Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 luglio 2021

Paolo Pasqualucci : No al disegno di legge Zan, immorale e liberticida, che si inventa i reati di “omotransfobia” e “misoginia”

Al card. Caffarra Lucia di Fatima ha detto che la battaglia decisiva sarebbe stata sulla famiglia [vedi]. Eccoci qui. Ormai è evidente che dietro al ddl Zan si nasconde un progetto di ingegneria sociale per decostruire la famiglia e l'identità. Riprendo di seguito un testo di Paolo Pasqualucci. Alcuni precedenti qui - qui - qui - qui - qui - qui.

Paolo   Pasqualucci  :  No al disegno di legge Zan, immorale e liberticida, che si inventa i reati  di “omotransfobia”  e “misoginia”

Al Senato della Repubblica è cominciata ieri 13 luglio 2021 la discussione sul ddl Zan, fortemente voluto dai (Post)comunisti del Partito Democratico, dal partito dei 5Stelle e dai partitini e movimenti loro affini; in pratica, dall’intero e variegato spettro della sinistra italiana, includente anche quote di cattolici. Ad esso si oppongono, anche se non all’unanimità, i partiti del Centro-Destra e parte del mondo ecclesiastico. Questa opposizione fa onore all’Italia, considerando che in altri Paesi simile perversa legislazione già esiste da tempo senza aver trovato la dovuta resistenza. Tuttavia, l’opposizione non è forte e compatta come dovrebbe: essa sembra mirare ad una soluzione di compromesso che attenui la portata “liberticida” del decreto, sino a renderla innocua, più che ad un affossamento dello stesso. Soluzione a ben vedere illusoria, che sembra tuttavia condivisa dalla Gerarchia cattolica, la quale in tutta questa angosciosa vicenda ha tenuto un profilo piuttosto basso, concentrandosi sulla violazione della libertà (di espressione) della Chiesa più che sulla violazione di principi fondamentali dell’etica cristiana -- cosa disdicevole e negativa per la ripulsa di un progetto di legge così apertamente contrario alla legge di natura e divina, che gli Stati non possono in alcun modo permettersi di violare, se vogliono esser graditi al vero Dio e non incorrere nella sua ira.
Grazie all’ospitalità generosamente concessami da Maria Guarini, ripropongo qui, su Chiesa e Postconcilio, a futura memoria, opportunamente adattate, parti del mio saggio: Il “regno della donna” ha distrutto i valori tradizionali, Solfanelli, Chieti, 2020, di 98 pagine, € 10,00 [qui] – parti tratte dai capp. 7 e 8 rispettivamente, nelle quali mi ero soffermato ampiamente sull’iniquo ddl Zan, inconcepibile senza l’affermarsi del “regno della donna” ossia della ginecocrazia femminista, che ci sta opprimendo dall’esplodere della Rivoluzione Sessuale, dissolutrice degli autentici valori morali e quindi della società e del tessuto stesso etnico delle nazioni. L’articolo è diviso in due parti. Nella prima, espongo il carattere liberticida e moralmente perverso di questo disegno di legge. Nella seconda, illustro sinteticamente la mancanza di fondamento della pretesa normalità delle tendenze omosessuali e del cosiddetto “transgenderismo”, riportando le dimostrazioni di autorevoli medici e studiosi.
1. Il ddl Zan impedisce di condannare il peccato contro natura, che invece mira a propagandare nella scuola e nella società.
Questo progetto è stato giustamente bollato, da più parti, inclusa la Conferenza Episcopale Italiana, come “liberticida” perché prevede durissime condanne e persino lavoro nei servizi sociali a favore delle comunità lgbt, non solo per chi compia atti discriminatori o violenti o inciti a compierli nei confronti degli omosessuali o dei bisessuali o dei transgender, ma anche per chi manifesti opinioni considerate “odio” o incitanti all’odio nei loro confronti.

Il disegno di legge Scalfarotto-Zan (relatore)-Boldrini unifica cinque diverse proposte, presentate negli anni. Si tratta di un Testo Unico che estende a tutela del mondo lgbt le sanzioni inflitte dalla c.d. Legge Mancino a chi avesse compiuto o istigato a compiere mediante opportuna “propaganda” atti discriminatori o violenti nei confronti delle minoranze per motivi razziali, etnici, religiosi. Dopo l’introduzione di un articolo detto “salva-idee”, su richiesta del partito Forza Italia di Silvio Berlusconi, dal ddl viene esclusa la sanzione della c.d. “propaganda” per rispettare la libera espressione delle idee anche in questa materia, a norma dell’art. 21 della Costituzione repubblicana.

L’attivista omosessuale Zan, un ingegnere patavino deputato del Partito Democratico, nella sua Relazione, giustifica la necessità delle legge proposta al fine di proteggere “gay, lesbiche, bisessuali e transessuali” dalle minacce, aggressioni e dai pestaggi, a suo dire numerosi, se non qualificando questi ultimi come “reati d’odio” ossia prodotti dalla cosiddetta omofobia. Ma, come sottolineato dall’opposizione, egli non ha saputo fornire cifre che giustificassero le sue affermazioni, restando nel generico, trincerandosi dietro l’affermazione che molte aggressioni non vengono denunciate, che le statistiche in materia non sono possibili. Se non vengono denunciate, lui come fa a sapere che le aggressioni e i pestaggi sono numerosi? In realtà le cifre ufficiali in proposito mostrano numeri notoriamente bassi: 26,5 segnalazioni in media all’anno dal settembre 2010 al dicembre 2018 (come riportato dal Centro Studi Rosario Livatino). L’Italia resta un paese civile. Per di più, nel clima di lassismo morale pervadente da decenni tutto l’Occidente, anche da noi c’è oggi ampia tolleranza per il fenomeno omosessuale.

Tanto più ingiustificata appare dunque la pretesa di stabilire il reato di “omofobia”. La normativa esistente, come fatto rilevare da più parti, è del tutto sufficiente a proteggere il mondo lgbt da insulti, minacce e percosse. Ma tant’è. Si vuole dunque punire chi compie o istiga a commettere cosiddetti “atti di discriminazione”, oltre che “per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi” anche per quelli “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”; oppure chi compie o istiga a commettere “atti di violenza” o “atti di provocazione alla violenza” oltre che “per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi” anche per motivi fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Dove però la normativa attuale (o Legge Mancino) sanziona “la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico” non vengono aggiunti “il sesso, il genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere”. Anzi, come si è detto, nel ddl è stato aggiunto l’art. 3, che tutelerebbe la libertà d’opinione in relazione alla proposta normativa. In tale articolo si afferma che: “ai sensi della presente legge sono consentite la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte”. Si tratta tuttavia, come ognun può vedere, di una dizione alquanto generica che non fuga per nulla le forti preoccupazioni suscitate da questo ddl.

Come hanno notato gli studiosi del Centro Studi Rosario Livatino, il disegno di legge e la Relazione acclusa dall’On. Zan, non specificano le categorie usate, non ne tentano una definizione. Non ci illuminano, per esempio, sulla natura degli “atti discriminatori”. Quali sarebbero? Ciò significa lasciare al giudice “il potere più ampio, oltre il limite dell’arbitrio, per riempire di senso e di contenuto le categorie adoperate”.(1)   Il quale giudice si troverebbe di fronte, come basilare categoria ermeneutica da applicare, “anche la dimensione multipla o intersezionale della discriminazione e della violenza”; espressione oscura, che viene dal relatore così chiarita: “la dimensione, cioè, che investe diversi aspetti della personalità allo stesso tempo: ad esempio, una donna lesbica può subire discriminazione o violenza in quanto donna e in quanto lesbica, o viceversa”. (2)

Ma qual’è la logica di un criterio del genere? Cerchiamo di fare degli esempi, ricavati, del resto, da situazioni del tutto verosimili, di fatto verificatesi: 
  1. Una signora non assume una donna come istitutrice per le sue figlie perché viene a sapere con certezza che è lesbica non perché sia una donna, dato che proprio un istitutore di sesso femminile va cercando. Se si applica la “dimensione multipla e intersezionale” bisogna dire che la lesbica è stata discriminata anche perché donna? E quindi aumentare la pena? L’ “intersezione” delle discriminazioni appare del tutto assurda, dato che, nel caso di specie,
    1. è solo l’omosessualità la causa della sua non-assunzione, non il suo sesso;
    2. solo una donna può evidentemente essere lesbica.
    Oppure: 
  2. se una madre prende a schiaffi in pubblico (come pure è successo) la lesbica trentenne che le ha sedotto la figlia diciottenne, questa madre può esser condannata per aver compiuto “atti di violenza” sulla donna oltre che sulla lesbica? Ma una lesbica è per forza una donna e quindi questo raddoppiamento della discriminazione o dell’atto di violenza, appare anche qui pleonastico ed anzi del tutto incomprensibile. A meno che la logica che ispira questo ddl non sia quella di spargere il terrore minacciando il maggior danno possibile.
Ha stupito, infatti, la durezza delle pene previste, assai più gravi di quelle contemplate dalla Legge Mancino, alla quale sono state aggiunte sanzioni accessorie, costituite da attività sociali a favore di comunità lgbt, un’imposizione particolarmente umiliante per le persone normali, costituenti ancora la gran maggioranza della popolazione. Si può esser condannati sino a due a quattro a sei anni di carcere. Se la condanna è inferiore a due, si può esser costretti ad andare a lavorare gratis per le comunità lgbt, come forma di “rieducazione” evidentemente! Giustamente, gli studiosi del Centro Livatino sottolineano che un “canone esegetico” come quello della cosiddetta “dimensione multipla e intersezionale” della “discriminazione” farà in modo che “il tot capita tot sententiae” da parte dei giudici “divenga la regola. E ciò in un contesto non già di accademia, al cui interno dilettarsi su come intendere “l’identità di genere” o l’”orientamento sessuale”: bensì in un contesto di giustizia penale, che prevede sanzioni fino a un massimo di sei anni di reclusione; sanzioni che, oltre a essere in sé pesanti, permettono di utilizzare strumenti di indagine come le intercettazioni (per le quali è sufficiente un limite sanzionatorio massimo di cinque anni) e imporre misure cautelari restrittive della libertà, fino al carcere.” (3)

La senatrice Laura Boldrini ha affermato che, con l’ articolo cosiddetto “salva-idee”, le legittime opinioni dissenzienti verrebbero salvaguardate, ragion per cui non c’è da aver paura di questa legge. Ma per l’onorevole senatrice il ddl antiomofobico e antimisoginia andava evidentemente bene anche senza quest’articolo, visto che esso è stato imposto da pressioni esterne; le andava bene che contemplasse anni di galera per chi avesse, putacaso, osato menzionare le severe condanne neotestamentarie dell’omosessualità o semplicemente criticato il carattere delle donne, in quanto tali! In ogni caso, l’ottimismo della senatrice appare alquanto prematuro, per non dire: superficiale.

Andiamo, infatti, nel particolare. Limitandoci alla categoria degli “atti discriminatori” interpretabili come “atti di odio” (omofobici o hate crimes) da parte di un giudice in base a questo ddl, quali potrebbero essere questi atti? Per forza di cose opinioni coinvolgenti i valori fondamentali, opinioni che di per se stesse sempre irritano la controparte, anche se espresse in maniera cortese. Se dico o scrivo che per me, come cattolico e persona normale, l’omosessualità maschile e femminile, turpibus adflicta conubiis, è in sé un disordine grave che rovina gli individui che ne soffrono e crea il deserto nelle società dove prenda piede, perché, oltre ad altri aspetti negativi (per la morale e la salute pubblica, a causa della diffusione di una malattia come l’AIDS), distrugge la famiglia e non fa più nascere bambini, quest’opinione dovrebbe esser considerata “omofobica” ossia piena di odio per gli omosessuali e meritevole di condanna ad anni di galera? Ma i nostri politici e legislatori lo possiedono ancora il “senso del diritto”? E, comunque, anche se questa opinione può causare inevitabile irritazione, dove sarebbe qui l’odio? Se si vogliono ammettere solo opinioni che non irritano nessuno, allora si dica apertamente che si può parlare solo del tempo, o di varia letteratura, o di giardinaggio e simili. Gli attivisti lgbt non distinguono la condanna del peccato da quella del peccatore, fanno di ogni erba un fascio. Ma Cristo Nostro Signore e la Chiesa da Lui fondata hanno sempre distinto. Il Verbo si è incarnato proprio per salvare i peccatori (Mc 2, 17), proprio per questo Egli è sempre severo col loro peccato, affinché se ne rendano conto e tornino sulla retta via.

Se poi affermo che per me questo disordine o vizio, secondo la dizione tradizionale, è una patologia meritevole di cure appropriate, sul piano strettamente clinico (soprattutto psichiatrico e psico-analitico) e anche su quello, più profondo, dei valori, dello spirito, con l’auspicare la conversione a Cristo del peccatore, per il bene della sua anima: anche qui, ripeto, dove sarebbe l’odio? Ma se queste opinioni, che riflettono quanto sempre insegnato dalla Chiesa cattolica sull’argomento nonché l’opinione di moralisti e pensatori, come l’ultimo Platone ad esempio, e l’opinione della gente normale di tutti i tempi, possono rientrare negli “atti discriminatori”, allora l’art. 3 c.d. “salva-idee” altro non è che un inutile orpello, un’autentica presa in giro.

Ma su che base si può affermare che le opinioni, laiche o religiose, di critica e condanna morale del fenomeno omosessuale in tutti i suoi aspetti possono esser fatte rientrare negli “atti discriminatori” del ddl, visto che il contenuto di questi atti è stato lasciato all’interpretazione del giudice? Su questa base: la maggioranza dei giudici si conformerà inevitabilmente ad una certa prassi sociale nel determinare il carattere “discriminatorio” o meno di questi “atti”. E nel sociale troverà che questi atti, che le opinioni anche rispettosamente ma fermamente critiche del fenomeno omosessuale, sono proprio quelle che i grandi media, la blogosfera lgbt e omofila condannano nel modo più radicale e non poche volte anche violento, con derisioni, sbeffeggiamenti, insulti, a volte seguìti da azioni fisiche di disturbo, generalmente impunite. Senza arrivare agli attacchi massicci delle lesbiche organizzate quali forsennate Menadi per devastare e bruciare le chiese in Argentina e in altri paesi sudamericani, difese le chiese (a volte) da passive catene umane di fedeli, quasi tutti uomini; senza arrivare (ancora) a questo, un esempio di intolleranza anticattolica da parte della comunità lgbt lo abbiamo di recente avuto nel noto episodio accaduto nel paese di Lizzano (TA), il 14 luglio 2020. 

Il locale parroco aveva consentito ad un gruppo di preghiera di organizzare dentro la sua chiesa una veglia di preghiera per invocare l’aiuto divino affinché venisse bloccato l’iter del ddl Zan. Scopo perfettamente lecito per dei cattolici, dal momento che la figura di reato ipotizzata dal ddl trasformerebbe in fattispecie criminosa anche l’insegnamento del Catechismo sull’omosessualità. Ma, come è noto, attivisti con la bandiera dell’arcobaleno hanno cominciato a disturbare rumorosamente dalla piazza prospiciente la chiesa. Allora il parroco, preoccupato, ha chiamato a protezione i carabinieri che hanno proceduto, come da prassi, a identificare i disturbatori. Ciò ha provocato l’intervento polemico del sindaco, di sesso femminile, che ha invitato i carabinieri a schedare piuttosto chi era dentro la chiesa, come se la veglia di preghiera regolarmente autorizzata e in un luogo chiuso fosse un’attività che disturbasse l’ordine pubblico! Questa stessa persona ha poco dopo emesso comunicati on line dichiaratamente omofili nei quali eccepiva sui contenuti di questa veglia di preghiera. Ma l’atteggiamento del sindaco è stato superato dal commento in rete di un attivista lgbt, membro di una “piattaforma” gay cattolica (ci sono anche queste, evidentemente, a riprova del fatto di quanto sia oggi tollerata l’omosessualità nella nostra società, persino dalla Gerarchia cattolica).

Mi dispiace per il parroco di Lizzano, ma questa è precisamente una di quelle azioni che giustamente la legge Zan potrebbe punire. Perché sfido chiunque a credere che si tratti davvero di una preghiera da non considerare come gesto provocatorio e di istigazione all’odio. Fateli pure, i vostri rosari blasfemi. Saranno gli ultimi”.(4)

Dunque: l’attivista glbt può permettersi di apostrofare noi cattolici in maniera arrogante e offensiva, e di dileggiare in maniera questa sì blasfema la recita del S. Rosario. Ma la cosa che colpisce è che, secondo l’autentica dello spirito del ddl Zan fornita da costui, ci si deve rifiutare di credere che quei Rosari fossero preghiere e non invece “un gesto provocatorio e di istigazione all’odio”. Quella veglia di preghiera si limitava a supplicare il Signore, tramite l’intercessione della Santissima Vergine, di non lasciar passare un decreto il cui contenuto non poteva essere accettato da chi fosse rimasto cattolico credente e coerente, in quanto giustificante il peccato contronatura, secondo la dizione tradizionale, ossia un comportamento di per sé gravemente contrario alla morale cristiana, alla legge divina e naturale. Ora, una tale supplica, che si effettuava in luogo chiuso e di proprietà della Chiesa, era o no perfettamente lecita secondo l’art. 21 della Costituzione? Impetrata per non far passare un disegno di legge proponente una normativa a difesa di quelli che per i cattolici sono e restano peccati gravi e tale da impedire praticamente l’insegnamento dell’etica cristiana, racchiuso nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Dove stanno qui la provocazione e l’istigazione all’odio? La realtà è che, come si è detto, ogni osservazione loro rivolta sul piano dei valori, ribadente princìpi non negoziabili, è sentita dagli attivisti lgtb come cosa insopportabile, vera e propria istigazione all’odio nei loro confronti. Ma valga il vero: nel caso di specie, l’unica istigazione all’odio è stata quella dell’attivista lgbt il quale si augura in toni sprezzanti che la futura legge Zan possa chiudere la bocca, infliggendo loro anni di galera, a tutti quei devoti che pregano affinché non siano violati i divini comandamenti e la Chiesa non sia perseguitata. Abbiamo qui un invito piuttosto esplicito alla persecuzione dei cattolici, tipico di un “attivismo” che applica sistematicamente il linciaggio mediatico e morale contro le opinioni ad esso sgradite. Grida sempre più alte della comunità lgbt inveiscono contro la nostra religione perché essa inciterebbe all’odio contro gli omosessuali in generale, in tutte le loro varie configurazioni, per così dire. Ma è vero il contrario: il ddl Zan è il tentativo di coagulare in una legge dello Stato l’odio sempre più forte che la galassia gay e omofila attiva sui social media sembra manifestare ogni giorno di più nei confronti del cattolicesimo.

Ma in questo disegno di legge nuota anche l’avversione delle femministe per il maschio, per l’uomo, in generale. Non si spiegherebbe altrimenti l’inclusione della misoginia tra le figure di reato da punire. Di questa, i critici del disegno di legge non sembrano tener particolarmente conto, anche perché non emerge in modo distinto dal contesto. Da dove risulterebbe? Forse dalle voci “sesso”, o “genere” inserite nella lista delle possibili figure di reato? Atti di discriminazione o violenti nei confronti di una donna perché donna? E per ciò che riguarda le opinioni, considerate come “atti di discriminazione”: le critiche alle donne, in quanto tali? Ci rendiamo conto, se questo è il caso, di dove ci stanno portando, recitando sempre la parte delle vittime : anni di galera per aver detto, poniamo, che le donne non sono portate per il mestiere delle armi né per fare tutti i mestieri degli uomini; sono tendenzialmente isteriche, assai più degli uomini; o bisbetiche; o poco portate all’astrazione, alla speculazione, più intuitive che razionali e via discorrendo? Ma i misogini non costruiscono stereotipi? Anche ammettendolo, in una certa misura, condannarli come reati non significa cadere nella farsa?

Volete, dunque, ammettere solo opinioni che non diano fastidio a nessuno e soprattutto ai signori del “politicamente corretto”?

Non ci si accorge del ridicolo nel voler far rientrare la “misoginia” fra i reati di opinione? Chi è il misogino se non colui che manifesta un’opinione, in vario modo e a volte ridicolmente negativa sulle donne e la mantiene? Le preziose ridicole, commedia nella quale Molière mette alla berlina le donne intellettuali, dovremo cassarla dalla letteratura mondiale sotto l’imputazione di esser affetta da “misoginia”? E La bisbetica domata di Shakespeare? E la truce Lady Macbeth, è forse un personaggio “politicamente corretto”? E che dire de Le donne in assemblea di Aristofane, satira feroce delle donne al governo degli Stati? In ogni caso, non dovrebbe anche l’opinione del misogino esser protetta dall’art. “salva-idee”? Anche qui, sarà il magistrato a decidere, interpretando liberamente, se criticare certi aspetti del carattere delle donne o farne la satira meriti anni di galera o meno.

Nessun cattolico che sia veramente tale, ma anche nessun laico di sani princìpi, può condividere un documento come il ddl Zan. E, bisogna pur dirlo, nessuna persona di buon senso. Dietro l’apparenza di difendere dei poveri perseguitati per tendenze che sarebbero “innate”, bisognosi di “compassione”, di “inclusività”, di “rispetto”, esso promuove una ampia strategia offensiva: mira chiaramente a promuovere, diffondere, accreditare e persino imporre l’omosessualità in tutta la società. Infatti, come è stato sottolineato dai suoi critici, il progetto di legge chiede l’istituzione di una “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale etc.” (art. 5 del testo unico). E per questa giornata, che dovrebbe aver luogo il 17 di maggio di ogni anno, si dovrebbero organizzare “cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile, anche da parte delle amministrazioni pubbliche, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado..” (art. 5, co. 3). Riappare dunque lo spettro della c.d. “educazione gender” nelle scuole “di ogni ordine e grado”; in sostanza, la corruzione della gioventù sin dalle scuole elementari con l’omosessualismo e l’erotismo, promuovendo tra i fanciulli e le fanciulle la c.d. “esplorazione della loro vera identità sessuale” [sic]: con il far loro praticare la nudità, la masturbazione, i giochi che invitano a scambiare l’identità sessuale, etc.; pratiche infami e ripugnanti frutto di menti torbide, di spiriti malati e deviati, già in fase di attuazione in vari Stati – in Germania le chiamano “educazione alla diversità”; cose che gridano vendetta di fronte a Dio e agli uomini, suggerite ora anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’istituzione che ormai promuove apertamente la corruzione dei costumi su scala mondiale.

Sono richiesti (all’art. 8 del ddl) anche finanziamenti statali alle comunità lgbt, (le quali già ne godono), nonché statistiche ISTAT almeno ogni tre anni per rilevare “gli atteggiamenti della popolazione” nei confronti della problematica trattata dal ddl Zan. Questo riferimento agli “atteggiamenti” conferma, come sottolineano gli studiosi del Centro Livatino, la “genericità che attraversa l’intero articolato”, cioè l’intero documento, relazione Zan compresa. Che vuol dire, infatti, “atteggiamenti della popolazione”? Quali “atteggiamenti”? Sono gli “atteggiamenti”(5), regno del vago e dell’ondivago, cosa della quale dover prender nota in sede scientifica? 
2. Le menzogne a monte del ddl Zan: che l’omosessualità sia conforme a natura, innata; che il c.d. “transgenderismo” corrisponda ad un orientamento sessuale naturale e consenta cambiare di sesso.
Per completare il discorso in modo organico e completo dal punto di vista della documentazione indispensabile al lettore, vengo ora al secondo punto della mia esposizione, ovviamente strettamente collegato al primo.

Dobbiamo qui confrontarci con le due f a l s i t à , che oggi tengono campo, illustrate nel titoletto di questo paragrafo.

2.1 Il gene gay non è mai stato trovato, l’orientamento sessuale appare fluido e mutevole.
Innanzitutto, la menzogna implicita nel ddl secondo la quale la scienza avrebbe dimostrato che l’omosessualità è in certi soggetti innata, come se fosse un “orientamento sessuale” naturale, da “includere”, “rispettare”, incrementare e proteggere nei confronti dei terzi persino con sanzioni penali particolarmente pesanti. La scienza fonda le sue certezze biologiche sui cromosomi e sui geni: il cromosoma e il gene dell’omosessualità non sono mai stati trovati. Le pretese “scoperte” in questo campo, anni fa strombazzate con grande clamore dalla stampa internazionale, non hanno nessuna base scientifica, sono state demolite dagli scienziati seri.

Nessuno è mai riuscito a dimostrare l’esistenza di un “gene gay” né di un “cervello gay”, nonostante i ripetuti tentativi in questo senso di ricercatori, a loro volta gay dichiarati o notori. Le loro ipotesi non hanno retto all’analisi. Il mondo scientifico sa benissimo che non si è in alcun modo riusciti a dare consistenza al concetto di “orientamento sessuale” innato, da applicarsi all’individuo praticante l’omosessualità al fine di giustificarlo su base biologica. A che titolo, allora, l’omosessualità è stata derubricata dalle patologie dalla American Psychiatric Association, nel 1973? Di sicuro, senza alcuna giustificazione scientifica ma solo sulla base di ingiustificati impulsi emotivi, dovuti ad un malriposto senso di compassione (che, come dice l’antica saggezza, deve rivolgersi al peccatore ma mai al suo peccato).

Come ha ricordato il dr. Gerard J.M. van den Aardweg, psicoterapeuta olandese di fama internazionale, specializzato nella cura delle persone omosessuali, “nonostante la presenza dominante dell’ideologia gay nelle istituzioni politiche e accademiche, il British Royal College of Psychiatrists ha emesso nel 2014 una Presa di posizione ufficiale, che sostiene non esser l’omosessualità una variante innata della sessualità. Si pensa, invece, che essa sia causata, affermano gli psichiatri britannici, da una combinazione di fattori biologici (fisici) e ambientali. Ma la Presa di posizione non indica quali siano tali fattori biologici e ambientali, quindi la spiegazione offerta rimane una vaga intuizione senza fondamento scientifico. Probabilmente, menzionando i fattori biologici essi avevano in mente la vecchia teoria – ostinatamente riproposta – di una certa qual femminizzazione ormonale o cerebrale negli omosessuali, e di una maschilizzazione nelle lesbiche. Ma il punto è che essi non hanno studiato la mole considerevole dei documenti di ricerca in proposito, nei quali non si trova alcuna prova dell’esistenza di fattori biologici, mentre si possono chiaramente identificare prove riguardanti i fattori ambientali. Il Royal College non ha nemmeno menzionato i fattori ambientali concreti: non si conoscevano i documenti che li definiscono o si aveva paura di avventurarsi in un territorio troppo politicamente scorretto? Infatti, parlare di cause psicologiche sociali dell’omosessualità avrebbe esposto gli psichiatri alle ire della consorteria “pro-gay”. Ma logicamente, il riconoscimento del fatto che gli elementi ambientali sono necessari affinché sorga un’attrazione nei confronti di persone dello stesso sesso, comporta la negazione della predeterminazione all’omosessualità: in assenza di fattori ambientali, il desiderio contro natura non prende piede. Quest’ultimo punto di vista apre quindi prospettive per la prevenzione e il cambiamento. Ciò che non è innato bensì è la conseguenza di influssi ambientali mediante ciò che si definisce [con termine tecnico] “apprendimento” (esperienze, abitudini, traumi), è in linea di principio suscettibile di cambiamento. Pertanto, la Presa di posizione respinge uno dei due presupposti chiave della propaganda degli attivisti gay, quello che suona: “sei nato in quel modo”. Inoltre, essa mina anche – indirettamente – il loro secondo presupposto: “l’omosessualità non si può cambiare (o prevenire)”.(6) [vedi]

Il dr. van den Aardweg è cattolico, di un orientamento che possiamo definire tradizionale o comunque conservatore. Se qualcuno ritiene che egli neghi il supposto carattere biologico ossia innato dell’omosessualità perché cattolico “puritano”, “bigotto”, si vada a leggere quanto scrive il celebre neurobiologo inglese Steven Rose, israelita ateo dichiarato e militante, di tendenze che possiamo definire liberal in senso radicale sul piano etico-politico. In uno dei suoi ben noti testi divulgativi sul funzionamento del cervello, irride senza tanti complimenti alle ricerche volte a scoprire il gene o il cervello “gay”, affermando che non sono scienza ma pura fantasia, “speculation”, oltretutto imbarazzanti perché, in certi passaggi, sembrano rivelare le “bizzarre fantasie sessuali” che ossessionano la mente del ricercatore.

Anche un illustre psichiatra statunitense, il dr. Paul McHugh, MD, Distinguished Professor of Psychiatry nella Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University, ovviamente bestia nera dei “liberals” e “radicals” imperversanti nelle Facoltà di Medicina americane, ha ribadito, con ineccepibili argomenti, l’impossibilità di dimostrare un’origine biologica dell’omosessualità ovvero di considerarla una “orientamento sessuale” naturale. Data la sua grande competenza, fu prescelto nel ruolo di Amicus Curiae o “amico della Corte”, persona autorevole che informa la Corte Suprema su questioni in discussione che appaiano incerte. Si tratta di un istituto tipicamente americano, al fine di richiamare l’attenzione della Corte su di un punto che potrebbe risultare trascurato. La Lettera dello Amicus Curiae mira a provvedere la Corte con la conoscenza necessaria per decidere in modo congruo. In questo ruolo, il prof. McHugh, cattolico praticante, presentò alla Corte Suprema degli Stati Uniti una Lettera invitando quel Consesso a non prendere in considerazione l’orientamento sessuale quale motivo sufficiente ad includere i gay in una categoria meritevole di essere protetta nei suoi “diritti”, incluso quello di contrarre “matrimonio” con persone dello stesso sesso. Purtroppo, come sappiamo, la Corte decise altrimenti, nel giugno del 2015, durante la Presidenza dell’omofilo e abortista Barak Obama, con una maggioranza di 5 a 4, stabilendo che nessuno Stato dell’Unione potrà rifiutarsi di riconoscere a quelli che abbiano celebrato il cosiddetto “matrimonio” omosessuale gli stessi diritti dei quali godono le persone regolarmente sposate.

Come sosteneva il suo argomento il prof. McHugh? Estraggo dalla Lettera: “Egli compare in veste di amicus per discutere se l’orientamento sessuale, allo stesso modo della razza e del genere, sia una categoria chiaramente definibile (discreta) oppure una caratteristica immutabile e definita. Questi fattori sono rilevanti se questa Corte dovesse dichiarare l’orientamento sessuale una possibile nuova classe da prendere in considerazione. Basandosi sullo stato corrente della ricerca scientifica, ne conclude che l’orientamento sessuale non rientra in nessuno dei due [fattori]”.(8)

E perché il cosiddetto “orientamento sessuale” non rientra? Prosegue l’Autore: “L’individualizzabilità [discreteness] necessaria a costituire una classe ben definita richiede come minimo che un gruppo o un tratto sia chiaramente definito. Ciò non è possibile per l’orientamento sessuale. Una rassegna degli studi scientifici [sul tema] dimostra che non vi è consenso tra gli studiosi su come definire l’orientamento sessuale, sicché le varie definizioni proposte dagli esperti danno in sostanza vita a classi diverse. Mentre la razza e il sesso sono ben definiti e capiti come tali, nonostante la credenza popolare in contrario l’orientamente sessuale resta una classificazione contestata e indeterminata”.(9)

Circa l’altra caratteristica invocata dalla propaganda degli attivisti gay, ovvero che il tratto omosessuale debba potersi considerare immutabile dalla nascita, come se fosse per l’appunto innato e immodificabile da fattori esterni, diversi autorevoli studiosi (sto citando sempre il prof. Paul McHugh) sono giunti alla conclusione che “i fattori genetici hanno un’influenza piccola o del tutto nulla sull’orientamento sessuale”. Anzi, “ci sono sostanziali prove indirette dell’influenza di un modello sociale nei confronti degli individui coinvolti”. Diversi studi, “hanno trovato forti correlazioni tra l’orientamento sessuale e fattori esterni quali la situazione familiare, l’ambiente, le condizioni sociali, elementi tutti la cui azione è impossibile inquadrare nelle teorie sull’origine biologica dell’omosessualità.”(10)

Pertanto, continua la Lettera alla Suprema Corte, la convinzione diffusa popolarmente (soprattutto dai media, sottolineo, quasi tutti massicciamente omofili) secondo la quale il cosiddetto orientamento sessuale è “biologically determined”, è del tutto “semplicistica”. In realtà, “non c’è nessuna solida prova a sostenerla, solo indimostrate teorie.” Anzi, la American Psychiatric Association ha ribadito in modo ufficiale, nel 2012, “che non vi sono studi scientifici confermati che dimostrino una specifica eziologia [causalità] biologica per l’omosessualità.”(11)

Molti e accurati studi hanno invece dimostrato che l’orientamento sessuale muta. Si nota nella società americana d’oggi la presenza di un “bisessualismo” sempre più diffuso. Si è potuto dimostrare che il 50% di appartenenti ad una “minoranza sessuale” come gli omosessuali (che sarebbero il 3,5% della popolazione, ma l’1,8% di loro si considera “bisessuale”), “una volta abbandonata la loro identità eterosessuale, abbiano cambiato l’etichetta della loro identità più di una volta. Tale elasticità si nota soprattutto nelle donne.”(12)   Il dato in questione risulta da interviste fatte a 30 donne che “avevano speso circa metà della loro vita come eterosessuali, si erano sposate, avevano avuto bambini, per poi darsi al lesbismo una volta raggiunta la mezz’età. Alcune di loro spiegarono il loro lesbismo come risultato di un processo di scoperta di se stesse. Ma un altro gruppo considerava la mutazione più che altro come una semplice scelta tra l’esser lesbica o bisessuale, casta o eterosessuale.”(13)   Osservo: tutto lo stesso, a quanto pare, dal punto di vista della libera scelta! Il prof. McHugh non poteva dirlo, in una epistola di quel tipo, ma la c.d. “bisessualità” diffusa tra tutte queste donne (ed anche la pretesa, tardiva “scoperta” dei rapporti saffici), da dove provenivano se non dalla generale corruzione dei costumi ovvero dall’influenza del modo sempre più depravato di vivere che caratterizza le nostre società, afflitte da un morboso e perverso pansessualismo, nelle quali pertanto si è smarrito il senso del peccato e si mette tutto sullo stesso piano, come se tra il vizio e la virtù non vi fosse differenza alcuna? Ed anzi, la corruttela viene esaltata e la virtù derisa, in particolare nell’immagine della donna, che si vuole obbligatoriamente “emancipata”, “liberata”, “trasgressiva”, “aggressiva”...

Ma ciò che conta, per chi vuol capire, è che dall’esposizione esatta dei risultati della vera scienza risulta dimostrata la totale infondatezza del concetto base delle pretese degli attivisti omosessuali, quello dell’esistenza di un orientamento sessuale omosessuale dalla nascita ed immutabile (“sono nato/a così”). La lucida analisi dell’accademico americano lo scardina completamente, dimostrando che esso è del tutto insostenibile alla luce degli studi scientifici degni di questo nome. Il prof. McHugh e la metodologia prevalente mettono in rilievo soprattutto i fattori esterni come causa del fenomeno omosessuale; il metodo terapeutico del dr. Aardweg li completa con l’individuazione dei fattori interni che contribuiscono a provocarlo: le nevrosi cioè il disturbo mentale che prende piede soprattutto nel periodo dell’adolescenza, allorché il soggetto che ne è vittima, per una serie di motivi dovuti solo in parte a rapporti squilibrati con uno dei due genitori, si forma complessi d’inferiorità, di esclusione, di autocommiserazione, che finiscono con il coinvolgere la percezione della sua identità sessuale.(14)

2.2 La menzogna dell’effettiva possibilità del cambiamento di sesso (“transition”)
La seconda grande menzogna che il disegno di legge Zan viene di fatto ad accreditare è quella dell’effettiva esistenza biologica di quello che chiamano “transgenderismo”, esistenza che meriterebbe di essere protetta dalla “transfobia” mediante leggi come quella che si sta appunto cercando di varare in questi giorni al Parlamento italiano. In verità, è stato giustamente obiettato all’on. Zan che gli atteggiamenti incivili nei confronti dei transgender costituiscono fattispecie di reato già in base alle leggi esistenti.

Che l’omosessualità non abbia un’origine nella natura umana in quanto tale ma sia il frutto di un sentire malato o vizioso (vi sono infatti anche libertini che praticano l’omosessualità per vizio, esemplificati dalla famosa figura del proustiano Barone di Charlus, trasfigurazione letteraria di un personaggio realmente esistito), ciò sembra evidente anche da quella forma di disturbo deviato nota come transgenderismo. Anche qui ci illumina un essenziale contributo del prof. McHugh, in un importante articolo divulgativo di sei anni fa. Oltre che professore universitario per quarant’anni, egli è stato per ventisei Primario del reparto psichiatrico dell’Ospedale della Johns Hopkins. Ciò gli ha permesso, scrive, “di osservare [scientificamente] persone che affermavano di essere dei transessuali”.(15)

All’inizio erano solo uomini, sia omosessuali che eterosessuali, alcuni dei quali volevano esser operati perché “si eccitavano eroticamente all’immagine di se stessi come donne.” Poi il fenomeno ha cominciato a coinvolgere le donne. Negli ultimi quindici anni “è cresciuto in modo esponenziale” tanto che anche adolescenti maschi e femmine “hanno cominciato a presentarsi come appartenenti al sesso opposto” rispetto a quello nel quale sono nati. Per questi adolescenti, precisa l’Autore, la motivazione non sarebbe erotica. Sono al contrario “spinti da una varietà di conflitti e preoccupazioni giovanili di natura psicosociale.”(16)

Ha dunque preso piede l’idea bislacca secondo la quale il sesso sarebbe appunto “una scelta” dipendente dall’individuo, “una disposizione o un modo di sentire più che un fatto naturale [a fact of nature]. In tal modo, lo si concepisce come una realtà fluttuante, che può cambiare ogni momento per qualsivoglia ragione.”(17) Ora, ribadisce con estrema chiarezza il prof. McHugh, “l’idea che sia possibile cambiare sesso è del tutto falsa. Gli uomini transessuali non diventano donne né le donne transessuali diventano uomini. Diventano tutti o uomini femminizzati [feminized] o donne mascolinizzate [masculinized]. La loro è una contraffazione poiché in realtà essi non fanno altro che imitare il sesso nel quale “si identificano.”” Questo grave fenomeno, prosegue egli, ha sempre trovato ampia comprensione in Isvezia. Ma proprio da accurate analisi effettuate in Isvezia, risulta che dieci o quindici anni dopo la “ristrutturazione chirurgica” del loro corpo, molti transessuali si suicidano. Infatti, “la loro percentuale di suicidi è superiore di venti volte a quella dei loro coetanei [non transessuali].” L’unico modo corretto, conclude il Nostro, di affrontare questa deviazione è la psicoterapia, anche “di gruppo”, non la chirurgia. Bisogna convincere i transessuali del grave errore nel quale sono caduti, quello di credere che il sesso non sia un fatto biologico ma solo un modo di sentire individuale, un “orientamento” scelto dal soggetto. “Il transessualismo – o gender dysphoria in termini tecnici – è un fatto psicologico non biologico.” Nella terminologia di psicoterapeuti (aggiungo) come il dr. Aardweg: un disturbo della psiche, una nevrosi, che va trattata con la psichiatria e la psicoanalisi, possibilmente integrate dalla conversione a Cristo. “La cura dovrebbe proporsi di correggere la natura falsa e indimostrabile della convinzione dei “transessuali” e di risolvere i conflitti psicologici che la provocano. Con gli adolescenti, il modo migliore sarebbe quello di una cura nell’ambito della famiglia [family therapy].”(20)

Sull’effettiva possibilità di rovesciare la disastrosa tendenza dominante, il prof. McHugh di dimostrava tuttavia piuttosto pessimista, essendo il “feticcio transgender” protetto e imposto dai Governi, dai Media, dalla grande distribuzione, dalla grande industria. E oggi, sei anni dopo, nonostante una assai più ampia presa di coscienza del problema grazie anche all’attività di gruppi cattolici conservatori e fedeli alla Tradizione della Chiesa fortemente impegnati sui social media e non solo, attività che ha portato alla denuncia degli orrori della chirurgia transgender, che ha mutilato e rovinato per sempre uomini e donne che vi si sono sventuratamente sottoposti, non è che la situazione sia molto migliorata.

Tuttavia noi non disperiamo, spes contra spem, e ci affidiamo alla protezione della Divina Provvidenza per continuare la battaglia in difesa della vera fede cattolica e contro le deviazioni, sempre più aberranti, di un mondo secolare che sembra avere letteralmente perso “il ben dell’intelletto.”
Paolo Pasqualucci, filosofo cattolico.
Martedì 14 luglio 2021, S. Bonaventura, Vescovo e Dottore
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1. www.centrostudilivatino.it/testo-unificato-zan-anti-omotransfobia-perche-e-liberticida-e-discriminatorio, lugl 13, 2020, p. 2/8.
2. Op. cit., p. 3/8.
3. Op. cit., ivi.
4. Citato dal sito Corrispondenza Romana, che riprende un articolo di Giuseppe Rusconi, apparso sul blog Rossoporpora il 26 luglio 2020, col titolo : Legge omofobia: ancora [non] c’è, ma è come se ci fosse già, p. 3/4. Mi sono servito anche di Manuela Antonacci, Lizzano, un anticipo del regime Lgbt voluto dal Ddl Zan, sul blog: La Nuova Bussola Quotidiana, del 16 luglio 2020.
5. www.centrostudilivatino.it/ testo-unificato-zan etc., cit., pp. 6-7/8.
6. Gerard J.M. van den Aardweg, La scienza dice NO. L’inganno del “matrimonio” gay, 2015, tr. it. di Antonio Marcantonio, con Presentazione di Paolo Pasqualucci, Solfanelli, Chieti, 2016, pp. 32-33. Corsivi miei. Sul “golpe” che nel 1973 provocò la cancellazione dell’omosessualità dall’elenco delle patologie, vedi il medesimo autore, pp. 34-35.
7. Steven Rose, Lifelines. Life Beyond the Gene, 1997, ediz. interamente riveduta, Vintage, London, 2005, pp. 210-211; pp. 288-291. A p. 211 l’Autore cita i nomi di altri due scienziati che condividono le sue sferzanti critiche. Per i tentativi scientificamente inconsistenti agli inizi degli anni Novanta del XX secolo di trovare il “cervello gay” dall’analisi di reperti cerebrali di uomini morti di Aids, pubblicizzati in libri di cassetta, con titoli accattivanti del tipo: The Sexual Brain, o addirittura il “gene gay”: pp. 289-291. Precise e puntuali critiche ai metodi scientificamente insufficienti di queste pretese scoperte del “gene gay” o del “cervello gay”, si trovano anche in: Gerard J.M. van den Aardweg, Selbst-therapie von Homosexualität. Leitfaden für Betroffene und Berater, Hännsler, Neuhausen/Stuttgart, 1996, il paragrafo: Homosexualität in den Genen? Im Gehirn?[L’omosessualità nei geni, nel cervello?]”, pp. 34-41.
8. Brief Amicus of Dr. Paul McHugh in Support of Respondents, Cockle Law Brief Printing Co., diffusa in rete a cura della American Bar Association www.supremecourtpreview.org., di pp. 29 di testo, precedute da XI pp. con l’indice e la bibliografia. I “respondents” o convenuti in giudizio erano i governatori del Tennessee, del Michigan, del Kentucky, i quali si opponevano alle illegittime richieste “matrimoniali” dei gay, che li avevano pertanto citati in giudizio presso la Corte Suprema.
9. Brief Amicus Curiae, cit., p. 2.
10. Op.cit., pp. 15-17.
11. Op. cit., p. 19. Cinquant’anni di ricerche in questo senso non sono approdati a nulla (op. cit., pp. 19-20)..
12. Op. cit., p. 21. Le stime provenivano da un noto Istituto specializzato dell’Università della California (UCLA) ed erano frutto della media effettuata su cinque recenti studi sulla popolazione (op. cit., p. 26).
13. Op. cit., p. 27. La “castità” va qui intesa come semplice astinenza dai rapporti sessuali, di qualunque tipo, non come virtù cristiana o comunque valore morale.
14. Sul punto, vedi: Gerard J.M. van den Aardweg, La scienza dice NO. L’inganno del “matrimonio” gay, cit., capp. 1-4 e le pubblicazioni dell’Autore citate nella Presentazione di questo stesso volume.
14. Paul McHugh, Transgenderism: a pathogenic meme. Gender dysphoria should be treated with psychotherapy, not surgery, 18 giugno 2015, www.mercatornet.com/articles/view/transgenderism-a-pathogenic-meme, di tre pagine; p. 1.
15. Op. cit., pp. 1-2.
16. Op. cit., pp. 1-2.
17. Op. cit., p. 1.
18. Op. cit., p. 2. Corsivi miei.
19. Op. cit., ivi. 20. Op. cit., p. 3.

55 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel 2021 siamo ancora a discutere se l'omosessualità sia innata o acquisita uno è omosessuale e basta! Cosa vuoi che importi se ci sono nato o se è un comportamento acquisto sono una Persona è come tale esigo rispetto e rivendico gli stessi diritti e doveri di qualsiasi cittadino italiano.

Anonimo ha detto...

Se noi guardiamo quanti amici acculturati 'duri e puri' si son fatti vaccinare fondamentalmente perché così ha detto la tivvù, vediamo quanto è plasmabile la mente umana soprattutto quando viene a mancare il Credo Cattolico.

Il grande corruttore è stato l'ambiente massmediatico della subcultura, vezzeggiato ed incoraggiato da chi vuole la distruzione della civiltà cristiano cattolica che è stata potente argine contro l'asservimento dell'uomo da parte dell'uomo.

Non dimentichiamo quell'omosessuale a cui erano stati impressi gli ordini sacri che si dichiarò omosessuale/fidanzato urbi et orbi, aggiungendo che all'interno della chiesa erano in molti nella sua stessa condizione.

Da tempo la chiesa è franata, infiltrata o non infiltrata che sia stata. Venuta a mancare la sua autorevolezza, che il mondo ha indefessamente minato, il mondo stesso non può che condurre l'umanità nel suo territorio, quello della dissoluzione dell'umano che ha per fine l'uomo bestia/idiota, raggiungibile per legge/sopruso, con i vizi/ diritti.

mic ha detto...

Anonimo 8:02
Mi pare che ogni cittadino italiano, al di là delle sue scelte sessuali, goda delle dovute garanzie. La legge di cui stiamo parlando introduce arbitrariamente reati d'opinione e viola la libertà d'espressione oltre al giusto che consiste nel non dover travalicare i limiti del rispetto, peraltro dovuto a chiunque...
Alla fine, se passa questa legge, chi saranno i discriminati?

Anonimo ha detto...

Sacra Bibbia - Genesi :
26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Dio creò l'uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
28 Dio li benedisse e disse loro:« Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del maree sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».

Non accettare la volontà di Dio significa morire per l'eternità.

Anonimo ha detto...

MARTIROLOGIO ROMANO SECONDO IL CALENDARIO DEL VETUS ORDO

CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: S. BONAVENTURA DA BAGNOREGIO

Oggi 14 luglio 2021 si festeggia San Bonaventura dell'Ordine dei Minori, Cardinale e Vescovo di Albano, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale passò al Signore nel giorno seguente.
Nell'anno 1221 nasceva in Bagnoregio (Lazio) San Bonaventura che al fonte battesimale fu chiamato Giovanni. Essendosi ammalato gravemente all'età di quattro anni, la mamma lo raccomandò a S. Francesco d'Assisi, colà di passaggio, promettendo di offrirlo al Signore nell'ordine dei Frati Minori, se avesse riacquistata la salute. S. Francesco pregò per lui e quando lo seppe risanato, esclamò: « O buona ventura » e da allora Giovanni fu chiamato Bonaventura.
Cresciuto negli anni, nel 1242 si associò ai seguaci del poverello d'Assisi, ove in breve fece mirabili progressi nella virtù e nella scienza. Fatta la professione, venne mandato all'Università di Parigi, alla scuola del dottissimo Padre Ales. I progressi che fece negli studi furono tali che dopo solo sette anni venne eletto professore di filosofia e teologia nella medesima Università.
I suoi esempi rifulgevano davanti ai confratelli ed essi, nonostante la sua giovine età, lo elessero priore generale dell'ordine nel 1256. Nella nuova carica era sempre così puntuale e preciso, che per stimolare i ritrosi ed animare i fervidi alla imitazione di S. Francesco, si serviva più del suo esempio che della sua autorità. La sua fama si estese: tutti ormai stimavano il Padre Bonaventura uomo eccezionale, perciò il papa Clemente IV gli offrì l'arcivescovado di York (Inghilterra). Ma S. Bonaventura riuscì a indurre il Santo Padre a desistere dal suo progetto.
Però Gregorio X, successore di Clemente IV, vedendo i doni che Dio aveva elargito a questo religioso, e considerando il gran bene che avrebbe potuto fare alla Chiesa, lo elesse cardinale. S. Bonaventura non voleva e si era persino rifugiato in Francia; ma tutto fu inutile. Costretto dall'ubbidienza si portò a Roma dove il Papa, consacrandolo vescovo di Albano, lo nominò legato pontificio assieme a San 'Tommaso d'Aquino per il concilio che si stava per aprire in Lione. Ma S. Tommaso lungo il viaggio s'ammalò e morì, e S. Bonaventura per il troppo lavoro fu preso da atroce malore e da vomito continuo, onde in pochi giorni passò' all'eternità. Era il 14 luglio del 1274.
Come si è già accennato, S. Bonaventura era dottissimo ed in mezzo alle sue molteplici occupazioni trovò modo di scrivere numerosi volumi che rivelano la profondità della sua dottrina e l'acutezza del suo ingegno. Ad una vecchietta che lo lodava per la sua scienza rispose: « Voi potete amar Dio più di qualsiasi sapiente ed è questo l'unico mezzo per essere a Lui accetti ». Un fraticello laico perciò ripeteva: « Vecchierella, vecchierella, se tu amerai il Signore più di Padre Bonaventura, sarai più santa di Padre Bonaventura ».

Anonimo ha detto...

Chi cred al Signur ghe fa dispet
in ingles el ciamen “gran reset”.
El so urdin l’è un gran risot
che poe l’è el solit quarantot
pensà de chi ghe pias i tri ses
e alter cumand divers di des.
Du e du fan pu 'l solit quater
se po' genderà cume te par
se le dis un Zan alura el var
ingenugià, l’è tutt teater.
Nient el gh’ha de ves cume l’era,
gh’hann el gir de la melunera,
i a bat nisun cunt i so scen,
te liberen, ma cunt i caden.
Per pudè vif te dan un grinpàs
per sufrì men te podet masàs.

rima baciata identitaria

Bernardo Guerrini ha detto...

Non dimentichiamo poi quanti delatori potrebbero venir fuori e cacciarti nei guai, magari pure con due testimoni.... e ognuno di noi contrario al sistema di tutto quel blocco di sinistra e con le toghe rosse che sono nei tribunali, potremmo pagare cose inaudite, cosa potrebbe succedere.... non dimentichiamo i gulag rossi sovietici e cinesi, dove basta una mossa sbagliata o una parola sbagliata che potrebbe avere altro senso.... sono regimi.. è la fine delle libertà e delle democrazie.... la Siberia di Stalin insegna, ma solo a noi.. non abbiamo più un'America degli ani 50 che ci ha difeso in tutti i sensi dal komunismo e da tutte le sinistre di ogni genere....in fondo l'ateismo è stato uguale sempre e dappertutto.... non abbiamo più un Pio XII con tutta una Chiesa Cattolica degli anni 50....ormai siamo in mano al regime komunista iniziato con la rivoluzione del 68 e con una chiesa marxista leninista degli anni staliniani..non dobbiamo avere paura di dire apertamente chi è Bergoglio e tutto il suo seguito...... abbiamo una falsa chiesa della misericordia a senso unico unita ormai di fatto all'UE massonica ed al NOW e unita a tutte le sinistre komuniste del mondo.... ma ricordiamo che quando Dio vede che è stanco dell'uomo, tutto può accadere... questi potranno fare tutte le leggi contro natura e contro Dio che vogliono, poi Dio che il padrone dell'universo potrebbe usare la sua misericordia come fece ai tempi di Sodoma e Gomorra oppure del diluvio universale, anche se in altro modo--- ma poi credete che quello che sta succedendo e quello che è già successo è casuale????? la Madonna predisse a Fatima alcune cose tra cui la distruzione della famiglia naturale, il demonio usa tutte le armi...non dimentichiamo che predisse la fine della guerra ma che ne sarebbe venuta una peggiore di quella.. questa pandemia forse sta per finire, ma chi ci dice cosa potrebbe accadere in seguito? finchè l'uomo malvagio continua a peccare contro lo Spirito Santo...?????? quando Dio si stanca di grossa fetta di questa umanità per i gravi peccati, tutto può far accadere... Purtroppo le masse di oggi non guardano la storia secolare e millenaria, crede di capire tutto e sapere tutto... poi si trova addosso la valanga ed i burroni... ma deve sapere che se li è cercati... ha abbandonato Dio per i vizi.. ha smesso di pregare e di credere per diventare lui stesso Dio... ma ne pagheremo le conseguenze nefaste tutti.. in fondo quante volte per colpa di una parte, l'umanità tutta ha pagato?????basta sempre ricordare e rileggere la storia tutta dalla A alla Z ma quella millenaria e secolare....

Anonimo ha detto...


Esigo rispetto come cittadino italiano anche se sono omosessuale..

È questo il concetto? Come cittadino ti rispetto ma non rispetto il tuo vizio.
Perché dovrei? Rispettiamo il prossimo come persone ma non possiamo rispettarne
i vizi, quali che siano, e dobbiamo condannarne moralmente i peccati, accettando
il medesimo atteggiamento nei nostri confronti, si capisce.

Forse che un libertino o una libertina devono esser rispettati anche come libertini,
estendendosi in tal modo il rispetto loro dovuto come persone-cittadini? No, evidentemente.
Nel caso dell'omosessualità bisogna dire che per le persone normali gli accoppiamenti
omosessuali, maschili e femminili che siano, sono particolarmente ripugnanti: da qui, anche, la mancanza di rispetto, che fatalmente coinvolge la persona.
Il rispetto bisogna meritarselo. Se imbroglio e rubo, a che titolo pretendo il rispetto dovuto alle persone oneste?
L'omosessualità ha poi cessato di essere un fatto personale e privato (che poteva esser tollerato, se minoritario e tenuto entro certi limiti) da quando si è organizzata in un vero e proprio movimento mondiale, sorretto dai media, dall'industria e dai governi, che non solo vuole influenzare la politica degli Stati ma addirittura governarli imponendo loro l'agenda della rivoluzione sessuale, con tutti i suoi ben noti orrori: siamo al rovesciamento dei valori, alla contronatura che si vuole imporre come vera natura, criminalizzando la normalità, distruggendo il matrimonio, la famiglia, le società, le nazioni. Questo capovolgimento, dalle conseguenze più funeste, non è ammissibile. Va combattuto, innanzitutto sul piano culturale.

Anonimo ha detto...

E non si tratterà di “poca” cosa... Preghiera, preghiera, preghiera continua e fervorosa...
Annalisa Lucchetti

Anonimo ha detto...

Forse lei non sa i maltrattamenti e la conseguente sofferenza che un ragazzo o una ragazza sono costretti a subire a scuola, nel paese talvolta anche in famiglia. Famiglie che ti obbligano a interminabili sedute di psicoterapia che non portano a niente se non a ulteriori complessi. Bullismo sociale che spesso ti accompagna per tutta una vita. Non sei libero di essere te stesso, non sei libero di passeggiare mano nella mano con il tuo compagno come qualsiasi coppia eterosessuale. Anche nella carriera professionale spesso devi dare duecento per ottenere cento e l'emarginazione è sempre dietro l'angolo. Ai miei tempi sono ora un sessantenne in provincia o accettavi di essere bullizzato o ti sposavi e facevi la doppia vita o te ne andavi in una grande città (possibilmente all'estero), la gran parte si sposava e poi faceva la doppia vita ovvero l'ipocrisia elevata a stile di vita.

Anonimo ha detto...

Respinte le pregiudiziali di FDI e Lega, il DDL Zan si avvia a grandi passi verso la discussione generale. Con ogni probabilità verrà approvato, non ci illudiamo altrimenti. Ne abbiamo consapevolezza da un pezzo.

Media e influencer continuano a proporre la narrazione secondo cui il DDL Zan sarebbe una battaglia per i diritti delle minoranze, e questa è la chiave della sua popolarità. Povere "minoranze". Ancora una volta strumentalizzate per interessi che non sono i loro. Saranno presto scaricate dalla politica non appena la loro battaglia perderà appeal a favore di cause apparentemente più nobili. Il neoliberismo globalista fagocita, digerisce, ed espelle ogni espressione parziale ed imperfetta di progressismo per assimilarlo alla sua causa, salvo poi liberarsene non appena debba passare a uno stadio ulteriore dell'agenda e non ne abbia più bisogno.
Chiedete ad esempio ai movimenti femministi e omosessualisti che hanno radici nel secolo scorso se quella odierna è ancora la loro battaglia, e vedrete cosa risponderanno.

Tra tutti, ci sembra che un aspetto in particolare venga trascurato nel confronto odierno. Un aspetto epocale, almeno in Italia.
Il DDL Zan sarà la pietra tombale calata sul dibattito riguardo alla teoria del gender. Non perchè sarà punito chi ne parlerà in maniera critica - o meglio, non solo - ma perchè introducendo le categorie, il lessico e le logiche della teoria nella legge, dichiara di fatto che l'ideologia che la sostiene è quella condivisa e accettata, e pertanto indiscutibile. Con il DDL Zan possiamo dire che vincerà il gender, a scapito di tutte le "minoranze" che non vi si riconoscono, che non sono solo sessuali, ma anche religiose, sociali, politiche e culturali.

Dobbiamo tenere presente quello che da sempre ci viene ripetuto: questa è una battaglia culturale prima che politica. Le principale e più importanti ricadute non saranno sul piano dei diritti, ma su quello della visione del mondo. Se non ci riconosciamo in quella cultura specifica e in quella particolare concezione dell'essere umano, con tutti i suoi corollari e le sue inevitabili conseguenze politiche a breve e a lungo termine, il DDL Zan sancirà la nostra definitiva messa al bando. Il gender, divenendo cultura di stato, relegherà al di fuori del perimetro del discorso lecito e condiviso qualsiasi altra concezione alternativa e precedente.
E questo prima che un giudice si pronunci sulle possibili conseguenze discriminanti o violente di una qualsiasi affermazione pubblica.

Teniamolo bene a mente, quando qualcuno cercherà ancora di sedurci promettendo diritti, o avvilendoci con i sensi di colpa.

mic ha detto...

Al bullizzato sessantenne 9:41
vorrei dire che secondo la mia esperienza di decenni fa, nel mio ambiente di lavoro c'erano diversi omosessuali dichiarati, che non subivano discriminazioni di sorta. Anzi erano piuttosto coccolati e arcicompresi prevalentemente dalle colleghe femmine... Le quali ora si accorgono di quanta misoginia sia nel frattempo cresciuta tra le fila dei 'diversi', ché tali sono...
Che le sedute psicoterapeutiche diventino interminabili e inutili quando il vizio è radicato, credo che rientri nell'ordine naturale delle cose.
Mi accorgo di non essere empatica col suo caso; ma non so quanto sia reale o costruito ad hoc.
Anche se, nella prima ipotesi, i lati di umana sofferenza non mi lasciano indifferente. Ma ritengo che la sofferenza maggiore venga dal fatto di non accettare che la propria condizione sia di devianza e non volerci fare i conti. Il problema principale sta nel non incontrare le persone giuste che diano gli aiuti adeguati, a tutti i livelli, compreso quello spirituale... e questo vale per tutti.
Il problema attuale e l'esasperazione che certe affermazioni suscitano dipende dal fatto che si pretende che la devianza sia o diventi la norma...

Anonimo ha detto...

grazie, Paolo Pasqualucci oggi è l'unico vero filosofo cattolico che io conosca in Italia.
Rosso Del Vecchio

Anonimo ha detto...

La vera discriminazione i gay la vivono nei paesi musulmani dove essere omosessuali puo'comportare anche la pena di morte. Ma in Italia? Suvvia non siamo ridicoli! A parte gli illustri italiani omosessuali da tutti rispettati e ammirati ( i registi Visconti, Zeffirelli,vPasolini, i sarti Valentino, Armani,Versace, i giornalisti Signorini ,Cecchi Paone ecc ) a parte questi vip che non hanno mai detto di essere stati discriminati da ragazzi, quanti di noi hanno amici, conoscenti, parenti omosessuali? Anche io ho sessanta anni e non ho mai avuto un amico gay che fosse stato picchiato, minacciato ,bullizzato. Ci puo'scappare la presa in giro: ma allora che dovrebbero dire i bassi di statura chiamati nani, gli obesi, i calvi, i brutti ? Essere preso in giro alle medie o al liceo dallo sfotto'dei campagni e'una esperienza trasversale .
Possibile che si trasformi in una sceneggiata vittimistica e patetica ?
Perche'la lobby LGBQT+ ,con tutti i finanziamenti e le ricchezze che ha, non si dedica a togliere la pena di morte per i gay nei paesi dove vige ancora invece di rompere le scatole agli italiani che sono anche troppo tolleranti verso il vizietto ( fin dal tempo degli antichi romani)

Anonimo ha detto...

Elena Vigliano
Incontro per motivi di lavoro un vecchio fabbro che conosco da molti anni. Un brava persona, semplice, ma grande lavoratore.
A 75 anni continua a svolgere il suo lavoro per alcuni condomìni, piccole riparazioni, cancelli, serrature: è molto faticoso, soprattutto al freddo invernale o con la canicola estiva. Ha una pensione modesta, circa mille euro, al netto delle imposte ed ha necessità di integrare il suo reddito.
Ricordo le sue arrabbiature con la partita Iva per quelle tasse e contributi troppo onerose ed anche l'INAIL che pagava altissima a causa del lavoro di fabbro.
Era riuscito con molti sacrifici ad acquistare le mura del laboratorio per i suoi manufatti ma con l'avvento dei nuovi estimi catastali nel 2013, l'IMU diventò proibitiva, circa 4500 euro l'anno, riducendo drasticamente il valore dell'immobile e dell'investimento che si rivelò controproducente e che, sfitto, non può integrare la pensione.
Tutt'oggi lo ha sulle spalle e non riesce a liberarsene.
La moglie, una ex caposala, di un grande ospedale, contrae qualche anno fa la tubercolosi proprio in quell' ospedale ed a causa del suo lavoro ed ora è invalida, dopo una lunga vita di fatica.
Ha fatto studiare le figlie, entrambe ingegneri, ma le loro carriere, non hanno dato i frutti sperati dato il difficile mercato del lavoro italiano e le basse retribuzioni nette schiacciate dal cuneo fiscale più alto d'Europa (e del mondo): arrancano con il mutuo ed i figli, divisi tra asili nido troppo costosi ed i nonni affaticati.
Vite tutte in salita, senza luccichii, che in un altro paese avrebbero avuto tutt'altro slancio e prospettive.
Non sono un tipo sdolcinato, da letterine e cuoricini, e dimentico gli onomastici ed i compleanni, ma sono istintivamente empatica, nel senso che mi calo sempre nei panni dell'altro e cerco, se riesco, di dare una mano.
Storie di gente laboriosa ed onesta che fanno male al cuore, invisibili troppo normali di cui nessuno parla, nè gli Zan, nè le Conchita, schiacciati dalla avidità di questo paese di burocrati e parassiti privilegiati.

Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/una-chiesa-e-unopposizione-gia-pronte-alla-sconfitta

Anonimo ha detto...

"La mia preoccupazione è che venga affossata la legge Zan... Nell'Italia laica e moderna ci sono giovani che hanno paura a definirsi gay o lesbiche. Puniamo pesantemente chi discrimina. Puniamo pesantemente chi li offende. Tuteliamo gay, lesbiche e trans. Alle legge togliamo l'educazione alle scuole elementari, togliamo le scuole elementari. E approviamo una legge che questo Paese si merita". (Matteo Salvini).

Perchè invece alla medie e alle superiori va bene la propaganda LGBT? E che significa "discriminare", non è forse un concetto che apre le porte alla repressione giudiziaria?
Insomma: questo è l'ennesimo tradimento (dopo l'abbandono del federalismo, dell'autonomismo, della lotta all'euro, alla Ue e alla banche) di colui che giurò sul Cuore Immacolato di Maria.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Bisogna cominciare a prestare attenzione ai chiacchieroni dai multipli talami, coerenza zero nel privato e nel pubblico. Salvini un esempio tra tanti.

Anonimo ha detto...

"La nostra patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra patria è la nostra Fede, la nostra terra. Ma la loro patria, che cos'è? Lo capite voi? Vogliono distruggere i costumi, l'ordine, la Tradizione. Allora, che cos'è questa patria che sfida il passato, senza fedeltà, senz'amore? Questa patria di disonore e irreligione? Per loro, sembra che la patria non sia che un'idea; per noi, è una terra. Loro, ce l'hanno nel cervello: noi la sentiamo sotto i nostri piedi, è più solida. È vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo e vogliono fondare sull'assenza di Dio. Si dice che siamo i fautori delle vecchie superstizioni... Fanno ridere! Ma di fronte a questi demoni che rinascono di secolo in secolo, noi siamo la gioventù, signori! Siamo la gioventù di Dio. La gioventù della fedeltà!"

François-Athanase Charette de la Contrie, Generale della Controrivoluzione Vandeana

Anonimo ha detto...

Della stessa serie: "il vaccino non è obbligatorio, è volontario, tant'è che se ti fa male non ti risarcisco... ma se non lo fai ti impedisco di vivere!"...

Anonimo ha detto...

La stessa serie del com'è che se sei positivo dopo il vaccino tutto ok, ma se non ti vaccini sei un'untore...

Anonimo ha detto...

https://www.informazionecattolica.it/2021/07/13/se-approvato-il-ddl-zan-provochera-gravi-ripercussioni-in-campo-giuridico-sociale-e-scolastico/

Anonimo ha detto...

Scusate ma come ci si dovrebbe esprimere di grazia, se non con quello che siamo!
Uomini e donne !
Non si può sconvolgere la natura solo perché una "minoranza lo pretende".
Quale sarebbe l'alternativa?
"Esseri bipedi" (ricordate la definizione di Diogene) ?
Non vorrei si offendessero i "quadrupedi" o gli esseri viventi vegetali!
Follia da fermare sta andando oltre il comune buonsenso "umano" o quel che ne resta...

Anonimo ha detto...

Dibattito sospeso per i tumulti in Senato. Si stavano azZannando.

Da Il Sole24ore ha detto...

Ddl Zan, la richiesta di sospensiva respinta per un voto. Salvini: «Senza dialogo la legge è morta»
Lo stesso per Renzi...


Anonimo ha detto...

"L'attuale generazione d'italiani è quella dei dritti, degli obiettori di coscienza, dei negristi ed è cresciuta alla scuola della corruzione politica, del cinema neorealista e della letteratura social-sessuale di sinistra. Pertanto, più che una generazione, è una degenerazione. (...) Tra i grattacieli del miracolo economico, soffia un vento caldo e polveroso che sa di cadavere, di sesso e di fogna. (...) Quest'Italia che cerca di combinare un orrendo pastrocchio di diavolo e di acquasanta, mentre una folla schiera di giovani preti di sinistra (che non somigliano certo a Don Camillo) si preparano a benedire, in nome di Cristo, le bandiere rosse dell'Anticristo" .
Giovannino Guareschi, introduzione a Compagno Don Camillo, 1963.
da Giuseppe Federici

Da Fb ha detto...

Manifesto della nuova razza.

1. I generi esistono.
2. Esistono una infinita quantità di generi.
3. Il concetto di gender è un concetto soggettivo ma anche oggettivo.
4. La popolazione italiana attualmente ha una minoranza gay discriminata, composta però da milioni di persone.
5. È una leggenda che i bambini nascano da e abbiano bisogno di una madre e un padre.
6. Esiste ormai una emergenza omofobia.
7. È tempo che gli italiani accettino la teoria e le leggi a favore del gender, altrimenti è segno di omofobia.
8. È necessaria una netta distinzione fra italiani civili, pacifici e democratici, a favore della legge Zan e del gender, e italiani incivili omofobi e fascisti a cui bisogna togliere cittadinanza diritti e figli.
9. Gli omofobi di cui al punto 8. non hanno diritto di parola e di libertà in Italia.
10. La teoria del gender e le sue rivendicazioni non possono essere criticate in alcun modo.

Temere le ripercussioni anche da noi ha detto...

A metà tra la mossa disperata e il delirio di onnipotenza, lo sdoganamento da parte del presidente Macron del concetto di "apartheid" per i non battezzati (vaccinati) non può che suscitare sdegno. La legittimazione di tale abominio in diretta solenne lascia poco spazio a dubbi od interpretazioni. Lo stato di diritto volge definitivamente al tramonto. Tutto viene rimescolato e messo in discussione. A parlare non è stato il bislacco virologo da salotto di turno, partoriente assurdità d'ogni tipo. Se la massima autorità di un grande paese europeo si permette di fare dichiarazioni di tal calibro, che radono al suolo i ruderi rimasti delle democrazie occidentali, che distruggono ogni libertà fondamentale financo il diritto di disporre del proprio corpo, siamo all'alba di una nuova ed inquietante era. Che sia l'ultimo rantolo di un gigante agonizzante, uno spietato atto di forza o una becero trucco di propaganda, la violenza in atto è comunque di inaudita veemenza. A noi non resta che fare quadrato e resistere. Non cedere ora è prioritario, è proprio questo che l'autorità si aspetta. Le carte sono, a questo punto, scoperte. Oramai si sono dichiarati apertamente, accantonando definitivamente le buone maniere e le vane promesse di libertà, gettando una volta per tutte la maschera dei buoni padri di famiglia per tirar su la mascherina dei boia sanitari.

" Questa la sostanza del nostro assunto: dire ciò che pensiamo, pensare quel che diciamo; le parole concordino con lo stile di vita." (Seneca)

mic ha detto...

Intanto i francesi non sono imbelli, reagiscono... non se ne parla ancora?

Unknown ha detto...

Dopo il peccato originale la natura umana risulta guastata da molteplici difetti, fisici, psichici, morali. Tutti noi ne sperimentiamo qualcuno piu o meno grave , e molti possono essere causa di disagio sociale( obesità, bruttezza , malattie quali lebbra ecc). Agiamo sull'educazione al rispetto verso TUTTI (e non solo privilegiano in modo chiaramente pretestuoso quella categoria lì , fra l'altro agguerrita, protetta e coccolata già da ora). Accettiamo i nostri limiti, cercando di curarli , come giusta penitenza dei nostri peccati , osserviamo i comandamenti di Dio (tutti) e vivremo felici in questa vita e nell'altra

Anonimo ha detto...

iI gender cioè la negazione della mascolinità e della femminilità, è un crimine, soprattutto se si vuole propagandarlo nelle scuole e fra i minori. Oltre a non avere nessuna base scientifica, ha un inevitabile effetto distruttivo su fondamentali relazioni umane. Difendere i bambini è un dovere. Lo visse eroicamente anche il sacerdote di "angeli e demoni " che difese le famiglie espropriate dei figli in attuazione delle ideologie lgbt e fu accusato, ingiustamente, di pedofilia dai servizi sociali . Morì di infarto. La legge Zan, per per gli uomini liberi, ha una valenza molto simile a quella delle leggi razziali del 1938 in cui si impose alla società un fatto non scientifico "la razza".

Anonimo ha detto...

Macron: Quod tale est, talem producit effectum: non si è certo giacobini per scelta, ma per intrinseca deformità spirituale ...

Anonimo ha detto...

@ anonimo delle 9:50
Non la vedo una cattiva notizia (seconda solo al fatto che oggi e domani in ditta non abbiamo impegni!) che lo Zan sia approvato. Poi ci sarà pure qualcuno che lo impugnerebbe davanti alla Consulta?
Una bocciatura da parte della Corte Costituzionale è più forte di una in Parlamento, non permette di tirare in ballo visioni politiche: viola i Patti Lateranensi e di conseguenza l'art. 7 della Costituzione della Repubblica.

Cosa ne pensa una maestra. Ma i soloni in parlamento? ha detto...

"L’articolo 7 del Ddl Zan istituisce la «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia» specificando che non è una vacanza ma un’occasione di commemorazione, informazione e riflessione".

Chi scrive queste cose probabilmente non ha mai messo piede in una classe di scuola primaria. Ma il legislatore conosce i programmi delle singole discipline per ogni classe?
Ma lo sa che in prima l'obbiettivo è quello di leggere, scrivere semplici parole, brevi frasi in maniera autonoma o sotto dettatura?
Ma lo sa che noi maestre prendiamo per mano i bimbi il primo giorno come fossero nostri figli e li accompagniamo fino all'ultimo giorno della quinta?

Ma colui che vuole introdurre una giornata volta alla riflessione, ma è cosciente che stiamo lavorando con menti che ancora non hanno la capacità di sviluppare un pensiero critico?

L'autore di questo testo ha mai sfogliato un testo delle discipline, un Sussidiario dalla Giunti alla Capitello?

Lo sa che di genere se ne parla e si scrive facendo l'analisi grammaticale di un nome comune o proprio?
E allora come la mettiamo? Si toglie dalla lingua italiana l'analisi grammaticale? Idem per la lingua inglese?

Lo sa che in quarta si studia la riproduzione degli animali e delle piante e più volte si menziona la parola "maschio" e "femmina"?
Lo sa che in quinta il programma delle scienze è rivolto allo studio del corpo umano e quindi all'apparato riproduttivo?

Cosa dovrebbe fare, dunque un docente difronte a questo argomento? Spiegarlo? Saltarlo? Integrarlo con argomenti imposti dal ddl Zan?
Cioè, mi faccia capire Zan, io dovrei agli alunni di una scuola primaria spiegare i termini Transfobia, Bisfobia, Omofobia, Lesbofobia nella giornata commemorativa?

L' aspetto a braccia aperte, venga, venga in classe a dirlo usando le parole giuste e semplici ai bambini dai 6 ai 10 anni.

E dunque, dovremmo bandire, quando nascerà un fratellino o una sorellina , il fioccone di cartapesta, di colore celeste o rosa, realizzato in classe ?

Chi pensa di inserire questi argomenti nella scuola primaria, è una persona che non conosce le dinamiche che esistono tra scuola/famiglia /alunni.
Sono molteplici e svariate e che meritano un'attenzione e una delicatezza e soprattutto un rispetto nei confronti di chi per primo educa, cioè i genitori.

Con il ddl si sta esagerando, si vorrebbe imporre e inculcare un qualche cosa che "esiste" facendo della parola maschio e femmina un tabù.
Mentre prima era tabù parlare di "sesso" ora il genere femminile e maschile diventa tabù.

Si dovrebbe ad una bambina di 6 anni dire che potrebbe essere anche un Luca e ad un bambino anche una Maria?
Ma ci rendiamo conto che i bambini sono creature che hanno bisogno di certezze. La certezza di avere una mamma, un papà, i nonni, gli amici a scuola e fuori.

Purtroppo la vita di molti di loro è, è stata ingiusta e crudele e potrebbe esserla anche in futuro.
C'è chi perde il padre, la mamma, la stessa separazione, crea dei traumi e noi (inteso Zan) vogliamo, all'interno della scuola, creare altri traumi, altre incertezze e confusioni?

E no, caro Zan, non mi ritengo una bigotta, mi ritengo una donna che da ben 35 anni anni insegna e, con presunzione, sa cosa vuol dire essere Maestra.

Il mio lavoro è molto delicato proprio perché formiamo, cresciamo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, persone che saranno uomini e donne.
In futuro se vorranno rimarranno tali, altrimenti potranno scegliere con chi vivere, chi amare, e magari cambiare il sesso.
Ma giù le mani sui bambini.
Lasciamo loro vivere la loro età, la più bella, la più vera, la più viva.
Fuori dalla scuola il ddl Zan, senza se e senza ma.

Emanuela Checcucci.

Anonimo ha detto...

Paolo Pasqualucci. - Come teologo sa mantenere il giusto equilibrio tra critica razionale e documentata al Vaticano II e rispetto dell'Autorità legittima della Chiesa (i padri che sbagliano vanno sempre criticati e onorati come padri e non disprezzati come nemici, ma in realtà i nemici vanno combattuti ma mai disprezzati. IL disprezzo e il rancore e l'odio non sono sentimenti cristiani, mentre lo sono la passione guerriera per la giustizia e la voglia di vincere con Dio). Equilibrio che pochissimi hanno oggi in Italia. Ho notato che solo chi viene da lunghi decenni di solitudine, e di studio, e di preghiera, e di umiliazione, riesce a mantenere quest'equilibrio. Gli altri vogliono subito cambiare il mondo (la politica degli idealisti) e la Chiesa (la missione dei romantici), secondo la loro passione molto molto umana, e quindi molto utopistica e protestataria. Questo il principale sintomo che svela fuochi fatui e profeti mai maturati: chi ha sempre avuto successo in un modo, all'ombra dei grandi poteri, e poi cerca lo stesso successo nel mondo opposto (lasciando perdere rancori personali eventuali) ... buon profeta non è, e non è mai stato. chi invece viene da un lungo cammino di servizio alla Roma Perenne ... è sulla buona strada. Pochi capiscono cosa sia la Roma Perenne. Protestanti (cattolici) e politicanti (cattolici) non lo capiscono. rdv

Anonimo ha detto...

Rosso del Vecchio scrive:
Dove c'è sangue c'è vita, dove c'è vita c'è parola di verità. - La colpa non è dei militari. E' colpa è dei politici e di chi sostiene i politici. Scelgono naturalmente tra i militari quelli mediocri che fanno al caso loro. Ma non spetta ai militari fare la guerra civile e mettersi al posto dei politici. Se e quando succede è una guerra civile, la più brutta guerra che esista. La colpa, anche in quel caso, è dei politici. L colpa è del popolo italiano che subisce passivamente una classe politica così mediocre e traditrice. La colpa è del clero che non dà nessuna sveglia al popolo. La colpa è della classe intellettuale che è complice del potere. Non vedo molti innocenti in giro. Pochi hanno contrastato il male che avanza in tutta la società. Molti cosiddetti oppositori e protestatari, in realtà, a causa del loro estremismo e della loro utopia anarchica e millenarista, consolidano ancor più il potere dominate oggi. Solo qualche voce solitaria qua e là mantiene un minimo di verità alta nella notte. Infatti, per dire la verità, non basta certo dirla con la bocca, tanto meno scriverla online sui social: la verità va vissuta, e sofferta, e offerta (senza la grazia di Dio nessuna opera umana trova realtà) e solo allora la parola declamata sarà, secondo ragione, verità. Anche su FB. In sintesi: solo se è sangue la parola canta! rdv

Siamo al lumicino ha detto...

Il vicolo cieco dei dem

Letta propone che sia l'Europa a controllare la guardia costiera libica voluta dall'Italia
...
Il vero problema è che, a differenza di Draghi, il segretario dem antepone - come sempre - gli interessi di bottega a quelli nazionali. E il principale interesse di bottega del Pd sul fronte sbarchi non è garantire la stabilità dell'Italia e la sicurezza dei cittadini, ma far credere ai propri «militonti» di aver risolto il problema delle vessazioni ai migranti trasferendo all'Europa la gestione della Guardia Costiera.

Un'ipocrisia bella e buona che finirebbe da una parte con il lasciare quei disgraziati alle vessazioni di sempre e dall'altra consegnare il controllo della Guardia Costiera libica non all'Europa, ma alla Turchia. Ovvero ad un Erdogan dimostratosi un maestro nell'usare l'arma dei migranti per ricattarci a suon di miliardi.

Anonimo ha detto...

La Francia ha 150 enclave islamiche ma pensa al green pass per il ristorante. La mappa dell'intelligence va dai sobborghi di Parigi alle campagne della Loira. Boualem Sansal: "L'islamismo liquefa la società. Stremati e scoraggiati, si entra in un processo di sottomissione, credendo di placare il nemico, cedendogli sempre più terreno. Nelle società resilienti, questo processo dura dieci anni, in società permissive come la Francia un anno è sufficiente". Ma Macron è preso dai commensali...

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Gli Stati come le grandi imprese per ottenere prestiti hanno sempre più bisogno di certificazioni di "qualità", tra le quali quella di "gay-friendly" (negli USA esistono già agenzie private che forniscono quest'ultima, come attesta Rod Dreher nell'ultima parte del suo libro sull'"Opzione Benedetto", in Europa fa tutto l'UE almeno per quanto riguarda gli Stati). Ciò spiega l'insistenza della pubblicità di alcune grandi imprese sui temi LGBT e le varie leggi Zan che spuntano ovunque in Occidente. Ed il governo, impegnato nell'ottenere prestiti dall'UE, non è in grado di opporsi al famigerato ddl (non stupisce la posizione oltranzista dei 5S). Il nemico è il PD già ideologicamente orientato alla sovversione dell'ordine naturale, è il M5S che cerca fondi per i suoi mantenuti cronici ed è il governo geneticamente dipendente dal Recovery Found.

Silvio Brachetta ha detto...

La cultura neo-illuminista, mediante stampa e scuola da essa monopolizzate per decenni, ha preparato da lungo tempo il consenso ad un disegno di legge come lo Zan. Ogni opposizione, da questo punto di vista, è in ritardo e fa come una rincorsa. Molto acuto l’accenno al dialogo con una “opposizione già preparata per essere sconfitta”.
Stefano Fontana

Anonimo ha detto...

A seguire 14 luglio 2021 16:11
Ma non stava bene in Francia ?
Deve completare l'opera sua?

Anonimo ha detto...

La Francia di Macron apre le danze e indica il futuro per il mondo intero: controllo biopolitico totale, con accesso nei luoghi pubblici garantito solo a chi si pieghi in tutto e per tutto al nuovo regime terapeutico della sorveglianza senza limiti e del controllo biopolitico integrale.
Non stupisce allora che il prode e sempre vigile generale Figliuolo abbia immediatamente espresso la propria approvazione per il modello di Macron, lasciando apertamente intendere che anche l'Italia potrebbe rapidamente adottarlo con successo. Allora, iniziate a capire quello che sta avvenendo oppure no? Vi state accorgendo che sta prendendo forma un abominevole dispotismo su scala planetaria, che impone un controllo e una sorveglianza totali?
Il Green Pass è un'infame pratica totalitaria indegna di un Paese democratico.

tralcio ha detto...

Dobbiamo aver fede! Pensiamo forse che il Signore dorma?
Piuttosto cerchiamo di far tesoro di questa croce, in primis per la nostra purificazione.
"Il grido del popolo è giunto fino a me" (prima lettura).
"Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte".

Il nemico ha sempre più fretta. Ha gettato la maschera. Sono entrambi buoni segni.
Adesso è il momento dell'umiltà e della fede. Essere capaci di stare lì.
Essere frammenti dell'epidermide del calcagno di Maria Santissima.

Nel nome del Signore Gesù, vedendo nella croce il roveto che misteriosamente arde.

"Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo".

Sarà una grande grazia essere tra i piccoli. I grandi, i forti, i sapienti e i dotti secondo il mondo stanno narrando altro, anche mentendo, ma con l'arroganza del potere dato loro dal principe di questo mondo, principe di ciò che muore, del caduco, dello scadente.
Il tempo stringe per chi non ne ha di eterno, se non l'eternità dannata.
La terribile prospettiva che fa pregare per il nemico, perché non la augureresti nemmeno a lui.

Anonimo ha detto...

La Provvidenza sa quel che fa:

"Il padre Poemen raccontava che il padre Giovanni Nano aveva pregato Dio e furono allontanate da lui le passioni e fu liberato da ogni sollecitudine. Si recò allora da un anziano e gli disse: «Mi trovo nella quiete, e non devo sostenere nessuna lotta». Gli disse il vecchio: «Va’ e prega Dio perché sopraggiunga su di te la lotta e tu ne tragga quella contrizione ed umiltà che avevi prima. È attraverso la lotta che l’anima progredisce». L’altro pregò Dio per questo e, quando giunse la lotta, non pregò più perché la allontanasse da lui. Chiedeva invece: «Dammi, Signore, pazienza nei combattimenti»"

daouda

Anonimo ha detto...

Il decreto Zan, che nega la biologia come le leggi razziali del 1938 e vuole rendere normale il cambio di sesso ( impossibile ) ai bambini, non trova ancora alcuni oppositori che vorremmo sentire. Come nel 1938 i notabili o tacciono o servono. In Umbria ci piacerebbe sentire la voce di Andrea Fora, di altri civici e di tante associazioni come le Acli che trovano ampi spazi nei giornali diocesani e che in questo momento avrebbero il dovere di esporsi per difendere la civiltà. Mancano anche tanti altri uomini di sindacati, università e media che dovrebbero aiutare a difendere la libertà.

Anonimo ha detto...

Lo credo bene che mancano! Sono dalla loro parte anima e corpo!

Anonimo ha detto...

Hanno una tecnica consolidata: farsi ragione attaccando al prossimo etichette infamanti. Ecco, per mutuare la felicissima definizione del DDL Zan, “petaloprogressismo è l’identificazione percepita e manifestata di sè, in relazione alla superiorità intellettuale, etica e morale, anche se non corrispondente al reale livello di intelligenza, indipendentemente dall’aver concluso un processo di comprensione della realtà fenomenica circostante”.

Anonimo ha detto...

Secondo Alessandro Zan, palrmentare Pd e membro dell'Arcigay, "Occorre aiutare i bambini nella transizione di genere". I bambini.
Traducendo dalla neolingua orwelliana, occorre quindi aiutare i maschietti a diventare femminucce, e le femminucce a diventare maschietti. Fino all'operazione chirurgica, immagino. O alle terapie ormonali. Sui bambini.
Ebbene mi chiedo: quanta malvagità bisogna possedere nel proprio cuore per spingere un bambino a cambiare sesso? Quanto delirio di sadica e perversa onnipotenza e manipolazione? Quanto disprezzo del'innocenza infantile? Quanta mostruosa, fredda e delirante cattiveria si nasconde nell'animo di chi afferma cose di questo tipo?
Qui non siamo alla pedofilia, siamo oltre. Qui non siamo a Bibbiano, al Forteto a ad altri casi simili. Siamo ancora oltre. Siamo al marchese De Sade, siamo al dottor Mengele. Siamo a Stavrogin, il più terribile dei personaggi dei "Demoni" di Dostoevskij.
Zan e quelli come lui sono i nuovi Stavrogin dei nostri tempi, privi del fascino seppure perverso di quella sovraumana incarnazione letteraria del male. Sono i nuovi demoni mediocri di cui si serve il potere del denaro per sovvertire la società, e di cui si serve il Principe di questo mondo per uccidere l'anima dei più piccoli.
Zan è un uomo completamente malvagio, come è malvagio chi lo ha candidato in politica, e chi lo asseconda in questi perversi disegni.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Meloni:
Mentre in Italia si guarda a Macron come "modello", la Germania dice no al Green Pass come requisito per partecipare alla vita sociale: la coercizione non è la via per guadagnare la fiducia dei cittadini. Secondo la stampa nostrana, chiunque provi ad opporsi ad una stretta così illiberale e pericolosa, è automaticamente un "novax". Quindi, secondo certi giornalisti, anche Angela Merkel è una "novax"? Non se ne può più di questo approccio ideologico che continua a estremizzare il dibattito tentando di mettere le persone le une contro le altre.

Anonimo ha detto...

Se mancava poco all'affossamento del fascistissimo ddl Zan e non s'è presa la palla al balzo, la colpa NON è della destra. Casomai è di qualche singolo senatore che ha mancato all'appuntamento. Quindi:
1) Solo chi è totalmente a digiuno di politica può non capire che in Parlamento la resistenza all'avanzata dei Lanzichenecchi del non pensiero la fanno SOLO Lega, FdI e una parte di FI.
2) In politica NON esiste il partito perfetto poiché l'uomo non è perfetto, quindi nessuno può presumere di esprimere il meglio che ci sia. Chiunque cresca nei consensi sarà prima o poi contaminato da elementi negativi che magari remeranno pure contro le aspettative e le promesse elettorali.
3) Sentir dire "sono tutti uguali, destra e sinistra" è la musica preferita dei massoni che vorrebbero togliere di mezzo il voto popolare per agire con meno intralci.
4) Chi dice che destra e sinistra sono categorie del passato, è invitato a STUDIARE. Io non presumo di voler dare lezioni a nessuno, tuttavia basta poco per capire che la sinistra è totalmente incompatibile coi valori cristiani (infatti la sua origine è anti cristiana!) e che la destra NON è la perfezione ma mentre a sinistra o sei radicale o ti cacciano (vedi il diktat di Letta di due giorni fa, "chi vota contro non creda di ricandidarsi col PD alle prossime elezioni"), a destra c'è libertà.
5) Se attaccate la Meloni e Salvini, magari qualcuno con fare un po' snob da puzzetta sotto il naso, visto che in Parlamento altro non c'è e coi tempi che corrono è già un miracolo che esista una opposizione al pensiero unico, non fate altro che il gioco della sinistra.
6) Il popolo di sinistra è trinariciuto per antonomasia. Ragionano con gli slogan. Se i capi e i media massonici dicono che c'è l'emergenza omofobia, l'uomo di sinistra ripete lo slogan pur non sapendo cosa sta dicendo. Se poi arriva il contrordine compagni cambierà idea senza alcun ritegno. A destra NON siamo così, salvo eccezioni. A sinistra le eccezioni sono quelli che non si adeguano al conformismo. Quindi cerchiamo di VOLARE ALTO e di non scendere al livello dei Renzi e delle Boschi che giurano di dimettersi in caso di sconfitta referendaria, salvo cambiare idea a sconfitta avvenuta.
Dignità e buonsenso, a sinistra queste caratteristiche latitano ormai da decenni.
Perciò smettila di fare il qualunquista, sennò andrà a finire che non voterai, facendo il miglior favore al nemico.
Attilio Negrini su Fb

Anonimo ha detto...


"..il fascistissimo decreto Zan.."

Fascistissimo? Ma la conoscete la storia del fascismo?
Si continua ad usare il termine "fascista" in modo incongruo,
facendo il gioco del politicamente corretto che lo ha imposto.
L'imposizione del pensiero unico sordido che sta avvenendo da
anni per via parlamentare manifesta l'avvento di un regime
autoritario-totalitario di nuovo tipo rispetto al passato,
più subdolo quanto alla forma. Occorre liberarsi dei
riferimenti agli schemi concettuali del passato.
Altrimenti si continua a far confusione.
L'esperienza dell'angoscioso passato va certamente
tenuta sempre presente, ma bisogna nello stesso tempo
aguzzare la mente e inquadrare i nuovi orrori secondo
la novità che mostrano di possedere.
Z.

Da Fb ha detto...

Quasi mai ho sentito testimoniare la verità e la salvezza che viene da Gesù Cristo come da un ragazzo ex-gay di nome Alessio, diventato cristiano protestante, intervistato alla Zanzara da Cruciani (ormai rimasto, pur nella sua depravazione senza limiti, una delle ultime voci libere oggi, il che è tutto dire..) ieri. Con tranquillità, con chiarezza ma con una forza incredibile, tira dritto per la sua strada.. addirittura in un passaggio risponde a Cruciani: «Il tuo parlare volgare, manifesta la tua insicurezza».

Alessio: «Il fatto che siano “felici” non significa che stiano facendo la cosa giusta. L’omosessualità è sbagliata anche se rende apparentemente felice una persona».

Cruciani: «Tu eri felice?»

Alessio: «Non lo ero affatto, come non lo sono tutti gli omosessuali e proprio il Gay Pride è la maschera di questa tristezza, di questa insoddisfazione… si vogliono convincere che loro sono felici, ma non lo sono.. io li conosco, io li frequento».

Parenzo: «Robe da pazzi!» (il radical chic, tipicamente, non sa fare altro che sdegnarsi).

Cruciani: «Non esiste nessun gay felice, secondo te?»

Alessio: «Non esiste gioia all’infuori di Gesù».

Anonimo ha detto...

Sunt certi denique fines quos ultra citraque nequi consistere rectum (Orazio-Sat. I, 1, 106).
Ci sono poi certi confini oltre i quali non può sussistere il giusto.

Anonimo ha detto...

Un altro paradosso impressionante è che chi vuole dare ai bambini il "diritto" di prendere una decisione irreversibile, peraltro basata su una 'percezione soggettiva' e non su dati scientifici, è poi la stessa persona che è ultra favorevole al divorzio perché "se ti sposi e poi cambi idea?"

Anonimo ha detto...


# rdv

Ringrazio per la grande stima per la mia modesta persona.
Faccio solo del mio meglio, cercando di dire nel modo più
chiaro possibile le cose semplici
e ovvie, percepite da tutti coloro che non hanno ancora
smarrito il sensus fidei e la recta ratio o anche solo la
recta ratio, se non sono credenti.
PP (Paolo Pasqualucci)