Laurent Dandrieu, capo redattore delle pagine culturali di “Valeurs actuelles” ha scritto un libro difficile e polemico. L’ha scritto da cristiano e da cattolico, e già dal titolo: “Chiesa e immigrazione. Il grande malessere. Il papa e il suicidio della civiltà europea” si capisce che non intende usare i guanti di velluto. Ma l’ha fatto per aprire un dibattito serrato all’interno del mondo cattolico “su un soggetto essenziale ma troppo spesso occultato da una falsa concezione dell’obbedienza e della lealtà”.
Perché vuole evitare una possibilità reale: “Che non si possa dire che il giorno in cui gli europei avranno voluto salvare il loro continente dal suicidio abbiano trovato sul loro cammino un ostacolo insormontabile: la Chiesa cattolica”. Non solo quella, in verità, perché non poche delle storiche confessioni protestanti, per quanto in via di progressiva sparizione, da un punto di vista numerico, sono spesso sulla stessa lunghezza d’onda. Ma Dandrieu è cattolico e giustamente gli interessa la Chiesa di Roma; e pensa, e cerca di dimostrarlo con questo libro, a cui auguriamo una traduzione italiana, perché ovviamente l’argomento riguarda anche noi, e forse più di altri, che “questo universalismo che spinge l’amore dell’Altro fino al disprezzo dei propri, non è più conforme al vero spirito cattolico di quanto non lo sia alla natura umana”.
Non ci sono dubbi sul fatto che il Pontefice regnante abbia premuto, e tenga il piede premuto, sull’acceleratore dell’immigrazionismo, fino a che il tema ha assunto un tono ossessivo, nella sua predicazione. Tanto da far titolare così un capitolo: “Da Lepanto a Lesbo, la Chiesa in un'idolatria dell’accoglienza?”. Lepanto, ovviamente, è il ricordo della battaglia navale che fermò l’espansione ottomana e musulmana verso Occidente, evitando, insieme alla battaglia di Vienna, che oggi ci rivolgiamo tutti alla Mecca, nelle nostre preghiere. Lesbo, invece, ricorda la visita compiuta dal Papa ai campi di immigranti.
Dandrieu afferma che è naturalmente più facile seguire le emozioni e situarsi nel campo di chi propugna la generosità senza condizioni. Ma vede, e denuncia, tutta una serie di menzogne e di ipocrisie, e scrive “che il discorso di un papa, quando tocca questioni così eminentemente politiche, non può senza una certa malafede fingere di tenersi a una dimensione puramente umanitaria e caritativa”, come se non ci fossero ricadute di tipo politico; e che questo appello “non può essere percepito dagli europei come una condanna almeno implicita, e spesso esplicita, di coloro che vogliono lottare, in nome della sopravvivenza dell’Europa, contro questa invasione migratoria”.
Dandrieu sottolinea che è irresponsabile fingere di credere che con un po’ di buona volontà si riuscirà a integrare nelle società europee un afflusso senza precedenti di migranti dalla cultura e religione diversa, quando “la realtà prova ogni giorno di più che abbiamo fallito nell’integrare le ondate precedenti di immigrazione”. Non ci si deve stupire allora che cresca l’incomprensione da vari mesi fra una gerarchia ecclesiale che sembra…abbandonata alla sola logica dell’accoglienza” e i fedeli a cui questa posizione spesso non sembra all’altezza della complessità del caso.
Un malessere crescente, secondo l’autore, fra una Chiesa che sembra affrontare il problema solo dal punto di vista dei migranti e i cattolici europei choccati dal fatto che la loro Chiesa, per una forma di preferenza per i lontani a scapito dei vicini, si disinteressi della loro sorte e di quella dei loro figli”.
Dandrieu rimprovera al Pontefice in questo senso “il ricorso a una retorica dell’emozione simile a quella di cui fa uso e abuso il sistema mediatico al servizio del pensiero dominante per meglio neutralizzare il pensiero critico”. Ma in particolare fa notare che nel discorso giustissimo di difesa dei popoli e delle culture indigene dell’America, dell’Asia e dell’Africa mancano gli europei “che con il ritardo ahimè sovente caratteristico delle analisi storiche della Chiesa, e la sua specificità sudamericana, sembra ancora considerare come popoli dominanti e oppressori”.
E’ la “strana islamofilia della Chiesa” che fra le altre cose preoccupa l’autore a cui sembra che troppi nella Chiesa non vedano il pericolo di un’invasione araba e musulmana che metterebbe in pericolo quel miracolo venuto da Atene e da Roma, e che è stato seminato fino a Parigi per far sbocciare la civiltà più irraggiante che la terra abbia conosciuto”. Ricorda che nell’insegnamento e nell’esperienza della Chiesa accoglienza, e difesa della Patria e dei valori dei popoli si sono sempre equilibrati, grazie alla saggezza e alla lungimiranza dei Pontefici: “La politica della Chiesa in materia di immigrazione non è sopportabile, perché mette i Paesi d’Europa in grave pericolo di essere sommersi e di perdita della loro identità culturale e religiosa”; e a partire da Tommaso d’Aquino, per giungere fino a S. Giovanni Paolo II è in contrasto con la tradizione del pensiero cattolico.
Un capitolo molto interessante è dedicato alla possibilità o meno di non essere d’accordo con il Pontefice e su quali argomenti, e in base alla loro formulazione. Fermo restando che l’infallibilità pontificia è limitata a un settore ben preciso, e tenendo presente che per un cattolico comunque sono dovuti al papa attenzione e rispetto, Dandrieu sottolinea che non poche volte decisioni e prese di posizione politiche dei pontefici si sono rivelate sbagliate, anche a scapito dei cattolici dei Paesi coinvolti. E che quindi anche in questo caso ci si può trovare di fronte a un errore di valutazione storica. Non solo per il continente: l’ultimo capitolo di questo libro si intitola: “Suicidio dell’Europa, suicidio della Chiesa: come il cattolicesimo si taglia via dalle popolazioni europee”.
13 commenti:
Infatti!Bergoglio ha fatto un idolatria dei clandestini, dimenticando che dovrebbe diffendere e confermare i cristiani nella fede....
Tutte cose vere e reali. Tuttavia chi diceva le stesse cose 20 anni fa era un fascista nazista xenofobo intollerante non cristiano. E le accuse muovevano proprio da giornalisti e politici cattolici.le cose che ha scritto questo tizio francese con tutti i suoi master nelle università giuste le dicevano i miei nonni con la quinta elementare.chi voleva vedere vide. Ora si può solo accettare di vivere le conseguenze di quei tradimenti e connivenze dei pastori con i lobbisti dell'agenda del meticciato e dell'internazionalismo. I popoli europei e il gregge della Chiesa - cioè noi- siamo stati venduti. Ogni tanto spunta qualcuno con questi libri...per carità, cose buone ma troppo poco e troppo tardi. Una nuova coscienza ha preso il sopravvento e pure un nuovo magistero. Si può solo pregare perché ora Dio sta mettendoci alla prova per vedere chi Gli è fedele e chi no.
Manifesti, convegni e pastorale: dilaga l'omoeresia
La lobby cattogay si è imposta contro il Magistero
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-manifesti-convegni-e-pastorale-dilaga-l-omoeresiala-lobby-cattogay-si-e-imposta-contro-il-magistero-19120.htm
mic ha dato il link in un precedente post al sito www.lifesitenews.com per un articolo da leggere anche perchè dà altre informazioni su come, grazie a chi e per far cosa, Jorge Bergoglio è arrivato al potere, qui metto la traduzione francese forse più facile per taluni:
"Ils ont donné quatre ans à François pour «refaire l'Église».
Voilà comment il essaie"
http://benoit-et-moi.fr/2017/actualite/quatre-ans-pour-changer-leglise.html
Interessante il particolare della conversazione riportata fra il cardinale McCarrick e "un signore italiano molto influente" che gli ha domandato di far campagna per Bergoglio.
Hanno raggiunto l`obiettivo della sua elezione e Jorge Bergoglio ce la sta mettendo tutta per realizzare quelle che erano le loro certezze ( non oso dire mandato) e cioè "rifare la Chiesa" in quattro anni.
Prorio così "Tuttavia" ora scoprono tutti l'acqua calda. Avevo 17 anni e mio fratello 15, il parroco ci disse "se venite voi due in oratorio non vengono più i 15 di sinistra quindi..."Tornai anni dopo a fare il corso prematrimoniale con colei che è mia moglie. Il vecchio parrocco mi chiese scusa, che peccato, pagheremo caro gli errori commessi. Fui fedele alla Chiesa allora come lo sono adesso, non rinnegai perché chi rinnega è un rinnegato, come mi insegnò il grande G. Almirante. Mi dissero che era è sarà sempre la battaglia del Sangue contro l'oro. Mi dissero la verità.
Dei Cristiani in fuga dal Sinai non parla nessuno.
http://m.asianews.it/index.php?art=40087&l=it
Da quello che so, si parla di eresia quando dal tutto si prende una parte e la si gonfia. Un po' come le idee fisse, i dischi rotti, s'incantano. Cattolicesimo,credo, non è solo andare verso tutti gli uomini ma, occuparsi di tutto l'uomo, nei suoi rapporti verso Dio, verso se stesso, verso il suo prossimo; questo interesse del Cattolicesimo è verso gli uomini, singoli, gruppi di età, di professione, di comuni, regioni, stati. Cattolicesimo, per dirla con mic, è aperto a 360 gradi intorno a Dio e all'uomo, singolo e insieme di uomini. Il Cattolicesimo abita nella Chiesa Cattolica, appunto. Chiesa Cattolica che ha struttura gerarchica, cioè un capo che è Nostro Signore Gesù Cristo,( che molti di noi ancora non vedono in tutti i sensi), il quale ha dato a San Pietro il compito di confermare i fratelli nella Fede. A capo della Chiesa Cattolica è quindi il Vicario di NSGC, a scendere tutti i consacrati e non, fino al gregge minuto, noi.Il Vicario di Cristo, ha un amplissimo campo di argomenti da trattare, la liturgia quotidiana gli offre materia da approfondire ogni giorno, a questo aiuto per lui imprescindibile , si aggiunga la cura della Chiesa nel mondo e gli spunti che l'attualità offre a ciascun sacerdote nel suo compito di dimostrare come tutta dottrina è chiamata ad incarnarsi nel mondo, per risanarlo.Come si può intuire di materiale se ne ha in abbondanza.Capita a volte un Vicario selettivo. Non solo nella selezione di un argomento ma, di quell'argomento ne illustra sempre e solo un aspetto.I suoi argomenti, così senza nessun rilievo statistico, possono essere i migranti, le ferite, l'amore. Più o meno. Sono comunque argomenti ricorrenti. Va bene gli argomenti sono pochi. Non importa. Ma anche il loro sviluppo non è adeguatamente presentato. No. I migranti vanno accolti. Chi siano, chi non siano, come arrivano, dove vanno, come li si accoglie, chi li accoglie, diventano stanziali, sono in transito, parliamo loro di NSGC, meglio no, ci convertiamo noi ai loro aum aum. Le ferite naturalmente vanno curate, ci mancherebbe. Questo viene detto. Ma come tizio o caia si siano feriti, su questo non si indaga, forse era un fuoco di paglia, stendiamoci un velo sopra; così brucia anche quello. Sull'amore si va tranquilli, sono le carezze il vero amore. La carezza è quello che conta. Corona di spine, colonna, chiodi e croce, in soffitta. Vai di carezze. Sia mai il Vangelo presenta qualche passo rigido, lo si sorvola in
quanto traumatizzerebbe le pecore o contraddice quello su cui si sta battendo. Chiudendo direi che un vicario che dispiega una tale evangelizzazione è eretico per i pochi e selezionati argomenti e per la parzialità della loro trattazione.
Questo suicidio dell'Europa e della Chiesa sono per me una forma di eutanasia. Il Papa non vuole fare proselitismo, vuole veramente che l'Europa divente un continente mussulmano, senza spazio per la Chiesa (come nel medio oriente). Ciò che se vede nell'atteggiamento di coloro che diffendono dei cambiamenti delle verità è anche uno cambiamento di ciò che se ama...
Vedono i Mussulmani come potenti, ricchi e vincitori. E come già col Comunismo dell'URSS e l' Atlantismo massonico degli Alleati, corrono tutti sul carro del presunto vincitore. Cfr quanto scritto prima da "S. Eutizio": meglio i 15 comunistelli dell'URSS vincitrice che i 2 della destra sconfitta. Sia mai lo chiamassero "fascista" a quel parroco. "Fascista" , un insulto, "comunista" , un titolo d'onore.
Il destino dell'URSS ed il casino in cui si dibattono l' America e la Gran Bretagna non insegnano loro niente. O meglio: non li interessano, guardano solo al loro potere di ora. Tra poco la Signora Morte verrà a far loro visita, come a tutti: poiché non credono più, non hanno paura dell'aldilà. Vivono solo per l'al di qua con i suoi vizi, piaceri e ricchezze.
E' ormai chiaro, eccetto che ai ciechi di professione, che l'elezione di Bergoglio è stata lungamente preparata, probabilmente oltreoceano, direi New York, ed attuata secondo un piano prestabilito. Prima s'infanga il "Tedesco" - colepvole già solo per essere appunto tedesco - poi lo si pone in condizione di non poter non abdicare, quindi si elegge "el Jorge", che è già da tempo "uomo loro". Jorge fiuta il potere come un cane da tartufi, e ci si adegua immediatamente. A Baires ce ne sono talmente tanti, di esponenti di quel "potere", che non ha fatto fatica a capire chi comanda veramente.
E vai con le campagne stampa a suo favore, gli osanna, i premi, le celebrazioni, gli inviti in USA, i libri, i film, i turiferari che improvvisamente cambiano giornale e casacca...
Basta un 10% di persone decise e coese per far decidere in un modo o nell' altro il restante 90%. Ed in quel conclave verosimilmente il gruppo pro Jorge era ben maggiore del 10%.
Ci hanno messo parecchio, un secolo e mezzo probabilmente, più o meno, ma ora la "chiesa" (volutamente minuscolo) è cosa "loro". E avendo anche la "chiesa" (la politica, economia, finanza, è già loro da tempo ben maggiore) possono portare avanti tutte le loro pazzie: distruzione dei popoli europei con l'immigrazione, sfascio totale della famiglia con l'assurda, antiscientifica, antibiologica, contro Natura, "teoria del genere" (che mettono in pratica loro stessi per primi, basta veder il numero di omosessuali maschi e femmina che espongono), odio per la vita dal suo nascere al suo finire, sfruttamento economico globalizzato delle masse, riscrittura e negazione della Storia,...
E' il malvagio disegno della Grande Sostituzione dei popoli, del meticciamento, della distruzione delle identità, delle storie, delle radici, delle tradizioni, delle etnie. E' un disegno, lucido, consapevole, perseguito dalle élite mondialiste da decenni. Ci vogliono sradicati, intercambiabili, docili, consumisti. Pagati poco e soggetti ai voleri del capitalismo finanziario.
Hanno impiegato decenni in un'opera decostruzionista di ingegneria sociale per cambiare le mentalità, con le buone o le cattive, con le leggi contro il "razzismo", con il lavaggio del cervello anti-identitario e immigrazionista della stragrande maggioranza dei mass-media. La difesa dei popoli è diventata sanzionabile, culturalmente e persino penalmente.
E la Chiesa? Anche in questo, ha rinnegato la sua storia, la sua dottrina tradizionale. Mai, mai, mai la Chiesa nella sua storia ha inneggiato, difeso, facilitato le invasioni (e questa in corso lo è) di "immigrati" ostili, arroganti, spesso facili alla criminalità, intrisi di odio antieuropeo e anticristiano. Oggi ciò avviene. Perché? Quanta parte di colpa è riconducibile all'onda lunga dello "spirito del Concilio", al progressismo, alla resa agli idola del mondo moderno? Quanto a una anticristica, demoniaca scelta suicidaria che sembra anticipare tempi ultimi? Quanto a un malinteso, e spesso in mala fede, "buonismo" di utili idioti che interpretano il concetto di prossimo "con il cannocchiale" di chi pensa che un ragazzotto ghanese con cellulare e scarpe alla moda valga più della vecchietta della porta accanto, a cui il ragazzotto di cui sopra sottrae sicurezza, identità, risorse.
Una certa letteratura anti-immigrazionista sta crescendo anche nel nostro paese. Bravi autori come Francesco Borgonovo e Adriano Scianca, tra gli altri, hanno scritto ottime cose. Io spero che, anche alla luce del libro citato qui sopra, qualcuno scriva, da un punto di vista cattolico, una documentata, approfondita analisi dell'errore immigrazionista alla luce della Dottrina, teologica e sociale, della Scrittura, della Tradizione. Certo, un testo di questo genere sarebbe una pagliuzza nel mare della letteratura immigrazionista catto-progressista. Ma sarebbe già qualcosa.
http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2017/03/dove-le-donne-hanno-paura-di.html
Di proposito o per superficialità avanza la globalizzazione e il mondo che abbiamo conosciuto viene ridimensionato e fatto sparire.
@ Anonimo 13:45
Letto articolo.Un tour attraverso queste zone "esclusive" è da organizzare per tutti coloro che hanno concorso e concorrono a creare situazioni, uguali e simili, nei i paesi europei.
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