Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 28 aprile 2021

Il culto del covid: come sfuggire al totalitarismo patologizzato globale

Uno dei tratti distintivi del totalitarismo è il conformarsi delle masse a una narrazione ufficiale da psicopatici: non una narrazione perlomeno coerente, come quella della “Guerra Fredda” o della “Guerra al Terrore”, ma una ideologia delirante che ha scarsa o nessuna connessione con la realtà e che è contraddetta dai fatti.

Nazismo e stalinismo sono esempi classici, ma il fenomeno è anche osservabile nelle sette e in altri gruppi sociali (ognuno con la sua narrazione psicotica) come la famiglia Manson, il Tempio del Popolo di Jim Jones e Scientology. La natura delirante di queste narrazioni è palese per la maggior parte degli individui razionali. Quello che però molti non afferrano è che per coloro che cadono preda di esse (siano singoli membri di una setta o intere società totalitarie) tali narrazioni non vengono percepite come folli. Tutto nella loro “realtà” riafferma la narrazione, e quel che la la contraddice è percepito come una minaccia.

Queste narrazioni sono solitamente paranoiche: presentano il culto come minacciato o perseguitato da nemici o entità malvage dalle quali può essere salvato solo con la perfetta aderenza alla sua ideologia. Non fa differenza se l’antagonista è la cultura dominante, i controrivoluzionari, gli ebrei o un virus. Il punto non è l’identità del nemico, ma il senso di paranoia e isteria che la narrazione ufficiale è in grado di suscitare, e che tiene sotto scacco gli appartenenti a una setta (o a un’intera società).

Oltre ad essere paranoiche, tali narrazioni sono spesso incoerenti e illogiche, se non solamente ridicole. Questo però non le indebolisce, anzi aumenta il loro potere, poiché costringe gli adepti a conciliare la loro incoerenza e irrazionalità con la loro concezione del mondo, al fine di rispettare il culto. Tale conciliazione è ovviamente impossibile e fa sì che le menti dei membri della setta vadano in cortocircuito e perdano ogni parvenza di pensiero critico: esattamente ciò a cui punta il leader della setta.

I gestori del culto cambieranno spesso radicalmente narrazione senza una ragione apparente, costringendo gli adepti a rinunciare su due piedi (e spesso anche a denunciare come “eresia”) le convinzioni che erano stati precedentemente costretti a professare, e comportarsi come se non ci avessero mai creduto. Fenomeno che provoca un ulteriore cortocircuito delle loro menti, fino a quando alla fine finiscono per ripetere a pappagallo qualsiasi sciocchezza con cui il leader del culto riempie le loro teste.

Inoltre, le narrazioni senza senso del leader della setta non sono così prive di senso come potrebbe apparire. Il leader della setta non sta cercando di “comunicare” alcunché, ma solo di disorientare l’adepto e controllarne la mente, con un flusso di sciocchezze e associazioni prive di senso, come quello descritto dallo psichiatra Robert J. Lifton in uno studio sul “lavaggio del cervello” in Cina nel 1961:
“Il linguaggio dell’ambiente totalitario è caratterizzato dal cliché che annullano il pensiero. I problemi umani più complessi e di vasta portata sono compressi in frasi brevi, altamente selettive, dal suono definitivo, facilmente memorizzabili e facilmente espresse. Diventano l’inizio e la fine di qualsiasi analisi ideologica”.
Le stesse tecniche che le sette usano per controllare le menti state usate dai sistemi totalitari per controllare intere società. Può succedere praticamente a qualsiasi società, proprio come chiunque in determinate circostanze può cadere preda di una setta.

In questo momento sta accadendo infatti alla maggior parte delle nostre società. Si sta sviluppando una narrazione ufficiale totalitaria, totalmente psicotica, non meno delirante di quella dei nazisti, o della famiglia Manson, o di qualsiasi altro culto.

La maggior parte delle persone non riesce a comprendere quanto sta accadendo, proprio perché sta accadendo a loro: non sono letteralmente in grado di vederlo. La mente umana è estremamente resiliente quando viene spinta oltre i suoi limiti. Chiedete a chiunque abbia sofferto di psicosi o abbia assunto troppa LSD. Non capiamo quando stiamo impazzendo. Se la nostra percezione della realtà cade completamente a pezzi, la mente crea una narrazione delirante, che appare altrettanto “reale” della nostra realtà normale, perché anche un’illusione è meglio del terrore e del caos.

I rituali di iniziazione effettivi (al contrario dei rituali puramente simbolici) iniziano fiaccando la mente del soggetto con terrore, dolore, esaurimento fisico, droghe psichedeliche, o qualche altro mezzo per cancellare la percezione della realtà da parte di esso. Una volta ottenuto ciò, la mente del soggetto cercherà disperatamente di costruire una nuova narrazione per dare un senso al caos cognitivo e al trauma psicologico che sta subendo: a quel punto sarà relativamente facile “guidare” il processo e fargli credere a qualsiasi narrazione si desideri.

Ed è per questo che così tante persone – persone che sono in grado di riconoscere facilmente il totalitarismo nelle sette o in altri Paesi – non percepiscono il totalitarismo che sta prendendo forma ora, proprio davanti ai loro occhi (o, piuttosto, proprio dentro le loro teste). Né possono percepire la natura delirante della narrazione ufficiale del Covid-19, non più di quanto quelli nella Germania nazista furono in grado di percepire quanto fosse completamente delirante la loro narrazione ufficiale della “razza superiore”. Queste persone non sono né ignoranti né stupide. Sono stati cooptati con successo in una setta.

La loro iniziazione al culto del covid è iniziata a gennaio, quando le autorità sanitarie e i media hanno aizzato la paura annunciando centinaia di milioni di morti e spacciando foto di cinesi che cadevano stecchiti per strada. Il condizionamento psicologico è continuato per mesi. Le masse sono state sottoposte a un flusso costante di propaganda, isteria artefatta, speculazioni selvagge, direttive contrastanti, esagerazioni, bugie e effetti teatrali pacchiani. Oltre che a lockdown, ospedali da campo e obitori di emergenza, infermieri che ballano e camion della morte, terapie intensive al collasso, bambini morti, statistiche manipolate, monatti, mascherine e tutto il resto.

Dopo un anno e passa, eccoci qui. Il responsabile del programma per le emergenze sanitarie presso l’OMS ha sostanzialmente confermato un tasso di letalità dello 0,14%, circa lo stesso dell’influenza stagionale. Ed ecco le ultime stime del tasso di sopravvivenza dal Center for Disease Control:
0-19 anni: 99,997%
20-49 anni: 99,98%
50-69 anni: 99,5%
70+ anni: 94,6%
Gli argomenti “scientifici” stanno a zero. Un numero crescente di medici ed esperti stanno uscendo dai ranghi denunciando l’attuale isteria di massa sui “casi” (che ora include persone perfettamente sane) sia essenzialmente propaganda priva di senso. E poi c’è la presenza della Svezia e di altri paesi che non stanno al gioco della narrazione ufficiale, facendosi beffe dell’isteria collettiva.

Non serve nemmeno debunkare alcunché: i fatti sono tutti disponibili, non da siti complottisti ma dai portali dei media e dalle autorità sanitarie. Il che non ha importanza, non per i membri del culto del covid. I fatti non contano per i membri delle sette. Ciò che conta è la lealtà al culto o al partito.

Questo purtroppo significa che ci troviamo di fronte a un problema serio, quelli di noi per i quali i fatti contano ancora, e che hanno cercato di usarli per convincere i cultisti che si sbagliano sul virus. Sebbene sia fondamentale continuare a segnalare i fatti e condividerli con quante più persone possibile, è importante accettare ciò con cui abbiamo a che fare. E cioè un movimento ideologico fanatico, un sistema totalitario globale, il primo del suo genere nella storia umana.

Non è un totalitarismo limitato a una nazione, perché viviamo in un impero capitalista globale, che non è governato da stati-nazione, ma da entità sovranazionali e dallo stesso sistema capitalista globale. E così, il paradigma culto/cultura è stato invertito: invece di un culto esistente all’interno della cultura dominante, qui è il culto a essere la cultura dominante. E quelli di noi che non si sono uniti a esso rappresentano ora le sacche di resistenza al suo interno.

Per capire come siamo arrivati ​​a questo punto, è necessario comprendere come le sette controllino le menti dei loro adepti, perché i movimenti ideologici totalitari operano più o meno allo stesso modo, solo su una scala sociale molto più ampia. C’è una ricchezza di ricerche e conoscenze su questo argomento (ho già citato Robert J. Lifton), ma per farla breve userò come guida Sei condizioni per il controllo del pensiero di Margaret Singer dal suo libro del 1995, Le sette tra noi.

1. Tenere il soggetto all’oscuro di quanto accade e di come la sua personalità viene manipolata passo dopo passo. I nuovi membri vengono guidati attraverso un programma di condizionamento comportamentale senza essere totalmente a conoscenza degli obiettivi del gruppo.

È facile osservare come le persone siano state condizionate ad accettare la “nuova normalità”: sono state bombardate da una propaganda terrificante, rinchiusi, privati ​​dei loro diritti civili, costretti a indossare mascherine all’aperto, a recitare assurdi rituali di “allontanamento sociale”, a sottoporsi a continui “test” e tutto il resto. Chiunque non si attenga a questo programma di condizionamento viene demonizzato come complottista, negazionista, no-vax, in sostanza, un nemico del culto.

2. Controllare l’ambiente sociale e/o fisico del soggetto, oltre che il modo in cui trascorre il suo tempo.

Da oltre un anno le autorità controllano l’ambiente e il modo in cui le persone trascorrono il loro tempo, con lockdown, rituali di allontanamento sociale, chiusura di attività “non essenziali”, propaganda onnipresente, isolamento di anziani, divieto di spostamento, mascherine obbligatorie e ora persino la segregazione dei “non vaccinati”. Fondamentalmente, la società si è trasformata in un reparto di malattie infettive, o un enorme ospedale da cui non c’è scampo. Una patologizzazione della società e della vita quotidiana, la manifestazione fisica (sociale) di un’ossessione morbosa per la malattia e la morte.

3. Generare sistematicamente un senso di impotenza nella persona.

Che tipo di persona potrebbe sentirsi più impotente di un covidiota obbediente, che segue ossessivamente il conteggio dei morti, condivide sui social foto in mascherina o col cerotto post-vaccino, mentre aspetta il permesso di le autorità per andare all’aperto, visitare la sua famiglia, baciare qualcuno o stringere la mano a un collega? Il fatto è che nel Culto Covidiano il tradizionale leader carismatico sia stato sostituito da un manipolo di esperti medici e funzionari governativi non cambia la totale dipendenza e la totale impotenza dei suoi membri, che sono stati ridotti praticamente a bambini. Questa abietta impotenza non è vissuta come negativa; al contrario, è celebrata con orgoglio.

4. Istituire un sistema di ricompense e punizioni in modo tale da inibire un atteggiamento che ricordi la precedente identità sociale del soggetto.

Il punto qui è la trasformazione di una persona razionale in un individuo completamente diverso, convertito al culto. Il punto si applica principalmente ai culti settari, non ai movimenti totalitari su larga scala. Per i nostri scopi, possiamo raggrupparlo nella Condizione numero 5.

5. Istituire un sistema di ricompense e punizioni al fine di promuovere l’apprendimento dell’ideologia o del sistema di credenze del gruppo e dei comportamenti approvati dal gruppo. L’accettazione delle convinzioni del gruppo e la conformità a esse sono premiati, mentre dubbi o critiche generano disapprovazione. Chi esprime dubbi viene posto nella condizione di provare disagio per aver messo in discussione il credo.

È così che funziona nelle sette e nelle società totalitarie più ampie. Di solito non viene a prenderti la Gestapo, ma amici o colleghi. Questo tipo di condizionamento ideologico si sta verificando ovunque, ogni giorno, sul lavoro, tra amici, anche nelle famiglie. La pressione a conformarsi è intensa, perché niente è più minaccioso per i cultisti devoti, o membri di movimenti ideologici totalitari, di quelli che sfidano le loro convinzioni fondamentali, le confrontano con i fatti o dimostrano che la loro “realtà” non è affatto la realtà, ma piuttosto una finzione delirante e paranoica.

La differenza fondamentale tra il modo in cui funziona nelle sette e nei movimenti ideologici totalitari è che, di solito, una setta è un gruppo sottoculturale, e quindi i non adepti possono avvalersi dell’ideologia della società dominante. Nel nostro caso, invece, questo equilibrio di potere è invertito. I movimenti ideologici totalitari hanno dalla loro parte il potere dei governi, dei media, delle forze dell’ordine, dell’industria culturale, del mondo accademico e delle masse compiacenti. E quindi non hanno bisogno di persuadere nessuno. Hanno il potere di dettare la “realtà”. Solo le sette che operano in totale isolamento, come il Tempio del Popolo di Jim Jones in Guyana, posso avvalersi di questo livello di controllo sui propri membri.

Bisogna resistere alla pressione a conformarsi e al condizionamento ideologico, indipendentemente dalle conseguenze, sia in pubblico che in privato, altrimenti la “Nuova Normalità” diventerà sicuramente la nostra “realtà”. Nonostante noi “negazionisti” siamo attualmente in inferiorità numerica rispetto ai covidioti, dobbiamo comportarci come se non lo fossimo, e attenerci alla realtà, ai fatti e alla scienza e trattare gli adepti al culto per quello che sono: un nuovo movimento totalitario.

6. Imporre un sistema chiuso e una struttura autoritaria e piramidale che non consenta alcun confronto con l’esterno.

Totalitarismo patologizzato globale. Settari che cercano disperatamente di farci conformare alle loro convinzioni paranoiche, fanno pressioni, intimidiscono, minacciano. Non lasciate che vi costringano ad accettare le loro premesse, perché altrimenti vi risucchierebbero nella loro narrazione. Metteteli alle strette, ribattete, sbugiardateli. Probabilmente non cambieranno idea, ma l’esempio potrebbe aiutare gli scettici a riconoscere di aver subito il lavaggio del cervello e abbandonare il culto.
Fonte: CJ Hopkins, The Covidian Cult (Part I & Part II), Consent Factory, 21 aprile 2021) by qui

19 commenti:

Anonimo ha detto...

@Visitor05
Mi sa che il rischio sia ancora più grande: per non lasciare le poltrone, tempo oseranno proclamare lo stato di guerra, che è il solo modo costituzionale per prorogare il parlamento.
Già adesso abbiamo i soldati nelle strade in assetto da combattimento.
Troveranno anche uno stato estero che attacchi non tanto il territorio nazionale quanto interessi nazionali? Non è infatti costituzionale la proclamazione dello stato di "guerra interna".
Golpe bianco, lo chiamano.

Anonimo ha detto...

Ottimo :
Tachipirina e vigile attesa ..
https://www.facebook.com/photo?fbid=10219042789489644&set=a.4603962986078

Un'idea da stampare sulle magliette

Anonimo ha detto...

Guardarsi allo specchio, negli occhi, dopo un errore, può suscitare un po' di rimorso.

https://www.marcotosatti.com/2021/04/28/per-non-dimenticare-autopsie-fatte-contro-il-ministero-vite-salvate/

Forse toglierà la tracotante sicumera di chi ribadisce tachipirina e viglie attesa.

O la rozza imprudenza di chi vaccina senza esami preventivi su anticorpi e certi enzimi.

O fa vaccinare durante la bella stagione a epidemia in corso, seminando vaccino-resistenza.

O fa vaccinare chi è già sotto chemioterapia o altri casi inediti, non testati in fase 3.

Guardarsi allo specchio e sapere di aver barato, persino con la sfilata delle bare.

Un pcr 30 amplifica il segnale un miliardo di volte
Un pcr 35 lo amplifica 34 miliardi di volte
Un pcr 40 arriva a 1100 miliardi di volte

Che cosa sto "vedendo" in questo amplificare il segnale?
Un rumore di fondo, o una voce che sussurra "ci sono"?
Un virus o la sua idea fissa?

Guardarsi allo specchio, negli occhi...
Per chi ha sbagliato forse c'è ancora speranza: una virtù, non un cognome.

Anonimo ha detto...

Domenica scorsa, in centro a Milano, mi soffermo a parlare con un barista. E' il proprietario. E' un uomo elegante, sui 55, dall'accento meridionale. Mi spiega che ha avuto il Covid con febbre altissima, quest'inverno, e quindi non mette in discussione le misure di sicurezza. Contesta invece l'accanimento verso la sua categoria. Ancora pochi mesi e sarà costretto a chiudere, mi diceva. Con l'asporto guadagna il 20% (quando va bene, cioè solo nei giorni migliori) di ciò che incassava normalmente. I famosi "ristori" gli arrivano in ritardo e sono apena sufficienti a pagare le tasse statali e comunali, che invece arrivano puntuali come gli orologi svizzeri. Ogni giorno è costretto a buttare grandi quantità di cibo che gli avanzano e che i fornitori non prendono indietro. Anche la nuova restrizione da zona gialla, che impedisce di fare sedere gli avventori ai tavoli interni, è per lui una decisone inutile (i tavoli sono distanziati) e penalizzante, anche se si rende conto che gli va meglio dei suoi colleghi che i tavoli esterni non li hanno. Aggiungva che chiudere la sua attività, che è la sua vita, è quasi come morire dentro.
Ecco, io vorrei che certi politici - ed anche gli scienziati pazzi che li ispirano e pontificano in tv - parlassero con queste persone prima di prendere decisoni assurde e inutili che conducono alla distruzione del tessuto sociale delle nostre città.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

28 aprile. San Luigi Grignion De Montfort
L' innamorato della Vergine che ha trasmesso a noi tesori di spiritualità mariana.

Anonimo ha detto...

Qualcuno vede una contrapposizione tra legge Zan e dittatura sanitaria. Perchè la Zan in tempo di Covid? Non è un assurdo? Non hanno altro a cui pensare?
Al contrario, io vi vedo grande coerenza. Entrambe fingono di difendere il bene (l'uguaglianza dei cittadini la prima, la salute la seconda) ed entrambe tolgono la libertà (di pensiero, di educazione e di religione la prima, di tutto il resto la seconda), distruggono il tessuto sociale, la famiglia o il lavoro, e conducono verso un futuro distopico.
Se la Zan è il grande Reset omosessualista, anzi omo-transessualista, la dittatura sanitaria (che va ben oltre le giuste e necessarie misure di contenimento) conduce verso il grande Reset neocapitalista e finanziario.
I media di regime, i media della menzogna eretta a sistema, le sostengono entrambe. Non è un caso.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Parole di un giornale laico:

«Dall'orgoglio gay si sta passando alla dittatura Lgbt. La legge Zan e quelle analoghe approvate in molti paesi dimostrano che siamo di fronte a una lobby internazionale potentissima, che prende a pretesto sporadici episodi di violenza (comunque punibili) per cercare di imporre un dispotismo culturale asfissiante.»

https://www.italiaoggi.it/news/con-la-legge-zan-e-denunciabile-il-papa-2516850

Anonimo ha detto...

NON È IL LIBERISMO

(una interessante riflessione di Gabriele Guzzi)

Più il tempo avanza, più il sistema globale oligarchico si rafforza, e più mi sembra chiaro che il binomio liberismo-statalismo mostri tutte le sue lacune.

Dirò una frase forse radicale, provocatoria, ma credo nasconda una verità: oggi rifarsi all'autentico pensiero liberale significa essere rivoluzionari. E sarà sempre di più così, se le cose continueranno ad andare in questa maniera.

Il sistema in cui oggi viviamo, che negli anni rafforza le maglie della sua rete asfittica, è oltre il dualismo stato-mercato, liberale-sociale: da una parte si costituisce di una organizzazione capillare, gerarchica, strutturata su istituzioni pubbliche, non democratica, che limita i diritti fondamentali (compresi quelli liberali), come una dittatura, dall'altra si costituisce di una giungla economica, di una competizione selvaggia, di una disuguaglianza crescente.

Il sistema neoliberista sembra cioè sempre di più prendere le forme di un immensa struttura economicista, di matrice globale, che si struttura come una mega amministrazione non-politica dell'esistente. È Marx senza lotta di classe, come aveva provocatoriamente sostenuto Del Noce. Un'amministrazione economicista, illiberale, non-politica, materialista e tecnocratica, senza i residui di lotta di classe. Un Marx reso più conforme alle esigenze del tempo: l'accumulazione capitalistica di una quota minoritaria della popolazione globale.

Insomma, non basta attaccare il neoliberismo con le categorie di cinquanta anni fa. Il pensiero liberale, da ricomprendere nella sua verità autentica, sarà sempre più dalla parte della rivoluzione, e non di quello del sistema da abbattere, perché le forze della separazione prenderanno sempre più forme antiliberali.

Le forme del nemico mutano, e la sua capacità di vittoria sta proprio nell'incapacità diffusa di leggere i segni dei tempi, di essere veramente contemporanei.

Anonimo ha detto...

Chi ha scritto questa frase ha operato una sintesi magistrale. Qui c'è davvero TUTTO.
Game, Set, Match !

"Vogliono imporre i vaccini e un'immunità di gregge globale per una malattia che, secondo loro, va curata con la tachipirina!

Senti senti ..sulla psicopandemia... ha detto...

COVID-19, I RETROSCENA PIU INQUIETANTI. CHI CI GUADAGNA? – Sonia Savioli
https://www.davvero.tv/byoblu24-1/videos/covid-19-i-retroscena-piu-inquietanti-chi-ci-guadagna-sonia-savioli

Event 201
https://www.brainfactor.it/event-201/

E.P. ha detto...

Come già indicato sopra, dobbiamo la traduzione a Totalitarismo blog.

Da Weltanschauung Italia ha detto...

Che pena vedere gli studenti alla fermata del bus. Le pezze sul volto hanno tolto loro ogni identità.
Che pena vederli correre e giocare nei cortili delle scuole mascherati come appestati.
Nel frattempo continuano ad aumentare tra i giovanissimi i problemi psichici ed i tentativi di suicidio.
Per cosa? Per un qualcosa che non li riguarda e non li sfiora minimamente. Non solo, a breve tenteranno di inocularli con la scusa di prevenire i "focolai" nelle scuole. Qualcuno pagherà mai per questo obbrobrio?
E che tristezza anche guardare gli anziani, si trascinano stanchi sui marciapiedi col viso nascosto dalle mascherine, e al posto della fierezza dell’età, hanno negli occhi il disorientamento e la paura (indotta) di perdere gli ultimi pochi anni che rimangono loro.
Stanno prendendo a bastonate le persone da più di un anno proponendosi come filantropi.

Anonimo ha detto...

I giovani dai 16 anni in su sono responsabili in quanto stanno accettando tutto passivamente, le proteste e il dissenso dovrebbero partire da loro, dagli studenti delle superiori e università ma niente, muti e rassegnati, questo è il problema, negli anni '90 saremmo scesi in piazza questi dormono

Anonimo ha detto...

L'uso intensivo della propaganda distrugge la facoltá di discernimento del cittadino. In una vera democrazia, tutto si basa sulla critica consapevole e sul libero arbitrio... La propaganda invece tende sempre al totalitarismo...Ogni volta che lo stato utilizza massicciamente un sistema di propaganda diventa inevitabilmente totalitario... La propaganda deve diventare naturale come l'aria o il cibo... cosi che l'individuo possa credere in tutta onestá che non esista alcuna propaganda. La ripetizione prolungata ed ipnotica dello stesso blocco di idee, immagini, voci condiziona l'uomo ad assimilare la propaganda fin nella propria natura.
Anche il bisogno di auto-giustificazione, latente in ciascun individuo, puó essere sfruttato. Esso necessita di un capro espiatorio; ma le persone fanno fatica a trovarsene uno personale. La propaganda allora offre loro un capro espiatorio collettivo su cui possono trasferire il male e la colpa, e sentirsi quindi giustificati, rinfrancati e purificati. Sfruttando il meccanismo del capro espiatorio, la propaganda porta le persone a scaricare le colpe sui propri avversari. Essi diventano cosí l'incarnazione generalizzata del male.
Jacques Ellul, 1954

Anonimo ha detto...

I giovani...sono organici alla educazione che hanno ricevuto entro l'egemonia culturale imperante dall'assassinio di Giovanni Gentile 1944 (vedi M.Veneziani). Non esiste giovane o gruppo giovanile che non ha avuto un maestro, un esempio adulto da imitare. Quando le classi escono da scuola in corteo, vuol dire che la voce di qualche adulto, genitore, insegnante, bidello che sia, li ha 'preparati' incoraggiati' 'rassicurati' che era cosa buona e giusta.

Il giovane naturalmente cerca il maestro, avergli tolto l'Unico Maestro è stato il peccato originale prima della chiesa, poi a scendere dei genitori, degli insegnanti, parenti e amici di famiglia. Spodestando l'Unico Maestro gli adulti hanno preteso di mettere loro stessi sull'altare, nei fatti poi hanno sempre riempito il mondo di cattivi e pessimi maestri.

Anonimo ha detto...

I vaccini sperimentali approvati in mancanza di cure, che però ci sono e sono state sperimentate, ma che non si vogliono approvare. Non vi gira un po' la testa?

Anonimo ha detto...

Dopo essersi inoculato tanta droga, ora il mondo vuole somministrare questo "miscuglio spina" non sperimentato che può provocare trombosi e, a lungo termine, anche malattie autoimmuni e tumori e chissà cos'altro. Ma avendo perso il sano criterio umano e anche la fede in Dio e nella vera medicina che potrebbe salvare quasi tutti, ci inoculano veleni e ci violentano con continui inutili tamponi, che tra l'altro costano parecchio. Vedete anche voi il Dio soldo? Certamente le case farmaceutiche fanno affari d'oro, ma se toccheranno i nostri figli, inoculando anche alle giovani generazioni componenti che possono a lungo termine generare malattie autoimmuni, siamo veramente arrivati alla fine dell'umanità.
PREGHIAMO CHE SIANO RISPARMIATI GLI INNOCENTI E CHE IL MONDO TORNI A CREDERE IN DIO PADRE.

Anonimo ha detto...

Nella Guerra di Liberazione morirono 85 mila militari italiani. Ma il 25 aprile si è consentito solo all’Anpi di partecipare alle celebrazioni ufficiali. Giustamente hanno protestato le Associazioni Combattentistiche e d’Arma (Mezz’ora culturale con gli amici di Magdi Cristiano Allam, venerdì 30 aprile 2021)

mic ha detto...

"La Chiesa asservita al vaccinismo sforna, tramite il Dicastero del cardinale Turkson, un kit sui vaccini anti-Covid per trasformare gli amboni delle nostre chiese in luoghi di propaganda vaccinista, fornendo indicazioni per le omelie, per trasformare ogni sacerdote in un funzionario del super-ministero della sanità, per mettersi al servizio della principale ideologia politica di questo momento e farla passare per evangelica. Il Kit, veramente imbarazzante per i luoghi comuni, esprime una Chiesa piaciona, che parla di cose che non sa e che liscia chi comanda".
Stefano Fontana
https://www.lanuovabq.it/it/dalla-chiesa-vaccinista-un-kit-per-indottrinare-preti-e-fedeli