Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 5 settembre 2016

Nuovi Show del papa gradito a Soros

Proprio nelle stesse ore in cui il Viminale dava notizia di una nuova ondata migratoria all’assalto dell’Italia (oltre 13 mila in soli quattro giorni: siamo già arrivati a 145 mila migranti ospitati, quando in tutto il 2015 erano stati 103 mila), proprio nelle stesse ore – dicevo – papa Bergoglio ha varato un nuovo dicastero sociale prendendo lui stesso – in persona – la responsabilità della “sezione migranti” per potenziare al massimo le sue pressioni per l’abbattimento delle frontiere d’Europa.
Ormai quello dell’emigrazione, per lui, è qualcosa più di un’ossessione: è un dogma ideologico con cui sta sostituendo i bimillenari pilastri della Chiesa Cattolica.
Non lo sfiora l’idea che l’emigrazione, in sé, sia una tragedia che dovrebbe essere scongiurata (sia per i paesi d’origine, sia per chi parte, sia per i paesi d’arrivo).
Così come lo lascia indifferente la crisi del nostro stato sociale che ormai non riesce più sostenere nemmeno le fasce indigenti della popolazione italiana.

È indifferente pure all’enorme problema rappresentato dall’immigrazione musulmana in Europa che risulta non assimilabile ai nostri valori e a volte permeabile alla predicazione violenta o terroristica.
La propaganda bergogliana per una immigrazione indiscriminata iniziò nel luglio 2013 con il viaggio a Lampedusa (che è stato preso come un invito a salpare dalle coste africane) ed è stata particolarmente devastante per l’Italia.

L’ultimo numero di “Limes” dedicato proprio all’emigrazione, rileva la novità del 2016: adesso “da Paese di transito siamo diventati Paese obiettivo”.
La rivista di geopolitica aggiunge: “L’Italia sta cambiando pelle” e “immaginare che mutamenti tanto profondi possano impattare sull’Italia senza produrvi strappi, a tessuto sociale e politico-istituzionale costante, implica l’uso di sostanze stupefacenti. Eppure proprio questa sembra la postura della nostra classe dirigente”.

Purtroppo l’asse Bergoglio-Sinistra porta non solo a sottovalutare il problema, ma, peggio, a considerarlo positivo. A marzo scorso Bergoglio ha apertamente ammesso che è in atto una “invasione araba”, ma che non è di per sé una cosa negativa.
Del resto ha anche giustificato ed elogiato l’Islam in tutti i modi, assestando invece sui cattolici (e sull’occidente) una gragnuola continua di accuse.
Bergoglio sembra perseguire un progetto nichilista di distruzione delle identità dei popoli e della Chiesa stessa, nella quale assistiamo da tre anni a un radicale ribaltamento di direzione.

CAPOVOLGIMENTO

Fino a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI – in continuità con duemila anni di tradizione cattolica – la missione fondamentale è stata spirituale (la salvezza eterna), al centro delle preoccupazioni e del lavoro della Chiesa c’è stata l’evangelizzazione (per far fronte alla scristianizzazione di interi popoli) e la difesa della vita e della famiglia, come fondamenti dell’umano aggrediti dall’ideologia moderna.
Con Bergoglio sparisce ciò che è spirituale e soprannaturale e tutta la scena viene occupata dai temi mondani della rozza Teologia della liberazione sudamericana (un cattocomunismo ribollito).

Bergoglio infatti intrattiene rapporti fraterni con tutti i capoccia della sinistra sudamericana, a cominciare da quel Morales che gli regalò il crocifisso su Falce e martello, per finire alla brasiliana Dilma Rousseff, appena destituita e sottoposta a impeachment (Leonardo Boff, uno dei padri della Teologia della liberazione, amico personale di Bergoglio, ha reso noto che il papa argentino ha scritto una lettera personale di sostegno alla Roussef).
Ma ancor di più Bergoglio è vezzeggiato dai magnati del nuovo capitalismo americano che amano atteggiarsi da progressisti magari sostenendo le crociate più anticattoliche dell’ideologia “politically correct”.

Il pellegrinaggio di questi paperoni laicisti da Bergoglio è continuo: l’ultimo in ordine di tempo è stato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook.
Il 22 gennaio scorso era stata la volta di Tim Cook, amministratore delegato di Apple, che ha portato a Bergoglio una grossa elargizione (pecunia non olet). Pure Leonardo Di Caprio il 28 gennaio si è presentato con un assegno “per opere di carità”. Bergoglio aveva ricevuto anche il capo di Google, Eric Schmidt e – a fine febbraio – Kevin Systrom, fondatore e amministratore delegato di Instagram.
Invece il papa argentino ha chiuso la porta in faccia ai poverissimi familiari di Asia Bibi, la madre cristiana condannata a morte in Pakistan per la sua fede, quando sono venuti in Europa a cercare aiuto e sostegno (hanno trovato appoggio perfino in Hollande, ma Bergoglio non ha accordato loro né un’udienza privata, né un appello pubblico).
Solo per miliardari e Vip lui ha sempre la porta spalancata. Ma il suo sponsor più potente e discusso è il famoso speculatore d’assalto George Soros (recentemente schieratosi contro la Brexit).

IL PAPA E SOROS

Considerando il tipo di cause che Soros sostiene e finanzia è sicuramente da considerarsi un nemico della Chiesa Cattolica. Proprio le sue battaglie sono venute alla luce di recente grazie ad hacker che hanno reso pubblici migliaia di documenti della sua Open Society. Si è appreso del sostegno dato alla causa dell’aborto e a quella Lgbt, infine alla lotta contro la cosiddetta islamofobia (la sua fondazione finanzia anche organizzazioni anti-israeliane).

Si batte inoltre a favore dell’emigrazione in Europa da considerarsi come “nuovo standard di normalità”.

Infine è emerso – ma i giornali italiani lo hanno taciuto – che Soros è potentemente intervenuto perché si cambino “le priorità della Chiesa Cattolica statunitense” e perché i vescovi americani si allineino a Bergoglio. Lo scopo è portare l’elettorato cattolico a votare Hillary Clinton (di cui Soros è donatore) e non Trump.
Cambiare le priorità della Chiesa significa accantonare i temi della famiglia e della vita e sbandierare i temi sociali cari ai liberal, alla Sinistra. 

Già altri potentati nei decenni scorsi hanno cercato di influenzare cattolici e gerarchia per sovvertire l’insegnamento della Chiesa. Ma ora, per la prima volta, hanno il loro migliore alleato nel vescovo di Roma.

ZANZARE E MARTIRI

Ormai nella Chiesa di Bergoglio sono spariti i “principi non negoziabili” e pure sui sacramenti e sulla legge morale si assestano colpi pesanti. Mentre sono stati elevati a verità indiscutibili l’emigrazione e l’ambientalismo più eco-catastrofista.

Ieri per esempio Bergoglio ha celebrato la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Non una giornata mondiale di preghiera per i cristiani perseguitati e massacrati, ma una giornata per la salvaguardia di zanzare e piccoli rettili di cui si preoccupa già nella sua enciclica ecologista.
È quella nuova “religione della terra” di sapore New age, cioè gnostico, che già ha celebrato il suo trionfo con la mostruosa proiezione di scimmioni sulla facciata di San Pietro.

Nel suo messaggio per l’evento di ieri, Bergoglio chiede unaconversione ecologica”. In un’epoca di grande apostasia, in cui interi popoli hanno dimenticato Dio, Bergoglio – vicario di un “Dio non cattolico” (parole sue) – chiede la “conversione ecologica”, invece della conversione a Gesù Cristo.

Inoltre papa Bergoglio – che evita di rinnovare il grido di dolore dei predecessori davanti a un miliardo di aborti in 20 anni – invita a pentirsi “del male che stiamo facendo alla terra”, per esempio, quando non facciamo la raccolta differenziata, quando non facciamo un uso oculato della plastica e quando non utilizziamo il trasporto pubblico, ma quello privato (esempi suoi).
Queste trasgressioni vanno confessate ed espiate, dice il papa che nell’Amoris laetitia ha archiviato i peccati mortali da sempre condannati nel Vangelo.

Come si vede qua il cambiamento di priorità è vertiginoso. Benedetto XVI aveva iniziato il suo pontificato tuonando contro “la dittatura del relativismo”, Bergoglio in questo regime nichilista e anticristiano è invece applauditissimo..
Antonio Socci - Da “Libero”, 2 settembre 2016

10 commenti:

irina ha detto...

Sicuramente questa è una prova. Incertissima è la resistenza dei provati.
E' questione di ignoranza, la quale sempre si accompagna alla superbia che al suo apice ha il delirio di onnipotenza. Egli, non conoscendo a sufficienza quello che dovrebbe essere il suo proprio, rifila al prossimo il mondano rimasticato.Questo le folle accolgono con grande sollievo, essendo materia in cui i più sono stati indottrinati fin dai loro primi passi su questa terra,quindi conoscono e riconoscono immediatamente. Con gioia. Ma forse c'è anche una non comprensione della Chiesa, un non amore verso la Chiesa. Chissà questo male, se c'è come credo ci sia, in quali pieghe del suo cuore si nasconde. Non credo che la Chiesa sia sempre da riformare, è sempre da purificare. Ma lui si affianca sempre a quelli che la vogliono morta. Perchè? Mi sembra essere presente quell'inveterato odio manzoniano. Cos'è così rivoltante della Chiesa per tutti i suoi pretesi riformatori? Il peccato dei suoi chierici e fedeli? No, anche se i suoi giudici riformatori la condannano sempre per questo, e spesso a ragione. E' la silenziosa santità della Chiesa, carica dei peccati del mondo, che sale sul Calvario dietro al suo Signore. Questo proprio non è perdonato alla Chiesa da nessuno dei benpensanti suoi riformatori. Così la si deride, la si irride, la si giudica e la si condanna e la si riforma(corrompendola anche, dall'interno),così com'è urta i nervi.In particolare di tutti coloro che hanno ben chiaro quale sia, secondo loro, il vero bene dell'uomo. Ciechi.Di dura cervice. E lui è l'esempio che il Signore Gesù ha voluto metterci davanti affinchè comprendessimo bene la diversità tra la silenziosa santità, bellezza ineffabile, della Chiesa e la vanità del darsi da fare delirante, superbo, ignorante. L'intuizione di GPII delle due ali, fede e ragione,è da riproporre con devoto convincimento a noi stessi oggi che le guide sragionano e la Fede langue sotto le loro suole.

Lister ha detto...

Socci continua (giustamente) a "menar mazzate" al Perito chimico e mai si è accorto (?) che questo non è che l'ultimo di una lunga serie

Anonimo ha detto...

San Luigi Grignon di Monfort,ora pro nobis !

Anonimo ha detto...

Il papato viene deriso e volgarizzato nella serie tv con regia di Sorrentino al Festival di Venezia. A leggere i commenti c'è da chiedersi cosa ormai ci sia di salvabile in una società ex cristiana in crisi senza fondo come quella che stiamo vivendo.

lister ha detto...

mic,
però la "lunga serie" che io ho evidenziato, è corretta, no? :D

Anonimo ha detto...

www.lifesitenews.com/blogs/but-vatican-ii-said-pope-francis-couldn't-do-that

corbiniansbear.blogspot.it. If pope Francis is not the Antichrist he'll do until one comes along.

mic ha detto...

Il link a Lifesitenews non si apre. Ho trovato quello corretto:
https://www.lifesitenews.com/blogs/but-vatican-ii-said-pope-francis-couldnt-do-that

lister ha detto...

Porcamiseria, ho gettato della carta nel secchio del "non riciclabile"!
Devo andare a confessarmi.

Anonimo ha detto...

Consiglio la vista di questo video fra tanti, per avere il polso della situazione, per inciso siamo a Parigi, capitale della fraternité liberté ecc.ecc.
https://www.youtube.com./watch?v=Q1xMpGznUuA

Anonimo ha detto...

www.catholic.culture.org/commentary/otn?cfm?id=1173 The pope's shocking statement on the environment.