Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 6 luglio 2021

Un momento sabbatico


Carissimi,
ci sono diverse questioni impegnative sul tappeto. Le affronteremo presto; ma ho bisogno di un momento sabbatico (un paio di giorni) per dosare le forze e approfondire alcuni temi importanti.

Vi regalo un'immagine incantevole, ma anche allusiva, che ristori gli occhi e il cuore nella gratitudine per la Bellezza che si fa strada e ci consola anche nelle situazioni più ingarbugliate o dure. Perché "la c'è" e ci dà la grazia di riconoscerla ovunque.
Se volete potete scrivere. I commenti li passo...
Per gli articoli alla prossima!

23 commenti:

Ave Maria ! ha detto...

Deduca che si ritemprera' in Toscana.
Buon respiro!

Anonimo ha detto...

ABORTO FINO ALLA NASCITA IN UK

La deputata laburista Dana Johnson, anche su pressioni del suo stesso partito, ha ritirato la proposta di legge NC55 che avrebbe depenalizzato l'aborto fino alla nascita.

Questo ennesimo brutale attacco alla vita nascente è stato dunque evitato.

Deo Gratias!

Anonimo ha detto...

D’accordo l’ombelico, il nazionalpopolare, i fagioloni in barattolo che hanno tenuto incollato alla tv nonne e mamme, i jingle accattivanti, la risata a scatti enfatici che faceva tanto la zia Teresa, il sesso soft liberato dal tinello di casa, ballo ballo ballo da capogiro, l’unica femmina capace di far perdere la testa ai gay, le carrambate di un’Italia sentimentale ed esibizionista.

Ma Raffaella Carrà è stata anche una rassicurante melassa conformista e disimpegnata, uno straordinario veicolo di costruzione del nuovo homo catodicus, cresciuto a icone televisive più che a farsi delle domande sulla realtà.

Raffa rideva e noi ridevamo, raffa ballava e noi ballavamo, Raffa cantava e noi … beh, da Trieste in giù. Il cordoglio unanime del social collettivo trasmette una situazione di un lutto uniforme in cui piangere il personaggio tv più che la donna Raffaella Maria Roberta Pelloni della quale il grande pubblico non sapeva nulla. Così come non conosceva le idee sulla vita, sull’umanità. Bastavano le canzoncine, i balletti, la paillette a trasmettere un messaggio che per la carriera di Raffaella Carrà si faceva un inno al disimpegno conformista della mediocrità artistica.

Poco talento, nel canto, nel ballo, ma tanta bravura artigianale nel trasformare alcuni passi di danza in plastiche esibizioni acrobatiche ancor oggi leggendarie e canzoni banali e ammiccanti da avanspettacolo in inni alla libertà cosmica dell’umanità.

Della Carrà, del resto, non ricordiamo parole particolarmente impegnate su un qualunque dramma dell’umano genere, non abbiamo di lei prese di posizione coraggiose su quelle che sono le vicissitudini dell’umanità: mai una parola fuori posto che disturbasse il padrone del vapore, mai uno slancio per infrangere, da regina della tv, i dogmi inculcati dalla tv generalista: distrarre, dimenticare, divagare, divertire.

Resterà per sempre, come vera icona di liberazione, però, il colpo di pistola di Diego Abbatantuono in Puerto Escondido: “Ho sparato alla Carrà”, dice mentre prova a liberare inutilmente Bisio dalla prigione messicana. Un colpo al televisore di fronte al quale la policia si rincitrulliva mentre era di guardia. Uno sparo al conformismo di balletti e bailarinos guapissimos tutti per lei, la regina della tv di due paesi mediterranei e per questo calienti ed emozionali. Uno sparo per svegliarci da un sonno ammaliatore, dolce e suadente quanto un tuca tuca a ombelico scoperto.

Andrea Zambrano

Catholicus ha detto...

Carrà ha berlusconizzato l'Italia. Mediaset era accusata di diffondere disimpegno e qualunquismo, ma se lo faceva la Rai diventava anticonformismo e liberazione.

Anonimo ha detto...


Se il blog è "in sabbatico" per un paio di giorni, come mai continuano ad esservi
stampati commenti?
Non dovrebbe esser sospesa ogni attività editoriale, per questi due giorni?
La pausa si riferisce allora solo alla pubblicazione di nuovi articoli?
L'idea di una pausa "sabbatica" mi sembra comunque giusta.
Questo blog non deve rincorrere l'attualità, come se fosse un quotidiano.
Anche LSNews, durante il sabato e la domenica non pubblica praticamente niente.
Ricomincia il lunedì.

Anonimo ha detto...

Raffaella Pelloni in arte Carrà è un personaggio davvero emblematico della trasformazione del costume e dello spettacolo in Italia. Più di una Scala (Delia) , di una Goggi o di una Mondaini.
Pur essendo di pensiero superficiale, la Carrà era tecnicamente molto dotata come ballerina, cantante e presentatrice. A prescindere dalla risata a volte sguaiata, era quello che si dice una bella, simpatica e gioviale bolognese. Sicuramente molto narcisa e, per sua stessa ammissione, molto insicura. Senz'altro dotata dei fondamentali della buona donna di spettacolo: bravissima nel ballo, brava nel canto e garbata nella presentazione.
Incapace di far ridere, se non involontariamente, aveva però altre frecce al suo arco. Ma è l'evoluzione di questo animale da palcoscenico ad essere molto interessante. Perché perfettamemte coerente con l'involuzione dei costumi della nostra civiltà.
La Carrà parte infatti con balli casti e calze fumè, ancora anni Sessanta, e passando dall'epoca d'oro (per lei) dei fine -Sessanta Settanta dei balli dionisiaci del "tuca tuca" con l'ombelico scoperto e del "far l'amore da Trieste in giù" (il gaio edonismo godereccio di massa, non ideologico pre-berlusconiano) si ritrova vent'anni dopo, nel 1999, (già nella fase calante della carriera) a inneggiare a Satana sulla tv pubblica, senza che nessuno, a mia memoria, vi trovi nulla da eccepire:
"Satana....Portami all'inferno
Pago per amore,
Lascio tutto e vengo via con te.
Pago per amore,
Lascio tutto e vengo via con te". Sono le parole dai lei stessa scritte e cantate.
Infine la svolta, consequienziale, del fanatismo pro LGBT dei suoi ultimi anni, anziana ed ingobbita tra le giurie di programmi spazzatura chiamati "Talent".
Insomma: La Carrà è la perfetta espressione dell'evoluzione dei costumi e della mentalità del nostro Paese. E la sua triste fine (umana e professionale) dopo i grandi fasti del passato (che però già esprimevano uno squilibrio) potrebbe essere il simbolo del tramonto della nostra civiltà, una civiltà che ha perduto l'anima in pochi decenni.
P:S: Ora che è morta, le auguro di cuore che Satana non abbia mai ascoltato il suo canto.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Sir Thomas More. cattolico romano, assassinato il 6 luglio 1535 per ordine del novello Decio, Enrìco VIII Tudor.
Beatificato da Papa Leone XIII il 29 dicembre 1886, canonizzato infallibilmente da Papa Pio XI il 19 maggio 1935.

Anonimo ha detto...

6 luglio 2021 09:10
scusate: deduco.

Anonimo ha detto...

Raffaella Carrà è morta, pace all'anima sua, è già stata giudicata in alto loco, preciso che era romagnola, non bolognese e discendente del famoso Stefano Pelloni, il Passator cortese di Pascoliana memoria. Auguro alla dott.ssa Guarini un buen retiro fisico e mentale per ricaricare le pile.

Anonimo ha detto...

Ddl Zan, «sta succedendo un fatto eclatante». Mentre è muro contro muro e scintille nella maggioranza, intellettuali, giuristi, «autorevolissimi esponenti di culture diverse, riformista, femminista, liberale, cattolica, arrivano ai medesimi giudizi di illiberalità di molti passaggi attualmente contenuti nel testo del ddl Zan».

Anonimo ha detto...

San Thomas More, martire ricordato oggi, ci insegna che quando lo stato stacca le proprie leggi da quelle della Chiesa, va disobbedito.

Anonimo ha detto...

CITTÀ DEL VATICANO , 06 luglio, 2021 / 6:30 PM (ACI Stampa).-
Il Papa Emerito Benedetto XVI “indirizza amorevolmente il suo pensiero a Papa Francesco e prega con fervore per lui". Così l’Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, secondo quanto riporta la pagina in lingua tedesca del portale Vatican News.

Al Papa continuano ad arrivare messaggi di auguri di pronta guarigione e preghiere per la sua salute. Anche il CELAM ha inviato un messaggio al Pontefice. “Continuiamo a pregare per Lei, conti sempre sulla nostra vicinanza, affetto e preghiera in questo tempo di guarigione ”, ha scritto a nome dei Vescovi latinoamericani il Presidente del CELAM Monsignor Miguel Cabrejos.

Anonimo ha detto...

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/07/inizia-oggi-la-novena-solenne-alla.html

Anonimo ha detto...

Grazie per la bella immagine del gentile fiordaliso che con papaveri, ranuncoli e non ti scordar di me, ornava il bordo dei campi di grano.Anche solo ingentilisce e rallegra un muro . Ancora grazie per tutto quello che fai e buon riposo. Valeria

Anonimo ha detto...

http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/cinema-d-autore/10239-questi-nostri-figli

"Questi nostri figli" specchio dell’età postconciliare. Lo sceneggiato Tv in 4 puntate "Questi nostri figli" diretto da Mario Landi nel 1967 e tratto da un romanzo di F. Mauriac: un documento televisivo di eccezionale interesse di Francesco Lamendola

Da weltanschauung Italia ha detto...

Il fatto stesso che ci troviamo dinanzi ad un farmaco dichiaratamente sperimentale dovrebbe far comprendere, anche ai più fanatici sostenitori di questa falsa scienza, la reale portata degli eventi ed il profondo mutamento in corso.
Portare l'uomo con qualsiasi mezzo a farsi inoculare un siero di cui non conosce appieno gli effetti, è la vera vittoria dell'autorità. Che sia attraverso vile ricatto o per fiducia incondizionata verso i suoi "salvatori", poco importa. Quel che conta veramente è far accettare all'individuo il passaggio definitivo verso una nuova era. Far diventare il suo corpo, un tempo sacro, strumento e testimonianza vivente del potere, che arriva a disporre in toto del suo essere, fino a ridurlo a consapevole cavia. Fino a degredarlo ad esperimento vivente, in carne ed ossa.
L'intruglio è una porta dietro la quale si cela un universo di totale annientamento della volontà e della natura umana, così come finora conosciuta. La scusa della sicurezza non regge, né tantomeno quella della tutela dei soggetti a rischio. Tali categorie sarebbero logicamente più protette da una sanità pubblica efficente e da medicina del territorio valida, piuttosto che da una pozione salvifica di dubbia efficacia.
Chi non vede tutto ciò o è cieco, o in malafede.

Anonimo ha detto...

Antonio Margheriti:
LA SINISTRA ORMAI È ESTABLISHMENT E BULLISMO. È LA DESTRA LA NUOVA SINISTRA

"Siamo già molto meno liberi anche di solo 20 anni fa. Io noto questa differenza: nell’ultima parte del secolo scorso il politicamente corretto era un modo di affermare la propria superiorità morale, nel XXI secolo sta assumendo tratti intimidatori. È un passaggio sociologicamente molto importante, perché segnala una pericolosa mutazione dell’establishment progressista. Ieri si accontentavano dell’egemonia culturale, oggi aspirano al dominio. Dalla 'maestrina dalla penna rossa', al prepotente che umilia chi non si sottomette. Dal pavone al bullo. È per questo che, oggi, io non parlo più di 'razzismo etico' (una espressione coniata vent’anni fa da Marcello Veneziani), ma mi sento costretto a parlare di 'bullismo etico'".
(...)
al complesso dei migliori è subentrata la prepotenza dei paladini del bene. Ma non è strano, se si evidenziano tutti i passaggi. Dopo il 1989 c’è stata una saldatura fra l’establishment politico-finanziario, che vuole solo globalizzazione e frontiere aperte, l’establishment mediatico, che vuole solo intrattenimento, internet e buone cause (dal riscaldamento globale al Black Lives
Matter), e l’establishment politico progressista, che vuole solo espandere il proprio potere per guidare il cambiamento sociale. Avendo quasi tutti i poteri forti dalla propria parte, l’establishment progressista si è fatto più aggressivo: non gli basta dire 'noi siamo moralmente superiori', ora pretende di stabilire come dobbiamo parlare, come dobbiamo comportarci, a quali valori dobbiamo inchinarci".
"No, non è sinistra, ma non è nemmeno destra. Il Pd di Letta è semplicemente establishment, nient’altro che establishment".

È la destra che è diventata un po’ di sinistra".

Anonimo ha detto...

La classe sta nelle piccole cose. Le api e le mosche volano entrambe. È dove si posano che fa la differenza

fabrizio giudici ha detto...

Scusate, domanda tecnica per chi ha riportato il commento delle 10.27: ma l'Antonio Margheriti citato è il Mastino? Dove scrive?

Catholicus originario ha detto...

Se lo dice lui.... il professor Burioni, "ce dovemo da crede'", come si dice a Roma:

https://gloria.tv/post/a1xjjUFMMaxo3pLysYwe4zXjS
https://gloria.tv/go/kqoMXaQjF9VDBtnHVSCHKLi6M5erLAdomfEwHUZys5py6jineyEINd2TEgBmhO6x35RbRJYKyEGzK

Anonimo ha detto...

Anche a me interesserebbe sapere dove scrive attualmente A.Margheriti detto il Mastino,di cui apprezzavo il blog papalepapale, chiuso purtroppo da molto tempo.
Grazie

Anonimo ha detto...

Antonio Margheriti (il mastino) sembra che ora scriva solo su Facebook.
Quanto riportato sopra si trova sulla sua bacheca che, per ora, dovrebbe essere visibile anche a chi non è fra i suoi contatti.

Anonimo ha detto...

C'è anche un omonimo, io ho letto alcuni articoli del Mastino su Geopolitika, poi altri in giro su FB.