La risposta del martedì di Alessandro Gnocchi [qui] questa settimana riguarda Adinolfi e “La Croce”: il riscontro di alcuni messaggi ambigui da parte di un lettore del nuovo quotidiano e la veemente risposta del direttore, che relega le obiezioni tra le “quisquilie e le cretinate”. Egli apostrofa la critica come foriera di divisione nel tentativo di “preservare angoli di presunta purezza ideologica pieni di polvere”, con un linguaggio da stratega politico [qui], senza alcuna consapevolezza che in corso non c'è una lotta tra fazioni, ma tra la verità e la menzogna, la cui posta in gioco è la conservazione della fede cattolica.
Sento tuttavia di dover fare dei distinguo per alcune firme presenti in quel contesto, che ritengo animate da fede sincera e da impegno coerente.
Sento tuttavia di dover fare dei distinguo per alcune firme presenti in quel contesto, che ritengo animate da fede sincera e da impegno coerente.
Caro Grezio,
il mondo cattolico è conciato davvero male se ci tocca occuparci di Mario Adinolfi e delle sue intraprese giornalistiche. Visto con un minimo di distacco e usando le categorie politiche che il protagonista stesso non disdegna, il fenomeno a cui si riferisce può essere definito così: un gruppetto di cattolici di destra guidato da un cattolico di sinistra. Quale sia la direzione in cui si marcia e dove si andrà a finire, la storia degli ultimi decenni ce lo ha già mostrato. D’altra parte va riconosciuto che Adinolfi è onesto circa la sua collocazione politica, tanto da averlo dichiarato nel titolo del libro che grazie a un’allegra compagnia di giro sta vendendo nelle più rinomate piazze d’Italia: “Da sinistra contro i falsi miti di progresso”.
Per i miei gusti, caro Grezio, ce n’è abbastanza per lasciarlo andare per conto proprio. Ma il mondo cattolico cosiddetto “non di sinistra” o “non progressista”, salvo rare eccezioni capaci di andare veramente controcorrente, è fatto di improbabili intellettuali assetati di legittimazioni, poveri personaggi in cerca di un autore che li metta su un palcoscenico e li faccia recitare qualunque sia il copione. Intanto, mentre i pupi saltano e ballano, il teatrino ruota sempre più a sinistra fino a quando la mutazione è completata. Il linguaggio, i temi e persino i princìpi fino al pontificato precedente non negoziabili si adattano al pubblico che vuole sempre di più e meglio: dal collaborazionismo politico ai cedimenti dottrinali, il passo è molto breve, specialmente se viene incentivato dagli applausi del mondo.
Insomma, niente di nuovo rispetto alla disastrosa storia della Democrazia Cristiana, quel mirabile partito di centro che, secondo Alcide De Gasperi, guardava verso sinistra. Niente di nuovo rispetto a quanto teorizzato da Jacques Maritain con il suo umanesimo integrale.
Ma, con questi paragoni, non vorrei nobilitare eccessivamente un’impresa dal cabotaggio intellettuale e politico davvero piccolo. E, soprattutto, dalle tappe scontate: ora ci sarà la rubrica su Radio Maria, il Meeting di Rimini, i circoli e i circolini dell’Opus Dei, le riunioni selezionate di Alleanza Cattolica, qualche parrocchia che penserà di fare un gesto politicamente scorretto e venghino siori venghino con tutto quel che segue. Tutta roba già vista. Però bisogna ammettere, con questa impresa, Adinolfi sta facendo opera di chiarezza come non era riuscito a nessun altro prima: ha iniziato l’appello e chi doveva ha risposto subito “presente” come un bravo scolaretto. Fatte le debite proporzioni, pare di vedere Renzi alla conta in parlamento.
Eppure, caro Grezio, per quanto triste, il vero problema non è questo. Se uno vuole andare a sinistra fingendo di essere di destra, se vuole stare con i progressisti fingendo di essere un conservatore, se vuole cedere fingendo di resistere, può farlo benissimo. Ciò che inquieta sono il metodo e, ancora di più, il contenuto di operazioni come questa.
Lei, giustamente, si sente scandalizzato dal fatto che chiunque tenti di obiettare davanti a disegni simili venga subito tacciato di essere “uno che divide”. Ma, qui giunti, possiamo lasciare al loro destino Adinolfi e la sua compagnia di giro, perché questo è un vizietto diffuso da troppo tempo nel mondo cattolico inteso in senso lato e nella Chiesa intesa come struttura gerarchica.
La tattica di accusare i dissidenti di essere “gente che divide”, di solito, viene usata dai prepotenti o dai deboli, tenendo presente che spesso i prepotenti sono dei deboli che hanno tra le mani qualche leva del potere. Davanti a chi osa argomentare, il prepotente non argomenta per non mettere in discussioni le proprie convinzione e la propria posizione, mentre il debole non argomenta perché non ha convinzioni e, se le ha, non ha il coraggio di difenderle. Niente di più facile che indicare al pubblico ludibrio colui che osa rompere l’unità delegittimando a priori: se rompe l’unità non può parlare. La Verità, anche quella con la “V” maiuscola soccombe alla convenienza. Pilato, che preferisce rimanere amico di Cesare, non cessa mai di trovare seguaci.
La Chiesa di questi ultimi decenni ha funzionato, anzi malfunzionato, proprio fondandosi sulla volontà di essere amica di Cesare. Debole fino al dissanguamento sul piano dottrinale e morale, si è mostrata prepotente e spietata su quello della repressione e della negazione di ogni legittima opinione che intendesse ribadire le verità della dottrina e della morale. Con il risultato di zittire coloro che intendevano difenderla e di lasciare libera cittadinanza a coloro che intendevano demolirla.
Il metodo è dunque ben collaudato e viene messo in pratica dal vertice sino all’ultima parrocchia. A proposito di quanto mi riferisce su Adinolfi, visto che è un convertito, bisogna ammettere che ha imparato in fretta. D’altra parte, sembra un discreto uomo di potere e se ne accorgeranno presto gli attori della sua compagnia di giro.
Ma ora, caro Grezio, mi conceda una considerazione sul contenuto. Anche qui userei uno dei motivetti più fischiati dai cattolici che dicono di volersi opporre alla deriva progressista e, in realtà, non fanno altro che rincorrerla rimanendo appena un passo indietro. Gli esempi sono purtroppo infiniti e Patrizia Fermani ne ha spiegato nel dettaglio gli esiti parlando della legge sulle convivenze proposta da Massimo Introvigne e rimando ai suoi articoli su Riscossa Cristiana.
Io mi limito al motivetto fischiato da questi cattolici, che è il seguente: è sempre meglio fare qualcosa, anche se imperfetto, che non fare niente. Caro Grezio, questi cattolici, che forse sarebbe meglio chiamare cattolichetti per via del motivetto che gli piace tanto, forse a causa della loro cattolichettaggine, hanno perso di vista l’atteggiamento che il cattolico deve sempre tenere nei confronti del mondo. Così, a forza di collidere e cooperare con il mondo, hanno ottuso i loro sensi spirituali tanto da non comprendere la gravità dei tempi in cui stiamo vivendo.
Si beano di immaginarie strategie politiche e parlamentari, mentre qui è palesemente in atto una guerra tra Cristo e Anticristo di portata mai vista, la cui posta è la sopravvivenza della fede cattolica. Lo ripeto caro Grezio: stiamo combattendo per mantenere la fede cattolica e tutte le battaglie sui vari temi, anche quelli così importanti della morale, sono solo il terreno di scontro di una guerra ben più profonda, metafisica, religiosa. Prima di ogni altra cosa è in gioco la fede. Ma la fede si conserva tutta intera o la si perde, non la si può mantenere a pezzi a seconda dei gusti o delle convenienze.
Le scelte che riguardano i temi cruciali della morale, che toccano persino la natura umana sono il segno che mostra se la fede resiste o cede. Perciò qualsiasi accomodamento, anche concepito a fin di bene e magari con l’ausilio tarlato del concetto di male minore, rappresenta un accomodamento della fede: un tradimento di Cristo a favore dell’Anticristo. Il mondo contemporaneo non ha bisogno di una legge un po’ meno cattiva di un’altra perché, come dicono i cattolichetti, “è sempre meglio fare qualcosa, anche se imperfetto, che non fare niente”. Noi non ci stiamo battendo per dare qualcosa di meno peggio al mondo, ma per rimanere fedeli a Cristo e al suo insegnamento, l’unico che può salvare il mondo.
È questo che ha reso così drammatico il Sinodo sulla famiglia appena concluso e che renderà ancora più drammatico quello prossimo. Ciò che è avvenuto e avverrà non sarà tanto lo scontro tra diverse scuole di pensiero, ma lo scontro tra chi intende mantenere integra la fede cattolica e chi la vuol mutare. In poche parole, caro Grezio, anche se si sta parlando di vescovi, cardinali e Papa e quindi le mie possono apparirle parole pesanti, anche lì si tratta dello scontro tra Cristo e Anticristo. A noi rimane solo da scegliere da che parte stare.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
54 commenti:
Io dico, ma la coerenza quando si è cattolici è un optional o è importante? No, perchè che un cattolico si batta per la famiglia va bene, ma almeno bisognerebbe che fosse coerente con la battaglia che fa, anche nella vita concreta. Ardinolfi è un cattolico divorziato, risposato. Mah! Boh! Sta di fatto che quando l'ho fatto presente sul blog della Miriano, mi hanno detto che tutti possiamo sbagliare e lui si è divorziato quando non era ancora convertito ed ora avendo una bambina che fa? Può lasciare la famiglia?
Il punto è che nemmeno quelli che oggi fanno conferenze raduni in nome della fede, poi non si rendono conto cosa sia il matrimonio indissolubile. Se uno ha sbagliato perchè ancora non era convertito, ha il permesso di vivere in peccato mortale? Nel senso, non ci sono più possibilità? Dio ci ha dato delle leggi che in certi casi sono impossibili da rispettare? Ecco il punto, le leggi di Dio non sono facili da mettere in pratica, perchè noi siamo molto difettosi, ma sono sempre semplici da mettere in pratica. Se uno si è risposato, ha fatto figli con la donna che non è sua moglie (deve essere chiaro che non è sua moglie la seconda)e poi si è convertito deve almeno vivere in castità, perchè non ha alcun diritto su quella donna e quella donna non ha nessun diritto su lui.
Certo la coerenza richiede fatica, lotta, ma Dio non da leggi inapplicabili. Perciò mi chiedo se non si è capaci di vincere se stessi, credo che la battaglia mediatica, tramite giornali, tramite conferenze raduni a palasport, per risolvere l'immoralità dilagante, sia già persa in partenza. Non sono le parole di fuoco a cambiare il mondo, sono gli esempi concreti di vita.
Concorto in pieno con tutto quanto riportato dall'amico Alessandro che colgo l'occasione per salutare. Aggiungo solo che Adinolfi ha costruito un trattore/peschereccio con le ruote per praticare la "pesca facile" a riva di quei cattolici non cattocomunisti, ormai spiaggiati da Bergoglio, che finora avevano rifiutato la deriva gramsciana. Svilupperò il concetto più tardi ora non posso.
Certo, Annarita, hai perfettamente ragione.
Ma del resto si sta parlando di un "cattolichetto", per dirla alla Gnocchi.
Non è certamente Cattolico un divorziato risposato, uno che appoggia la legge 194, oltre che la 40 con tutto l'orrore della fecondazione eterologa. Uno che straparla dicendo che "noi, figli del popolo, stiamo con il popolo" dimenticando che fu il "popolo" a voler Gesù in croce al posto di Barabba...
Lucido , coraggioso Gnocchi , il suo pezzo è simmetrico al bel filmato di ieri . Occorre combattere su entrambi i fronti questa battagli fra Cristo e Anticristo , partendo da noi stessi ma anche all'esterno . Sono convinta che questa battaglia , che sempre c'è stata , stia raggiungendo intensità mai vista , cerchiamo di svegliare le coscienze a costo di apparire "strani "
Bellissimo articolo di Socci
http://www.antoniosocci.com/leroismo-dei-martiri-cristiani-e-le-miserie-vaticane/#more-3505
Non amo la linea di Adinolfi, ma questo articolo è squallido se non infame.
Frasi come "la rubrica su Radio Maria, il Meeting di Rimini, i circoli e i circolini dell’Opus Dei, le riunioni selezionate di Alleanza Cattolica, qualche parrocchia", tutte istituzioni che alla Chiesa hanno fatto almeno un poco di bene, rasentano l'indecenza.
So che questo commento non verrà pubblicato e ci saranno altre sedi per affrontare più liberamente la questione. Ma era giusto provare almeno a manifestare lo sdegno per questa infelice sortita.
credo proprio che se non ci si batterà seriamente per mantenere intatta la Fede, tutte le battaglie sociali che attueremo falliranno. Io rimango più allibita a sentire o leggere le idee che sono penetrate nell'intelletto di molti cattolici, piuttosto che sentire cretinate dai soliti anticristiani. Molti cattolici ormai non credono più a molte verità di fede e rimangono sconcertati quando gli si cerca di far comprendere che i 10 comandamenti sono appunto 10 e valgono per tutti e sempre, anche nell'era moderna. Ci si nasconde sempre dietro al fatto che siamo deboli, peccatori etc..etc.. e pertanto si scambia per umiltà ciò che è vigliacchertia, e si scambia per presunzione la fiducia che si ha per Dio che può rendere possibile ciò che all'uomo pare impossibile,perciò pare normale disertare dai nostri doveri, ci basta parlare bene e fare buoni libri, buoni giornali, conferenze e magari anche firme e petizioni, cose buone, ma che non bastano a diventare gli uomini nuovi di cui parla S.Paolo. Per questo crediamo che se uno è debole debba essere giustificato, manca la certezza che Dio sempre ci sosterrà con la sua grazia, se noi gli diamo il nostro si. Mi chiedo come fa un cattolico a vivere senza i sacramenti, a rimanere cattolico? A me pare impossibile. Sappiamo bene che per rimadiare alla nostra nostra debolezza e per rimetterci in piedi abbiamo bisogno della confessione, ma se non abbiamo voglia di cambiare e rimediare agli sbagli non possiamo nemmeno avere la grazia di tale sacramento e che dire del fatto che pertanto non potremmo nutrirci di Gesù sacramento?
Questo mi rende allibita, quando vedo scelte di cattolici che si danno tanto da fare nel mondo, ma non hanno l'ardore di desiderare per se il Bene più prezioso. Rinunciano a Dio, alla grazia e suppliscono con tante belle opere che però rimangono sterili, perchè tutto va fatto per Dio.
"Ci non costruisce con Me, distrugge", ice il Signore; quindi l'umanesimo laico, per quanto bene faccia in apparenza, non produrrà mai quei frutti che vengono (in modo a noi incomprensibile) da ciò che facciamo per amore di Dio e in grazia di Dio. Prima viene l'amore di Dio, poi quello per i fratelli; il secondo non può non seguire al primo, ma senza quest'ultimo l'umanesimo laico spesso è solo vanità, orgoglio e presunzione.
Caro Cattolico,
è perfettamente vero quel che dici. Ma
quello di cui stiamo parlando è un umanesimo cattolico ibrido di elementi liberal che portano a compromessi.
Ora non mi metto a discutere sulla campagna pro-vita che sempre "pro vita" resta. Ma, per meglio intenderci, credo ribadire quanto detto in precedenti discussioni e leggere il testo al link segnalato:
C'è chi semina verità come il card. Burke e chi semina vento come Introvigne & C., in combutta con chi si dice cattolico ma è "per le magnifiche sorti e progressive...".
Lo denunciano qui
http://www.riscossacristiana.it/ancora-su-introvigne-il-convegno-di-milano-di-elisabetta-frezza-patrizia-fermani/
meglio esplicitato qui
http://www.riscossacristiana.it/famiglia-o-famiglie-trappole-parole-chiare-sulle-proposte-di-introvigne-di-elisabetta-frezza-patrizia-fermani/
Non abbiamo ricevuto la nostra fede dai giornalisti, quindi è in vano se la cerchiamo da loro!
La Croce è un esempio di questo...
Come Crux.org
Osservatore
Dovremmo essere grati e ammirati verso Gnocchi che ha il coraggio di andare al fondo della questione, sulla linea di San Paolo che, nella seconda ai Corinzi , dice che non si può porre alcun fondamento valido, efficace, duraturo, all'infuori di Gesù Cristo. Lui in persona e non i valori cristiani, morali, condivisi, o altro. Questo vale sia per le iniziative pubbliche di Adinolfi, sia per la sua condotta personale che è sotto gli occhi di tutti. Cristo deve essere tutto in tutti e in tutto senza eccezioni. Quanto allo sdegno di Renato P. per come sono stati trattati alcuni ambienti "cattolichetti", pur ammettendo che alcune persone che li frequentano in buona fede meritano rispetto, tuttavia credo sia necessario liberarsi dagli affetti emotivi e in tutta verità confessare che non basta assolutamente fare un poco di bene per essere cristiani. Gnocchi ha ragione a ricordarci che è in gioco la sopravvivenza della fede nella Verità: Gesù di fronte a Pilato non disse di essere venuto al mondo per fare un po' di bene, ma per rendere testimonianza alla verità; e l'ha fatto col sangue.
Devo in coscienza ribadire ancora una volta che nel contesto di "Una Croce", abbinato quello di Introvigne, sento di dover fare die distinguo.
Non posso, ad esempio, non riconoscere la fede generosa di Costanza Miriano che, pur non essendo tradizionalista evidentemente per il suo percorso diverso, è credibile ed efficace nelle sue testimonianza, ricche anche di verve e di coinvolgimento personale tutto al femminile. E' una donna che parla (e finalmente!) e 'sottomessa' nel vero senso del termine, che tanto le è costato quanto ha convinto chi ha orecchi per intendere...
Non abbiamo ricevuto la nostra fede dai giornalisti, quindi è in vano se la cerchiamo da loro!
La Croce è un esempio di questo...
Questa osservazione di Osservatore riguarda due diversi ambiti. E potrei condensare le riflessioni che mi suscita nelle seguenti:
1. noi non cerchiamo la nostra fede dai giornalisti. Da loro cerchiamo informazioni e, se si dicono cattolici ci aspettiamo che esse siano anche testimonianze.
2. Il problema è che, oggi, la pletora dei media risulta una sorgente di informazioni che diventano impropriamente autorevoli per il loro dilagare nella massa e per la presa che hanno acquisito a causa del deficit delle fonti più idonee che detengono l'Autorità piena ed autentica. E dunque diventano formazione o de-formazione a seconda dei casi. Cioè se sono più o meno agganciate alla verità tutta intera e non a visuali ibride.
In questo caso è difficile distinguere il grano dal loglio.
Io personalmente avverto una difficoltà. Non mi sento di fare un discorso da "duri e puri" e nello stesso tempo sono drammaticamente consapevole del problema creato dai discorsi 'spuri', che risultano ingannevoli per i più.
Nella Chiesa un tempo non mancavano riferimenti certi ed inequivocabili, oggi invece oscurati o silenziati.
Non so quanto stia a noi condannare in toto, non appartenendoci - se non nelle nostre scelte personali - riconoscere e separare il grano dal loglio.
Io direi di lasciare il tempo al tempo e vedere fino a che punto le firme che stimiamo risultino coerenti con le vicende ecclesiali e politiche che incombono, nella speranza che le loro presenze possano fare in qualche modo la differenza.
... non astenendoci, ovviamente, dal dire la nostra se ci imbattiamo in discorsi o prese di posizione che non quadrano con la verità tutta intera.
Anche Margheriti è uno sano.
certo non si vuole fare i duri e puri, perchè duri e puri non siamo, e non si vuole fare un processo personale agli aderenti a tale compagnia, ma solo mettere in risalto l'errore che spesso entra nel pensiero cattolico, dove si crede che la lotta sul fronte politico e sociale possa essere portata avanti come dentro una zona franca dove Dio e i suoi comandamenti possano anche rimanerne fuori, come una schizzofrenia, un bipolarismo della Fede. questo è il pericolo, far passare l'idea che per essere buoni cattolici basta difendere i più deboli e i buoni principi, ma non neccessariamente passando per Gesù, non neccessariamente essendo un tutt'uno con Lui. Mi chiedo dove viene rilegata la gloria di Dio, che deve essere il principale pensiero di ogni cattolico?
Stimato Renato P.sono con Lei.
La bellezza del Crocifisso e' una bellezza SFIGURATA."E' l'uomo dei dolori". E'La bellezza di Dio ricoperta della bruttezza del peccato degli uomini.Quest'ultima si nasconde nell'oscurita'
della coscienza, talvolta mascherata da una falsa bellzza.La croce viene a illuminare queste zone d'ombra e a denunziare l'pocrisia.Presentandoci il Crocifisso"il suo volto sfigurato",Montfort ci invita a riconiscere in essso il nostro peccato e a trovarvi la nostra guarigione.L'Uomo era stato creato ellezza di Dio.Peccatore, si e'sfigurato;e'divenuto bruttezza perdendo la somiglianza con Dio.La bellezza attira, la bruttezza respinge.La bellezza originaria dell'Uomo lo mantenrva nella reciproca attrazione della comunione divina.La bruttezza del peccato commessso lo consegna alla solitudine.Non essendo piu' bello, si sente abbandonato, non amato;si nasconde davanti a Dio.Cristo Crocifisso prende su di se'la totalita' della bruttezza umana, la sua solitudine e il suo abbandono.Scende fino in fondo alla miseria dell'umanita', che ha assunto.E' veramente l"Ecco l'uomo" che si offre"per noi"per restaurare l'umanita' e ristabilirla nella sua bellezza.L'immagine divina nascosta nello sfiguramento del Crocifisso trasfigura l'Uomo.Nell'Orrore della Croce e' gia' scritto la gloria della Risurrezione. Stefano De Fiores .
Per me leggere il palinsesto di Radio Maria "e' una bellezza"sopprattutto perche' smorzano certe frecce che spesso oscurano la purezza e l'essenzialita' della fede.
Cordialmente
Garabandal,
porca miseria (sic!)
Cosa c'entra l'uscita non argomentata di Renato P., che non ho avuto il tempo di commentare, con la sua citazione di Stefano de Fiores e il palinsesto di Radio Maria?
Condividiamo tutti lo sfiguramento e la gloria del Signore.
E ci dimostri quali sarebbero le frecce che oscurano la purezza e l'essenzialità della fede qui.
Anzi non faccia fatica, preferisco...
Io so soltanto che nella vita ho fatto tante sciocchezze e ne avrei fatte ancora molte di più se non fossi tornato alla fede dell'infanzia. Quindi che uno ha lasciato la moglie o il marito la faccenda non mi scandalizza più di tanto visto che io puro e duro non sono. Quello che conta secondo me è cercare il Signore , evitare tutti i peccati che si riesce ad evitare e per il resto confidare nel suo perdono.In fin dei conti Gesù è morto in croce per salvare i peccatori che non considerano il peccato un diritto da praticare ma una caduta da evitare. Dico queste cose senza mai aver cambiato moglie.Bobo
Ho seguito anch'io, speranzoso prima, profondamente deluso poi, l'esperienza de "La Croce", primo caso di quotidiano "ludo-finanziato", a detta dello stesso fondatore, della storia.
E' il classico esempio di "trasbordo ideologico inavvertito" (copyright: Plinio Correa de Oliveira): pescare a destra per trasbordare a sinistra. De Gasperi docet.
In sostanza: attrarre cattolici per bene, anche se un po' ingenui, con il tema della difesa della vita e "trasbordarli" in una onnicomprensiva sinistra renziana, che tutto ingloba e che tutto tollera. Indifferenziata, magmatica, "liquida". Verso una "difesa della vita" costellata di "se", di "ma", di compromessi, di "mali minori". Dottrinalmente silenziosa, ma istituzionalmente filo-papista (questo Papa!) e anti-dogmatica, rinunciataria o ignorante sul piano della Tradizione.
Ben sintetizza Gnocchi: "un gruppetto di cattolici di destra guidato da un cattolico di sinistra." Una truffa ideologica, insomma, se non etica, ma certamente estetica.
Tale Renato P., qui sopra, è l'esempio di cattolico ingannato, o che vuole essere ingannato. La sua indignazione contro l'articolo è degna di miglior causa. Cita associazioni e sodalizi, forse una volta onorevoli, come Alleanza Cattolica, che da tempo hanno abbandonato il fronte della Tradizione e, così facendo, anche quello della vita, la cui difesa è imprescindibile da quella della Tradizione.
Attenzione: non si tratta qui di rifiutare apporti, anche se dottrinalmente dubbi, alla buona causa. Ma semplicemente di individuare le trappole che i nostri avversari (ispirati dall'Avversario) pongono sul nostro cammino.
Alla larga.
Grazie Garabandal. I problemi dell'articolo di Gnocchi sono così evidenti che non c'è nessuna necessità di argomentare. Soprattutto a mic, che non sa e non può accogliere argomenti, anche cogenti, estranei al suo impianto ideologico.
Buona fortuna.
Trovo decisamente centrato il discorso della signora Annare' sulla "zona franca" in cui i cattolici pensano di fare politica a prescindere da Gesu' Cristo. Credo che certe accuse di "desistenza & gesti ecumenisti compromissori" rivolti ai papi del periodo conciliare - postconciliare derivino dalla loro idea "maritainiana" piu' che
"martiniana" ( aggettivo quest'ultimo che probabilmente si addice a Bergoglio ) secondo cui il papato poteva invitare i Cattolici
a muoversi nell'agone politico come se fosse "neutro", e di fatto
secondo la mentalita' liberaldemocratica, tranne che per i "principi non negoziabili"; illudendosi nello stesso tempo di
poter mantenere la compagine ecclesiale integra, tranne qualche
moderata concessione alla "base" laicale, come i consigli pastorali.
La linea opposta e' quella prevalente nell''800, secondo cui
il concetto gerarchico, proprio della Chiesa come "acies ordinata",
implicava un'idea della struttura politica come "cintura di difesa esterna" altrettanto gerarchica: in sostanza l'idea de"IL TRONO E
L'ALTARE". Quest"idea, tipica dei "cattolici legittimisti" di fatto cedette nel corso dei decenni: Pio X, il papa dell "Pascendi" sdogano' l'ingresso dei cattolici in
politica, con esito
inevitabilmente democristiano ( "stare al centro guardando a sinistra" ) e Pio XI, il papa della Regalita' universale di Cristo,
condanno' l' Acton Francaise" ( poi riabilitata da Pio XII ). Di fatto
prevalse il Cattolicesimo liberale, ufficialmente condannato. Nel 1973
molti cattolici votarono per il divorzio per coerenza logica: una volta dichiarato obsoleto il modello dello "Stato cristiano",
non si poteva non concedere ai non cattolici la normazione legislativa delle situazioni derivanti dalle scelte di vita connesse al moderno "libero pensiero" ormai del tutto legittimo, non piu' semplicemente "tollerato".
Cosi' e' successo che la mentalita'liberaldemocratica,
sostanzialmente laicista, abbia cambiato il costume e colonizzato il popolo cattolico, che avrebbe dovuto essere il fermento di una
societa' animata dal Cristianesimo questa volta liberamente, senza costrizioni. Con l'attuale papato sembra che ci si accinga a riconoscere la vittoria del liberalismo: la frase, terribilmente sintomatica del Vangelo riletto ALLA LUCE DELMONDO MODERNO e non viceversa.
articolo perfetto di Gnocchi. L'errore di Renato P. e simili è di pensare che fare un bene a metà sia fare un bene. Un bene che manca di parti dovute, metafisicamente parlando, si chiama male. Una professione di fede fino a un certo punto non è un bene fino a un certo punto, è un male.
Se non si capisce questo si apre la porta a tutto il resto, a quella tattica fallimentare del cattolicesimo liberale nelle sue varie incarnazioni che sfocia nel macchiavellismo.
Dove sta la logica di chi non argomenta perché dice che non ce n'è bisogno (è tutto evidente: ma per lui!) e poi mi accusa di non sapere o non poter accogliere argomenti, anche cogenti...
Ma dove sono? E' forse un argomento cogente il palinsesto di Radio Maria? O il suo giudizio tranchant basato sulla sua visuale "normalista" o "modernista" (non vedo come non mettere un'etichetta, che non mi piace fare, ma mi consente evitare un giro di parole più lungo e dispersivo per spendere e non perdere il mio tempo). Se in buona o cattiva fede lo sa solo lui e il Signore...
E' peggio un cattivo amico che un nemico dichiarato
Per una volta (una delle prime), mi trovo in disaccordo con Gnocchi. In un momento di tale degenerazione sociale ed ecclesiale, a tutti i livelli, è importante sostenere ogni forza che tenta di opporsi alla dissoluzione. Adinolfi, Miriano & c. hanno il merito di opporsi, di rallentare, di mettere un piccolo bastone tra le ruote della "rivoluzione". Forse senza queste iniziative (Sentinelle incluse) oggi avremmo già una legge approvata sull'omofobia. Sia chiaro, questo è ben diverso dall'affermare il "male minore", questo è opporsi al Male, che non ha connotazioni relative, è tutto "maggiore". Quindi ogni leggina di compromesso è da rifiutare senza esitazione (basti dire che queste proposte vengono da un personaggio come Introvigne...) e ogni mediazione è una mediazione con il Nemico. Ma opporsi ai "falsi miti del progresso", non è mediare con il mondo o con il suo padrone, è affermare che 2+2 fa 4, e questo è un dovere, chiunque lo sostenga.
Vedo due elementi a sostenere questa ipotesi: (i) la totale mancanza di supporto da parte della neochiesa bergogliana (che oggi è potente forza di dissoluzione) e (ii) l'odio irrazionale e diabolico con cui i nemici (PD incluso, visto che si usano le categorie della politica) ringhiano contro queste iniziative. Al loro Padrone non piacciono, quindi a me piacciono.
Anche l'intervento di Franco è centrato.
Ci sarebbe da approfondire su quanto espresso in ordine ai papi precedenti.
Questioni complesse, difficilmente affrontabili con uno strumento come questo.
Forse troveremo il modo.
I punti di vista come quello di Anonimo 15:50 hanno tutti il loro valore.
Ma resta il problema di chi si oppone ai falsi miti di progresso per alcuni aspetti e sorvola su altri non meno deleteri.
E' chiaro che nell'agone ristretto me lo sento alleato. Ma se allargo l'orizzonte non riesco a non vedere il pericolo di allontanamento dalla verità.
Ora, credo che chiunque sia in buona fede parla e agisce in base alla consapevolezza che ha. Per il resto non rimane che affidarsi al Signore che scrive dritto sulle nostre righe storte.
Credo che sia peggiore l'indifferenza. Ciò che è intollerabile è la malafede, quando la si riconosce...
Il problema e' che Gesu' ha invitato all'amore e alla purezza del cuore, ma non ha proposto un modello politico-sociale specifico; da cui le inevitabili incertezze e andamento zigzagante tra istanza gerarchica e istanza liberale o anche libertaria.
Sintomatica la vicenda di CL. Quando don Giussani, alla fine degli anni '70, in clima
sessantottino volle ricostituire le file del suo movimento semidistrutto, ebbe largo spazio l'istanza non gia' di lottare contro la contestazione marxisteggiante, ma di superarla,
surclassarla con una "liberazione"
dal potere capitalistico cristianamente ispirata. In questo
periodo la casa editrice di CL pubblico' una serie di saggi terzomondisti-marxisti, al che io, non gradendo quel pasticcio, uscii
dal movimento. Poi prevalsero il moderatismo brianzolo di don
Giussani ( "la casa brucia!" ) e la fedelta'alla gerarchia, che portarono i ciellini a essere quasi gli unici fra i giovani cattolici a scendere in campo contro divorzio e aborto.
Attualmente la posizione del capo di CL, Julian Carron, e' di proclamata adesione alla linea di papa Francesco, visto in continuita' con don Giussani ( che
viceversa ai tempi era apprezzatissimo da GP II, considerato reazionario e "anticonciliare" dai cattolici di sinistra ).
Forse i "tradizionalisti" non
riescono a capire che il vero, grande problema non e'politico, ma culturale. Non si puo' controllare la societa' quasi solo con la forza ( legittimisti ) ne' animarla come
fermento ( cattolici liberali e
liberaldemocratici ) se non si detiene l'EGEMONIA CULTURALE; vale a dire se non si e' capaci di mostrare che la propria soluzione di tutti e di ciascuno fra i
problemi della societa' e'la
migliore, quella che utilizza nel modo piu' proficuo e organico le potenzialita' disponibili ( nel caso specifico, la tecnoscienza con tutte le sue applicazioni e la
riflessione critica ).
In poche parole: i cattolici sono
goffi, disadattati, dimissionari perche' la loro cultura risulta di fatto perdente rispetto a quella del "partito radicale di massa"; per cui il loro gioco e'
prevalentemente di rimessa, vale a dire di correzione debole e
marginale dell' agenda laicista.
Da' da pensare il fatto che don Giussani da un lato dichiarava che se avesse vissuto in Francia durante la Rivoluzione sarebbe stato un prete refrattario, da un altro avrebbe sottoscritto il principio illuministico "Non sono d'accordo con te ma darei il mio sangue per difendere la tua liberta'di esprimerti", che va in rotta di collisione con la "Mirari vos" di Gregorio XVI: la "liberta' di coscienza" come un "deliramento". I "normalisti", ignorando le encicliche dell"800, non si accorgono nemmeno dell'esistenza di queste contraddizioni e di queste problematiche.
Credo che sia peggiore l'indifferenza.
Appunto, questo è lo stato in cui si trovano i battezzati cattolici, perché ormai di cattolicesimo questo paese non ha più niente e non è solo colpa della politica o del vat2 o dell'avanzata del nuovo ordine mondiale, è anche colpa del disinteresse che quasi tutti hanno della religione che viene vista marginalmente, utile tutt'al più per riti funebri, visto che matrimoni, battesimi e cresime sono sempre più rari....alla fine cosa resterà? Un piccolo gruppo, 'Bastano anche solo 2 che si riuniscono in Mio nome' disse Cristo e così temo sarà, pochi, ma buoni, veri e non caricature come tanti sedicenti cattolici soprattutto in politica e nel mondo che 'conta'...siamo tutti colpevoli, nessuno è immacolato, basterebbe riconoscere questo semplice dato di fatto invece di fare analisi su analisi cercando sempre di scaricare le proprie responsabilità sugli altri, il fatidico giorno del Giudizio non ci saranno scusanti e a quello nessuno scappa, neanche le attuali gerarchie che non lo nominano mai.....ma ci sarà.
Dopo aver acquisito consapevolezza della situazione e delle sue cause prossime e remote, arriva il momento di riaffermare e ricordare, innanzitutto a noi stessi, la soluzione che è già in mezzo a noi. Il Signore è già venuto e ha già vinto.
Quel che serve, ad ogni generazione, costi quel che costi, è accogliere difendere diffondere il Tesoro che ci è donato e continuamente ci si dona.
Qualche "geremiade" ogni tanto ci può scappare; ma ciò che serve è la preghiera l'adorazione i sacramenti l'Annuncio e la testimonianza. Preghiera a azione, ognuno nel suo ruolo e situazione, che segna anche il tipo e l'entità della responsabilità.
” princìpi non negoziabili sino al Pontificato precedente”.
Appunto.
C’è una scelta definitiva che presto tutti noi dovremo fare. Concordo Alessandro, Tu poni con coraggio un tema spinoso e difficile. Testimoniare la fede integralmente o cercare di salvare il salvabile? Direi che risposta più chiara a questa domanda non può essere data che dalla fila di copti, in arancione buddista, ecumenicamente decapitati da chi “ha il nostro stesso Dio”. San Tommaso Moro non ebbe dubbi. L’amico Rocco Buttiglione invece ne ebbe molti e dubbio dopo dubbio tentativo, dopo tentativo, inciucio dopo inciucio, proclama cattolico dopo proclama cattolico promessa dopo promessa, disperse l’ultimo residuo di presenza sedicente cattolica in politica e si trovò, come Scalfaro, su palchi pieni di falci e i martelli. Toh. Proprio con Adinolfi. Si certo. Rocco, quando il sottoscritto gli rivoltò la scrivania prima di un consiglio nazionale, prometteva fedeltà ed integrità cattolica in politica mentre contemporaneamente trattava con D’Alema la nostra vendita. E questo non diversamente da De Gasperi (dico oggi e non avrei mai detto anche solo dieci anni fa) e nonostante egli fosse un cattolico coniglio. Adesso arriva un tizio che ha addirittura la spudoratezza e la presunzione di usare e piegare a propri fini la Croce di Cristo. Vergogna! Quando fra due mesi negozierà con mammona ed accetterà, perché dovrà farlo per accreditare con un pò di potere la propria leadership, il primo sporco compromesso sui valori non negoziabili, ciò sarà presentato inevitabilmente nel nome di quella Croce. Vergogna! Come Buttiglione e Casini insozzarono di sangue comunista la croce costantiniana di Pio XII qualcosa di simile non potrà che accadere per mano di “Grillo” Adinolfi. Sono stato gabbato una vita dalla sequela De Gasperi-Buttiglione figuriamoci se seguo ed accredito un divorziato risposato, culturalmente formato in modo tale da consentirne la militanza nel partito erede di quello che ha coperto e accolto i torturatori di Rolando Rivi. E’ vero l’inquinamento dottrinale operato dal vdr procura anossia e spiaggia milioni di cattolici (soprattutto ciellini, opusdeiani, etc etc) fino ad ora miracolosamente preservati grazie a GPII dalla deriva cattocomunista. Ora non più. E’ lo stesso quadro in cui recita “politicamente” Carlo Casini all’interno del quale trova in parte spiegazione anche l’eliminazione dei FI. E’ un quadro che minaccia ed esclude, non solo dalla politica ma anche dall’appartenenza alla Chiesa, chiunque non media (come fa Bergoglio) sulla propria appartenenza cristiana. Un consiglio a Costanza Miriano, brava donna. Rifletta bene. I palchi politici, lo dice uno che sopra c’è stato, sono molto pericolosi. Rosy Bindi e, soprattutto, Paola Binetti insegnano. Dietro l’angolo ci sono Galantino ed Enzo Bianchi. Ed appena più indietro Gutierrez e Boff. Il DNA del Sillon non sbaglia. Gramsci lo capì quando probabilmente non era nata neppure la madre di Adinolfi. Beh caro Alessandro, Tu non hai mai combattuto (mentre ti vendevano) dietro lo scudocrociato eppure hai centrato magnificamente il problema. Tutti presto dovremo scegliere compreso Burke. Lui dovrà addirittura decidere se seguire Tommaso Moro o Rocco Buttiglione…….
OT. Il sito modernista www.appuntialessandrini.wordpress.com si è' accorto che il vdr non e' più sulla cresta dell'onda (prima pagina) dei media atei e/o massoni ma è finito nelle pagine interne. Se se ne sono accorti loro sarà forse un buon segno per il vdr? Sarà in atto un lento sganciamento da Scalfari & C.?
Gnocchi ha perfettamente ragione. Basta con questi compromessi. se il mondo vuole andare alla deriva lo faccia ma senza il"consensino" dei cattolici.
Dobbiamo avere il coraggio di dire TUTTA INTERA LA VERITA' ascoltino o non ascoltino. Altrimenti diventiamo sale insipido da calpestare.
Fatico a capire queste polemiche, anche perché non leggo "La Croce" e non credo che la leggerò mai. Comunque non penso costituisca un gran problema per i cattolici d'oggi, i cui problemi non vengono certo dalla stampa schierata in un modo o nell'altro (fra l'altro i giornali sono sempre meno letti). Così come peraltro non capisco lo scandalo per le affermazioni di Gnocchi. Si ha tutto il diritto di non essere d'accordo con lui, ma se non altro bisogna dargli atto che le sue sono opinioni fuori dal coro e dal mainstream del pensiero dominante. Che in un mondo di conformisti compulsiivi è già di per sé qualcosa.
Veramente Franco i cattolici non hanno una cultura, hanno una fede che si basa su ciò che Dio ha trasmesso e che non cambia.
Riguardo ad anonimo delle 15.50, cosa bisognerebbe appoggiare, il male minore? Adinolfi non è contrario alla legge 194 e nemmeno alla legge 40, secondo lei per il solo fatto che lui e compagnia bella fanno degli interventi forti su gender e famiglia bisogna sostenere un tipo di cattolicesimo che mescola un po' di verità con falsità? Il dramma è che Adinolfi con la sua concezione che il numero fa la forza incaglia nella sua compagnia anche persone rette, che potrebbero fare di più, ma che sono terrorizzate dall'idea democristiana che è meglio essere in tanti per vincere, perciò meglio chiudere un occhio e scendere a compromessi pur di fare numero. Dio non ha mai vinto con i numeri, ma con i santi che solitamente erano pochi, ma buoni. Non sta lottando solo Adinolfi. Perchè bisogna adeguarsi al cattolicesimo di Adinolfi per fare numero e non si adegua invece lui alla Verità tutta completa, senza compromessi? Vuole che i cattolici siano con lui per fare numero? Ebbene si converta a tutto il deposito della fede, rispetti i 10 comandamenti che valgono sempre tutti e 10 e non faccia inciucci con l'eresia modernista. Non si può appoggiare un male minore, perchè non esiste il male minore esiste il male e basta. Per Dio il male è solo il peccato e possiamo anche parlare una lingua nuova e colorare le cose a nostro piacimento dinnanzi a Dio il peccato anche vestito di azzurro o di bianco a quale magari diamo un nome nuovo, rimane peccato e basta. Pertanto la legge 194 non è un male minore è peccato abortire e basta, la legge 40 sulla fecondazione non è il male minore è male e basta. il legittimare le convivenze è male e basta, non male minore. Votare un partito che promuove tutte queste cose, anzi che non le promuove nemmeno, ma le accetta non è un male minore è un male e basta. fare la lotta che fa Adinolfi sganciata da Dio e dalla Verità integra, credo sia non solo sconsigliabile, ma illecita.
Forse esagero, ma ormai di leader che sanno parlare bene e attirare le folle ne abbiamo visti tanti passare nella storia, non sempre però hanno portato le folle in braccio a Cristo, più spesso le hanno accompagnate lietamente in braccio al nemico.
Ancora una volta concordo con Silente. A me è bastato l' "endorsement" di Adinolfi per Mattarella. Similis cum simile.
Moriremo DC?
Rr
Nuova indegna "trovata" del Kapo Volpi: lui non e' colpevole e non risarcira' il danno ai familiari di Padre Mannelli
http://www.immacolata.com/index.php/it/articoli-in-evidenza/35-apostolato/ffi-news/317-lettera-circolare-del-commissario-apostolico-a-tutti-i-religiosi-dell-istituto-available-also-in-english
Siccome risulto certamente monocorde eun po' fissato nei miei interventi, ho trovato conforto leggendo in ""Riscossa Cristiana" questa citazione da Chesterton:
"Le idee sono pericolose, ma l'uomo per cui sono piu' pericolose e' l'uomo senza idee... C'e' un solo modo per difendersi dall'eccessivo pericolo che rappresentano, e' quello di ESSERE IMBEVUTI DI FILOSOFIA E SATURI DI RELIGIONE."
@ Annare'. Se il Cattolicesimo fosse solo una fede ( Evangelium sine glossa) dovremmo considerare superflui gli apologisti, i Padri e i Dottori della Chiesa, la Scolastica, sant'Agostino, san Tommaso, le universita' pontificie, la Pontificia Accademia delle Scienze, l'Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sulla famiglia, le case editrici cattoliche e tutto il resto. L'importante e' frequentare gli antichi e trovare strumenti di intervento calibrati secondo le necessita' d'oggi. "Non nova sed noviter": principio caro a Pio XII.
Papa: celebra messa per i 21 copti uccisi in Libia.
"Offriamo questa Messa per i nostri 21 fratelli copti, sgozzati per il solo motivo di essere cristiani". Papa Francesco ha iniziato con queste parole l'omelia nella messa di questa mattina a Casa santa Marta. "Preghiamo - ha proseguito - per loro; che il Signore come martiri li accolga, per le loro famiglie, per il mio fratello Tawadros, che soffre tanto". Un pensiero, quest'ultimo, che già ieri pomeriggio aveva spinto Francesco a telefonare al patriarca della Chiesa copta ortodossa, Tawadros II, per manifestare la sua profonda partecipazione al dolore della Chiesa copta per il barbaro assassinio
...
Tutti noi "siamo capaci di fare tanto bene, ma tutti noi siamo capaci anche di distruggere". "Nel traffico delle armi... 'Ma, siamo imprenditori!' Sì, di che? Di morte? E ci sono i Paesi che vendono le armi a questo, che è in guerra con questo, e le vendono anche a questo, perché così continui la guerra".
Dico anche la mia sull'identikit dell'anticristo: quello che cerca di essere il minimo comune divisore tra tutte le correnti, partiti, religioni, vedere del buono in tutto e tutti e si erge come riferimento , un perfetto politicamente corretto.
Mic, la guerra si sta facendo più dura.
Auxilium christianorum, ora pro nobis
Che cosa vi dicevo?
Che p. Volpi avrebbe trovato il modo per rifiutare di assumere la responsabilità delle sue parole e accuse.
Non abbiamo dovuto aspettare molto per constatarlo, Ric ci dà il link alla lettera di Volpi, meglio è sorvolare sulla descrizione idilliaca dell`Ordine e dell`armonia fraterna che vi regnerebbe, quel che è strabiliante è la porta di uscita=soccorso trovata da Volpi che da colpevole si trasforma in vittima, porta querela contro chi lo ha accuato ingiustamente (!) e decide di non pagare la somma che ha patteggiato.
Chi ha un minimo di intelligenza e buon senso, e ha seguito la triste vicenda dei FFI, non sarà sorpreso ritrovando il tono e lo stile di una certa comunicazione.
Per chi non lo avesse letto metto il link all`articolo di C.R. su p.Volpi:
http://www.corrispondenzaromana.it/padre-volpi-ha-firmato-laccordo-con-cui-ammette-daver-diffamato-i-familiari-di-padre-manelli-fondatore-dei-francescani-dellimmacolata-ora-si-dimettera/
Avevo già letto dall'altro thread.
C'è poco da aggiungere.
Si vede che non abbiamo dimestichezza con le Volpi, nel diffondere una notizia peraltro confermata nella sostanza.
Mi spiace che gli sia stato offerto un appiglio. Ma la cosa non avrebbe fatto meno scalpore se fosse andato fino in fondo a quanto evidentemente pattuito.
Non c'è che da vedere il seguito e regolarsi.
Don Camillo con umiltà spiega
http://lepaginedidoncamillo.blogspot.com/2015/02/padre-volpi-condannato-risarcire.html?showComment=1424289367571#c1993495687120544253
Osservatore
C'è chi spiega e chi non dà spiegazioni di esigenze spirituali prima violate e poi ignorate.
Ma anche Pd Roscia, aiutante di Pd Lombardi minaccia una causa...
http://www.churchmilitant.tv/documents/spec-2015-02-19.pdf
adesso contro un blogger di Canada per il reato di criticarlo..
Osservatore
@ osservatore
Si chiama Rosica: nomen omen :D
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/02/19/0133/00295.html
Papa questo mattimo ha ricevuto il nunzio apostolico che è superiore a Arivescovo Langa e il Msgr Schneider...
e qualche parrocco di Roma
Le Volpi sono furbe e sono una razza protetta, moooltooo protetta.....
Piccolo Off-Topic informatico.
Tempo fa qualche lettore lamentava la presenza di strisciate pubblicitarie (per di più anche oscene) su questo blog.
Come già detto, questo blog non contiene strisciate pubblicitarie: nel caso di quei lettori, vi erano state inserite automaticamente durante la navigazione da un "malware" del proprio computer.
Avevo anche invitato a verificare l'assenza di pubblicità sfogliando questo blog da un PC nuovo ma nemmeno questo caso basterebbe per dimostrare tale assenza.
Infatti mi segnalano proprio oggi un caso particolare: la Lenovo da lungo tempo sta vendendo notebook nuovi con "malware pubblicitario" già installato di serie - stavolta si tratta del malware/spyware "Superfish". Durante la normale navigazione internet, il Superfish si attiva ed include deliberatamente pubblicità nelle pagine visitate, richiedendole a dei server remoti di raccolta/diffusione pubblicitaria (questo per consentire la "pubblicità mirata", basata sulle abitudini di navigazione di chi ha comprato il computer).
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