, fa firmare segretamente ai seminaristi l'impegno a non celebrare mai in un certo rito - consenso forzato ritenuto nullo, ma non nel suo mondo di cui si crede vescovo, di esser giustificato nel far valere il suo documento anche a Gesù tornato sulla terra?
Come rispettare quei futuri vescovi, oggi responsabili di seminari, comunità religiose, vicari generali, cancellieri, rettori di santuari, amministratori diocesani, decani, che hanno coperto gli autori di abusi o li hanno destituiti invece di sanzionarli, che hanno una doppia vita - e sono talvolta arrivati al punto di scaricare i loro partner, che sono stati riconosciuti nei bagni turchi gay, che sono membri di organizzazioni incompatibili con la fede cattolica, e che tuttavia predicano la totale fedeltà al Papa e la morale cristiana?
Non sorprende che una stragrande maggioranza dei francesi abbia votato con i piedi e abbia abbandonato questi tristi vescovi o pretendenti alla mitra, mentre sono impegnati a liquidare ciò che resta e a una svendita totale.
Come rispettare coloro che parlano di “annuncio della missione” quando sono dei becchini?
Almeno questi pastori ci lascino in pace!
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