In parallelo a quanto ripreso di seguito dal sito dell'Osservatorio cardinale Van Thuân, ricordiamo la resistenza del nostro amico Rosario del Vecchio e il suo toccante Manifesto [qui]. Nella discussione potete trovare anche i suoi ultimi messaggi. Qui l'indice degli articoli si distopia e transumanesimo
Rod Dreher e la resistenza
dei cristiani al “Totalitarismo terapeutico”.
La resistenza dei cristiani
Cosa significa, oggi, vivere senza menzogna?
Il totalitarismo terapeutico
Ketman e la pillola di Murti-Bing
La cultura pre-totalitaria
Il progressismo e le eresie
Conclusioni
Con questo volume: “La resistenza dei cristiani” (Edizioni Giubilei Regnani, pagine 230, € 22,00), Rod Dreher ha voluto rimarcare il proposito, come recita lo stesso sottotitolo: “Manuale per fedeli dissidenti”, di presentare un efficace metodo di resistenza al neo-totalitarismo che stiamo vivendo, sulle indicazioni di Padre Tomislav Kolakovic (1906-1990), a cui il saggio è dedicato. Il titolo originale in inglese (Live not by lies – Vivere senza menzogna) dello scrittore americano, noto soprattutto per il precedente bestseller “L’opzione Benedetto” [qui - qui con link ai precedenti], allude esplicitamente sin dalla premessa alla testimonianza del grande dissidente anticomunista e cristiano ortodosso Alexandr Solzenicyn [vedi], che invitava a inquadrare la resistenza contro ogni specie di totalitarismo (sia che fosse quello comunista o quello di tipo più moderato) attraverso la crescita della vita spirituale, nella consapevolezza che il rigido totalitarismo del passato comunista avesse gli stessi obiettivi del “moderato totalitarismo” in cui stiamo vivendo: lo sradicamento della cristianità.
Cosa significa, oggi, vivere senza menzogna?
Se le fondamenta del totalitarismo sono costituite da un sistema ideologico falso, il nostro modo di vivere, sempre suggerito dalle parole di Solzenicyn, dovrà essere improntato al non sostenere le menzogne. Dreher, sulla scorta di innumerevoli testimonianze raccolte soprattutto da ex dissidenti provenienti dalle aree occupate dal comunismo sovietico, è consapevole che quanto drammaticamente vissuto da quei dissidenti possa, seppur in altre forme, essere riscontrato anche nei Paesi “democratici occidentali”. Se infatti le persone vengono emarginate solo per aver espresso un’opinione non in linea con il politicamente corretto in merito a questioni riguardanti la transizione ecologica, i vaccini, l’omofobia, il femminicidio, il gender (solo per citare alcuni esempi), ciò costituisce l’anticamera di quel “totalitarismo moderato” che si sta sempre più sviluppando nella realtà attuale. La natura di questo totalitarismo ha a che fare con il credo progressista che le élite finanziarie e politiche e le loro istituzioni stanno instillando nel corpo sociale attraverso il potere (mediatico, pubblicitario, ecc.) e che mediante due fattori specifici: l’ideologia della “giustizia sociale” e le tecnologie di sorveglianza hanno lo scopo di modificare il pensiero, il credo, la realtà e la vita delle persone. Come Padre Kolakovic mise in guardia i cattolici slovacchi per prepararli ad affrontare l’imminente persecuzione, così Dreher propone nel saggio una simile impostazione fondata sulla libertà intesa come responsabilità, ossia nel rimanere fedeli a vivere seguendo la verità, attraverso quello che Padre Kolakovic chiamava l’appello al “vedere, giudicare, agire”. Vedere significava essere consapevoli della realtà che ci circonda; giudicare significava distinguere nella realtà osservata ciò che si sapeva essere vero; agire significava saper resistere al male.
Il totalitarismo terapeutico
L’essenza di questo totalitarismo è di tipo terapeutico, nel senso che nasconde il suo odio per chi si oppone alla sua ideologia utopica dietro una maschera di aiuto e di guarigione. Riprendendo l’insegnamento di Hannah Arendt, Dreher sostiene che una società totalitaria è quella in cui un’ideologia cerca di sostituire tutte le tradizioni e istituzioni precedenti con lo scopo di portare tutti gli ambiti della società sotto il controllo di quella stessa ideologia per la distruzione dell’essenza della persona umana. La pervasività di questa concezione totalitaria, unita ai mezzi tecnologici a disposizione, permette di controllare e guidare le nostre azioni, i nostri pensieri e persino le nostre emozioni. Coloro che non accettano questa deriva totalitaria, che si manifesta attraverso una vernice superficiale che la si può definire soft nella forma, vengono sempre più (ed è esattamente ciò che sta accadendo) allontanati dal dibattito pubblico, stigmatizzati, cancellati e demonizzati con i termini che la neo-lingua dispone: ossia come sessisti, omofobi, razzisti e così via.
Il saggio di Dreher è illuminante anche nei riferimenti letterari, come ad esempio nella citazione de: “La mente prigioniera” del 1951 di Czeslaw Milosz, critico letterario e poeta polacco, in cui egli scriveva che l’ideologia comunista riempiva il vuoto lasciato da coloro che avevano smesso di credere nella religione. Nella custodia del cuore e della vita spirituale stava la resistenza al sistema terapeutico totalitario di chi cercava di avvincerci attraverso i vantaggi edonistici che venivano offerti: “Difficile prendersela con il Grande Fratello quando ci siamo già abituati ai Big Data che monitorano attentamente le nostre vite private attraverso app, carte di credito e tecnologie smart, beni che rendono la vita tanto più facile e gradevole”.
Menzionando il sociologo e critico culturale Philip Rieff e il suo emblematico testo del 1966: “Il trionfo del terapeuta”, Dreher sostiene, in concordanza con l’oblio di Dio della società postmoderna, che l’uomo religioso ha lasciato il posto all’uomo psicologico, laddove l’uomo non si considera più un pellegrino in esilio su questa terra ma un semplice e banale turista che attraversa la vita seguendo il suo itinerario fondato sul principio dell’autodeterminazione. Senza una fede condivisa e una sottomissione a un ordine sacro si ottiene una “anti-cultura”, ossia una cultura senza culto sradicata dalle proprie origini e che fa leva sulla promessa falsa del serpente: “Sarete come Dio”. In una società di peccatori che hanno perso il senso del peccato, diventa peccato l’intralciare la libertà del prossimo che cerca la felicità nel modo (soggettivo) in cui egli ritiene più opportuno: “Il fenomeno del transgender, che si basa su un’imposizione della realtà psicologica su quella biologica, è il culminazione logica di un processo avviato secoli fa”.
Ketman e la pillola di Murti-Bing
Nel saggio di Dreher compaiono ripetuti riferimenti a quella letteratura utopistica (o distopica), in particolare a 1984 di George Orwell e a Il mondo nuovo di Aldous Huxley, che hanno fatto intendere il significato di una neo-lingua e di un bi-spensiero, ovvero il mantenere nella propria mente due convinzioni contradditorie, accettandole entrambe. In un romanzo del 1932 citato da Dreher, dal titolo: “Insatiability” dello scrittore polacco Stanislaw Witkiewicz, egli descrive distopicamente un quadro dove le persone vivono in condizioni decadenti dal punto di vista culturale e spirituale, al punto che la pillola di Murti-Bing proposta dagli invasori e oppressori invita a non preoccuparsi più dei problemi della vita e a stare sereni nell’insipienza. Terminato l’effetto falsamente terapeutico della pillola indorata, segue un’alterazione dello stato di coscienza, in cui le persone divengono attori con una maschera, mettendo in pratica il ketman, parola persiana che indica chi mantiene esternamente le apparenze richieste dall’ortodossia totalitaria. Questa forma di autodifesa mentale, adottata ad esempio dai dissidenti dei regimi comunisti, è stigmatizzata da Dreher, in quanto produrrà alla fine ipocrisia in modo che colui che indosserà continuamente la maschera nascondendo i suoi pensieri e i suoi sentimenti diverrà il personaggio che interpreta. Menzionando Milosz, Dreher elenca otto tipi diversi di ketman, al cui culmine sta il “ketman metafisico”, ossia la forma più profonda di questa strategia mentale di negazione della verità.
La cultura pre-totalitaria
Rod Dreher analizza nel saggio i caratteri storici, etici e spirituali, sempre attraverso arricchenti testimonianze, di quella che fu la cultura pre-totalitaria prima dell’avvento del comunismo e, rifacendosi alle analisi di Hanna Arendt, ha individuato una serie di condizioni che ammoniscono riguardo l’incipiente regime: la solitudine e atomizzazione sociale, la perdita di fiducia nelle gerarchie e nelle istituzioni, il desiderio di trasgredire e distruggere, la propaganda e la tendenza a credere in menzogne convenienti. Come espresso circa una ventina d’anni fa dall’autorevole politologo di Harvard Robert Putnam nel suo Bowling alone, l’ascesa dei social-media ha sortito il risultato di sentirci ancora più soli e isolati, documentando progressivamente lo scioglimento dei legami sociali, civici, familiari che hanno reso le persone sempre più ansiose, isolate e vulnerabili. Riguardo i condizionamenti diretti e occulti, si è sempre più coinvolti nell’accettare come vera qualsiasi cosa accada, senza più esercitare il filtro della nostra ragione e dei nostri sensi. In merito alla “fedeltà” alla omologazione culturale e sociale si è diffusa, come ai tempi storici del “culto della personalità” di staliniana memoria, una devozione acritica che ha prodotto quella che oggi viene chiamata “cancel culture” in ossequio alla triade politicamente corretta di “equità, diversità e inclusione”. Questa cultura della cancellazione della memoria, che è arrivata ad esempio a imbrattare o addirittura svellere i monumenti a personaggi storici ritenuti “razzisti, sessisti, ecc.” ha prodotto gli ideologi della giustizia sociale, i “Social Justice Warriors” (SJW) che presumono di avere la scienza dalla loro parte e che credono che l’umanità sarà libera quando l’uomo suprematista bianco, il patriarcato, il matrimonio eterosessuale, saranno ridotti a irrilevanza culturale o addirittura imprigionati in catene. In un quadro in cui le generazioni più giovani stanno sempre più abbandonando le religioni tradizionali e dove la formazione di una famiglia tra un uomo e una donna è sempre più allontanata dalla propria proiezione sociale, alimentata anche da una pornografia dilagante anche attraverso internet, la situazione diviene esplosiva ed evidenzia quei tratti che favoriscono l’affermazione di un nuovo totalitarismo.
Il progressismo e le eresie
Dreher documenta nel libro come l’epoca moderna sia fondata sul mito del progresso (storico, scientifico, tecnologico, religioso) e, in accordo con il filosofo inglese recentemente scomparso Roger Scruton, di cui era amico, condivide che la battaglia che stiamo affrontando sia, prima ancora che politica, di tipo spirituale. “Omofobia” e “islamofobia” sono così stati assunti come psico-reati alla stregua di altre eresie quali “transfobia”, “grassofobia”, “razzismo”. Come i ferventi giovani rivoluzionari comunisti russi così i “Social Justice Warriors” hanno la missione di riordinare la società per creare, secondo loro, relazioni di potere più eque. In tal senso vi è un “ecumenismo della giustizia sociale” che adombra l’internazionale comunista, in cui chiunque si ritenga oppresso dalle classi ritenute privilegiate – suprematisti bianchi, eterosessuali, cristiani – possono opporsi facendo fronte unito. Tale progressismo rivoluzionario si avvale, come in ogni totalitarismo, dell’uso di un nuovo linguaggio, che considera offensivo un altro linguaggio che non sia consono all’ideologia e all’eresia che perseguono. Dreher mostra, anche attraverso l’esperienza di Peter Maurin, co-fondatore del movimento “Lavoratori cattolici” come la “giustizia sociale cristiana” sia diversa dalla visione marxista priva di Dio e da quella progressista dei Social Justice Warriors.
Conclusioni
Il saggio di Dreher analizza altre importanti questioni, come l’essenza di un capitalismo vigile e consapevole che trova nel cosiddetto “capitalismo della sorveglianza” una forma pervasiva di controllo sociale che condiziona e cerca di orientare la vita di ogni persona e indica alcuni atteggiamenti per poter affrontare il neo-totalitarismo, consistenti nel rifiutare il bispensiero attribuendo alla dedizione della ricerca della verità il massimo valore, coltivando la memoria storico-culturale, creando piccole roccaforti della memoria e “polis parallele” nelle quali trasmettere testimonianze veraci alle generazioni future. Indicando la famiglia eterosessuale come primaria cellula di resistenza, il saggio di Dreher offre molteplici modelli educativi improntati all’importanza anche sociale della famiglia, suggerendo inoltre come la vera religione possa costituire il caposaldo della resistenza dei cristiani. Un libro, quello di Dreher, assolutamente da leggere e meditare, per poter testimoniare quanto gli insegnamenti di Solzenicyn, di Padre Kolakovic e altri che hanno sofferto per l’affermazione della verità tutta intera, possano essere preziosi riferimenti anche ai nostri tempi.
Fabio Trevisan - Fonte
29 commenti:
Covid. Siamo stati i migliori? No, tra i peggiori
https://www.aldomariavalli.it/2021/12/21/covid-siamo-stati-i-migliori-no-tra-i-peggiori/
Mah,non era quello che gli illuminati avevano comandato allorquando decisero di seminare la peste?
Non si sapeva gia'che l'Italia dovesse essere capofila degli esperimenti?
Affinche' fossero conseguentemente adottate manovre correttive a seconda degli esiti?
Novita'che ho trovato oggi: per andare dalla parrucchiera occorre mostrare il passaporto verde o l'esito del tampone negativo.
https://www.lazione.it/Attualita/FRANCESCO-l-uomo-giusto-al-momento-giusto
ma noi parliamo della stessa persona?
27° giorno di fame: un grido di libertà contro la menzogna - rosario del vecchio
Cito Rodolfo Casadei
Quando Dreher suggerisce l'idea di totalitarismo terapeutico non si riferisce alle polemiche sulla "dittatura sanitaria", ma alla riduzione della fede religiosa a pratiche di benessere psicologico, fenomeno che investirebbe tutte le pratiche sociali. Infatti cita Philip Rieff, che ha scritto The Triumph of the Therapeutic nel 1966. Se leggete La resistenza dei cristiani, traduzione italiana di Live not by lies, Ve ne rendete conto.
POLITICI ED "ESPERTI" E LE LORO SCIOCCHEZZE
"Belpietro sulla Verità
«Che il vaccino non basti, nemmeno se vacciniamo quasi tutti, nemmeno se facciamo la terza dose, nemmeno se vacciniamo i bambini, gli studiosi indipendenti lo dicono da parecchio tempo. La novità è che, da qualche giorno, lo riconoscono anche le autorità sanitarie europee».
Questa frase non l’ho scritta io, che pure denuncio da mesi il grande inganno che si è voluto far credere agli italiani, ovvero che il vaccino fosse «una garanzia di non contagiarsi e non contagiare», consentendo di elevare i non vaccinati a capro espiatorio. Nemmeno l’hanno scritta Massimo de’ Manzoni, Francesco Borgonovo, Martino Cervo, Daniele Capezzone, Alessandro Rico, Camilla Conti o Patrizia Floder Reitter, cioè i colleghi della Verità che più in questi due anni si sono occupati di Covid e delle molte balle che vengono propinate all’opinione pubblica. No, a firmare l’articolo il cui incipit ho messo tra virgolette è stato il professor Luca Ricolfi, che non è un no vax e neppure un terrapiattista, come si vorrebbe dipingere chiunque muova qualche critica alla campagna vaccinale. Ricolfi è un esperto di numeri, che si muove a proprio agio fra le statistiche e in questi anni, prima che ad alcuni gendarmi dell’informazione venisse in mente di fare affari inventandosi una commissione anti fake news, ha smontato dati alla mano un’infinità di bufale propagandate sulla stampa come se fossero dogmi di fede.
La novità, tuttavia, non è che Ricolfi scriva ciò che noi da mesi spieghiamo, anche perché il professore mesi fa ha dato alle stampe un libro in cui ha demolito la tesi di Giuseppe Conte e dei suoi compagni, secondo cui l’Italia sarebbe un modello da prendere a esempio nella lotta al Covid. Nel volume, il professore ha messo in fila gli errori e i ritardi che, durante la pandemia, hanno portato il nostro Paese ad avere un tasso di mortalità più elevato di quello di quasi tutti gli altri. Dunque, non mi stupisco che con un editoriale egli smonti una delle credenze che sono state propagandate per mesi, inducendo i vaccinati a ritenersi protetti dal virus e a considerare un untore chiunque non si fosse sottoposto all’iniezione. No, ciò che mi ha sorpreso è stato il fatto che invece di finire a pagina 40, come spesso capitava agli interventi con cui Ricolfi si occupava di spazzar via le bugie diffuse sula stampa mainstream, l’articolo è stato pubblicato sulla prima pagina di Repubblica, nella posizione riservata agli editoriali, ovvero all’opinione della direzione del giornale.
...segue
Il fondo di Ricolfi che fa a pezzi la retorica dell’ideologia «vaccinara» come soluzione di tutti i problemi, a dire il vero era stato preceduto il giorno prima da un altro articolo, questa volta sulla prima pagina del Corriere della Sera e a firma di Massimo Gramellini, in cui si spiegava che «finalmente», per partecipare ai grandi eventi, si rendevano obbligatori i tamponi anche ai vaccinati, «senza accomodarsi sulla falsa certezza che chi si è sottoposto all’iniezione anti virus è immune dal contagio».
A dire il vero, fino all’altro ieri questi falsi concetti erano propagandati a reti unificate come verità assolute e pochi giornali, tra cui il nostro (anzi: forse solo il nostro), si sono impegnati a smentire tali falsità.
Politici ed "esperti" hanno potuto raccontare per mesi in tv una serie di sciocchezze senza che nessuno avesse nulla da obiettare, anche quando le obiezioni erano possibili, anzi doverose, e anche adesso che il grande inganno è svelato, si continuano a prendere per buone le informazioni di chi ha dato già prova di aver diffuso bufale.
Prendete ad esempio Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute nel governo di Giuseppe Conte e anche in quello di Mario Draghi. L’altro giorno, facendosi scudo con la bandiera italiana, ha detto in un talk show che «uno dei concetti sbagliati che è passato, è che chi è vaccinato contagia zero e questo non è vero, chi è vaccinato e non usa la mascherina e non tiene la distanza ovviamente può far danni anche lui». Peccato che lo stesso Sileri, tre mesi fa, in Senato, avesse detto l’esatto contrario, sostenendo che la tesi secondo cui «i vaccinati si prendono il virus e lo trasmettono è una falsità, una bugia».
Ora, con l’identica disinvoltura con cui distribuivano certezze che si sono dimostrate infondate, gli stessi personaggi sostengono la necessità di vaccinare i bambini anche se i dubbi non sono pochi. E con la stessa sicumera parlano della variante Omicron, addebitando l’aumento dei contagi a un’imprevista complicazione.
In realtà, come ha spiegato Ricolfi nel suo articolo, era tutto previsto già da ottobre perché, nonostante il green pass, i dati ci dicevano che i numeri dei contagi erano in aumento. Scrive il professore: «Non ho dubbi sul fatto che entro la fine dell’anno, il governo sarà costretto a chiedere agli italiani ulteriori sacrifici, e magari a capovolgere la comunicazione verso i vaccinati, finora trattati come cittadini da premiare con più libertà, domani forse invitati a essere iper-prudenti a dispetto della vaccinazione».
Tuttavia, a differenza di Ricolfi, io di dubbi ne ho e non sull’aumento dei contagi, perché quello è un trend sotto gli occhi di chiunque li voglia tener aperti, ma sul fatto che dal ministero della Salute al Cts riconoscano gli errori commessi in tutti questi mesi".
Un noto conduttore televisivo ha affermato che io non non credo nella scienza. Intendeva la "virologia", branca della medicina. Ha perfettamente ragione. Non ci credo. Per il semplice motivo che nella scienza medica non si deve affatto credere. Si tratta infatti di un sapere operativo , di una tecnoscienza, che funziona o non funziona. Se funziona non ha bisogno di alcuna fede per sorreggersi, ma bastano i risultati. Se invece non funziona, non può meritare, a maggiore ragione, alcuna fiducia incondizionata. Per un cristiano la fede incondizionata in una sapere puramente umano assume peraltro i contorni dell'idolatria.
Un noto e controverso virologo americano, Peter Duesberg, docente a Berkeley, ha affermato più volte che ricerche scientifiche con committenti diversi danno molto spesso risultati diversi. Denunciando così anche l'enorme influenza dell'industria del farmaco (e dei capitali che la controllano) sulla ricerca.
In generale non si può avere nessuna fiducia incondizionata in un vaccino, in un farmaco, in una tecnica chirurgica. Sono i risultati ottenuti e soltanto i risultati (quindi le conseguenze) a rivelarcene l'affidabilità.
Martino Mora
Sembra che abbiano fiutato la possibilità di un cambio di vento( perché la popolazione è confusa ma la realtà prima o poi emerge) e inizino a riposizionarsi
https://www.diocesi.trieste.it/wp-content/uploads/2020/12/Coronavirus-2.pdf
A questo punto, come futuro Presidente della Repubblica mi piacerebbe il senatore Marcello Pera.
Letto un paio di mesi fa in inglese in formato eBook. Un capolavoro. Peraltro il titolo originale è “Don’t Live by Lies”: non vivere di bugie.
P.S.: Non sapevo che l’autore fosse molto amico di Scruton, I cui libri ho divorato.
Antonio Rossix
Hanno impedito ai familiari dei malati di covid di andarli a trovare, persino di telefonare. Ora le troupe televisive possono accedere alle terapie intensive per intervistare i novacs pentiti?
Cito Stefano Burbi
ATTENZIONE: VOGLIONO DAVVERO LA NUOVA NORMALITA'
"Pensando all'anno trascorso viene spontaneo riflettere su quel che può apparire un paradosso: cercare di riconquistare la normalità delle nostre vite, sapendo che siamo nel mezzo di trasformazioni epocali che stanno cambiando il lavoro, le abitudini, le relazioni, oltre che le priorità dell'agenda pubblica. La normalità che ad oggi siamo riusciti a riconquistare, circondata da cautele e da misure di vigilanza sanitaria è già diversa da quella che conoscevamo. La normalità che perseguiamo non sarà comunque il ritorno al mondo di prima. Adesso la sfida è la ripartenza, che per essere efficace deve vederci capaci di profondi cambiamenti, mutare i nostri stili di vita".
Sono le esatte parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella, parole che potete verificare nel video che, per ogni evenienza, ho scelto di pubblicare nei commenti.
Ho cercato di interpretarle nel modo migliorativo e rassicurante (magari il Presidente allude al recupero dell'ambiente, forse vuole che siano corrette le tante storture del sistema già traballante prima della pandemia...), ma, ahimè, si parla esplicitamente di lavoro, abitudini, relazioni, stili di vita mutati. Vogliono che questo mondo alla Orwell sia il vostro mondo, fatto di permessi temporanei e revocabili a capriccio dello stato.
A questo punto, invito TUTTI, ma proprio TUTTI, a sollevarsi in modo pacifico, non violento, ma fermo e deciso per dire NO a questa perversa nuova normalità che ha tolto a TUTTI, ma proprio a TUTTI, anche le più elementari libertà.
Non ho mai amato particolarmente il cosiddetto complottismo, ma il modo isterico e sconcertante con cui i governi, quasi all'unisono, e con poche eccezioni, stanno reagendo a tutto ciò, mi fa pensare che in effetti ci sia un disegno che molti si ostinano ancora a non vedere e alla cui realizzazione, inconsciamente e sciaguratamente, stanno collaborando con il loro consenso scellerato.
Della vostra salute, credetemi, a chi sta cavalcando il virus, non importa proprio nulla, e i medici, sia chiaro, non sono consapevoli (nella stragrande maggioranza dei casi) di essere usati per la costruzione di una nuova distopica inaccettabile società.
La vera divisione non è fra chi opera scelte diverse in tema sanitario, lo ripeteremo fino allo sfinimento, il vero discrimen è fra chi rivuole lo stato di diritto inopinatamente calpestato e chi, in cambio della propria dignità, pretende un'illusoria sicurezza.
Del resto, lo stesso Mattarella, il 25 aprile 2019 (sembra un secolo fa), ammoniva (saggiamente): "La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva".
Si ricordi di queste parole, Presidente: le ha dette Lei, oggi non sembrano più nemmeno sue, ma sono probabilmente quelle più vere che Lei abbia mai pronunciato durante il Suo mandato.
Stefano Burbi
https://t.me/buffonatedistato/2705
Da Mattarella una realtà parallela: due anni di finzioni e distrazioni, capri espiatori e bavagli.
https://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/da-mattarella-una-realta-parallela-due-anni-di-finzioni-e-distrazioni-capri-espiatori-e-bavagli/
28° giorno: un grido di libertà per l'Italia e un amore infuocato ai suoi figli, rdv
Piano, piano la barca sta affondando, e i furbi tentano di salvarsi
Non tutti sanno che AIFA è un organismo di diritto pubblico, ergo un organismo dello Stato.
E’ l’organismo assoluto in materia di approvazione di farmaci, terapie e cure.
Con il protocollo n. 0147737 del 17 dicembre AIFA pubblica la propria dichiarazione in materia della cosiddetta vaccinazione anti covid.
Il comunicato è una bomba di cui naturalmente media e stampa non parlano.
1) Non è denominabile vaccino in quanto trattasi ancora di sostanza sperimentale;
2) Non fornisce alcuna certezza di immunizzazione;
3) Non si conoscono i danni biologici che potrebbe nel tempo causare;
4) La sostanza andrebbe somministrata sotto “stretta prescrizione medica”. I medici dovrebbero prescriverla sotto propria responsabilità e senso etico medico;
5) il soggetto inoculato andrebbe informato in modo consapevole di eventuali rischi ai quali andrebbe incontro nel futuro.
Molti diranno “si sapeva”. Il punto non è questo. Il punto è che per la prima volta un organismo dello Stato, un ente di diritto pubblico , fa simili affermazioni, dopo che la propaganda dello Stato per due anni ha proseguito su altra strada, quella della menzogna.
Questa dichiarazione ci fornisce anzi tutto un quadro valutativo della situazione di grave conflittualità che esiste tra i poteri dello Stato; e fornisce a chi ha sempre diffidato di questa falsa vaccinazione lo strumento per combattere nelle sedi legali penali e civili, nazionali e internazionali, che vanno ben indirizzate e circostanziate però, e non come sino ad oggi fatto da tanti, sparate nel mucchio delle giurisdizioni.
La legge è fatta con le parole e le parole hanno un preciso significato. Il Giudice emana la sua sentenza sul significato di quelle parole.
Se al Giudice chiedete se è giusto sospendere un soggetto che è privo di vaccinazione, e il contratto di lavoro non prevede che la mancanza di vaccinazione sia la giusta causa per una azione disciplinare, il giudice reintegrerà il lavoratore.
Se chiedete al giudice di annullare una legge sul green pass, il giudice vi risponderà che il privato non può chiedere l’annullamento di una legge (sentenza odierna in risposta all’atto di citazione depositato dall’Avv. A.F.), perchè l’annullamento di una legge non si chiede in via giudiziale ma in via costituzionale con referendum.
Si impugnano le storture che produce una legge, non la legge stessa, e questa dichiarazione è una formidabile arma che potremo usare nei tribunali. Occore però attenzione a come porre la domanda al Giudice e soprattutto porla al Giudice della giusta giurisdizione, ed è ora di comprendere che i tar non sono la giusta giurisdizione in materia di covid.
Tratto da L'irriducibile giurista.
«Il vero danno è fatto da quei milioni di persone che vogliono "sopravvivere". Gli uomini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace. Quelli che non vogliono che la loro piccola vita sia disturbata da qualcosa di più grande di loro stessi. Quelli che non prendono posizione né sposano cause. Chi non misura le proprie forze, per paura di entrare in conflitto con le proprie debolezze. Chi non ama agitare le acque o farsi nemici. Coloro per cui la libertà, l'onore, la verità e i principi sono solo teorie. Quelli che vivono in sordina, si accoppiano in sordina, muoiono in sordina. È l'approccio riduzionista alla vita: se vivi “in piccolo”, avrai tutto sotto controllo. Se non fai rumore, l'uomo nero non ti troverà. Ma è tutta un'illusione, perché anche loro muoiono, quelle persone che avvolgono il loro spirito in piccole palline per essere al sicuro. Al sicuro? Da cosa? La vita è sempre sull'orlo della morte; le strade strette conducono allo stesso luogo dei viali larghi, e una candela debole si spegne proprio come una torcia fiammante. Scelgo io il modo in cui bruciare.»
SOPHIE SCHOLL, decapitata dai nazisti il 22 febbraio 1943 a 21 anni
Questa mattina al supermercato tutti parlavano di :"io ho il vaccino lunedì"; "io invece ce l'ho mercoledì"; " tu quando andrai?"
Per Galeno, osservando l'armonia teleologica della struttura dei viventi, la medicina può elevarsi alla filosofia e alla teologia. Sul piano anatomico e fisiologico, il corpo vivente appare infatti a Galeno come una macchina perfetta composta di organi che la natura ha organizzato in modo da assicurarne l'armonica collaborazione per salvaguardare l'ordinata funzionalità dell'insieme. La medicina costituisce quindi una via razionale e scientifica per la scoperta del piano provvidenziale che regge il cosmo.
News dalla sempre innovativa Germania : il prevosto del duomo di Colonia, tale Assermann, ha dichiarato che offrirà la grande sala dei 3 Re magi, il giorno 24 p.v. per allestire un centro di vaccinazione, no comment. In USA, per non essere da meno, offrono 100$ a chi si vaccina, anche solo per una volta. Ogni commento mi pare inutile e superfluo.
Mi scrivono sempre più persone angosciate dalla dissoluzione in atto, chiedendomi le ragioni di un processo oppressivo e al contempo dissolutivo che appare ormai senza argini. E questo è ciò che maggiormente sconcerta.
Molto sinteticamente indicherei due ragioni. Una è senz'altro l'assenza di ogni potere realmente frenante (katechon), prima di tutto quello spirituale della Chiesa cattolica, che senz'altro persiste come Corpo Mistico, essenziale per la salvezza individuale, ma certo non più come potere pubblico (spirituale) frenante, a causa del clero modernista, il più scellerato della sua storia, che ne ha occupato da tempo i vertici.
L'altra ragione è che viviamo nel regno globale del denaro. Ed una società del capitalismo avanzato, per giunta finanziario, in cui il denaro rappresenta l'unico vero e indiscutibile potere e fondamento, è una società già completamente disordinata, plutocratica (da "pluto", ricchezza, e "kratos", potere) e sovvertita, cioè dove ciò che dovrebbe stare in basso sta in alto. E viceversa. E una società completamente disordinata e sovvertita non può, per sua stessa natura, che promuovere in ogni ambito disordine e sovversione. Per giunta in forma sempre più oppressiva e totalitaria.
Martino Mora
Cito Stefano Burbi
Tutta la mia solidarietà al caro amico Dottor Raffaele Cerbini, preso di mira sulla sua bacheca da persone indegne che non vogliono ascoltare la voce della ragione e del buon senso.
Lo stimatissimo Dottor Cerbini, Medico Chirurgo, specializzato in Medicina Interna e d’Urgenza presso Medicina e Chirurgia, è Executive Medical Director nel settore farmaceutico, quindi è un esperto della materia che oggi è davvero cruciale.
E' stato uno dei primi ad avvisare del possibile rischio miocarditi nelle vaccinazioni dei più giovani, rischio che veniva negato dai soloni dei salotti televisivi e che solo recentemente è stato ammesso ed inserito nella scheda tecnica del farmaco, come possibile effetto collaterale.
La narrazione del Dottor Cerbini è equilibrata ed oggettiva, perché il suo interesse, come ha avuto modo oggi di farmi capire durante la nostra per me piacevolissima conversazione di stamattina, è la scienza, con i suoi dibattiti ed i suoi dati oggettivi, non una tesi preconfezionata da dimostrare a tutti i costi.
Credo che persone come lui possano riportare la discussione, oggi imbarbarita, ad una dimensione autenticamente scientifica che porti a smussare gli angoli delle posizioni più estreme e acritiche.
Se vogliamo dare credibilità alla lotta che porta all'abolizione del lasciapassare sanitario, che non ha alcun valore nel contenimento del virus, e nello stesso tempo imparare a convivere con questa realtà, senza rinunciare alla normalità, dobbiamo ascoltare il Dottor Cerbini e le persone come lui.
Il mio consiglio è quello di seguirlo attentamente con lo spirito di un osservatore curioso, non di un tifoso da stadio.
Qui si deve vincere tutti insieme, la squadra è una sola e la ricompensa della vittoria è la libertà.
Massimo Mazzucco - News della settimana 17/12/2021
https://gloria.tv/post/wqYm1bzeCLpc3XShGDmHaTdZQ
L'inviata s equestrata ,l'invasione della cigielle
Su Il Sole 24 Ore di oggi si legge che l'autorità sanitaria americana ha dato il via libero ad una pillola creata dalla Pfizer per curare il Covid 19. Com'è fatta questa pillola? È forse l'equivalente della
ivermectina etc?
Un sospetto ce l'abbiamo in tanti e da tempo: che le cure alternative al vaccino, tali da non intasare il sistema sanitario nazionale, vengano sdoganate solo dopo che la Grande Industria Farmaceutica è in grado di produrle, ossia di fare i soliti profitti miliardari.
Guinzaglio d'Oro 2021: le nomination
https://www.youtube.com/watch?v=D_QhYsIiDgM&t=13s
La conferenza stampa di Mario Draghi non ha lasciato adito a dubbi. Secondo il banchiere dei banchieri tutti si dovranno vaccinare, compresi i bambini. E verrà progressivamente imposto l'obbligo vaccinale per le diverse categorie lavorative. Se non ti vaccini, non mangi più. Lo stato di emergenza andrà chiaramente ben oltre la data di marzo.
E' evidente che questo sacerdote del dio denaro vuole trascinare il Paese, per conto dei suoi padroni di Wall Strett, nello "stato di di eccezione". Più di due anni di stato di emergenza significano stato di eccezione. Significano, di fatto, dittatura forse irreversibile. Significano svuotamento definitivo della Costituzione repubblicana, possa essa piacere o non piacere. Ormai solo i ciechi possono non vedere dove quest'uomo ci sta portando. Ad uno Stato autoritario - tra una "variante" e l'altra - che non sia più Stato di diritto. Egli ha bisogno come il pane delle "varianti" per portare fino in fondo, con il terrorismo sanitario e il sostegno incondizionato dei media che lo alimentano, il suo scellerato disegno. Il vaccino non è il fine, è il mezzo. L' emergenza sanitaria (che fu reale, intendiamoci) è il pretesto. Il fine è il superamento dello Stato di diritto.
Martino Mora
C’è poi un altro aspetto che non è economico ma sanitario, non però in un senso positivo come molti potrebbero credere.
Bill Gates rivelò durante una delle conferenze della serie TED che il vaccino ha anche una funzione sterilizzante.
L’imprenditore in quell’occasione affermò testualmente che “se facciamo un buon lavoro con i vaccini” possiamo ridurre la popolazione mondiale.
Dietro quindi la falsa facciata umanitaria della distribuzione dei vaccini per prevenire determinate patologie si nasconde un’altra agenda che è quella del depopolamento neomalthusiano, uno degli obbiettivi principali dei circoli mondialisti, quali il forum di Davos e il Club di Roma.
https://www.marcotosatti.com/2021/12/23/cesare-sacchetti-lattacco-di-big-pharma-a-monsignor-vigano/
Cittadino Speranza: l'accesso alla salute e' stato piu' equo per tutti i cittadini italiani...
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2021/12/speranzassn-3104860.jpg
Se lo faccia dire, signore, che il SSN uguale per tuttiper alcuni cittadini italiani e' stato "piu' uguale" quale ad esempio le valvole cardiache cambiate in piena notte al cittadino Napolitano (comunista di ferro,egualitario)d'urgenza,in un ospedale italiano, a gratisse !Non come fece quel cardiochirurgo di fama (di cui non ricordo il nome, sempre in Italia)che impiantava ad alcuni le valvole "brasiliane" che risultarono difettose, non funzionanti..!
Ma che vuoi che sia, l'accesso alla salute e' stato equo..... per alcuni.
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