Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 30 aprile 2021

Pio XII: “Il Rosario è come la fionda di Davide contro il nemico infernale”

Domani inizia il Mese Mariano. Riproponiamo l’Enciclica “Ingruentium malorum” di Pio XII sulla recita del Santo Rosario. Ne avevamo già pubblicato uno stralcio qui, in occasione del Sinodo sulla Famiglia. Un invito assolutamente attuale: «non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l’aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico», mai così scatenato su tutti i fronti come oggi.

Fin da quando siamo stati elevati alla suprema cattedra di Pietro, per disegno della divina Provvidenza, alla vista dei mali che avanzavano, non abbiamo mai cessato di affidare al validissimo patrocinio della Madre di Dio le sorti dell’umana famiglia, e a questo scopo, come ben sapete, più volte, abbiamo scritto lettere di esortazione. Vi è noto, Venerabili Fratelli, con quanto zelo e con quanta spontaneità e unanimità di consensi il popolo cristiano abbia risposto dappertutto ai Nostri inviti. Lo hanno magnificamente attestato ripetute volte grandiosi spettacoli di devozione e di amore verso l’augusta Regina del Cielo, e sopra tutto quella manifestazione di universale letizia che i Nostri occhi medesimi poterono in qualche maniera contemplare, quando lo scorso anno dalla Piazza S. Pietro, circondati da una moltitudine immensa di fedeli, abbiamo solennemente proclamato l’assunzione in corpo e anima di Maria Vergine in Cielo. Se il ricordo di queste cose torna a Noi gradito e Ci conforta a sperare fermamente nella misericordia divina, al presente, tuttavia, non mancano motivi di profonda tristezza che tengono in ansia e addolorano il Nostro animo paterno.
Conoscete, infatti, Venerabili Fratelli, le veramente tristi condizioni dei nostri tempi. L’unione fraterna delle nazioni, da tanto tempo infranta, non è stata ancora dappertutto ristabilita, ma da ogni parte vediamo gli animi sconvolti dall’odio e dalle rivalità, e incombono ancora sopra i popoli minacce di nuovi sanguinosi conflitti. A ciò si aggiunge quella violentissima tempesta di persecuzioni, che già da lungo tempo infierisce contro la Chiesa, privata della sua libertà, affliggendola assai duramente con calunnie e angustie di ogni genere, facendo scorrere talvolta anche sangue di martiri. A quali e quante insidie vediamo sottoposte le anime di molti Nostri figli in quelle regioni, perché rigettino la fede dei loro padri, e spezzino con somma loro sventura il vincolo di unione che li lega a questa sede apostolica! Né infine possiamo in alcuna maniera passare sotto silenzio un nuovo misfatto, intorno al quale, con immenso dolore, desideriamo vivamente richiamare non solo la vostra attenzione, ma pure quella di tutto il clero, dei singoli genitori e delle stesse pubbliche autorità: Ci riferiamo a quella iniqua campagna che gli empi conducono a danno della candida innocenza dei fanciulli. Neppure l’età innocente è stata risparmiata, ma si osa, purtroppo, strappare con gesto temerario persino i fiori più belli nel mistico giardino della Chiesa, che formano la meravigliosa speranza della religione e della società. Se a ciò si rifletta, non deve destare molta meraviglia il fatto, che tanti popoli gemano sotto il peso dei divini castighi, e vivano sotto l’incubo di calamità ancora maggiori.

Tuttavia la considerazione di uno stato di cose tanto gravido di pericoli non deve abbattere il vostro animo, venerabili fratelli; memori, invece, di quel divino insegnamento: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11, 9), con maggiore fiducia vogliate innalzare spontaneamente i vostri cuori verso la Madre di Dio, cui sentì sempre il bisogno di ricorrere il popolo cristiano nell’ora del pericolo, giacché ella «è stata costituita causa di salvezza per tutto il genere umano» (S. Irenaeus, Adv. haer., III, 22: PG 7, 959).

Per tale motivo con gioiosa attesa e ravvivata speranza guardiamo al prossimo ritorno del mese di ottobre, durante il quale i fedeli sogliono accorrere con maggiore frequenza alle chiese, per innalzare le loro suppliche a Maria per mezzo del Santo Rosario. Questa preghiera, Venerabili Fratelli, desideriamo sia fatta quest’anno con maggiore fervore di animo come è richiesto dall’aggravarsi delle necessità. Ci è ben nota, infatti, la sua potente efficacia per ottenere l’aiuto materno della Vergine. Benché non vi sia certamente un unico modo di pregare per poter conseguire questo aiuto, tuttavia Noi stimiamo che il Rosario mariano sia il mezzo più conveniente ed efficace, come del resto viene chiaramente suggerito dall’origine stessa, più divina che umana, di questa pratica e dalla sua intima natura.

Che cosa infatti di più adatto e più bello dell’orazione domenicale e del saluto angelico, che formano come i fiori di cui s’intreccia questa mistica corona? Aggiungendosi, inoltre, alle ripetute preghiere vocali la meditazione dei sacri misteri, ne deriva l’altro grandissimo vantaggio, che tutti, anche i più semplici e i meno istruiti, hanno in ciò una maniera facile e pronta per alimentare e custodire la propria fede. E invero, dalla meditazione frequente dei misteri, l’animo attinge e insensibilmente assorbe la virtù che essi racchiudono, si accende straordinariamente alla speranza dei beni immortali, e viene fortemente e soavemente spronato a seguire il sentiero battuto da Cristo medesimo e dalla sua Madre. La recita stessa di formule identiche tante volte ripetute, nonché rendere questa preghiera sterile e noiosa, quale mirabile virtù, invece, possiede, come si può sperimentare, per infondere fiducia in chi prega e fare dolce violenza al cuore materno di Maria!

Adoperatevi, dunque, Venerabili Fratelli, con particolare sollecitudine, perché i fedeli, in occasione del prossimo mese di ottobre, possano compiere questo fruttuoso ufficio con la maggior diligenza possibile, e il santo rosario sia da essi sempre più convenientemente stimato e diffusamente praticato. Per opera vostra principalmente il popolo cristiano possa comprenderne l’eccellenza, il valore e la salutare efficacia.

Ma soprattutto Noi desideriamo che in seno alla famiglia sia dappertutto diffusa la consuetudine del Santo Rosario, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cerca di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio non sarà diligentemente ricondotta alle norme dell’Evangelo. A svolgere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita del Santo Rosario in famiglia è mezzo quanto mai efficace. Quale spettacolo soave e a Dio sommamente gradito, quando, sul far della sera, la casa cristiana risuona al frequente ripetersi delle lodi in onore dell’augusta Regina del Cielo! Allora il Rosario recitato in comune aduna davanti all’immagine della Vergine, con una mirabile unione di cuori, i genitori e i figli, che ritornano dal lavoro del giorno; li congiunge piamente con gli assenti, coi trapassati; tutti infine li stringe, più strettamente, con un dolcissimo vincolo di amore, alla Vergine Santissima, che, come Madre amorosissima, verrà in mezzo allo stuolo dei suoi figli, facendo discendere su di essi con abbondanza i doni della concordia e della pace familiare. Allora la casa della famiglia cristiana, fatta simile a quella di Nazaret, diventerà una terrestre dimora di santità e quasi un tempio, dove il rosario mariano non solo sarà la preghiera particolare che ogni giorno sale al cielo in odore di soavità, ma costituirà altresì una scuola efficacissima di virtuosa vita cristiana. I grandi misteri della redenzione, infatti, proposti alla loro contemplazione, col mettere sotto i loro occhi i fulgidi esempi di Gesù e Maria, insegneranno ai grandi a imitarli ogni giorno, a ricavare da essi conforto nelle avversità, e, dagli stessi, verranno richiamati a umilmente volgersi verso quei celesti tesori «dove non giunge ladro, né tignola consuma» (Lc 12, 33); porteranno, inoltre, a conoscenza dei piccoli le principali verità della fede, facendo quasi spontaneamente sbocciare nelle loro anime innocenti la carità verso l’amorevolissimo Redentore, mentre essi, dietro il buon esempio dei loro genitori genuflessi davanti alla maestà di Dio, fin dai teneri anni impareranno quanto sia grande il valore della preghiera recitata in comune.

Non esitiamo quindi ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza da Noi riposta nel Santo Rosario, per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l’aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale, ripetendo contro di lui le parole del pastore adolescente: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con lo scudo: ma io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti … e tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con la spada, né con la lancia» (1 Re 17, 44.49).

Per la qual cosa vivamente desideriamo, Venerabili Fratelli, che tutti i fedeli, dietro il vostro esempio e il vostro incitamento, corrispondano con sollecitudine alle Nostre paterne esortazioni, unendo insieme i loro cuori e le loro voci, nello stesso ardore di carità. Se aumentano i mali e gli assalti dei cattivi, deve parimenti crescere e diventare sempre più vigoroso lo zelo di tutti i buoni; si sforzino costoro di ottenere dalla nostra amorosissima Madre, specialmente per mezzo di questa preghiera, senza dubbio a lei graditissima, che possano ritornare al più presto tempi migliori per la chiesa e per la società.

La potentissima Madre di Dio, mossa dalle preghiere di tanti suoi figli, ci ottenga dal suo Unigenito Figlio – noi tutti la supplichiamo – che coloro i quali hanno miseramente smarrito il sentiero della verità e della virtù, rinnovati nel loro animo, possano ritrovarlo; ci ottenga, che possano felicemente placarsi gli odi e le rivalità, fonti di discordia e di ogni genere di sventura; che la pace, quella vera, giusta e genuina, torni felicemente a risplendere sugli individui, sulle famiglie, sui popoli e sulle nazioni; che finalmente, assicurati, com’è giusto, i diritti della chiesa, quel benefico influsso che da essa deriva, penetrando senza ostacoli nel cuore degli uomini, fra le classi sociali e le arterie stesse della vita pubblica, congiunga fraternamente i popoli tra di loro e li conduca a quella prosperità che regoli, difenda e coordini i diritti e i doveri di tutti, senza ledere alcuno, affermandosi sempre maggiormente, per la vicendevole e comune collaborazione.

Non dimenticate, Venerabili Fratelli e diletti figli, mentre pregando fate scorrere la corona del Rosario fra le vostre mani, non dimenticate, ripetiamo, coloro che languiscono miseramente in prigionia, nelle carceri, nei campi di concentramento. Tra di essi si trovano, come sapete, anche vescovi allontanati dalle loro sedi per avere eroicamente difeso i sacrosanti diritti di Dio e della Chiesa; si trovano figli, padri e madri di famiglia, strappati dal focolare domestico e costretti a condurre lontano una vita infelice in terre sconosciute, sotto altri climi. Come Noi prediligiamo e circondiamo di un affetto paterno tutti costoro, così anche voi, animati da quella carità fraterna che la religione cristiana alimenta e accresce, insieme con le Nostre unite le vostre preghiere davanti all’altare della Vergine Madre di Dio, e raccomandateli al suo cuore materno. Essa senza dubbio, con dolcezza squisita, allevierà le loro sofferenze, ravvivando nei cuori la speranza del premio eterno, e non mancherà ancora, come fermamente confidiamo, di affrettare rapidamente la fine di tanti dolori.

Non dubitando che voi, Venerabili Fratelli, con lo zelo ardente che vi è solito, porterete a conoscenza del vostro clero e del vostro popolo, nella maniera che vi sembrerà più opportuna, queste Nostre paterne esortazioni; così pure nella certezza che i Nostri figli, sparsi ovunque sulla terra, corrisponderanno volentieri a questo Nostro invito, a voi tutti, al gregge affidato a ciascuno di voi – a quelli in particolare che specialmente reciteranno il Rosario Mariano secondo queste Nostre intenzioni – come segno della Nostra riconoscenza, auspice di celesti favori, con effusione di cuore impartiamo l’apostolica benedizione. 

 Roma, presso San Pietro, 15 settembre, festa dei Sette Dolori di Maria vergine, nell’anno 1951, XIII del Nostro pontificato.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Dagli scritti di San Luigi Maria da MONTFORT.
Non è possibile recitare il ROSARIO senza qualche distrazione involontaria; anzi è assai difficile dire anche solo un'AVE MARIA senza che la fantasia, sempre irrequieta, non ti tolga un pizzico della tua attenzione; ma puoi recitarla senza distrazioni volontarie e devi, quindi, prendere ogni precauzione per tenere ferma l'attenzione e diminuire le distrazioni involontarie. A tal fine mettiti alla presenza di Dio: pensa che Dio e la sua santa Madre ti guardano, che l'Angelo custode posto alla tua destra coglie le tue AVE MARIA se dette bene, come altrettante rose per farne una corona a Gesù e a Maria; pensa che, invece, alla sinistra il demonio ti gira attorno per divorare le tue AVE MARIA e segnarle sul libro della morte se dette senza attenzione, devozione e modestia.

Usciamo dalle illusioni mondane ha detto...

"Noi non ci chiediamo più: "Questo piacerà a Cristo?", ma "Questo piacerà al mondo?". Quindi ci vestiremo e agiremo in modo tale da non essere separati dal mondo; vogliamo stare con il mondo.
Noi sposiamo questo mondo e diventiamo vedovi del mondo futuro. Adottiamo il suo modo di esprimersi, i suoi esempi e le sue tendenze. Ecco una delle ragioni di tanta instabilità nella Chiesa di oggi: la sabbia su cui camminiamo è mobile. Abbiamo abbandonato la Roccia che è Cristo.
(Fulton J. Sheen)

Anonimo ha detto...

La sola lettura di questa Enciclica mostra la miseria dei pensieri, delle parole che oggi ascoltiamo. Non abbiamo pregato quanto avremmo potuto e dovuto. Bisognerebbe cambiar strada e non occuparsi più degli apostati, occupandosi invece dei santi e dei grandi cattolici, dei loro pensieri e delle loro parole, medicine ricostituenti dell'anima.

Catholicus ha detto...

Maria, Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis

Anonimo ha detto...

Maria una di noi? una semplice ragazzotta semianalfabeta? una meticcia che ha meticciato Gesù? occhio, Bergoglio, perché come recita un vecchio adagio "chi è nemico di Maria / il diavolo se lo porta via / prete o laico ch'egli sia"

Catholicus ha detto...

Oggi la chiesa ricorda San Pio V. Profondo riformatore del culto della Chiesa, e della divina liturgia, sulla scia del solco indelebile, tracciato dal culto tridentino, mediante la pubblicazione di diversi testi, tra i quali: il Breviario e il Messale Romano.
Papa Pio V, fu anche il federatore ed il supporto spirituale per la Lega Santa, che sconfisse gli ottomani, bloccando la loro avanzata in Europa, nella battaglia di Lepanto.
Regina delle Vittorie, prega per noi!

Anonimo ha detto...

Pio XII di v.m. proclama S. Francesco d'Assisi e S.Caterina da Siena Patroni primari d'Italia.

https://youtu.be/gR8XgIoOWnY 

Anonimo ha detto...


Le Ave Maria dette senza la dovuta concentrazione.

Con tutto il rispetto per S.Luigi Maria de Montfort, affermare che le Ave Maria dette senza concentrazione possano costituire peccato mortale per noi (questo si ricava dal passo riportato) mi sembra alquanto eccessivo.
Le preghiere dette male risulteranno non pervenute, per così dire, Dio non le prenderà in considerazione, saranno nulle. Ma la sanzione non dovrebbe limitarsi a questo?
Non può trattarsi comunque di peccato, non essendo la preghiera un comandamento come ad esempio santificare le feste, andare ogni Domenica alla S. Messa etc.
Quando mi accorgo di aver perso la concentrazione, nel recitare il Rosario o un'altra preghiera, ricomincio, ripeto le preghiere, cercando di dirle bene.
Avanzando nell'età la concentrazione diventa più difficile, in generale. Ma essendoci sempre la buona fede non può comunque esserci peccato, quando la si perde nel pregare.
L'importante è rendersene conto e ripetere le preghiere con la dovuta concentrazione.


Da Fb ha detto...

Omelia 25 aprile 2021.
Omelia di Padre Roy Ghislain, Domenica del Buon Pastore, 25 aprile 2021
In questa festa di Gesù Buon Pastore, Gesù ci invita a guardare il Suo Cuore di Buon Pastore ed Egli mi dice: “Ecco ciò che voglio farti vedere”. In questo momento noi vediamo nel Cuore di Gesù questa guerra che è cominciata: una guerra senza armi materiali, ma una guerra spirituale e spaventosa. E questa guerra invisibile fa diminuire la fede in tante persone e in tanti sacerdoti. E il fatto che sia difficile avere accesso alle nostre chiese, di avere libero accesso presso i sacerdoti per vivere l’Eucarestia e il Sacramento del Perdono, tutto questo contribuisce a far diminuire la fede e la fiducia nel Cuore e nel Signore. E questa pandemia cosa fa credere alle persone? Che possono fare a meno dei sacerdoti, che possono fare a meno di andare in chiesa, che possono organizzarsi direttamente con il Signore e poco a poco la fede diminuisce. E questo cosa provoca nel cuore del sacerdote? Celebra sempre meno la Messa perché è sempre più difficile farlo, confessa sempre meno perché è più difficile farlo: il fuoco della fede nel cuore del sacerdote si nutre quando lui dona il Sacramento dell’Eucarestia e il Sacramento del Perdono. E quando la tiepidezza invade il cuore di un sacerdote, le persone che lo frequentano ne sono contagiate e diventano tiepide. Un giorno qualcuno ha detto: “Se vedi che un sacerdote si intiepidisce, vai velocemente a confessarti da lui e domandagli di celebrare delle Messe”. E l’obiettivo del nemico, l’obiettivo di satana è di distruggere la fede nei cuori e quindi di distruggere il sacerdozio ed è per questo che dobbiamo pregare, direi ogni giorno, per i nostri sacerdoti. Gesù, Buon Pastore, vieni particolarmente in questo giorno a porre nel Tuo Cuore tutti i Tuoi sacerdoti! Maria, Regina del sacerdozio, stendi il tuo manto, specialmente su tutti i sacerdoti, affinché la loro fede sia custodita e protetta in questa Divina Volontà! E tutti noi continuiamo a credere nell’Eucarestia, nel Sacramento dl Perdono che giunge attraverso i sacerdoti, poiché come ha detto san Pietro Giuliano Eymard: “È l’Eucarestia che salva il mondo”.

Ave Maria ! ha detto...

La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta (Giovanni 1,5)
https://gloria.tv/post/3UtTKh7uLAFJAvhvcAxyjsbzw

Anonimo ha detto...

Solo due giorni fa ci chiedevamo cosa resti del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Ora ne abbiamo una chiara (e incredibile) dimostrazione: resta una “cabina di regia” – sì, non solo Draghi ne ha una … – per l’implementazione dell’ideologia vaccinista, per togliere ai fedeli ogni dubbio sul dovere evangelico assoluto di vaccinarsi, per confermare la tesi del vaccino sicuro oltre ogni ragionevole dubbio, per tacitare gli scienziati dissenzienti, per trasformare gli amboni delle nostre chiese in luoghi di propaganda vaccinista fornendo indicazioni e contenuti per le omelie, per trasformare ogni sacerdote in un funzionario del super-ministero della sanità, per mettersi al servizio della principale ideologia politica di questo momento storico e farla passare per evangelica. La Chiesa asservita al Vaccinismo. Non sono uno storico, ma non credo che mai la Chiesa cattolica si sia posta a servizio di un progetto mondano e politico come in questo caso, piegandosi perfino a fornirgli gli strumenti operativi – i Kit, appunto – assieme alla manovalanza per la propaganda.

Il Dicastero del cardinale Turkson ha prodotto un Kit (QUI) per rappresentanti della Chiesa sui vaccini anti-Covid composto di sette capitoletti che rimandano ad alcuni documenti, forniscono una antologia di interventi (soprattutto di papa Francesco), rispondono a domande cliniche (I vaccini sono sicuri? Sono stati prodotti troppo in fretta? Il vaccino protegge dalle varianti del virus?...), rispondono a domande cosiddette ecclesiali (cosa dire dei “complottisti” che criticano il vaccino?, cosa collega il coronavirus con la crisi ecologica?), propongono strumenti per omelie e conversazioni, rispondono a domande per la famiglia (quali sono gli effetti collaterali del vaccino? quali sono i vaccini ora disponibili?, bisognerà mantenere le distanze anche dopo essersi vaccinati?); infine il Kit propone esempi da tweet, storie Instagram, pagine Facebook sul tema vaccini e fornisce immagini. Ogni parroco, ogni settimanale diocesano, ogni movimento o associazione è così arruolato, inviato sul fronte e dotato delle cartucce da sparare, con l’indicazione contro chi le deve sparare.

Ci vuole molta creatività, va riconosciuto, per arrivare così tristemente in basso nel livello di compiacenza verso gli interessi cari al mondo e per trasformare un soggetto di evangelizzazione – il Dicastero protagonista, ma prima di esso la Chiesa intera – in un'agenzia che prepara Kit tecnico-pratici, funzionali ad una prassi che non rientra per niente nelle sue finalità e che crea nuovi dogmi e nuovi assoluti morali privi di fondamento.

Il testo del Kit è veramente imbarazzante per i luoghi comuni a cui aderisce e che rilancia come paraocchi e bavagli a chi cerca di pensare con la propria testa:

https://www.lanuovabq.it/it/dalla-chiesa-vaccinista-un-kit-per-indottrinare-preti-e-fedeli?fbclid=IwAR3q_NRHSqwIgkGUWfgUysZL-SVZiGxR2QqVEyxP5TDEYZH987EiQdd3-30

Capite ? Capillarmente in tutte le parrocchie come si faceva una volta con Famigliacristiana ... Se vorrete potrete partecipare all'offerta di tre Corone del S.Rosario nella lingua ufficiale della Chiesa alle ore 20:30 nel sito di Don Luca Paitoni (fb o you tube) , ripariamo per noi e per "quelli che non sanno quello che fanno ". Grazie

Anonimo ha detto...

ASSOCIAZIONE CRISTOMORFOSIS
MESE DI MAGGIO
S. ROSARIO COMPLETO
3 Corone

ogni sera ore 20.30

YT
https://youtu.be/7bi0eZyK_G8

FB
https://bit.ly/2SeJocB

https://bit.ly/3bbUplR

Vi aspetto tutti…
https://www.youtube.com/watch?v=7bi0eZyK_G8

S. ROSARIO MESE DI MAGGIO
S. Rosari completo - 3 corone
Don Luca Paitoni

Anonimo ha detto...

"...Le Ave Maria dette senza la dovuta concentrazione..."

Il Rosario, a mio parere, ha molte funzioni insieme, una di queste è innestare un 'drama' personale di pensieri, di ricordi, di desideri e come ogni 'drama' è catartico, cioè purificatore. La concentrazione in questo caso è intermittente e viene ogni vota ripresa, ma intermittente rimane. Più che una concentrazione intellettuale credo sia necessaria una concentrazione del cuore sui fini della nostra preghiera. Credo che la pura concentrazione del cuore avvenga solo in determinati periodi di 'Grazia' o di urgenza incombente. Il Rosario è prima di tutto nostra purificazione, dove di tanto in tanto il cuore si innalza, si pente, si unisce alla Santa Trinità e a Maria santissima, ai Santi, ai nostri cari defunti a coloro che amiamo e a coloro che per noi è molto difficile perdonare ed amare. Non credo che la concentrazione possa essere raggiunta come norma di vita orante neanche tra i/le claustrali/e che sono un po' i lavandai delle anime dei loro contemporanei e dei defunti, e con i demoni combattono in prima fila. In sintesi credo che il Rosario, in particolare, sia purificazione e lotta e la concentrazione del stia dentro la purificazione e la lotta.