Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 22 giugno 2020

I dissidenti in manicomio. Psicologia e psichiatria per fini politici - Roberto Marchesini

L'argomento ci aveva già interpellati in occasione di un fatto di cronaca riguardante un sacerdote [qui]. Anche in Unione Sovietica i dissidenti ricevevano un TSO. Il potere comunista era talmente convinto di essere nel giusto, da considerare malattia mentale qualsiasi gesto politico non allineato. Ora sembra di essere in uno Stato di polizia. Neochiesa di polizia! Per questo è importante e acquista maggiore credibilità il fatto che ne parli uno specialista. Laudetur Iesus Christus! Il dottor Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta ben noto, autore di molti testi, ha appena dato alle stampe il libro Le vie della psicologia. Storia e tendenze contemporanee (Sugarco, Milano 2020).

I dissidenti in manicomio. Psicologia e psichiatria per fini politici

Tra i tanti aspetti interessanti di questa vicenda del coronavirus c’è n’è uno particolarmente inquietante. Partiamo dai fatti.
L’avvocato tedesco Beate Bahner, esperta nel campo del diritto sanitario, ha subìto un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) con internamento in ospedale psichiatrico per aver espresso la sua opinione circa l’incostituzionalità del lockdown in Germania. Questa misura sarebbe, oltre che sproporzionata rispetto alla pericolosità dell’epidemia, incostituzionale.

L’avvocato ha pubblicato diversi post sul suo blog (poi oscurato dalla polizia) e un articolo nel quale scriveva: «Queste misure non sono giustificate dalla legge sulla protezione contro le malattie infettive che è stata ritoccata rapidamente solamente pochi giorni fa. Chiusure settimanali e divieti di uscire basati su ipotesi che raffigurano gli scenari peggiori (senza prendere in considerazione le opinioni di esperti basati sui fatti) così come la completa chiusura di compagnie e società senza alcuna evidenza di rischio da infezione da parte di queste attività commerciali è abnormemente incostituzionale». Si era quindi rivolta al Tribunale amministrativo del Baden-Württemberg – che aveva respinto la sua istanza – e alla Corte costituzionale tedesca. È stata dapprima seguita con un elicottero, poi rinchiusa, contro la sua volontà, in ospedale psichiatrico. La motivazione utilizzata dalla polizia locale, che ha effettuato l’operazione, è che l’avvocato era «confusa». Pare che anche la sorella dell’avvocato Bahner abbia subìto un trattamento simile, se non peggiore: è stata arrestata con violenza tale da procurarle ferite, sarebbe stata invitata a sedersi su una panca inesistente e il cibo le sarebbe stato servito sul pavimento.

Questo non è l’unico episodio del genere: una cosa simile è accaduta anche in Italia [vedi]. Don Gianluca Loda, parroco di Castelletto di Leno (BS), ha subìto un TSO per gli stessi motivi: dissidenza nei confronti alle misure anti-virali proposte dal governo. La polizia locale, i carabinieri e i vigili del fuoco si sono introdotti con la forza in canonica, lo hanno prelevato e portato in ospedale. Il motivo? Don Gianluca aveva espresso contrarietà alle misure decretate dal Presidente del Consiglio e aveva manifestato pubblicamente la sua opposizione cenando (da solo) all’aperto, nella piazza del paese.

Non è finita. A Ravanusa, in provincia di Agrigento, il quarantenne Dario Musso ha subìto lo stesso trattamento (TSO) per aver percorso le strade del paese in auto, dicendo al megafono che il virus era inesistente e che le persone potevano tranquillamente tornare alle proprie occupazioni. Questa vicenda offre un particolare forse interessante: il fratello di Dario Musso è l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, candidato sindaco di Ravanusa come avversario del sindaco che ha firmato il TSO a Dario.
Ognuna delle vicende presenta delle caratteristiche che la rendono particolarmente inquietante: si va dall’avvocato esperto in diritto sanitario, al sacerdote cattolico, al «congiunto» (ormai si dice così) di un avversario politico del sindaco (colui che firma i TSO).

L’idea che questi trattamenti sanitari obbligatori siano stati utilizzati non per proteggere una persona con difficoltà psichiatriche e le persone ad essa vicine, ma per silenziare dissidenti, contestatori, persone che dissentono dalle scelte delle autorità in modo pacifico e legale, appare più che un malevolo sospetto.

L’utilizzo coercitivo, da parte del potere politico, della psichiatria e della psicologia non è una novità. Questa era una prassi consolidata in Russia, durante il periodo sovietico. La prima vittima di questo procedimento fu Maria Spirindov, rinchiusa in ospedale psichiatrico nel 1921 a causa delle sue idee politiche. Si calcola che furono migliaia le persone rinchiuse in ospedale psichiatrico a causa della loro dissidenza al regime; molti di loro morirono in cattività. Nel 1961 questa prassi venne normata con l’introduzione nel Codice Penale sovietico dell’articolo 58, che recitava: «Alle persone che hanno commesso atti socialmente pericolosi in uno stato mentale di follia, ma che si sono ammalati prima della formulazione della condanna o che al momento di scontare la pena sono malati di mente, che impedisce loro la consapevolezza necessaria per dare conto delle proprie azioni o il proprio controllo, il giudice può applicare le seguenti misure mediche obbligatorie: ricovero in un ospedale psichiatrico generale e ricovero in un ospedale psichiatrico speciale». Simili procedimenti furono applicati con larghezza anche nella Polonia sovietica.

Questo cosa significa? Che non viviamo in una democrazia liberale, ma in un regime sovietico sotto mentite spoglie? Significa semplicemente che l’uso della violenza nei confronti degli oppositori non è esclusivo dei regimi sovietici, ma è condiviso da quelli liberali.

Per rendersene conto è sufficiente leggere uno dei saggi politici scritti da Karl Popper (1902-1944), uno dei principali teorici del liberalismo. Ne La società aperta e i suoi nemici, il filosofo austro-britannico espone il «paradosso della tolleranza», che possiamo riassumere così: la società aperta (cioè quella liberale) è tollerante nei confronti di tutti e di tutte le idee, persino quelle più aberranti e strampalate, tranne con gli intolleranti. Chi sono, secondo Popper, gli intolleranti? Coloro che non accettano la società aperta. Se la formulazione di questo paradosso sembra confusa, può aiutarci la lettura di uno dei maestri di Popper, John Locke (1632-1704), e del suo celebre Saggio sulla tolleranza. Egli esprime lo stesso concetto di Popper, solo in maniera più esplicita: libertà per tutti, tranne per i cattolici. «I papisti non devono godere i benefici della tolleranza, perché, dove essi hanno il potere, si ritengono in obbligo di rifiutarla agli altri. È infatti irragionevole che abbia piena libertà di religione chi non riconosce come proprio principio che nessuno debba perseguitare o danneggiare un altro perché questi dissente da lui in fatto di religione».

Dunque anche una società liberale come quella in cui viviamo permette l’uso della violenza nei confronti di alcuni dissidenti. Inquadrati in questo modo, i fatti elencati all’inizio del nostro articolo assumono un senso e permettono l’emergere di un progetto coerente e dotato di un (aberrante) senso; e diventano intellegibili anche le politiche attuate da George Soros (1930-vivente), allievo di Popper, che ha nominato la sua (principale) fondazione Open Society, società aperta.

C’è un ultimo aspetto che vale la pena di essere esposto: l’uso della psicologia e della psichiatria per fini politici. Anche in questo caso, ciò che può sembrare aberrante, o perlomeno improprio, l’uso di una scienza per fini politici, è in realtà molto più naturale di quanto sembra.

La psicologia del Novecento, infatti, non nasce per fini clinici, cioè per aiutare le persone in difficoltà; nasce piuttosto per fini politici (manipolare e controllare la popolazione) e solo accidentalmente può essere usata per scopi terapeutici. Gli esempi sono molti: ne citiamo solo qualcuno.

Prendiamo la psicometria (il test del QI e tutti test psicologici): nasce per fini eugenetici (individuare e isolare l’anormale, il tarato), non per aiutare in modo particolare chi ha più difficoltà. Wilhelm Reich (1897-1957) e la Scuola di Francoforte ebbero come obiettivo esplicito quello di cambiare la società mediante la rivoluzione sessuale. Il fondatore del comportamentismo, John Watson (1878-1958) scrisse in Behavior. An introduction to comparative psychology: «La psicologia, così come la concepisce il comportamentista, è una branca sperimentale puramente obiettiva delle scienze naturali. Il suo scopo teorico è la predizione e il controllo del comportamento». Burrhus Skinner (1904-1990) parlava esplicitamente di «ingegneria comportamentale». La psicologia sociale nasce con l’obiettivo di studiare il modo di influenzare il comportamento delle persone. L’Istituto Tavistock ebbe anche un ruolo rilevante nella diffusione dei più importanti esperimenti sul controllo mentale. Un esempio è la pubblicazione del libro che presenta i risultati delle ricerche dello psicologo Stanley Milgram a proposito dell’obbedienza all’autorità. Milgram chiese a dei volontari di infliggere delle (false) scariche elettriche a cavie umane. Una buona parte dei soggetti obbedì allo sperimentatore nonostante fosse consapevole del dolore inflitto alla cavia; questa percentuale aumentò quando la cavia era nascosta alla vista del soggetto. Milgram ne dedusse che l’obbedienza all’autorità è uno stimolo che può portare il soggetto a infrangere i propri princìpi, tanto più se le conseguenze delle sue azioni sono percepite come distanti.

Milgram era allievo di Solomon Asch, l’autore di uno degli esperimenti di psicologia sociale più famosi. Il protocollo di Asch prevedeva otto soggetti, sette dei quali complici dello sperimentatore. Asch presentava ai soggetti tre linee di diversa lunghezza e una quarta, lunga quanto una delle tre precedenti; i soggetti dovevano abbinare la quarta linea a quella di lunghezza uguale. I complici rispondevano in maniera errata, ma concorde, e l’unico vero soggetto si adeguò al gruppo dei complici nel 75% dei casi. Questo esperimento dimostrò ancora una volta la forza del gruppo e la tendenza a conformarsi ad esso.

Potremmo continuare, ma credo che il concetto sia chiaro: la psicologia del Novecento nasce e prospera con l’obiettivo esplicito di modificare e controllare il comportamento delle persone. L’utilizzo di psicologia e psichiatria per fini politici, quindi, era ampiamente scritto e previsto. Ora cominciamo a vederne i frutti.
Roberto Marchesini - Fonte

18 commenti:

Anonimo ha detto...

La scienza, qualsiasi scienza, che non sia realmente e saldamente cristiana diventa violenza omicida.

Anonimo ha detto...

DIEGO FUSARO: Vogliono "evitare rivolte sociali in autunno". Virus e lockdown in arrivo? (22.6.2020)

https://www.youtube.com/watch?v=YdensqklKT0&feature=share

Anonimo ha detto...

Ha fatto scalpore lo scandalo sulla magistratura.
Temo che la magistratura sia da sempre in questo stato, lo stiamo solo cominciando a saperlo più concretamente da ora!
Il guaio è che non è solo la magistratura che è corrotta... ma tutte le istituzioni a cominciare dal massimo vertice!
L'Italia è in mano alle lobby di ogni sorta, alla massoneria, al Bilderberg, ai banchieri, tutto tranne che gli italiani!!!

Anonimo ha detto...

Ieri pomeriggio un libico ha ucciso 3 ragazzi inglesi (bianchi) in un parco a Londra.
Ferendone gravemente altri 6.
Il libico ha partecipato ai cortei dei black lives matter, pro George Floyd.
La Polizia amette la matrice razziale dell'accaduto.
Però sostiene che l'omicida fosse solo un disagiato.
Silenzio assoluto dei tg nazionali ..

Anonimo ha detto...

CONTE LA SMETTA DI ILLUDERE GLI ITALIANI. Le risorse Europee, se mai arriveranno, saranno disponibili solo fra mesi e mesi, ma noi ne abbiamo bisogno ADESSO. E questo governo continua a non fare NULLA.
(Antonio Maria Rinaldi)

Anonimo ha detto...

Massacrato di botte da clandestini un carabiniere a Milano. I potenti: "no al razzismo".
https://youtu.be/PO1T4IQ-n6g
Ne vedremo ancora ne vedremo ancora e di peggio, purtroppo! Tutti ormai sono d’accordo con questi delinquenti: il governo, i giornalisti, i massmedia, le sardine e via dicendo

Da Fb ha detto...

QUANTA SENSIBILITÁ, MISTER JAMES!

Con disappunto scopro che i giocatori della mia squadra del cuore [la Roma] scenderanno in campo il 24 giugno indossando una «patch speciale sulla manica sinistra con le parole “Black Lives Matter” per tutte le prossime 12 partite». Perché il presidente statunitense della Roma s.p.a, James Pallotta, ha deciso che «non basta più non essere razzisti. Bisogna essere antirazzisti». Un’iniziativa presa per esprimere il sostegno al BLM. Ricordo che il BLM è un movimento sostenuto principalmente dalle piattaforme liberal “Democracy Alliance” – che annovera tra i principali donatori Hillary Clinton, Bernie Sanders, George Soros – e “Borealis Philanthropy”, che ha creato appositamente il fondo “Black-led Movement Fund”. Già a inizio mese l’allenatore della Roma Paulo Fonseca e i suoi giocatori si erano inginocchiati prima di un allenamento a Trigoria al fine di mostrare il loro sostegno alla causa Black Lives Matter, dimostrando così ancora una volta che i calciatori sono ormai solo strumento di marketing, a dispetto di chi ancora fa discorsi romantici sulla “maglia”. Calcio da anni divenuto campo di intervento delle campagne pubblicitarie dei temi del Politicamente Corretto. Questo caso mostra con forza come l’élite democratica utilizzi tutto il potere a propria disposizione per sostenere quei movimenti che non hanno niente né di radicale né di antagonista al sistema, ma che ben si prestano a sostenere l’opzione culturale e politica proprio del progressismo. I fatti di Minneapolis sono stati sfruttati ad arte da questa élite, e dai suoi galoppini, per scatenare una violenta protesta – con appendici in altre parti del mondo e, ahimè, nella nostra Italia – ben sapendo che la causa non è il presidente Trump. Infatti la responsabilità “politica” dell’assassinio di Floyd è – partendo dal livello più basso a quello più alto – del capo della polizia, del sindaco di Minneapolis, del governatore del Minnesota. Guarda caso, tutti dem. Sicuramente con Obama presidente questo caso non avrebbe conosciuto tanto onore di cronaca. Chi, ingenuamente, si lascia convincere da questa propaganda “antirazzista”, rifletta sul fatto che una certa fetta di sistema – quella che detiene, tra l'altro, le redini dell’informazione, dello spettacolo, della cultura – non scende in campo per motivi umanitari bensì solo per rafforzare la propria posizione di potere. È della stessa pasta di quel George Washington che al Congresso si batteva contro la schiavitù, ma nella sua tenuta aveva 316 schiavi di proprietà, 153 della moglie e 40 in condivisione. A quando l’abbattimento della statua equestre del primo presidente degli Stati Uniti d’America?

Anonimo ha detto...

Come fa il governo di una nazione a risolvere i problemi di quella nazione quando il problema di quella nazione è il governo!

Anonimo ha detto...

Cito:
Oggi puoi bestemmiare
Cambiare sesso a tuo figlio
Bloccare un parroco che sta celebrando nella sua parrocchia
Portare via con la forza i figli alle famiglie indigenti
Abbattere statue di Santi e eroi
Violentare tutto quello che si muove (se sei un migrante)
Ma ricorda
Se dici ghei a un ghei
Sei il peggior criminale della Storia
Meriti il patibolo mediatico
Quello fisico
È l'inferno pachamamolatrico

Anonimo ha detto...

Galimberti parla del sacro
Accanto al satanismo dei maghi neri e degli stregoni esiste un più raffinato satanismo filosofico, che pur non avendo direttamente a che fare (almeno fino a prova contraria) coi negromanti e le Messe nere, teorizza una concezione blasfema del sacro e del divino che è quanto di più degradante, ripugnante e bestiale si possa immaginare. Questo satanismo filosofico, il cui maggiore esponente in passato fu George Bataille (che a sua volta riprese tutti gli aspetti più nefasti del "dionisismo" teorizzato da Nietzsche) ha in Italia il suo più celebre esponente in Umberto Galimberti, firma delle pagine culturali de la Repubblica, che teorizza il "sacro" come lo spazio del nefasto, dell'impuro, della matta bestialità, della follia collettiva, della violenza, dello stupro e dell'orgia.. Non ci credete? Allego questo suo video. Basta l'ascolto dei primi minuti per capire dove vada a parare.
Come sempre accade in una società folle come la nostra, Galimberti è stato attaccato per una colpa minore, cioè il plagio di altri filosofi , per avere cioè copiato da opere altrui (come Saviano, per intenderci) e non per la sua colpa maggiore, che è quella di auspicare nemmeno troppo velatamente un ritorno alla più matta bestalità irrazionalista .Chi scrive non ha che minime competenze in materia di magia nera o di culti esoterici (approfondire troppo questi temi è molto pericoloso e anche abbastanza ripugnante ), ma ha una certa competenza in fatto di idee. E in fatto di idee credo che definire Bataille, Klossovski o Galimberti come "cattivi maestri" sia ancora un eufemismo. Siamo alla deliberata esaltazione del Male. Siamo ben oltre all'ateismo radicale materialista .Siamo ben oltre alll'ateismo marxista o positivista. E anche al comune nichilismo. Siamo invece all'apertura al sacro rovesciato, cioè "a quel dio che è il rovescio di Dio" (Bataille). Che è poi il futuro che ci attende nel medio e lungo periodo, sei il vero Dio -che è Verità, Ragione e Amore - non interverrà.

P:S; come potrete notare il pubblico chic di decerebrati progressisti lo applaude, invece di tirargli i pomori che meriterebbe.

https://www.youtube.com/watch?v=W3iUPY10PaA&feature=share

Martino Mora

Anonimo ha detto...

"L’idea che questi trattamenti sanitari obbligatori siano stati utilizzati non per proteggere una persona con difficoltà psichiatriche e le persone ad essa vicine, ma per silenziare dissidenti, contestatori, persone che dissentono dalle scelte delle autorità in modo pacifico e legale, appare più che un malevolo sospetto."

Se aggiungiamo le vessazioni abnormi previste dalla improbabile legge Zan siamo nel regno dell'assurdo...

mic ha detto...

Governo M5S-Soros-Bergoglio-Mattarella per tener fuori Salvini. Il piano choc

https://www.affaritaliani.it/politica/governo-m5s-soros-bergoglio-mattarella-per-tener-fuori-salvini-il-piano-choc-529909.html

Anonimo ha detto...

"Illuminante la situazione all’ospedale Niguarda descritta dalle parole del prof Roberto Fumagalli.
Secondo il direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione da tre settimane non si vedono più persone con problemi respiratori. Le paternali per i parchi finalmente popolati, gli aperitivi, le passeggiate sui Navigli e la Covida, esercenti messi contro i clienti, cittadini contro cittadini, tutto dimenticato.
Con due pazienti positivi non gravi e due ora negativi al test il nosocomio milanese è da considerarsi pressoché Covid free.
All’inizio dell’epidemia i pazienti erano molto anziani, poi l’età media si è abbassata a 62/63 anni. Tutti i pazienti gravi soffrivano di altre patologie: diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva. I malati sono stati curati con successo con l’idrossiclorochina e altri antivirali oltre che con un anticoagulante, che se si fossero fatte le autopsie prima...
Per il Prof è un bene continuare con le precauzioni insistendo particolarmente sull’igiene ma il virus di Wuhan passerà alla storia anche per aver sbugiardato gli epidemiologi del terrore, tutte le previsioni si sono rivelate sbagliate.
In effetti credo che la definizione perfetta l’abbia fornita il prof Bassetti: in marzo e aprile il Covid era una tigre aggressiva, ora è come un gatto selvatico. Anche i pazienti anziani, di età compresa tra 80 o 90 anni, ora sono seduti sul letto e respirano senza aiuto. Gli stessi pazienti che prima sarebbero morti due o tre”. La Natura come sempre ha trovato le contro misure, lo aveva anticipato il denigrato Montagnier.
Non credo servano commenti, il virus di Wuhan dapprima è stato sottovalutato e poi trattato come la peste bubbonica tanto da metter in quarantena decine di milioni di persone sane seguendo le indicazioni del regime comunista cinese e dall’Oms portatore degli stessi interessi.
La verità è che il Covid poteva essere contenuto senza disintegrare l’economia mondiale mentre si stringeva il cappio alla libertà, e ora che fa molta meno paura emergerà con chiarezza la carica virale politica, che resta la più pericolosa.
Indietro non si torna ma spero almeno che sempre più gente usi il cervello con cui è nata".

(Lorenzo Capellini Mion)

Anonimo ha detto...

"... emergerà con chiarezza la carica virale politica, che resta la più pericolosa.
Indietro non si torna ma spero almeno che sempre più gente usi il cervello con cui è nata"

Bravo! Grazie.

Anonimo ha detto...

Bibbiano non è stato un incidente nella storia della sinistra italiana. Bibbiano è solo uno dei tanti casi.

Il Forteto è stato il primo gulag omosessuale italiano dove la sinistra toscana inviava i bambini sottratti ai genitori, perché venissero ‘educati’ ad una nuova sessualità.Ma come nella guerra alla Mafia, il livello politico si è salvato.

“Ho pianto nella mia stanza quando leggevo gli atti dei bambini mandati al Forteto“. Di fatto “in Toscana per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte regole e leggi in materia” di affidamento dei minori.
Il Pd, la Coop e lo scandalo Forteto: dove si stupravano i bambini

IL sostituto procuratore di Firenze, Ornella Galeotti, pm che ha indagato sugli stupri – ma in realtà siamo ben oltre il concetto di stupro individuale, siamo nel contesto di un piano per sovvertire l’ordine naturale delle cose – nella comunità a lungo modello della sinistra.

E un modello lo è stato. Per quello che vogliono fare oggi legalmente: dare i bambini ai gay, sovvertire l’ordine familiare. Perseguitare chi si oppone.

Il pubblico ministero, che ha rappresentato l’accusa nel processo di primo grado conclusosi con la condanna per 16 persone, interrogata dalla Commissione d’inchiesta parlamentare: “Il processo andò avanti con turbative molto importanti – ha detto Galeotti. “Molti reati erano prescritti già al momento in cui abbiamo iniziato a indagare e dunque non abbiamo potuto procedere”.

Il pm rivela anche la ricusazione del giudice Bouchard: “Mi sono sentita molto sola – ha spiegato – molti colleghi con cui avevo relazioni cordiali mi hanno tolto il saluto, ho visto cose accadere in questo processo che non ho visto quando lavoravo in Calabria”.

Ma fortunatamente “ho avuto l’appoggio dalla sua nomina del 2014 del capo del mio ufficio, che ha dato dei segni di presenza nel processo”. E “ci sono stati dei colleghi, pochi, che mi hanno sostenuto sul piano personale. Alcuni mi hanno detto che era tutta una sciocchezza perché gli accusatori erano dei calunniatori che avrebbero gettato la maschera”, ha spiegato Galeotti.

Perché il sistema Palamara è solo una piccola parte di un rapporto incestuoso tra la magistratura e la sinistra politica e culturale italiana. In base a questo rapporto, nella zona di Firenze, per decenni, il Tribunale dei Minorenni, nonostante fossero noti gli abusi al Forteto, continuava ad affidare i bambini sottratti ai genitori a questa comunità proto-Cirinnà.

Non solo, secondo il sostituto procuratore “il Forteto aveva interesse a ricevere minori per la sopravvivenza stessa, aveva bisogno di forza lavoro”. Dunque “il Forteto ha goduto di una manovalanza gratuita, nessuno ha mai riscosso lo stipendio”. Galeotti, nel ricostruire durante la deposizione l’agghiacciante caso, ha affermato poi di essersi “pentita dell’impugnazione che abbiamo fatto in appello per il reato di violenza sessuale di gruppo”. Questo perché, a causa dei meccanismi della giustizia, “ha determinato una serie di impicci in cui molti reati si sono prescritti”.

Anonimo ha detto...

.... segue
Il giudice ha dichiarato inoltre di aver ricevuto pressioni: “Le pressioni non sono arrivate dalla politica – ha specificato Galeotti- ma non mi sembra né utile né significativo dirlo qui a voi. Diciamo che erano modalità molto scivolose, un po’ lumacone, per arrivare a stipulare degli accordi con il collegio di difesa di Fiesoli. La Procura ovviamente non ha ceduto ed è tutto proseguito senza conseguenze”. In generale sul Forteto, secondo il giudice, “c’è stato un atteggiamento per cui sembrava che il processo si dovesse svolgere secondo le idee di qualcuno, che non accettava che potesse succedere qualcosa d’altro”.

Ora però su queste atrocità la Commissione parlamentare può e deve indagare, tenendo conto anche della fondamentale ricostruzione del magistrato che per anni si è scontrata con un vergognoso sistema di coperture incrociate.

La pedofilia è molto oltre la questione del pedofilo. C’è una profonda relazione tra politica e pedofilia. C’è un sistema.

Dovete sempre ricordare che non abbiamo difronte a noi un avversario, ma un nemico. Con cui non si possono accettare compromessi. E’ la guerra finale tra Bene e Male, come ha ricordato monsignor Viganò.
Sabrina Bosu

Anonimo ha detto...

Questa è una vergogna assoluta non più tollerabile a tutti i livelli. Le complicità politiche devono essere denunciate, perseguite e severamente punite. Non posso pensare che in Parlamento siedano persone anche lontanamente coinvolte in questa cloaca. Guai al Parlamento che non pulisce questo lordura, attirerebbe l'ira di Dio su un intero popolo!

Anonimo ha detto...

La L'Oreal ha deciso di eliminare la parola "sbiancante" contro il razzismo. Quindi usare la parola "abbronzante" per scurirsi va benissimo. Usare la parola "sbiancante" per schiarirsi no. Questa è l'apoteosi del razzismo contro i bianchi.