Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 10 marzo 2017

Il card. Müller chiede l'aiuto della FSSPX per 'combattere i modernisti'

Riprendiamo nella nostra traduzione da LifeSiteNews, 9 Marzo 2017. Nulla di sostanzialmente nuovo, tranne l'appello del card. Müller, che viene dopo quello di Mons. Schneider, ma è più autorevole e per alcuni versi sorprendente.

Sacerdoti della FSSPX distribuiscono comunioni
(Marcia per la vita 2017)
Nel corso di una esplosiva omelia pronunciata domenica scorsa, il superiore della Fraternità San Pio X (FSSPX) ha detto che il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede vuole la piena riconciliazione della Fraternità San Pio X al fine di aiutare a a combattere il modernismo nella Chiesa.

Secondo il distretto americano della Fraternità, "Mons [Bernard] Fellay ha [riferito] le osservazioni del cardinale (Gerhard) Müller che chiedono alla Fraternità San Pio X di unirsi alla sua lotta contro i modernisti".

Fellay ha detto che "c'è molta contraddizione" tra gli esponenti della Chiesa nei confronti della Fraternità San Pio X, che diverge dal Vaticano sul Concilio Vaticano II.

Alcuni considerano la Fraternità, che ha uno stato canonicamente irregolare ma ordinazioni e facoltà di confessare validi, come scismatica. Altri, come Papa Francesco, riconoscono che essa è cattolica.

"Ѐ in corso una battaglia tra vescovi, tra cardinali, si tratta di una situazione nuova", ha detto Fellay. "Roma non è più Una, è divisa. E in modo tale che alcuni vedono che le cose sono andate troppo lontano. E, a dir loro, 'bisogna fare qualcosa, bisogna resistere'".

La buona notizia, secondo Fellay, è che "ci sono altri [prelati] che parlano, che resistono" agli errori perpetuati dalla crisi in atto all'interno della Chiesa, ciò significa che la Fraternità San Pio X "non è sola... è iniziata una vasta opera di rinnovamento della Chiesa".

Fellay ha detto di aver ricevuto lettere di sostegno da parte di altri vescovi e sacerdoti. Ha annunciato che alla Fraternità San Pio X viene offerta nella Chiesa una prelatura personale. Ha detto che un accordo del genere includerebbe il superiore della Fraternità in quanto vescovo - mentre la Fraternità ha anche i vescovi ausiliari. Il Papa sceglierebbe il prelato sulla base di nomi a lui proposti dalla Fraternità.

"Tutto ciò che esiste ora verrà riconosciuto in tutto il mondo", ha detto Fellay. ! "E anche i fedeli nell'ambito di questa Prelatura avranno il diritto di ricevere i sacramenti e gli insegnamenti dai sacerdoti della Fraternità". Sarà anche possibile accogliere congregazioni religiose, come in una diocesi: Cappuccini, Benedettini, Carmelitani, e altri. La prelatura è una struttura cattolica, che non è sotto l'autorità dei vescovi locali. Ѐ autonoma.

Tuttavia, egli ha detto: "dobbiamo andare [avanti] con grande prudenza e garantire il nostro futuro per poter prevenire ogni possibilità di trappola. Pertanto, in questa situazione non facciamo pressioni".

Mons. Fellay ha dichiarato che le riserve della Fraternità nei riguardi di alcune parti del Concilio Vaticano II "sono questioni aperte" nelle discussioni sulla riconciliazione della Fraternità San Pio X. Questo potrebbe significare, come affermato dall'arcivescovo italiano monsignor Guido Pozzo, che la Fraternità San Pio X può tornare alla piena comunione pur non accettando tutto il Vaticano II, perché alcuni documenti del Concilio non sono di natura dottrinale.

Così come il ​​presidente Nixon ha aperto relazioni americane con la Cina, Papa Francesco potrebbe riportare nuovamente la Fraternità San Pio X nella Chiesa.

Questo perché, ha detto mons. Fellay, Papa Francesco è "un Papa che non si preoccupa della dottrina, guarda alle persone, e ci ha conosciuto in Argentina". Forse i problemi della FSSPX con il Vaticano II, sarebbero stati più difficilmente trascurabili per i papi precedenti. Il Papa emerito Benedetto XVI, per esempio, ha avuto un ruolo di primo piano in seno al Concilio.

"E [Papa Francesco] ha apprezzato il nostro lavoro in Argentina", ha continuato Fellay. "Ed è ben disposto nei nostri confronti, mentre nello stesso tempo egli è contro il conservatorismo. Ciò è una contraddizione. Ma io ho potuto verificare più volte il suo impegno personale nei nostri confronti."

Ma "se anche otterremo o meno un riconoscimento, non lo so", ha detto Fellay. "Non lo penso, ma il Papa può fare una sorpresa... dobbiamo continuare a pregare molto, a chiedere alla nostra Protettrice, la Beata Vergine Maria, di continuare a guidarci."
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

27 commenti:

Luisa ha detto...

Piuttosto che su affermazioni riferite da altri ( desidero vedere la fonte con le parole esatte di Mons. Fellay a proposito del Prefetto della CdF) io metterei l`accento su quel che Monsignor Fellay ha detto sulla Prelatura personale, sulle discussioni in corso, sulla divisione interna alla Chiesa e le sue conseguenze, attribuire quelle parole al cardinal Müller è solo esporsi ad una prossima e secca smentita.

Luisa ha detto...

Insomma, il sito americano della Fraternità dice che Mons. Fellay ha detto che il cardinal Müller ha detto...

Secondo quel sito Monsignore Fellay avrebbe illustrato la situazione di divisione della Chiesa riportando "i commenti" del cardinal Müller che domanda alla Fraternità di "unirsi alla sua battaglia (quella di Müller) contro il modernismo" mentre nello stesso tempo la Congregazione per i religiosi considera tranquillamente la FSSPX come scismatica eppure il papa dice che è cattolica...

Immagino che il cardinal Müller non ha usato quei termini, anche se ha incoraggiato la Fraternità a compiere l`ultimo passo verso la piena unione, bisogna stare molto attenti, siamo, sono su un terreno minato dove ogni parola deve essere misurata e pesata per non danneggiare non solo l`esito delle discussioni ma le persone stesse.

mic ha detto...

Io non sarei così scettica. Non credo proprio che la Fraternità, che soprattutto in questo delicato momento si distingue per un atteggiamento prudente ma esplicito quanto basta, renderebbe pubbliche affermazioni suscettibili di smentita.
E non faccio altre considerazioni (che mi farebbero pensare a colui che tace 'nel recinto di Pietro', notoriamente in stretto contatto proprio col prefetto della CdF) per non correre il rischio di cadere nella dietrologia.
Piuttosto continuerei a pregare e a sperare, nonostante i rischi. Che alla fini sono gli stessi rischi che oggi come oggi incombono su qualunque sacerdote e fedele che viva una ineludibile "resistenza" a scenari di ordinaria apostasia.

irina ha detto...

Per il Papa la Dottrina non è ostacolo. L'aggira.
Per la Fraternità la Dottrina è ragion d'essere.
Roma non sappiamo se e quando tornerà Cattolica Cattolica.
Roma è magmatica.
La Fraternità o è capace di porsi come roccia dentro il magma incandescente, e tale restare nei secoli, o rimanga fuori.
La Fraternità non può e non deve cercare coerenza, nè oggi nè mai, tornando all'ovile. Diventato tana di lupi.
Deve armare i suoi fino ai denti. Saranno tentati giorno e notte. Con l'ammore. Di questo solo deve occuparsi e preoccuparsi la Fraternità. Senza requie.
La Fraternità deve tutelare i suoi soldati, senza perderne uno.
La tutela si concretizza in ogni singola parola e segno di interpunzione(Fozio) stilato negli statuti che firmeranno all'ingresso.
Ho citato già San Josemaria Escrivà, lui stesso laureato in Giurisprudenza, pur avendo accettato vie intermedie, aveva ben chiaro il capolinea giuridico.
Qui qualcuno ha segnalato qualche aspetto della Prelatura che sarebbe da limare.
Non so. La Fraternità si consulti con qualche Giureconsulto navigato dell'Opera.
I rapporti sono buoni, da quello che capisco, con molti di loro.

Maurizio ha detto...

La Fraternità DEVE tornare all'ovile e combattere da dentro, come per molti altri 'tradizionali' che sono dentro l'ovile e combattono per la Chiesa e crescono sempre di più ...

Luisa ha detto...

Sottoscrivo il commento di irina e nel contempo quello di Maria, il che mostra il tentennmento mio personale per quel che riguarda la Fraternità e il suo ""rientro""( per me non è mai stata fuori, al limite e da tempo sono altri ad essere fuori), desiderio e nel contempo inquietudine, fiducia e nel contempo massima diffidenza, la fiducia è in Monsignor Fellay e in quel che deciderà con i suoi confratelli.

Augusto ha detto...

Sorprendente anche perchè Muller è un modernista.

mic ha detto...

Sì Muller è un modernista. Ma persino i modernisti più moderati stanno riconoscendo gli eccessi della rivoluzione in atto.
In ogni caso, con i dovuti distinguo, non sarebbe male approfittarne e tirar dritto con la pastorale tradizionale.

Anonimo ha detto...


Si vorrebbe capire in base a quale ragionamento qualcuno si ostina a considerare "scismatica" la FSSPX.
Quando consacrò nel 1988 4 vescovi contro la volontà di GPII che gli diceva di aspettare ancora (dopo mesi di estenuante tira e molla col Vaticano per ottenere alla Frat. un vescovo non contrario alla Tradizione della Chiesa), mons. Lefebvre conferì loro solo il potere dell'Ordine non quello di giurisdizione, proprio per non creare una chiesa parallela, senza la quale non c'`e scisma.
Il potere dell'Ordine o di Ordine, come per i vescovi in terra di missione cioè la sola amministrazione dei Sacramenti. Secondo il Codice, poiché egli invocò lo stato di necessità, non avrebbo potuto esser scomunicato ma solo punito in altro modo (p.e. con penitenze). La scomunica ipso iure o latae sententiae a lui e ai 4 vescovi fu motivata definendola "un atto scismatico" o dal significato scismatico. C'era la disobbedienza ma non lo scisma.
Benedetto XVI ha rimesso motu proprio le scomuniche ai 4 vescovi. Evidentemente, si è convinto che non c'era stata, non c'era (e non c'è) alcuna intenzione scismatica da parte dei vescovi e della Fraternità (la quale, per esempio, ha sempre respinto fermamente il sedevacantismo). Si deve esser convinto, il Papa, della buona fede di mons. Lefebvre e dei 4 vescovi, della loro fedeltà a Pietro, peraltro solennemente riaffermata prima della remissione delle scomuniche, se non erro. Si deve esser convinto del vero, ossia che di scisma non era il caso di parlare.
C'è sempre la questione dottrinale. Ma, esser costretti a criticare il Concilio e il Postconcilio per i noti motivi, non significa esser scismatici o comunque infedeli al Papa. Significa combattere per quanto possibile cattive dottrine e cattive pastorali che si sono infiltrate nella Chiesa e vi allignano, a tutti i livelli. Un dovere, combatterle, per chi si è reso conto della situazione, gravissima, nella quale versa la Chiesa oggi.
Dalle dichiarazioni, sempre franche e lineari di mons. Fellay, si arguisce che il famoso "accordo" procede lentamente non solo per la giusta ed innata prudenza con la quale agisce mons. Fellay ma anche perché devono esserci ancora forti opposizioni nella Gerarchia al ristabilimento della c.d "piena comunione" con la Fraternità, nonostante l'aumento progressivo di coloro che nella Gerarchia l'appoggiano. PP

Felice ha detto...

Muller è un caso, forse uno dei più eclatanti, di cattolico onesto che si fidava della bontà del CV2, riforma liturgica, ecc, ma è stato capace di guardare con onestà ai frutti Marco che ne sono derivati ed ha avuto l'onestà intellettuale di cambiare idea.

mic ha detto...

Impeccabile diagnosi di PP, sia in riferimento al presente che agli antefatti.

E.P. ha detto...

In un'intervista ad un quotidiano tedesco papa Francesco afferma di non vedere il cardinal Burke come un "nemico" (e che anzi resterà al suo posto di patrono dell'Ordine di Malta), ma ne approfitta per insultare per l'ennesima volta i "cattolici fondamentalisti", paragonandoli a Simon Pietro prima che rinnegasse il Signore.

L'articolo su Crux - Taking the Catholic Pulse aggiunge anche che Bergoglio dice che la missione di Burke a Guam, ormai al termine, è dovuta ad “alcuni terribili incidenti” lì avvenuti. Si tratta del caso del vescovo neocatecumenale che era stato pedofilo almeno lungo tutto il periodo in cui era seminarista e prete (e nel frattempo si è aggiunta in quelle isole del Pacifico un'altra ondata di scandali relativi ad un altro vescovo - ora emerito - e diversi sacerdoti).

Anonimo ha detto...

mic ha detto...
Sì Muller è un modernista. Ma persino i modernisti più moderati stanno riconoscendo gli eccessi della rivoluzione in atto.
>
Sì Muller è un modernista, e neppure dei più moderati. Basti cercare nelle pagine ANCHE del presente sito, le sue dichiarazioni "ginecologiche" sulla Verginità della Madonna; il suo modo, quanto meno confuso, di considerare La Presenza Reale; i suoi dubbi sulla storicità dell'Ascensione, etc. Per non parlare delle foto che lo ritraggono a benedire insieme a pastoresse. il fatto stesso che pagine tradizionaliste si sono auto-censurate (non la presente, almeno lo spero) circa tali precedenti del nostro Muller, mi sembra un cattivo segno.

>
In ogni caso, con i dovuti distinguo, non sarebbe male approfittarne e tirar dritto con la pastorale tradizionale.
SPEREM. E' Dio che scrive dritto su righe storte.

irina ha detto...

"C'è sempre la questione dottrinale. Ma, esser costretti a criticare il Concilio e il Postconcilio per i noti motivi, non significa esser scismatici o comunque infedeli al Papa. Significa combattere per quanto possibile cattive dottrine e cattive pastorali che si sono infiltrate nella Chiesa e vi allignano, a tutti i livelli. Un dovere, combatterle, per chi si è reso conto della situazione, gravissima, nella quale versa la Chiesa oggi."

Che è quello che si sta facendo da tempo da parte di sempre più numerosi cattolici "dentro dentro".
Qual'è il problema se il CVII è pastorale? Vediamo e tocchiamo con mano che la pastorale è come piuma al vento. Allora? A ben vedere, direi che il CVII non è più aggiornato. Facciamone un altro. E poi un altro ancora. Uno in itinere, permanente. Come la rivoluzione di Mao, se non ricordo male.
In silenzio, stiamo nell'Imitazione di Cristo. Per sempre. Unica, sola, rivoluzione permanente.

Anonimo ha detto...

A ben vedere, direi che il CVII non è più aggiornato. Facciamone un altro.

Ormai non ce ne è più bisogno, nella loro prospettiva. Nel momento in cui la dottrina è secondaria, se non un impaccio, e vale la "pastorale liquida", il Papa può arbitrariamente e ambiguamente dire quello che vuole, senza neanche il dovere di spiegare e motivare le sue posizioni; poi alla bisogna ogni "chiesa locale" si barcamena come richiede... perché mettere in piedi un nuovo Concilio?

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

http://www.viaggispirituali.it/2014/02/santuario-di-san-ciriaco-diacono-e-martire-torre-le-nocelle-avellino/

Sacerdos quidam ha detto...

@ Luisa e ad altri che avessero dubbi:

riguardo alle parole dette dal Card. Mueller a Mons. Fellay, non si tratta di riferimenti vaghi e di seconda o terza mano (non bisogna dar troppo retta a tutti i commentatori de Le Forum Catholique, che a volte come in questo caso sono molto superficiali): si tratta delle parole esatte pronunciate da Mons. Fellay durante la sua predica in Polonia del 3 marzo u.s.

Lo si può verificare facilmente ascoltando l'audio del file della suddetta omelia di Mons. Fellay allegato all'articolo citato di lifesitenews (https://www.lifesitenews.com/news/vatican-cardinal-enlists-the-help-of-sspx-to-fight-the-modernists ) - lo si trova come video youtube scorrendo l'articolo verso il fondo: a partire dal minuto 7 e 30 secondi (circa) Mons. Fellay afferma esplicitamente che il Card. Mueller, nell'ultimo incontro avuto con lui alla CDF, gli ha detto quelle precise parole.

Non è credibile che Mons. Fellay citi pubblicamente un tale nome senza riferimenti precisi e 'aggiustando' le parole udite.
N.B. Mons. Fellay parla in spagnolo, ma molto lentamente ed è ben comprensibile.

Luisa ha detto...

Grazie Sacerdos, ho ascoltato ma non son riuscita a captare la parola" modernismo", resto dell`idea che Monsignor Fellay ha fatto con quella parola un "raccourci" per riassumere il suo dialogo con il Prefetto della CdF, con questo non voglio affatto dire che non credo che il cardinal Müller abbia domandato l`aiuto della Fraternità per combattere la buona battaglia in difesa della retta fede, dells Dottrina, del Sacerdozio, contro coloro cha ls stanno tradendo e calpestando.

Stefano78 ha detto...

Strano.
Più di una volta i miei commenti non passano... Sarà lo spam

Sacerdos quidam ha detto...

Comunque,che il termine 'modernismo' sia stato o no pronunciato dal Card. Mueller, lo si sente bene esattamente al minuto 8 e 10 secondi.

Resta il fatto importantissimo, e come dicevo sopra finora inaudito, che si tratta di quello stesso Mueller che solo 8 anni fa quand'era ancora Vescovo di Regensburg (Ratisbona) aveva minacciato Mons. de Galarreta di scomunica se avesse proceduto alle ordinazioni sacerdotali nel Seminario della FSSPX di Zaitskofen, che si trova in quella Diocesi.
E che aveva aggiunto che i Vescovi della FSSPX avevano secondo lui una sola cosa da fare: rinchiudersi in un monastero per fare penitenza per il resto della loro vita.
Che Mueller chieda ora aiuto alla FSSPX la dice lunga...

mic ha detto...

Per Stefano78 (vale anche per Annarè)

Non vengono pubblicati solo gli interventi che rischiano di sollevare un polverone che non giova...
Esempio: Sacerdos quidam dice le stesse cose di Annarè ma senza catastrofismi.

mic ha detto...

resto dell`idea che Monsignor Fellay ha fatto con quella parola un "raccourci" per riassumere il suo dialogo con il Prefetto della Cd...

Luì,
certo che, come si dice a Roma, "quando ti metti una cosa in testa la porti fino alla stazione"! ;)

Luisa ha detto...

Eh sì Maria sono leggermente cocciuta ...difficile, ma non impossibile, farmi cambiare idea:):)

Luisa ha detto...

Penso che da quando agisce dall`interno, intra muros, e ha le responsabilità affidategli da Benedetto XVI, il Card. Müller, ancor più dal 13 marzo 2013, è in stretto contatto con il marciume che affligge la Chiesa, è in prima linea per vedere la lacerazione della Chiesa, l`arroganza prepotente di chi sta lottando contro la Dottrina cattolica direttamente e senza nascondersi e di chi lo fa in molto più astuto, tutti dicendosi esecutori della volontà del papa argentino.
Lui stesso è nel mirino dei rivoluzionari ed è facile immaginare che abbia mantenuto la vicinanza con Benedetto XVI che non gli lascerà mancare il suo ascolto, forse anche attivo..., non stupisce dunque che abbia fatto evolvere il suo giudizio sulla FFSPX ( di cui era, è vero, un nemico quando era a Ratisbona) fino al punto di considerarli oggi un aiuto auspicabile se non necessario.

Rr ha detto...

Cardinal Müller...o della Grazia di Stato.
Qualcuno ce l'ha, qualcuno no...

ecchediamine... ha detto...

Care suore femministe, cantante e ballerine, avete rotto! Questo titolo senza dubbio provocatorio, non è offensivo e non è una parolaccia, è semmai un dato reale: queste donne hanno rotto con il Vangelo, hanno rotto con il Catechismo, con l’insegnamento di Gesù e della Santa Madre Chiesa, è ora di finirla, non se ne può più! Ma soprattutto non ci rappresentano affatto! ;-)
Carissime Donne, ci rivolgiamo a voi: quando nella Settimana Santa ascoltiamo il racconto della passione di Cristo, della Sua crocifissione e morte, ci colpisce sempre un particolare: la fedeltà a Lui di pochi seguaci, prevalentemente donne..... LEGGETE, CI FARA' BENE ;-)
Grazie

https://cooperatores-veritatis.org/2017/03/12/care-suore-femministe-cantante-e-ballerine-avete-rotto/

Stefano78 ha detto...

Gli unici polveroni sollevati sono dati dalla mancanza di onestà intellettuale