Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 30 settembre 2016

Venerdì 30 settembre. La Preghiera di riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].
Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e preghiamo anche perché il Signore doni alla Sua Chiesa santi Pastori che possano riportare sulla giusta strada i molti fedeli che rischiano la dannazione seguendo le parole dei troppi cattivi maestri che infestano la Chiesa.

Per la nostra formazione, leggiamo uno scritto di Padre Pio da Pietrelcina. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

* * *
Cleonice Morcaldi, figlia spirituale di Padre Pio, chiede al Santo che cosa sia la Messa per lui

D. Padre che cosa è la vostra Messa?
R. Un completamento sacro con la Passione di Gesù

D. Che cosa debbo leggere nella vostra Santa Messa?
R. Tutto il Calvario

D. Padre, ditemi tutto quello che soffrite nella Santa Messa.
R. Tutto quello che ha sofferto Gesù nella sua Passione, inadeguatamente, lo soffro anche io, per quanto a umana creatura è possibile. E ciò contro ogni mio demerito e per sola sua bontà.

D. Padre, come possiamo conoscere la vostra passione?
R. Conoscendo la Passione di Gesù; in quella di Gesù troverete anche la mia.

D. Agonizzate, padre, come Gesù nell’orto?
R. Sicuramente.

D. Viene pure a voi come a Gesù l’Angelo a confortarvi?
R. Sì.

D. Quale fiat pronunziate?
R. Di soffrire e sempre soffrire per i fratelli di esilio e per il suo Divin Regno.

D. Diceste pure: “e grideranno: crucifige! Crucifige!”. Chi griderà?
R. I figli degli uomini e proprio i beneficati.

D. Come restò Gesù dopo la flagellazione?
R. Il profeta lo dice: “Diventò una sola piaga; diventò un lebbroso”.

D. E allora anche voi siete tutto una piaga dalla testa ai piedi?
R. E non è questa la nostra gloria? E se non ci sarà spazio per fare altre piaghe nel mio corpo, faremo piaga su piaga.

D. Dio mio, questo è troppo! Siete, padre mio, un vero carnefice di voi stesso!
R. Non ti spaventare ma gioisci. Non desidero la sofferenza in se stessa, no; ma per i frutti che mi dà. Dà gloria a Dio e salva i fratelli, che altro posso desiderare?

D. Padre, quando la notte siete flagellato siete solo o vi assiste qualcuno?
R. Mi assiste la Vergine Santa; è presente tutto il Paradiso.

D. Gesù mi ha fatto sentire che voi soffrite la corona di spine.
R. Altrimenti l’immolazione non sarebbe completa.

D. Con la corona di spine quali peccati scontò Gesù?
R. Tutti. In particolare quelli del pensiero, non esclusi quelli vani e inutili.

D. Le spine, padre, ce le avete sulla fronte o intorno al capo?
R. Intorno a tutto il capo.

D. Padre, di quante spine è formata la vostra corona?… di trenta?
R. E, sì!

D. Padre, io penso che la vostra corona è formata non di trenta, ma di trecento spine.
R. T’impressioni per uno zero! E poi il trenta non è contenuto nel trecento?

D. Padre, è vero che durante la Messa soffrite il supplizio della coronazione di spine?
R. E lo metti un dubbio?

D. Durante tutta la Messa?
R. E anche prima e dopo. Il diadema non si lascia mai.

D. Padre, soffrite pure voi quello che soffrì Gesù nella via dolorosa?
R. Lo soffro, sì, ma ce ne vuole per arrivare a quello che soffrì il Divin Maestro!

D. Chi vi fa da Cireneo e da Veronica?
R. Gesù stesso.

D. Nel divin sacrificio, padre, voi prendete su di voi le nostre iniquità?
R. Non si può fare diversamente, poiché fa parte del divin sacrificio.

D. Il Signore allora vi considera peccatore?
R. Non lo so, ma temo che lo sia.

D. Vi ho visto tremare mentre salivate i gradini dell’altare. Perché, per quello che dovete soffrire?
R. Non per quello che devo soffrire, ma per quello che devo offrire.

D. In quali ore del giorno, padre, soffrite assai?
R. Durante la celebrazione della Santa Messa.

D. Anche durante il giorno, padre, soffrite quel che Gesù vi fa soffrir durante la Santa Messa?
R. Starei fresco! E come potrei lavorare? Come potrei esercitare il mio ministero?

D. In qual momento del divin sacrificio soffrite di più?
R. Sempre e in modo crescente.

D. Nella celebrazione della Santa Messa, qual è il momento in cui soffrite di più?
R. Dalla consacrazione alla comunione.

D. In quale momento della Messa soffrite la flagellazione?
R. Dal principio alla fine, ma più intensamente dopo la consacrazione.

D. Perché piangete quasi sempre, padre, quando leggete il Vangelo nella Santa Messa?
R. E ti pare poco che un Dio conversi con le sue creature? E che sia da loro contraddetto? E che sia continuamente ferito dalla loro ingratitudine e incredulità?

D. La vostra Messa, padre, è un sacrificio cruento?
R. Eretica!

D. No. Io voglio dire che quello di Gesù è incruento; ma la vostra partecipazione a tutta la Passione è cruenta. Mi sbaglio?
R. Beh!… questa volta non ti sbagli. Personalmente preso, forse hai ragione.

D. Chi terge il vostro sangue nella Messa?
R. Nessuno.

D. Perché piangete all’offertorio?
R. Vorresti strapparmi il segreto? E sia pure. Allora è il momento che l’anima viene separata dal profano.

D. Durante la vostra Messa, padre, la folla fa un po’ di chiasso!…
R. E se vi foste trovate sul Calvario dove si sentivano urli, bestemmie, rumori, minacce!? Lì era tutto un fracasso.

D. I rumori che si fanno in chiesa vi distraggono?
R. Niente affatto.

D. Padre, tutte le anime che assistono alla vostra Santa Messa sono presenti al vostro spirito?
R. Li vedo tutti i figlioli miei all’altare, come in uno specchio.

D. Ditemelo perché soffrite tanto nella consacrazione.
R. Perché è proprio lì che avviene una nuova e ammirabile distruzione e creazione. I segreti del Sommo Re non si svelano senza profanarli. Mi domandi perché soffro? Non lacrimucce, ma torrenti di lacrime vorrei versare! Non rifletti al tremendo mistero? Un Dio vittima dei nostri peccati!… Noi poi siamo i suoi macellai.

D. L’amarezza del fiele, padre, la soffrite?
R. Sì, e spesso, spesso.

D. Padre, come vi reggete in piedi sull’altare?
R. Come si reggeva Gesù sulla Croce.

D. Sull’altare siete sospeso sulla Croce come Gesù al Calvario?
R. E lo domandi pure?

D. E come fate a reggervi?
R. Come si reggeva Gesù sul Calvario.

D. I carnefici capovolsero la Croce di Gesù per ribattere i chiodi?
R. Si capisce!

D. Anche a voi ribattono i chiodi?
R. E come!

D. Pure a voi la capovolgono?
R. Sì, ma non aver paura.

D. Padre, recitate pure voi durante la Santa Messa le sette parole che Gesù proferì in Croce?
R. Sì, indegnamente, le recito pure io.

D. E a chi dite: “Donna, ecco tuo figlio”?
R. Dico a Lei: “Ecco i figli del tuo Figlio”.

D. Soffrite la sete e l’abbandono di Gesù?
R. Sì.

D. In quale momento soffrite la sete e l’abbandono?
R. Dopo la consacrazione.

D. Sino a quale momento soffrite l’abbandono e la sete?
R. Ordinariamente fino alla comunione.

D. Gesù crocifisso aveva le viscere consumate? Di che cosa aveva sete Gesù crocifisso?
R. Del Regno di Dio.

D. Mi avete detto che vi vergognate di dire: “Cercai invano chi mi consolasse”. Perché?
R. Perché di fronte a quello che soffrì Gesù, come veri colpevoli, impallidisce.

D. Di fronte a chi vi vergognate?
R. Di fronte a Dio e alla mia coscienza.

D. Gli Angeli del Signore non vi confortano all’altare ove vi immolate?
R. Ma… io non li sento.

D. Se il conforto non scende nel vostro spirito durante il divin sacrificio, e voi come Gesù soffrite in totale abbandono, è inutile la nostra presenza?
R. L’utilità è dalla parte vostra. Dovremmo allora dire inutile la presenza dell’Addolorata, di Giovanni, e delle pie donne ai piedi di Gesù morente!

D. Padre, perché non cedete anche a noi un po’ di questa vostra passione?
R. I monili dello Sposo non si regalano a nessuno.

D. Ditemi allora cosa potrei fare per alleggerire il vostro Calvario.
R. Alleggerirlo?!… Dì piuttosto per appesantirlo, bisogna soffrire!

D. E’ doloroso assistere al vostro martirio senza potervi aiutare!
R. Anche l’Addolorata dovette assistere. Per Gesù certo era più confortante avere una Madre dolorante, che una indifferente.

D. Che faceva la Vergine ai piedi di Gesù crocifisso?
R. Soffriva nel vedere soffrire suo Figlio. Offriva le sue pene e i dolori di Gesù al Padre celeste per la nostra salvezza.

D. Non per curiosità, vi chiedo qual è la piaga che vi fa soffrire di più?
R. La testa e il cuore.

D. Che cosa è la santa Comunione?
R. È tutta una misericordia interna ed esterna. Tutto un amplesso. Pregate pure Gesù che si faccia sentire sensibilmente.

D. Dove vi bacia Gesù?
R. Tutto mi bacia.

D. Quando viene Gesù, solo l’anima visita?
R. Tutto intero l’essere.

D. Che fa Gesù nella Comunione?
R. Si delizia nella sua creatura.

D. La Comunione è una incorporazione?
R. È una fusione. Come due ceri si fondono insieme e più non si distinguono.

D. Quando vi unite a Gesù nella Comunione, che dobbiamo chiedere per voi al Signore?
R. Che sia anche io un altro Gesù, tutto Gesù, sempre Gesù.

D. Mi avete fatto comprendere che le sacre specie in voi non si consumano; che nelle vostre vene scorre il sangue di Gesù; siete dunque un ostensorio vivente?
R. Tu lo dici!

D. Perché piangete, padre, quando fate la Comunione?
R. Se la Chiesa emette un grido: “Tu non sdegnasti l’utero della Vergine”, parlando dell’Incarnazione, che dire di noi miserabili?!…

D. Pure alla Comunione soffrite?
R. E’ il punto culminante.

D. Dopo la Comunione continuano le vostre sofferenze?
R. Sì, ma sofferenze amorose.

D. In questa unione, Gesù vi consola.
R. Sì, ma non si cessa di stare in Croce.

R. Dove posò l’ultimo sguardo Gesù morente.
R. Sulla Madre sua.

D. E voi dove lo posate?
R. Sui fratelli di esilio.

D. Nella Santa Messa morite anche voi?
R. Misticamente nella Santa Comunione.

D. E’ per veemenza d’amore o di dolore che subite la morte?
R. Per l’uno e per l’altro.

D. Nella Comunione subite la morte: allora non ci siete sull’altare?
R. Perché? Anche Gesù morto era sul Calvario.

D. Avete detto, padre, che nella Comunione la Vittima muore. Nella braccia della Madonna vi depongono?
R. Di san Francesco.

D. Gesù, padre, stacca dalla Croce le sue braccia per riposarsi in voi?
R. Sono io che mi riposo in Lui.

D. Quanto amate Gesù?
R. Il desiderio è infinito, ma in pratica ahimè! Sarei per dire zero, e me ne vergogno.

D. La Santissima Vergine assiste alla vostra Messa?
R. E credi tu che la Mamma non s’interessi del figlio?

D. Gli Angeli assistono alla vostra Messa?
R. A torme.

D. Che fanno?
R. Adorano e amano.

D. Padre, chi sta più vicino al vostro altare?
R. Tutto il Paradiso.

D. Il Signore, padre, ama il sacrificio?
R. Sì, perché con questo ha rigenerato il mondo.

D. Quanta gloria dà a Dio la Santa Messa?
R. Infinita gloria.

D. Che dobbiamo fare durante la Santa Messa?
R. Compassionare e amare.

D. Padre, come dobbiamo ascoltare la Santa Messa?
R. Come vi assistettero la Santissima Vergine e le pie donne. Come assistette san Giovanni al sacrificio eucaristico e a quello Cruento della croce.

D. Che benefici riceviamo ascoltandola?
R. Non si possono enumerare. Li vedrete in Paradiso.

(Fonte: “L’ultima Messa di padre Pio”, di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro – ed. Piemme)

3 commenti:

Ave Maria ! ha detto...

Se potete , se credete , se volete
aiutatemi oggi a pregare per la nostra Patria l'Italia che ha voltato le spalle al suo Signore !
Dio vi benedica !

mic ha detto...

Diciamo una delle tre parti del Rosario in più ogni giorno (oltre a quello del 1^ di ogni mese) anche con questa intenzione, in unione di preghiera con il card. Burke!

mic ha detto...

"Non esitiamo quindi ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza da Noi riposta nel santo rosario, per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l'aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale, ripetendo contro di lui le parole del pastore adolescente: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con lo scudo: ma io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti... e tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con la spada, né con la lancia” (1 Re 17, 44.49)".
(Pio XII, ingruentium malorum)