Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 19 febbraio 2015

«Veri Catholici». Una nuova associazione internazionale

Ci viene segnalata una nuova piattaforma multilingue: «Veri Catholici», che offrirà contenuti e promuoverà eventi secondo lo spirito della nuova frontiera di libertà offerta dalla Rete che, se ben usata, può offrire opportunità per il bene di molte anime nel più puro spirito cattolico, secondo l'invito di Mons. Athanasius Schneider, da noi già pubblicato qui e del quale riproduco di seguito uno stralcio.
Sostanzialmente è quel che, nel nostro piccolo, abbiamo sempre fatto anche noi e che ora stiamo cercando di alimentare come impegno sia intellettuale che organizzativo allargato all'orizzonte internazionale. Diamo il benvenuto a « Veri Catholici » pubblicando dopo le parole di mons. Schneider il testo della pagina di presentazione in italiano.
«« Dobbiamo creare gruppi di veri cattolici, studiosi, famiglie e clero che diffondano con coraggio la verità cattolica tutta intera, in particolare sugli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sulla natura, e i comandamenti di Dio.
Come mezzo per questo obiettivo, dobbiamo fare uso di tutte le risorse che il mondo moderno ci offre. Non ci asteniamo dal diffondere attraverso i media questi messaggi. Non dobbiamo aspettare che ogni singolo parroco li predichi dal pulpito. Dobbiamo abbracciare le nuove forme mediatiche che ci permettono di diffondere il Vangelo e gli insegnamenti della nostra Santa Madre, la Chiesa. Dobbiamo introdurre il nostro messaggio su Internet, pubblicarlo su siti web, blog e reti sociali.
Ma non dobbiamo dimenticare di impegnarci con i nostri fratelli cattolici nelle forme più tradizionali. Dovremmo organizzare conferenze e simposi a livello accademico. Dovremmo usare queste per creare pubblicazioni, documenti e libri che possono essere utilizzati come riferimento e ampliare la nostra discussione.
....
Tutti questi sono mezzi di educazione e formazione. Ma la battaglia che stiamo combattendo è più che contro l'ignoranza. È contro i principati e le potestà. Essa non può avere successo se non organizziamo una grande rete nazionale e internazionale di preghiera per l'adorazione eucaristica, i pellegrinaggi, le messe solenni, le processioni rogazionali e penitenziali, con temi come "La santità della famiglia e del matrimonio", "La chiamata alla castità", "La bellezza e la felicità di una vita casta", " L'imitazione di Cristo nella vita familiare" e "Espiazione per i peccati contro la famiglia e il matrimonio".  

«Veri Catholici». Una nuova associazione internazionale

Cos’è « Veri Catholici »?
« Veri Catholici », che in latino significa “Veri cattolici”, è il nome di un’associazione internazionale di cattolici che hanno deciso di aderire all’invito del reverendissimo Athanasius Schneider a preservare la Fede eterna insegnata dal Nostro Signore Gesù Cristo, che è stata tramandata all’interno della Chiesa Cattolica durante i secoli.

Ci dedichiamo con zelo alla difesa della dottrina rivelata per mezzo di San Paolo, l’Apostolo dei Gentili, nella sua Prima Lettera ai Corinzi, capitolo 11, versetti 26-27, che recita:
26: Infatti, tutte le volte che mangerete di questo pane e berrete di questo calice, annunzierete la morte del Signore fino al momento della Sua venuta.
27: E così, chiunque mangerà il pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore.
(Traduzione dal testo della Vulgata.)
Ecco le parole che esprimono l’intera fede dell’Unica e Vera Chiesa di Cristo, nella misura in cui venga affermata la vera presenza del Corpo di Cristo nel Santissimo Sacramento dell’altare e l’avvicinamento ad Esso venga ristretto solamente a coloro che si trovino in conformità morale col Signore Gesù Cristo.

Questa è la vera Fede dell’unica Santa Chiesa Cattolica e Apostolica, fondata dalla persona storica del Cristo e fedele nei secoli al Magistero del Verbo Incarnato, il Figlio di Dio: una Fede che unisce l’assenso dell’intelletto con tutte le verità rivelate da Gesù Cristo, dagli Apostoli e dai Profeti, ripudiando tutti i peccati e i vizi – in particolare quelli che sono contrari al pudore, alla castità e alla purezza – con l’esercizio della penitenza.

I Membri dell’Associazione professano pubblicamente la loro adesione personale all’essenza e allo spirito dell’Associazione stessa e, nella misura in cui sia loro possibile, garantiscono la loro collaborazione per la promozione dei suoi obiettivi.

Tutti i cattolici che condividono liberamente questi fini possono diventare membri dell’Associazione per mezzo di una professione pubblica degli stessi: nel caso di persone che siano iscritte alle reti sociali, mostrando il logo dell’Associazione con il link al suo blog ufficiale.

Gli obiettivi dell’Associazione si realizzeranno tramite la sponsorizzazione di conferenze e dalla distribuzione di informazioni – in vari formati – tramite il sito Internet della stessa, finalizzate al rafforzamento della fede dei cattolici nostri fratelli, siano essi membri del clero o religiosi o laici.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Vaticano, gay e trans in pellegrinaggio a San Pietro per l'udienza del Papa

http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/PRIMOPIANO/1189344

"Un gruppo di attivisti per i diritti dei gay e dei trans-gender cattolici, aderenti LGBT Catholics Westminster Pastoral Council di Londra ha organizzato proprio in questi giorni un viaggio di preghiera, incoraggiati dal cardinale Nichols, arcivescovo di Westminster. I fedeli dichiaratamente omosessuali che normalmente frequentano la chiesa londinese di Farm Street hanno deciso di intraprendere un cammino di riflessione in concomitanza con il mercoledì delle ceneri e l'inizio della quaresima.

Il viaggio però servirà anche per incontrare personalità del Vaticano in vista del Sinodo sulla Famiglia fissato per ottobre. Il cardinale Nichols ha inviato al gruppo il seguente messaggio: “Questo e’ un momento eccellente per fare un pellegrinaggio. Possano i Santi Pietro e Paolo e tutti gli Apostoli esservi costantemente maestri, guide e compagni di viaggio nella vostra permanenza a Roma e anche quando ritornerete. La loro testimonianza dell’eroica vita, morte e risurrezione del Signore e’ fonte di ispirazione per tutti noi. Possiate con le vostre preghiere volgere gli sguardi al volto misericordioso di Gesu’, che vi conduce all’amore senza fine. Vi dara’ la grazia di essere i suoi discepoli missionari. Possiate guidare anche altre persone alla famiglia della Chiesa, fondata dagli Apostoli, insegnando come seguire fedelmente Gesu’ in tutti gli aspetti delle nostre esistenze.

In questo modo, le vostre vite potranno dare una vera testimonianza a tutti coloro che lottano per trovare l’amore di Dio. Solo Gesu’ puo’ donare quella gioia e quella pienezza che noi cerchiamo. Restiamo vicini a Lui. Siate certi delle mie preghiere per ciascuno di noi. Vi prego di pregare per me alla tomba dei Santi Pietro e Paolo e in tutti i luoghi sacri che visiterete. Abbiate un buon viaggio. Dio vi benedica!” I pellegrini hanno fatto sapere che seguiranno un nutrito programma di visite e incontri nei prossimi giorni che prevede anche un momento di adorazione a Santa Maria Maggiore ed un incontro di preghiera serale nella Chiesa di San Bartolomeo all’Isola."

Anna

Anonimo ha detto...

@ La rete offre possibilita' impensabili fino a pochi anni or sono; in particolare accedere a fonti sanamente tradionali, bypassando la eventuale limitatezza, non sempre colpevole, ma comunque scoraggiante dei curati viciniori e la programmazione a scadenze fisse delle radio cattoliche. Supermarket delle
religioni per sipermarket, anche i "tradizionalisti" possono aprire il loro bancone, e la qualita' si riconosce presto. Documentari,
conferenze, agiografie, testi mistici, teologici, di storia della Chiesa non solo scritti, ma anche letti, tanto da consentire anche alla pia casalinga ( di Voghera o di altri luoghi ) di
fruirne con un tablet mentre gira per i lavori di casa. C'e' un "ma": ho l'impressione che ci siano molti piu' materiali in francese, inglese e spagnolo che in italiano. Ho ripetutamente citato con entusiasmo
i "Sermones escodidos del santo Cura de Ars", ma potrei indicare anche le visioni di Anna Katharina Emmerick in spagnolo lento, dunque comprensibile, le conferenze di teologia divulgativa ma sistematica in francese di Arnaud Dumouch. In rete ho trovato la "Summa Theologica" di san Tommaso d'Aquino, ma solo in inglese. Credo che sarebbe un'opera santa immetterla in italiano. Ci sarebbe
molto lavoro da fare in questo senso: le lettere di santa Caterina
da Siena, le prediche di sant'Antonio di Padova, quelle di sant'Alfonso de' Liguori, i discorsi di don Orione, i sogni di don Bosco, i discorsi di Pio XII...
Mi viene ora in mente un predicatore tradizionale tostissimo: don Leonardo Maria Pompei, parroco a Latina.

Io purtroppo avrei il tempo e l'interesse a lavorare in questo senso, ma mia voce non e' adatta: al telefono nove volte su dieci mi chiamano "Signora"... Pero' potrei reperire materiale importante, abitando a Milano non troppo lontano dalla biblioteca dell'Universita' Cattolica. Alla signora Mic: perche' non creare una audioteca di "Chiesa e postconcilio" come opera costruttiva e propositiva, non solo critica nel senso di "o tempora, o mores"?

Franco ha detto...

@ Mic. L'intervento delle 18.22 era mio: lo dico francamente.

mic ha detto...

Grazie Franco, il discorso dell'audioteca è già in programma con preziosi suggerimenti tecnici da parte degli amici da Radio Vobiscum.
Quanto alle traduzioni (da e in più lingue) le sto già incentivando. Ma se i sostenitori non ci sostengono non riuscuamo a fare più di tanto, anche in vista del sito da affiancare al blog per la necessaria sistemmatizzazione di testi e approfondimento di argomenti che altrimenti qui restano sommersi.
Grazie per i suggerimenti.

Franco ha detto...

@ Mic. Chiedo scusa per la mia "invasivita'", ma la questione e' troppo importante, direi vitale. Personalmente sono in grado di tradurre ( ovviamente gratis ) dal latino, dal francese e con il supporto del vocabolario dallo spagnolo e dall'inglese; inoltre, con fatica, dal tedesco, in ogni caso sono in grado di evitare grosse castronerie teologiche nella traduzione. Per di piu' ho una
quantita' di tempo a disposizione. Per il greco, in cui ci sono testi meravigliosi, come l'Inno Acatisto, rivolgersi ad altri ( facilmente reperibili ).

Aggiungo un autore importante che avevo dimenticato: Chesterton,
offerto solitamente a pezzetti
( squisiti - fulminanti ) mentre e' in rete ma solo in inglese. Io ci metterei anche certi non meno
fulminanti testi di Papini ( non "Il diavolo" finito all'Indice per Origenismo ); quel Papini, ingiustamente dimenticato, che fu comunque il piu' grande scrittore
cattolico della prima meta' del
'900 ( formidabili e attualissime le sue "Lettere agli uomini di papa Celestino VI ) e altri toscani, con il serafico Nicola Lisi e l'appassionato Tito Casini, grande lamentatore della devastazione
liturgica, non meno commovente delle pagine religiose di Guareschi.E che dire di Cristina Campo ? E Peguy, il grandioso medievalizzante?
Citazioni non per esibizionismo, mi creda, ma perche' bisogna uscire dallo schema tradizionalista =
pizzi, merletti, gregoriano, san Pio X e non molto di piu'.

mic ha detto...

Perché non mi scrive su romaperenne@gmail.com ?

Piuttosto invito tutti gli amici che scrivono con assiduità e dei quali non ho ancora le mail, di scrivermi sulla mail del blog indicata sopra per poter, quando è il caso, approfondire comunicazioni in circuito interno.

Anonimo ha detto...

Franco e tutti!

è ormai il momento per prendere in mano sia la penna sia la spada!

Ritengo che la Roma Perenne è essenziale per la fede di Roma...

Quanti ci sono che dal estero vengono a leggere Chiesa e post concilio per conoscere l'attualità ecclesiale di Roma


Romano

RIC ha detto...

SEMPRE PEGGIO
Il vdr al clero romano:
"Bergoglio nel suo colloquio ha toccato il tema, ad esempio, del “rito tradizionale” con cui Benedetto XVI concesse di celebrare la Messa.....Un gesto, questo, - ha spiegato oggi Francesco - che il suo predecessore, “uomo di comunione”, ha voluto compiere per tendere “una mano coraggiosa ai lefebvriani e ai tradizionalisti”, ovvero tutte quelle persone che avevano desiderio di celebrare la Messa secondo l’antico rituale.
Tuttavia questo tipo di Messa cosiddetta “tridentina” – ha ribadito il Papa – è una “forma extraordinaria del rito romano”, quello cioè approvato dopo il Concilio Vaticano II. Quindi non è reputata un rito distinto, ma solamente una “diversa forma del medesimo rito”.
Tuttavia – ha aggiunto Francesco - ci sono preti e vescovi che parlano di “riforma della riforma”. Alcuni di loro sono “santi” e ne parlano “in buona fede”. Questo però “è sbagliato”, ha detto il Santo Padre. Ha quindi riferito il caso di alcuni vescovi che hanno accettato seminaristi “tradizionalisti” mandati via dalle altre diocesi, senza prendere informazioni su di essi, perché “si presentavano molto bene, molto devoti”. Li hanno ordinati, ma questi hanno poi mostrato “problemi psicologici e morali”.
Non è una prassi, ma ciò "accade spesso" in questi ambienti, ha detto il Papa, e ordinare questi tipi di seminaristi è come mettere “una ipoteca sulla Chiesa”. Il problema di fondo è che alcuni vescovi a volte sono travolti “dalla necessità di avere nuovi preti in diocesi”, pertanto non viene operato un adeguato discernimento tra i candidati, tra i quali dietro alcuni si possono nascondere degli “squilibri” che poi si manifestano proprio nelle Liturgie.La Congregazione dei Vescovi – ha riferito ancora il Pontefice - è dovuta infatti intervenire con tre vescovi su tre di questi casi, sebbene non accaduti in Italia

http://www.zenit.org/it/articles/francesco-con-il-clero-romano-no-a-preti-sposati-omelie-show-e-tradizionalisti-squilibrati

precisazione di MiL ha detto...

...
Ma ora non siamo gli unici che si chiedono in che misura bisogna obbedire a Papa Francesco, se rischia di contraddire i dettami della Chiesa, specie quelli immutabili della Dottrina.
Ma arriviamo al punto della questione: quegli stessi vescovi che ora più che mai ci additano come nemici e di accusano al pari di pericolosi giacobini (vesi sopra), sono proprio gli stessi che dal luglio 2007 sono stati i primi a disobbedire Benedetto XVI in merito al Summorum Pontificum, che hanno attuato una forte avversione all'applicazione del Motu Proprio, condita di critiche (e insulti) veramente sopra le righe e irrispettose oltremodo (ad es: "Sapete cosa me ne faccio della lettera ai Vescovi sul Motu Proprio? La uso in bagno!"; "Il tedesco sta a Roma, qui comando io"; "Ratzinger pensi a fare la papessa a San Pietro, insieme a Guido e alle sue amichette"; et similia che non pubblichiamo per nostra decenza. cit.!!!).
Ecco ora ci domandiamo: questi vescovi possono rivolgere impunemente queste vergognose ingiurie al Papa (Benedetto XVI) e poi essere gli stessi ora che accusano noi (e non solo) di disobbedienza a Papa Francesco (su materie importanti come la dottrina cattolica in tema di comunione ai risposati e di famiglia) solo perchè esprimiamo critiche?
In sintesi: si può disobbedire ad un Papa e ad un altro no? Un Papa si può criticare ed offendere, ed un altro no? Noi almeno siamo coerenti: abbiamo lodato e criticato entrambi.
Cari vescovi, non venite a farci la predica: con il vostro comportamento contraddittorio e ipocrita forse avrete ancora autorità, ma non più autorevolezza. Propongo, in questo tempo di penitenza quaresimale appena iniziata, di farvi un esame di coscienza: quali insulti ho rivolto io contro Benedetto XVI in merito alla Liturgia antica? Ho obbedito al Papa (Benedetto) che mi chiedeva di accogliere i gruppi stabili ai sensi del Motu Proprio? Ho agevolato la celebrazione Vetus Ordo a chi me la chiedeva avendone i requisiti? Ho forse opposto pretestuosi motivi di pastorale per impedire o limitare i preti favoreli alle celebrazioni antiche? Ho forse dato scandalo ai fedeli, criticando in loro presenza il Papa (Benedetto)? E ora come mi permetto di accusare i miei fratelli che criticano Papa Francesco?

Marco P. ha detto...

Quindi dopo quanto riportato da RIC, prima i tradizionalisti erano affetti da una attrazione per una "moda" (vedi incontro con i vescovi della Boemia lo scorso anno se non ricordo male), adesso si aggiunge che, in particolare quelli ordinati al Sacerdozio sono degli squilibrati, e pure pericolosi per la Chiesa ("mettere una ipoteca sulla Chiesa") affetti da problemi anche morali.
Quale ipoteca si metterebbe: forse quella di avere sacerdoti che offrono il S. Sacrificio come è sempre stato fatto ?

Sarebbe poi da capire quale è la causa e quale l'effetto:
è la Messa "tridentina" a generare questi psicolabili oppure sono gli psicolabili ad avere attrazione per la prima ?
Nel primo caso, c'è da dedurre che fino al 1969 tutti i sacerdoti fossero psicolabili (ma allora il CVII è stato opera di questo tipo di gente ? ma ancor di più: 2000 anni di cristianesimo sarebbero il frutto di una sorta di squilibrio generalizzato condito da amoralità diffusa - oggi invece grazie alla Messa di Bugnini siamo nell'era della virtù, come no! -)
Nel secondo caso invece non si capisce dove starebbe il problema per la Messa "tridentina": se ci sono i cleptomani non è eliminando la merce che possono potenzialmente rubare che si elimina il loro problema, tali sono e tali restano se non curati.

Si aggiunge poi anche che il "rito romano" è quello approvato dopo il CVII , ma però il rito antico ne è una forma. Tutto ciò mi pare abbia qualche problema con la logica, infatti come fa qualche cosa di nato prima ad essere parte di qualche altra cosa di nato dopo se oltretutto quanto nato dopo è visto come alla pari di quanto nato prima (alla pari in senso formale, non certamente dal punto di vista morale in quanto il giudizio sulla gerarchia tra le due "forme" è implicitamente emesso nella definizione di "ordinaria" ed "extraordinaria", con la seconda intesa non come "eccelsa", ma come "caso particolare" )?
E poi, il rito della S. Messa Apostolica, come veniva chiamato prima, "rito romano" o che altro?

Questa storia delle due forme dello stesso rito andrebbe spiegata una volta per tutte, alzandosi sopra il livello della semplice definizione o dichiarazione, e procedendo attraverso una analisi approfondita.

Appare sempre evidente come il Vaticano II sia considerato lo spartiacque tra un prima ormai esaurito ed un dopo gravido di promesse e di opportunità che già si stanno dischiudendo (ridondano echi di gioachimismo), anzi d'ora in poi perché non si contano gli anni a partire dal 1962 (così ad esempio adesso siamo nel 53 DCVII)?