Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 25 novembre 2019

Un vescovo svizzero descrive la battaglia tra Giovanni Paolo II e il Gruppo di San Gallo

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (22 novembre). Un vescovo svizzero descrive la battaglia tra Giovanni Paolo II e il Gruppo di San Gallo. Penso susciti interesse non solo per i nuovi dettagli sulla spinosa questione, ma anche perché del Gruppo San Gallo parla anche Mons. Georg Gänswein qui. Vedi i numerosi articoli pubblicati sulla 'Mafia di San Gallo' dal blog: qui - qui - quiqui - quiqui - qui.

Ivo Fürer, Vescovo emerito di San Gallo – il quale, dal 1996 al 2006, è stato anfitrione delle riunioni annuali del “Gruppo di San Gallo” nell’omonima città – ha recentemente scritto una storia dettagliata del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), i cui organizzatori principali erano strettamente vincolati al gruppo stesso. Fürer è stato segretario generale del CCEE per vent’anni, dal 1975 al 1995, anno in cui divenne Vescovo di San Gallo. (È nota l’affermazione di Papa Giovanni Paolo II secondo la quale il problema di Fürer era che proveniva da San Gallo). Il Gruppo di San Gallo ha di fatto dominato il CCEE per 24 anni, dal 1979 al 1993, giacché due dei suoi membri, prima il Cardinal Basil Hume e poi il Cardinal Carlo Maria Martini, sono stati presidenti del CCEE in quel lasso di tempo. Il gruppo ha avuto tra le sue fila anche prelati che non hanno svolto un ruolo chiave nel CCEE, come per esempio il Cardinal Walter Kasper.

Oltre al libro in cui racconta nel dettaglio la storia del CCEE – intitolato The Development of Europe is Challenging the Churches [Lo sviluppo dell’Europa è una sfida per le Chiese] (2018) – il vescovo svizzero ha pubblicato anche la sua autobiografia, Church in Changing Times [La Chiesa nei tempi che cambiano] (2018), gia recensita da LifeSite a suo tempo.

Come narra il prelato svizzero, il CCEE è stato fondato nel 1971 – poco dopo la chiusura del Concilio Vaticano Secondo – col fine di incentivare un nuovo decentramento. I vescovi fondatori nutrivano lo spirito del decentramento in modo così accanito da non essersi nemmeno degnati – all’epoca della fondazione del consiglio, sotto il pontificato di Papa Paolo VI – di chiedere a Roma l’approvazione dei loro statuti.

Ma ancora più importante è la descrizione che il Dr. Fürer fa delle lotte intestine che sono sorte in un periodo successivo tra figure di spicco del CCEE – specialmente Carlo Maria Martini, leader del Gruppo di San Gallo nell’epoca posteriore alla sua fondazione – e Papa Giovanni Paolo II. Il conflitto si è concluso alla fine nel 1993 con la decisione del papa di cambiare le regole del CCEE, sancendo che solo il presidente di una delle conferenze episcopali europee potesse diventare presidente del CCEE, impedendo di fatto la rielezione del Cardinal Martini, che in quell’anno era ancora e da diverso tempo presidente del consiglio stesso. Sembra che questa decisione abbia ridotto l’influsso dominante della fazione riformista di Martini all’interno del CCEE, fatto che è stato a sua volta uno dei motivi principali della fondazione del Gruppo di San Gallo tre anni dopo, nel 1996, dopo che anche Ivo Fürer fu rimosso dalla sua posizione all’interno del segretariato generale del CCEE per mezzo della sua nomina a Vescovo di San Gallo nel 1995.

Non solo: già nel 1991 Papa Giovanni Paolo II aveva di fatto escluso i membri del CCEE dalla partecipazione all’organizzazione dell’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, che si tenne a Roma alla luce dei cambiamenti in corso in Europa dopo la caduta del comunismo avvenuta nel 1990. Parlando di questa decisione papale, il Dr. Fürer ha persino citato voci che definivano il sinodo del 1991 un “sinodo anti-Martini”.

Dopo la sua rimozione dal CCEE nel 1993, il Cardinal Martini divenne il leader del Gruppo di San Gallo, che era composto da molti dei vescovi che erano stati precedentemente attivi all’interno del CCEE stesso ma che avevano perso la loro influenza in seguito all’intervento del papa.

Ricapitoliamo questa storia con maggiori dettagli.

Nel 1971, al momento della fondazione del CCEE, questo gruppo di vescovi europei aveva inclinazioni fortemente progressiste. Per esempio, nel 1974 essi dibattevano già apertamente la possibilità di ammettere i divorziati “risposati” alla Santa Comunione. Un altro dei loro obiettivi era una “continentalizzazione” decentrata della Chiesa Universale, obiettivo che attualmente possiamo vedere ulteriormente fomentato da Papa Francesco.

Come oggi, la continentalizzazione implica essenzialmente l’irriverenza nei confronti dell’autorità centrale romana. Come afferma a proposito della fondazione del CCEE il Professor Paul Zulehner nella sua prefazione alla storia scritta da Fürer: “Non venne richiesta l’approvazione di Roma”. Nel corso dei due decenni successivi ebbe luogo un tiro alla fune tra Roma e il CCEE sulla questione di “chi rappresenta la Chiesa cattolica in Europa”, spiega il teologo e sacerdote austriaco. Il CCEE voleva mettere a tacere i punti di vista critici contro la crescente secolarizzazione dell’Europa ed era invece più incline a osservare le “esperienze vitali” della gente di oggi.

Come affermò Martini nel 1989: “Evangelizzazione significa che la Chiesa apprende e insegna”. Zulehner spiega: “Il processo catechetico viene trasformato in un processo dialogico all’interno delle esperienze vitali dei nostri contemporanei”. Si può qui già vedere il punto di vista lassista sull’insegnamento del catechismo, al posto del quale si vuole promuovere l’idea secondo la quale si dovrebbe imparare dalla gente, un atteggiamento che possiamo riscontrare oggi in modo ancor più pronunciato sotto Papa Francesco.

Ma l’inclinazione del CCEE e dei suoi presidenti (prima il Cardinal Basil Hume – che si è sempre vantato di infischiarsene di quel che diceva Roma – e poi il Cardinal Martini) non piaceva a Giovanni Paolo II. Nel 1990, quando cominciò a organizzare l’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, il papa non volle nemmeno informare Martini dei suoi piani. Come spiega Zulehner nella sua prefazione, i vescovi cattolici provenienti dalle nazioni ex-comuniste dell’Europa dell’Est diffidavano dell’occidente progressista e persino dell’approccio “teologico e pastorale post-conciliare”, con cui non erano familiarizzati essendo rimasti in gran parte isolati dall’Occidente. Questi vescovi “non si fidavano realmente della guida del CCEE e di Martini, che essi accusavano di essere sin troppo comprensivi nei confronti della cultura moderna”. Come afferma Zulehner: “alcuni rifiutavano il concetto di evangelizzazione propugnato da Martini”, preferendo piuttosto “un’istruzione tradizionale”.

Tra i vescovi influenti all’interno del CCEE nel corso degli anni si possono menzionare il Cardinal Godfried Danneels, il Cardinal George Basil Hume, il Cardinal Roger Etchegaray, il Cardinal Cormac Murphy-O’Connor, il Cardinal Karl Lehmann, il Cardinal Josef-Léon Suenens, l’Arcivescovo Alois Sustair, il Vescovo Josef Homeyer, il Vescovo Egon Kapellari e, ovviamente, Martini. Anche il Padre Zulehner e il Padre Hans Langendörfer, S.J. – oggi segretario generale della Conferenza Episcopale Tedesca – erano attivi all’interno del consiglio. Il Cardinal Silvestrini, della Curia Romana, era un simpatizzante e stretto collaboratore della CCEE nell’Urbe. (Più tardi anch’egli entrò a far parte del Gruppo di San Gallo.) Nel 1977, quando Ivo Fürer divenne segretario generale del CCEE, la sede di quest’ultimo venne spostata da Chur a San Gallo. Fürer divenne vescovo di San Gallo nel 1995, ma era già stato segretario vicario in quella diocesi per più di vent’anni.

Dopo l’apparente caduta del comunismo, Papa Giovanni Paolo II aveva sperato – in modo ottimista – che i vescovi provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est, grazie all’esperienza maturata attraverso il martirio e vivendo sotto la dittatura, avrebbero contribuito a ravvivare la fede cattolica nell’Occidente. Per esempio, secondo Fürer nel 1993 il papa disse a Martini che auspicava “una maggiore influenza dei paesi dell’Est nel CCEE”.

Come scrive Zulehner nella sua prefazione, Roma stava preparando piani per assumere un controllo più efficace sulla Chiesa cattolica in Europa e per indebolire il CCEE conferendo al papa il potere di nominare il suo segretario e spostando la sua sede a Roma. Tuttavia, molti di questi piani non sono mai stati messi in pratica. Però, come spiega Zulehner, Roma riuscì a “evitare che importanti cardinali europei (come il cardinale tedesco Lehmann) venissero eletti presidenti. I nuovi presidenti erano piuttosto insignificanti”. Roma si premurò anche di mandare delegati alle assemblee e alle conferenze del CCEE, e insistette inoltre nel voler ricevere i discorsi finali del suo presidente prima che venissero pronunciati. Zulehner definisce queste misure uno “strano metodo di controllo”, ma esse rivelano oggi semplicemente che Roma diffidava dell’eccessiva connotazione progressista del consiglio.
Perciò, nel 1990, quando Giovanni Paolo II nominò una commissione preparatoria per l’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi del 1991, “il presidente del CCEE Cardinal Carlo Maria Martini non sapeva nulla della commissione. Il CCEE non vi era rappresentato. Ovviamente”, spiega Fürer, “non si voleva incorporare nella preparazione del sinodo l’esperienza ventennale” del CCEE. “O sarà forse che qualcuno temeva l’influsso di personalità come il Cardinal George Basil Hume e il Cardinal Carlo Maria Martini?”, si chiede, aggiungendo che può anche darsi che esistesse “la preoccupazione che lo spirito secolare dell’Occidente potesse penetrare nei paesi ex-comunisti”. Secondo Ivo Fürer, l’allora Arcivescovo Jan Schotte svolse un ruolo chiave nell’esclusione del CCEE dalle nuove preparazioni del sinodo.

In un suo scritto del mese di luglio del 1991 al consiglio preparatorio, il CCEE propose l’“inculturazione della fede in Europa” e rifiutò l’“atteggiamento moraleggiante” della Chiesa. Il CCEE auspicava anche il trasferimento di potere alle chiese locali.

Durante il Sinodo sull’Europa, che ebbe luogo dal 28 novembre al 14 dicembre 1991, il CCEE ebbe un’influenza piuttosto debole. Come sottolinea oggi Fürer, alcuni leader del sinodo “mostravano col loro atteggiamento di voler indebolire l’influenza del CCEE. Si notava un’atmosfera di inimicizia nei confronti della forte personalità del presidente del CCEE, il Cardinal Carlo Maria Martini. Alcuni parlarono anche di un ‘sinodo anti-Martini’”.

Nel mese di gennaio del 1993 Martini incontrò Papa Giovanni Paolo II in un’udienza privata durante la quale il papa ribadì il suo desiderio di avere un’influenza più forte sui vescovi dei paesi ex-comunisti. Poco dopo, nel mese di febbraio, il papa decise che gli statuti del consiglio dovevano essere modificati e che il nuovo presidente del CCEE poteva essere solamente il presidente di una delle conferenze episcopali europee. Con questa decisione finale si sancì di fatto la rimozione di Martini dal suo ruolo influente all’interno dell’Europa. Essa venne presa nonostante i tentativi di Hume di convincere il papa a permettere che qualsiasi vescovo europeo potesse essere presidente del CCEE. Nel mese di aprile del 1993, l’Arcivescovo ceco Miloslav Vlk divenne il nuovo presidente del CCEE.

Alla luce di questi sviluppi e del fatto che le figure di rilievo del Gruppo di San Gallo – Lehmann, Danneels, Hume, Kasper, Martini – detengono una grande responsabilità sull’indebolimento e sulla perdita della fede in Europa, rimane tuttora un mistero il perché Giovanni Paolo II, nonostante abbia indebolito con successo la loro influenza all’interno del CCEE a partire dal 1993, abbia poi nominato cardinali molti di essi nel 2001. In quell’anno vennero nominati cardinali alcuni membri del Gruppo di San Gallo: Cormac Murphy-O’Connor, Audris Bačkis, Walter Kasper e Karl Lehmann.

E rimane un mistero anche come nel 2013 queste figure, nonostante fossero state rimosse dal CCEE, possedessero ancora il potere organizzativo sufficiente per aver – in tutta probabilità – avuto un’influenza decisiva sull’elezione di Papa Francesco. Nel 2015 la diocesi di San Gallo ha pubblicato una dichiarazione sul Gruppo di San Gallo in cui si afferma che il Vescovo Ivo Fürer “non ha mai celato la sua gioia quando venne eletto l’argentino”.
[Traduzione per Chiesa e Post-Concilio di Antonio Marcantonio]

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Un solo Dio ha fatto di una donna l'essere umano degno della più alta venerazione, un solo Dio ha fatto della donna una madre, una regina, una santa.
Tutti gli altri falsi dei, in un modo o nell'altro, ne hanno fatto carne da macello.

#25novembre

Anonimo ha detto...

1)"... osservare le “esperienze vitali” della gente di oggi..."

2)"...“Evangelizzazione significa che la Chiesa apprende e insegna”. .."

3)"...abbia poi nominato cardinali molti di essi nel 2001..."

Le 'esperienze vitali' sono sempre quelle, cambiano i tempi, cambiano le mode le esperienze vitali non cambiano. Eppoi sotto sotto sempre di sesso si tratta.

La Chiesa, nella sua ala sinistra, era chiusa all'apprendimento della Parola del Signore Gesù Cristo, questo è l'unico suo apprendimento che giustifica davanti a Dio e davanti agli uomini la sua esistenza ed il suo compito docente.

Nel 2001 Giovanni Paolo II era già ammalato, non è da escludere che qualche passacarte gli abbia detto che stava firmando una documento mentre stava firmandone un altro. Un carta vince carta perde, messo in atto da qualche 'uomo di fiducia'.

Anonimo ha detto...

Prima che il Femminicidio fosse....

Una giovane ragazza egiziana, di nobile famiglia, è stata barbaramente uccisa in odio alla sua fede cristiana. Si chiamava Caterina ed era andata ad una festa nella sua città Trovandosi in mezzo a bagordi di ogni tipo, le hanno proposto di adorare false divinità ma lei ha opposto un fermo rifiuto. Così l’hanno torturata a morte. Prima l’hanno attaccata ad una ruota dentata che doveva straziarla, ma questa si è spezzata prodigiosamente ed allora l’hanno finita decapitandola.

Stiamo parlando di Santa Caterina d’Alessandria e il suo martirio è avvenuto nell’anno 305. La Chiesa Cattolica la onora e la venera il 25 novembre, almeno dal IX° secolo, non avendo certo avuto bisogno che l’ONU, nel 1999, dichiarasse il giorno della sua memoria liturgica “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì

L'onda lunga di San Gallo ha detto...

"In Veneto abbiamo il primo vescovo formalmente apostata che chiede scusa ai divorziati che vivono una condizione di concubinato per ammetterli al Sacramento Eucaristico
Si chiama Renato Marangon ed è stato nominato vescovo da Papa Francesco nel febbraio 2016".
I frutti marci di amoris laetitia

Anonimo ha detto...

segue%

...
La procellosa e trepida
Gioia d’un gran disegno,
L’ansia d’un cor che indocile
Serve, pensando al regno; (40)
E il giunge, e tiene un premio
Ch’era follia sperar;

Manzoni, Il cinque maggio.

Bah ! ha detto...

Premetto di essere ignorante in tutto ( specie nelle cose di Dio ) e mi scusera' se mi permetto di essere in disaccordo : i frutti marci sono nelle nostre teste , nei nostri cuori che nonostante tante Messe e Confessioni e Comunioni e Omelìe non si sono trasformati in cuori di carne . Perche' l'Amore non e' amato , l'Amore non e' cercato , adorato , implorato . Il fatto e' che e' faticoso assomigliare all'Amore , bisogna assoggettare la propria volonta' a quella di Lui che vuole solo il nostro eterno bene e a noi la volonta' di Lui ci va stretta , l'eternita' ce la creiamo noi su questa terra . Questo e' il punto ! Il punto e' che non amiamo piu' NSGC non studiamo piu', non ci riempiamo piu' di Lui , siamo vuoti , completamente vuoti sed pieni di sufficienza . A volte mi domando perche' si ricerca tanto sta' collegialita' e mi rispondo ( da ignorante , l'ho premesso ) che forse e' per l'invidia ; l'invidia di sentirsi migliori di un altro , piu' capaci , piu' intelligenti e dovergli ubbidire . La gerarchia ci va stretta , vogliamo dire la nostra , far valere il nostro punto di vista , perche' deve valere piu' di me : tutti uguali , tutti uguali , siamo tutti uguali ! "Tutti uguali e' il leitmotiv ( motivo guida ) che ci perseguita ...

Anonimo ha detto...

Permettetemi , prego , una domanda ( forse una illazione ) :
Se la massoneria ecc. ecc. (come abbiamo visto) si e' proposta di abbattere la Chiesa dall'interno , e' possibile che abbia introdotto proprii "agenti" recitanti da preti ? E ancora e' possibile che ci siano stati finti preti in realta' massoni travestiti ?

mic ha detto...

Bah!!!...

Bah ! ha detto...

Era a commento dell'interv. del 25 novembre 2019 09:47

fabrizio giudici ha detto...

Il Papa sostituisce il suo primo segretario:

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/vaticano-lascia-segretario-papa-pedacchio-cc3861ea-e8f5-4223-b6f6-50f33c998eac.html

Onestamente nella vasta uranografia ecclesiatica questo tizio me l'ero perso: non ho la più pallida idea se è una notizia interessante o no.

Anonimo ha detto...


Le critiche generiche alla massoneria danneggiano il blog oltre a non
dimostrare niente.

I ripetuti accenni di certi commenti al complotto massonico contro
la Chiesa o ai catto-massoni che sarebbero all'opera dentro la Chiesa
sono tra i commenti che vengono utilizzati per denigrare questo blog,
anche a livello internazionale.
Il discorso, peraltro sempre generico, sulla massoneria causa di tutti
i mali e in particolare della crisi della Chiesa, viene considerato
tipico di elementi fondamentalisti incitanti all'odio e poco preparati.
Questo, nonostante la massoneria non venga mai nominata nel "salotto
buono" del politicamente corretto come una associazione da proteggere.
Attaccare in questo modo la massoneria è considerato "fascista".
In effetti Mussolini era fortemente contrario alla Massoneria. Quando
era segretario del Partito Socialista tentò di stabilire la incompatibilità
tra socialisti e massoni. Rifece la cosa una volta al potere, fu
una delle sue prime iniziative: l'incompatibilità fra iscrizione al
PNF e quella alla Massoneria, nel 1923. I massoni che avevano appoggiato
il fascismo, quelli legati alla Grande Loggia di Londra non quelli di
obbedienza del Grande Oriente, francese, "democratici" e fortemente anticlericali, si
sentirono traditi e non gliela perdonarono al futuro "Duce".
Quanto esposto potrà piacere o meno a certi commentatori, ma
andava detto per renderli edotti di certe realtà del mondo nel
quale viviamo, che loro sembrano ignorare del tutto.
Le critiche alla politica o alla visione del mondo della Massoneria
andrebbero fatte entrando specificamente nel merito delle questioni.
Se poi si preferisce sfogarsi contro il mondo ladro nei rispettivi
commenti, si faccia pure.
Io fossi Mic non pubblicherei più alcun commento generico contro i
massoni, che spesso assomigliano a quelli che si facevano al bar.

fabrizio giudici ha detto...

@anonimo 20:54

viene considerato tipico di elementi fondamentalisti incitanti all'odio e poco preparati.

Qualsiasi cosa si dica contro il pensiero dominante provoca lo stesso giudizio, dunque personalmente me ne frego (*). Noi dobbiamo dire la verità, non preoccuparci di quello che pensano gli altri.

Detto questo è vero che si invoca la massoneria spesso a sproposito, ma si è sempre fatto presente. I commenti devono essere circostanziati, come su tutto. Fatta questa premessa, ci sono motivi fondati per tirare in ballo la massoneria su molti aspetti. Non so a cosa ci si riferisca con "ambienti internazionali", comunque li libro "Infiltration" di Taylor Marshall, noto a livello internazionale, documenta molti aspetti di infiltrazione massonica nella Chiesa Cattolica.

PS Tutto il discorso sul "fascismo" vs massoneria è molto confuso. Primo perché ho detto sopra che ormai è impossibile evitare l'epiteto di fascista qualsiasi cosa si dica; secondo perché i rapporti tra massoneria e fascismo furono molto più complessi, tanto da rendere inconsistente la conclusione che attaccare la massoneria sia "fascista":

https://lanuovabq.it/it/quello-stretto-ignorato-legame-tra-massoneria-e-fascismo

(*) Dire “me ne frego” sarà sufficiente per essere additato come fascista?

Anonimo ha detto...

"... Il Cardinal Silvestrini, della Curia Romana, era un simpatizzante e stretto collaboratore della CCEE nell’Urbe. (Più tardi anch’egli entrò a far parte del Gruppo di San Gallo.)..."

Il Cardinal Silvestrini, che fu citato dal Cardinal Bertone come molto potente, è stato mentore di Conte, che ha buoni rapporti con il Papa regnante, che aveva buoni rapporti con Silvestrini, che entrò a far parte del gruppo di San Gallo. Siamo davanti ad una rete ecclesiastico/politica di tendenza progressista, in cui ogni uomo è un nodo della rete appunto. Non sarebbe da escludere l'ipotesi che le campagne contro Salvini,fascista, populista,sovranista ed altro, che vengono da Oltretevere, siano un sostegno implicito a Conte, pupillo dell'amico defunto, da parte del Papa regnante, la cui elezione fu preparata dal circolo di San Gallo di cui il defunto Cardinale Silvestrini fu membro. Perchè questo sostegno indiretto a Conte? Forse perchè sanno che le elezioni in Italia potrebbero non essere così lontane e..Conte deve crescere e Salvini diminuire. Il pupillo di Silvestrini, se le cose stessero così, non appartenendo a nessun partito, benchè il FQ l'abbia sempre incensato, troverà certamente un contenitore entro cui presentarsi alle elezioni ma, fin qui contenitore o non contenitore, appoggio Vaticano e dei giornaloni o non appoggio la sua posizione davanti agli Italiani è deboluccia. Staremo a vedere. Potrebbe darsi che il Papa regnante abbia deciso di prendere il posto del defunto Cardinale Silvestrini quale mentore supplente di Conte da un lato, e dall'altro si troverebbe non solo ad essere il capo della chiesa fu cattolica ma implicitamente anche, per interposta persona, capo del governo italiano. Se così fosse per noi sarebbe la rovina, per loro il trionfo.

Andrea P. ha detto...

Qui più che soffrir leggendo i reportage che arrivano dal fronte, dovremmo esser organizzati per fronteggiar al meglio questa guerra!

Catholicus ha detto...

Ma di fatto il cesaropapismo c'è già, poiché i poteri forti (massoneria et similia) che hanno imposto Bergoglio a capo della fu Chiesa Cattolica sono gli stessi che hanno imposto Conte, silurato Savona e poi lo stesso Salvini. Eh si, siamo proprio vicini a quanto descritto dalla Madonna a Suor Lucia "quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi ...alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà". Lasciamoli quindi al loro delirio di onnipotenza: più saliranno in alto, più forte sarà il botto che faranno cadendo col sedere per terra"

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/11/25/le-lunghe-radici-del-modernismo-massoneria-cattolica-che-sempre-ritorna/amp/

A domani .. ha detto...

MERCOLEDÌ, 27 NOVEMBRE
FESTA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Ore 11.30: Benedizione dei bambini ed imposizione delle Medaglie Miracolose
Ore 12: Supplica della Medaglia Miracolosa e S. Messa presieduta dal Parroco, P. Giacomo M. D’Orta
Ore 15.30: Preghiera del Rosario di Conversione (Ora di Guardia)
Ore 17.30: Processione Aux flambeaux con il venerato Quadro della Madonna del Miracolo fino a P.zza di Spagna. Preghiera dell’Angelus alla Colonna dell’Immacolata e al rientro, Supplica della Medaglia Miracolosa. La processione è animata dalla Banda Musicale Roma Capitale, diretta dal M° Domenico Teofili.
Ore 18.00: Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Card. Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; i canti sono eseguiti dai Cori Ars Nova e B. Angelico della Minerva, diretti dal M° Valentina Rivis.

GIOVEDÌ, 28 NOVEMBRE
MEMORIA DI SANTA CATERINA LABOURE’, VERGINE E APOSTOLA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
A partire dalle ore 7:30: Rosario e S. Messa in diretta con Radio Maria.

https://www.facebook.com/madonnadelmiracolo/photos/a.600497963349525/2687647784634522/?type=3&theater

Ave Maria !

Ave Maria ! ha detto...

Catechesi sui "Novissimi" a cura di Padre Giacomo D'Orta
Parroco della Basilica di S.Andrea delle Fratte - RM -

Santuario Madonna del Miracolo

https://www.youtube.com/watch?v=4Jvtn2yB_q8&feature=youtu.be

Anonimo ha detto...


"Si invoca la massoneria spesso a sproposito ma si è sempre fatto presente
che i commenti devono essere circostanziati etc."

-- Qualcuno l'ha fatto presente, ogni tanto, ma con poco successo (vedi commento in questa
colonna a firma Catholicus, che per l'ennesima volta scrive: "i poteri forti (massoneria et similia) che hanno imposto Bergoglio". Sono frasi fatte, in mancanza di un fatto preciso.
-- Mi ricordo che tempo fa quando un noto sociologo italiano fece una lista di siti c.d.
fondamentalisti, includendovi il presente, per accusarlo (erroneamente) di livello intellettuale scadente, citava malignamente un commento nel quale si inveiva contro "i catto-massoni al potere nel Vaticano" (cito a memoria), commentando, all'incirca: - ecco, si pubblica roba del genere.
-- Che ci possano essere e ci siano infiltrazioni massoniche in Vaticano non sarò certo io ad escluderlo. Vedi la Lettera del card. Ravasi ai massoni, p.e. Però la critica andrebbe fatta appunto in modo circostanziato, come fa alle volte p.e. il blog Corrispondenza Romana.
Non si riesce a capire che l'invettiva antimassonica generica appare dilettantesca e fa solo danni. Perché offrire all'Avversario pretesti per colpire? Cioè per tirare in ballo il concetto di "hate speech", utilizzato per colpire discriminatamente una parte politica (quando è poi quella di sinistra la maggior protagonista del linguaggio da guerra civile - la maggiore però non l'unica).
-- Gli "ambienti internazionali" sono quelli dei blog anglosassoni che hanno scoperto il blog di Mic dopo che ha pubblicato, unica in Italia, la famosa Lettera Aperta ai Vescovi che accusava il papa regnante di eresia - mettendolo ovviamente nella lista dei cattivi.
-- Che ci sia stato uno stretto e ignorato legame tra massoneria e fascismo è tutto da dimostrare. Allo stato, i fatti sono: soppressa la Massoneria, e quindi l'eredità ingombrante della componente anticlericale e anticattolica del Risorgimento, Mussolini ha potuto poi procedere a sistemare la Questione Romana con la S. Sede, in modo accettabile anche per la S Sede.
L'antifascismo odierno è "fake" nel senso che è utilizzato a fini di mera politica attuale.
Vedi sinistra in generale, SArdine in particolare etc Ma sembra esistere anche un antifascismo fake di destra o meglio cattolico-tradizionalista, che lo utilizza per svalutare il Risorgimento e l'Unità, Conciliazione compresa (anzi soprattutto), con una saggistica "antifascista" di recente (e non eccelso) conio.

fabrizio giudici ha detto...

"come fa alle volte p.e. il blog Corrispondenza Romana."

Attenzione ai confronti: Corrispondenza Romana non prevede commenti e in nessuno degli articoli pubblicati qui mi pare ci siano riferimenti superficiali al ruolo della massoneria. I commenti sono un'altra cosa. È vero che sono moderati, ma quelli che passano non sono necessariamente in sintonia con la linea editoriale del sito. Non li seguo assiduamente nei commenti, ma cose simili le trovo anche nei commenti di siti americani come ChurchMilitant o OnePeterFive.

Comunque mi ri-associo all'esortazione di non insistere su questioni su cui non si hanno fondamenta solide (un'altra ricorrente è l'elezione annullata di Siri nel 1958).

Anonimo ha detto...

“The Resurrection of Christ”: nella settimana santa del 2020 il seguito del “The Passion” di Mel Gibson
https://www.papaboys.org/the-resurrection-of-christ-nella-settimana-santa-del-2020-il-seguito-del-the-passion-di-gibson/

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto questo ulteriore approfondimento mi domando, questi consacrati modernisti, socialisti, internazionalisti, con una cultura medio alta perché non sono usciti dalla Chiesa e cercato ambienti, lavori, stili di vita più conformi alle loro idee, al loro sentire? Perché invece sono rimasti nella Chiesa contaminandola con i loro pensieri alla moda e con i loro cuori malati? Non riesco proprio a capire, se uno sta male in un posto, dopo attento esame di se stesso e del luogo/ambente, va. Come già scritto dietro questo ostinato modo di comportarsi non vedo altro che un manzoniano odio inveterato verso la Chiesa ma, l'odio inveterato era anche verso loro stessi poichè si costrinsero, per cambiare la Chiesa, non solo a tradirla ed a tradire tutte le loro pecore ma, costrinsero se stessi a mentire a vita, con i loro pensieri, con le loro parole, con le loro azioni, con le loro omissioni si costrinsero ad un ergastolo di ipocrisia. Così è stato per ' il Cardinal Godfried Danneels, il Cardinal George Basil Hume, il Cardinal Roger Etchegaray, il Cardinal Cormac Murphy-O’Connor, il Cardinal Karl Lehmann, il Cardinal Josef-Léon Suenens, l’Arcivescovo Alois Sustair, il Vescovo Josef Homeyer, il Vescovo Egon Kapellari' e Martini, Silvestrini più quasi tutti i papi dal 1958 in poi, senza contare i modernisti della prima ora che pur facendo scandalo e scalpore non fecero carriere da principi della chiesa.

Anonimo ha detto...

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3262_Michael-Matt_Lettera_al_Santo_Padre_26_10_2019.html

"...Santo Padre, ti prego di spiegare in che modo “ascoltare e imparare dai pagani” non è in contraddizione con quella tradizione cattolica che i tuoi predecessori giurarono di difendere..."

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/11/un-vescovo-svizzero-descrive-la.html#links

"...Come affermò Martini nel 1989: “Evangelizzazione significa che la Chiesa apprende e insegna”. Zulehner spiega: “Il processo catechetico viene trasformato in un processo dialogico all’interno delle esperienze vitali dei nostri contemporanei”. Si può qui già vedere il punto di vista lassista sull’insegnamento del catechismo, al posto del quale si vuole promuovere l’idea secondo la quale si dovrebbe imparare dalla gente, un atteggiamento che possiamo riscontrare oggi in modo ancor più pronunciato sotto Papa Francesco..."

Una continuità che giunge fino alla ripetizione degli stessi concetti, con la differenza che, come scritto sopra, con il papa regnante l'apprendimento della chiesa avviene guardando il paganesimo tribale. Bisognerebbe capire se la 'pensata' di Martini del 1989 sia stata originalmente sua o la paternità sia da ascrivere a qualche altro colto pensatore, filosofo, teologo, profeta in linea con le corbellerie novecentesche, figlie del Modernismo. Nella strada e dalla strada imparavano un tempo solo i figli del vento, cioè quelli senza madre e senza padre, a meno che molti di questi consacrati realmente non lo siano stati.

Anonimo ha detto...



La Chiesa "in ascolto" del mondo, un'aberrazione nata col Concilio

La Chiesa che si mette "in ascolto" del Secolo per apprendere da esso è una
aberrazione che nasce con il Concilio Vaticano II.
Il famoso discorso conciliare di Paolo VI dell'incontro tra la Chiesa e l'uomo moderno,
per una sorta di nuovo umanesimo, immagine confusa e contraddittoria.
La Chiesa, nelle dichiarazioni dei suoi più alti
rappresentanti mostrava di volersi tramutare da docente a discente.
Di non credere più nel possesso di una verità assoluta sulla fede e i
costumi, assoluta perché di origine divina, ma di volersi mettere
in ricerca di una verità condivisa con tutto il resto del mondo,
non per convertire il mondo a Cristo, ma per realizzare assieme ad
esso l'unità del genere umano nella pace, nella concordia, nella
uguaglianza, nella democrazia, nella giustizia sociale, portando ad una comunità
mondiale che superasse Stati e nazioni. Un'utopia allucinante.
Era il riapparire, in chiave neomodernista, dell'antico errore "millenarista",
quello che vedeva lo scopo del Cristianesimo nella realizzazione di un periodo
di felicità terrena, nuova età dell'oro, che sarebbe durato mille anni,
prima della Parousia di NSGC (mille, in seguito ad una errata lettura di certi
testi rivelati).
Il "mettersi in ascolto" per collaborare col mondo nel perseguire obiettivi temporali,
conformi alle ideologie del mondo, già appare nel proposito roncalliano della (falsa) misericordia che non vuol più condannare gli errori, perché, diceva quel papa, nella Allocuzione di apertura del Concilio, "gli uomini di oggi già li condannano da se stessi"!
Tanto li condannavano, che l'anno prima era cominciata la diffusione della "pillola" negli
USA, un evento letale per la sopravvivenza dell'Occidente.
Nella cultura cattolica d'impostazione modernista i precedenti di questa concezione
errata della missione della Chiesa, p.e. in Blondel, il teorizzatore del "pancristismo",
cioè del significato "cosmico" dell'Incarnazione o dell'esistenza stessa del Cristo
"preesistente", che avrebbe di per sé già salvato tutti.
Z.

Anonimo ha detto...

"... a meno che molti di questi consacrati realmente non lo siano stati..."

scritto come amara battuta, la notte poi ha portato il compimento: nei fatti prima era in uso il seminario minore dove si entrava tra fine infanzia ed inizio adolescenza. Un momento della crescita delicato dai tempi tanto diversi quanto sono diversi gli esseri umani. E' facile pensare che i maestri e gli insegnanti dei giovani seminaristi non fossero mediamente all'altezza del loro delicatissimo compito già molto prima del 1907 anno in cui uscì la Pascendi, quindi ne discende che molti giovani seminaristi crebbero nei fatti senza madre e senza padre e senza veri maestri ed insegnanti, quindi in una sorta di abbandono nel quale violenza, rancore, durezza crebbero come crescono tra i bambini di strada. All'altro polo abbiamo vite, come quella di Tommaso d'Aquino che entrò proprio bambino in convento ma, la sua fede, il suo equilibrio sono stati e sono esemplari per ogni cristiano e come San Tommaso tanti alti Santi che entrarono bambini in seminario. Evidentemente molto dipende dalla famiglia naturale del seminarista, dalla famiglia religiosa da cui viene formato e dalla consistenza della sua vocazione.

Anonimo ha detto...

Pensare che Benedetto avrebbe mai consegnato il papato agli nemici di se e di Giovanni Paolo II non fa senso. Fa la sua rinuncia con tanta fretta affinchè i membri di questo gruppo avrebbero voti sufficienti prima che per motivi di età perdano il voto, fa meno senso. Fa senso che la rinuncia del ministero inveche di munus ha il suo significato.

Anonimo ha detto...

"L'unificazione dell'Europa ci appare come una tappa fondamentale e irreversibile verso la meta finale, che è l'UNIFICAZIONE e la pacificazione del MONDO INTERO..Siamo convinti che la confederazione di un'Europa unita e intera - dall'Atlantico agli Urali, dal mare del Nord al mar Mediterraneo - deve essere proiettata su un orizzonte planetario". (Cardinale Carlo Maria Martini, 1990)
Gratti il modernista e trovi il... mondialista.

Anonimo ha detto...

La preghiera dei fedeli di ieri poteva scriverla Martini, la pace del patto globale mondiale...