Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 22 giugno 2021

Parziale marcia indietro sull’ordinamento delle Celebrazioni Eucaristiche in San Pietro

Mesi dopo l'emanazione di una direttiva della Segreteria di Stato Vaticana [qui], la Santa Sede ha rilasciato una dichiarazione del nuovo cardinale Arciprete della Basilica. Da notare un accenno alla possibilità che sia rispettato il Moto Proprio Summorum Pontificum, visto che le celebrazioni del Rito antico (relegate nello spazio esiguo della Cappella Paolina e in un'orario improbabile) tornano nella Basilica, sia pure in maniera limitata: solo tra le 7 e le 9 del mattino e solo per "gruppi speciali". In ogni caso devono aver avuto effetto le dimostrazioni di sconcerto e di opposizione che hanno attraversato tutto l'orbe cattolico [tra cui qui - qui - qui ]

Nota della Basilica di San Pietro circa
l’ordinamento delle Celebrazioni Eucaristiche
22.06.2021

Avendo ricevuto dal Santo Padre il mandato di curare e animare la vita liturgica della Basilica di San Pietro, a partire dal comunicato della Segreteria di Stato del 12 marzo 2021 vorrei proporre alcune considerazioni che spero possano essere utili alla comprensione delle linee orientative tracciate e per scegliere come e quando vivere la celebrazione eucaristica nella prima fascia oraria del mattino. 
Il comunicato della Segreteria di Stato ha dato alcune disposizioni in merito alle celebrazioni delle Sante Messe nella Basilica di San Pietro, con l’intento di assicurare che esse “si svolgano in un clima di raccoglimento e decoro liturgico”. Le indicazioni fanno riferimento ad un preciso contesto, cioè all’organizzazione delle azioni liturgiche nella fascia oraria compresa tra le 7 e le 9 del mattino. In buona sostanza, sono ispirate da due principi:
  1. ordinare le celebrazioni sotto il profilo della scansione temporale e della loro qualità;
  2. accogliere e integrare particolari e legittimi desideri dei fedeli, nel limite del possibile.
Infatti, il contenuto degli enunciati proposti dalla Segreteria di Stato si può riassumere così:
  1. tra le 7 e le 9 i sacerdoti possono concelebrare ad una delle Messe d’orario nei luoghi stabiliti; l’animazione liturgica preveda l’ausilio di ministranti;
  2. sono ammesse eccezioni riguardo ai luoghi della celebrazione – in occasione della memoria di un Santo i cui resti sono custoditi in Basilica – e alla contemporaneità di alcune celebrazioni per gruppi di pellegrini o nella forma straordinaria del Rito Romano.
[...] salto tutta la chiacchierata abbastanza indigesta [qui

Città del Vaticano, 22 giugno 2021
Mauro Card. Gambetti
Arciprete della Basilica Papale di San Pietro

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene!

Anonimo ha detto...

Finalmente una buona notizia!
Clemens Dovis

Anonimo ha detto...

Deo gratias!

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che il fronte interno bergoglioso stia cominciando a creparsi. Finalmente. La Fede torna a far capolino in Vaticano! Le anime contaminate dal Nemico, iniziano forse ad avvertire disagio, dolore, ripensamento. E' il momento di manifestar loro sostegno aiutandole, con la nostra preghiera, nel travaglio della loro conversione autentica.

Anonimo ha detto...

Meglio questo che niente è meglio tardi che mai!
Giannina Bellinzoni

Anonimo ha detto...

...iniziano forse ad avvertire disagio,dolore ,ripensamento.Lo spero per loro e per noi ,anche se ne dubito. Piuttosto credo che si tratti di stanchezza e scoramento. Semel in anno licet insavire ,ma se le pazzie durano tutto l'anno allora si finisce molto male.

bernardino guerrini ha detto...

Vorrei scrivere quello che sento dentro, ma non posso perchè so che non sarebbe pubblicato... comunque credo che, la stragrande maggioranza della gerarchia modernista e bergogliana sa che sta a redde rationem ed è arrivata ad un punto tale che fa continue marce indietro, perchè sa che il popolo quello davvero cattolico ..... non posso andare avanti perchè non sarei più cattolico... dice la Chiesa che dobbiamo pregare per il Papa e cioè per la Santa Chiesa ed anche per i pagani affinchè si convertano... --- speriamo che le retromarce siano di paura che per loro è finita e non resteranno nella storia come invece speravano da 60 anni.... e oltre..

Anonimo ha detto...

È una notizia importante. Peccato che il dibattito sia monopolizzato dall'affaire De Mattei/Viganò d dal ddl Zan...

Da Il Giornale ha detto...

Blindata la Messa in latino: strano vento nella Chiesa

Vaticano alla prova di uno spartiacque. La polemica è iniziata tempo fa, quando i conservatori hanno pensato, e in certi casi scritto, che il pontificato odierno volesse mettere in discussione il vetus ordo, ossia la cosiddetta "Messa tridentina". Joseph Ratzinger ne è stato uno strenuo difensore, tanto da tutelare il rito in questione mediante un Motu proprio specifico, ossia il Summorum Pontificum. Dall'elezione di papa Francesco in poi, le polemiche hanno accompagnato l'organizzazione gerarchica della ritualità cristiano-cattolica. In realtà, le polemiche sulla tipologia di Messa da adottare, nella Chiesa cattolica, sono comparse spesso, ma il pontefice emerito era noto per essere un sostenitore della "Messa antica", per cui, almeno durante il suo regno, i tradizionalisti hanno avuto poco da dire. Dopo voci dilaganti sul fatto che Jorge Mario Bergoglio volesse ridimensionare le Messe in latino, qualche tempo fa è arrivato uno scossone.

Come scrivevamo su IlGiornale.it, sembrava che il Papa fosse pronto alla pubblicazione di un documento ufficiale che sarebbe stato in grado di diminuire ancora la centralità, già piuttosto ridimensionata, del rito antico. Tanto nella prassi quanto nella statistica. E più di qualche segnale in merito c'era stato, come quello sul presunto divieto relativo alle Messe individuali che i consacrati hanno la possibilità di celebrare nella Basilica di San Pietro. Molti commentatori "tradizionalisti" - come vengono chiamati per semplificazione - si sono da subito schierati contro l'eventualità che il pontefice argentino e le odierne gerarchi curiali assecondassero la "fine" - o comunque la riduzione casistica - del vetus ordo. È una questione d'impostazione dottrinale, ma pure di correnti interne: il pontefice argentino, stando ai fatti senza ragione, è stato accostato a coloro che avrebbero voluto persino l'istituzione di un rito ecumenico, ossia di una "Messa" che fosse in grado di soddisfare tanto le esigenze spirituali dei protestanti quanto quelle dei cattolici. Non è mai accaduto. Non esistono segnali in grado di suggerire che stia per accadere. Questa era la situazione di partenza di qualche ora fa.

Anonimo ha detto...

Speriamo non arrivi poi la stangata.. timeo danaos...
Gianni Costanzo

Anonimo ha detto...

Ad onor del vero, la Nota Verbale della Segreteria di Stato vaticana sul disegno di legge Zan riporta pure la seguente frase:

"Diverse espressioni della Sacra Scrittura, della Tradizione ecclesiale e del magistero autentico dei Papi e dei Vescovi considerano, a molteplici effetti, la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina."

Come poi, sulla base di questo si possa giungere solo ad auspicare una "diversa modulazione del testo normativo", mi risulta poco comprensibile.

Anonimo ha detto...


La nota verbale vaticana è redatta in linguaggio diplomatico, per tradizione sempre sfumato nella scelta degli aggettivi.
Auspicare la "diversa modulazione" rientra in questa tradizione. Non ci si deve fissare sulla terminologia, che risponde ad una precisa tradizione.
Si deve guardare al contenuto. Il Vaticano ha sollevato una questione seria, che potrebbe creare una grave crisi fra la Chiesa e lo Stato italiano.
La libertà della Chiesa viene gravemente limitata e persino soppressa da norme contenute in questo decreto Zan. Una normativa del genere lo Stato italiano non l'ha mai fatta. Anche ai tempi dei governi anticlericali, subito dopo il 1870, non si era arrivati a tanto (e, bisogna dire, su problematiche così sordide). La libertà di stampa c'era anche per i cattolici. I giornali dei gesuiti e parrocchiali sparavano regolarmente a zero sul nuovo Stato, liberal-massonico, ostile al papato. Venivano sbiancati articoli o soppressi giornali quando le offese andavano oltre il lecito o si incitava alla rivolta contro il nuovo Stato, violando la legge.
Per lo Stato, qualsiasi Stato che abbia a che fare con la Chiesa cattolica, il tema della libertà della Chiesa è un tema assai delicato e spinoso, sul quale è pericoloso fare passi falsi, anche in tempi come questi, di profonda decadenza della Chiesa.
Ma la nota verbale di adesso mostra che nella Gerarchia c'è ancora un elemento sano, che vuole reagire al degrado dominante.

Anonimo ha detto...

"...mostra che nella Gerarchia c'è ancora un elemento sano..."

Questo l'abbiamo percepito subito, pur nella nostra ignoranza del linguaggio diplomatico. E' per questo che, personalmente, ritengo questa una leva preziosissima che può sollevarci sopra tanta melma ormai giunta al nostro collo e riposizionarci in luogo ameno e salubre. Occorre solo un uomo che sappia orientarla a dovere. A questo uomo solo Dio, Uno e Trino, può mettere la leva tra le mani e guidarlo nei precisi movimenti necessari per trasbordare le moltitudini oltre la palude mefitica.