Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 17 gennaio 2022

“Bergoglio si è incontrato due volte, sotto silenzio, con il CEO di Pfizer”

Edward Pentin, sul National Register ha rivelato, da fonti vaticane, che l’anno scorso papa Francesco ha tenuto incontri privati riservati con l’amministratore delegato di Pfizer, mentre sorgono domande sull’efficacia dei vaccini nel prevenire la trasmissione, obbligatori anche per tutto il personale e i visitatori del Vaticano. Qui l'indice degli articoli sul clericalismo politicante di Bergoglio

Abbiamo appreso che l’anno scorso papa Francesco ha tenuto incontri privati segreti con l’amministratore delegato di Pfizer, mentre sorgono domande sull’efficacia dei vaccini, che ora sono obbligatori per tutto il personale e i visitatori del Vaticano.

Secondo fonti vaticane, sono stati due gli incontri privati del papa, in Vaticano, con Albert Bourla, ma non se ne conoscono i dettagli.

A differenza della maggior parte delle udienze private pontificie, questi incontri non sono stati annunciati dalla Sala Stampa della Santa Sede, che non ha nemmeno risposto alle ripetute richieste di conferma. Un portavoce della Pfizer ha dichiarato: “Non possiamo né confermare né smentire poiché, secondo la nostra politica, i movimenti dei nostri dirigenti sono considerati riservati”.

Gli incontri di Bourla con il papa non sono i primi a restare segreti. Nel novembre 2019, poco prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, Bergoglio ha ricevuto privatamente Melinda Gates. L’incontro, ben noto in Vaticano, non è stato annunciato e non è mai stato ufficialmente riconosciuto.

Lo scorso maggio, Bourla ha preso parte a una conferenza sanitaria online intitolata Unite to Prevent & Unite to Cure che oltre a fornire una piattaforma per promuovere i vaccini prodotti dalle grandi aziende farmaceutiche includeva una messa a fuoco sui trattamenti e la prevenzione del Covid-19.

Tra gli altri relatori dell’incontro co-ospitato dal Pontificio consiglio della cultura c’erano Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, altro grande produttore di vaccini anti-Covid-19, il dottor Anthony Fauci, chief medical officer del presidente Joe Biden, e il dottor Francis Collins, allora direttore dei National Institutes of Health degli Stati Uniti.

Il primo a usare Pfizer 

Lo Stato della Città del Vaticano è stato uno dei primi a somministrare vaccini dopo aver firmato un contratto con Pfizer alla fine del 2020 per offrire in esclusiva il suo prodotto farmaceutico Pfizer-BioNTech a tutto il personale, e le prime vaccinazioni risalgono all’inizio del 2021.

Forte sostenitore del vaccino alla luce di quella che ritiene sia una “continuazione e un peggioramento dell’attuale emergenza sanitaria”, il Vaticano ha imposto l’iniezione di Pfizer per tutto il personale e i visitatori dal 23 dicembre 2021.

Per entrare in territorio vaticano dal 31 gennaio sarà necessaria la tripla vaccinazione (due dosi più il richiamo). L’obbligo è stato imposto proprio mentre l’efficacia di tutti i vaccini Covid-19 nel prevenire la diffusione della malattia è stata messa in discussione.

Nel dicembre 2020 il professor Andrea Arcangeli, responsabile della Direzione sanità e igiene del Vaticano, ha affermato che il Vaticano ha scelto di utilizzare il vaccino Pfizer perché negli studi clinici “è stato dimostrato che è efficace al 95%”. Ha poi detto che, “successivamente, altri vaccini prodotti con metodi diversi potranno essere introdotti dopo averne valutato l’efficacia e la piena sicurezza”.

La cifra del 95% significa che le persone vaccinate presentano un rischio inferiore del 95% di contrarre il Covid-19 rispetto ai partecipanti al gruppo di controllo, che non sono stati vaccinati. Quindi, in altre parole, Pfizer sta dicendo al pubblico che in base alla sua sperimentazione clinica le persone vaccinate hanno venti volte meno probabilità rispetto al gruppo di controllo di contrarre il Covid-19.

Tuttavia, in un’intervista del 10 gennaio con Yahoo News, Bourla ha riconosciuto che le prime due dosi del vaccino sono ora ampiamente inefficaci contro la diffusione della variante Omicron e che, sebbene Omicron sia “più mite” rispetto alle varianti precedenti, a causa degli elevati tassi di infezione i ricoveri sono “aumentati molto in termini di malattie gravi, occupazione di terapie intensive, eccetera”.

“Sappiamo che le due dosi del vaccino hanno una protezione molto limitata” ha dichiarato Bourla a Yahoo News. “Le tre dosi, con il booster, offrono una protezione ragionevole contro il ricovero e la morte”.

I casi continuano nonostante la vaccinazione

Nonostante il tasso di efficacia originale del 95%, che ha spinto il Vaticano a firmare il contratto con la Pfizer, il personale del Vaticano, pur vaccinato, ha continuato a contrarre il Covid-19. L’ultimo caso è quello del vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, contagiato nonostante abbia ricevuto il richiamo.

Un funzionario del Pontificio consiglio ha detto che il vescovo “è risultato positivo, ma lo aspettiamo di nuovo in ufficio la prossima settimana”.

Fonti vaticane hanno anche riferito che ben quattordici guardie svizzere hanno contratto il Covid-19 nella seconda metà dello scorso anno ma i casi non sono mai stati denunciati. Tutte le guardie avevano ricevuto due dosi di Pfizer, ma con quasi nessun sintomo.

Dall’introduzione del vaccino il Vaticano non ha segnalato casi di ricoveri o decessi. Durante la pandemia non sono stati segnalati decessi da Covid-19 nello Stato.

Tuttavia, da quando il programma di vaccinazione è iniziato la Sala Stampa della Santa Sede ha smesso di segnalare nuovi casi di Covid-19, contrariamente al 2020, quando annunciava regolarmente se il personale o i residenti erano risultati positivi al virus.

Gli ultimi membri del personale vaticano a essere stati infettati sono stati il cardinale Giuseppe Bertello, allora presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e l’elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, nel dicembre 2020. Entrambi sono sopravvissuti alla malattia.

Nonostante le preoccupazioni per il vaccino Pfizer contaminato dall’aborto, questa settimana il Segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin ha escluso qualsiasi diritto di esenzione per motivi di coscienza. Parolin ha detto che i dipendenti vaticani che chiedono un’esenzione perché si oppongono al legame del vaccino con l’aborto “sembra non abbiano giustificazioni” poiché il prodotto Pfizer è stato solo testato ma non prodotto utilizzando le linee cellulari derivate dall’aborto.

Il vaccino Pfizer-BioNTech ha anche causato effetti collaterali negativi, inclusi disturbi cardiaci e coagulazione del sangue, specialmente nei pazienti più giovani, con alcuni casi di morte, ma i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie insistono sul fatto che “le segnalazioni sono rare e i benefici noti e potenziali della vaccinazione superano i rischi”.

Migliaia di questi e altri casi sono stati tuttavia segnalati sui siti governativi di vari paesi (per i dati sul vaccino Pfizer nel regno Unito si veda qui) nei quali è possibile segnalare volontariamente effetti collaterali sospetti. Inoltre i cittadini hanno creato siti Web per registrare le proprie testimonianze di effetti avversi. (Edward Pentin - Fonte: ncregistrer.com by Duc in altum)

14 commenti:

ìmperante silenzio? ha detto...

"Dall’introduzione del vaccino il Vaticano non ha segnalato casi di ricoveri o decessi."
Beh, prendetela come volete ma se tanto mi dà tanto...come/quando pensate che siano segnalati casi avversi?

Anonimo ha detto...

"Sono contro l'obbligo del vaccino. Fauci e Biden hanno chiuso tutto, rovinando la nostra economia, chiuso in casa le persone...ma noi ci riprenderemo la nostra libertà e il nostro Paese" (Donald Trump).

Non sono un esaltatore di Trump, ma così parla, ebbene sì, un vero uomo di destra. Di tutta la destra occidentale, con tutti i suoi limiti ideologici e culturali, da Bolsonaro a Le Pen, da Zemmour al FPO austriaco passando per il sindaco di Madrid. Solo l'Italia fa eccezione.

Se esiste un complotto, se esiste una vera cospirazione, essa è soltanto quella della perversa unione a tenaglia tra il potere del denaro (la plutocrazia finanziaria e manageriale del capitalismo assoluto, che ci ha imposto Draghi ) e quello di una sinistra fucsia, una sinistra liberal, che mira al Mondo Nuovo di Huxley, cioè ad un mondo dove vigano tutte le trasgressioni e siano probite tutte le libertà. Non il comunismo, qualcosa di meno cruento, che non tocchi mai l'assiomatica del profitto, ma forse ancora peggiore. Con la benedizione di Wall Street, Big Tech, Big Pharma e della neochiesa pachamamica-bergogliana.
La destra occidentale, con tutti i suoi evidenti limiti, ha il dovere storico di insediarsi come un'incudine in questa tenaglia, che sta usando la strumentalizzazione mediatica del Covid per distruggere l'ordine giuridico precedente, ovvero lo Stato di diritto.
Continuo a chiedermi: dove sono finiti i "trumpiani" italiani?
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Su news on line letto che gli avvocati italiani fanno una class action contro l'obbligo vaccinale e il gp per accedere ai tribunali, dato che neanche i nostri baldi eroi parlamentari hanno obbligo di gp per entrare a Camera e Senato, restano solo i co§§ioni come noi che devono obbligatoriamente farsi inoculare il Soma benedetto.......a che gioco vogliamo giocare?

Anonimo ha detto...

Un giorno don Divo Barsotti ha scritto: "Dio non soltanto è morto per Nietzsche, per Sartre, è morto anche per i cristiani, è divenuto una riserva di energia, un mito che stimola soltanto il loro impegno terrestre". Credo il cuore della crisi della Chiesa stia qui, stia in quelle pagine sul Grande Inquisitore di Dostoevskij: la tentazione di strumentalizzare Dio, alla fin fine quasi di ucciderlo, di ritenerlo irrilevante. Di qui la diffusa percezione tra i nostri contemporanei che la Chiesa sia qualcosa che manca di vitalità. E' vero: la Chiesa alle volte sembra davvero qualcosa di morto. Non è però che Dio sia morto, Egli è sempre il Vivente: ma ci fa paura, come cristiani, avere a che fare con un Dio vivo: lo preferiamo morto. Perché un Dio moribondo posso manovrarmelo a piacimento, mentre un Dio vivo ha con me una relazione viva, anche drammatica se del caso. Dio mi può anche ferire e io (dice Barsotti) posso ferire Lui! Forse parliamo troppo di politica ecclesiale e troppo poco di spiritualità.

Anonimo ha detto...

https://m.youtube.com/watch?v=fwjeumh21xE&feature=share

Davos nel Patto delle catacombe

mic ha detto...

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/08/davos-nelle-catacombe-la-connessione.html

Epiphanio ha detto...

Ho saputo da mia collega di lavoro che facendo il vaccino Pfizer in Vaticano non si deve firmare il consenso informato...

Anonimo ha detto...

Gli Open d'Australia potrebbero trasformarsi in un boomerang per i sostenitori dei vaccini obbligatori: già quattro tennisti e alcuni raccattapalle collassano lamentando dolore al petto e problemi respiratori.
https://freewestmedia.com/2022/01/10/three-players-drop-out-of-australian-open-with-chest-issues-while-djokovic-awaits-his-fate/

Anonimo ha detto...

DUE CALCI NEL CULO
Ancora una volta la Sicilia per storia e cultura si conferma antesignana di importanti cambiamenti e punto di riferimento di scelte di civiltà in ogni ambito del vivere civile, compreso l’ambito giudiziario.
Dopo il calcio nel culo ricevuto dal governo di Draghi, Speranza, Lamorgese ed altri, con la sentenza del TAR di Roma del 15 gennaio scorso che ha reso ben chiaro che il demenziale e criminale protocollo del Ministero della “Salute” della “Tachipirina e vigile attesa”, non può limitare ogni opzione terapeutica unicamente rimessa alla scienza e alla coscienza del medico, e con ciò implicitamente evidenziando la barbarie e la inverecondia di Ordini professionali dei medici che hanno sospeso dall’Ordine medici che, come il Dott. Mariano Amici, hanno salvato centinaia di vite umane, ed evidenziando altresì gli effetti omicidiari di quel maledetto protocollo ministeriale che ha provocato cataste di morti, accade ora che in immediata successione temporale il governo del Draghistàn riceve un secondo calcio nel culo e questa volta dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana che con Ordinanza di ben 20 pagine pubblicata oggi 17 gennaio, ha disposto un’approfondita serie di accertamenti istruttori per quanto riguarda la asserita sicurezza ed efficacia dei c.d. “vaccini”, ai fini della costituzionalità dei provvedimenti di decretazione legislativa, denunciati sotto diversi e molto fondati aspetti.
Il giudice di Berlino si è spostato da Padova a Roma e ora a Palermo.
Mi domando con quale coscienza possono vivere coloro i quali hanno consapevolmente (poiché gli eventi sono andati ben oltre la stupidità e l’incompetenza) provocato quella che senza incertezze può essere definita una strage.
Augusto Sinagra

IN UNA NAZIONE SANA I BRAVI E COSCIENZOSI MEDICI NON SUBIREBBERO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI ha detto...

Antonio Catalano

Mentre buona parte dei medici di base sono chiusi nelle loro eburnee torri, nemmeno rispondendo alle telefonate, il regime sanitario mette alla gogna il dottor Gerardo Torre, medico di Pagani (Salerno), colpevole di aver in questi due anni continuato a tener fede al giuramento d’Ippocrate. L’Ordine professionale di Salerno ha aperto contro di lui un procedimento disciplinare. La colpa del dottor Torre? Semplicemente non aver seguito il famigerato protocollo Speranza “Vigile attesa e tachipirina”.

Il dottor Torre – che ha una specializzazione in medicina d’emergenza-urgenza (Meu) – da marzo 2020 si è mosso nei comuni campani per offrire, come lui stesso ha detto, «ascolto, rassicurazioni, farmaci, terapie su misura a seconda della condizione del paziente». Convinto del fatto che «non c’è una sola epidemia al mondo che possa essere affrontata con una medicina ospedaliera, dove si arriva sempre con complicazioni». Gerardo Torre ha finora seguito oltre 3.700 pazienti affetti dal virus, visitandoli nelle loro case, guarendoli tutti (nessuno è morto) prescrivendo i farmaci ritenuti più indicati in base alla sua esperienza trentennale, senza aspettare che si arrivasse alle complicazioni. «Molte volte lascio anche i soldi per compare l’eparina, costa 50 euro a scatola e ci sono solo sei fiale, ne servono almeno 15. Che cosa deve fare un pensionato, che per ottenere la prescrizione dal medico di base deve avere il certificato dello pneumologo? Intanto aspettare una trombosi e morire?». Il dottor Torre non si sente «Padre Pio, ma bisogna fare questo mestiere con scienza, coscienza e umanità». È molto apprezzato nel suo territorio, lo stesso sindaco di Pagani, guarito grazie alle sue cure domiciliari, lo ringrazia insieme alle migliaia di ex pazienti, molti dei quali il 28 gennaio testimonieranno con la loro presenza davanti alla sede dell’Ordine di Salerno.

In una nazione sana, il dottor Torre sarebbe indicato come esempio da seguire, invece non solo è ignorato ma addirittura è sottoposto a procedimento disciplinare.

In una nazione sana si sarebbe considerato altamente meritevole il contributo del dottor De Donno (quanti sanno che il ministero della Salute russo ha approvato la sua terapia al plasma iperimmune applicata con successo all’inizio della crisi sanitaria?) piuttosto che indurlo al suicidio.

In una nazione sana non si applaudirebbe alle vigliacche parole del Bersani di turno, senza che nessuno tra gli accoglienti di professione vi sia chi si alzi indignato per ricordare che il buon ex segretario di Bettola piacentina ha sostenuto senza eccezioni tutti i governi che dal 2012 in poi hanno tagliato 37 miliardi al SSN.

In una nazione sana stampa e tv non terrorizzerebbero ogni giorno raccontando (e falsando i dati) di terapie intensive intasate tacendo invece sul fatto che il problema è la carenza di personale sanitario, con organici di medici e infermieri decimati perché sospesi o costretti alla quarantena.

In una nazione sana il Bersani di turno non farebbe la sua vigliacca sparata a favore di telecamera senza suscitare nel conduttore la precisazione che l’Italia è al 22° posto dei paesi Ue (su 27) per numero di posti letto per 100mila abitanti e che qui da noi si spende solo l’8% del Pil per la Sanità (contro l’11 di Francia e Germania).

IN UNA NAZIONE SANA I BRAVI E COSCIENZOSI MEDICI NON SUBIREBBERO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI ha detto...

...segue
In una nazione sana, e non asservita agli interessi delle multinazionali della farmaceutica (complottista?), si darebbe pubblicità alla recente sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso del “Comitato delle cure domiciliari” contro lo sciagurato protocollo Speranza “Vigile attesa e tachipirina”.

In una nazione sana scatterebbe l’indignazione nel sapere che l’esimio dottor Galli, che da due anni pontifica in tv contro le cure domiciliari, non sia stato lì ad aspettare in vigile attesa che il virus infettasse i suoi polmoni, curandosi invece velocissimamente con quei monoclonali che noi comuni mortali non dobbiamo assumere.

In una nazione sana i bravi e coscienziosi medici non subirebbero procedimenti disciplinari.

In una nazione sana… sovvertiremmo l’ordine dei fattori.

mic ha detto...

A tempo debito verranno ricordati tutti quei politici, intellettuali, docenti, giuristi, amici, conoscenti, parenti che NON hanno speso una parola di condanna in difesa dei milioni di italiani ai quali viene ingiustamente impedito di utilizzare i trasporti, bus, treni, traghetti, aerei ed impedito di lavorare per guadagnarsi da vivere ed ogni altra attività che rende dignitosa l'esistenza.

Anonimo ha detto...

@ Epiphanio h.10.01

In SCV è obbligatorio per tutti i sudditi e/o residenti all'interno ed anche abitanti fuori dallo stato, quindi vax per tutti e zitti.......del consenso se ne fregano.

Oscura comunione di intenti - Dietro il Sipario - Talk Show ha detto...

VIDEO: Don NITOGLIA, Prof.LAMENDOLA E Dr.GULISANO
Oscura comunione di intenti - Dietro il Sipario - Talk Show - I progetti per scardinare la democrazia con la scusa pandemica sono sempre più scoperti. Bergoglio è stato uno dei più decisi difensori di un sistema fondato sull'odio, la violenza e la prevaricazione. I suoi incontri con l'Ad di Pfizer Bourla, confermate da fonti giornalistiche qualificate, getta una ulteriore ombra su un pontificato devastante. Quali sono i rapporti fra il Papa e i colossi del farmaco? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Don Curzio Nitoglia, Paolo Gulisano e Francesco Lamendola
https://www.youtube.com/watch?v=4o0urJ38C9E
Fonte: Visione TV del 19 Gennaio 2022