Il padre Louis Bouyer, pastore protestante convertito alla Chiesa cattolica VS il vescovo Annibale Bugnini, mandarino subdolo e protetto di Montini, Paolo VI, distruttore della Santa Messa gregoriana.
Paolo VI giocava su due tavoli, fingendo di difendere la Santa Messa, mentre dava tutta l'autorità a Bugnini. Che fosse o meno un mandilone è irrilevante, gli effetti sono stati disastrosi.
Padre Bouyer racconta:
«Ho scritto al Santo Padre, Paolo VI, per presentargli le mie dimissioni da membro della Commissione incaricata della riforma liturgica. Il Santo Padre mi ha convocato immediatamente:
PAOLO VI: Padre, lei è un'autorità indiscutibile per la sua profonda conoscenza della liturgia e della Tradizione della Chiesa, e uno specialista in questo campo. Non capisco perché presenti le sue dimissioni, dato che la sua presenza non solo è preziosa, ma indispensabile.
P. BOUYER: Santo Padre, se sono uno specialista in questo campo, le dirò semplicemente che rinuncio perché non sono d'accordo con le riforme che lei ci impone. Perché non tiene conto delle indicazioni che le presentiamo, ma fa tutto il contrario?
PAOLO VI: Non capisco: io non impongo nulla; non ho mai imposto nulla in materia, ma mi rimetto totalmente alla vostra competenza e ai vostri suggerimenti. Siete voi che mi presentate le proposte. Quando viene il padre Bugnini, mi dice: «Questo è ciò che chiedono gli esperti». E poiché gli esperti in questo campo siete voi, mi rimetto al vostro giudizio.
P. BOUYER: Nel frattempo, quando noi studiamo una questione e decidiamo cosa ci sembra bene proporre a Vostra Santità in coscienza, padre Bugnini prende il nostro testo e ci dice subito, dopo avervi consultato: «Il Santo Padre desidera che introduciate questi cambiamenti nella liturgia». E poiché non sono d'accordo con le vostre proposte, perché esse sono una rottura con la Tradizione della Chiesa, allora presento le mie dimissioni.
PAOLO VI: Non è affatto così, Padre. Mi creda, Padre Bugnini mi dice esattamente il contrario: non ho mai respinto una sola delle vostre proposte. Padre Bugnini viene da me e mi dice: «Gli esperti della Commissione incaricata della riforma liturgica hanno chiesto questo e questo». E poiché non sono uno specialista in liturgia, gli ripeto che mi sono sempre rimesso a voi. Non ho mai detto questo a Monsignor Bugnini. Sono stato ingannato; padre Bugnini ha ingannato me e voi.
P. BOUYER: Così è, cari amici, come è stata fatta la riforma liturgica. Da «Inside the Vatican», Robert Moynighan.
Francesco Sartori
8 commenti:
liturgia tradizionale
“Messa di sempre”, dietro l'equivoco c'è un fondo di verità
https://lanuovabq.it/it/messa-di-sempre-dietro-lequivoco-ce-un-fondo-di-verita
Domanda:
" Bugnini sta alla Messa del/post Vat.II come Kiko Arguello sta alla
Messa cattogiudaizzante dei neocatecumenali?"
Per meglio dire: "
La Chiesa Cattolica Apostolica Romana celebra la Messa della Tradizione
trasmessa dagli Apostoli seguendo le rubriche del Messale Romano
( evolutosi nellaTradizione) oppure celebra la Messa di Bugnini per la
chiesa secondo Bugnini? La Chiesa Cattolica e' ancora Apostolica
Romana oppure e' diventata l'ennesima setta protestante?
Caro Francesco,
leggendo il dialogo che riporta (aneddotico e non documentale, non verificabile, sebbene citato da Robert Moynihan (Inside the Vatican), e non da una fonte diretta, né da documenti ufficiali della Chiesa o da scritti autobiografici di Bouyer), una cosa è certa: non è lecito affermare che Paolo VI “giocava su due tavoli”, a meno di cadere in un giudizio temerario e in una lettura distorta della realtà.
Il racconto tra Paolo VI e padre Bouyer, ammesso sia autentico, non dimostra affatto doppiezza, ma semmai una debolezza di governo o un’eccessiva fiducia in collaboratori inaffidabili, come il discusso mons. Bugnini — che infatti fu rimosso nel 1975 dallo stesso Paolo VI.
Attribuire a Montini una regia occulta contro la Messa gregoriana o contro la Tradizione è non solo indimostrabile, ma anche offensivo verso un Papa legittimo, al quale si deve rispetto e obbedienza, anche nella sofferenza.
Paolo VI non è stato perfetto — nessun Papa lo è — ma è stato il Papa, e come tale ha esercitato un’autorità reale e non delegittimabile da opinioni private.
È assurdo giudicare “la legittimità teologica” delle decisioni di un Papa: non siamo noi la misura del Papa, ma è il Papa il principio visibile dell’unità della Chiesa, come insegna il Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, 23).
Che Paolo VI abbia sofferto per gli abusi postconciliari è evidente. Basta rileggere le sue parole sull’“autodemolizione della Chiesa” (1972) o le lacrime versate per la perdita del senso del sacro.
E soprattutto, basta vedere il suo magistero: la Humanae Vitae, il Credo del Popolo di Dio, la difesa dell’indissolubilità del matrimonio, l’ostinato rifiuto delle ordinazioni femminili.
Tutto questo non è il profilo di un doppio giochista, ma di un pastore afflitto, consapevole delle derive, eppure fermo nella fede.
E poi, Cristo non ha promesso pastori perfetti, ma che le porte degli inferi non avrebbero prevalso.
Chi ama davvero la Chiesa, combatte per la verità senza colpire il principio dell’unità, che è il Papa. Anche quando non capiamo tutto.
Don Pietro Paolo
ma si come il ministro che aveva comprato la casa vista Colosseo a sua insaputa.. ma come si fa a credere a ste cose? Mauro
C'é perfetta coerenza tra quelko che si dicevano. Bugnini diceva"gli esperti sostengono che..." non "Bouyer dice che..." bene ha fatto BOuyer a dare le dimissioni, esendo palesemebte in minoranza nel gruppo degli esperti
Forse Paolo VI sperava che Bouyer, un ex pastore protestante, collaborasse con Bugnini alla protestantizzazione della Santa Messa?
Ingannato o meno da Bugnini, che sembra abbia giocato sui due tavoli, Paolo VI rimane responsabile del risultato... Per quanto a suo dire non fosse un esperto in materia, perché affidarsi ciecamente alla Commissione? Anche un qualunque fedele, ignaro di ogni teoria liturgica, si sarebbe accorto delle vistose differenze tra VO e NO, così come delle incongruenze dei nuovi testi liturgici con la dottrina cattolica di sempre. Ma Montini era ignorante anche riguardo alla dottrina? Si sarebbe detto altrimenti, ma ovviamente non è così. Oppure una altra spiegazione è il dolo. Povero lui, quanto dovrà pagare in Purgatorio?
Questa comprovata doppiezza porterebbe, di regola, a rivederne l'intera vita.
Se Paolo VI fosse stato in buona fede dopo il colloquio con p. Bouyer avrebbe convocato il Padre Bugnini (Padre ? de che ?) e lo avrebbe mandato a quel paese, magari in compagnia di "osservatori" vari, annullato tutto quanto già fatto e ricominciato il lavoro, magari sotto la direzione di Padre Bouyer. Così Paolo VI non ha fatto, e così il doppio gioco è continuato...e continua tutt'ora. Oggi, ad esempio nel " campo da gioco " della pedofilia è tutta un'apertura a vecchi giocatori. Dopo Pio XII mi sembra che il percorrere questa " via ", per nulla evangelica, continui con una certa costanza. Sembra cambiare il "campo di gioco" ma la sostanza è sempre la stessa. La costanza quando è applicata all'esercizio di una virtù è, essa stessa, virtù, ma quando è applicata al male è un grave peccato poiché amplifica il peccato stesso. Valeria Fusetti
Uno l'hanno fatto santo, l'altro (Bugnini) non ancora.
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