Altre pennellate azzeccate di Marcello Veneziani. Non serve a granché; ma almeno a riconoscerlo tra noi e con chi non è sintonizzato sul pensiero unico che ci sta soffocando materialmente e spiritualmente.
Il funzionario, il cappellano e i guappi di cartone
Non bastava la pandemia, è arrivata la guerra a cancellare del tutto ogni rilevanza alla politica italiana, e ogni sovranità al governo. Un funzionario solerte a Palazzo Chigi, ligio esecutore dei diktat euro-atlantici; un Cappellano militare al Quirinale che benedice le armi senza truppe dell’Italia in guerra obliqua contro la Russia; e poi i guappi di cartone alla guida di quel che resta della politica italiana. Primo fra tutti, nel passaggio dalla mascherina all’elmetto, il soldatino di piombo Enrico SciaboLetta; ma seguono a ruota tutti quanti.
Non è una novità, direte, l’Italia è sempre stata una colonia a sovranità limitata, ogni tentativo di discostarsi l’ha pagato caro. Ma un tempo qualcuno ci provava a far politica diversamente: le opposizioni, bene o male, non si rispecchiavano in questo quadro di subordinazione, e al governo c’erano figure, assai controverse, che cercavano di non appiattirsi sui diktat americani: Moro, Andreotti, Craxi. Oggi non c’è traccia di dissenso, di diversa apertura, di visione strategica differente.
Mario Draghi si è confermato personaggio autorevole e competente nella sua materia, certo imparagonabile al suo predecessore che continua a sparare supercazzole ai microfoni, in un grottesco lessico doroteo-leguleio; ma Draghi ha dimostrato – ieri con la politica sanitaria, oggi ancor più con la politica estera – di non avere una sua visione generale delle cose e di non essere un leader ma solo un alto funzionario internazionale, un amministratore consolare che garantisce ogni continuità, ieri al metodo Speranza e alla sanitocrazia punitiva che ancora imperversa, oggi alla linea Biden e all’allineamento cieco e assoluto alle direttive Euro-Nato che non circoscrivono ma ad allargano, allungano e aggravano il conflitto russo-ucraino. Al punto che dobbiamo sperare in autocrati come Erdogan o Xi Jin Ping per intravedere spiragli di pace. La competenza di Draghi è di natura finanziaria; e ci auguriamo che almeno sia in grado di fronteggiare i pesanti effetti derivati da questa situazione, in termini di crisi economica e sociale.
Deviando da una vecchia tradizione democristiana e personale di prudenza, la colomba Sergio Mattarella si è travestita da falco e si è affrettato a benedire la nostra partecipazione bellica seppure indiretta o per rifrazione, e a mostrare l’allineamento pronto e assoluto alle direttive euro-atlantiche, dove si capisce che l’egemonia è tornata alla Nato. Se la Germania e la stessa Francia almeno tentano di non appiattirsi su quella posizione, cercano spiragli per una trattativa o non rompono i rapporti commerciali con la Russia, noi siamo invece tra i più zelanti, ben oltre l’autolesionismo.
In questo contesto la politica è totalmente collassata, ha perso ogni ragione di vita. Il Partito delle Armi è decisamente quello Dem, il più schierato verso la soluzione interventista-bellicista, fino a porsi come la guardia giurata della svolta paramilitare dei Dem globali. Ma anche gli altri sono ormai messi molto male. Imbarazzanti in questo frangente storico figurine come Di Maio agli Esteri o Fico alla guida del Parlamento; surreale la non linea espressa da Conte, per intrinseca vacuità e per tenere buoni tutti nel pianeta dei grillini. Imbarazzante pure la piroetta di Salvini, spiace dirlo, il suo capovolgimento d’immagine da sceriffo a boy scout, lo svanire di ogni sovranismo e il tacere ogni analisi politica di quel che sta accadendo, anche per spiegare la sua svolta, limitandosi a indossare la felpa di soccorritore umanitario (soccorsi peraltro sacrosanti). In uno scambio di ruoli da commedia dell’arte, Letta fa oggi il duro e Salvini l’umanitario. Capisco che se avesse agito diversamente la Lega sarebbe stata massacrata come il partito filo-Putin: ma certe inversioni a U vanno spiegate e circoscritte.
Con più dignità Giorgia Meloni ha tentato almeno di dare una giustificazione retroattiva, nel nome dell’anticomunismo, del nazionalismo oppresso e della rivolta contro i carri armati, a Budapest e Praga. Un modo per dissimulare l’effettivo allinearsi alle direttive Nato, euroatlantiche, subordinando la nostra sovranità nazionale ed europea. I restanti giocano defilati e intruppati, nel piccolo cabotaggio filo-occidentale: basta ascoltare, ad esempio, il ministro della real Casa, Antonio Tajani. Insomma, siamo alla disfatta generale della politica, una capitolazione senza un sussulto di dignità e senza spiegazioni.
In tutta onestà bisogna pur dire che c’è per loro una doppia giustificazione: 1) Nessun’altra posizione sarebbe praticabile in un paese assoggettato alla linea euroatlantica: chiunque ci provasse, finirebbe fuori strada, e sarebbe interdetto a governare. 2) E’ forte il rischio che in questa polarizzazione mondiale l’alternativa all’Impero euroatlantico sia solo quello russo-cinese, e dunque in quel caso – come ai tempi della guerra fredda – ci sarebbe poco da scegliere.
Ma vorremmo perlomeno vedere tentativi per frenare questa corsa alle armi, anziché accorrere più solerti degli altri; proprio allo scopo di non allargare il conflitto e non perpetuarlo. Vorremmo perlomeno che i cedimenti diventassero compromessi, anziché allineamenti supini e linee di dissenso motivato. E vorremmo sentire ragionamenti geopolitici adulti, realistici, per spiegare le scelte e i compromessi, senza i trucchi ipocriti e gli appelli retorici alla libertà, all’indipendenza, all’europeismo o addirittura al patriottismo, così violentemente violati e calpestati. Per favore, non fateci ridere in piena tragedia.
Marcello Veneziani, La Verità (11 marzo 2022)
27 commenti:
Intervista ad Antonio Martino su crisi Ucraina.
Antonio Martino si rifiuta di riconoscere il democratico Joe Biden come leader del mondo occidentale che si contrappone a Vladimir Putin.
«Considero Biden peggiore del suo maestro Barack Obama. Costui era stato sinora il peggiore presidente nella storia degli Stati Uniti, Biden è riuscito a superarlo».
Quali errori ha commesso?
«Ha ritirato gli ultimi soldati americani dall'Afghanistan, regalandolo ai talebani e aprendo così alla Cina la strada che porta al Mediterraneo. Ha stravolto le disposizioni per il controllo del confine meridionale degli Stati Uniti, col risultato che i crimini e l'afflusso degli immigrati illegali sono esplosi. Quindi ha tolto le truppe americane dalle vicinanze del confine tra Russia e Ucraina, praticamente invitando Putin a invadere l'Ucraina. L'ultimo dei suoi capolavori». Secondo molti osservatori il primo grande errore di Washington fu non sciogliere l'Alleanza atlantica dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Urss, quando il suo obiettivo era stato raggiunto. «La Nato era un'alleanza difensiva, ossia di tipo esclusivo, creata per escludere il Paese o il gruppo di Paesi dai quali ci si difende: in questo caso, ovviamente, l'Unione sovietica e il Patto di Varsavia. Caduti questi e svanito il rischio di una guerra tra i due blocchi, l'alleanza difensiva ha perso senso. È rimasto, però, il problema della sicurezza mondiale».
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La Nato sarebbe dovuta diventare un'alleanza perla sicurezza, quindi.
«Sì. E mentre le alleanze difensive sono esclusive, quelle per la sicurezza sono inclusive: quanti più Paesi aderiscono all'organizzazione, tanto più essa è efficiente». La vecchia idea, sua e di Silvio Berlusconi, di includere la Russia nella Nato.
Nessun ripensamento, alla luce di quanto accaduto in Ucraina?
«Nessuno. Oggi criticare Putin è giusto e doveroso, ma la storia è molto più complessa. Putin avrebbe potuto essere prezioso e la sua Russia sarebbe stata utilissima se inserita in un'organizzazione per la sicurezza. Gli accordi di Pratica di Mare del 2002, con cui Berlusconi voleva avvicinare la Russia nella Nato, erano una cosa saggia».
È chiaro che qualcosa non ha funzionato.
«La Nato non è riuscita a trasformarsi e Mosca ha continuato a percepirla come la vecchia alleanza difensiva, creata contro l'Urss e "riconvertitasi" contro la Federazione russa. E poi, purtroppo, i rapporti tra la Russia e la Cina sono Il presidente degli Usa, Joe Biden migliorati. L'importanza delle divisioni tra i due giganti dell'ex comunismo si è attenuata, mentre sono sorte tensioni nuove tra la Russia e l'Occidente». Occidente che si compone degli Stati Uniti governati da Biden, del quale ha detto, e dell'Unione europea. Sulla quale il suo giudizio non è mai stato tenero. «Ancora meno lo è adesso. È un'insensata organizzazione di Paesi che si comportano in modo demenziale. Malgrado tutte le sue arie di superiorità, Ursula von der Leyen è incapace e inadeguata. Non rappresenta nulla: l'Unione europea non ha una politica estera né può averla, perché non dispone di un proprio esercito e non è un'entità statale».
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Lei ha conosciuto Putin. Che idea si è fatto dell'uomo?
«Lo conobbi da vicino nel novembre del 2003, quando ero ministro della Difesa. Lui era in visita a Roma e lo accompagnai all'Altare della Patria. Non parla inglese né francese, solo il tedesco, che aveva imparato perché era stato agente del Kgb nella Germania di Erich Honecker. Non sono un ammiratore della sua politica, volta soprattutto a soddisfare le passioni della popolazione russa, però ho notato in lui qualità interessanti». Quali? «Innanzitutto è un russo astemio, quindi una mosca bianca. Mangia poco, fa sport e arti marziali, ha un fisico atletico che mantiene in forma. È sempre perfettamente in controllo delle sue azioni e dei suoi sentimenti. Un personaggio per certi versi da ammirare, e quindi da temere. Perché queste sue qualità positive, se messe a disposizione di una persona che non ha buone intenzioni, possono essere terribilmente pericolose. Fosse un ubriacone, sarebbe meno temibile».
Come spiega la sua decisione di invadere l'Ucraina?
«Ci ho pensato e onestamente non riesco a spiegarmela. Non ci sono motivi economici: l'Ucraina non ha ricchezze che possano interessare Mosca, le cui risorse naturali sono enormi. La Federazione russa non ha bisogno di ulteriori pezzi di territorio, perché è sterminata e copre undici fusi orari diversi: come si fa a governare una superficie simile, così diversificata dal punto di vista linguistico, religioso, etnico? Per fortuna di Putin, buona parte è inabitata e non crea problemi. Ma la Russia, più che di espandersi, avrebbe bisogno di contrarsi».
Resta il fatto che oggi i soldati di Putin sono in Ucraina e le uniche sanzioni credibili passano per la rinuncia al gas russo, che rappresenta il 43% del metano importato dall'Italia.
«Quanto avvenuto conferma la grande saggezza dei padri fondatori dell'Europa, che nel 1957, nei trattati di Roma, crearono, oltre al mercato comune europeo, l'Euratom. Ritenevano l'indipendenza energetica indispensabile affinché l'Europa potesse avere una propria politica estera. In caso contrario, dicevano, sarebbe stata sempre politicamente vincolata al fabbisogno di energia».
Come poi è accaduto.
«Gli anti-nuclearisti sono degli imbecilli, hanno privato l'Europa della fonte energetica più economica, pulita e sicura. Il nucleare è l'unica fonte con cui un Paese privo di petrolio può approvvigionarsi di energia».
Così oggi noi italiani abbiamo un dilemma economico e soprattutto politico: possiamo permetterci di rinunciare al gas russo?
«No, non ce lo possiamo permettere. Abbiamo bisogno del metano russo, è essenziale per l'Italia, come lo sono le importazioni di petrolio. La nostra economia vive grazie a quel gas. Come possiamo mettere sanzioni su ciò che ci serve per vivere?».
Tiriamo le somme. Se Biden è quello che descrive lei, la Ue e la von der Leyen sono quello che sono, l'esercito europeo non esiste e le uniche sanzioni credibili sono quelle che non possiamo adottare, come se ne esce? Ammesso che se ne possa uscire...
«Questo è il problema. Il comportamento di Putin è deplorevole e va condannato, ma non siamo in grado nemmeno di esprimere una condanna credibile, perché ci siamo messi nella impossibilità di farlo. Non possiamo fare quello che vorremmo e dovremmo fare, e la colpa è nostra. Che senso ha esprimere condanne e minacciare sanzioni, se non si può fare nulla di concreto per cambiare il corso degli eventi? Abbiamo le mani legate».
D'accordo ma con un'unica obiezione: l'esercito europeo sarebbe controproducente, a mio parere, perché se in Italia o altrove si decidessero dei respingimenti di immigrati clandestini, questo esercito non supporterebbe tale offensiva, che io reputo necessaria e giusta. Finché la UE non cambia ideologia, non ci conviene.
Ma lo sapevate che ai nostri produttori di grano l’Europa ha sempre imposto un limite alla produzione?
Come con ke quote latte.
Adesso la secessione del Donbass è un crimine. Rischio 1914. Lo dico con allarme. Sul Corriere della Sera, una voce sensata, quella di Franco Venturini, dice: ma ci rendiamo conto che Zelensky sta continuando a chiedere l’intervento militare della Nato, cioè vuole la Terza guerra mondiale...Ce ne rendiamo conto o no?
𝐋𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐩𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐔𝐜𝐫𝐚𝐢𝐧𝐚?
L’Unione europea, che purtroppo non esiste, avrebbe dovuto avere una politica unica su questo come su altri terreni. È piuttosto sconcertante e politicamente sbagliato che ognuno vada per conto suo. Nel caso particolare l’Italia vuole fare la prima della classe. Spero che si mantenga entro limiti accettabili per la controparte, stante che noi abbiamo in casa le basi Nato. Se continuiamo a scherzare col fuoco, facciamo quello che Zelensky insistentemente chiede. A questo proposito mi permetto di raccontare una cosa che peraltro è verifi cabile. Giorni fa, sulla Rete Tre della televisione, in un talk show c’è in studio una studiosa ucraina, e viene mandato in onda un discorso di Zelensky che viene tradotto, in simultanea, in italiano. A un certo punto, la studiosa ucraina dice “attenzione, la traduzione è sbagliata”, perché lui sta dicendo altro. “E che sta dicendo, le chiede la conduttrice?”. “Sta dicendo che bisogna che la Nato intervenga militarmente”. La traduzione voleva occultare questo. Figuraccia della televisione italiana. Rischiamo di raccontarle queste cose, perché tra breve, non so, leggeremo il Vangelo secondo Riotta? Spero di no.
𝐒𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐳𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐬𝐬𝐞: 𝐞𝐜𝐜𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫 𝐂𝐚𝐧𝐟𝐨𝐫𝐚 𝐡𝐚 𝐬𝐯𝐞𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐥𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐮... 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞?
Io non credo di aver manifestato nostalgie nel momento che mi sono più volte espresso intorno agli scenari conseguenti alla sconfitta dell’Unione Sovietica nella Guerra Fredda. Nessuno, però, può toglierci il diritto di dire quello che ha scritto, poco prima di morire, Demetrio Volcic. E cioè che la situazione di equilibrio esistente al tempo delle due super potenze, garantiva la pace nel mondo. Demetrio Volcic. Spero che sia considerato al di sopra di ogni sospetto.
Per secoli l' Europa, e in particolare l'Italia, è stata il luogo da vedere e dove andare a studiare. Poi il fuoco di interesse è diventata l'America degli Stati Uniti. Questo mutamento di interesse non è stato solo culturale, ma politico economico. L'Europa è stata invasa dalla produzione americana, unitamente ai film americani, ai libri americani, alla musica americana, alla american way of life. E l'Europa non ha opposto a questa invasione, all'apparenza, benevola un'alternativa di pari potenza. Men che meno l'Italia, che pure ha avuto politici, imprenditori, artisti di alto livello, ma quello che è prevalso dell'Italia, all'interno e all'estero, è stata l'irrisione e l'auto-irrisione espressa dalla macchietta. Nel mentre studiosi, artisti italiani di valore venivano ignorati, così emarginati e silenziati. Solo la 'macchietta' rimase sulla cresta dell'onda in Italia e all'estero. Ma aver ignorato la parte pensante dell'Italia non bastò più, imprenditori, politici venivano variamente ammazzati e artisti si suicidavano. Così fu che la sopravvivenza della 'macchietta' finì con il dare forma ad ogni espressione umana determinata a vivere, ignorando volutamente ogni valore che si era mostrato foriero di morte violenta. Così fu che rinunciammo a noi stessi. Alla parte migliore di noi stessi.
Buona Domenica a tutti, solo alcune cose raccolte in qua e in là, Zelenskij, mi dicono la grafia giusta sia questa, è in tv h.24 intervistato anche da radiomarte.web. ripete ossessivamente no fly zone e basta, ho visto decine di filmati, amatoriali, di free lancers, di tutto, fuorché di origine Tass UE, e di montagne di cadaveri, neanche l'ombra, ho visto ucraini parlare coi soldati russi, mandarli via e insultarli, anche non conoscendo la lingua, si capisce lo stesso, vedo foto d'autore prontamente riprese dai nostri giornalai, come la bambina col kalashnikov in braccio e un leccalecca in bocca, in posa Marylin, e altre foto da studio fotografico d'élite, se la guerra fosse così disastrosa non penso troverebbero il tempo, ci sono poi ogni giorno i bollettini medici su WP, c'è quello che appioppa tumori al colon a tutti ormai, da Bergoglio a Draghi, altri leggono varie sindromi di malattie psicotiche o psicopatiche, altri da un gesto della mano vanno dal Parkinson via via ad altre malattie nervose, ebbene guardandolo in tv, non le solite, io vedo un uomo molto, molto freddo e controllato, ma non una persona malata, men che meno mentalmente, non so come la situazione si evolverà, ma l'ipocrisia del consesso di Versailles e Downing Street, mi fa letteralmente vomitare, qua i profughi sono arrivati in massa e subito sistemati in alberghi, strutture Caritas e COOP, le donne hanno trovato impieghi come cameriere e badanti, i bambini vanno subito a scuola, ne sentiremo ancora delle belle o delle balle, intanto i lussuosi yacht degli oligarchi cacciati dalla UE ancoreggiano bel belli a Dubai e dintorni........
Io taglio corto. Ogni giorno recito una terza parte del S. Rosario affinché Maria Santissima ottenga alla Santa Russia la vittoria sul mondialismo satanico e i suoi suppositi.
Ho letto l'articolo e anche gli interessanti commenti.
Spunti notevoli, talora alternativi tra loro e meriterebbero una disamina puntuale per non violare il principio di non contraddizione.
Stringi stringi, Putin non poteva fare altro: era costretto.
Adesso che si fa?
C'è chi vuole la guerra e ha provocato la prima mossa.
Non parliamo di buoni e cattivi: la nostra parte è peggio dell'altra.
Chi è che vuole la guerra? Chi voleva e vuole eliminare la Russia.
Per fare risultato usa le sue pedine: adesso il popolo ucraino.
Ma non esiterà a sacrificare anche qualche altro popolo.
Se Putin combatte per la Russia, noi per chi combatteremmo?
Per il Deep State? Per le finte democrazie telecomandate?
Per il diritto di abortire e insegnare il genderismo nelle scuole?
Per garantire il potere dell'élite che ha investito sui biolaboratori?
Per assecondare chi pensa che la Russia sia ancora l'URSS?
E perciò pensa che la NATO oggi sia ancora utile per quella minaccia?
Oggi l'Internazionale è la musica della Russia o del Globalismo?
La Cina comunista ha fatto chiudere qui la manifattura a causa di chi?
Lo Stato padrone delle vite di chi vi abita, un modello di pianificazione a libertà limitata a ciò che viene stabilito dal potere, è un modello solo cinese o lo stanno perseguendo i burocrati dell'UE?
Le pretese del globalismo incarnano oggi quel modo di pensare.
Il materialismo che le permea non ha nulla da invidiare all’impianto ideologico che fu marxista, dell'URSS che combatteva la NATO.
Lo ha peggiorato, perchè deliberatamente vuole disumanizzare.
La dittatura del proletariato è divenuta la dittatura del relativismo e la prole è uno dei nemici che la rivoluzione resettatrice vorrebbe cancellare. Vuole cancellare l'eccesso di vita. Pianifica morte.
L’URSS che oggi rivive sotto mentite spoglie nelle lussuose magioni dei programmatori dell’agenda 2030 e si ritrova a Davos ha interesse a spingere verso ulteriori crisi. Putin, di per sé, non c'entra nulla.
Senza trascurare che la Chiesa di Roma al momento si mostra come un burattino più o meno consapevole (ma determinato) di quell’élite.
Non ci si è ancora resi conto di chi ha voluto gli ultimi due anni.
Volete ancora credere all'origine naturale del virus? E ai vaccini?
Il quadro, umanamente, è tenebroso e gravido di guai. Apocalittico.
Non sarà una passeggiata uscire dalla confusione che c’è.
Il potere che progetta il grande reset vorrebbe imporre un nuovo ordine proprio dal caos che provoca.
La giustizia divina (la giustizia = le creature ordinate a Dio) provvederà a rimuovere gli agenti del caos per ricondurre, almeno un resto, ad orientarsi convenientemente.
Come non lo sappiamo, ma sarà così. A logica la croce potrebbe starci.
Meno male che conosciamo il finale!
https://www.radiospada.org/2022/03/a-che-punto-e-la-russia-nella-conversione-secondo-quanto-indicato-a-fatima/
Che la guerra non serva lo dimostra il fatto che gli ucraini, carne da cannone della NATO come noi europei, combattano per difendere un regime semi-nazista, profondamente inquinato dalla perversione atlantista, credendo di combattere per la libertà. Non si vince la decandenza indotta dalla cultura atlantista imponendo un ordine con la forza. Come i benedettini del medioevo dobbiamo ricostruire con i resti dell'antico.
Tg1: sembrava di rivivere la psico-propaganda sul covd. Interviste su interviste a ucraini residenti in Italia in cui dicevano: "com'è possibile nel 2022 vedere queste cose?".
Già, com'è possibile nel 2022 non poter salire su un mezzo pubblico senza siero?
Antonio Rossix
Si ripropone, in maniera inedita e inaspetta, una nuova forma di Guerra Fredda: se durante la prima i blocchi contrapposti incarnavano alcune metastasi della rivoluzione (capitalismo/statalismo atlantista vs statalismo comunista), oggi la nuova Guerra Fredda (se la situazione non dovesse precipitare) é tra il turbocapitalismo mercatista alleato alla sinistra eco-wokista e un hegelismo di destra, conservatore e con una connotazione marcatamente cesaropapista. Trattasi sempre di uno scontro tra due ideologie aventi come matrice la modernità ma l'ideologia di cui Putin é il vessillifero ha almeno il merito di lasciare a Dio una "servitù di passaggio" nella società.
Francesco Biuso
Vile affarista,
liquidatore della industria pubblica italiana,
servo della finanza apolide,
caino che divora i fratelli suoi.
Tornando all'articolo del bravo Veneziani, e quindi alla nostra politica interna, devo purtroppo rilevare che anche FdI ne esce male.
Ma sono realista.
È un fatto evidente che, dopo la seconda guerra mondiale, siamo divenuti una colonia USA e chi ha osato ostacolare il loro vero potere, è stato eliminato, sia con le buone che con le cattive, sia direttamente che indirettamente.
Chi tocca il filo spinato ad alta tensione USA, muore.
Fu cosa buona per frenare i comunisti, ma lo fecero anche a suon di bombe e di terrorismo nero, e dei servizi segreti probabilmente "deviati" proprio da loro, uccidendo vittime innocenti (e chissà quante altre nefandezze del deep state che non conosciamo).
Ma come sopra ben osservato da un Anonimo, abbiamo perso anche l'unica vera nostra sovranità, la migliore del mondo, cioè quella culturale.
Ora siamo abbrutiti sotto ogni aspetto e manipolati pesantemente nell'anima dai padroni USA.
Quindi, tornando alla politica, capisco che un partito emergente come FdI, se sostenesse una politica non gradita agli USA, non potrebbe vincere mai le elezioni e se le vincesse gliele farebbero perdere di fatto, con le buone e con le cattive.
In altri termini, una politica veramente sovranista, da fratello d'Italia, non solo verso la UE, ma anche contro il vero nostro padrone, non sarebbe tollerata.
Quindi siamo realisti e comprendiamo che siamo un popolo a sovranità limitata, rimasto 'calpesto e deriso'.
Ma come dice la stessa Meloni, ci sono vari livelli tra l'asservimento totale e la sovranità totale.
E c'è un limite, quello della dignità.
Cristianamente, non orgoglio e superbia megalomane, come fu quella di Mussolini, ma amore di sé stessi, per amare il prossimo come sé stessi.
Un amore vero, 'basico', non egoistico né megalomane, che comporterebbe una lotta sì prudente, ma determinata, astuta e capillare, con un progetto ben studiato, coraggiosa, perlomeno contro la "cultura" americana, che è la negazione stessa della cultura.
E per evitare - con intelligenza diplomatica, di cui Di Maio è la negazione totale - una guerra a nazioni come la Russia, lavorando per un accordo ragionevole ed equilibrato.
Russia a cui siamo già legati a livello commerciale, e con la quale abbiamo maggiori legami culturali, perché quella russa è vera cultura, non come quella americana.
Quest'ultima, invece, in questo terzo millennio è diventata soverchiante, manipolatoria, ipnotica, perfida e ipocrita.
Pertanto condivido in pieno Veneziani quando scrive
"...Ma vorremmo perlomeno vedere tentativi per frenare questa corsa alle armi, anziché accorrere più solerti degli altri; proprio allo scopo di non allargare il conflitto e non perpetuarlo..."
Ma la Meloni e FdI, purtroppo, sulla questione della guerra, hanno scelto la via dell'asservimento totale alla politica estera USA e dei suoi satelliti (o camerieri).
A mio avviso non basta l'opposizione "retroattiva" al comunismo, perche' ai comunisti, peraltro "ibridi", russi e cinesi del terzo millennio, non interessa la nostra colonizzazione culturale, ma di fare affari con noi.
E comunque sono convintissimo che i russi, e forse anche i cinesi (a parte le persecuzioni anticattoliche), stimino il nostro immenso patrimonio culturale, in senso lato, molto di più degli americani e siano molto più interessati ad avere con noi italiani anche scambi culturali, oltre che commerciali.
Ma nella politica nostrana, ridotta al degrado assoluto, si è perso davvero quell'amor proprio cristiano senza il quale non puoi nemmeno amare il prossimo.
Meloni compresa, mi dispiace dirlo, la posizione sulla guerra in Ucraina lo dimostra
Aloisius
Se davvero - ripeto, se davvero - un bene essenziale è interessato da speculazione, non solo si abbassano le tasse su quel bene ma pure si perseguono gli speculatori, altrimenti lo scotto viene pagato solo dalla collettività in termini di minori servizi derivanti dal calo del gettito fiscale.
Dato che quel che sta accadendo in Italia negli ultimi giorni, soprattutto sui carburanti, è abbastanza evidente e si somma all'effetto post pandemia, sarebbe il caso che il Governo, tra un pacco di armi per l'Ucraina e l'altro, assumesse qualche iniziativa per verificare se effettivamente ci sono arraffoni che stanno mettendo in ginocchio il Paese.
Tempo dovrebbe averne, visto che Sua Autorevolezza è riuscito a farsi escludere da tutti i tavoli diplomatici su Kiev.
Malauguratamente mi sono imbattuto nel TG1 ...
Servizio sul sequestro dello yacht di Mordashov avvenuto ieri ad Imperia, toni entusiastici ...
Oligarca colpito . Fin qui la narrazione classica italiana.
Ovviamente si son dimenticati di dire che Mordashov ha in passato rilevato e salvato l'acciaieria Lucchini a Piombino nel 2009 (praticamente fallita ), che dà lavoro a 400 famiglie italiane, che paga le tasse regolarmente e che, udite udite, è stato anche insignito all'ordine della Repubblica da Napolitano.
Ora traete voi le considerazioni ... (Elena Vigliano)
VELTRONI: Quello che fu per lungo tempo uno degli artefici principali delle miserie politiche di questo Paese, l'insopportabile Walter Veltroni, ex comunista divenuto maestro del pensiero unico americanoide - e uomo molto più sulfureo di quanto possa apparire con il suo umanitarismo peloso, anzi petaloso (basti ricordare quel che scrisse del crocifisso rovesciato come simbolo della neo- Chiesa di Bergoglio, e ciò voleva essere un elogio) - afferma che effettivamente stiamo combattendo una guerra per la "libertà" e la "democrazia" contro Putin. E partendo polemicamente dalla parole di Cirillo, patriarca di Mosca, afferma che la nostra libertà è anche l'estrema libertà sessuale come è simboleggiata dal gay pride.
A parte questa tipica confusione "liberal" tra trasgressione alla Eliogabalo (per citare Tremonti) e libertà vera, quello che però lascia basiti nel Veltroni è che questo petaloso ma sulfureo esponente del pensiero unico - e della peggiore politica - sorvoli sul fatto che non ci può essere vera libertà dove una libertà fondamentale, la libertà di cura, viene negata, in un Paese (il nostro) dove ora hai bisogno del certificato vaccinatorio persino per bere un caffè.
E che naturalemte sorvoli che la nostra "democrazia" vede al potere un signor banchiere che si sta comportando come un dittatore, che non è stato eletto da nessuno, e soprattutto che è stato imposto da quei potentati del denaro di oltreoceano, che erano gli stessi cui il Veltroni obbediva quando faceva il politicante. E ai quali continuano a obbedire i politicanti come lui.
L'Occidente, a cominciare dagli Usa, suo centro di comando, è formalmente democratico ma sostanzialmente pluto-cratico. Comandano i soldi, il più illegittimo dei poteri, e quindi comanda veramente chi possiede un immenso potere economico-finanziario.
E sono loro, gli oligarchi del denaro, a decidere sempre quali debbano essere, o non essere, le nostre libertà.
Martino Mora
Foto, esempi diversi di Egotismo.
ITALIA VERGOGNA D'EUROPA
Con l'abbandono del Green Pass della Francia, da oggi c'è un solo Stato in UE che continua a vessare con questo strumento antidemocratico i propri cittadini.
A sud delle Alpi è tradizionale l'abuso di potere, così come la vocazione al totalitarismo è dimostrata dalla Storia che ha visto compiersi nell'Europa subalpina, altrimenti detta Italia, l'incubazione del fascismo e il consenso più alto d'Occidente al comunismo.
La scusa della pandemia abbinata al conflitto in Ucraina offre al Governo l'alibi per sottomettere la Costituzione, ormai carta straccia, e mantenere lo stato d'emergenza per operare fuori dalle normali procedure democratiche.
Cosa questa che piace molto ai nipotini dei neri e figlioli dei rossi, ora vestiti d'arcobaleno. Dura è invece la vita, a queste latitudini, per chi difende la libertà nella verità.
Davide Lovat
Una grazia che aiuterebbe l'Italia sarebbe la presa di coscienza massiva che i media su temi sensibili come la guerra attuale, raccontano una falsa narrazione. Non si tratta solo di nascondere o svelare fatti ma di collocarli in una menzogna predefinita. L'atlantismo è ipocrisia strutturale.
Secondo voi perchè la UE e Draghi trovano soldi per le armi mentre fanno fare collette per le coperte ai rifugiati?
14 marzo 2022 21:13
Affinità elettive, inconsapevolmente rivelate: loro, odiatori della vita, commerciano con armi di distruzione di massa; noi, amanti della vita, commerciamo con il calore necessario alla vita. Nel particolare, quasi sempre, si rivela il tutto, e lei giustamente il particolare l'ha notato, grazie.
Il Covid e la guerra in Ucraina sono riusciti a sgonfiare in un battibaleno il "sovranismo" da barzelletta.
I "sovranisti" all'italiana non erano altro che venditori di fumo. Ci avevano in parte illuso quando Salvini fermava i barconi e sembrava avere coraggio. Ma appena c'è stato il richiamo all'ordine, prima quello della finanza anglosassone con Draghi e la dittatura sanitaria, poi quello della Nato e della Ue contro Putin, si sono sgonfiati come palloni bucati. Sciolti come neve al sole.
Sono sovranisti da barzelletta in un Paese da barzelletta.
Di fonte a tanta miseria occorre ripartire dai veri principi.
Martino Mora
Si prospetta un nuovo decreto del governo per togliere in maniera 'graduale', o meglio col contagocce, il famigerato Green Pass. Da quello che ho sentito sarà un guazzabuglio: dal primo aprile dovrebbe essere eliminato per alcune attività ma non per altre per le quali ci vorrà invece almeno il tampone, e per tante non verrà tolto per niente. Dal primo maggio si allenterà ancora, ma la vera normalità dovrebbe arrivare solo a metà giugno. Secondo me questi stanno trattando i cittadini come dei cani a cui allentano a poco a poco il guinzaglio e lo fanno per far capire chi comanda e perché sentono così l'ebrezza del potere dentro le loro menti bacate. Infatti non c'è nessuna ragione scientifica valida per mantenere il famigerato certificato verde che hanno introdotto non certo per limitare i contagi ma per costringere al va**ino, adesso, visto che non si va**ina più nessuno e non hanno nemmeno la scusa dell'aumento delle ospedalizzazioni è solo un motivo politico mantenerlo ancora, lo fanno per 'punire' i cittadini che non si sono piegati ai loro diktat e per non ammettere tantissimi errori che hanno colpevolmente fatto. Pensano nel contempo di poterla fare franca e di averla anzi avuta vinta, ma in questo si rivelano soli degli stupidi ingenui perché anche i molti che si sono dovuti va**inare per non perdere il lavoro non staranno certo dalla loro parte, si sono sentiti ricattati e non dimenticheranno e perciò, come minimo, non li voteranno mai più. E molti politici si sono fatti conoscere per quello che sono: dei vigliacchi e dei codardi; è caduta definitivamente la loro maschera ipocrita.
Salvatore Canto
@5 marzo 2022 23:50
Parafrasando il giovane Carlo Acutis: sono/vogliono essere solo fotocopie.
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