Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 1 febbraio 2015

Dogmatica, ma non sul dogma.

Editoriale di Radicati nella fede - Anno VIII n° 2 - Febbraio 2015 [qui]

 Dogmatica su ciò che non è dogma, sembra proprio questa la situazione della Chiesa degli ultimi decenni. Mentre si lasciano i teologi e i vari pastoralisti scorrazzare in piena libertà dentro la dottrina cristiana, riformulando pericolosamente le verità di fede fino a trasformarle e sconvolgerle in qualcosa d'altro; mentre si lascia libero corso ad un fiume di predicazione che rischia di non salvaguardare l'interezza del Credo cattolico, si diventa dogmatici, fissisti, autoritari su ciò che invece non è essenziale nella Chiesa, ad esempio sull'organizzazione della pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie.

 Un tempo, invece, nella Chiesa ci si preoccupava di salvare i dogmi, la verità e le verità contenute nel Vangelo. Un tempo, invece, si era preoccupati di custodire e trasmettere l'integrità della morale cattolica, ripetendo i comandamenti e declinandoli ai fedeli perché si esercitassero ad applicarli alla concretezza della loro vita.

 Anche nella disciplina, un tempo severa nella Chiesa, si era tali solo per salvaguardare la sana trasmissione della Grazia di Dio nell'impianto sacramentale. Si era severi nel garantire le condizioni per ricevere con frutto i sacramenti, ma, ci sembra proprio così, non si dogmatizzava sul resto. La storia della Chiesa è storia di libertà, di una grande libertà nel rispondere alla volontà di Dio. Se pensiamo ai santi, ci accorgiamo che non ce n'è uno uguale all'altro; nelle loro vite appare la grande fantasia di Dio e la grande libertà dell'uomo nel compiere il bene. Nello stesso tempo vediamo, nelle diversissime vite dei santi, una uniformità impressionante per quanto riguarda i dogmi, cioè ciò che hanno creduto, l'importanza data ai sacramenti, la centralità della Messa, la vita concepita come partecipazione alla sofferenza redentiva del Signore, l'amore alla Chiesa, la scrupolosità nelle opere di misericordia, le fede nella vita eterna, la decisività della preghiera per i vivi e per i morti, etc. Erano insomma un catechismo vivente: potremmo con frutto fare dottrina partendo dalla vita dei santi di tutte le epoche della cristianità, e giungeremmo a riscrivere sempre lo stesso catechismo.

 I santi, la Chiesa, erano uniformi, meglio uniti, nella fede e nella disciplina che ragionevolmente ne discende, e non su tutto il resto.

 Oggi, e veniamo al dunque, non è proprio più così: sei controllato su tutto il resto, devi uniformarti ad uno “stile”, quello naturalmente della “Chiesa moderna”. Se non ti uniformi, non appartieni più a questa Chiesa; e se non ti buttano fuori, vivi come nell'ombra: sanno che ci sei, ma fanno di tutto perché tu sia invisibile. Non interessa che tu sia fervente cattolico, che tu custodisca tutta la dottrina della Chiesa di tutti i tempi. No, ai burocrati del clericalismo moderno preoccupa che tu non sia allineato al nuovo stile, allo stile moderno, alla Chiesa rinnovata!

 Questo è il nuovo dogma, è il super-dogma intoccabile, che avvolgendo tutti i dogmi di sempre, li neutralizza e li avvelena nella nuova ideologia.

 I dogmi, quelli veri, sono le verità rivelate da Dio, che siamo tenuti a credere per l'autorità di Dio che li rivela. La Chiesa ne è la custode, la responsabilità grave dei pastori è trasmetterli perché salvino le anime.

 Il super-dogma della modernità invece non viene da Dio, l'hanno inventato gli uomini. E pretendono di reinterpretare tutto secondo questa lapidaria affermazione: “La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi, se non vuole restare fuori della storia”.

 È una falsità che viene da lontano; la Massoneria ne è diventata la più funesta propagatrice negli ultimi secoli; questa menzogna è entrata pian piano nella Chiesa, oggi sembra aver vinto. All'interno di questo bollettino troverete un bello scritto del P. Emmanuel, dove, parlando del mistero d'iniquità, definisce la Massoneria “la cloaca di tutte le corruzioni dell'umanità”. E cuore dell'opera massonica è questa reinterpretazione globale del cattolicesimo in chiave moderna, per trasformarlo in una inutile religione naturale, fatta di vuote parole di solidarietà umana.

 “La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi, se non vuole restare fuori della storia”: è una menzogna, per questo non ve la spiegheranno mai, ma ve la imporranno con violenza. Non ve la spiegheranno, perché se lo facessero dimostrerebbero la loro eresia, dimostrerebbero di non venire da Dio.

 Da sempre, dagli inizi, la modernità non fu mai la preoccupazione della Chiesa. La sua preoccupazione fu sempre quella di essere fedele al Signore Gesù, alla divina Rivelazione. Pensate ciò che scrive san Paolo nella lettera ai Galati:

 “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal 1,8-9).

 Impressionante! “Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso”... San Paolo mette in guardia i fedeli... non solo un angelo dal cielo, ma nemmeno lui, il grande apostolo, può cambiare una virgola alla fede, una virgola a quel vangelo che aveva già loro predicato. E chi sono questi teologi- pastoralisti moderni, chi credono di essere, per chiederci di modificare la fede reinterpretandola secondo il super-dogma della modernità... la Chiesa deve adattarsi al mondo di oggi, non può più fare oggi ciò che faceva un tempo?

 Eh sì, ti dicono così, non potete fare più ciò che la Chiesa faceva un tempo... dovete adattarvi al mondo moderno. Anche qui però non ti dicono il perché, non ti spiegano.

 Perché mai non potremmo vivere la messa come un tempo? Perché mai non potremmo ricevere i sacramenti come un tempo? Perché mai dovremmo stravolgere una prassi consolidata nella Chiesa da secoli per applicare le dubbie ricette ecclesiastiche di oggi? Perché il catechismo chiaro e semplice della tradizione non dovrebbe andare più bene? Perché mai nelle chiese gli uomini di oggi non potrebbero vivere la preghiera come i cristiani di duemila anni? Perché mai dovremmo cambiare le regole per accedere ai sacramenti, se queste nascono dalla verità del Vangelo, se queste custodiscono il dogma?

 Loro, i clericali moderni, dicono che dobbiamo cambiare perché gli uomini di oggi non capirebbero. Ma anche questo non te lo spiegano, ti dicono che è così e che non si discute.

 A noi sembra invece che sono loro, i clericali ammodernati, a non sopportare la Chiesa, la Chiesa e la sua gloriosa storia di grazia e di santità. Non l'hanno più sopportata, la Chiesa di sempre, perché ne avevano smarrito le ragioni, e per non uscirne hanno lavorato per cambiarla con il dogma della modernità. L’hanno cambiata davvero dove hanno potuto, fino a sfigurarla, provocando la più grande crisi della storia cristiana.

 Ma la Chiesa è di Dio, per questo restiamo sereni nella Tradizione, attendendo l'ora della liberazione.

28 commenti:

Franco ha detto...

Certi atteggiamenti, certi comportamenti sono resi possibili solo da convinzioni e concezioni fissate dal dogma.
Tra le forme di preghiera c'e' anche quella di oblazione: offerta dei propri dolori e delle proprie tristezze a Dio, che puo' farne uso come un "quantum" di"merito" non solo a favore di chi prega, ma
anche di altri. Si puo' perfino chiedere di prendere su di se' le sofferenze altrui: e' il cammino arduo delle "anime vittime", come afferma Socci a proposito del Santo nel suo libro "Il segreto di Padre Pio".

Questo comportamento e' reso possibile dalla dottrina della "Comunione dei santi", per la quale esiste un "sistema circolatorio", una "rete" di energie, intenzioni e slanci affettivi che avvolge e coinvolge il Cielo a la terra degli uomini.
Abolita o dismessa la dottrina, cadono anche la pratica e lo slancio interiore che la accompagnano. Cosi' e' anche per la spiritualita' della "riparazione", che sarebbe insostenibile senza il dogma del Sacrificio Redentivo dell'Uomo-Dio.

Da qualche tempo sulle copertine di pubblicazioni cattoliche compaiono quasi solo facce sorridenti in stile "cheese", come se la vita cristiana fosse sempre e comunque "Chiesa di Dio, popolo in festa". Con cio'spesso si cade nello

stucchevole: il Cristianesimo e' anche la religione della Croce, da portare prima di arrivare al compimento finale.

Anonimo ha detto...

La dogmatica dei modernisti è una dogmatica autentica per il modernismo perché è obbligatorio: per questo motivo seminaristi che la rinnegano apertamente nelle università pontifica in urbe sono bocciati dal seminario...

Non ho visto più paura tra gli uomini che tra i seminariste che studiano a Roma...basta suggerire che parlini apertamente della Fede contro il modernismo è subito la paura si vede in tutto loro essere (per i cattolici) o odio (per i modernisti)...


un osservatore romano

mic ha detto...

Le università pontificie - e i seminaristi che le frequentano - caro osservatore romano, purtroppo sono in mano a questa temperie già da decenni.
Molti cercano di resistere, ma col terrore, quando pensano al vescovo della diocesi nella quale saranno incardinati o nella quale dovranno rientrare, quando si tratta di ordinati specializzandi che già vengono da fuori....

tralcio ha detto...

A un parroco che una messa sì e l'altra pure decanta la comunità, il suo volto fraterno, l'apertura, la necessità di collaborare e del dedicare tempo al servizio, nonchè di doversi recare alla formazione biblica (tenuta da formatori a mio modesto parere formati a scuole disinformate), due mesi fa proposi uno scritto apologetico molto articolato, preciso, scientifico.

Accanto a questa lettura, che speravo intendesse condividere, c'era anche una disponibilità (per i battesimi, per la preghiera, per la pastorale familiare), ma mettendo in chiaro che il mio cattolicesimo è "classico", adorante, apologetico e che il servizio reso non prevedeva la disponibilità a cambiare idea o ad assecondare certe riletture moderne.

Risultato? Silentium...
Così vivo anch'io la mia "invisibilità comunitaria". A volte mi smaschero: mi accosto al santissimo sacramento a mani giunte, per riceverlo in bocca e perciò sono individuabile. Mi inginocchio entrando e uscendo di chiesa, alla consacrazione e nel ringraziamento.

In un'omelia mi è arrivata anche la frecciata: l'Incarnazione non è un inedito e decisivo punto di luce nel buio della storia (la rivelazione definitiva di Dio all'uomo), come cercavo di argomentare, capace di fare luce su tutta la storia: secondo il sacerdote quella luce si sprigiona progressivamente dalla Chiesa, oggi più di allora e di 50 anni fa, e la nostra comunità è luce per la città che ci guarda...

Ci guarda? Guarda noi? Così "accoglienti", "aperti" e capaci di accettarci per come siamo? Forse se gay o islamici, non se cattolici.
Meglio che la città guardi altrove... Come per altro sa già fare benissimo, malgrado la si blandisca per piacerle. Intanto la comunità si avvita sui "servizi", organizzandosi come un'azienda, soprattutto rileggendo la Scrittura a modo proprio, espungendola di ciò che disturba o potrebbe scandalizzare "la città". Con il mondo si dialoga, che diamine! Bisogna "uscire" (da dove?).

Chi va in Chiesa semplicemente per adorare Cristo è considerato "un consumatore del sacro"...

Dopo che per anni non si è sentito nominare Benedetto XVI, l'idolatrato
"papafrancesco" è diventato molto più citato di Cristo. La Lumen fidei risulta un po' indigesta, ma l'Evangelii Gaudium è più raccomandata della Bibbia.

La mensa eucaristica è sempre associata a quella "della parola": le "due mense" sono aperte, peccato che sacramento lo sia solo quella eucaristica. L'altra cosiddetta mensa dovrebbe servire ad imparare a mangiare... e invece dalla sapienza dello "slow food" si è passati all'economica, chiassosa e gioiosa calca del fast food.

Capirai, dopo venti muniti di predica, bisogna guadagnare tempo sul resto...

Eppure vado sempre lì. Per stare con il mio Gesù. Lui c'è. Vede tutto. Sa che cosa c'è nel cuore di ognuno. Mi basta.

mic ha detto...

l'Evangelii Gaudium è più raccomandata della Bibbia.

Senza tenere conto che non è un documento di magistero, così come conferma autorevolmente il card. Burke:

Lei ha affermato che la Evangelii gaudium non è parte del Magistero. Perché?
Lo stesso Papa afferma al principio del documento che non è magisteriale, che offre solo indicazioni sulla direzione verso cui condurrà la Chiesa.

Il cattolico comune opera questa distinzione?
No. Per questo c'è bisogno di una presentazione attenta ai fedeli, spiegando loro la natura e il peso del documento. Nell'Evangelii gaudium ci sono affermazioni che esprimono il pensiero del Papa. Le riceviamo con rispetto, ma non insegnano una dottrina ufficiale.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/11/intervista-completa-al-cardinal-burke.html

Cattolico ha detto...

Caro Tralcio, anch'io ogni domenica ricevo la comunione in bocca, dopo aver atto una genuflessione. Finora nessun sacerdote si è mai sognato di rimproverarmi, anche se qualcuno, talvolta si dimostra sorpreso (io cambio spesso chiesa, poiché trascorro diversi mesi all'anno fuori residenza). Per mia fortuna nelle chiese che frequento trovo sempre gli inginocchiatoi. Ringrazio il Signore per avermi fatto evitare discussioni, magari vivaci, con i celebranti. pero che il mio tacito esempio possa essere seguito.

murmex ha detto...

Franco , questo dogma della falsa gioiosità , oltre a essere falso , è anche cattivo . Come può consolare chi è veramente nel dolore ? In un benemerito istituto pediatrico , ho sentito una predica . Non avendo la capacità di collegare il dolore innocente con quello dell'Innocente Gesù ,mostrandone alle mamme il valore salvifico (cosa veramente consolante ),ci si arrampicava sugli specchi in maniera larvatamente blasfema (anche la Madonna si pose domande , non capì , fu tentata di ribellarsi ... la sua Fede vacillò ). Mi è venuta voglia di mandarlo a quel paese , questo predicatore ...per fortuna ho resistito . Comunque è la dimostrazione che tutto ciò che non si basa sulla perenne verità della Fede cattolica , oltre a essere inutile per la Vita eterna , è anche incapace di sostenere la vita di quaggiù . La rende solo , al di là del luccichio delle apparenze , triste e alla fine disperata .

Anonimo ha detto...

Questo lo sa solo il Signore, però, come dice sopra tralcio. Perchè per la gente comune sono magistero persino le omelie di santa Marta (pubblicate dalla LEV). Per non parlare delle interviste.

Dov' è chi si cura di una "presentazione attenta ai fedeli"?

Franco ha detto...

@ Murmex. Grazie per il riscontro concreto offertomi.
A mio parere una cosa e' dire che per arrivare alla luminosa meta finale bisogna necessariamente attraversare dei tunnel oscuri; un'altra dire che l'attraversamento di quei tunnel ( biblicamente "la valle della morte" )
con le sue asprezza e i suoi spasimi di per se' serve a qualcosa. Il primo mi sembra un concetto stoico, piu' che cristiano.

Nella devozione popolare di un tempo il concetto del dolore, anche e soprattutto dell'innocente, dell'ingiustamente oppresso, dello sfortunato, era considerato misteriosamente utile nell'"economia della salvezza". Ricordo che ne "Il berretto a sonagli" di Pirandello una donna tradita dal marito cita, rifiutandola, l'indicazione, evidentemente di uso comune, datale da qualche persona devota:"Offrilo a Dio". Indicazione che lei rifiuta, architettato una vendetta per via giudiziaria.

Mi sta a cuore dire che concetti-base un tempo assimilati interiormente dal popolo cristiano oggi vanno non dico dimostrati, ma almeno rappresentati e argomentati con immagini familiari agli uomini del nostro tempo tecnologico-scientifico. A me sembra utile l'idea della "comunione dei santi" come sistema circolatorio di "pacchetti di energia", in tempi di sofisticate conoscenze mediche e di rete informatica. Un tempo si usava l'analogia della circolazione monetaria, con il discorso sul "tesoro dei meriti" che potevano essere redistribuiti e "applicati" a qualcun altro: era la base delle pie pratiche relative al Purgatorio, che la predicazione attuale ignora del tutto.
Questo e altri discorsi oggi apparentemente obsoleti ( il Purgatorio, il salvifico dolore, la partecipazione fruttuosa alle sofferenze di Gesu', gli angeli... ) si trovano pero'nelle testimonianze dei mistici, come Natuzza Evolo, Maria Simma, Padre Pio, che offrono una boccata d'aria pura.

Franco ha detto...

@ Murmex. Non so proprio quali basi abbia questo discorso sulla tentazione di ribellarsi da parte di Maria. Se le era stato profetizzato: "A te una spada trafiggera' l'anima...".

mic ha detto...

Queste "basse insinuazioni" su Maria, che ricordo anche in una delle esternazioni di Santa Marta, mi indignano profondamente.
Come si può pensare che
- la "piena di Grazia",
- "il Signore è con lei" ancor prima di stendere su di Lei la "Sua Ombra" dopo il suo "Sì" previa domanda intelligente e confidente insieme senza ombra di esitazione o di falsa modestia,
- che custodiva ogni cosa nel suo cuore,
- che ha chiesto e ottenuto il vino nuovo (della salvezza) per coloro che lo avevano finito/perduto
- che ricordiamo in piedi sotto la croce dove ha raccolto la maternità dei discepoli come eredità del Figlio morente,
- che Lo ha deposto nel sepolcro
- e sicuramente è stata inondata anche della gioia e della gloria della Risurrezione,
- presente e unita in preghiera al momento della nascita della Chiesa dallo Spirito dell'Uomo-Dio Risorto
- Assunta in cielo nella gloria dell'Altissimo

possa per un attimo aver dubitato o sia stata tentata di ribellarsi e perché non vedere la realtà più semplice: che abbia, invece, costantemente ricondotto e affidato ogni evento ogni pensiero a Colui al quale appartiene ogni fibra del suo essere di creatura preservata dal peccato?

Ma chi sono costoro e cosa insegnano?

RIC ha detto...

OT: Interessantissimo articolo su come si stanno attrezzando le varie conferenze episcopali in vista del Sinodo. Scelte molto spesso sorprendenti e non allineate con il vento che soffia in Vaticano

http://infovaticana.com/blog/cigona/2015/01/31/el-papa-ha-ratificado-las-elecciones-de-varias-conferencias-episcopales-para-el-proximo-sinodo/

Luís Luiz ha detto...

Ma dire "Dio è un bugiardo! Mi hanno ingannata!" non è peccato. La bestemmia è un inalienabile diritto bergogliano, come lo provano le campane di Notre-Dame per Charlie Hebdo. Dire il contrario è criptolefebvrismo e neopelagianismo.

tralcio ha detto...

La Beata Vergine non viene mai descritta "disperata", anche se possiamo ben immaginarla addolorata, vivendo da vicino la passione e la morte del figlio.
Inoltre non ne viene descritta ne' scetticismo, ne' la sorpresa al momento della scoperta della resurrezione. Lei evidentemente sapeva già...
Maria è una figura straordinaria per la comprensione del cristianesimo: essa si pone oltre l'emozione e la psicologia, a diretto contatto con la rivelazione divina e con il farsene "ancella", credendo.
L'uso che ella fece della propria ragione è tutt'uno con l'umiltà di una vita orante che lascia spazio al manifestarsi di Dio, apprendendo "per fede" prima ancora che per speculazione intellettuale.
Perciò Ella è la "piena di grazia": non perchè capisca di suo, ma perchè si lascia ispirare da Dio, lasciandosi abitare dallo Spirito.
Oggi la nostra teologia è profondamente malata: di storicismo, di razionalismo, di psicologia freudiana, di intellettualismo, di un soggettivismo che riporta tutto alla materialità e alla routine, incapace di accogliere la straordinarietà della mistica e l'irrompere del soprannaturale nella natura.
Maria, l'immacolata concezione, ma anche l'assunta in cielo, è corredentrice non in quanto "divina", ma in quanto umanità divinizzata, a motivo dell'umiltà con cui si rende disponibile.
La sua anima (la sua ragione) magnifica il Signore (ne può parlare bene, lo ascolta con umiltà), e il suo spirito esulta (che non è un atto "razionale" del freddo ragionatore, ma un'irruzione esterna che la riempie di gioia) in Dio suo salvatore! Questo malgrado rischi di essere ripudiata dallo sposo, persino lapidata dalla gente; malgrado sia costretta a partorire in condizioni di fortuna; malgrado le si preannuncino spade a trafiggerle l'anima fin dal giorno della presentazione di Gesù; malgrado debba fuggire in terra straniera; malgrado fatichi a capire il ruolo di genitore di un figlio che a dodici anni se ne va a discutere al tempio... ma il giorno della passione aveva tutto chiaro. E quando "si addormentò", salì al cielo con il corpo incorrotto, primizia dei credenti in Cristo, divinizzati da Lui.
E' regina degli angeli: persino le creature spirituali la onorano superiore a loro.
E' la grandezza dell'uomo "pieno di grazia", perchè così umile da essere vuoto di sè. Intercedi per noi, o Regina di tutti i popoli.
Perdona chi ti considera una donna come le altre, se non biologicamente. Perdonaci se non ti stimiamo come una grande organizzatrice o una leader di un movimento.
Beata te, che hai creduto davvero.
Aiutaci a imparare a farlo anche noi.

mic ha detto...

Beata te, che hai creduto davvero.
Aiutaci a imparare a farlo anche noi.


Cattolico ha detto...

Due autorevoli pareri smontano la tesi della "ermeneutica della continuità (di J. Ratzinger) tra la Chiesa preconciliare e la svolta vaticansecondista:
1) Una riflessione di mons. Borromeo, presa dal suo diario sotto la data del 3 dicembre 1962, all’epoca della prima sessione del CV II, rende molto bene l’idea del clima che si respirava in quell’importante assise: “”siamo in pieno modernismo, non quello ingenuo, aperto, aggressivo e battagliero dei tempi di Pio X, no, il modernismo di oggi è più sottile, più camuffato, più penetrante e più ipocrita. Non vuol sollevare un’altra tempesta, no, vuole che tutta la Chiesa si ritrovi modernista, senza accorgersene”.
2) Successivamente Jean Guitton, grande amico di papa Montini, ebbe occasione di affermare che, secondo lui, il Concilio Vaticano II aveva introdotto i metodi e le dottrine del Modernismo condannate da San Pio X. Scrisse infatti:
"Quando leggo i documenti concernenti il Modernismo, così come è stato definito da San Pio X, e li confronto con i documenti del Concilio Vaticano II, non posso non rimanere sconcertato. Perché quello che è stato condannato come una eresia nel 1906 è stato proclamato ormai come dottrina e metodo della Chiesa. Detto in altro modo, i modernisti del 1906 appaiono ora come precursori”. Sempre secondo il Guitton, a confronto con il neomodernismo dei suoi tempi, il modernismo delle origini era come un banale raffreddore paragonato ad una grave malattia.

RAOUL DE GERRX ha detto...

"Neopelagianismo" ? Vous avez dit "neopelagianismo" ?

Quel est l'imbécile qui a parlé de "neopelagianismo" pour ridiculiser la fidélité et l'obéissance des catholiques à la Tradition ?

Pourriez-vous me rappeler son nom ?

luigi ha detto...

Ma questa rivista dove si può acquistare?

mic ha detto...

A questo link ci sono tutte le notizie

http://radicatinellafede.blogspot.it/p/orari-messe-vocogno_451.html

Marius ha detto...

Dalla prima lettura NO di oggi:
Dal libro del Deuterònomio


Il Signore mi rispose: “... Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».

Luís Luiz ha detto...

@ Raoul de Gerrx
Si chiama Jorge Bergoglio.

@Cattolico
Ermeneutica della continuità = i testi conciliari vanno interpretati in continuità con la Tradizione; dove ci sono ambiguità, vanno corrette dal magistero, secondo la Tradizione. Non vuol dire che non ci siano ambiguità volute nel testo conciliare, inserite dai modernisti o protobergogliani. Non è una interpretazione storica, ma l'interpretazione dottrinale e religiosa del senso dei testi.

Miserere ha detto...

Intanto, un altra vittima della "nuova primavera":

L'arcivescovo di Siviglia proibisce a padre Santiago González, creatore del blog tradizionale "Adelante la Fe", di scrivere e pubblicare omelie, in rapresaglia per "essere il fondatore di quella web".

http://www.adelantelafe.com/mons-asenjo-prohibe-al-padre-santiago-gonzalez-escribir-y-publicar-homilias/#comment-4433

RAOUL DE GERRX ha detto...

Justement… Je voulais recommander, à ceux qui comprennent l'espagnol, les remarquables homélies du padre Alfonso Gálvez, un vieux et saint prêtre comme on n'en fait plus :

http://www.adelantelafe.com/homilia-y-roma-no-hace-nada-para-evitarlo-padre-galvez/

Ecouter aussi ses commentaires sur la prophétie de saint Malachie (Pedro Romano).

Rr ha detto...

Vedete perche' sono importanti i laici ? Perche' ad un laico un arcivescovo non può proibire più proprio niente. Ah, un tempo si, c' era l' Indice, i libri ed i giornali potevano essere proibiti, gran bel tempo quello, ma poi, qualcuno ha abolito l'Indice, e poi " vietato vietare", e dopo Internet ( nato per gli scopi militari del " Grande Satana", eh, l' eterogenesi dei fini...) un arcivescovo, ma neanche una papa possono proibire ad un laico di scrivere quel che desidera. Liberta' d' espressione, siamo tutti Charlie...certo si può perdere il posto di lavoro da giornalista, o venir ridicolizzati dall' Avvenire...ma comunque NON
silenziati.
Se continuano cosi, molti "usciranno", chi per restarsene acasa, chi per recarsi da " lefebrviani" o " sedevacantist", chi diventerà ortodosso, pentecostale, buddista o mussulmano. Alla fine si troveran da soli, a cantarsela e ballarsela.
Rr

mic ha detto...

Rr,
credo che molti, se non taceranno, centellineranno il loro impegno, perché ormai il nemico è talmente infiltrato nella Chiesa che molti prelati, non dichiaratamente "rivoluzionari" come la casta egemone, non si sporcano le mani ma si servono dei laici come utili idioti.

Mi riferisco a chi, come noi, ci crede e lotta e si impegna, e chi si serve di noi e altri pieni di buona volontà come noi per riempire i palalottomatica di turno lanciando, ormai nemmeno più tanto dietro le quinte, un'OPA sui pochi germi di resistenza al male. Con cattolici-comparsa del cattolicesimo "religione civile" di turno.
Eloquente il caso di Milano con Introvigne & C.
Io credo che noi siamo tra quei pochi germi di resistenza, ma gli OGM stanno prevalendo.
Se non fosse che crediamo nelle promesse del Signore....
E mi rendo conto, ora, che è questo il motivo per cui non sono mai riuscita (per grazia) a non aggiogarmi a nessun carro più o meno in sintonia che fosse...

E stenterò maggiormente a sponsorizzare eventi o iniziative, che possono diventare specchietto per le allodole, limitandomi strettamente alle questioni di fede.

Questa è la mia percezione attuale, che spero poter rivedere nei confronti di eventi futuri. Ma forse è solo un ultimo sprazzo che temo sia un residuo di inguaribile ingenuo ottimismo e non speranza.

Certo, al di là di questo quadro terribile, la Provvidenza la c'è... E stiamo aspettandone qualche segnale, perché ci sembra che il Signore dorma nella barca in mezzo alla tempesta, nel timore di non essere ancora arrivati a toccare il fondo. Ma, comunque sia, continuiamo a fondarci nel Signore e in ciò che abbiamo ricevuto, perché ci sembra di sentirci dire: "Perché avete paura, uomini di poca fede?"

Rr ha detto...

Si, Mic, se non fosse che ho una figlia ancora minorenne, non me la prenderei più di tanto. Mi preoccuperei solo della mia anima, e del resto...per grazia di Dio sono un medico, il mio dovere e' cercare di far star bene nel corpo. Nell' anima e' compito dei religiosi, non mio.
Ma ho una figlia, e l' idea del mondo nel quale gia' vive, e vivra'...mi si rizzano i capelli sulla testa.
Oggi e' la Candelora, ne ho parlato a pranzo, ricordando quando le maestre (la mia era laica, ma non atea) ci portavano in Chiesa per la benedizone
a noi bambini ed alle candele.
"Candelora, Candelora dell' inverno semo fora, ma se piove o tira vento dell' inverno siamo dentro". Anche le filastrocche si sono perdute.
Rr

Rr ha detto...

Mic,
Per il Palalottomatica ( cosi ci capiamo) non sarei cosi tranchant. Personalmente il sociologo di Alleanza cattolica ( ho scordato il nome in questo momento) non mi piace affatto, ma in questo momento bisogna essere un pochino meno "puri e duri". E Dal Bosco e C. a volte mi sembrano un po' " fanatici" ( nel senso romanesco del termine). Anche perché in altri tempi, se i cattolici fossero stati un po' meno duri e puri, forse certe cose non sarebbero successe.
Bisogna andare e vedere, poi decidere. Ma non
andare pregiudizialmente e' sec. me sbagliato.
Rr

mic ha detto...

Cara Rosa,
convengo con te che pure in quel contesto non è che si possa avere la verità in tasca e, insieme a belle e ben documentate menti, vi riconosco anche diverse fonti "gnostiche".
Ma lo stato della Chiesa, con manovratori piuttosto che pastori, è quello che è.
Del resto anche la storia ci insegna che in tutte le epoche la Curia è stata inquinata di diversi tipi di vizi e di giochi di potere. Ma c'era un tessuto portante (la tradizione) che teneva e ne nascevano molte e tuttora splendenti testimonianze di santità. Ma oggi...