Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 8 dicembre 2021

Arciv. Viganò. Atto di venerazione nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria

Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Atto di venerazione
nella solennità
dell’Immacolata Concezione
della Beatissima Vergine Maria
Piazza di Spagna – 8 Dicembre 2021

Ab initio et ante sæcula creata sum, et usque ad futurum sæculum non desinam:
et in habitatione sancta coram ipso ministravi.
Et sic in Sion firmata sum, et in civitate sanctificata similiter requievi,
et in Jerusalem potestas mea.
Et radicavi in populo honorificato, et in parte Dei mei hæreditas illius,
et in plenitudine sanctorum detentio mea.
Eccli 24, 14-16

Queste parole solenni, con le quali la Sacra Scrittura parla della divina Sapienza, sono attribuite dalla liturgia alla Vergine Santissima. È l’Immacolata che parla: «Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò; per tutta l’eternità non verrò meno: ho officiato nella dimora santa davanti a lui. E così mi sono stabilita in Sion, e nella città amata mi ha fatto abitare, e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del mio Dio sua eredità, e nella pienezza dei santi la mia abitazione».

Prescelta prima dei secoli, stabilita nella Chiesa, Nostra Signora intercede per noi nella dimora santa, abita tra di noi, e di noi è Regina. Ella ci ha scelti come popolo glorioso, eredità del Suo divin Figlio, schiera dei Santi. Ed è significativo che, per una singolare simmetria, l’inno della Dedicazione di una chiesa Cœlestis urbs Jerusalem composto da Sant’Ambrogio – che abbiamo celebrato ieri – possa applicarsi alla Madonna: O sorte nupta prospera, dotata Patris gloria, respersa Sponsi gratia, Regina formosissima, Christo jugata principi, cœli corusca civitas. Sposata per provvidenziale destino, ornata di gloria dal Padre, coronata della grazia dello Sposo, bellissima Regina, unita a Cristo Principe, splendente Città del Cielo.

In questo giorno benedetto, ricordiamo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, preservata da ogni macchia di peccato originale per essere tabernacolo vivente e incontaminato dell’Altissimo. E mentre il mondo corrotto e schiavo del peccato eleva a modello una femminilità corrotta e viziosa, disprezzando la verginità, la purezza e la maternità, noi onoriamo nella Semprevergine Madre di Dio Colei che a giusto titolo è anche Madre della Chiesa e Madre nostra.

Siamo figli di Maria Santissima e figli della Chiesa, perché la Vergine ci genera in Cristo al Padre, e ai piedi della Croce Le siamo stati da Lui affidati come figli, e Lei a noi come Madre. E anche la Chiesa ci genera in Cristo al Padre mediante il Battesimo, alla Chiesa siamo affidati quali figli ai piedi dell’altare, e quell’acqua e sangue che sgorgarono dal costato del Signore scorrono copiosi nei suoi Sacramenti e nella Santa Messa, mostrandoci l’amore dello Sposo divino per la sposa, la Carità di Cristo suo Capo nei confronti del Corpo Mistico.

Non dimenticate, cari fratelli, che come non è possibile andare al Padre se non per mezzo del Suo unico Figlio, così non è possibile andare al Figlio se non per mezzo di Maria Santissima, nostra Regina, nostra Avvocata, nostra Mediatrice presso il Trono di Dio, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza. E non vi è Chiesa dove non vi è Maria, Madre nostra e Madre della Chiesa, Regina nostra e Regina della Chiesa.

Onoriamo dunque la Nostra Signora, che ha posto nella nuova Gerusalemme – la Santa Chiesa – la propria dimora, e che ha scelto di abitare «in mezzo a un popolo glorioso», come recita il libro dell’Ecclesiastico. Un popolo che è glorioso e onorificato non per virtù proprie, ma perché santificato dalla Grazia di Dio, dall’appartenenza a quella Città Santa a cui tutti siamo chiamati. Un popolo che deve oggi ritrovare la fierezza della propria identità, l’orgoglio dell’appartenenza a Cristo, l’onore di schierarsi sotto le sante insegne del Re dei re. Un popolo che nei secoli ha saputo costruire una società cristiana che viene ora disprezzata e messa al bando da chi, ribelle a Cristo, non tollera nemmeno che si pronunci il nome benedetto della Sua Santissima Madre Maria.

Riuniti in piazza di Spagna, dinanzi alla statua dell’Immacolata che l’autorità pubblica eresse per onorare la propria Madre e Regina, rinnoviamo il nostro tributo e facciamo proponimento di ricostruire, sulle macerie di un mondo apostata, quell’ordo Christianus che solo può garantire pace all’umanità, concordia tra i popoli, prosperità per le nazioni, salvezza per le anime. Questa ricostruzione, questa rinascita spirituale e morale a cui ciascuno di noi anela, sarà possibile solo se sapremo riconoscere la Regalità sociale di Nostro Signore e vivremo con coerenza la Fede che professiamo.

Questo chiediamo, questo imploriamo con fede salda e fiduciosa alla Madre di Dio: Salve Regina, Mater misericordiæ
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo 

Cœlestis urbs Jerusalem
1 Coelestis urbs Jerusalem
Beata pacis visio,
Quae celsa de viventibus
Saxis ad astra tolleris,
Sponsaeque ritu cingeris
Mille Angelorum millibus
.

2 O sorte nupta prospera,
Dotata Patris gloria,
Respersa sponsi gratia,
Regina forzosissima,
Christo jugata principi,
Caeli corusca civitas.


3 Hic margaritis emicant
Patentque cunctis ostia:
Virtute namque praevia
Mortalis illuc ducitur,
Amore Christi percitus,
Quisquis tormenta sustulit
.

4 Scalpri salubris ictibus,
Et tunsione plurima,
Fabri polita malleo,
Hanc saxa molem construunt,
Aptisque juncta nexibus
Locantur in fastigio.

5 Decus Parenti debitum
Sit in aeternum Altissimo,
Natoque Patris Unico,
Et inclyto Paraclito,
Cui laus, potestas, gloria,
Sit per aeterna saecula.
Gerusalemme città celeste,
visione beata di pace,
che edificata con pietre vive
ti sei elevata fino alle stelle,
e con rito sponsale ti sei circondata
di migliaia e migliaia di Angeli.

O sposa dal felice futuro,
gloriosa dote del Padre,
aspersa di grazia dallo Sposo,
Regina bellissima,
unita a Cristo Principe,
città luminosa del cielo.

Qui brillano perle,
e a tutti sono aperte le porte:
il mortale infatti è riportato
fino alla condizione originaria,
chiunque sopporta le angosce
mosso dall’amore di Cristo.

Con colpi ben assestati di scalpello,
a forza di battere,
gli artigiani costruiscono
questo edificio con pietre ornate
 e le dispongono
insieme ad arte fino al tetto.

Sia sempre gloria
al Padre Altissimo,
e all’unico Figlio del padre,
e all’inclito Paraclito,
a loro sia lode, potenza,
gloria eterna per i secoli.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Sia benedetta la santa e immacolata Concezione della beatissima vergine Maria madre di Dio.

Accogliamo con entusiasmo l'esortazione di Mons. Viganò e mettiamo in pratica i nostri buoni propositi, invece di muovere critiche insulse agli interventi di Mons. Viganò.
I nostri avversari sono determinati e compatti e avanzano di vittoria in vittoria.
Noi siamo molli, divisi, moderati, amanti del compromesso con l'errore, cerchiamo il pelo nell'uovo e indietreggiamo di sconfitta in sconfitta.
VIVA MARIA!

L'Immacolata e l'Eucaristia: le due colonne di don Bosco ha detto...

Immacolata del 1841 a Torino.
Don Bosco sta per celebrare Messa, un muratore astigiano di 16 anni circa, Bartolomeo Garelli, si avvicina alla sagrestia e il custode gli chiede se volesse servire Messa. Al diniego del ragazzo questo lo prende per ladro e inizia a inseguirlo con la scopa finché Don Bosco non se ne accorge, si mette in mezzo e gli dice che il ragazzo è suo amico. Rimasti soli gli chiede il nome, gli dice che deve celebrare e lo invita a proseguire la conversazione a fine Messa.
Fanno conoscenza, riesce in quel suo modo speciale a tirare fuori il meglio di lui e a conquistarlo per la causa della fede, poi gli insegna il segno di croce fatto bene e dicono insieme un'Ave Maria.

Molti anni dopo Don Bosco rileggerà la sua esperienza a posteriori e dirà convinto "L'Oratorio iniziò da quella Ave Maria detta con fede insieme a Bartolomeo Garelli l'8 dicembre 1841"

tralcio ha detto...

Edificato da questo caldo invito e di ritorno dalla Santa Messa, condivido un pensiero balenatomi in mente fin dalle prime ore del mattino. Li chiamerei i misteri del silenzio o dell'umiltà, accostandoli al ventaglio di misteri che preghiamo nel rosario. Misteri perché pongono l'uomo in contemplazione di Dio: quindi atti della creatura affacciata sulle circostanze dell'evento salvifico dell'Incarnazione in cui è avvenuta la redenzione del genere umano.

Come troviamo scritto a proposito della Sapienza, è l’Immacolata che parla: «Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò; per tutta l’eternità non verrò meno: ho officiato nella dimora santa davanti a lui. E così mi sono stabilita in Sion, e nella città amata mi ha fatto abitare, e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del mio Dio sua eredità, e nella pienezza dei santi la mia abitazione».

Questo farsi città di Dio, cielo per Dio sulla terra, è volto a dare una casa ai suoi figli che la invocano Madre, al suo popolo che la chiama Regina, circondata di migliaia e migliaia di Angeli. Sposa dal felice futuro, gloriosa dote del Padre, aspersa di grazia dallo Sposo, Regina bellissima, unita a Cristo Principe, città luminosa del cielo... il mortale è riportato fino alla condizione originaria, chiunque sopporta le angosce mosso dall’amore di Cristo.

...

tralcio ha detto...

...

Ecco i cinque misteri del silenzio aggiunti ai misteri della gioia, del dolore, della luce e della gloria:
1) l'Immacolata Concezione che compie la promessa di Dio in Genesi
2) la fanciullezza e l'adolescenza in pienezza di grazia, premesse dell'annuncio angelico della maternità verginale
3) la vita nascosta con S. Giuseppe e Gesù, prima della missione del Figlio
4) la Corredenzione sotto la croce del Figlio
5) la vita nascosta con S. Giovanni educato alle successive visioni (la donna vestita di sole), informando il vangelo dell'infanzia di S. Luca.

Mons. Viganò collega esplicitamente la Sapienza con la figura di Maria. La Sapienza divina è l'Essere stesso di Dio. Ed è Suo dono: un dono dello Spirito santo. E' Grazia partecipata all'uomo che si lascia riempire dalla Grazia. Allora può essere anche una virtù umana. San Giuseppe, l'uomo giusto, fu sommamente sapiente perchè la sua giustizia ha consistito nello stare nell'ordine creato, da creatura che obbedisce a Dio, proprio come l'umile ancella sua sposa verginale.

In questo fascio luminoso che illumina l'Immacolata priva del peccato originale, Piena di grazia, Madre sempre vergine, Mediatrice delle grazie, Corredentrice e Assunta in Cielo anima e corpo, Regina del Cielo nella gloria degli angeli e dei santi, la sua sapienza è umile e totalmente rivolta a Dio, senza farne vanto o privilegio per dominare sull'uomo o ingraziarsi l'uomo. In lei la croce è vera eterna sapienza, perchè l'ha vissuta da Madre di Cristo senza allontanarsene, né protestarla stoltezza o ingiustizia. Chi osserva la Legge temendo il Signore conseguirà la sapienza che gli andrà incontro come una madre e l'accoglierà come una sposa, nutrendolo di saggezza e facendolo riposare nella casa abitata insieme: Il Siracide descrive il mistero della Santa Famiglia. I benefici della Sapienza sono per il cuore puro che vede Dio e che nel cuore ne conservi i precetti. Temi Dio ed evita il male (Gb 28,28)! E' l'essenza del Magnificat!

Sapienza di Dio, sapienza della croce, Cristo Sapienza incarnata, Maria sede della Sapienza: allora comprendiamo nelle litanie lauretane questo pacchetto di titoli mariani, che luccicano nell'Immacolata:
-sede della SAPIENZA -arca dell'ALLENZA -specchio della GIUSTIZIA
-madre della divina GRAZIA -madre della MISERICORDIA -porta del CIELO -regina degli ANGELI ...
Tutta la sapienza dell'Ancella del Signore, Immacolata e Corredentrice
sta nel timor di Dio: chi è fedele alla Legge teme con dolcissima fedeltà il Signore che ama, tiene puro il cuore, consegue la sapienza e vi abita in beatitudine, anche portando la croce.

La sapienza chiamerà la creazione stessa a combattere la superbia della creatura che vorrebbe impossessarsene e farne la propria immagine distorta. Maria Vergine ha fatto tesoro dei doni e dà misteriosa unità a Dio.

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=Bjlj5uRQnko
ora
Confederazione Triari

Anonimo ha detto...

Pensavo al senso liturgico di scegliere il Vangelo dell' Annunciazione per la solennità dell'Immacolata Concezione.
A parte la ragione evidente della mancanza di un testo dedicato a questa festa nei vangeli canonici, c'è una profonda ragione teologica dietro a questa scelta.
Maria, senza dubbio ha avuto un privilegio: quello di nascere in comunione con il Creatore, senza quella distanza che i nostri no hanno frapposto tra noi e Dio.
Ma il suo privilegio è la grazia ricevuta non è stata vana.
Il " sì " di Maria all'Annunciazione ne è una chiarissima conferma.
Maria ci è posta dinanzi non come astro irraggiungibile, ma come vocazione perché tutti noi siamo chiamati ad essere "santi e immacolati al suo cospetto nell'amore". (Lc 1,263)

Buona solennità dell' Immacolata concezione cari fratelli e sorelle...

Anonimo ha detto...

Immaculata Conceptio est hodie sanctæ Mariæ virginis; quæ serpentis caput virgineo pede contrivit.

Anonimo ha detto...

Il card. Montezemolo ora defunto disse che Benedetto XVI rifiutó amabilmente un nuovo stemma da -non - regnante mantenendo quello di regnante....Cionci. Peraltro emerito significa mica significa dimesso ma ben altro...

mic ha detto...

Emerito, può significare sia dimesso che in pensione. Questa è l'ambiguità che avevo visto nella decisione non codificata (more Vaticano II) di Ratzinger... E quell' in pensione, molto collegabile all'ingravescente aetate introdotta da Paolo VI per le dimissioni dei vescovi mi pareva significativamente allusivo, ma non appropriato all'alta funzione del papato...
Il dubbio resta per tante altre ambiguità (ne ho individuate molte e molto ne ho scritto, basta spulciare il blog), ma non mi azzardo trarre conclusioni. Non me la sento e non mi compete...

Anonimo ha detto...

"Non me la sento e non mi compete..."

Aveco letto: "...e non mi rompete" ;). Ne avresti avuto comunque ragione, dopo quasi nove anni di discussioni polemiche richieste di possibili spiegazioni ecc sul gesto di Ratzinger. Mi sento modestamente di dire a tutti: facciamocene una ragione e preghiamo. Come del resto per tutte le altre stravaganze innovative (quando non per cose ben peggiori come, ahinoi, ve ne sono a iosa ormai in quegli ambienti)

mic ha detto...

Non avevo collegato questo appello all'iniziativa di Massimo Viglione e dei Triarii che leggo ora su Duc in altum, che ora collego con un annuncio letto su Facebook di un'adunata dei Triarii per oggi a Piazza di Spagna :
"Io ci sono! Appello antiglobalista in venticinque punti. Con la benedizione di monsignor Viganò"
https://www.aldomariavalli.it/2021/12/08/io-ci-sono-appello-antiglobalista-in-venticinque-punti-con-la-benedizione-di-monsignor-vigano/

Avevo visto giorni fa i punti di Viglione, trovato ottima la sistematizzazione e approvato molti contenuti scorsi qua e là, riservandomi di approfondire.
Certamente all'appello globale di mons. Viganò ho già aderito sia spiritualmente che materialmente. Sul seguito mi riservo di approfondire pregandoci su.
Confesso una mia prerogativa che nella situazione in cui siamo potrebbe essere un difetto. Nella mia lunga esperienza di fede e di vita non sono mai riuscita a salire su carri altrui per motivi diversi che alla distanza si sono rivelati provvidenziali.
Ma oggi la situazione è anomala e inedita più che mai e penso che non ci si possa permettere di andare troppo per il sottile. Per questo aiutatemi voi. Da parte mia continuerò a pregare e chiedere luce e semplicità al Signore e alla Sua e nostra Madre.
Potrei sbagliarmi, ma credo di essere arrivata ad una tappa particolare e forse da me il Signore vuole solo questo semplice impegno certosino o forse totalmente altro... vedremo. Aiutatemi!

Anonimo ha detto...

Buona festa a tutti, non entro nel merito della rinuncia di Benedetto XVI, tanto si è scritto e parlato senza giungere ad una conclusione, aspettiamo che il tempo faccia la sua parte, ma oggi sono rimasto basito nel vedere che il mio ex parroco ha cresimato diversi bambini, non c'era ombra di vicario né tantomeno di Vescovo, nella mia profonda ignoranza credevo che dovesse competere solo a lui o a un suo collaboratore e non al parroco, qualcuno mi può spiegare?

mic ha detto...

Il vigente Codice di Diritto Canonico, al can. 882, riconosce quale ministro ordinario del sacramento della Cresima il Vescovo. Tuttavia tale norma prevede che "conferisce validamente questo sacramento anche il presbitero provvisto di questa facoltà in forza del diritto universale o per speciale concessione della competente autorità". Pertanto, considerato il perdurare dell'emergenza...

mic ha detto...

In ogni caso la presenza solenne di fedeli per rendere omaggio e all'Immacolata e affidarsi a Lei, dopo il frettoloso e dimesso passaggio del vescovo di Roma, era un atto dovuto!

Forse se ci sara' qualcuno con spirito di iniziativa.. ha detto...

E' stato bellissimo esserci e di questo sono grata al Buon Dio. La Banda musicale presente ha suonato due bellissime arie proprie della Vergine Santissima. Stavo pensando che forse, volendo, per l'anno prossimo,un gruppetto di cristiani (istruendo una piccola raccolta di denaro)potrebbero assoldare quei due o tre musicisti che giornalmente si esibiscono davanti a Castel Sant'Angelo per far suonare anche "Noi vogliam Dio".Quanto costerebbe un loro ingaggio per sottolineare i cinque Misteri di una Corona del S.Rosario?

Anonimo ha detto...

O Vergine santissima, che, predestinata a diventare Madre di Dio, per singolare privilegio foste preservata dal peccato originale e ricolmata di grazia, confermata in grazia e arricchita di tutti i doni dello Spirito Santo fin dal primo istante della vostra concezione, accettate, vi preghiamo, l ’omaggio della nostra ammirazione più viva e della nostra venerazione più profonda, l ’espressione del nostro affetto più intenso e più riverente.
Contemplandovi come una preziosa reliquia del paradiso perduto, più pura e più immacolata del niveo candore delle vette coronate di luce, nel magnifico gesto di schiacciare il superbo capo del serpente infernale, il cielo esultò, la terra gioì, l ’abisso tremò. Con voi era spuntata la fulgida aurora della Redenzione dal peccato e quando l’umanità, che da secoli scrutava angosciosamente l ’orizzonte in attesa di un giorno più bello, sollevata la fronte, vi scorse in alto come una radiosa visione di paradiso, vi salutò con un fremito di entusiasmo santo: Tutta bella sei, o Maria, e macchia di origine non è in te.
Davanti al nostro piede, o Maria, non si arrestò, come INVECE FU davanti al vostro, il torrente fangoso della concupiscenza, che ancora attraversa il mondo e minaccia di sommergere continuamente anche le nostre anime. Portiamo in noi e sentiamo intorno a noi innumerevoli stimoli funesti, che non cessano dallo spingerci ad assaporare i torbidi piaceri della passione sensuale.
Prendeteci Voi, o buona Madre, sotto il vostro manto, proteggeteci dalle insidie del nemico infernale, rinvigorite in noi l ’amore alla bella virtù e fate che, conservando sempre vivi i riflessi dei vostri celesti candori nelle nostre anime, possiamo nn giorno cantarvi l’inno dell’amore e della gloria nell’eternità.
Ai fedeli che nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione della beata Maria Vergine reciteranno la preghiera su riportata con animo pio, si concede:
– un’indulgenza di tre anni;
– un’indulgenza plenaria alle solite condizioni (S. Paen. Ap., 20 maii 1941).
Chiarisco: i fedeli che si limiteranno a recitarla con fede, acquisteranno (in termine tecnico "LUCRERANNO") Tre anni di indulgenza. Se poi, anche se lo faranno nei 10 giorni precedenti o successivi, adempiranno alle c.d. "solite condizioni " [ si confesseranno, si comunicheranno e pregheranno per le INTENZIONI FISSATE per sempre *DEI SOMMI PONTEFICI* (cioè esaltazione della Chiesa; conversione dei peccatori; estirpazione delle eresie e concordia dei governanti cristiani)] tale indulgenza sarà PLENARIA .

Anonimo ha detto...


Chi parla nel Libro della Sapienza.

L'interpreetazione traddizionale ha sentito nel Libro della Sapienza la voce dello Spirito Santo non della Madonna.
I misteri del Rosario sono e restano tre.
Cerchiamo di non uscire dal seminato, per eccesso di zelo.
La S.ma Vergine non va divinizzata, non è una Persona divina.
T.

Anonimo ha detto...

"'Piena di grazia' Tu sei, Maria, colma dell’amore divino dal primo istante della tua esistenza, provvidenzialmente predestinata ad essere la Madre del Redentore, ed intimamente associata a Lui nel mistero della salvezza. Nella tua Immacolata Concezione rifulge la vocazione dei discepoli di Cristo, chiamati a diventare, con la sua grazia, santi e immacolati nell’amore (cfr Ef 1,4). In Te brilla la dignità di ogni essere umano, che è sempre prezioso agli occhi del Creatore. Chi a Te volge lo sguardo, o Madre Tutta Santa, non perde la serenità, per quanto dure possano essere le prove della vita. Anche se triste è l’esperienza del peccato, che deturpa la dignità di figli di Dio, chi a Te ricorre riscopre la bellezza della verità e dell’amore, e ritrova il cammino che conduce alla casa del Padre.
'Piena di grazia' Tu sei, Maria, che accogliendo con il tuo 'sì' i progetti del Creatore, ci hai aperto la strada della salvezza. Alla tua scuola, insegnaci a pronunciare anche noi il nostro 'sì' alla volontà del Signore. Un 'sì' che si unisce al tuo "sì" senza riserve e senza ombre, di cui il Padre celeste ha voluto aver bisogno per generare l’Uomo nuovo, il Cristo, unico Salvatore del mondo e della storia. Dacci il coraggio di dire 'no' agli inganni del potere, del denaro, del piacere; ai guadagni disonesti, alla corruzione e all’ipocrisia, all’egoismo e alla violenza. 'No' al Maligno, principe ingannatore di questo mondo. "Sì" a Cristo, che distrugge la potenza del male con l’onnipotenza dell’amore. Noi sappiamo che solo cuori convertiti all’Amore, che è Dio, possono costruire un futuro migliore per tutti" (Benedetto XVI, 8 dicembre 2006)

Anonimo ha detto...


"Comunque lo si guardi il papato resta all'emerito".

Ma la logica, quella semplice ed elementare, che fine ha fatto?
Lei stesso riporta: "il titolo si riferisce ad una persona che non esercitando più di un determinato ufficio ne gode comunque dei gradi e onori, pur non svolgendone le funzioni..".
Se Ratzinger, autonominatosi "emerito", non esercita più il suo ufficio, che era quello di governare la Chiesa universale, ciò significa che, proprio in quanto solo "papa emerito", non è più papa effettivo.
Per sfuggire a questa inevitabile conclusione, lei tira fuori per l'ennesima volta la supposta distinzione tra munus ed ufficio, la quale comporterebbe, se fosse ammessa, che noi avremmo: un papa ufficialmente in carica che avrebbe solo l'esercizio della summa potestas senza averne però la titolarità, che sarebbe rimasta all'Emerito (avrebbe Bergoglio l'esercizio di un diritto senza avere questo diritto) --- all'opposto, un papa dimessosi, con tanto di dichiarazione di Sede vacante, che avrebbe il diritto (se ha conservato il munus) ma non il suo esercizio.
Ma si rende conto dell'assurdità di tutta questa costruzione?
Un minimo di logica, anche solo un minimo, non guasterebbe...
T.

Anonimo ha detto...

@ Mic 17:12
Mi convince di più l'iniziativa del gruppo di intellettuali laici (non di destra) che si è riunito oggi a Torino.  Basterebbe accogliere quello che c'è di buono in quell'iniziativa, che non mira a riscrivere la Costituzione ma ad applicarla contro le "dittature" presenti, a cominciare da quella  operante in campo culturale. 
Partendo da quell'iniziativa, si dovrebbe far presente che, se non si ritorna alla legge di natura e alla fede cristiana autentica non è possibile aspettarsi niente di buono. E, pertanto, il discorso 
andrebbe approfondito in questo senso. 
Questo c'è nel manifesto ma resta sommerso in un discorso troppo ampio e generico...

Anonimo ha detto...

Da quello che ho letto l'Appello Antiglobalista di Viglione cerca un'adesione su valori e si rivolge a chi quei quei valori coltiva su strade proprie e/o altre. La riunione di Torino è sicuramente più mirata e va seguita con grande attenzione proprio perché sintetica, non così caratterizzata, che parla la lingua che lorsignori conoscono. Tuttavia l'Appello Antigloblista ha il pregio di farsi ombrello per i Cattolici e di dire implicitamente al mondo: guardate anche la nostra parte è presente con i valori fondativi ed irrinunciabili dell'Italia e dell'Europa. Mons Viganò stesso non ha fatto mai smorfie elitarie, anzi da quello che vedo si è affidato sempre ai semplici.

Anonimo ha detto...

YOUNG traditional Catholics will restore the Church. Here they block a French church on eve of Immaculate Conception, scheduled to be used for raunchy secular concert:
https://mobile.twitter.com/CatholicArena/status/1468369309336584197

Anonimo ha detto...

Iniziativa di un singolo, ma rientra nell'appello e ben venga un manifesto più articolato

https://manifestoitalianofondamentale.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Quando la ragione medica è sovraordinata alla ragione giuridica. Agamben è il probabilmente il più autorevole studioso di Walter Benjamin in Italia. Conosce la sua fuga dalla Germania, dalla Francia e, infine, il suo disperato suicidio a Portbou di fronte al diniego del lasciapassare (del "pass", appunto) da parte delle autorità spagnole. Quando Agamben trova analogie tra regime nazionalsocialista e regime sanitario, lo fa con scienza e consapevolezza.

Anonimo ha detto...

Leggendo tra le righe Mic

Senectus ipse morbus! E pone dei limiti. Però invecchiare è un dono, così chi invecchia può passare ad altri il testimone della propria vita e delle proprie fatiche, sarà seme per il futuro.
E lei di semi ne ha lanciati e continuerà a lanciarne...

mic ha detto...

Sono grata e commossa. Effettivamente la conclusione del mio messaggio si riferiva proprio a questa tappa della mia vita.
E c'è bisogno di aiuto sia per meglio comprendere il da farsi corale che per l'affiancamento non solo spirituale, per quanto possibile...

Anonimo ha detto...

"..al diniego del lasciapassare..."
che come lessi arrivò il giorno dopo la sua morte.

Anonimo ha detto...


Sull'adesione all'Appello antiglobalista, concordo con la posizione assunta da Mic.

Secondo me Mic ha fatto bene ad assumere un atteggiamento prudente e a non aderire. Nemmeno io aderirei ad un appello che su certe cose non mi convince.
È vero che ribadisce tante cose che tutti condividiamo, nell'etica, nell'economia, nella cultura, nella politica.
Tuttavia, sembra voler esser "globale", col risultato, a mio avviso, di apparire generico in diversi punti e lacunoso in altri.

Sul piano etico, ribadisce l'opposizione all'aborto e all'eutanasia. Ma dell'omosessualismo, del transgenderismo, e del femminismo non parla. Il femminismo non è forse all'origine dell'omosessualismo e del transgenderismo? Non è forse una delle cause profonde della c.d. Rivoluzione Sessuale?
Lacunoso appare anche, secondo me, l'accenno alla questione della crisi della Chiesa, che è invece una delle cause profonde dell'attuale crisi dell'Occidente.
La sezione "Fede e Chiesa" è alquanto striminzita, non fa capire nulla delle cause della crisi della Chiesa, si guarda bene dal nominare il Concilio Vaticano II.
Tra l'altro, nella sezione "Morale, vita, famiglia, persona", si richiama al matrimonio al modo invalso dopo il Vaticano II (Gaudium et spes, art. 48), affermando che la famiglia secondo natura è quella "aperta pertanto alla procreazione naturale", invece di dire che la procreazione naturale costituisce il fine primario della famiglia, come si diceva prima del Concilio. Questa distinzione tra fine primario e secondario del matrimonio è scomparsa, con conseguenze disastrose per l'etica cristiana. Ma il documento sul punto glissa.

Ci sono poi espressioni a mio avviso poco chiare:
- che vuol dire proporre la "libertà monetaria di ogni popolo, con uso moneta preferibilmente reale, ovvero metallica o cartacea, di proprietà popolare non emessa a debito.."?
- e che significa proporre un "comunitarismo valoriale, lavorativo, culturale e identitario"?
- oscura appare anche la proposta di una "confederazione europea delle Patrie e dei popoli etc.". Vi sarebbe anche altro da rilevare.

Insomma, il documento sarà anche motivato dalle migliori intenzioni ma rischia, a mio modesto avviso, di cadere nel velleitarismo.

Non è obbligatorio firmare appelli e petizioni. DA quello che si è letto sulla stampa circa la riunione dell'8 dicembre a Torino del Comitato diretto da Cacciari, Agamben etc, anche facendo la tara a certi resoconti giornalistici evidentemente prevenuti, si ha l'impressione che l'iniziativa sia in uno stato ancora fluido, nel quale alitano anche posizioni estreme non sorrette dai fatti.
Bisognerà vedere gli sviluppi.
Non credo di peccare di piaggeria se dico che il blog di Mic già rappresenta un "manifesto", avendo preso chiara ed equilibrata posizione sulla crisi della Chiesa, crisi in primo luogo dottrinale e liturgica, all'origine dell'attuale crollo planetario dei valori.
PP

Anonimo ha detto...

Cattolici laici reagiscono e bloccano concerto rock in chiesa (video)
https://gloria.tv/post/8sXvwedaz2t7BJKw1gB4khFdn

Anonimo ha detto...


Il suicidio di W. Benjamin

Se avesse aspettato un giorno, avrebbe avuto il permesso e si sarebbe salvato. Gli erano saltati i nervi, in quella tragica situazione.
Nella quale, del resto, non era facile restare lucidi e in controllo.
Fu una vera disdetta. Una jella nera.
Speriamo di non trovarci anche noi in situazioni simili, con l'aria che tira.

Anonimo ha detto...


CAttolici che bloccano un concerto rock in chiesa.

Era ora. Bisogna reagire a tutte queste offese continuate.
Ma il concerto chi l'aveva autorizzato, forse il parroco?
Il nemico è innanzitutto all'interno.
Scrive Le Figaro che cento intellettuali, in prevalenza francesi, hanno firmato una lettera di protesta contro il progetto di ristrutturazione di Notre Dame approvato dalla Curia di Parigi, che farebbe di Notre Dame una specie di "Disneyland", scrivono sdegnati.
Non si fa fatica a crederlo. Probabilmente una "ristrutturazione" in chiave "ecumenica", in chiave Abu Dhabi immagino, come piacerebbe a Bergoglio...
La "massonica" Repubblica Francese ha da tempo dichiarato chiese e cattedrali beni nazionali. In questo caso (vedi i paradossi della vita) è un vantaggio, il governo francese può impedire lo scempio progettato dalla Curia parigina.
O.

Anonimo ha detto...

Concordo sulla prudenza, sulla necessità di prestare attenzione ai particolari e di non diventare firmaioli compulsivi. A volte si ha l'impressione che il Nemico si aggiri ovunque e che non ci sia spazio precluso al suo passaggio. Bisogna arrivare alla preghiera continua.

Pio ha detto...

Pur nella mia idiosincrasia agli appelli e al di là dei sofismi, che taluno vuol sostenere in questo blog, e che lo stato emergenziale drammaticamente in atto non consentirebbe, ritengo che l'appello abbia dei contenuti ampiamente condivisibili. Sottolineo l'aspetto economico, con la sacrosanta separazione delle banche commerciali da quelle speculative (da più di vent'anni -Clinton docet- sacrificata sull'altare della finanza fine a se stessa), la difesa della proprietà privata (molto attuale, vista la probabile stretta UE sulla commerciabilità delle case non rispondenti a determinati requisiti energetici). La confederazione delle patrie è il minimo a cui si debba puntare, vista la deriva totalitaria UE (l'alternativa è uscire dalla UE). Qui dobbiamo renderci conto che siamo immersi in un neoimperialismo tecnofinanziario, ecologista e naturalista di cui la commissione UE è l'emanazione politica. Non a caso, gli stati più attenti e oppositori alla deriva sono quelli dell'Est europa, che hanno vissuto il passato comunista).

Anonimo ha detto...


Un Appello da non firmare.

Accanto agli aspetti condivisibili, come ho detto, ve ne sono altri che lo sono meno o non lo sono affatto.
Nella parte economica, per esempio, si accenna a sottoporre al controllo popolare la moneta, se ho ben capito, ovvero a togliere la fabbricazione della moneta allo Stato, in linea di principio. Il che appare piuttosto singolare, come idea.
La "confederazioni delle Patrie" sembra voler dire molto e invece non dice praticamente nulla. Mi viene in mente "l'Europa delle Patrie" della quale parlava il gen. De Gaulle tanti anni fa, uno slogan che appena nascondeva l'idea di un'Europa a supremazia francese.
Gli ispiratori dell'Appello professano la loro fede nell'Impero radunato attorno al Papa quale forma ideale di Stato per l'Europa. Insomma, si ripropone come modello ideale il Sacro Romano Impero, quell'impero che, come notò malignamente l'empio Voltaire, non era né romano né impero. E che entrò in crisi soprattutto grazie alla lotta spietata che si fecero i due sommi poteri, papato e impero. Nell'ambito dell'Impero per l'Italia come Stato nazionale non ci sarebbe ovviamente posto.
La sopravvivenza dell'Italia, dal punto di vista strettamente politico-istituzionale, è minacciata da due lati: dal "globalismo" dell'anticristiana Unione Europea e dal regionalismo spinto all'interno, dopo la modifica del Titolo V della Costituzione, cosa che concorre a rendere inefficiente il governo e a indebolire l'unità nazionale. Le "autonomie" locali si sono anche date succulenti e intoccabili stipendi, nelle loro burocrazie regionali.
Il "globalismo" si attua anche nel favorire l'immigrazione di massa, che diventa sempre meno sostenibile.
Di fronte a questo quadro, delineato qui solo in alcuni elementi, da un Appello al rinnovamento cattolico e nazionale contro il mondialismo e globalismo etc, ci si aspetterebbe un invito a costruire uno Stato italiano cattolico ma forte; rispettoso delle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione ma capace di governare, grazie ad una valida riforma costituzionale, di tipo p.e. presidenziale. INsomma, una proposta sulla forma di Stato, una proposta seria, non l'indicazione di una slavata "confederazione delle Patrie", dai contorni indefinibili e magari buona a tutti gli usi. E poi, quali "patrie"?
La parte dell'Appello dedicata a Religione e Fede è poi assolutamente carente, di fronte alla crisi spaventosa della Chiesa di oggi.
Più che a dedicarsi ad Appelli velleitari non sarebbe meglio dedicarsi al problema del Concilio, darsi da fare (anche con ripetuti Appelli, se del caso) affinché nella Chiesa si apra finalmente la discussione sul Concilio, il vaso di Pandora da cui sono usciti tutti o quasi i mali che affliggono la Chiesa e la società?
PP

Anonimo ha detto...

Un Appello da firmare.

Finalmente qualcosa si muove nell'arcipelago cattolico, dove bisogna emanciparsi dalla tirannia dei sepolcri imbiancati.
Bisognerà vedere come meglio declinare il movimento nascente, intendo dire sotto l'aspetto politico. Perché c'è bisogno di una forte mobilitazione del cattolicesimo tradizionalista per i prossimi mesi e anni nel contesto rivoluzionario che viviamo.
Il laicato cattolico tradizionalista salverà la chiesa cattolica, che sta vivendo una crisi per certi aspetti analoga a quella ariana.
Monsignor Viganò può essere il nostro Sant'Atanasio, figura straordinaria di cui si sente un gran bisogno.

Anonimo ha detto...



Il "laicato cattolico tradizionalista" non ha neanche il coraggio di denunciare l'origine dei mali attuali della Chiesa, costituita dal Concilio pastorale Vaticano II,che ha stravolto la missione della Chiesa cattolica, facendone una ancilla Saeculi.
Che cosa può riuscire a salvare, un laicato così pavido?