Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 agosto 2018

Il card. Giacomo Biffi su "Il racconto dell'Anticristo" di V. Solovev

Un grande Cardinal Giacomo Biffi, già Arcivescovo di Bologna, sempre più attuale e profetico. Mentre dal filmato si può ascoltare la sintesi dell' intervento tenuto al Meeting di Rimini il 28 agosto 1991, ricordo la sua autobiografia “Memorie e digressioni di un italiano cardinale”, da non perdere.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ipsa conteret

La devozione all’Immacolata è un segreto che molti ancora non conoscono o piuttosto lo conoscono e la praticano solo superficialmente, mentre per volontà di Dio è la sostanza di tutta la santità. SK 867
San Massimiliano Maria Kolbe

Anonimo ha detto...

"Noi siamo come una sinfonia, piccola di fronte a quello che dovrebbe essere, un po’ meschina, un po’ impaurita, un po' intimidita.
Eppure la nostra cattedrale, non di note, è fatta per riempire la storia.
A questo destino noi ci approssimiamo obbedendo a un compito, aderendo con la nostra libertà al compito che ci è affidato.
E il compito della vita è la paternità e la maternità; arrivare cioè alla maturità dell'amore.
Il compito della vita è imitare il Padre continuando il canto di Gesù nella storia."
(Luigi Giussani, da “Spirto Gentil)

Una casa tra le case degli uomini.

Un luogo di volti, storie ed eventi.
Che compone le differenze in un’armonia in cui nessuno è superfluo, irrilevante o inutile.

Piccola e meschina, di fronte all’imponenza cieca della storia.
E al nostro male antico.

All’esigente bisogno inconsapevole di tanti che camminano con noi.

Padri e madri, perché figli, consapevoli e grati.
Che generano.
Perché l’armonia continui.
E il filo rosso non si spezzi.

La musica non si interrompa.

Lui che canta ogni cosa
Con la nostra voce.

Ora tocca davvero a noi.
Franca Negri

gianni ha detto...

Eccezionale. Da ascoltare e meditare.

Maria Guarini ha detto...

E' davvero profetico, tutto da centellinare. Ma ho trascritto questi passaggi:

Scriveva Soloviev a Tolstoi (riaffermando la centralità di Cristo sul moralismo tolstoiano per quanto alto fosse): "Noi sappiamo che in Lui dimora corporalmente la pienezza della divinità. Tutti i valori, compresi quelli di un moralità altissima e raffinata come quella tolstoiana, non hanno per noi senso alcuno se ci sono dati avulsi dall'unica vera ricchezza che è la persona adorabile del Salvatore e l'avvenimento della nostra redenzione".
Soloviev ha intuito con straordinaria chiaroveggenza che proprio il toltstoismo sarebbe diventato lungo il secolo XX il veicolo dello svuotamento sostanziale del messaggio evangelico sotto la formale esaltazione di un'etica e di un amore per l'umanità che si presentano come valori cristiani.
E' in effetti il dramma di molti giovani generosi dei nostri tempi affascinati ad esempio dalla non violenza e dell'antimilitarismo, che sono convinti in buona fede di essersi posti alla scuola di Cristo in modo più autentico e anche più coerente di quello tradizionale mentre in realtà sono discepoli inconsapevoli di uno scrittore altissimo nobile ben intenzionato ma che, illudendosi di aver scoperto l'autentica dottrina evangelica, del cristianesimo non ha colto del cristianesimo né la sostanza né il cuore.

Ammonimento profetico: Verranno giorni (anzi sono già venuti) in cui nella cristianità si tenderà a risolvere il fatto salvifico, che non può essere accolto se non nell'atto difficile coraggioso e razionale di fede, in una serie di valori facilmente esitabili sui mercati mondani. Il cristianesimo ridotto a pura azione umanitaria nei vari campi dell'assistenza, della solidarietà, del filantropismo, della cultura. Il messaggio evangelico identificato (anche se sono tutte cose buone ma sono conseguenze; è l'identificazione che colpisce al cuore il cristianesimo) nell'impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso, nell'esortazione a rispettare la natura. La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità come dice Paolo, scambiata per una organizzazione benefica estetica moralizzatrice. Questa è l'insidia mortale che oggi va profilandosi per la famiglia dei redenti nel Sangue di Cristo.
Da questo pericolo dobbiamo guardarci, anche se un cristianesimo tolstoiano si renderebbe molto più accettabile nei salotti, nelle aggregazioni sociali e politiche, nelle trasmissioni televisive. Ma noi non possiamo e non dobbiamo rinunciare al cristianesimo di Gesù Cristo, quello che ha al suo centro lo scandalo della Croce e la realtà sconvolgente della Risurrezione del Signore.
Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto unico salvatore dell'uomo non è traducibile in una serie di buoni progetti e buone ispirazioni omologabili con la mentalità mondana dominante. Gesù Cristo è una pietra, come egli ha detto di sé. Su questa pietra, o affidandosi si costruisce o ci si va a inzuccare. Sono parole sue raramente citate, ma sono nel Vangelo di Matteo: E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? ... Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà». (Mt 21, 42-44)

irina ha detto...

La forza del Cardinal Biffi sta nella sua fede semplice, nel principio di non contraddizione, nell'umorismo. Umorismo di chi, nel suo mondo piccolo, ha scoperto l'Immenso e con Lui sta sempre e per sempre; quasi fanciullo sorride del male, delle sue maschere e delle sue pompe, che illudono e corrompono coloro che hanno voltato o sono sul punto di voltare le spalle a Gesù Cristo, mentre lui confidente ha posto la sua mano in quella del Signore.

Anonimo ha detto...

Già, ma Biffi e Caffarra sono morti e adesso abbiamo Zuppi.........non so se mi spiego......

Dai e dai gutta cavat lapidem ! ha detto...

Enzo Bianchi nuovo Prefetto per il Clero della new-chiesa?
https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/08/20/enzo-bianchi-nuovo-prefetto-per-il-clero-della-new-chiesa/

Anonimo ha detto...

Dai e dai goccia a goccia... gutta cavat lapidem , poi se ci mettiamo un aiutino di qua un aiutino di la'....

Enzo Bianchi nuovo Prefetto per il Clero della new-chiesa?
https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/08/20/enzo-bianchi-nuovo-prefetto-per-il-clero-della-new-chiesa/

Vescovi toscani e preti "rossi" in bermuda
http://blog.messainlatino.it/2018/08/vescovi-toscani-e-preti-rossi-in-bermuda.html

Signore , per le lacrime della Tua Santa Madre togli le squame dai loro occhi affinche' vedano !

Anonimo ha detto...

Ed ecco Zuppi:
http://www.imolaoggi.it/2018/08/19/bologna-mons-zuppi-senza-migranti-diventiamo-un-museo/

Ipsa conteret ha detto...

https://m.youtube.com/watch?v=fvSwMpnm76I&feature=share

Agni Parthene(Αγνή Παρθένε)-Petros Gaitanos (Πέτρος Γαϊτάνος)

Da Fb ha detto...

Ieri a Salisburgo sono andato a messa: ore 9, chiesa dei francescani. Per me è un avvenimento perché in materia religiosa sono agnostico. Ma si eseguiva la Missa brevis in do maggiore K258 di Mozart, quella che una volta si chiamava Spaur-messe e adesso è nota come Piccolomini-messe, e vabbè, non di questo voglio parlare ma dell’effetto che mi ha fatto la celebrazione.
Intanto, una chiesa ben tenuta, pulita, ordinata, senza orrendi cartelli, appunti scritti a mano, disegni di bambini e altre stronzate. Francescani vestiti da francescani. Liturgia ordinata, begli arredi, bei paramenti. Navate gremite, nessuno che cazzeggiasse al telefonino, arrivasse in ritardo, parlasse ad alta voce. Assemblea composta che canta con il suo libretto degli Inni in mano e in perfetto unisono. Perfino Mozart dignitosamente eseguito (organista un po’ troppo esuberante, magari).
In generale, molta bellezza: dell’arte, della liturgia e della musica. Ad maiorem Dei gloriam, certo, ma anche a ristoro dei presenti. Anche chi non è religioso e perfino chi non ha in grande simpatia la Chiesa cattolica deve riconoscerle un merito storico: ha sempre difeso e accresciuto e divulgato il bello. A beneficio di tutti, anche di chi non appartiene al suo gregge, considerando giustamente che ciò che è bello spesso è anche buono e in ogni caso al buono avvicina più del brutto.
Quindi mi chiedo per quale insensata ragione negli ultimi decenni la Chiesa in generale e quella italiana in particolare (ma anche in Francia, per dire, non scherzano) abbia sviluppato un’estetica del brutto che mi sembra controproducente: chiese inqualificabili, arredi orrendi, liturgie fra l’assemblea di condominio e la riunione di cellula, musiche atroci, celebranti straccioni. A me mai viene voglia di andare a messa in Italia, sapendo quel che mi aspetta in termini di inquinamento acustico e oculare. E allora mi chiedo e soprattutto vi chiedo, perché non ho risposta: da quando per la Chiesa la bruttezza è diventata pedagogica? Perché il brutto è diventato bello?

Anonimo ha detto...

A Lucca, una chiesa, probabilmente della prima metà dello scorso secolo, ovvero probabilmente nuda e disadorna è stata concessa ai fedeli deĺ Patriarcato di Romania
Dopo 14 anni di lavori di ristrutturazione e stata inaugurata. Un angolo di Paradiso.

Anonimo ha detto...

Biffi e Caffara, pace alle loro anime, non sono stati, purtroppo, solo ciò. Anche loro son stati non privi di ombre. Mi riferisco alla battaglia contro i tradizionalisti. Biffi è stato fin troppo "avaro", in materia di indulto per la Messa Tridentina. Caffarra era chiamato (e non gli dispiaceva) :"Martello dei Lefebvriani".

Anonimo ha detto...

LO CHIAMAVANO «Santità»…
Bisogna riconoscere che è stata una gestazione dura, travagliata, ma alla fine ce l’ha fatta; tutto è andato come programmato, il Concilio Vaticano II è riuscito a partorire il suo figlio prediletto del quale e nel quale si è compiaciuto. Infatti, tutto fu fatto per lui ed in vista di lui ed ora lui è in mezzo a noi per fare «nuove» tutte le cose. Ed in questo processo di «rinnovamento» si stagliano luminose, quattro categorie sacerdotali. La prima categoria è composta dagli «ENTUSIASTI» ovvero i papolatri conquistati dalla linea modernista-liberale pontificia, i quali a loro volta si dividono in tre sottogruppi: gli «umettanti», i «genuflessi» e gli «estatici»; e laddove gli umettanti insalivano ed i genuflessi venerano, gli estatici contemplano. La seconda categoria è composta dagli «ELETTI» o «ESCLUSI», ovvero da coloro che vengono «esclusi» in quanto «eletti», cioè coloro i quali, per un dono particolare dello Spirito Santo hanno una visione nitida del magistero rahneriano-petrino, per cui prendono pubblicamente le distanze dalle panzane pontificie; questa categoria, senza dubbio la più avventata, è al momento molto esigua, ma in costante crescita proporzionale alle dichiarazioni magisteriali e si divide a sua volta in tre sottogruppi: i «falciati», i «sospesi» e gli «scomunicati». La terza categoria è composta dagli «ATARASSICI» o «IMPERTURBABILI» ovvero coloro che vivono in costante torpore primaverile, i quali neanche si sono accorti che il 13 marzo 2013, rottamato un pontefice, Kasper ne ha assemblato un altro. Infine, abbiamo la quarta categoria, gli «ATTONITI», i diversamente concordi; questa categoria è la più subdola, la più insidiosa. Costoro sono quei sacerdoti, quei vescovi che per esclusiva convenienza personale, pur rendendosi conto della gravità della situazione e del rischio concreto della perdita delle anime, negano, glissano, vagheggiano. Sono quelli che appena sentono affermazioni del tipo che «Gesù si è fatto diavolo» o che «Gesù si è fatto serpente», repentinamente, con scatto felino mettono la testa sotto la sabbia. Costoro si riconoscono perché tengono in un angolo in sacrestia una lettiera col ghiaietto sempre pronta all’occorrenza, dove qualora il Santo Padre dovesse dire, ad exemplum, che «l’inferno non esiste» o che «le anime lì destinate si annientano», attraverso un triplo carpiato con avvitamento, piombano a testa in giù nel ghiaietto. Costoro sono i «tiepidi», cioè «né freddi, né caldi» e poiché «né freddi, né caldi» Dio li sta per «vomitare dalla sua bocca». Sono quelli che un giorno nudi, rivestiti soltanto del loro peccato e del loro tradimento diranno al cospetto di Dio nel giudizio particolare: «Mio Dio e mio Tutto, non abbiamo colpa…lo chiamavano Santità»…!!!

Giovanni C. ha detto...

Cardinal Biffi, un vero pastore dalle idee chiare; non è mai stato manipolato dalle ideologie del modernismo. Avrebbe trovato tanti avversari oggigiorno!

Anonimo ha detto...

Le risposte di Bergoglio? Le aveva già date Steve Jobs – di Marco Manfredini

Mancava solo di sentire “Stay hungry, stay foolish” ovvero la prima colossale banalità del millennio, passata alla storia in mondovisione nell’orrenda traduzione letterale “Siate affamati, siate folli”, ma che un interprete con maggior rispetto per la lingua di destinazione avrebbe potuto riportare come “Continuate a cercare, continuate a sognare”. Più o meno le parole con le quali il Papa ha risposto alle domande dei giovani nell’incontro di sabato 11 agosto al Circo Massimo...
https://www.riscossacristiana.it/le-risposte-di-bergoglio-le-aveva-gia-date-steve-jobs-di-marco-manfredini/