Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 16 maggio 2022

Ordinazioni segrete a Brignoles

Nella nostra traduzione da Acción Litúrgica la dimostrazione di come comincino a farsi palpabili i gravi danni provocati dal motu proprio Traditionis Custodes [vedi indice articoli] non solo per la conservazione della liturgia tradizionale, ma anche per la pace liturgica e l'unità della Chiesa. Appare un caso speculare all'ordinazione dei vescovi della FSSPX in stato di necessità.

Ordinazioni segrete a Brignoles

Il Monastero di San Benedetto, a Brignoles, di fronte al rifiuto dell'Ordinario del luogo Monsignor Dominique Rey e alla possibilità di sradicamento del Rito Romano antiquior dal monastero stesso, ha dovuto ricorrere all'ordinazione segreta di un sacerdote, di un diacono e di un suddiacono, da parte di un Vescovo, di cui non si conosce l'identità, che ha consentito a realizzarle.
Nonostante i monaci di Brignoles abbiano cercato di attuare la loro decisione senza scandalo, e informandone il Vescovo diocesano, tutto è finito in un conflitto tra la diocesi e alcuni monaci che vogliono solo seguire la loro vocazione di adorare Dio con l'antica liturgia della Chiesa.

* * *
Comunicato del monastero [qui]
Mentre era ancora in corso il dialogo con il nostro Vescovo, mons. Dominique Rey - avrebbe dovuto tenersi un incontro entro dieci giorni ed era previsto un colloquio telefonico per questa settimana - il Cancelliere della nostra diocesi ha inviato oggi al clero un comunicato incendiario causa di confusione, se non di scandalo, a cui dobbiamo rispondere.

Desideriamo innanzitutto affermare che abbiamo cercato di evitare pubblicità e scandali agendo con discrezione per camminare con il nostro vescovo attraverso un dialogo privato con lui. Alla luce di ciò, l'affermazione del Cancelliere - che contiene inesattezze e falsità canoniche e fattuali, forse dovute a una lettura errata del testo inglese - è precipitosa e solo per questo motivo è più che deplorevole.

Negli ultimi anni la nostra comunità monastica è stata frustrata dalla riluttanza o incapacità del nostro Vescovo di procedere con le ordinazioni necessarie da tempo, nonostante queste fossero state raccomandate da ben tre visitatori monastici, l'ultimo nel dicembre 2021. L'indicazione era fondata su una cosiddetta “prudenza” – anche se è diventato sempre più chiaro che questa “prudenza” si basa sul timore di ripercussioni, timore accresciuto dalla recente visita della Santa Sede al seminario diocesano. Mons. Rey ha più volte ribadito che questa “prudenza” non si basa su alcun dubbio sostanziale sull'idoneità di alcun candidato, sulla necessità del monastero per le ordinazioni, o sul bene che ne scaturirebbe.

Desideriamo dire che comprendiamo molte delle pressioni subìte dal vescovo Rey e che il suo giudizio su queste questioni non deriva da una volontà positiva da parte sua di infliggerci sofferenza, o dal desiderio di agire ingiustamente. Anche dal suo sentirsi intrappolato e incapace di procedere a causa di fattori esterni deriva un'ingiustizia effettiva, la sua buona volontà e paternità sono state una benedizione della quale ringraziamo Dio Onnipotente.

I provvedimenti emanati nell'ultimo anno dalla Santa Sede nei confronti dell'usus antiquior, in particolare le risposte del dicembre 2021 dell'arcivescovo Roche [qui - qui - qui - qui], hanno esacerbato questa situazione. Il divieto generalizzato delle ordinazioni ha messo noi, le nostre vocazioni e i nostri candidati in una posizione impossibile. L'integrità della nostra osservanza, liturgica e monastica, è gravemente compromessa. Ciò che un Successore di Pietro ci ha assicurato essere vero è contraddetto da un altro. Il contenuto dei voti che abbiamo preso davanti a Dio è stato radicalmente alterato. Questa situazione è di per sé uno scandalo ed è insostenibile.

A gennaio mons. Rey ci ha informato che non poteva procedere con le ordinazioni raccomandate nel rapporto della Visitazione dello scorso dicembre. Ci siamo consultati con amici, compresi autorevoli prelati, riguardo alla nostra situazione apparentemente impossibile. Nelle nostre conversazioni abbiamo sottolineato il nostro rispetto per il Vescovo e la nostra comprensione della sua posizione, così come la nostra situazione difficile. Il Priore si è recato in pellegrinaggio per pregare per l'unità della Chiesa presso la tomba di San Pietro nella festa della sua Cattedra. Un prelato autorevole si è offerto di conferire le ordinazioni se il vescovo Rey non fosse stato in grado di farlo. Questa offerta ci ha sorpresi: Non avevamo fatto a nessuno alcuna richiesta di ordinazione.

Il nostro priore ha incontrato ancora una volta il vescovo Rey per vedere se ci fosse qualche altra via da seguire. Ma ancora una volta è apparso chiaro che non poteva prendere in considerazione l'idea di ordinare i nostri monaci. La nostra frustrazione per questa situazione si è trasformata in una paura sostanziale e grave. E se la Santa Sede rimuovesse il Vescovo? E se la Santa Sede ci sopprimesse insieme ad altre comunità tradizionali che sono 'solo' Associazioni di fedeli? Senza un sacerdote non potremmo nemmeno sperare di resistere alla tempesta in attesa di giorni migliori. E se i sacerdoti diocesani che devono offrire la Messa non potessero più venire, saremmo senza Messa, come già accaduto.

Abbiamo portato con noi tutte queste preoccupazioni nelle profondità della Quaresima. Le abbiamo studiate e ci abbiamo pregato su molto. Le abbiamo poste sotto il patrocinio del nostro Santo Padre San Benedetto, il giorno della cui festa abbiamo deciso di accettare l'offerta che ci è stata fatta da questo autorevole Prelato, considerandola una chiamata agli Ordini giustamente fatta da un fedele successore degli Apostoli in circostanze davvero eccezionali. Abbiamo preso questa decisione in buona coscienza davanti a Dio Onnipotente, sapendo che potrebbe apparire come una disobbedienza materiale, ma con la convinzione che fosse per il bene ultimo delle anime in una situazione davvero straordinaria nella vita della Chiesa temendo che, se non avessimo accettato questa opportunità provvidenziale, le nostre stesse vocazioni e quelle dei giovani che desiderano aggregarsi a noi, sarebbero messe a repentaglio, se non perdute. Ci ha pervasi una grande pace rispetto a questa decisione.

Pertanto, nel mese di aprile, il predetto autorevole prelato, in piena comunione con la Santa Sede, ha ordinato uno dei nostri monaci al Suddiaconato e al Diaconato nei giorni successivi, e ha ordinato il nostro Priore al Sacerdozio secondo l'usus antiquior del rito romano in un luogo discreto fuori dalla Francia. Nessun compenso è stato richiesto o offerto, dato o accettato. Le ordinazioni sono state precedute dai necessari giuramenti e sono state debitamente certificate e testimoniate. Non riveleremo il nome del prelato ordinante.

La pena inflitta a norma del can. 1388 § 1 — se fosse stata effettivamente incorsa, date le disposizioni del can. 1323 — veniva rimessa a norma del can. 1355 § 2. [secondo la numerazione del Codice a dicembre 2021].
Al nostro ritorno abbiamo scritto al vescovo Rey per informarlo e per chiedere di incontrarci e vedere insieme come procedere. Siamo decisi a rimanere fedeli ai nostri voti nella nostra proprietà a Brignoles, qualunque cosa accada. Questo è il nostro dovere e la nostra vocazione davanti a Dio. Abbiamo agito in buona fede, anche se per necessità al di fuori delle norme canoniche, e nonostante tutto desideriamo rimanere in buoni rapporti e comunione con il nostro Vescovo, i suoi successori e la diocesi.

Abbiamo affermato al vescovo Rey che se ritenesse di doverci sanzionare pubblicamente, rimarremo qui e vivremo fedelmente i nostri voti e aspetteremo tempi migliori, proprio come fece Dom Gerard quando fu sanzionato nel 1974 per aver permesso che un vescovo conferisse gli ordini minori ai monaci del suo nascente monastero. Quindici anni dopo fu benedetto come primo abate di Le Barroux.

Per discrezione, e per lasciare libero il Vescovo di decidere come procedere, abbiamo tenuto segreto il fatto delle ordinazioni e non abbiamo esercitato il ministero pubblico. Ma abbiamo anche detto, pregando il vescovo di evitare lo scandalo, di provvedere sacerdoti per la messa. Davanti a Dio Onnipotente non possiamo permettere che il monastero venga nuovamente privato della Santa Messa o dei sacramenti.

Abbiamo chiesto e ricevuto la promessa di conversazioni private prima di vederle poi rifiutate. Abbiamo ricevuto dal Cancelliere richieste perentorie dal tono molto diverso rispetto ai messaggi inviati dal vescovo. Ci sono state riferite inaccettabili indiscrezioni nei nostri confronti da parte del Cancelliere. E infine abbiamo ricevuto una “dichiarazione” di sospensione degli ordini ricevuti, sospensione già canonicamente rimessa.

La dichiarazione odierna del Cancelliere, trasmessaci di terza mano, contiene questioni che non ci sono state comunicate, nonché gravi inesattezze. Non possiamo pensare che il vescovo Rey le abbia autorizzate con cognizione di causa. Restiamo fiduciosi che il dialogo e la riconciliazione siano possibili. Questa è la nostra fervente speranza e preghiera.

Chiediamo perdono a chiunque possa trovare angosciosa questa situazione, come del resto è per noi, e chiediamo a tutti di comprendere come innanzitutto dobbiamo rimanere fedeli alla nostra vocazione di una vita benedettina tradizionale di preghiera e di lavoro, ratificata e benedetta dal nostro Vescovo nei nostri statuti e costituzioni fondamentali, e ai nostri voti, presi davanti a Dio Onnipotente secondo essi. Viviamo così ormai da più di dieci anni e preghiamo Dio che ci conceda di farlo per molti altri ancora in fruttuosa comunione con Lui.

Va notato che chiunque desideri utilizzare questa come un'occasione per attacchi ad hominem contro uno qualsiasi dei monaci dovrebbe sapere che in nessuna occasione il vescovo ha avuto motivo di censurarli riguardo alla fede o alla morale. Nel rispetto del Priore, che Mons. Rey ha invitato in diocesi e incardinato nel giugno 2009 dopo tutte le dovute consultazioni e le necessarie procedure, va sottolineato che il Vescovo lo ha giudicato idoneo come superiore del monastero tanto recentemente quanto al momento del rinnovo degli statuti nel gennaio 2022. Tutti gli altri monaci sono stati ammessi e formati secondo le procedure corrette, anzi più severe di quelle in essere in altre comunità della diocesi.

Affidiamo il monastero e le nostre vocazioni alla Beata Vergine di Fatima, offrendo tutte le sofferenze che dobbiamo sopportare per la riparazione dei nostri peccati, per la libertà e l'unità della Chiesa, per la nostra diocesi e per il Vescovo Rey. - Fonte
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma servono ancora a qualcosa i vescovi? A quanto pare non c'è ne più uno che ne azzecca una. Pensano solo alla politica e al mondo.

Anonimo ha detto...

Queste situazioni confermano che una vera pace è prima di tutto ecclesiale. Gli aggiornamenti sono diventati, dal CVII in poi, piccole rivoluzioni interne, meglio una continua guerriglia ecclesiale. Sappiamo noi quanti religiosi, quanti sacerdoti vivono ormai alla macchia? No, noi non sappiamo ed è bene per loro che noi si resti ignoranti. E' chiaro che se il Signore mette così diffusamente alla prova, vuol dire che vuole accertarsi della nostra Fede sia come singoli che come comunità e lascia mano libera al Nemico. Troppo corrotta è la nostra società, troppo. Queste situazioni sono segni che ancora vogliamo illuderci che vada 'tutto bene', che magari il pontefice xy mediocre sia un caso che ogni tanto capita, ma qui non si tratta di semplice mediocrità personale, qui si tratta di dolo e dolo di gruppi molto ampi che da tempo hanno messo le loro mani sporche sulla Chiesa. Non ho una soluzione da proporre se non l'avvicinarsi quotidiano al 'sincero ed onesto sì sì, no no'.

Anonimo ha detto...

“Non si nasce cristiani. Si nasce ebrei, si nasce musulmani. Cristiani si diventa, con il battesimo e la fede. Perciò il cristianesimo è disarmato. È un’inermità divina. Perché non si fabbricano cristiani, come si possono suscitare appartenenti ad altre religioni, col solo metterli al mondo. Ogni bambino deve fare lui il passo, nessuno lo può fare al posto suo. L’ambiente, la catechesi, potranno aiutarlo. Ma nessuna condizione sociologica può sostituire l’attrattiva che è dono della grazia, che fa aderire la libertà personale.”.

Card. Georges Cottier

Anonimo ha detto...

Julio Loredo
CRONACHE CALIFORNIANE

Mi trovo in California per una serie di conferenze di presentazione del mio libro sulla Teologia della liberazione. Ieri è stata la volta di Los Angeles (anzi, Villa de Santa Maria de los Angeles de la Porziuncola, per usare il suo vero nome). Oggi tocca al capoluogo regionale, Sacramento (il cui nome viene dal Santissimo Sacramento). Prima del convegno siamo andati a Messa, nel rito romano antico, nella chiesa di St. Stephen (Fraternità San Pietro). Otto Messe domenicali, piene zeppe! Molte le donne col velo sul capo. Molti gli uomini in giacca e cravata. Chiaramente, Traditionis Custodes trova qualche difficoltà oltre-Atlantico...

Anonimo ha detto...

Penso che le ordinazioni non siano avvenute nel territorio diocesano, perché sarebbe stato oltraggioso per il vescovo. Sono avvenute altrove. O ad opera del vescovo di un'altra diocesi oppure nella cappella di qualche cardinale. Altre possibilità non ne vedrei.

Stephen Neville ha detto...

È un concetto molto bello ma non esatto. Non si nasce ebrei (ossia di religione ebraica) e non si nasce musulmani. Il caso dell’appartenenza “automatica” alla religione ebraica conferito dall’appartenenza a un’etnia è quanto meno controverso (in merito sarebbe interessante leggere “L’invenzione del popolo ebraico”, di Shlomo Sand), quello dell’appartenenza all’islam semplicemente perché nati da genitori o in una cultura musulmani è decisamente scorretto.

Stephen Neville ha detto...

…ancora di più nella roccaforte progressista degli Stati Uniti, la California che, non a caso, come Lei ha puntualizzato, è nata come terra di missione cattolica grazie allo sforzo di santi uomini spagnoli.

E l'equivoco continua ha detto...

La processione - con tanto di incensazioni - della Pachamama in Vaticano e il S. Sacrificio della Messa possono stare insieme?

Anonimo ha detto...

VESCOVO :inclina aurem cordis tui.

bernardino guerrini ha detto...

Non voglio più parlarne.. ma che esiste uno scisma strisciante.. una falsa chiesa.. dal concilio vat. II in poi solo un grande disastro e vero disastro, vogliamo mettercelo in testa..???? ormai tutto è allo sbaraglio.. questi sono veri vescovi?? veri preti?? veri cattolici??? chi sono??? il demonio, lo ripetiamo in mille modi che usa metodi incredibili per attaccare Cristo e la Sua Chiesa.. lo vogliamo accettare o no??? che lo scisma manca solo del timbro di qualcuno per ammetterlo, vogliamo dirlo una buona volta o no????? ci sono migliaia di preti che non predicano più la sana Dottrina per paura degli pseudo/vescovi... che bloccano tutto.. o ci mettiamo in testa che la nostra vera Chiesa si trova nelle catacombe o non lo capiremo mai.. chi esce dalle disposizioni della falsa chiesa è vero Cattolico.... vero prete... vero Vescovo... ci vuole coraggio.. a seguire Cristo.... molto facile seguire il mondo ed il modernismo.. la vera Chiesa ha 2000 anni e non è quella uscita da quel concilio che ormai è incomprensibile solo perchè sia stato fatto.. Mons. Lefebvre ha avuto il coraggio di parlare.. Roma è la Sede di Pietro.. e lo rimane.. ma chi ci sta dentro chi è???? chi sono??? dal 1958 in poi????? il Papa è davvero Benedetto???? vogliamo chiudere gli occhi di fronte a tutto quello che è successo in 60 anni?? io non li chiudo.. forse Cristo un giorno rimetterà a posto tutto.. siamo nello scatafascio... chi segue Cristo segue solo la tradizione.. e se non segue le disposizioni della falsa chiesa.. fa solo disubbidienza..lo scisma è altra cosa.. quello c'è già ma non vogliamo vederlo...

Anonimo ha detto...

Se sono benedettini di conventi benedettini sparsi nel mondo ce ne sono tanti...non resta che l'imbarazzo della scelta.

bernardino guerrini ha detto...

Ma ordinazioni segrete .. e segreto anche il nome di un vescovo perchè segue le Leggi di Cristo.. non vi da idea di Catacombe come durante l'Impero romano.. oppure i tempi sono cambiati .. e le parole hanno altro significato.. chi no rispetta le leggi della falsa chiesa deve stare nelle catacombe??? fare tutto in segreto?? è scisma questo o no????? o altrimenti cosa è la divisione dalla vera chiesa?????.. i Cristiani che si riunivano di nascosto cosa erano di diverso da oggi che bisogna andare in segreto a seguire Cristo?? spiegatemelo.. una gerarchia Cattolica vuole che vengano seguite le leggi eterne di Cristo.. non le loro che emanano giorno per giorno.. eliminando quelle che ha lasciato Cristo e gli Apostoli ed una vera Chiesa bimillenaria.. eppure Monsignore ce lo ha spiegato bene cosa è scisma e cosa disubbienza.. Lui ha ordinato vescovi ed ha solo disubbidito ed ha spiegato anche il perchè ha solo disubbidito.. non ha dato giurisdizione ai Suoi Vescovi.. ma li ha solo fatti vescovi per continuare il vero Sacerdozio.. questo vuol dire che l'altro è falso oppure non risponde più alle Leggi di Cristo alla Vera Chiesa Cattolica..

Chi c'e', chi non c'e', ha detto...

Per la Vita, Manifestazione il 21 maggio a Roma. Esserci è Importante.
https://www.marcotosatti.com/2022/05/16/per-la-vita-manifestazione-il-21-maggio-a-roma-esserci-e-importante/

Generazioni senza padre: non lo Stato con i suoi amministratori, non la Chiesa con i suoi Apostoli, non la famiglia dove il padre e' stato esautorato delle sue responsabilita' e spesso la moglie e' piu' di una e decide e fa quel che vuole, non la scuola dove pochissimi sono quelli che continuano ad insegnare (Che cosa?I programmi del Ministero?). Anche la riflessione sulla salute (se sperimentarla sull'uomo oppure no) ha diviso i "cristiani". Nel frattempo si vive come in una nebulosa mentre i fautori di morte allargano il loro ombrello di possibilita'. Si fa fatica a ritrovare il filo di Arianna per ricavare l'uscita. Per fortuna la Provvidenza ci aiuta, "padri" che non ci sono stati inviandoci Sacerdoti moralmente forti che nondimeno, offrono una parola obiettiva e pacata e che regolarmente ci incoraggiano e rassicurano nella lotta.

Anonimo ha detto...

ROMA, 21 MAGGIO 2022: MARCIA SCEGLIAMO LA VITA. QUALCHE NOTA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 15 maggio 2022
https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/1077-roma-21-maggio-2022-marcia-scegliamo-la-vita-qualche-nota.html

Anonimo ha detto...

Ci siamo ritrovati, quasi senza rendercene conto, nella situazione che i cattolici cinesi hanno sperimentato fin dai tempi del "Grande balzo in avanti" maoista. Una chiesa ufficiale, prona al potere del mondo e protesa verso il sol dell'avvenire e la nuova primavera e una Chiesa clandestina che continua a credere che si debba obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.
Rendiamo grazie a Dio per quel/i Vescovo/i che ordineranno sacerdoti secondo la Tradizione, senza paura.

Anonimo ha detto...

La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità.
Condannare l'errore è un atto di carità
Cardinale Mons. Giacomo Biffi

Anonimo ha detto...

Che vergogna incredibile. Aveva ragione San Pio X sulla gravità assoluta del. MODERNISMO. Purtroppo questa sintesi di tutte le eresie prospera nella Roma conciliare
Stefano Gizzi

Anonimo ha detto...

Salus animarum suprema lex
Antonio Lettore

Anonimo ha detto...

Deo gratias, nonostante la persecuzione interna, la vera chiesa continua a crescere ed ordinare sacerdoti!!!!!!

E.P. ha detto...

Ho conosciuto personalmente mons. Rey e ne conservo ancora un ottimo ricordo. Deduco che le pressioni su di lui devono essere state semplicemente enormi.

Del coniglismo ha detto...

Don Abbondio.
Il Cardinale Federigo Borromeo.

Anonimo ha detto...

O forse Alcuin Reid, ordinato Diacono a Melbourne in Australia nel 1989 è un bel furfante che maschera di vittimismo e di "lotta per la tradizione" questioni personali che lo accompagnano da anni...

Monastero Benedettino tradizionale ha detto...

Le notizie che giungono dal monastero di Brignoles sono fonte di tristezza, dispiacere e motivo di preghiera per il buono e dotto monaco Alcuino Reid. La protervia dei modernisti porta e costringe a fare certe scelte che pur non si vorrebbe fare. Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto profetiche, coraggiose e necessarie fossero le azioni messe in atto dall'arcivescovo Lefebvre, non per interesse e tornaconto personale, non per mero elitarismo liturgico ma primieramente per difendere l'ortodossia cattolica. Per tale motivo questa povera fondazione monastica non ha alcun rapporto coi modernisti. Prega per il vescovo diocesano, che riconosce come padre e maestro ma, sull'esempio del santo martire Ermenegildo, non lo segue e non intende seguirlo fino a quando non sarà ritornato ad essere custode delle tradizioni vere, anziché di quelle finte e inventate, e difensore dell'ortodossia cattolica come è stata professata sempre, ovunque e da tutti. Amen. Povero monaco Gregorio.

Anonimo ha detto...

cinquant'anni fa ero perplesso davanti al "non ci sto" di Lefevbre, oggi ringrazio Dio perché lo ha innestato nella Sua Chiesa e ha permesso che il seme non venisse disperso. ben vengano chierici e presbiteri che, per amore di Cristo, non tacciono la verità e sono pronti a mettere il lume sopra il moggio
Alberto Lacchini