Nella nostra traduzione da LifeSiteNews riprendiamo un articolo tra i più interessanti sulla questione — tuttora controversa e recentemente tornata alla ribalta su più fronti più o meno qualificati — dell'abdicazione di Benedetto XVI e relative conseguenze sia sul papato in genere che sul pontificato successivo. Qui l'indice degli articoli sui 'due papi'.
Dottor Edmund Mazza: Ecco perché
ritengo invalido il pontificato bergogliano
Secondo il cardinale Peter Erdo:
NOTE FINALI
1. Peter Seewald, Benedetto XVI: ultime conversazioni, (New York: Bloomsbury Continuum, 2016), edizione Kindle.
Se Benedetto credeva di potersi dimettere dagli uffici amministrativi, rimanendo papa ciò nonostante, secondo i canonisti le sue dimissioni erano invalide. Quindi, parimenti invalido sarebbe il conclave che elesse Francesco.
Le dimissioni di Joseph Ratzinger del 2013 hanno portato a una situazione del tutto inedita nella storia della Chiesa. Per quasi il decennio successivo, nella Città del Vaticano, due uomini hanno indossato la veste papale bianca, due uomini hanno impartito benedizioni apostoliche ai fedeli e due uomini sono stati formalmente chiamati "Sua Santità".
È certo questo che ispira la domanda se ci possano essere due “Papi” allo stesso tempo. Infatti, come spiego nel mio libro Il terzo segreto di Fatima e la Chiesa sinodale, un piccolo ma crescente numero di esperti ora ritiene che la rinuncia di Benedetto fosse invalida.
Nel libro Benedetto XVI: ultime conversazioni, Peter Seewald ha chiesto a Benedetto se una “riduzione nella capacità di agire [fosse] una ragione sufficiente per scendere dalla cattedra di Pietro”.
Benedetto ha dato una risposta sconcertante: «Si può certamente muovere questa accusa, ma si tratterebbe di un fraintendimento razionale. Il seguace di Pietro non è semplicemente legato a una funzione; l'ufficio entra nel tuo stesso essere. In questo senso, adempiere a una funzione non è l'unico criterio».[1]
Ha aggiunto: “...Anche un padre smette di fare il padre. Non cessa di esserlo, ma lascia le responsabilità concrete. Continua a essere padre in un senso più profondo, più intimo, con un rapporto e una responsabilità particolari, ma senza i compiti del padre... Se si dimette, rimane in un senso interiore nella responsabilità che ha assunto, ma non nella funzione.”
Sembra che, quando nel 2005 divenne papa, Benedetto credesse di aver ricevuto un munus sacramentale, non semplicemente un ufficio [funzione ndT] giuridico, ma un munus per insegnare, santificare e governare - lo insegna il Vaticano II - come quello ricevuto da ogni vescovo quando viene consacrato sacramentalmente. Un vescovo non perde questi munera quando diventa vescovo emerito. E per Ratzinger, neanche un Papa quando diventa "papa emerito". [e così conferma le mie considerazioni [qui] a suo tempo espresse per dimostrare l'ambiguità (in mancanza di questa precisazione successiva) delle motivazioni di Benedetto XVI e della inedita figura del papa emerito -ndT]
Secondo il cardinale Peter Erdo:
...come nel Concilio [Vaticano II], anche nel nuovo Codice [di Diritto Canonico] ' munus ' …non di rado anche… [ha] uno speciale significato teologico dei tre munera [doni] di Cristo (can. 204 § 1) e della Chiesa… a questo senso [di dono] si collegano i passi in cui il legislatore parla del “ munus ” di Pietro (can. 331) o del Romano Pontefice (can. 332 § 2, 333 §§ 1-2, 334). [2]
Nella sua Declaratio dell'11 febbraio, Benedetto ha menzionato il munus petrino, ma non vi ha mai rinunciato.
Contrariamente a Ratzinger ed Erdo, tuttavia, il cardinale Billot, prima del Concilio Vaticano II, spiega che una corretta rinuncia papale significa che non c’è alcun dono o munus , ovvero non rimane nulla della “papità”:
non vi è assolutamente alcun dubbio che il potere pontificio nella linea di Pietro possa giungere alla fine… proprio come questa persona ha cominciato ad essere legittima quando ha accettato la sua elezione a Sommo Pontefice, così cessa di esserlo non appena con la rinuncia distrugge in sé l'effetto dell'elezione... dal fatto stesso dell'abdicazione consegue chiaramente che egli è libero dal pontificato. [3]
Secondo il professor Carlo Fantappiè [qui], la discrepanza di vedute tra Seewald e Ratzinger nasce da due concezioni opposte del papato: «Alla prevalente considerazione giuridica dei canonisti, che ponevano al centro della figura papale il potere di giurisdizione, cioè della dimensione sacramentale dell’episcopato, da cui derivano le altre funzioni specifiche del vescovo di Roma»[4].
Per secoli, il papato è stato inteso come un ufficio con poteri legali supremi sulla Chiesa. Tuttavia, per le più gravi ragioni, l'ufficio poteva essere abbandonato. I teologi conciliari, tuttavia, sostengono che poiché il Papa è, dopo tutto, il vescovo di Roma, il suo ufficio non è semplicemente giuridico, ma sacramentale. E il potere sacramentale non può essere revocato. Una visione che Fantappiè sostiene quando applicata "al ministero petrino... rende il primato una sorta di carisma personale, dando origine a incongruenze o incomprensioni, come la coesistenza di due papi [effettivi], anche se uno regnante e uno emerito". ".
È importante se la corretta interpretazione dell'ufficio papale sia quella di Seewald e della tradizione canonica o quella di Benedetto e dei nuovi teologi. Secondo il Canone 126 del Codice di Diritto Canonico: "Un atto posto per ignoranza o per errore riguardante qualcosa che ne costituisce la sostanza ... è invalido". Se Benedetto credeva di potersi dimettere dagli incarichi amministrativi rimanendo papa ciò nonostante ciò, secondo i canonisti le sue dimissioni erano invalide. Quindi, il conclave che ha eletto Francesco sarebbe ugualmente invalido, come tratto nella mia prossima serie: Conclave/Antipapa.
NOTE FINALI
1. Peter Seewald, Benedetto XVI: ultime conversazioni, (New York: Bloomsbury Continuum, 2016), edizione Kindle.
2. Pietro Erdö , “ Ministerium, munus et officium in codice Iuris canonici ”, Periodica 1 de re morali canonica liturgica, vol. 78, n. 4 (1989), pp. 411-436; 428.
3. Cardinale Louis Billot, SJ, Tractatus De Ecclesia Christi 5a edizione, (Pontificia Università Gregoriana, 1927), pp. 623-636.
4. Carlo Fantappiè, Ecclesiologia e Canonistica, (Venezia: Marcianum Press, 2015), p. 391. Traduzione dell'autore dall'italiano.
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Il dott. Edmund J. Mazza è un ex professore ordinario di storia presso l'Azusa Pacific University di Los Angeles. Per 14 anni ha insegnato storia antica, medievale, rinascimentale e della Riforma. Mazza è autore di The Scholastics and the Jews: Coexistence, Conversion and the Medieval Origins of Tolerance, pubblicato da Angelico Press.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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12 commenti:
Elementare Watson!
Articolo molto chiaro e chiarificatore.
La invito a leggere la replica pubblicata qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2024/11/perche-le-dimissioni-di-papa-benedetto.html
Certissimo che BXVI NON abbia avuto volontà di lasciare il Papato, MAI, infatti sempre ha detto "fino alla morte" e ció post Declaratio. A P Sewdel :"l'ufficio di Pietro entra nell'essere".Quindi MAI ha rinunciato al Munus, ma solo all'esercizio attivo. La volontà di rinuncia al Papato manca in Benedetto. Inoltre manca la libertà : pur facendo la sua scelta relativamente in coscienza, il Papa la fece in situazione di forzature esterne, per cause di forza maggiore. Sewdel stesso parla di" riduzione capacità di agire" (che peraltro nulla ha a che fare con l'età senescente essendo egli rimasto lucido ed attivo intervenendo pure a più riprese, quindi ha a che fare con la forza necessaria per bypassare i lupi, quindi impossibilità di azione per costrizioni esterne). Era perseguitato dal msm. Si ritrovava a non riuscire a far valere i propri ordini , in quanto circondato da lupi " pregate che non ceda ai lupi". Quindi egli ha inteso dare via libera ai lupi nell'esercizio del potere, che essi di fatto già usurpavano spesso e volentieri approfittando del cerchio che avevano provveduto a creare intorno a lui ( di questo aveva avvisato anche Pio XII : il mio potere finisce a quella porta, se non erro). Restando Katecon in preghiera. Confermato da mons. Ganswein: papato allargato con 2 membri, uno in preghiera ed uno in esercizio. Peccato peró, o meglio grazia, che il Papa in preghiera sia restato Papa a tutti gli effetti. Per cui il secondo pur facendo finta di fare il papa sia un signor nessuno.
In passato sono stati dichiarati antipapi, certi papi che avevano regnato. Quindi l'azione rescissoria è sempre possibile nei confronti di un non papa.
Di fatto pur avendo rinunciato all'esercizio del papato, Benedetto XVI ha continuato ad intervenire anche nell'esercizio, come per il celibato del clero, ed altro. A San Pietro c'era una libreria di Benedetto da un lato e una di Bergoglio dall'altro. Ai lati della Chiesa della meridiana c'erano i due stemmi uno da un lato e uno dall'altro.
Sacramento: segno della Grazia Divina conferita da Dio stesso. Ora il Papato, cioè il Potere di Ordine e di Giurisdizione da chi viene dato? Da Dio per un 'Autorità Divina, cioè valida. Se solo dagli umani a nulla serve , furono pontefici i re e gli imperatori, ultimi gli imperatori romani fino a Costantino. E si rifece tale il re inglese per poter adulterare ( ecco come la Religione vera diventa falsa e poi sempre più si corrompe, come vuol fare oggi Bergoglio). Se il Potere viene da Dio, entrambi, Ordine e Giurisdizione, come vogliamo chiamare il Papato, ponte fra Dio e uomini? È un incarico Sacro che riceve da Dio, nel momento in cui acquisisce la pienezza dell'Ordine, se non l'aveva prima, dopo una designazione degli elettori e la sua accettazione. Non sono gli elettori a dargli il Potere peró. Elezione, successiva accettazione in foro esterno ( ed interno) ed essere maschio, poi ordinazione se laico, consacrazione Vescovile se presbitero, onde ricevere da Dio in questi casi successivamente pure all'accettazione. Quindi l'incarico papale è la fonte dei Sacramenti se il Papa ha ricevuto da Dio, altrimenti non puó dare nè Ordine nè giurisdizione se non fasulli. Quindi che abbia ragione Ratzinger, e torto Billot, è più probabile, e pure altri in passato si sono espressi in questo senso, tra cui Papi. Lo ha detto Benedetto : come un padre... un padre puó essere indegno puó non più aver figli da allevare ma resta sempre padre. Emerito cioè meritorio ma sempre Papa.
Inutile fare tanti sillogismi, Ratzinger se ne è andato per non cedere al ricatto della cricca obamaclintoniana, l'allora vice Biden era sempre in Vaticano per cercare di convincerlo ad accettare l'agenda, erano certi di stravincere, e comunque munus o no, Ratzinger non ha tradito il mandato petrino, Bergoglio è stato eletto, ha conservato solo il titolo di vescovo di Roma, stop se nel testamento Benedetto lasciò scritto che non voleva ai suoi funerali Biden né rappresentanti USA un buon motivo doveva avercelo.
Fice Bxvi: questa potrebbe essere l'accusa ma il seguace di Pietro non è solo legato ad una funzione. Linguaggio forbito, pensiero elaborato ma in sintesi: il Papa non è solo l'esercizio papale. E questo significa : l'esercizio l'ho lasciato ad un altro, io continuo ...
"L'esercizio l'ho lasciato ad un altro, io continuo...". Continua, a fare che cosa? L ' esercizio del papato è appunto quello di governare la Chiesa e lo fa il papa che viene ad occupare una Sede rimasta vacante. In questo caso non esiste una sdoppiamento tra titolarità del papato e suo esercizio (tra titolarità di un diritto e suo esercizio). Esercita il diritto di fare il papa (di governare la Chiesa venendo ubbidito da tutti i cattolici) chi è titolare di questo diritto, avendo accettato la scelta del Collegio dei Cardinali.
Si nota poi che tra i seguaci di Ratzinger ci sono quelli che, non avendo argomenti, offendono la controparte con accuse di malafede.
E verrebbe da chiedere ai ratzingeriani, genus maxime bellicosum: che valore date alle parole dello stesso Ratzinger, che ha detto espressamente ai pellegrini di aver lasciato il papato, avendo dichiarato da poche ore la vacanza della Sede, e più volte ha ribadito di essersi dimesso in piena libertà e coscienza?
Si è messo in pensione, da professore tedesco quale era sempre rimasto, come mentalità; ritiro operoso, dedicato agli studi, che ha voluto intendere come una continuazione puramente spirituale, "mistica" del papato stesso, nel frattempo nelle mani ferree del vero papa, quello eletto dai Cardinali. Che potrà forse esser un giorno dichiarato antipapa ma non perché la rinuncia di Benedetto XVI sia stata invalida bensì per le sue eresie.
L ' avversione alle enormità di papa Francesco è legittima ma dobbiamo combatterle con argomenti seri e fondati, non con argomenti che squalificano la nostra battaglia.
pp
A PP. Lei è una persona intelligente, ma non riesco a farmi capire. Lei dice : il Papa è chi governa. Io su questo dissento: se governa un usurpatore governa certamente! Ma chi è che governa? Lascio la risposta a lei. Peraltro gli antipapi sono stati già circa una quarantina nel passato e quindi hanno governato senza peró essere Papi. I veri Papi successori di antipapi hanno sanato le precedenti situazioni irregolari, perchè solo un vero Papa ha Autorità per farlo. Se ad un antipapa fosse succeduto una serie di altri antipapi la Chiesa si sarebbe estinta. Spero di aver chiarito. Per ció èssenziale è oggi chiarire chi è Bergoglio, è o non è, le rinunce furono o non furono. Ci furono Papi in esilio, la Chiesa rimase senza governo Papale. Il primo antipapa Ippolito si sottomise al Papa quando si trovarono insieme in esilio nelle miniere sarde. E divenne pure santo. Il governo papale mancó sia da parte antipapa che del Papa. E la Chiesa non si arrese e andó avanti fino al successivo Papa.
Non pongo in dubbio che l'esercizio del Papato sia di chi governa detenendo... l'Autorità che gli viene solo ed esclusivamente da Dio ( mai dagli uomini che provvedono solo alla designazione e per l'eletto accettazione se Vescovo maschio). È questo il nodo cruciale, non sono nomine politiche, o hai l'Autorità o detieni nulla: una farsa. Una irrisione di Dio stesso oltre che dei credenti. Ora due Papi sono coesistiti pubblicamente, dire che il secondo governa di fatto è un dato di fatto, ma dire che possiede l'Autorità da Dio non è possibile . Decisamente non possibile: chi ha il coraggio di dire che governa con Autorità di Dio? E se non lo fa a cosa serve? Se non fa il Vicario di Cristo ( non lo fa) perchè sta come tale? Questo è stato profetizzato da Daniele, dai profeti minori, da Isaia, nel Vangelo, negli altri scritti del Nuovo Testamento . Lo vediamo avvenuto nell'AT ( nulla di nuovo sotto il sole) quando fecero mercimonio della carica di Sommo Pontefice fino a quando i Maccabei dissero basta. Lo ha profetizzato Maria ss a La Salette e Fatima . Quindi fuggite ai monti, non seguite l'usurpatore per ció che non è.
Che poi quanto lei dice PP è quanto diciamo pure noi. Il Papa deve governare ma se non puó farlo non lo fa, esempio primi Papi spesso impediti con esilio o trattenimenti carcerari a corte...Che poi Benedetto XVI fosse perseguitato lo sappiamo tutti, da quanto disse lui e diceva il msm stesso che lo criticava sempre. Persino alla Sapienza lo tacitarono. Che poi Benedetto abbia voluto dividere il Papato in modo non possibile, ( confermato da sue stesse asserzioni) ció conferma solo che le sue rinunce furono non rinunce... Egli è rimasto Papa fino alla morte, ha voluto così: è chiaro e plateale. È rimasto pure in vaticano. Voler negare che ha voluto restare Papa è negare l'evidenza.Egli desiderava tirnare in patria.. ha rinunciato ..E ció annulla il successore. È rimasto Papa orante... in auto esilio se si vuole. Ma Papa , non puó esserci una dimensione divisa ... il Papa in pensione che prega non esiste: o è Papa o è Vescovo. Lui ha voluto pubblicamente visibilmente restare in bianco, firmare, intervenire....Non si puó negare ció che si è visto perchè secondo noi non puó essere... persino il card. Muller aveva detto che tornava Vescovo, vollero fargli uno stemma diverso e non volle.....
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