Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 11 agosto 2018

L'omoeresia ancora salda nella Chiesa. Che fine ha fatto l'indagine di Benedetto?

Aldo Maria Valli [qui l'intero articolo dal titolo: Quella rete che andrebbe sradicata] condensa e rende esplicite considerazioni da non sottovalutare. Cito:
Per combattere davvero il fenomeno degli abusi sessuali occorre sradicare le reti gay esistenti all’interno della Chiesa.
Questa la tesi sostenuta dalla professoressa Janet E. Smith, teologa morale Al Sacred Hearth Major Seminary di Detroit, in seguito all’ennesimo scandalo che sta travolgendo la Chiesa cattolica negli Stati Uniti dopo che il cardinale Theodore McCarrick si è dimesso a causa della sua condotta sessuale e degli abusi su seminaristi.
Secondo Janet Smith (qui) a questo punto occorre dire chiaramente che lo scandalo non sta solo nelle coperture da parte dei vescovi, né si può pensare che tutto possa essere risolto con provvedimenti disciplinari verso i responsabili e il perfezionamento di meccanismi per la segnalazione dei pastori viziosi. In profondità, sostiene la teologa americana, il problema sta nella presenza di reti omosessuali all’interno della Chiesa, probabilmente nelle diocesi di tutto il mondo e certamente nella curia romana.
L’omosessualità attiva, spiega Janet Smith, (qui) non è l’unica condotta immorale che vede protagonisti esponenti del clero. C’è anche l’uso di sostanze, c’è l’amore per il lusso, c’è l’avidità, c’è il clericalismo, ma “sradicare le reti omosessuali sarebbe di grande importanza per liberare la Chiesa dai sacerdoti immorali”.
La vicenda MacCarrick ha dimostrato che la lobby gay opera senza tregua da lungo tempo e che le reti omosessuali sono in grado di condizionare le scelte della gerarchia, attraverso protezioni reciproche e avanzamenti di carriera.
23 marzo 2013 - Incontro e consegne a Castelgandolfo
Ricordate la durezza dei media e i reiterati attacchi nei confronti di Benedetto XVI nonostante sia stato il primo a prendere seri provvedimenti sul disgustoso fenomeno? E avete presente l'inchiesta dei tre saggi da lui promossa sull'esito della quale tremavano in molti ma le cui conclusioni non poté rendere pubbliche perché sopravvenne l'abdicazione? Tuttavia il rapporto consegnatogli proprio in quei giorni è stato messo nelle mani del successore e nessuno lo ha più richiamato né si sa che fine abbia fatto.
Così ne parlava padre Lombardi dalla sala stampa del Vaticano il 25 febbraio 2013:
“Resta segreto il Rapporto dei tre cardinali su Vatileaks. Il Papa lo consegnerà al suo successore. Il Santo Padre ha ricevuto in Udienza questa mattina i Sig.ri Cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, della Commissione Cardinalizia d`indagine sulla fuga di notizie riservate, accompagnati dal Segretario, P. Luigi Martignani, O.F.M. Cap. A conclusione dell`incarico, Sua Santità ha voluto ringraziarli per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell`indagine. Essa, infatti, ha consentito di rilevare, accanto a limiti e imperfezioni propri della componente umana di ogni istituzione, la generosità, rettitudine e dedizione di quanti lavorano nella Santa Sede a servizio della missione affidata da Cristo al Romano Pontefice. Il Santo Padre ha deciso che gli atti dell`indagine, del cui contenuto solo Sua Santità è a conoscenza, rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice”. 
L'immagine supra documenta la consegna delle carte da parte di Benedetto XVI al successore. Ebbene, ne avete per caso più sentito parlare?

Rimando ad un mio vecchio articolo del 3 marzo 2013 sul nutrito elenco delle imposizioni subite da Benedetto XVI, di cui abbiamo avuto chiara e documentata percezione. E sono quelle che ci risultano evidenti. Non possiamo conoscere le sotterranee...  Interessanti anche le riflessioni [qui] sul ribaltamento di 'clima' a pochi giorni dall'elezione di Bergoglio.

20 commenti:

irina ha detto...

Come abbiamo notato parecchie volte, per questo lungo, costante lavorio di ribaltamento della Chiesa occorreva una sorta di giuramento tra i congiurati, a tutti i livelli; questa sorta di giuramento non poteva che essere 'il sacramento del diavolo', cioè il legame segreto instaurato dall'iniziazione all'omessuassulismo in senso stretto e alla multiforme perversione in senso lato. Se, come stanno dimostrando i fatti, le cose sono andate così, è chiaro che il muro di complicità tra viziosi è stato il cemento che ha sepolto, temporaneamente, l'evidente e semplice onestà dei virtuosi.

Il confronto tra le due forze in campo lo offrono il lastrone di pietra sul terreno ed il filo d'erba; questo prima appare qua e là intorno al lastrone, poi si diffonde lungo il suo perimetro, sempre più fitto, infine le deboli radici con i loro fili d'erba formano una rete stretta e salda, sotto e sopra, che solleva dal suo letto il lastrone e ne mostra il verminaio sottostante.

Anonimo ha detto...

OT La santa di oggi

IL MIRACOLO EUCARISTICO
DI SANTA CHIARA D'ASSISI

Dalla “Leggenda di santa Chiara Vergine”, di Tommaso da Celano, il quale narra l'episodio della santa che, con il SS. Sacramento tra le mani, respinse le truppe saracene:

«Erano stanziate lì, per ordine imperiale, schiere di soldati e nugoli di arcieri saraceni, fitti come api, per devastare gli accampamenti e per espugnare le città.

E una volta, durante un assalto nemico contro Assisi, città particolare del Signore, e mentre ormai l’esercito si avvicinava alle sue porte, i feroci Saraceni irruppero nelle adiacenze di San Damiano, entro i confini del monastero, anzi fin dentro al chiostro stesso delle vergini.

Si smarriscono per il terrore i cuori delle Donne, le voci si fanno tremanti per la paura e recano alla Madre (Santa Chiara) i loro pianti.

Ella, con impavido cuore, comanda che la conducano, malata com’è, alla porta e che la pongano di fronte ai nemici, preceduta dalla cassetta d’argento racchiusa nell’avorio, nella quale era custodito con somma devozione il Corpo del Santo dei santi.

E tutta prostrata in preghiera al Signore, nelle lacrime parlò al suo Cristo: “Ecco, o mio Signore, vuoi Tu forse consegnare nelle mani dei pagani le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore? Proteggi, ti prego, Signore, queste tue serve, che io ora, dama sola, non posso salvare”.

Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dal Tabernacolo: “Io vi custodirò sempre!”.

“Mio Signore, aggiunse, proteggi anche, se ti piace, questa città, che per tuo amore ci sostenta”.

E Cristo a lei: “Avrà da sostenere travagli, ma sarà difesa dalla mia protezione”.

Allora la vergine, sollevando il volto bagnato di lacrime, conforta le sorelle in pianto: “Vi do garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo !”.

Né vi fu ritardo: subito l’audacia di questi, è presa da spavento; e abbandonando in tutta fretta quei muri che avevano scalato,furono sgominati dalla forza di colei che pregava.

E subito Chiara ammonisce quelle che avevano udito la voce di cui sopra ho parlato, dicendo loro severamente: “Guardatevi bene, in tutti i modi, dal manifestare a qualcuno quella voce finché io sono in vita, figlie carissime”».

Anonimo ha detto...

TRIDUO San Massimiliano Maria Kolbe ( 11 - 13 agosto)

O Dio, che hai infiammato di zelo per le anime e di carità per il prossimo san Massimiliano Maria, concedi a noi di lavorare intensamente per la tua gloria al servizio di ogni uomo, nostro fratello.

Gloria al Padre, Ave Maria

O Dio, che in san Massimiliano Maria, seguace fedelissimo del Poverello di Assisi, ci hai donato un apostolo della devozione alla Vergine Immacolata, donaci il coraggio di affidare a Lei i nostri corpi, i nostri cuori, le anime nostre, le nostre attività.

Gloria al Padre, Ave Maria

O Signore, Ti supplichiamo, perché sull'esempio di san Massimiliano Maria, impariamo a offrire per Te la nostra vita.
Gloria al Padre, Ave Maria
O Signore, Ti chiediamo che quel fuoco di carità che san Massimiliano Maria attinse dal Sacrificio Eucaristico, accenda anche i nostri cuori.

Gloria al Padre, Ave Maria

O Vergine Immacolata, Madre del Signore e Madre della Chiesa, ottienici di amarti, di servirti, di testimoniarti con una generosità e un ardore almeno pari a quello del tuo apostolo e martire san Massimiliano Maria.

Gloria al Padre, Ave, Maria

San Massimiliano Maria Kolbe,
prega per noi, aiutaci nella presente difficoltà,
ottienici un grande amore verso la Vergine Immacolata,
un amore ancor più grande del tuo.

Preghiamo:
O Dio, che hai infiammato di zelo per le anime e di carità per il prossimo San Massimiliano Maria, tuo sacerdote, martire e apostolo dell'Immacolata, concedi a noi, per sua intercessione, di lavorare intensamente per la tua gloria al servizio degli uomini, per rassomigliare anche alla morte al Figlio tuo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

Anonimo ha detto...

“Io devo fare quello che mi hanno chiesto i signori cardinali” affermò Bergoglio appena salito al soglio pontificio, aggiungendo di avere l’ambizione di attuare completamente il CV II, cambiando la Chiesa in modo che non si possa più tornare indietro. Un bel programma davvero, non c’è che dire. Ma pensando e riflettendo su queste sue parole, mi son chiesto più volte : “ma cosa mai gli avranno chiesto i signori cardinali a Bergoglio?, quali saranno state le direttive impostegli come condizione per la sua elezione?”.
Dopo essermi scervellato notte e giorno sono giunto ad una conclusione, che vorrei condividere con voi, amici e fratelli in Cristo Signore: Eccola:

Istruzioni operative impartite dalla mafia di San Gallo (longa manus di Belzebù) al signor Giorgio Bergoglio (introdotto alle logge massoniche, a quanto si legge, poco prima di divenire vescovo, ed iniziare così una rapida e luminosa carriera) :

“Modifica la Chiesa, trasformandola in un baraccone, una specie di circo Barnum, dove tutti sono accolti, tutti tranne i veri seguaci di “Quello Lassù”; loro respingili e perseguitali, additandoli al pubblico disprezzo, affermando che sono divisivi, fanatici, integralisti (dividono il mondo in buoni e cattivi, caricando sulle spalle della gente pesi insopportabili, comandamenti, precetti, stili di vita virtuosa), mentre nella nuova “chiesa” debbono essere accolti tutti, senza che ad alcuno vengano richiesti sacrifici, cambiamenti di stile di vita, tutti, purché siano nemici di Quello Lassù, o purché rimangano peccatori impenitenti fino alla fine dei loro giorni, e, se non cristiani, non si sognino nemmeno di convertirsi al Cristianesimo. Fa’ in modo che i pochi cattolici rimasti vengano emarginati, dichiarati responsabili di tutti i mali della società, nemici della pace, e come tali passati al braccio secolare per ridurli al silenzio (che belli i vantaggi di un cesaropapismo di impronta satanica!). Sradica dalle coscienze precetti e comandamenti, presentandoli come macigni lanciati sui poveri fratelli indifesi, già minati dalle loro fragilità (così sono definiti oggi i peccati); delegittima pubblicamente evangelizzazione e proselitismo, presentandoli come una coercizione delle coscienze, una violazione della libertà religiosa, del principio secondo il quale tutte le religioni (non solo quelle “del libro”) hanno pari dignità, pari diritti, e nessuna può arrogarsi il diritto di essere l’unica vera”.

Anonimo ha detto...


Ma quando hanno cominciato a diffondersi nella Gerarchia le "reti omosessuali"?
Sotto quale Pontefice? Forse all'epoca di Paolo VI, con il suo evidente non decidere,
tergiversare, tirarla in lungo, insomma con l'impronta "aperturista" e lassista data al
suo pontificato? Il lassismo, del resto, non si cominciava già a vedere con il suo predecessore?

Anonimo ha detto...

BENEDIZIONE DI SANTA CHIARA
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
Il Signore vi benedica, vi custodisca, mostri a voi la sua faccia, vi usi misericordia, rivolga a voi il suo volto e vi dia la sua pace.
Io Chiara, serva di Cristo, pianticella del santo padre nostro Francesco, prego il Signore nostro Gesù Cristo per la sua misericordia, per l’intercessione della sua santissima madre Maria, del beato arcangelo Michele, di tutti i santi e le sante di Dio, perché lo stesso Padre celeste vi doni, vi confermi questa santissima benedizione in cielo e in terra.
Voi siate sempre amanti di Dio e delle vostre anime, siate sempre solleciti di osservare quanto avete promesso al Signore.
Il Signore sia sempre con voi, ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui. Amen!

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2018/08/06/il-misterioso-caso-del-numero-2358/

Anonimo ha detto...

C'è da dire che già sotto Paolo VI un analoga indagine e relativi dossier fu fatta sparire...casseforti scassinate...etc... cosa conteveva? Notizie su infiltrazioni dentro le sacre mura? Reti attive già allora?

Marisa ha detto...

OT:
http://www.arcsanmichele.com/index.php/apologetica/108-cultura/11255-profeti-di-sventura

Alessandro Mirabelli ha detto...

I preti sodomiti sono sempre esistiti. Ne parla in una sua opera San Pier Damiani nel 1049 e Dante nell'Inferno. La loro rete non è mai stata completamente smantellata. Hanno una grande capacità di perpetuarsi. Anche perché, evidentemente, qualcuno di loro ha ricoperto posti di responsabilità nelle singole diocesi. In questi ultimi decenni anche nella curia romana sennò' non si spiegherebbero i casi di Groer, O'Brien e Mc Carrick. Loro, d'altra parte, vedono il sacerdozio come la liberazione dalla donna. E qual è un ambiente così favorevole per loro come i seminari e i noviziati composti solo da uomini? Una volta c'erano le caserme militari, ora non più perché vi accedono anche le donne. Gli attuali omoeretici erano già all'opera durante la seconda metà del pontificato di Pio XII. Il primo rapporto molto sfavorevole su Maciel, ad esempio, risale al 1957 e fu redatto dal superiore generale dei carmelitani, l'italiano Ballestrero. Vedasi poi i casi dei preti olandesi e degli Stati Uniti.

Anonimo ha detto...

L'omoeresia coinvolge anche le suore

L'omoeresia riguarda anche il saffismo diffuso tra le suore. Fa meno rumore della sodomia e della pederastia presente oggi tra i preti (e senza trascurare il libertinaggio). Sono del resto vizi ampiamente diffusi nella nostra società (nelle nostre società "occidentali"). Essendosi "aggiornata" al Secolo, e rinunciando pertanto a condannare gli errori, la Gerarchia non ha più difese contro gli errori e gli orrori del Secolo. Nella storia della Chiesa ogni volta che la fede si allenta, anche solo di fatto come p.e. al tempo di S. Pier Damiani e nel Rinascimento, subito si corrompono i costumi del clero, maschi e femmine.
In America, ha colpito il fatto di quelle numerose madri superiori femministe, riunite in un'organizzazione, rivelatesi abortiste e omofile, che hanno anche teorizzato le loro posizioni. Benedetto XVI le silenziò e aprì un índagine su di loro, chiusa poi rapidamente con un non luogo a procedere da Papa Francesco. Fu uno dei primi gesti del suo pontificato.

Anonimo ha detto...

Regalo dei giovani al papa al Circo Massimo.
Bastone pastorale cornuto, modello rabdomante. Ma poi che senso ha che degli sbarbatelli precettati per l'occasione regalino un bastone pastorale al pastore? Sarebbe come se degli studenti regalassero i libri su cui deve far lezione al professore... oppure han capito che visto il soggetto... era il bastone più adatto? In tal caso potrebbero essere dei geni e il ridanciano argentino non si è reso conto...

Anonimo ha detto...

Ecclesiologia giovane post Circo Massimo (“Vado al massimo” in caratteri luminosi!) su Tv2000: “Beh, io penso che la chiesa dovrebbe essere uno spazio aperto a tutti dove nessuno si sente giudicato. Bisogna rimuovere le formalità che sono ostacolo all’incontro”.

Anonimo ha detto...

http://www.lavocedivenezia.it/profanazioni-chiese-venezia-donne-islamiche-54372-2/

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì ha detto...

70.000?! In pieno agosto?! Da tutta Italia?!
Quel numero lo fa, ogni anno, la sola Milano con l'incontro dei cresimandi a San Siro...
D'altra parte, perché sfidare la canicola per la solita litania di supercazzole: "Non fatevi rubare i sogni, la speranza, il calippo e le merendine..."?

Alessandro Mirabelli ha detto...

Il soggetto omosessuale vive i suoi desideri e le sue tendenze affettive orientate unicamente non verso l'altro da se', il diverso (la donna), ma verso l'identità a se medesimo. In tale orientamento egli non attua quella libertà "per" (scelta d'amore) che il celibato sacerdotale comporta ed esige; anzi, scegliendo il sacerdozio l'omosessuale si sente come sollevato o liberato da qualcosa (libertà da) che percepisce come contrario alla sua tendenza, che gli causa fastidio e persino nausea: l'amore per l'altro da se', l'unione e la comunione con una identità "altra", che è appunto la donna. In altre parole, chi sotto l'aspetto psicologico, affettivo e sessuale non è idoneo al matrimonio, come gli omosessuali, non può esserlo per gli ordini sacri.
Giovanni Marchesi SJ - La Civiltà Cattolica n. 3734 del 21/1/2006

Anonimo ha detto...

Verità, sacrificio e sogno

Tutti esaltati e inebriati per una frase come come "Giovani, perseguite i vostri sogni".
Apparentemente, sembrerebbe che il problema sia la esasperante banalità del concetto, che starebbe molto meglio in bocca a un cantautore anni Settanta o nella scena finale di un film dei fratelli Vanzina (per far finta che il film possa avere una valore almeno alla fine...).
In realtà, questa frase reca di per sé un messaggio peggiore della esasperante banalità.
Diciamoci la verità fino in fondo, con totale onestà: questa frase tanto bella e "populista" (questo sì che è populismo, nessuno se ne accorge?), che di primo impatto piace a tutti, chi la direbbe, veramente, al proprio figlio? Almeno, se prima non abbia ben capito quali siano i sogni del proprio figlio. Chi di noi la consiglierebbe senza ovvero indagare prima e invitare al discernimento?
Inseguire i sogni? La vita non è un sogno, la vita è drammaticamente reale: è combattimento, dolore, sforzo quotidiano, fallimento; è anche soddisfazione e gioia, ma la gioia - che è già rara, al di là delle chiacchiere di questa società corrotta e corrompente - raramente viene dai sogni, che sono poi quasi sempre irrealizzati, alla fine della fiera. E quelli realizzati, erano veramente degni di essere perseguiti?
./.

Anonimo ha detto...

...segue
Non ci accorgiamo che una delle cause fondamentali del cosiddetto "disagio giovanile" odierno risiede proprio nella inevitabile presa di coscienza della impossibilità della realizzazione dei propri sogni? E il "disagio giovanile" non sta forse alla base della distruzione della nostra gioventù, che ripiega nel sesso senza regole e limiti, nella droga, nel tribalismo, nella violenza gratuita, nell'imitazione dei modelli idioti imposti in ogni modo e in ogni campo dai Media?
Quali dovrebbero essere questi sogni da perseguire?
Attenzione: non sto dicendo che non bisogna sognare. Io stesso sono ancora un sognatore, alla mia non più tenera età. Sto dicendo che si dovrebbe insegnare la Verità, non il sogno. Si dovrebbe dare senso alla dura realtà della vita, non insegnare a cadere nel mito della propria realizzazione (perché è ovvio che ognuno questo sogna).
Realizzare i propri sogni, infatti, significa realizzare se stessi. Ma realizzare se stessi è il mito di questa società, ormai cadaverica.
E' uno dei tanti miti dissolutori della Rivoluzione gnostica ed egualitaria.
E se anche proprio si volesse sospingere a seguire i sogni, almeno occorrerebbe definire i confini precisi di questo invito: questo equivoco invito dovrebbe essere esposto mettendo anzitutto la Verità e il Bene come unico faro e confine, la Carità come condizione ineliminabile, la disposizione al sacrificio, al dolore, al perdono, alla lotta come cibo quotidiano, la consapevolezza della quasi certa disillusione e quindi la forza per accettarla e per accettare se stessi e i propri limiti come condizione finale.
Senza tutto questo, invitare i giovani a seguire i propri sogni, significa invitarli al fallimento. Si fa bella figura, certo: tutti i media celebrano, folle osannanti di giovani inconsapevoli portati dai noti movimenti religiosi odierni a fare festa a Roma prima di ferragosto cantano e ballano nelle notti delle estati romane... Ma noi non possiamo non chiederci se del destino di ogni singolo giovane presente al Circo Massimo (e di tutti quelli non presenti) ci si preoccupi veramente. E se veramente ogni singolo giovane sia tornato a casa accresciuto nella fede, nella carità, illuminato della Verità.
Nella società passata (in tutte, non solo in quella cristiana), ai giovani non venivano offerti sogni. Veniva offerta la ricerca del valore, dell'onore, del sacrificio; venivano dati ideali supremi per cui vivere e morire. Veniva data una Legge in cui incastonare la proprio esistenza.
Poi, all'interno di tutto questo, si poteva - anzi, forse, si doveva - sognare, in quanto il sogno - ma non il miraggio - è realtà voluta da Dio per infondere entusiasmo di vita e capacità d'azione.
La società cristiana passata produceva santi, cavalieri, e anche contadini e lavoratori forti e sereni dentro.
Produceva donne d'acciaio, adatte a crescere uomini forti e altre donne d'acciaio, per affrontare la durezza della vita, e anche per saper vivere un sogno legittimo e giusto.
La società del sogno... produce, nel migliore dei casi, una gioventù debole e finta data in pasto ai signori del mondo, nel peggiore, debosciati, drogati o anime perdute.
Non ci piace sentire questo? Non è vero?
Beh... I fatti parlano intorno a noi. In maniera inequivocabile e da troppo tempo ormai. E solo chi si fa colpevolmente cieco può non vedere.
In tutto il Vangelo, anzi, in tutto il Nuovo Testamento, anzi, in tutto l'insegnamento della Chiesa Cattolica dei primi 19 secoli, non v'è un solo invito a sognare. Ma vi è l'insegnamento costante per come affrontare la realtà della vita e meritare la vita eterna.
Ci sarà una ragione, per cui Gesù Cristo Dio e tutti i suoi servi di tutti i tempi non lo hanno fatto. (MV)

irina ha detto...

... i sogni cambiano con le stagioni della vita; la maggior parte dei sogni sono indotti dal periodo storico in cui viviamo. Solo ora, che son vecchia, mi rendo conto che 'tanti sogni giovanili' erano manipolazione di massa. Mancando, nella maggior parte delle famiglie, una sincera Fede in NSGC, la Fede non è sta trasmessa con tutto il cuore e la mente ai giovani, quindi viene suonata la realizzazione di sè, accompagnata dal conformismo al mondo, esaltata dalla superbia. Anche lui è figlio del suo tempo e da lì non si è mai mosso, con buona pace del correre dietro al tempo per dar il via ai processi. Sì, è rimasto impigliato a Woodstock 1969, canzonette e erba e sesso nel cespuglio e tanti sogni drogati.

Anonimo ha detto...

Dunque... il fumettista italiano Mauro Padovani e il marito vengono aggrediti in Belgio dai vicini di casa, una donna croata e un uomo bulgaro.
Conclusione priva di logica: "Restiamo qui comunque, in Italia c'è molta ignoranza". E che c'entra l'Italia?
Contenti voi...