Per saperne di più. E comprendere le ragioni per cui la martellante coralità degli stolti araldi del progressismo acefalo senza coscienza cerca di legittimare in tutti i modi le sane reazioni ai disvalori della cultura egemone della sinistra.
Come ha correttamente fatto notare Paolo Mieli: “Ѐ la prima volta nella storia che un governo non è sostenuto neanche da un giornale o media”. Basta leggere un giornale o accendere la TV per rendersene conto. Ogni talk show televisivo è organizzato in modo da mettere un componente della maggioranza di governo contro tutti gli altri componenti del salotto, con il conduttore/conduttrice che spinge le tesi contrarie al povero malcapitato e presenta esclusivamente servizi avversi a qualsivoglia affermazione abbia fatto un esponente giallo-verde. L’omogeneità del discorso di ogni canale televisivo e di ogni quotidiano mainstream propone un livello di propaganda che ha ben poco da invidiare a quello dei regimi autoritari. Propaganda che oggi mira a minare le fondamenta del governo, ovvero dissolvere l’alleanza tra Lega e M5S mettendoli l’uno contro l’altro. Il governo italiano, proprio come quello di Putin o quello di Trump è diventato il “nemico” nel racconto della stampa nazionale ed internazionale. Potremmo dire allo stesso modo in cui la “grande informazione” ha esaltato in passato eventi innegabilmente negativi per l’economia e la società italiana come la guerra a Gheddafi, le sanzioni alla Russia, le privatizzazioni e liberalizzazioni, i tagli alla spesa, il processo di mani pulite, assurde politiche europee, lo stesso euro e potremmo continuare a lungo. Com’è possibile che ciò accada? Per capirlo analizziamo il funzionamento degli assetti proprietari nel settore dell’informazione.
Non c’è nulla di oscuro, le informazioni sui proprietari dei maggiori quotidiani sono di pubblico accesso. Craxi diceva: “guarda come si muove il corriere e vedrai dove si va a parare”, infatti proprio il Corriere della Sera, primo quotidiano italiano, ha avuto come maggiore azionista, per decenni e fino all’inizio dello scorso anno, la Fiat (holding Exor), seguita da Mediobanca, Unipol, Intesa Sanpaolo. Dallo scorso anno la Fiat è uscita dal capitale ed è subentrato come primo azionista con quote di controllo la Cairo Communication.
Il secondo maggior quotidiano, La Repubblica, da sempre di proprietà esclusiva del gruppo Espresso (Holding Cir) di Carlo De Benedetti, dallo scorso anno è passata al gruppo Gedi, nato dalla fusione tra il gruppo Espresso e Italiana Editrice, società quest’ultima di proprietà del gruppo Fiat, la quale a sua volta possiede il quotidiano La Stampa (il quarto quotidiano italiano) e Il Secolo XIX.
Il gruppo Gedi che unisce la forza editoriale di Carlo De Benedetti (proprietario del 43,401% delle azioni) e quella della Fiat di John Elkan (proprietario del 15,027%) è oggi tra i maggiori a livello europeo. Il terzo quotidiano italiano, Il Sole 24 Ore, è di proprietà di Confindustria.
Il Messaggero è di proprietà del finanziere Francesco Gaetano Caltagirone, e così via, la medesima situazione è riscontrabile in tutto il resto della stampa mainstream.
E le televisioni? Stessa cosa, Mediaset e La7 sono possedute rispettivamente da Fininvest (Berlusconi) e Cairo Communication (Cairo), Sky Italia invece è del gruppo Murdoch.
La Rai invece merita delle considerazioni a sé, in quanto è di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale nomina due consiglieri d’amministrazione ed indica il presidente del consiglio d’amministrazione e il direttore generale (poi votato dal CDA), mentre sette consiglieri d’amministrazione sono nominati dalla commissione parlamentare di vigilanza. Come è immediato notare la Rai è influenzata in maniera determinante dal governo in carica che a sua volta necessita del favore dell’informazione per diventare tale, ed è guidata attraverso un sistema che permette esclusivamente al partito di governo di deciderne la linea editoriale.
Almeno così è stato fino alle elezioni del 4 marzo dove per la prima volta nella storia italiana hanno vinto, grazie alla forza informativa di internet e delle reti sociali online, forze avversate dalla stampa mainstream. Ancora oggi però la struttura di governance della Rai è plasmata sulla volontà del precedente governo. Il sistema di gestione attuale del servizio pubblico d’informazione garantisce una pluralità decisamente inferiore a quella che garantiva la “lottizzazione” di Rai1, Rai2 e Rai3 tra Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Comunista.
Oltretutto la “par condicio” per quanto garantisca l’equa presenza dei rappresentanti dei diversi partiti in televisione non garantisce la stessa equità nell’informazione in quanto chi dirige e costruisce i telegiornali, i salotti televisivi, i talk show politici, viene spesso selezionato in base alla sua linea politica, e nel caso in cui questa diventi scomoda, la pena è l’estromissione (i più recenti sono Giletti e Paragone).
Ma il settore dell’informazione si compone anche di quelle società, fondamentali nel sistema di proprietà dell’informazione, che gestiscono i cavi, le antenne, i satelliti, la fibra e tutte le infrastrutture necessarie alla trasmissione. In Italia abbiamo Telecom, anzi a dir il vero non l’abbiamo noi, ma è stata letteralmente “conquistata” attraverso una scalata azionaria concessa dal permissivismo dei nostri governi, dal finanziere francese Vincent Bolloré.
Ma l’informazione italiana troppo spesso, nella selezione delle notizie, si limita a riportare quelle proposte dal mainstream internazionale in un processo piramidale. La testa della piramide è costituita dalle maggiori corporation multinazionali di mass media, dai gruppi editoriali globali più influenti, e dai giganti della telecomunicazione.
“Verso le quattro del pomeriggio l’<<Associated Press>> diffonde le notizie all’interno di una rubrica dal titolo <<Uno sguardo agli editoriali>>, e usa come fonte principale il New York Times. Se, per esempio, sono il direttore di un qualsiasi quotidiano, guardo quella rubrica e dico: <<bene!, queste sono le notizie per domani sulla prima pagina. Me ne servirò per costruire i miei articoli>>. Anche i telegiornali delle reti televisive prendono e selezionano le notizie dagli articoli del New York Times, del Washington Post del Wall Street Journal e di pochi altri. In sostanza, ci sono alcune grandi industrie dei media che stabiliscono i confini e i contenuti dell’attività giornalistica di tutti gli altri. Si tratta di grandi compagnie, fra le più redditizie: esse vendono l’audience d’elite agli altri media” (Chomsky, Il potere dei media).
Vediamo quali sono e chi sono i proprietari.
Nell’editoria i maggiori quotidiani da cui a cascata le informazioni sui grandi temi arrivano alla nostra stampa sono: The New York Times che vede come suo maggiore azionista Carlos Slim (l’uomo più ricco al mondo) e la famiglia Sulzberger seguiti da alcuni dei maggiori gruppi finanziari americani, Wall Street Journal, The Times, New York Post, tutti di proprietà del gruppo Murdoch (News Corp) il quale controlla altre decine delle maggiori testate.
A seguire abbiamo il Financial Times, quotidiano simbolo della City di Londra, di proprietà del gruppo britannico Pearson fino al 2015, poi ceduto al gruppo giapponese Nikkei, e ultima della nostra lista ma non meno importante abbiamo la rivista The Economist fondata nel 1843 allo scopo di sostenere il liberismo. Essa oggi vede come suo azionista di maggioranza la famiglia Agnelli attraverso la holding Exor di proprietà di John Elkan.
Nel settore dei mass media vi sono Comcast, Walt Disney Company, Time Warner, Liberty Media, Directv, CBS Corporation, 21 Century Fox e News Corp del gruppo Murdoch, per le telecomunicazioni, vi sono AT&T, Verizon, la tedesca Alcatel Lucent, la francese Thales, la spagnola Telefonica e per quanto riguarda la proprietà dei satelliti, i gruppi che ne gestiscono un maggior numero sono IntelSat, dapprima di proprietà di 120 nazioni, poi dopo la privatizzazione del 2001 fu acquistata da Goldman Sachs, seguita da SES SA che vede nel governo lussemburghese il suo azionista di maggioranza e le minori Eutelsat della spagnola Abertis e della francese CDC infrastructure.
La cosa più curiosa è che risalendo con una semplice ricerca, su un qualsiasi sito di finanza o sui siti delle stesse società, ai reali proprietari delle azioni di tali gruppi si scopre che nel 90% dei casi coincidono, e possono essere identificati nei più grandi fondi speculativi d’investimento e gestione di capitale finanziario globali, i maggiori nel panorama finanziario internazionale, tra i quali spiccano Black Rock (6300 miliardi di dollari), State Street Corporation (2800 miliardi di dollari), Vanguard (5.100 miliardi di dollari), Capital World Investor (1700 miliardi di dollari), FMR (2.500 miliardi di dollari) seguiti da JP Morgan AM e PIMCO.
Ciascuno di questi agglomerati di capitale gestisce una quantità di denaro superiore al prodotto interno lordo dei più grandi Stati occidentali, ma a differenza di questi ultimi, ne dispone realmente e lo utilizza per inserirsi con rilevanti partecipazioni nei settori strategici delle economie nazionali, riuscendo, nonostante abbiano lo scopo istituzionale di gestire il risparmio, ad influenzare tanto il mercato quanto i governi.
In tal modo i fondi d’investimento sono diventati come evidenziato lucidamente da Luciano Gallino “proprietari universali delle imprese quotate” (Gallino, Il colpo di stato di banche e governi).
Ad esempio soltanto in Italia, secondo i dati Consob, Blackrock possiede importanti partecipazioni dirette (superiori al 5%) in Intesa San Paolo, Unicredit, Rai Way, Telecom Italia, Atlantia, Fiat, Assicurazioni Generali, Eni, Enel, Terna, Autostrade, Saipem, Azimut Holding, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare, con una ramificazione estesissima di partecipazioni indirette.
Fondamentale elemento da tenere a mente nella nostra analisi e che i suddetti colossi finanziari hanno visto enormi incrementi dei loro patrimoni durante l’ultima crisi finanziaria, in alcuni casi, ad esempio in quello di Blackrock, più che raddoppiati.
Il sodalizio tra il mondo finanziario e il mondo dell’informazione (come sopra descritto posseduto e controllato dal primo) esisteva anche negli anni ‘90, aveva ragione Craxi quando diceva “I giornali sono la testa di un partito invisibile che non si presenta alle elezioni, che sta fuori dal parlamento e che ha come obiettivo quello di farmi fuori” (Guido Gerosa, Craxi il potere e la stampa).
La differenza è che negli ultimi due decenni si è spostato da un livello nazionale ad un livello internazionale. [Fonte]
23 commenti:
Ho la certezza interiore che la santità completa, reale, si muove liberamente anche tra questa rete di prigioni, fitta di paura. E inevitabilmente cadrà addosso a chi la getta.
www.controinformazione.info/il-fronte-mondialista-si-ricompatta-contro-salvini/
Sono al convegno con Aloisius. A dopo!
Ammazza che camaleonti !
https://www.maurizioblondet.it/a-quelli-che-capiscono-in-ritardo/
Rimembranze del 16 settembre 2015
http://www.asimmetrie.org/op-ed/il-pentimento-del-prof-giavazzi-e-il-fallimento-dei-bocconiani/
Questa è la volta buona per mettere a dieta il servizio pubblico
di Paolo Becchi su Libero, 15/06/2018
https://paolobecchi.wordpress.com/2018/06/15/questa-e-la-volta-buona-per-mettere-a-dieta-il-servizio-pubblico/
Le fobìe ce le abbiamo tutte noi :
Migranti, i vescovi contro Salvini: "Arrivati alla xenofobia"
Immigrazione, il cardinale Bassetti preoccupato per il clima italiano: migranti come "distrazione di massa". No al censimento per i rom proposto da Salvini
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bassetti-cei-sullimmigrazione-arrivati-xenofobia-1544219.html
Bassetti , venga a vedere come son tutti accolti ! Venga , venga ma se metta un paio de scarpe comode perche' la porto in mezzo ai campi , sulle rive dell'Aniene , nei sottovia , sul cavalcavia della Salaria , sulla via Tiberina , alla stazione Termini ,.....venga , venga , lei ce vivrebbe così ?
http://www.linkiesta.it/it/article/2018/06/23/alexander-dugin-litalia-e-linizio-della-grande-rivoluzione-populista-c/38539/
«La Merkel è stata il miglior leader tedesco. Non è europeista perché il suo elettorato non lo è. Non esiste un’Europa, ma una Germania circondata da pavidi. Quelli che oggi si dicono europeisti in realtà sono anti-italiani e l’euro è una gabbia tedesca. La Germania ha sostituito la volontà di potenza militare con quella economica. Essa non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente. Per tre volte l’Italia ha subito il fascino della cultura tedesca che ha condizionato la sua storia, non solo economica, con la Triplice alleanza del 1882, il Patto d’acciaio del 1939 e l’Unione europea del 1992. È pur vero che ogni volta fu una nostra scelta. Possibile che non impariamo mai dagli errori?»
...
prof. Paolo Savona - il mio Ministro dell'Economia
Guido Massimo Arri
Dov'è il Vicario di Cristo, dove sono i suoi Cardinali, e i Vescovi?
Tutti a criticare Salvini e Di Maio? STRABOIPOCRITI!!! Cioè ipocriti strabici.
La loro vista verso nord si ferma alle Alpi; verso sud invece soffre di maculopatia selettiva: vedono i profughi giovani e pasciuti, ma non i bimbi 'scarnificati' dalla fame con le loro mamme impotenti! Vedono ed osservano con paterna benevolenza integratrice i figli di Maometto, ma non vedono i massacri e le persecuzioni dei Cristiani in Asia e in Africa ...
Due liberisti sfrenati e proni alle lobbies finanziarie
http://m.ilgiornale.it/news/2018/06/23/anche-la-spagna-va-allattacco-in-italia-un-governo-egoista/1544259/
SAVIANO, LA BARBARIE DI UN MESSIA DI CARTA
Non importa se ti chiami Roberto Saviano, ma se dai del malavitoso ad un ministro, si chiami o no Salvini, senza che questi sia condannato nè indagato per Mafia, questa si chiama barbarie. Portata avanti con la sicumera dell'impunità che si conviene a chi ha una rubrica fissa su Repubblica. Nel frattempo però lo scrittore vaticina come un oracolo su tutto. Anche su utero in affitto e tratta dei clandestini, guarda caso anch'essi reati, che però lui non vede.
Pietro Pignati
....il fascismo riesce a essere: di destra, di sinistra, né di destra né di sinistra. Potremmo andare avanti all'infinito. Per Umberto Eco esisteva un eterno fascismo italiano pronto a emergere nella storia specie in tutti coloro che non andavano a genio alla sinistra (Berlusconi, Bossi etc etc). In questi giorni editorialisti e scrittori fanno a gara, col ditino alzato, a rampognare quel fascistone di Matteo Salvini in assenza di fascismo. Ogni predica contro il fascistone Salvini produce consenso per il governo. Il popolo, ormai disprezzato dagli intellettuali, distingue un insulto surreale da un pericolo reale, ad esempio l'immigrazione incontrollata. E sceglie chi promette sicurezza
Roberto Saviano si è lanciato in una lotta senza quartiere contro Matteo Salvini. Due mondi si scontrano. Da un lato il simbolo del «globalismo» sfrenato e dall’altro quello del «sovranismo». Ma stavolta lo scrittore campano ha gettato fango e discredito sulla figura del ministro dell’Interno. Salvini dovrebbe querelarlo.
Paolo Becchi
https://paolobecchi.wordpress.com/2018/06/24/se-matteo-decide-di-fare-causa-a-saviano-la-vince-in-carrozza/
LUCIANA ESPOSITO (giornalista di Napoli impegnata sul fronte della lotta alla Camorra)
così scriveva due anni fa (in periodo estraneo alla recente polemica) in una lettera aperta a Saviano:
"Due aggressioni fisiche, l’ultima sfociata persino in un tentativo di sequestro di persona, all’incirca 15 denunce sporte dall’inizio del 2016, minacce di morte da parte della madre del boss dei Barbudos, plurimi raid vandalici alla mia auto. Le intimidazioni, le minacce e gli avvertimenti, sono all’ordine del giorno: questi i fatti che sintetizzano il mio lavoro di giornalista, direttrice di un giornale online qualunque. Il tutto viene ulteriormente aggravato da un dettaglio che fa la differenza: vivo nel posto in cui lavoro e di cui racconto le malefatte, Ponticelli, quel quartiere che hai intravisto attraverso talune scene di Gomorra. Eppure, ho scelto di restare e di non fare nemmeno mezzo passo indietro. Non me ne volere, ma credo che tu non abbia la minima percezione di cosa voglia dire vivere costantemente sotto minaccia. Eppure, non vivo sotto scorta, le spalle ho imparato a guardarmele da sola, ma non credo che la mia vita valga meno della tua, meno che mai lo penso del mio lavoro. Mi ha sempre affascinato ed incuriosito il fatto che, invece, tu non subisci questo genere di difficoltà, nonostante ti trovi a raccontare Napoli dall’altro capo del mondo. Romanzare la camorra sta mietendo più danni dell’affiliazione stessa, ma per rendertene conto dovresti vivere Napoli da Napoli.
Se dovesse accadermi qualcosa, tu sei una di quelle persone dalle quali desidero ricevere solo indifferenza: vedermi appioppare uno dei tuoi sermoni, vorrebbe dire gettare fango prima sul mio cadavere e poi sulla credibilità del mio lavoro, più silenzioso del tuo, ma, anche assai più sincero e disinteressato".
È un governo votato da 17 milioni di bestie, fascisti, razzisti, assassini, decerebrati, eterodiretti, con il cervello lavato, plebaglia, disumani o da gente che ha implorato un aiuto ai governi precedenti, che ha chiesto uno sguardo da parte della classe dirigente che puntualmente si è girata dall’altra parte fregandosene altamente delle persone che stavano impoverendo, dei diritti dei lavoratori e dei futuri lavoratori che venivano cancellati, della gente che chiudeva le piccole imprese, dei piccoli risparmiatori truffati dalle banche, della gente che si è suicidata, dei compensi del lavoro sempre più bassi ed i costi della sanità sempre più alti fino al punto di far rinunciare le persone a curarsi?
Articolo notevole, ma parziale, nel senso che fa solo alcuni nomi e non altri. Per es. chi possiede l’Associated Press e, più in generale, le principali agenzie di stampa nel mondo ? E chi le ha fondate e quando ?
Chi possiede Hollywood e le TV ? non solo Murdoch. Di chi è la CNN, la CBS, l’ABC, ecc. ecc ?
E la BBC inglese ?Chi la dirige, ch ne è “editor”? E le TV tedesche, tutte simil RAI ?
E le riviste come Time, Bild, das Spiegel ? e Le Monde?
Chi è curioso, consulti Wikipedia: su questo è informatissima ed attendibilissima.
L’ultima della UE: il web senza immagini (e senza idee). Si chiama censura. Io non ci sto. E tu?
Marcello Foa 24.6. 2018
http://blog.ilgiornale.it/foa/2018/06/24/lultima-della-ue-il-web-senza-immagini-e-senza-idee-si-chiama-censura-io-non-ci-sto-e-tu/?repeat=w3tc
L'arrivo di Saviano al banchetto multietnico. Scorta da far invidia a Mattarella
Ecco l'arrivo di Saviano al banchetto pro-migranti. Due auto di scorta e quattro motociclette dei carabinieri. Manco fosse il presidente della Repubblica Mattarella.
https://www.facebook.com/riscatto.n.net/videos/vb.475168816231011/526433707771188/?type=2&theater
ANSA) - BRUXELLES, 24 GIU - Il premier Giuseppe Conte ha ribadito il suo 'no' alla proposta franco-spagnola sui migranti, in particolare agli hotspot nei Paesi europei, durante una telefonata con il premier Pedro Sanchez ieri sera. Secondo quanto riferiscono fonti del Governo, Conte ha sottolineato con forza che i Paesi di primo approdo come Italia, Grecia e Spagna non possono diventare il campo profughi d'Europa.
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/06/24/conte-no-a-proposta-franco-spagnola_f122f999-2e93-461c-955c-8113d5ca44b7.html
https://paolobecchi.wordpress.com/2018/06/24/se-matteo-decide-di-fare-causa-a-saviano-la-vince-in-carrozza/
L’allarme é serio e angosciante. Il Parlamento europeo sta per limitare la libertà sul Web. Anche la tua. Solo Claudio Messora denuncia. Ascoltalo e fai come me: ribellati.
Facciamo sentire la voce della Rete. Diffondiamo!
https://www.youtube.com/watch?v=syae3upDnXg
Eccezionale Veneziani su Saviano
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/saviano-lintoccabile/
HA Ha ha ha .. e' il ritratto dell'oracolo piu' s o m i g l i a n t e che abbia mai letto , e' u g u a l e !
Forse cogita troppo e ne ha risentito anche la forma cranica
( prima che partorisse la gomorriade l'aveva così ?)
Manca che al suo passaggio tutti stendano tappeti e si prostrino e l'effetto e' completo . Ma come ha fatto ad assurgere a tali altezze ?
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