Caso Georgiev. Alla guerra come alla guerra!
Vogliamo ancora una volta scivolare dalla montagna del sapone e pensare che quel che ci viene venduto non siano infatti solo bolle di sapone? Picierno, Maggi e tutti quegli altri figuranti che si sono affrettati a sottoscrivere la petizione contro il grande direttore d’orchestra Georgiev sono le truppe cammellate di quel potere che si è impossessato dell’Europa e che per logiche estranee a qualsiasi buon senso se non a quello della perversa quanto cogente determinazione di interessi afferenti al mondo del capitale finanziario a forte trazione globalista, lavora perché la Russia sia ridotta a frantumi. Perché così deve essere.
Trovare una razionalità in questa logica è da ingenui razionalisti che pensano che tutto può e deve essere spiegato alla luce della ragione. Come se ragione e buon senso dovessero per forza andare a braccetto. Chi l’ha detto? Dov’è scritto? Cercare quindi di spiegare la decisione di annullare il concerto alla reggia di Caserta fuori dalla comprensione del ruolo che oggi gioca questa misera quanto meschina Europa è un ragionare davvero fuori contesto, è un parlare scriteriato fuori dalla disciplina del pensiero ancorato alla materialità dei processi reali.
Come è vano e fuorviante stare lì a disquisire se si tratta di ritorno al fascismo, o al nazismo, nella diffusa quanto mendace idea che questi siano stati anomalia della Storia, male assoluto, come se la democrazia, come intesa nell’auto-rappresentazione dell’Occidente Politico, quello che si ritiene “giardino fiorito” nel bel mezzo di una selvaggia giungla, fosse stata (ed è) esente da crimini, malversazioni e atrocità naturalmente sempre compiuti in nome e per conto del Bene.
La gentucola chiamata a firmare la petizione contro Georgiev è l’espressione di un potere che vuol mostrare di non sporcarsi direttamente le mani e che ricorre a queste forme di pressione democratica per ottenere quello che ritiene essere il risultato più conveniente. Non a caso, al di là di uno sbandierato sovranismo alla montecarlo, il nostro governo continua (in coerenza con quello precedente) a sfornare “pacchetti” contro la Russia. Con un ministro della cultura pronto a dire che si è fatta la cosa giusta, anzi va replicata anche a Bologna dov'è in cartellone l’esibizione del pianista Romanov naturalizzato italiano ritenuto “filo-russo”. Perché Bologna, cantilena la solita solfa democratica e naturalmente anti fascista, è una città democratica e non si può avallare il fascismo putiniano eccetera eccetera eccetera… che poi le milizie ucraine utilizzino non pianoforti ma vessilli e simbologie naziste o para naziste questo non deve preoccupare, lì si combatte per la democrazia, contro l’orso russo che minaccia di invadere il giardino fiorito.
Antonio Catalano, 22 luglio 2025
15 commenti:
"Non date le cose sante ai cani e non buttate le perle ai porci....." ha detto la Zacharova, sempre tagliente e acuta nel colpire laddove fa male nei confronti di un'Europa irriconoscibile.
Quelli che fanno i duri solitamente sono deboli. Ma non è questione di forza è questione che non hanno argomenti propri.
Un ciclo di lezioni su Dostoevskij proibito. Media russi silenziati. Contratti con cantanti d’opera russi disdettati. Balletti di Ciajkovskij vietati. Persino gatti russi non ammessi a mostre feline. E ora l’annullamento del concerto di Valery Gergiev, uno dei più grandi direttori d’orchestra al mondo, alla Reggia di Caserta. La colpa del Maestro? Essere, pare, amico di Putin. La bieca e liberticida cappa di russofobia - ben rappresentata dagli isterismi della von der Leyen, della Gran Bretagna, della Nato e dei ridicoli botoli baltici che abbaiano all'orso russo - che è calata sull’Europa richiama sempre di più una sorta di totalitaria declinazione euro-atlantista della "cancel culture". Un giorno la Storia riderà di questi beceri, rozzi, ottusi, incolti, meschini censori democratici, odiatori dell'arte e della bellezza e totalmente privi del senso del ridicolo.
Silente
OTTIMO INTERVENTO
YouTube - Grazia
Le Menzogne imposte dall'Élite Globalista - Mons. Carlo Maria Viganò
Cosa possiamo aspettarci da una UE apostata e il cui deserto spirituale oltre che politico-culturale si estende ormai a macchia d'olio? Dove sono finiti i garanti della Gostiduzione?
Laico, ignorante religioso e fiero di esserlo
Fede & Cultura Universitas
https://www.youtube.com/watch?v=vNjyqxTK_Is
Questione di ignoranza.
L'Europa, perdendo i suoi riferimenti spirituali cristiani, ha perso completamente il senso della vita e brancola nel buio, dove purtroppo finiamo anche noi se non ci risvegliamo dal torpore in cui siamo immersi.
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Esistono tanti tipi di ignoranza qui è, per dirla alla romana, " 'na ignoranza de ceppo! " Credo che il detto intenda tutto l'albero genealogico dell'ignorante.
“Non gettate perle ai porci”, ha detto Maria Zakharova, dopo la cancellazione del concerto del maestro russo Gergiev a Caserta, in Italia.
Ha ragione.
Quando l’arte viene censurata per ragioni etniche o politiche,
quando la cultura è calpestata in nome della propaganda,
quando un direttore d’orchestra viene bandito solo perché russo…
…non siamo più in una democrazia.
Siamo nella cloaca di un Occidente arrogante, ignorante e in guerra con la verità.
La Russia non è il nemico.
Il nemico è chi uccide la libertà in nome dell’obbedienza.
— Avv. Paola Piccone
Portavoce Regione Abruzzo – Insieme Liberi
«Le reazioni avverse da vaccino covid? Sono solo nella vostra testa malata. Fatevi curare». I leoni da tastiera impallidiranno a sapere che questa frase è stata pronunciata dal professor Roberto Burioni, uno dei televirologi più ascoltati e sempre presente in tv. Burioni ha intavolato una discussione con il Comitato Ascoltami, che riunisce in forma organizzata il maggior numero di pazienti con danneggiamento da vaccino covid riconosciuto e no.
https://lanuovabq.it/it/burioni-insulta-i-danneggiati-da-vaccino-malati-mentali
Conti in banche?
È arrivata la risposta del Cremlino alla vergognosa censura italiana ai danni di artisti russi, in primis Gergiev (ma non solo lui). La Russia fa sapere che - così leggiamo su Ansa.it - resta aperta agli artisti italiani. Una risposta di gran classe, non c'è che dire; una risposta che ridicolizza ampiamente, se ancora ve ne fosse bisogno, il pavido governo della destra bluette neoliberale, filoatlantista e filoisraeliana di Giorgia Meloni. Non sappiamo, a dire il vero, nemmeno se detto governo riuscirà a capire la finezza della risposta russa: tale e tanta è la grettezza del potere oggi dominante nel nostro sventurato Paese. Sia quel che sia, sarebbe bene sviluppare un ragionamento serio e al di là della barriera dei pregiudizi: si dice sempre, ed è ormai un cliché collaudato, che la Russia di Putin è un totalitarismo repressivo e nemico della libertà. Ammettiamo per un istante, ex hypothesi, che ciò sia vero. E che dire allora di una realtà, quella europea, che reprime la libertà di espressione agli artisti? Se il governo russo è repressivo, ne segue sillogisticamente che ancor più lo è quello dei paesi dell'odierna Unione Europea, che ormai, calpestando quel poco di dignità che restava loro, sono passati direttamente alla guerra contro la cultura russa, da Dostoevskij a Gergiev. E quando la guerra va a colpire la cultura, lì la barbarie raggiunge il grado massimo. Anche da questi eventi orrendi, da cui ogni cittadino europeo ancora pensante dovrebbe dissociarsi incondizionatamente, si evince con adamantino profilo come l'odierno occidente debba essere concepito come uccidente: il suo ubi consistam riposa infatti sulla pulsione pantoclasta e nichilista, che lo porta ad annientare ogni cosa, compresa la cultura. Ma fare la guerra alla cultura significa sempre e solo spalancare le porte alla barbarie, quella barbarie che ormai sembra essersi impadronita della nostra Europa.
L'Europa in cui viviamo non è più l'Europa cristiana: è un artefatto pensato in circoli di cultura laicista e talmudica. Vantarsi accoglioni e in(con)cludenti censurando l'arte di chi si mantiene integro nella propria tradizione è il prodotto di una propaganda che ottunde.
Siamo diventati gli zombi di noi stessi: ci sono ragazzini che bestemmiano il nome dell'Altissimo ripetutamente, in pubblico, senza farsene un problema, salvo manifestare per l'estinzione di qualche specie animale. Si sparano vaccini fin dai primi anni di vita, poi sostanze varie più avanti... la famiglia non c'è, la scuola è quella che è, la Chiesa non dice quasi niente di differente, il cervello ovviamente ne risente.
Segnalo che il sindaco di Angri, a difesa della libertà della cultura e dell'arte, invita il maestro Gergiev a tenere un concerto nel suo comune del salernitano.
Fatti, non solo parole. E la Cultura vincerà (e anche l'intelligenza).
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È stato un errore cancellare il concerto del maestro russo. Però alcuni commenti sono di una faziosità estrema. Ci vorrebbe più equilibrio.
Bravissimo!
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