Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 19 agosto 2018

Giulio Cesare Ottaviano Augusto e la Sibilla Tiburtina

Il 19 agosto dell'anno 14 muore a Nola l'Imperatore Giulio Cesare Ottaviano Augusto. L'anno quarantaduesimo del suo principato, a Betlemme di Giuda, Gesù Cristo, eterno Dio e Figlio dell'eterno Padre, nacque da Maria Vergine fatto uomo.
«Al tempo di Ottaviano Imperatore, i senatori, vedendolo così magnifico che nessuno poteva guardarlo negli occhi, e latore di tanta prosperità e di tanta pace che aveva fatto suo tributario l’intero mondo, dissero: “Vogliamo adorarti perché in te vi è divinità. Se ciò non fosse non avresti avuto tanta prosperità in ogni cosa”. Quello parlò e chiese loro un termine e fece chiamare a sé la Sibilla Tiburtina e le riferì tutto quello che i senatori gli avevano detto. Questa chiese un termine di tre giorni, durante i quali digiunò strettamente. Il terzo giorno presentò la risposta all’Imperatore: “O sovrano Imperatore, tieni per certo che il segno del giudizio è questo: la terra si bagnerà di sudore; dal cielo verrà un re di sembianze umane che regnerà per secoli e giudicherà il mondo”. Subito si aprì il cielo e un grandissimo splendore ricadde sull’Imperatore, il quale vide in cielo una vergine bellissima ritta su un altare e con in braccio un bambino. Egli ne fu grandemente stupito e udì una voce che diceva: “Questo è l’altare del figlio di Dio”. Egli subito si prostrò e adorò. Riferì poi la visione ai senatori i quali pure ne rimasero grandemente ammirati. Questa visione avvenne nella camera dell’imperatore Ottaviano, dove ora vi è la chiesa di Santa Maria in Capitolio, detta per questo Santa Maria in Aracoeli».   
(Mirabilia Urbis Romae, XI) by Domenico Pennino

8 commenti:

irina ha detto...

Bellissimo!

Anonimo ha detto...

Giulio Cesare venne assassinato nel 710 AUC, il 44 avanti Cristo.
Ottaviano, il giovanissimo pupillo del defunto imperatore, dopo aver sconfitto Antonio a Modena, ebbe l'onore di ricevere il primo consolato (agosto dell'anno 43), concludendo subito dopo un accordo (il secondo triumvirato, a novembre: Lex Titia) con Lepido e con Antonio.
Dopo la battaglia di Azio (inizio settembre del 31) e il suicidio di Antonio e Cleopatra (agosto del 30), Ottaviano fu proclamato imperatore nel gennaio del 27 a.C. (Res Gestae Divi Augusti 34), con tanto di riconoscimento del titolo di Augusto da parte del Senato.
Nell'ottobre del 19 a.C. (735 AUC) torna da un lungo viaggio nelle province orientali dell'impero (Fortuna Redux, Dio 54.10), incontrando a Gerusalemme Erode che era allora nel suo 18° anno di un regno che ne durò 37 (così Giuseppe Flavio), quindi non può essere morto nel 750 AUC, ma semmai nel 753 o 754 AUC.
Nel marzo del 12 a.C. (742 AUC) viene eletto Pontefice Massimo, capo del collegio di sacerdoti che presiedevano il culto religioso, nominava le vestali e i flamini. Era responsabile della consacrazione del tempio alla divinità cui era dedicato e aveva il compito di interpretare i mores, collaborando all'emanazione della lex regia.
Nel febbraio del 2 avanti Cristo (752 AUC) riceve anche il titolo di Pater Patriae, cioè ritenuto degno di venerazione e di onori divini, discendente degli dei.
E' in questo contesto, sul finire dell'anno che a Betlemme nasce Gesù.
Alla morte di Augusto, nell'agosto del 14 d.C. (767 AUC) regnava in un modo o nell'altro da 56 anni, 41 e mezzo dei quali da imperatore (dall'inizio del 727 AUC).

Tertulliano data la nascita di Nostro Signore nel 41º anno del regno di Augusto, 15 anni prima della sua morte (14 d.C.), 28 anni dopo la fine di Cleopatra (30 a.C.): nel 752 AUC.


Anonimo ha detto...


Bella questa visione di Augusto, ma non sarà una leggenda?

Anonimo ha detto...

Certo che è una leggenda (mi fa ricordare il mio ultimo anno di lezioni all'università!), ma è molto significativa di come il cristianesimo si è posto nei confronti del paganesimo, basti pensare alla IV egloga di Virgilio

Anonimo ha detto...

Su quali basi certe si afferma che questa sia una leggenda?

bedwere ha detto...

Anonimo 19:14, la Mirabilia Urbis Romae fu scritta attorno al 1140, piu` di mille anni dopo Augusto. Se l'episodio fosse stato riportato da storici piu` vicini al tempo dell'imperatore (e magari pagani) allora avrebbe piu` seria credibilita`. In questo caso testimonia piuttosto la fede viva dello scrittore e dell'epoca a cui apparteneva.

Invece un esempio di evento storico credibile riguarda l'imperatore Giuliano l'Apostata. Egli tento` di ricostruire il tempio di Gerusalemme ma, a causa di palle di fuoco che uccidevano gli operai, non ci riusci.` Questa vicenda e` raccontata dal contemporaneo ammiratore di Giuliano e, ovviamente, pagano Ammiano Marcelllino Rerum Gestarum libri qui supersunt, XXIII, I, 2-3

Anonimo ha detto...


Su Wikipedia si trovano notizie su questo testo, composto attorno all'anno 1140 da un canonico del Vaticano. La presunta visione di Augusto viene quindi resa nota solo dopo più di undici secoli. Bisognerebbe vedere se il testo si rifà a sua volta a qualche documento (il che appare difficile) o a una tradizione orale. Se manca qualsiasi riferimento a fonti anteriori, dato il gran tempo trascorso, viene naturale propendere per l'invenzione leggendaria.
Comunque, un pia leggenda, che stabilisce un nesso positivo tra l'impero romano e il cristianesimo. Di questi tempi, non è certo da disprezzare.

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/cosi-berlino-ci-espellera-dallleuro/