Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 27 gennaio 2020

Prima chiarire 'quale' popolo...

Se ne potrebbe parlare molto più a lungo. Ma oggi, oltre che su una breve sintesi in ordine agli esiti della recente tornata elettorale, ci soffermiamo sul cameo che riporto di seguito.
A. Lorenzetti. Allegoria del Buon governo
Sulla recente tornata elettorale, altrove ho scritto: Mala tempora per l'Italia! In Emilia (meno nella Romagna) la macchina dell'odio ha fatto centro, aiutata da ideologia e strutture fin troppo radicate. Se lo zoccolo duro è il "triangolo della morte" (dal saggio di Pansa: Bologna-Modena-Reggio Emilia), e Bibbiano segue a ruota, significa che si tratta di strutture radicate attraverso situazioni condizionanti di tipo orwelliano e da una sorta di sindrome di Stoccolma, nonché di connivenze clientelari tipiche di strutture di potere consolidate, cui soggiace ancora molta parte dei cittadini coinvolti. Nel resto d'italia e per il futuro prevedibilmente non lontano possiamo solo sperare nel vento che sta cambiando... Bisognerà guardarsi dall’endorsement parrocchial-episcopale e dalle sardine di evidente conio sinistroide forse persino sovranazionale. Da non sottovalutare che Bonaccini ha vinto (e di misura) grazie al voto disgiunto. E forse è una vittoria di Pirro a giudicare dal numero dei seggi di cdx... Ho riconosciuto in più occasioni i limiti di un certo tipo di comunicazione e la necessità di uno spessore più esplicitato. Per il resto, a conti fatti, non si è trattato di una plateale sconfitta, anzi si è guadagnato non poco terreno sottratto agli avversari. Si è persa una battaglia "contro tutti", con i poteri forti tipo uno nessuno e centomila. E certamente è una preziosa esperienza di cui far tesoro per il futuro. (Maria Guarini)

Prima chiarire 'quale' popolo...
Matteo Salvini sostiene, sportivamente, che "il popolo ha sempre ragione". È una bella frase che dimostra che sa perdere con stile. Però è non è vero che il popolo abbia sempre ragione. 
Esattamente come la maggioranza che scelse Barabba invece di Cristo non aveva affatto ragione, così i cittadini di Bibbiano, che votando in massa hanno scelto di condividere la responsabilità dei ladri di bambini, hanno torto marcio. Sono complici di chi ha commesso infamie. Sono collusi. Né più né meno di quegli elettori che in altre regioni votano esponenti mafiosi. Parlo di Bibbiano, non dell'Emilia. Di Bibbiano. 
La differenza tra chi la pensa come me e i "populisti" (per i quali in linea di massima simpatizzo) è la consapevolezza che a volte il popolo è corrotto quanto l'oligarchia. Contrapporre un popolo sano a un'oligarchia schifosa è un valido espediente retorico, ma il più delle volte illusorio. 
Se il popolo fosse davvero sano (anche quello che non vota a sinistra, sia ben chiaro) l'elite sarebbe un po' meno schifosa. Vi sono tanti burattini altrettanto ripugnanti dei burattinai. Sono soltanto più stupidi. (Martino Mora)

79 commenti:

RR ha detto...

FELTRI:- Sembra che abbiano vinto la guerra. -
Esatto, loro rimasti lì.La loro unica vittoria (sconfitta tragica per la Nazione, che non hanno mai sentita loro).
Han immaginato e fatto immaginare Salvini come il Duce e la Lega come i Tedeschi, e tutti quelli che han fatto la”resistenza”, tutti i loro figli e nipoti cresciuti in quel mito sono andati a votare per respingere ancora una volta “l’ invasor”.
Non li cambierai mai,non li convincerai mai.


mic ha detto...

Nonostante la rete consolidata favorevole a Bonaccini, come PD non avrebbero mai vinto. Invece con l'effetto-sardine hanno prevalso anche per la grossa visibilità mediatica e relative narrazioni, sfavorevoli con infinite sfaccettature, agli altri partiti di centrodestra, i cui sostenitori erano in netta minoranza (quando non assenti) in tutti in dibattiti. Tranne rare eccezioni. Una violenta e martellante protesta contro la destra senza esclusione di colpi...

Anonimo ha detto...


Salvini non ha fatto nessun errore?

Premesso che era assai difficile battere i postcomunisti (e la sinistra) nella loro roccaforte, dove hanno il potere, con annessi e connessi, dalla fine della guerra, si può forse dire che Salvini ha sbagliato a fare di questa consultazione una votazione nazionale nella quale lui metteva tutto il suo prestigio di leader nazionale, lasciando anche poco spazio alla candidata della Lega. Si è sovraesposto, eccedendo, come nell'episodio della citofonata ai tunisini. Nelle elezioni locali giocano anche situazioni locali, p.e. l'efficienza di certe strutture, che viene premiata (p.e. la Sanità in Emilia dovrebbe essere abbastanza buona).
Era prevedibile che i Grillini delusi avrebbero in gran parte votato PD, tornando alle origini. La sconfitta non è stata tanto di misura, ma abbastanza netta: circa 7 punti percentuali, anche se non nettissima. Da un altro punto di vista, il risultato del Centro Destra dovrebbe considerarsi un successo, nell'Emilia rossa e visto l'impegno estremo della macchina elettorale comunista, che vanta una lunga esperienza, l'appoggio dei sindacati, della Chiesa, e ha ben più mezzi di Salvini. E non ha fatto evidentemente certi errori d'immagine. L'invenzione delle Sardine qualche voto lo ha acchiappato.
SAlvini sembra ossessionato dall'idea delle elezioni. Ma gli avversari sono ben decisi a tirare avanti sino al 2023, anche in odio a lui. Il processo di dissolvimento dei 5S può provocare dei mutamenti però è anche probabile che i 5S si abbarbichino ancor di più alle poltrone. Le elezioni anrticipate si faranno, salvo clamorosi imprevisti, solo se il PD si sentirà sicuro di aver recuperato i milioni di voti "prestati" ai 5S. Si faranno, se i postcomunisti saranno ad unc erto punto sicuri di vincerle, nella contrapposizione bipolare con il centro-destra, eliminata l'anomalia a sinistra, cioè i 5S.
I tre errori di Salvini: 1. L'azzardo della crisi di governo a Ferragosto, un fiasco clamoroso; 2. L'azzardo del farsi processare, facendo votare i suoi a favore, per accuse assurde, mettendosi nelle mani dei giudici; 3. L'aver trasformato le elezioni reg. in politiche, e nel cuore del potere comunista, perdendo poi nettamente.

Sul piano dell'atteggiamento: Machiavelli aveva detto che il Politico (il Principe) deve imparare ad essere "golpe et lione", Salvini vuol invece esser sempre "lione".
Qualcuno gli regali le opere di Machiavelli, basterebbero Il principe e I Discorsi.
Policr.

Una sconfitta salutare/1 ha detto...

Il referendum sulla persona, il taglio dei parlamentari, il proporzionale, il voto disgiunto, il voto frazionato, ponderato, comparato, per lista, per coalizione, le alchimie, i grovigli, gli scenari. La storia futura fatta con i “se”. Ma vogliamo usare il rasoio di Occam, vogliamo dire le cose come stanno, poche e chiare? Le cose stanno che in Emilia-Romagna non hanno voluto rischiare, hanno rifiutato la tabula rasa e riconfermato un mondo, un sistema. Fondato sulla tradizione di un curioso comunismo dei padroncini, tenuti insieme e tenuti a bada dal partito e dal sindacato, sul radicamento del potere, sul concime clientelare di settant’anni di monopolio amministrativo, ma tant’è. Le cose stanno che Bonaccini rimane dove sta, che la sua nomenklatura, insieme a quella nazionale del partito, tira un lungo sospiro di sollievo; assai meno Conte, che dovrà barcamenarsi come e più di prima, molto Mattarella che ha rischiato di dover offrire il suo peggio se chiamato a blindare un governo che comunque nei numeri, nelle proporzioni di forze, non esiste oltre: il movimento-setta di Grillo disciolto o meglio confluito nel partitone rosso, secondo vocazione primigenia.

Le Sardine decisive? Non esageriamo, le sardine sono i soliti agit prop, per dire gli elementi parassitari di tutte le epoche che, come in ogni epoca, passeranno subito all’incasso del servilismo e dell’inconsistenza. Le cose stanno anche che il presunto famigerato sistema Bibbiano continuerà “con più fame che pria”; perché la magistratura inquirente potrà anche accusare, portare prove, ma non è pensabile che poi la magistratura giudicante non prenda atto di un riscontro politico al quale, costituzionalmente, è sempre molto attenta.

Le cose stanno anche che Salvini ha messo paura al grumo di potere emiliano, ha incassato una barca di voti ma non gli è bastato e lui ha sbagliato quel poco o tanto che una certa differenza probabilmente l’ha fatta. Quello svarione della citofonata al presunto spacciatore tunisino! Perché è vero che in giro, segnatamente nelle periferie, nei quartieri degradati e invivibili l’esasperazione per irregolari e clandestini si taglia col coltello, ma a lungo andare satura anche l’ossessione per la mina vagante, per la presenza molesta, per il diverso che porta disagio e inquietudine.

Il populismo di Salvini c’è, ha funzionato, funziona su base leaderistica ma il leader della Lega dovrà porsi il modo, presto o tardi, ma più presto che tardi, di sviluppare una articolazione seria attorno a sé. La Lega non può essere solo lui, nei pregi e nei difetti e anche nel discorso con cui si è lealmente presentato a rendere l’onore delle armi, Salvini ha toccato le solite corde di un populismo melenso e un po’ logoro: l’Italia che è il paese più bello del mondo, i figli che non vede abbastanza, la stanchezza per il bene degli italiani, che si rinnova in ancora maggiore impegno. Sì, ma il treno emiliano e romagnolo è andato.

Che poi i 5 Stelle nella loro pazzia pretendessero di fagocitare il PD e invece si siano ritrovati divorati da questo, si siano ridotti a nutrire un partito talmente malmesso da sparire nella proiezione di Bonaccini, è vero; come è vero che una simile dinamica stabilizza a gioco breve il governo Giuseppi per minarlo in profondità, e come è vero che il partito post comunista, ancora un po’ comunista, reagirà alla maniera comunista di sempre; tutti rilievi veri, fondati ma ulteriori e allora ritorniamo al rasoio di Occam: Salvini aveva la sua occasione ma l’ha mancata e anche lui ne esce indebolito: se non a livello di coalizione, con la rampante Giorgia, Meloni, certo all’interno del partito coi veneti di Zaia, i lombardi di Fontana e in realtà di Maroni, che son lì a fare da tenaglia e se non la faranno subito è perché non conviene, ma sicuramente le ganasce cominceranno a muoverle. Quanto meno per far capire che il verticismo a lungo andare sfocia nell’implosione.

Una sconfitta salutare/2 ha detto...

...segue
La differenza, volendo, sta in questo: che, a livello di segreterie, di partiti centrali Zingaretti non imparerà niente perché è politicamente inetto e perché glielo impedisce l’utilitarismo miope, spocchioso della sua tradizione. Mentre Salvini può, e se vuol durare deve, imparare a evolversi non solo nello stile comunicativo quanto nell’approccio strategico. Già è politico di lungo corso, ha avuto l’enorme merito di resuscitare un partito al 4 percento portandolo a proporzioni impensabili, quasi decuplicandolo. Ma in politica la gloria dura meno di un attimo e se a 47 anni non diventi uno statista non lo diventi più. Perché è con la solidità, con la credibilità che disinneschi i luoghi comuni di sinistra dell’antifà permanente, dell’odio attribuito, del razzismo pretestuoso. Non che il paese si sia risvegliato globalista ed europeista, malcontento e insofferenza sono lì, intatti, dalle Alpi a Capo Passero, in Emilia ha tremato ma retto un grumo radicato ma il governo centrale non risolverà il problema di una cittadinanza che non lo vuole, che lo sente estraneo fino all’usurpazione.

Sta di fatto che l’esito dell’attacco di Salvini si è risolto nel seguente bilancio: “è stata una cavalcata esaltante”. Quanto a dire la fatale mestizia di chi esce battuto. Eppure ci sono sconfitte più salutari di certi trionfi effimeri, basta saperle capire, basta saperle metabolizzare.
Mac Del Papa

Anonimo ha detto...

Max Del Papa
Perché la sconfitta in Emilia può far bene a Salvini
https://www.nicolaporro.it/perche-la-sconfitta-in-emilia-puo-far-bene-a-salvini/

Dal Secolo d'Italia ha detto...

SECOLO D'ITALIA > POLITICA >

“Io, nata e cresciuta in Emilia, vi spiego perchè quella di oggi è una vittoria senza pari”
lunedì 27 gennaio 15:01 - di Barbara Mazzali

Io, nata e cresciuta in Emilia Romagna, vi racconto perché quello conseguito alle Regionali è un risultato straordinario. Vi racconto perché non si poteva fare di più e perché non è una sconfitta per il centrodestra ma una vittoria senza pari.

Quando ero piccola io, venivano a casa i ragazzi del partito a vendere l’Unità e la compravano tutti, anche le famiglie di destra. Perché era il simbolo di un sistema e di un’economia che coinvolgeva (io direi travolgeva) tutto e tutti; in quello che a sinistra volevano far sembrare come un grande abbraccio ma che in realtà era una morsa dalla quale era impossibile divincolarsi. Già nell’immediato dopoguerra l’Emilia Romagna cominciava a creare il suo tessuto connettivo basato sull’ideologia comunista: nascono le Case del Popolo per l’aggregazione sociale; e le cooperative per quella economica. Il Partito garantisce lavoro, carriere, crescita e fondi. Il tutto attraverso una cinghia di trasmissione che oggi ha perso parte della componente ideologica ma ha mantenuto intatta la struttura.

Mettete in fila i numeri dei candidati governatori e scoprirete che è la sinistra ad essere andata sotto

Per la prima volta i vertici del Pd hanno avuto paura

Quello che intendo dire è che i veri comunisti oggi in Emilia Romagna sono pochi (e per di più ben lontani dal Pd!). Ma forte è ancora quella morsa-abbraccio che crea una struttura controllata e controllabile. Dalla latteria sociale nel paesino di cento anime alla grande cooperativa: tutto gira come una cinghia di trasmissione che comprende associazioni, consorzi, Anpi, Arci, banche… Alcune sono produttive, altre vivono di sovvenzioni, in un sistema che ricorda il capitalismo “di stato” cinese, che prevede una dirompente capacità imprenditoriale tutta però controllata direttamente o indirettamente dalle Coop e dall’influenza politica.

Il Pd ha chiamato a raccolta anche i centri sociali

Si capisce bene che queste Regionali erano questione di vita o di morte per il Pd. Quando ero bambina, ma anche fino a pochi anni fa, qui il centrosinistra non faceva neanche campagna elettorale e vinceva con percentuali bulgare. Per la prima volta i vertici del partito hanno avuto paura, hanno sentito che la macchina perfetta cominciava a scricchiolare. E hanno fatto l’unica cosa che potevano fare: hanno chiamato a raccolta tutto il sistema, tutti i singoli ingranaggi e tutti coloro che temevano di perdere la loro situazione di privilegio. Pure i centri sociali e le frange extraparlamentari che, come è noto, non amano il Pd, hanno chinato la testa e hanno aiutato colui che doveva vincere per fa sì che nulla cambiasse.

Ma la macchina della sinistra ha perso pezzi

E così si spiega tutto. Il terrore del cambiamento, lo scricchiolio sotto i piedi di chi comanda da 70 anni, la possibilità di nuovi inserimenti nell’economia e nel tessuto sociale che avrebbero destabilizzato le maglie immobili della sinistra: tutto questo ha fatto sì che vincesse ancora il Pd. Ma la macchina ha perso i pezzi, sotto forma di percentuale e di consenso. La macchina ha rallentato, ha rischiato di fermarsi e c’è voluto il miracolo creato dalla paura per farle passare il traguardo pochi secondi prima dell’avversario.

Sconfitta? Forse potrà sembrare così a chi in Emilia Romagna non ci è nato e non ci ha vissuto. E lo capisco: da fuori è impensabile figurarsi la grande montagna creata dal modello comunista e capire tutte le diramazioni e le dinamiche. Ma credetemi sulla parola, credete a chi conosce questa terra nel profondo: il centrodestra ha fatto un risultato straordinario. Abbiamo sentito l’odore della paura degli avversari e il rumore secco delle lamiere che si piegavano. Il futuro adesso è tutto da scrivere e il centrodestra ci deve credere.
(Barbara Mazzali è consigliere regionale Fdi in Lombardia)

n.c. ha detto...

SINDACO BOLOGNA PREFERISCE ISLAMICI: “ABBIAMO FERMATO GLI INVASORI LEGHISTI”
https://stopcensura.info/sindaco-di-bologna-preferisce-gli-islamici-abbiamo-fermato-gli-invasori-leghisti/

Anonimo ha detto...

Non ci vuole un fine analista politico per capire che la cosiddetta “sconfitta di Salvini” in Emilia-Romagna deriva da due fattori. Entrambi del tutto esterni alla Lega di Salvini. E cioè il crollo catastrofico di Forza Italia fra gli alleati e quello dei M5S fra gli avversari (a favore del PD).

Wisteria ha detto...

E noi che facciamo?
Basterebbe non comprare più alla COOP. Fare a meno del parmigiano reggiano, del prosciutto di Parma e delle piadine.
Non andiamo a Rimini né a Riccione questa estate.
Proviamoci.

Anonimo ha detto...

Io non la vedo come una sconfitta, come giustamente si scrive se il popolo è colluso non avrà capi migliori di lui ma che un commentatore mi citi Macchiavelli, no: il fine non giustifica i mezzi.
Piuttosto Salvini si converta ancora, domenica è stato a Medjugorje, bene, continui il suo cammino verso l'alto. Ma...il popolo pure si converta: ma quando non si convertono neppure i Bassetti & c. è dura. Ha influenzato la lotta di Bergoglio contro Salvini? In un sistema comunista, supportato dal clero , il che è tutto dire, anche questo è servito in una regione rossa, ancora all'ultimo minuto Bergoglio gli si è espresso contro e pensare che sull'aborto non sapeva della politica egli davano fastidio le corone del rosario davanti alle cliniche o la Madonna... da tacitare. Ma chi è lui per giudicare ...disse.

Anonimo ha detto...


IMparare dalle sconfitte, sì, ma chi ci riesce?

Si continua a dire che Salvini deve imparare dalle sconfitte e dagli errori (prevalentemente di immagine, dicono) che fa. Però lui questi errori continua a farli, finora non ha imparato niente di niente. Non riesce a togliersi di dosso quella patina di bulletto da leghista della prima generazione, il marchio Bossi, per così dire. Ogni tanto ci casca. Inoltre, sembra costituzionalmente portato a forme di azzardo politico, con decisioni improvvise e controcorrente che però lo lasciano esposto senza un piano B e finiscono con il chiuderlo in un angolo. Questo è un difetto grave per un politico.
Giusto chiedersi: dietro Salvini chi c'è nella Lega? Temo ci sia il vuoto. Nel senso che "dietro", nei Quadri, di sono i "lombardisti" e i "venetisti", tutta la genìa dei patiti della "autonomia", il fondo antititaliano, dialettale e secessionista che proprio Salvini aveva fatto sparire, con la sua giusta intuizione di fare della Lega un partito "italiano", anzi i l partito nazionale (non nazionalista), inteso a proteggere gli interessi e il buon diritto dell'Italia prima di tutto (e per questo ha preso tanti voti).

Bisogna sperare a questo punto negli errori degli avversari. Ma come indurre gli avversari all'errore? L"errore da fargli fare dovrebbe esser quello di far convincere i PD che ora possono vincere le elezioni nazionali. Salvini, se sapesse giocare d'astuzia, dovrebbe ora smettere di parlare di elezioni e anzi far capire che non ne vuole sentir parlare. Fingere, insomma, di non esser interessato al voto nazionale anticipato, di temerlo. Questo potrebbe indurre il PD a liquidare definitivamente i 5S e ad andare alle urne. (Sarebbero comunque elezioni dall'esito piuttosto incerto, temo).
Tutte le nostre analisi sono comunque pura accademia. L'impressione è che questi politici non si rendano conto di niente, al di fuori degli schemi nei quali sono abiutati a muoversi da sempre.
SAlvini non imparerà nulla, vedremo quanto tempo ci metterà a fare la prossima fesseria.
Il futuro appare sempre più tetro perché manca il consolidarsi di una opposizione degna di questo nome, sia in politica sia in religione.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2020/01/il-pagellone-delle-elezioni-regionali/

Anonimo ha detto...

In Emilia non hanno vinto i comunisti. Non sono più comunisti da un pezzo. Hanno vinto i sinistri arcobaleno, i liberal americanoidi, i seguaci del capitale, i nichilisti feroci, gli amici dei banchieri e della finanza, i mondalisti fanatici, gli immigrazionisti folli, gli ideologi del meticciato, i prezzolati di Soros, i discepoli del conte di Kalergi, gli allievi di Mario Mieli, gli ammiratori di Alester Cwowley, i seguaci di Anton Lavey. Vedi Bibbiano. Se hanno la tonaca adorano anche Pachahama. Hanno vinto loro, non i comunisti, che a parte qualche nonnino si sono estinti come i dinosauri.
(Martino Mora)

Anonimo ha detto...

Sentito Salvini
Sentita Meloni
Sobri, educati, rispettosi dei risultati.
Sentito Zingaretti
Sentito Conte
Acidi, viscidi, pieni di odio nei confronti di una sola persona.
Domenico Napolitano

Anonimo ha detto...


Si saranno estinti come i dinosauri, però la struttura di potere del loro partito è rimasta sostanzialmente intatta e si serve di tutte le tendenze, categorie e persone elencate per mantenersi e prosperare. Se ne è sempre servita, anche in passato. Ora non può farne a meno: crollato il marxismo come ideologia è rimasto solo il radical-chic libertario e libertino, quello massimamente corruttore.

Anonimo ha detto...

Vi prego di guardare attentamente la scritta sul pc di Paragone, quella delle privatizzazione. Bisogna arrivare alla fonte. E' gravissimo.

https://www.youtube.com/watch?v=zlOqjapnN2c

minuto 4:45

Anonimo ha detto...

Capite in che mani è lo zoccolo duro della parte rossa dell'Emilia?

https://stopcensura.info/sindaco-di-bologna-preferisce-gli-islamici-abbiamo-fermato-gli-invasori-leghisti/

fabrizio giudici ha detto...

Ho recuperato il dato che ieri mi mancava, ovvero il dato dei votanti in assoluto. Guardando il trend 2014, 2018, 2019, 2020 si vede una crescita costante e netta dei voti della Lega fino all'anno scorso, po qualcosina è andato perso. Si tratta grossomodo di quindicimila voti (sto tenendo in considerazione a grandi linee la presenza di una lista civica). Poca roba, non è un dramma, non è una sconfitta, ma è certo una battuta d'arresto. Dall'altra parte il PD ha recuperato i voti dal gatekeeper M5S e probabilmente qualcosa dall'astensione, mobilitando il popolo contro "l'invasione fascista". Ora, siccome giustamente sopra è stato detto che il divario tra i voti ai presidenti è stato piuttosto ampio, certo non un testa a testa (stavolta i sondaggisti hanno applicato l'effetto Hillary al contrario), una riflessione la Lega la deve fare. Minimo minimo è stata sottovalutata la difficoltà e allora sarebbe bastato non calcare così la mano sul "se vinciamo in E.R. il governo va a casa". L'esposizione di Salvini in prima persona fa sì che questo respingimento intacchi la sua aura di schiacciasassi, vediamo se ci sarà un impatto sulle intenzioni di voto nazionali (impatto che va valutato non nel breve periodo, anche la mossa agostana costò qualche punto, poi recuperato).

Certo è che nel panorama nazionale il PD può solo dire di aver respinto l'attacco ad una sua roccaforte dopo una gran fifa, e nel frattempo ha perso un'altra regione. Comprendo però la soddisfazione di Zingaretti perché rischiava di essere cacciato malamente dalla segreteria. In compenso Renzi non dev'essere molto contento.

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

Cambiando argomento, ma rimanendo in qualche modo nell'ambito "popolo", segnalo una cosa interessante, anche se dai risvolti ambigui.

Il vescovo Barron (ausiliare di Los Angeles) ha ventilato l'idea di creare una specie di marchio di approvazione per i laici che su internet parlano di dottrina. Potremmo dire che è una specie di imprimatur. Non è un'idea isolata, perché qualche settimana fa Weigel ha suscitato un vespaio invitando i cattolici a seguire solo siti indipendenti ma "istituzionalizzati" come EWTN, CNA, NCR e non quelli più d'assalto (tipo ChurchMilitant, The Remnant o OnePeterFive). Idea stupida davvero quella di Weigel - in Italia vorrei sapere secondo lui chi bisognerebbe seguire, certamente noi e altri siti trad verremmo esclusi, ma credo che finirebbero sotto la sua "censura" anche siti come LNBQ o Il Timone. Weigel secondo me come altri vaticansecondisti da ermeneutica della continuità si trova sempre più in imbarazzo a replicare alle critiche.

L'iniziativa di Barron può sembrare uguale, anche se colgo qualcosa di diverso, se non altro perché non ha fatto nomi, dunque non ha delineato una linea di censura ben definita come Weigel - poi magari la pensa, ma è da vedersi. Al momento la cosa sarebbe sostanzialmente ridicola e controproducente, vista la qualità dei vescovi finirebbero censurate le posizioni ortodosse, ma mi pare significativo che ci si renda conto del caos in cui ci troviamo e che la gerarchia dovrebbe intervenire. Di sicuro è una totale sconfessione di un aspetto del CVII, quello de "lo Spirito soffia dove vuole" perlomeno per quanto riguarda il ruolo dei laici.

La posizione del vescovo Barron è qui:

https://www.ncregister.com/daily-news/catholics-reflect-on-10-years-of-the-good-bad-and-ugly-of-social-media

(commento riscritto eliminando un riferimento inutile ma confusionario, avevo scambiato il vescovo Barron con il vescovo Tobin).

Marisa ha detto...

OT
Psicofarmaci da sballo fra i giovani

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Anonimo ha detto...

https://iodifendoilcattolicesimo.blogspot.com/2020/01/la-cina-e-troppo-vicina-gli-usa.html

Il governo con l’illusoria “via della seta” e la questione 5G; Bergoglio consegnando di fatto al regime di Pechino il controllo della Chiesa cattolica cinese. Il papa argentino del resto da tempo lancia segnali amichevoli a Pechino: si è anche rifiutato ostinatamente di pronunciare parole di condanna delle violenze del regime sui manifestanti di Hong Kong che chiedono libertà. 


Ma la Cina è oggi il problema del mondo e gli Stati Uniti non possono certo sottovalutare lo sbandamento di Roma.

Catholicus ha detto...

@ Anonimo 19:45 . "ancora all'ultimo minuto Bergoglio gli si è espresso contro, e pensare che sull'aborto non sapeva della politica e gli davano fastidio le corone del Rosario davanti alle cliniche o la Madonna" : ma una persona simile, la si può ancora considerare un pastore cattolico? od anche un semplice cristiano coerente con la sua fede? certo che no, lo capisce anche un allievo del primo anno di catechismo; si dimostra un agente dei poteri forti, comunisti, ex comunisti, massoni, globalisti, immigrazionisti, ecumenisti fanatici calabraghe, insomma un superbo ed orgoglioso distruttore della Chiesa Cattolica bimillenaria. Ripensando a quando diceva che la Chiesa non si immischia nella politica, perché stavano approvando la legge Cirinà (uno dei suoi obiettivi, assieme alla sconfitta di Salvini ed all'invasione araba afroasitica dell'Italia e dell'Europa) vien da ridere, tanto è evidente l'ipocrisia delle sue affermazioni. Un politico e basta, niente di più, più ateo dei vecchi comunisti d'antan, almeno quello avevamo ancora un poco di morale cristiana; ricordo infatti quando Togliatti si mise con la Iotti e i suoi lo criticarono perché dava scandalo; per Bergoglio, invece, le convivenze sono migliori dei matrimoni con divergenze e difficoltà.

Anonimo ha detto...

Massimo Viglione
Una semplice amara e inoppugnabile evidenza

Nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018 vi fu un partito che uscì distrutto, il PD. Condannato dalla storia e dagli italiani.
Oggi, dopo nemmeno due anni, il governo dell'Italia è totalmente in mano a questo partito.
Ecco la democrazia liberale, specialmente quella italiana.
Ecco a cosa sono serviti i Cinque Stelle... Lo capite ora o ancora no?
Ecco: pensateci bene quando vedete Beppe Grillo. Pensateci bene al suo ruolo. E a come ha potuto prendersi gioco di milioni di italiani.
Chi continua a illudersi di cambiare le cose utilizzando gli stessi mezzi dei fini cattivi, è un povero illuso, per l'appunto. O è complice.
Solo una radicale mutazione ideologica e politica, strutturale e morale, sociale e perfino spirituale, potrà realmente salvare l'Italia.
Per il momento, comanda il PD. Grazie ai Cinque Stelle e un Presidente della Repubblica messo lì a posta per simili operazioni.
Ma per iniziare questa radicale mutazione, occorre partire dalla formazione ideale, culturale e umana dei giovani e delle persone.
E qui casca l'asino... Perché non solo i partiti di destra, ma nessuno realmente vuole iniziare o appoggiare concretamente tale opera ideale, culturale, spirituale.
E quindi nulla cambia.
Se si vuole veramente evitare il baratro, occorre un grande, immenso coraggio, anzitutto verso se stessi: quello di ammettere di aver sbagliato e di individuare, seguire, sostenere, chi ha ragione. Ma chi ha ragione fino in fondo, per quanto umanamente possibile.
Ovvero chi ha la comprensione dei meccanismi della storia e della politica.
La più difficile di tutte le imprese.

Anonimo ha detto...

I voti di Bibbiano dimostrano una volta di più che la famiglia è sotto attacco. E che siamo ben lontani da un sano concetto di popolo a causa della radicata fede marxista.
Ed è tutto collegato.... suicidi, bibbiano, degrado festival san Remo ecc.......

Anonimo ha detto...

Bonaccini in campagna elettorale parlava di bus gratis, soldi per alluvionati, punti nascita.
E tanti fessi ci sono caduti.
Adesso che ha vinto, dimenticati questi temi parla di ius soli...

E intanto oggi, a elezioni concluse, sbarcano omtre 400 migranti "sequestrati" al largo per giorni senza che nessuno dicesse nulla visto che non c'è Salvini. E in gennaio gli sbarchi si sono quintuplicati rispetto all'anno precedente.
Se questo governo non cade faremo una brutta fine.

Anonimo ha detto...

Voi parlate perché non abitate qui, le cose sono molto diverse da come le percepite voi lontani, andiamo per gradi, MS ha dei difetti di mancanza di leadership strafighettosa, è rozzo nella comunicazione, parla troppo di pancia e dovrebbe riflettere prima di aprire bocca, ma 4 comuni su 9 strappati al PU 75ennale sono un vero e proprio miracolo e i suddetti 4 sono incaxxati assai col PU per vari motivi, se non volete più comprare parmigiano, parma ed altre 'eccellenze' ER, potete farlo benissimo, tanto c'è rimasto solo il marchio, sono stati venduti a multinazionali, i maiali vengono dall'esteuropa e l'olio da tutto il bacino mediterraneo, UE o non UE, FE RN PC PR non sono poi così male come bottino, i commies grassi e ricchi della padania col culo incollato alle poltrone ormai da 80 anni o giù di lì,non si scalzano neanche col lanciafiamme, tutto sommato hanno salvato Fort Knox, bisogna vedere se c'è ancora dell'oro o se ci sono lingotti dipinti come negli USA. Ora senza il male assoluto, arriveranno nelle coop di ogni ordine e grado, minori non accompagnati, al modico prezzo di mantenimento in aeternum di 72 euro al dì, e non possono essere rimpatriati in nessun modo, il problema è che sono paki, indiani e orientali vari dell'età delle sardine giovani,30/35 ad andar bene, ultima, Bonaccioni ha fatto campagna non di piazza, ma in teatri, ristoranti chic, bistro et similia, tra la folla mai, lui è radical chic, MS si è scannato per andare in mezzo alla gente a beccarsi insulti ed altro, anche dalla ex CC, leggere per credere il tweet di Spadaro ripreso da Maglie.Poteva andare molto peggio, ringraziamo Dio, Bergonzoni non era il massimo, in Toscana sarà rosso sangue. Lupus et Agnus.

Pazzesco! ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/politica/gesuita-sulla-calabria-elezioni-senza-speranza-1817936.html

Intollerabili dichiarazioni di Sorge sul risultato delle elezioni

Anonimo ha detto...


La vittoria del centro destra oscurata dall'insuccesso personale di Salvini

Queste elezioni regionali sono state un successo per il centro destra : vittoria nettissima in Calabria; avanzata notevole in Emilia-r occaforte postcomunista e regione-simbolo di tutta la sinistra italiana. Quindi? il paradosso sfruttato dai media è questo: avendo Salvini voluto dare uno spiccato carattere nazionale a queste elezioni, con l'idea addirittura di vincerle LUI per poi far cadere il governo, cosa che ha provocato una mobilitazione propagandistica allucinante nella controparte, e non essendo (come previsto) riuscito nell'intento, la "sconfitta" di Salvini ora tiene banco e viene di fatto ad oscurare i successi del centrodestra, che in Emilia continua ad erodere posizioni ai consolidati padroni rossi.
Al di là degli episodi che possono aver fatto perdere dei voti a Salvini, bisogna tener conto delle tendenze di fondo, sono sempre quelle a prevalere. La tendenza di fondo decisiva era rappresentata dal voto in uscita di molti 5S. Come ci si poteva attendere, in Calabria questi voti sono andati massicciamente al Centro Destra, in Emilia al PD. Non era pensabile che i voti emiliani andati ai Grillini, voti quasi tutti rossi, andassero poi in massa a Salvini. Anche se Salvini non avesse fatto nessun errore di immagine e strategico nella campagna elettorale, l'esito non sarebbe stato molto diverso. Ciò non significa che Salvini non debba migliorarsi, come esigenza, anche perché con certe sue uscite e scelte non fa altro che aumentare il numero dei suoi nemici, forse anche all'interno del suo partito o comunque del centrodestra.
A latere, preoccupa la dichiarazione delle Sardine, di essere un movimento che si presenterà sempre a riempire le piazze ogni volta che ci saranno elezioni. Tradotto: un movimento di disturbo di massa del Centrodestra, organizzato dai postcomunisti per influenzare con il peso della piazza le elezioni politiche. Si tratta di un comportamento politico come minimo antidemocratico, che usa la violenza sotto forma di minaccia del numero, della piazza in apparenza pacifica ma in realtà mobilitata per intimorire l'avversario.
Policratico

Rr ha detto...

Lupus,
concordo con te mille x mille.
A Milano fecero fuori Moratti, perché col suo piano regolatore, sec.loro, avremmo avuto colate di cemento su colate di cemento.
In realtà perché non c’era trippa per i loro gatti. E non parlo della vicenda SEA, uno scandalo che nessun magistrato ha voluto indagare.
Fatta fuori lei, le colate sono arrivate comunque, ma erano di sinistra, quindi ecologiche e belle a prescindere.
Domenica andremo a piedi, perché, dopo quasi 10 anni di Area C e due di Area B, l’aria è inquinata. Ed allora a che servono le due aree? Semplice, a rimpinguare le casse del Comune che così può distribuire denaro agli amici degli amici. E creare ulteriori clientele e consenso. Vedi vicenda Expo. Ed intanto i mezzi pubblici costano il30% in più, e funzionano peggio.
Tra un anno due andremo a scegliere il nuovo sindaco: Salah non voleva ricandidarsi, ma ha cambiato idea, una volta ottenute le Olimpiadi. Per amore dello sport ? No, per continuare a fare la cresta, come fa da anni, senza che i solerti magistrati milanesi si agitino anche solo un po’.
Da un certo punto di vista sono contenta di com’è andata. Da un lato, perché se avesse vinto il”rozzo” Salvini, che a tanti eredi di Andreotti, Forlani e company non piace, da ieri avremmo scioperi e manifestazioni di piazza violente, perché è quello che vogliono.
Dall’altro, perché forse, ma solo forse, tanta gente con la puzza sotto il naso, i cosiddetti “moderati”, quando avranno tassate la prima e seconda casa, aumentata ancora la tassa di successione, il negher sotto casa che fa apprezzamenti sulla figlia, ed il macchinone bloccato perché “Greta ce lo chiede”, ed il figlio che cambia sesso ogni tre mesi, forse, ripeto forse, si sveglieranno, e faranno meno gli schizzinosi.
Infine, Lupus, i tuoi conterranei lo sanno che il Profeta proibisce la carne di maiale ed il vino ? Che fine faranno le relative aziende
agroalimentari ?
Intanto io inizio a boicottare.

RR
RR

Anonimo ha detto...

" la dichiarazione delle Sardine, di essere un movimento che si presenterà sempre a riempire le piazze ogni volta che ci saranno elezioni. "

1) Nuovi posti di lavoro ?

2) Aggiungi un posto a tavola ?Della serie nuovi apprendisti politici crescono ?

Silente ha detto...

E' già stato ben osservato, qui, ma vale ripetersi: in Emilia governa una mafia rossa che ha occupato tutti, ma proprio tutti i centri del potere: Regioni, Comuni, ASL (come dimostra il caso di Bibbiano), Consorzi comunali e poi cooperative rosse (grande distribuzione, costruzioni, servizi, agroalimentare), ARCI (pensate alla rete delle "case del popolo"), associazionismo di sinistra, Legambiente, Slowfood, Arcigay, ANPI e decine di altre associazioni, i sindacati che fiancheggiano il regime rosso e vigilano sulla fedeltà dei lavoratori. Poi potenti, influenti e autorevoli (sono sempre "autorevoli", loro) centri culturali e pensatoi come Il Mulino e Nomisma. E ancora: scuole, Università (trovate un docente all'Università di Bologna che si dichiari di destra!). Stampa locale in mano a Repubblica. I centri sociali che fungono da "guardie armate": aggressioni, pestaggi, vandalismi contro i dissenzienti. I comuni governati dalla destra vengono boicottati dai consorzi, i loro esponenti minacciati (ci sono le registrazioni telefoniche delle minacce di qualche giorno fa). Nelle scuole la propaganda antifascista, antirazzista, omosessualista, genderista e a favore della sinistra è martellante e costante. Gli imprenditori spesso sono costretti a rivolgersi a cooperative e aziende "amiche" del potere rosso, altrimenti rischiano. Per questo sono sempre stato scettico sulla possibilità di una vittoria del Centrodestra. Anche se fosse avvenuta, i vincitori si sarebbero trovato di fronte un muro di boicottaggi, mobilitazione costante dei centri sociali, continue azioni giudiziarie, impossibilità di portare a termine i programmi.
Occorre che la Destra (del centro, berlusconiano e no, non me ne frega nulla, non esiste e comunque è politicamente "dall'altra parte") si renda conto che non basta vincere le elezioni se non si inizia, contemporaneamente, una "lunga marcia" attraverso le istituzioni, la cosiddetta "società civile", che porti alla costruzione di un contro-potere culturale e civile, prima ancora che politico. Non basta conquistare voti se poi non si si è in grado di incidere sulle mentalità collettive, sul sentire comune, sulle idee percepite come "doverose" perché imposte dal "politicamente corretto".
Sì lo so, è una lunga marcia, ma dobbiamo pur cominciarla.
Silente

Marisa ha detto...

OT

Master Scienza e Fede:

https://upra.us13.list-manage.com/track/click?u=855c7419b0ab76140307d3dde&id=bac7854564&e=1f87d01984

mic ha detto...

Quanto accaduto è servito per mostrare che siamo in un sistema totalitario in cui, oltre a strutture di potere e clientele consolidate, c'è l’olio di ricino mediatico che viene somministrato ininterrottamente e a differenza del Ventennio non passa dopo due giorni, ma lascia ferite e infanga le persone. Nessun media entra nel merito degli argomenti, ma focalizza alcuni scivoloni e batte sempre su quelli. E, alla fine, con la demonizzazione dell'avversario, soprattutto nella massa (che non è popolo), il fango resta... E dunque diventa più difficile e arduo il compito dell'informazione corretta.

Anonimo ha detto...

Maurizio Belpietro:
È la sinistra che specula sugli immigrati.

Centinaia di stranieri sono stati tenuti fra le onde nel Mediterraneo fino alla fine delle elezioni. I giallorossi non hanno sentito l'esigenza di accoglierli e le Ong hanno atteso pazientemente al largo, anziché sfondare i blocchi navali come fece Carola Rackete.

(E nessuno dice niente - Patronaggio non pervenuto - perché non c'è in ballo Salvini)

fabrizio giudici ha detto...

Concordo con le osservazioni di Silente sulla necessità della lunga marcia e ne approfitto per ricollegarmi ad un'interessante intervento di Super Ex da Tosatti. Super Ex ci ricorda, qualora sia necessario, che nella Lega non sono tutti nostri amici. Tra i presidenti di regione Fedriga lo è, Fontana e Zaia no. Non lo è neanche la Bergonzoni. Super Ex è anche troppo ottimista nel metterci dentro Toti: io mi ricordo bene Toti in FI tra i favorevoli alle unioni gay. Il sindaco Bucci, che è espressione di Toti, l'anno scorso fece un blitz al Gay Pride accennando ad un possibile patrocinio per l'anno prossimo. Qui a Genova mi immagino cose turche quest'anno, specialmente se - come pare quasi certo - ci sarà un nuovo vescovo (cose turche nel senso che Bagnasco già fece il disastro che ricorderete, quindi si andrà oltre).

Il problema però è che Super Ex fa questo discorso in relazione alla sconfitta della Bergonzoni. Io francamente su questo ho dubbi: se è vero che dobbiamo stare bene attenti a quelli che sono nostri alleati per davvero e quelli che lo sono per opportunità, non penso proprio che oggi un candidato convintamente cattolico sia favorito elettoralmente. Certamente di quei temi all'elettorato non frega niente - anzi, abbiamo avuto una clamorosa conferma con la questione di Bibbiano.

Negli USA si vede chiaramente un'inversione di tendenza su certi temi (le nuove generazioni si stanno spostando su posizioni contrarie all'aborto, anche se in formula di compromesso) e l'onda arriverà anche da noi. Va anche detto però che l'aborto è solo uno dei temi, e le nuove generazioni sono anche sempre più favorevoli ai sodomiti. Tutto molto complesso.

fabrizio giudici ha detto...

PS Toti non è della Lega, ma ci siamo capiti.

fabrizio giudici ha detto...

Recentemente ho "studiato" un po', facendo qualche approfondimento sulla situazione. Ovviamente non ho scoperto niente che non si sappia già, ma mi sono fatto un po' di ordine in testa. Lo scoramento che ne è conseguito deriva dal constatare che noi cattolici non siamo capaci di fare proposte alternative (da qui la necessità della longa marcia, il problema è che non vedo nessuno che la inizia). Se guardiamo sinteticamente e un po' rozzamente, per necessità di sintesi, a quello che abbiamo visto negli ultimi centocinquant'anni vediamo tre aree politiche: comunismo, fascismo/nazismo, liberismo. Premessa: fascismo e nazismo sono cose molto diverse, purtroppo però il fascismo italiano si è impiccato al nazismo; ma preferisco rimanere sul numero tre per sintesi.

Fascismo e nazismo sono nati in reazione al comunismo; poi liberismo e comunismo si sono alleati per eliminare fascismo e nazismo; poi il liberismo ha eliminato il comunismo. In tutti i casi non siamo stati capaci di uscire da queste tre ideologie affidandoci ad una per sconfiggere quella che veniva ritenuta più pericolosa in un certo momento.

Per assurdo, oggi vedo ancora questo schema, solo in un contesto più caotico. Il nucleo più interessante della Lega è dato dalla coppia Bagnai / Borghi, con Bagnai che - anche per questioni del suo profilo personale - è molto strutturato anche dal punto di vista culturale. Tra le note decisamente positive è che Bagnai - e tutto il suo gruppo di A/Simmetrie - amplia il discorso oltre il confine economicista. Ridurre tutto all'economia è un altro aspetto asfissiante di tutto il dibattito politico: aspetto nato già nel novecento e diventato sempre più rilevante. Se ci pensate le campagne elettorali ormai vertono quasi totalmente sulla politica economica (la questione pubblica sicurezza è un'eccezione recente). Di Bagnai & co. è estremamente interessante il fatto che facciano in discorso complessivo (da quelle parti il tema culturale dello sradicamento, dell'emergenza famiglia eccetera è parte del ragionamento ed è evidente che non è fatto solo strumentalmente per fini elettorali) e che Dio faccia parte del discorso. Il rovescio della medaglia è che quell'impianto ha radici marxiste... con alcune conseguenze paradossali, tipo trovarsi certi personaggi che da un lato fanno analisi ineccepibili di alcuni problemi, dall'altro hanno il coraggio di rimpiangere l'URSS, degradata ingiustamente. Insomma, pare che si stiamo riducendo allo schema ternario con cui ho aperto il commento, ovvero riaffiancarsi al comunismo per combattere il liberismo, oggi individuato come problema principale.

D'altronde questo schema è una delle due gambe del cosiddetto rossobrunismo.

Onestamente è desolante. Non c'è nessuna proposta concreta che, partendo dal presupposto che la triade ideologia di cui sto parlando è il frutto avvelenato dell'Illuminismo, e prima ancora della Riforma Luterana, sia in grado di rigettarla interamente e proporre una soluzione che stia al di fuori.

fabrizio giudici ha detto...

Una correzione al mio commento sopra: ho usato il termine "eliminare" nel descrivere i conflitti tra la triade. Ecco, bisogna dire invece "combattere", certamente con lo scopo di eliminare, mai raggiunto perché tutte e tre quelle ideologie sono ancora vive e combattono contro di noi.

Anonimo ha detto...

Chi scambia il legittimo desiderio di difendere i propri confini 🇮🇹 e l'identita' culturale per istigazione all'odio, è in malafede

Anonimo ha detto...

"...Da un certo punto di vista sono contenta di com’è andata. Da un lato, perché se avesse vinto il”rozzo” Salvini, che a tanti eredi di Andreotti, Forlani e company non piace, da ieri avremmo scioperi e manifestazioni di piazza violente, perché è quello che vogliono..."

Ripropongo ed evidenzio questa considerazione di RR e di nuovo sottolineo:

"...perché se avesse vinto il”rozzo” Salvini,...da ieri avremmo scioperi e manifestazioni di piazza violente..."

Condivido totalmente, è stata una Grazia! Ora l'opposizione deve fare il suo dovere all'interno, senza badare a stanchezza e noia.L'opposizione deve studiare tantissimo perché loro l'amministrazione la conoscono ad occhi chiusi, i regolamenti, le leggi li hanno formulati con calma ed occhiuta cognizione delle loro cause dissolutrici. Quindi bene, benissimo così. La parte durissima comincia ora, che Maria Santissima vi illumini, vi protegga e vi sostenga nella lotta quotidiana.

mic ha detto...

Caro Fabrizio, concordo decisamente e aggiungo quanto ho scritto altrove.

La nostra è una marcia : Silente (che è anche un combattimento : Fabrizio) spirituale prim'ancora che civile... Chi ne è consapevole può proporla ma soprattutto deve viverla, sia pure in minoranza (il lievito che si confonde nella pasta... ) nella sua situazione e mettendo a frutto tutti i suoi talenti. Solo questa può essere l'anima di un'autentica ripresa che coincide con l'inversione del processo degenerativo della nostra civiltà. So che con l'aria che tira può sembrare utopia; ma, poiché non saremo soli nella buona battaglia (chi è Chiesa militante sa di cosa e di Chi parlo), potremmo alimentare la speranza.

Una cattolica ha detto...

Certo è giustissimo: solo guardando verso l'Alto, il Cielo e la Madonna il nostro Capitano ce la farà. Ma bada bene, caro lettore, che guardi alla Madonna quella Vera, non a quella satanassata di Medjugorje! Ma non li avete ancora aperti gli occhi??? Ma a quando aspettate, alla fine dei tempi ad aprirli? W Maria!! Ma quella VERA, Fatima ad esempio.........

RR ha detto...

E' vero, Fabrizio, che non tutti nella Lega sono cattolici (ma perchè scrivi che non ci è amico Fontana ?), però da qualche parte bisogna pur cominciare. Quindi meglio un leghista governatore di regione che un piddino o finto tale, e soprattutto non un cattocomunista.
Sta a noi elettorato e a quei leghisti cattolici che hanno compiti di amministrazione, cioè consiglieri regionali e comunali ed assessori, influenzare i colleghi di partito sempre di più nel "nostro" senso.
Ma, se questi si guardanp intorno, vedono molti cattolici con la puzza sotto il naso che, o non aiutano (non andando a votare per esempio), o sono ipercritici, o vorrebbero tutto e subito.
Prendiamo la legge 194, e vediamo cosa sta succedendo in USA e da noi. Là, bene o male, la mobilitazione è stata tale in questi anni che ora hanno un presidente (tanto disprezzato da tanti cattolici in Italia) che "c'ha messo la faccia" ed è andato alla Manifestazione di Washington, i cui numeri crescono ogni anno. Là i cattolici attivi in politica stilano liste (che nessuno chiama di proscrizione) di depututati e senatori da votare in base alle loro dichiarate e praticate convinzioni anti aborto. E fanno di tutto, dalla raccolta fondi a video a manifesti, per far conoscere "al colto ed all'inclita" chi votare e chi no.
E noi ?
Peraltro ho letto su FB, ma pubblicato anche su MIL, di un gruppo cattolico che lamentava la scarso appoggio dato da movimenti cattolici alla Lega e Borgonzoni in ER, cioè si chiede attenzione ai politici, ma poi non li si appoggia, o poco, al momento che per loro conta di più, cioè il voto.
"La lunga marcia " gramsciana è partita già sotto il fascismo, ed è arrivata fino ad oggi. La nostra non sarà certo più breve.
Infine: basta tirar sempre in ballo il fascismo, il nazismo, ecc. , per cui non si vota quello perchè viene dal MSI, a sua volta considerato neofascista, o non si vota quell'altro, perchè è di Casa Pound o Forza Nuova. Basta ! A loro, i sinistri, non frega niente se uno era nella STASI (questo succede in Germania) o nelle BR (questo da noi).
Superiamo una volta per tutte il XX secolo ! Ed evitiamo di metterci anche noi in fila per la foto di rito del 25 aprile, il 27 gennaio o il 1 maggio !
Voltiamo pagina !

RR

PS: E NON GUARDIAMO SANREMO !!!!!!!!!!


Viator ha detto...

proposito di ius soli partito islamico e ripresa degli sbarchi.

« Quando il cittadino accetta che chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è nato, quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine, cosi' muore la democrazia, per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo » PLATONE, 'La Repubblica' (LIBRO VIII)

Anonimo ha detto...

La marcia è già iniziata, occorre continuarla. I primi risultati sono straordinari. Lo garantisce un immigrato di origine campana che vive da 40 anni in ER. Bisogna insistere e lavorare bene.
Alfonso Aliberti

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

Interessante analisi di Fontana:

https://lanuovabq.it/it/dopo-elezioni-per-i-cattolici-una-strada-dal-basso

Un passaggio:

I cattolici-che-intendono-distinguersi-dai-cattolici-democratici non devono pensare di essere stati sconfitti dall’esito elettorale, prima di tutto perché essi non si consegnano a nessuna parte politica, e poi perché gli esiti elettorali dipendono da mille variabili, molte delle quali imponderabili. Certamente essi non potevano votare Bonaccini, ma con ciò non si sono fatti Salviniani.

Mia preoccupata riflessione.

Che ci sia un problema di cattolici “veri” che non si vogliono fare salviniani è noto. Se vogliamo l'analisi la fece bene Adinolfi tempo fa, poi sbagliando clamorosamente nel proporre il PdF come indipendente, sopravvalutando enormemente le proprie possibilità.

In Emilia Romagna il PdF ha fatto un passo avanti importante, presentandosi in coalizione con il centrodestra. Dunque i cattolici che non volevano farsi salviniani (o meloniani, che era un'altra opzione) potevano farsi adinolfiani *finalmente senza doversi condannare all'irrilevanza*. Ma il PdF ha preso lo 0,2%, dunque un disastro totale. A Bibbiano se non erro lo hanno votato in due. Non ho visto quali fossero le performance in passato in quella regione, ma mi pare fossero superiori.

Che è successo? Visto che ormai lo schieramento era lo stesso gli adinolfiani si sono fatti direttamente salviniani, oppure hanno disertato in massa perché erano schifati da Salvini anche in coalizione? Insomma, i cattolici-non-democratici chances in Emilia Romagna ne avevano. Non vorrei che alla fine fossimo in presenza di molta gente con la puzza sotto il naso.

mic ha detto...

Fabrizio, è lo stesso problema che mi ero posta anch'io dopo aver captato lo stesso principio in un articolo di Tempi. 
Tra ruiniani, bergogliani, bassettiani e adinolfiani, carroniani & C. siamo messi male.
Stavo preparando un articolo. Sarebbe il caso lo scrivessimo in tandem. Che ne dici?

Anonimo ha detto...

Gl Adinolfiani non avevano e non hanno le radici politiche che hanno Meloni e Salvini, né la conoscenza del campo di battaglia di Meloni e Salvini. La puzza sotto il naso non l'ha solo certa gente, è un male diffuso nelle periferie e nelle buone famiglie in pari grado, è la vecchia superbia per intenderci.

I cattolici veri li ha evidenziati, li sta evidenziando, li evidenzierà la battaglia sul campo, che per noi comprende anche la preghiera, l'offerta, la riparazione, il nascondimento.

Anonimo ha detto...

RR, se voi avete la SEA, noi abbiamo Argenta, informati e capirai perché i comanci (quelli dove trovò rifugio Igor, tanto per intenderci) sono sul piede di guerra e con loro non si scherza, mi chiedi dei maiali? In ER gli allevamenti sono quasi tutti chiusi, arriva carne dall'estero, a volte anche dalla via della seta, non so se mi spiego, allevamenti suinicoli resistono da voi in Lombardia, fino a che Salah quel che sarà, BTW in città è stato un plebiscito x la Lega, il nostro sindy non si fa più vedere in giro, ribadisco che è stato un successone, miracolo senza S.Gennaro. I cattolici da noi contano nulla, quindi c'è poco da sperare, però il malcontento cresce e pure la rabbia, il SSN o ASL non funziona, i PS sono diventati l'OK Corral, richiesta vigilanza armata, nel parco Fratelli Cervi, un tempo fiore all'occhiello del PU, ci sono 58 pushers ufficialmente riconosciuti e schedati, quelli no, solo Allah sa quanti sono, neri per caso 'minori' ,ovvio, a scelta, sfregi e atti blasfemi di ogni genere, ma qui si buttano centinaia di mln. per il 100nario di Fellini, di cui, absit iniuria verbis, francamente frega niente a nessuno, chi vuoi che venga in questa città puzzolente dal centro semi abbandonato, dove negozi un tempo prestigiosi chiudono ogni giorno, al mare si paga il pizzo e chi non ci sta ha avuto il negozio sventrato da esplosione con annessa denuncia contro ignoti........devo aggiungere altro? Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Attenzione Fabrizio , mic

Il partito dei cattolici, quello che la Cei starebbe per costituire, ha intenzione di opporsi a Matteo Salvini e al sovranismo

Il partito dei cattolici, quello di cui si vocifera da qualche giorno, verrà fondato per contrastare politicamente Matteo Salvini e qualsiasi forma di sovranismo.

Questa, in sintesi, è la visione di chi, in queste ore, sta cercando d'interpretare i desiderata della Cei, che opererebbe da dietro il palcoscenico per ricostituire una formazione in grado d'aggregare attorno ai temi dell'accoglienza e della solidarietà. Una sorta di Parito Popolare o, volendo essere un po' presuntuosi, una nuova Democrazia cristiana.


principale "sponsor" di questa iniziativa sarebbe addirittura il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale, che avrebbe programmato un intervento sul tema durante la prossima assemblea generale dei vescovi italiani. Il retroscena, se venisse confermato, sancirebbe l'imminenza di una discesa in campo. Si dice che la base partitica sarà costituita dall'associazione "Insieme", che dovrebbe mettere in discussione almeno parte delle sue finalità. Bassetti, a dire il vero, non si è mai distinto per essere un militante politico.

La Chiesa cattolica, però, sarebbe tanto preoccupata dalla presunta inesistenza di una vera e propria opposizione parlamentare da spingere il "capo" dei presuli a questa scelta. Antonio Socci, dalle pagine di Libero, ha parlato di "paradosso". Il leader del Carroccio, soprattutto tramite la manifestazione di Roma svoltasi ieri, avrebbe sancito la nascita di un nuovo grande movimento nazional-popolare, collocabile sì a destra, ma capace pure di difendere, promuovere e rappresentare le istanze della dottrina sociale.

Sullo sfondo di questa possibile contrapposizione, ovviamente, c'è un modo diverso di voler gestire i fenomeni migratori. Per Socci, ancora, la questione attiene anche al tipo di Europa che si ha in mente. Gli ecclesiastici, almeno quelli che ricoprono cariche di vertice, sarebbero più inclini ad assecondare le idee di Emma Bonino.

Ma sul quotidiano citato, viene ipotizzato pure un altro scenario: la Cei potrebbe semplicemente riattivare i suoi canali per sostenere Matteo Renzi nel caso in cui l'ex premier optasse davvero per distanziarsi dal Partito democratico, fondando una nuova formazione politica centrista e neoliberale. Per ora ci sono poche certezze. La "militanza - si diceva una volta - non va in vacanza". La Chiesa cattolica sembra tornata dalle ferie.

http://m.ilgiornale.it/news/politica/partito-dei-cattolici-far-opposizione-matteo-salvini-1613823.html

E ancora ha detto...

È più di una suggestione segnalare l’incontro che si terrà sabato nella sede di Civiltà Cattolica. Al fianco del direttore padre Spadaro, nonché ascoltato consigliere di Francesco, ci saranno il premier Conte e il cardinale Parolin... L’occasione è la presentazione di un volume che riassume un seminario di Civiltà Cattolica sul significato di “essere mediterranei”, mare che fonde tre religioni monoteiste e tre continenti...
Un tema ispirato dal documento sulla fratellanza che Papa Francesco ha firmato negli Emirati Arabi Uniti con l’imam di Al Azhar e che tanto scalpore ha suscitato...
(Il Fatto Quotidiano)

Anonimo ha detto...

Importante se si vogliono coagulare le forze parlare chiaro, chiarissimo; poche parole che non abbiano bisogno di spiegazioni, nè di interpretazioni.

I) Subito dichiarare il rigetto totale della chiesa 2:0 modernista/CVIIista usurpatrice.

Altrimenti non se ne verrà a capo mai. Meglio impallidire una volta che arrossire vita natural durante. Sì sì, no no.

RR ha detto...

Lupus,
ho visto oggi un’immagine Excel con le percentuali dei tre partiti, Lega, PD e 5Stelle, ed a parte Bologna e RE- non so se città o,provincia, ma suppongo città e provincia- Il PD ha perso ovunque.
Certo che se Bologna da sola fa il20% dell'elettorato...
Io spero che Salvini, per le prossime regionali, segua l’esempio di Trump: lasci perdere i bastioni Rossi, cioè la Toscana e le Marche, e si concentri sulla ed altro .
E poi speriamo nei5Stelle, nei loro transfughi, che facciamo cadere il governo prima di arrivare all’ 0%.
Mi spiace tanto per Rimini: ci andai da fidanzata, e nonostante la pioggia quasi ininterrotta per 3gg ed a settembre, mi piacque tanto.
Un abbraccio,
RR

Rr ha detto...

Lupus,
cosa sono i comanci ?

Anonimo ha detto...


cosa sono i Comanci?

I Comanci erano e ancora sono (ciò che ne è rimasto) una tribù indiana del Nordamerica. Vivevano nella zona del Nuovo Messico, dalle parti degli Apaches. Formidabili cavalieri e razziatori, visti in tanti films western di una volta.

Anonimo ha detto...


Il tiepido apporto di tanti cattolici al Centrodestra, in particolare alla Lega.

---Se si guarda al fronte "tradizionalista" attivo on line, la NBQuotidiana è spesso ed anzi quasi sempre critica nei confronti di Salvini. Certe critiche sono anche giuste, ma è l'atteggiamento di fondo che appare ostile a Salvini, a prescindere. E questo è sbagliato.
Ma anche 'Corrispondenza romana' non sembra scaldarsi tanto per Salvini. Non so degli altri siti.
--- Il fatto è che Salvini batte su un tasto, quello del patriottismo, dell'Italia da difendere, dei confini da mantenere, che non è molto popolare nemmeno tra la maggioranza degli intellettuali cattolici. Non solo tra quelli di formazione "liberale", anche tra quelli di formazione "tradizionale", anzi tra questi ultimi in misura persino maggiore.
Salvini ha fatto a sorpresa fare alla Lega la nota svolta "patriottica", anche contro parte del suo stesso schieramento. Ma la "Patria", con la P maiuscola, sentita ancora istintivamente da molti italiani nonostante tutto, il cattolicesimo c.d. "tradizionale" la respinge in quanto realizzatasi nello Stato unitario creato dal Risorgimento, evento storico che i tradizionalisti semplificano, come si sa, volendo vedervi solo la parte svolta dalla massoneria (pars pro toto). La sinistra ha come modello il "partigiano", loro hanno l'"insorgente".
Per "nazione" intendono la c.d. "nazionalità spontanea" preunitaria, insomma l'Italia dei dialetti, delle multiple dogane, delle sudditanze e servitù agli Asburgo e ai Borbone, alla quale vorrebbero ritornare, se si potesse.
--- Più in generale, se fascismo-comunismo-liberalismo (vedi sopra, Giudici) sono ormai diventati esangui come modelli di azione politica, che cosa dobbiamo dire della concezione cattolica della politica? Esiste ancora un pensiero politico cattolico? Un pensiero che non sia anch'esso un esangue rifacimento di modelli ormai consunti?
Policr.

Anonimo ha detto...

Non possiamo essere il raccoglitore di tutti i tipi di cattolici.

Dobbiamo essere il setaccio per tutti gli sviamenti Cristiani, la cui rete deve essere composta da: Santa Messa di sempre; Catechismo di San Pi X.

N.B. Come Italiani possiamo aggiungere l'originale Costituzione Italiana.

Anonimo ha detto...

OT da ascoltare

https://www.youtube.com/watch?v=8AQj05LegPs

La verità nascosta sulla Crisi di Governo: Chi l'ha pretesa e come finirà..

Anonimo ha detto...


L'originale Costituzione italiana, quale sarebbe?
L'espressione è oscura.

Anonimo ha detto...

RR, ricordala così, lasciala nella memoria, ripeto MS è stato eroico, sì deve lasciar perdere Toscana e forse Marche, lì però c'è uno spiraglio, sono incaxxati per i non aiuti post terremoto, quindi se trova il candidato giusto.....i comanci non sono la tribù dei nativi americani, sono gli abitanti della paludi comacine, raccoglitori di vongole, che, come i nostri pescatori a strascico, si sono visti sfilare i 15 mln. di euro dati dalla UE per questo settore, i soldi sono finiti a Ravenna x la darsena, dove lorsignori parcheggiano i loro yachts, non so se mi spiego, ti consiglio di vedere, se non l'hai già fatto, Il signor diavolo di Avati, ti farebbe capire molte cose sui comanci.Ricambio l'abbraccio .Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Per "nazione" intendono la c.d. "nazionalità spontanea" preunitaria, insomma l'Italia dei dialetti, delle multiple dogane, delle sudditanze e servitù agli Asburgo e ai Borbone, alla quale vorrebbero ritornare, se si potesse.
Sì! E ALLORA?
Cosa ci trova di male?
Se ciò dovesse essere il "prezzo da pagare" affinché ALMENO una di tale compagini politiche sovrane diventasse uno Stato Cattolico, Lei ci troverebbe da ridire? Dove pensa che sarebbe preferibile vivere: In una Repubblica di Lucca (o altro Stato preunitario) governata da un Garçia Moreno, o in un'Italia governata da chicchessia tra i politici italiani di questi ultimi 160 anni?
Le due uniche realtà socio-politiche NATURALI, che si legittimano reciprocamente sono SOLO la comunità locale (a sua volta frutto dell'aggregarsi di famiglie) e L'Impero Universale e che hanno il compito di collaborare con la Chiesa per salvare le anime. Tutto ciò che ci sta in mezzo, sono fattori limitati e storicamente CADUCHI. Non dimenticate che i Savoia basava la loro legittimità sulla Patente di Vicari imperiali, concessa loro nel 1289 .

Anonimo ha detto...

@ Anonimo
30 gennaio 2020 09:50

Quella appena sfornata del 1948, senza una virgola in più o in meno.

Anonimo ha detto...


"Quella appena sfornata nel 48, senza una virgola in più o in meno"

Una costituzione piena di difetti, che creava un parlamentarismo di tipo ottocentesco, contemplando un esecutivo debole, in balìa dei governi di coalizione a causa del proporzionale puro. Che introduceva un equilibrio instabile tra Stato e regioni etc.
Una visione organica della politica implica la capacità di far evolvere istituzioni che appaiano difettose e comunque incapaci di confrontarsi con la realtà. Per tanti anni si è parlato di riforme costituzionali ma non se ne è fatto nulla, in profondità, soprattutto per l'opposizione comunista prima e della sinistra e addentellati poi e lo scetticismo di tanti cattolici. La destra cosa proponeva, come riforma costituzionale?
L'Italia si trovava nella situazione di caos parlamentare-partitico della IV Repubblica francese finché De Gaulle per tornare al governo (al tempo della crisi d'Algeria, 1958) non impose una riforma costituzionale in senso presidenziale. Naturalmente Sartre e Beauvoir, la famosa coppia "aperta", lo accusò di "fascismo", era il minimo. Ci furono poi ritocchi ma la Francia si regge tuttora con il presidenzialismo degaulliano. Fu una saggia riforma, bisogna dire, e non mi è per niente simpatico De Gaulle, dall'infinita superbia e nemico dell'Italia.
Uno dei motivi fondamentali della nostra perenne crisi politica è dato proprio da una mancata, seria riforma costituzionale. Il presidenzialismo sembra l'opzione migliore, dato anche il carattere italiano. Le costituzioni non sono verità rivelata, entro certi limiti possono ed anzi devono evolvere, nei settori ovviamente dove si può legittimamente evolvere.
Non in quelli dei valori non negoziabili, come il matrimonio e la famiglia secondo natura.

Anonimo ha detto...


"non sarebbe preferibile vivere in una Repubblica di Lucca o altro Stato preunitario governato da un Garcia MOreno.."

Cerchiamo di non barare al gioco: uno come Garcia Moreno è stato un'eccezione. La maggioranza dei reggitori "cattolici" delle realtà preunitarie accanto alla moglie aveva quasi sempre un'amante più o meno en titre, seguendo l'esempio glorioso dei re di Francia e degli Asburgo, questi ultimi con particolare predilezione per le contesse ungheresi. Gli staterelli italiani, dopo le Guerre d'Italia, gli Asburgo e soci li davano in appannaggio a chi faceva loro comodo, eravamo trattati come pezze da piedi. Ai "tradizionalisti" evidentemente sta bene così.. Alla fine Lucca non fu data ad una napoleonide?

Che la famiglia sia la realtà socio-politica naturale, risulta già da Aristotele (non però "politica" nel senso nostro). La famiglia da sola non basta, anche per la sua sopravvivenza. Occorre un'organizzazione sociale più ampia, nella quale entrano in campo diversi fattori, sino a giungere allo Stato. Tutti gli Stati sono forme naturali di organizzazione sociale e di governo. La cosa era chiarissima ai Greci, che, con Polibio per esempio, hanno teorizzato il mutamento ciclico e quindi naturale delle forme di Stato o governo, le tre classiche (monarchia, arist., democr.) con le loro forme degenerate (anakyklosis).
Che l'impero sia naturale come la famiglia, dalla storia non risulta: sempre ci sono le famiglie, raramente gli imperi, che non sono stati tanti nella storia. E sempre, possiamo dire, ci sono Stati o forme statali, anche rozze e primitive. Da dove ricava lei il carattere naturale od ontologico del solo impero universale? Perché preferito dalla Chiesa? Ma guardiamo ai fatti della storia: la Chiesa ha preferito l'impero finché le è convenuto. Quando gli imperatori hanno cominciato a rendersi vera e propria ancilla la Chiesa (nomine dei vescovi, concessione dei benefici ecclesiastici, con conseguenti simonie e corruzione dei costumi del clero) il Papa ha combattuto l'imperatore e ne è diventato poi il più fiero nemico. Non ha combattuto l'impero come idea che ha però distrutto sul piano pratico: lo spirito universalitstico del Medio Evo è entrato in profonda crisi non solo per colpa della fiera opposizione dell'Italia comunale all'impero ma anche per la lotta mortale che gli ha dichiarato il Papa, svoltando ad un certo punto verso la teocrazia. Una lotta alla fine esiziale per entrambi e deleteria per la religione.
Delle forme politiche e di governo forse l'impero è proprio quella meno "naturale", quella che più di ogni altra si basa, all'inizio, sulla forza, sulla conquista.

Anonimo ha detto...


Dopo gli anni eroici della fondazione del CPI e il “rischio” corso nel 1944 di essere nominato Pre-sidente del Consiglio, il peso politico esplicito del D’Agostino si fece sempre più marginale. Il mondo politico così detto “cattolico” e la DC fecero cadere sul Nostro una coltre silenzio. Era un po’ la “cassandra” che ricordava loro che stavano andando fuori strada.
L’Avv. D’Agostino appena venne a conoscenza del progetto su cui nasceva la DC si rese conto della natura liberale di esso (del resto esplicitamente dichiarato). Pertanto si sentì in dovere di farne conoscere l’inconciliabilità con la Dottrina sociale cattolica. Non fu per gusto o sensibilità, che si oppose alla DC. Non fu neppure solo per diverse valutazioni politiche. Fu essenzialmente per opposizione moralmente dovuta perché motivata dalla contraddizione esistente tra l’ideologia e il programma della DC e l’insegnamento del Magistero in campo sociale. L’opposizione fu tale che il Nostro si guadagnò l’appellativo di “anti-De Gasperi”. In concreto, cosa rimproverava alla DC, (e prima al PPI)? L’aver preso a riferimento positivo la moderna democrazia liberal-borghese. Non la democrazia classica delle città greche e dei comuni medievali, che si basava unicamente sul concetto pratico che “quattro occhi (generalmente) vedono meglio di due”. La democrazia classica aveva ben presente i propri limiti. Un comune medievale, non avrebbe mai approvato l’uccisione dell’innocente. Di fronte ad un simile orizzonte, a D’Agostino non restò che constatarne la completa opposizione a quanto insegnato dal Magistero dei Papi e conseguentemente opporvisi. D’Agostino giudicò De Gasperi come un vero e proprio eretico. Contro di lui scrisse diversi articoli e opuscoli, tra tutti il più noto reca il titolo significativo di “Perché i democristiani non sono cattolici / 1°. Perché Degasperi non fu un cattolico”, testo che contiene un lungo e dettagliato elenco di accuse contro De Gasperi. Nel 1946 presentò pure due denunzie al Sant’Uffizio contro gli errori di De Gasperi e della DC. Il testo più celebre nella vasta produzione antidemocristiana del D’Agostino è il lungo saggio “L’«illusione» democristiana”, risposta del Nostro alla Lettera pastorale del Patriarca di Venezia, cardinale Giovanni Adeodato Piazza del 1948. Lettera pastorale, con cui il Patriarca invitava i cattolici veneti a votare compatti DC.
continua)

Anonimo ha detto...

L’impegno politico di D’Agostino nasce come dovere verso la Patria. Tutto parte, per D’Agostino, dalla questione della legittimità dello Stato italiano, del suo ordinamento e del regime di governo. Lo slogan degli anni ’60-’70, secondo il quale, la cultura è la forma più sottile di politica, dice il vero. La politica, senza un contesto culturale, è, in definitiva, solo desiderio di potere. Le scelte e le elaborazioni politiche del D’Agostino, furono diretta conseguenza dei suoi studi e delle sue riflessioni sul Risorgimento, sulla Questione Romana, sui Patti Lateranensi, sul regime liberale dello Stato sabaudo e dei suoi “successori ( il regime fascista, la Repubblica Sociale Italiana, la Resistenza, il referendum istituzionale ed il nuovo regime repubblicano). D’Agostino fa proprio il giudizio dell’intransigentismo cattolico circa la così detta unità d’Italia, giudizio che poi è quello della Sede Apostolica, ritenendo illegittime le occupazioni piemontesi degli Stati pre-unitari, e privi di alcun valore in se stessi i plebisciti per l’annessione (a prescindere dai brogli, che non mancarono). Ancor più grave l’invasione della stessa Città Eterna. Alle ragioni comuni si sommano motivi di diritto divino. Il Papato ha diritto all’indipendenza (anche temporale su base territoriale) da ogni altro potere.(continua)

Senti senti .. ha detto...

Immigrazione africana, parla Christine M Scandroglio

https://www.youtube.com/watch?v=OCsAshgU3Q8&feature=youtu.be

Italiana di origini ivoraine, Christine Scandroglio è sindacalista UGL. La sua è una denuncia-choc. Articolo completo su http://www.ladenuncia.it/2019/01/31/s...

bye bye brexit ha detto...

Auld Lang Syne - Susan Boyle
https://www.youtube.com/watch?v=1rCZduGdax8

IL VALZER DELLE CANDELE . TONINA TORRIELLI.
https://www.youtube.com/watch?v=hFfip1ePi5g

mic ha detto...

Ringrazio il lettore anonimo 21:33 per la condivisione,
ma lo invito a sintetizzare quanto ha postato in una decina di messaggi consecutivi, anche più lunghi di quello pubblicato o di fornire un link al testo o, meglio, di inviarlo in allegato alla nostra mail romaperenne@gmail.com

Anonimo ha detto...


La democrazia classica aveva conoscenza dei suoi limiti?
A leggere le critiche di Platone alla democrazia ateniese non si direbbe.
L'assemblea ateniese condannò a morte Socrate innocente. Poi, è vero,
si riscattò condannando a morte i suoi calunniatori, a una morte fra i
tormenti perché la loro colpa era stata più grave.

E il comune medievale non avrebbe mai condannato un innocente? Come si fa
a fare affermazioni così apodittiche? Queste cose le diceva D'Agostino?
Savonarola fu messo a morte innocente, dopo esser stato torturato a dovere.
Però eravamo già nell'epoca delle Signorie. Ma quei comuni medievali dalle
frequenti e feroci lotte intestine, con i loro turriti quartieri, per
difendersi meglio e tirar dí balestra su quelli del quartiere accanto,
eccellevano forse per senso della giustizia? Quelle cacciate in esilio
della fazione perdente, magari dopo avergli distrutto le case e ammazzato
parenti e famigli, era tutto in regola, tutto secondo giustizia,
dopo un equo processo....

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2016/10/la-lotta-di-una-vita-per-una-res-publica-christiana-c-f-dagostino/

La lotta di una vita per una res publica christiana. C. F. D’Agostino

Proponiamo ai lettori il ritratto di Carlo Francesco D’Agostino, avvocato e cattolico, antidemocristiano (e antifascista) e personaggio “scomodo” per tutti, che ha coperto con la sua vita e attività quasi tutto il secolo ventesimo. L’articolo che segue è stato pubblicato sull’ultimo numero di Instaurare omnia in Christo (maggio – agosto 2016). [RS]

Anonimo ha detto...

http://www.instaurare.org/XLV2.pdf
pagina 7

A 110 anni dalla nascita di Carlo Francesco D’Agostino
UN IMPEGNO ESEMPLARE PER LA REGALITÀ SOCIALE DI GESÚ CRISTO

di don Samuele Cecotti

Anonimo ha detto...


Politica e morale, moralismo e rigorismo

Il D'AGostino, persona di valore e rispettabilissima, che faceva bene ad opporsi alla DC, era però soprattutto un moralista. Vedeva la politica e la storia dall'angolo dell'etica, inteso il rapporto con un rigore per così dire Kantiano, se si può usare questa espressione. Egli considera legittimo lo Stato italiano unitario solo dopo gli accordi Lateranensi, quando tale legittimità fu riconosciuta dal Papa, in cambio di un ristabilimento del potere temporale nella forma della città-stato SCV e annessi, e del pagamento di una somma (certo inferiore ai danni subiti) quale rimborso per le spoliazioni risorgimentali e unitarie.
In tal modo, il criterio della legittimità di uno Stato viene inteso in senso unicamente morale: non è legittimo quello Stato che è nato dall'uso ingiusto della forza, ingiusto, in questo caso, perché contro altri Stati. In base a questo criterio, però, nessuno Stato, a ben vedere, potrebbe considerarsi mai legittimo. Non potrebbe esserlo nemmeno quello defunto del Papa per quelle parti che ha acquisito con la forza, p.e. le Marche, strappate all'imperatore dopo decenni di piccole campagne militari condotte da mercenari francesi o italiani contro quella regione, al tempo feudo imperiale.
Se poi tra le cause di illegittimità ci mettiamo anche l'uso della menzogna per giustificare le proprie pretese, che dire dell'uso della falsa donazione di Costantino fatta per secoli dalla Curia, per avanzare pretese territoriali nei confronti di imperatori e governanti laici in generale? La famosa disputa con Bisanzio: Ravenna e la pentapoli erano bizantine, furono prese dai longobardi, a loro le tolsero i franchi ma il papa se le fece attribuire lui. A quale titolo, gridarono i bizantini?
Ma la legittimità di uno Stato può esser intesa in senso solo morale? Ed inoltre: uno Stato, per esser legittimo, deve esser approvato dal Papa? Il Papa non ha mai approvato azioni illegittime o al limite della legittimità, per ragioni superiori, p.e. nel caso della successione dei rincitrulliti merovingi con i carolingi, che sarebbero stati in teoria degli usurpatori?

Anonimo ha detto...

Letto articolo su Carlo Francesco D'Agostino. Oggi siamo in una situazione di decadenza infernale ed è impensabile anche solo nominare questa nobile anima. E per il momento non la nominiamo. Ma va studiata la sua opera, come andrebbe studiata la Dottrina Sociale Della Chiesa in generale. Tuttavia credo che l'opera dell'avvocato D'Agostino debba essere studiata anche prima di ogni altra opera, per il fatto che copre tutto il '900, il che significa prime gigantesche perdite di rotta con il Modernismo e quello che ne seguì. La sua Fede mi è parsa veramente robusta. Tra i nostri siti sfogliati periodicamente bisognerebbe contemplare anche 'Instaurare'. E' vero che lì sono presenti veri, piccoli saggi ma, gli spunti sono sempre ottimi. Speriamo.

Anonimo ha detto...

"...Ma la legittimità di uno Stato può esser intesa in senso solo morale? ..."

Ma la legittimità di uno stato può essere intesa sempre in senso amorale, immorale con copertura conformista, menzognera, ipocrita?

In particolare per noi, che siamo tra flutti diabolici in tutte le loro varianti, non può far che bene studiare chi parla solo con la lingua morale, etica e cominciare ad apprezzare questa sola lingua invece di rivoltarci e rivoltarci nell'orgia babelica. Non può far che bene,ai nostri tempi, leggere un autore coerente quando il papa brilla per non esserlo. Tuttavia è un autore che,a mio avviso, deve essere tenuto defilato, perché potrebbe essere strumentalizzato da chi il papato ha tradito e gettato nella fogna.

Anonimo ha detto...


Il moralismo in politica contraltare dello spirito di fazione

Non è che la legittimità di uno Stato debba esser sempre intesa in senso amorale o immorale, con ipocrita copertura delle malefatte occorse per costruirlo. Piuttosto, diciamo che è impossibile che gli Stati nascano rispettando esattamente le regole della morale. E' una constatazione di fatto, volenti o nolenti quelle regole vengono spesso violate, nel senso che si usa la violenza, l'astuzia, l'inganno anche se non solo questi mezzi, anche mezzi onesti. A questa commistione non è sfuggito nemmeno il Regno delle Sante Chiavi. Basta rileggersi le patrie historie. Machiavelli diceva che non si governa con i paternostri, criticando Savonarola, che non si era dotato di una forza armata in grado di obbligare a credere quelli che ad un certo punto volevano abbandonarlo (era un "profeta disarmato"). Forse che il Papa, nel temporale, ha governato e cercato di governare solo con i paternostri?
Il Moralismo di D'Agostino nascondeva poi una certa faziosità, quando attribuisce i meriti della Conciliazione del 1929 al re d'Italia, senza nominare Mussolini, quando tutti sanno che il merito principale è stato proprio di Mussolini, che sorprese anche la gran parte dei quadri fascisti, tendenzialmente anticlericali. Il re, in odor di Loggia, alla Conciliazione con la Chiesa non sembra aver proprio (mai) pensato. Nell'iniziativa individuale e fortemente dinamica dell'ex-mangiapreti romagnolo, interessato però sinceramente al bene dell'Italia, che doveva pertanto riconciliarsi con la Chiesa, Pio XI riconobbe la mano di Dio; per questo disse: "Ringraziamo la Provvidenza che ci ha mandato quest'uomo [non legato agli schemi mentali dei liberali, dei massoni etc. e quindi libero di impostare la questione nel modo migliore, date le circostanze, comunque soddisfacente per la Chiesa]".