Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 7 maggio 2022

“Può il Papa tacere? … No!”. Un memorabile discorso di Papa Pio XII

Ieri ricorreva l'anniversario della morte del cardinale József Mindszenty, principe-primate d'Ungheria dal 1945 al 1973, avvenuta a Vienna il 6 maggio 1975. 
Poiché la carica di principe-primate d'Ungheria comportava funzioni ecclesiastiche ma anche compiti civili, egli venne avversato duramente dal regime comunista ungherese. Arrestato nel 1948, torturato e condannato all'ergastolo, trascorse 8 anni tra carcere duro e arresti domiciliari. Liberato dagli insorti nel 1956, appoggiò la rivolta. Con l'arrivo dei carri armati russi si rifugiò nell'ambasciata americana, dove rimase per 15 anni, rifiutando l'invito del Vaticano di trovare riparo a Roma. Non partecipò quindi ai Conclavi del 1958 e del 1963.
Fu assolutamente contrario alla Ostpolitik del pontificato montiniano e a qualsiasi compromesso con i regimi comunisti, per conservare la possibilità di denunciare abusi e violazioni dei diritti umani.
Nel 1971, per intervento del presidente americano Nixon, lasciò l'ambasciata e si stabilì a Vienna, visitando spesso le comunità ungheresi nel mondo e denunciando la realtà d'oltrecortina.
Nel 2012, ben 37 anni dopo la morte, gli è stata data piena riabilitazione legale, morale e politica, chiudendo ufficialmente la revisione del processo-farsa da lui subito nel 1949.
Dal 1991 il cardinale Mindszenty è sepolto nella cripta della cattedrale di Nostra Signora e di sant'Adalberto a Esztergom, città nella quale fu arcivescovo.
Le vibranti parole riprese di seguito sono state pronunciate da Papa Pio XII durante una Messa di espiazione (purtroppo oggi coram populo e ufficialmente non se ne celebrano più!) nel 1949 in occasione dell’arresto e del processo all'illustre porporato. Le prendiamo come insegnamento e conforto perenne in questa temperie oscura per la cattolicità, in cui il regime avverso alla nostra fede, proprio di stati dittatoriali, ha assunto dimensioni globali.

Romani! Diletti figli e figlie !
Ancora una volta, in un’ora grave e dolorosa, il popolo fedele della città eterna è accorso verso il suo Vescovo e Padre. Ancora una volta questo superbo colonnato sembra poter a stento stringere con le sue braccia gigantesche le folle che, come onde mosse da una forza irresistibile, sono affluite fin sulla soglia della Basilica Vaticana, per assistere alla Messa di espiazione nel punto centrale di tutto il mondo cattolico ed effondere i sentimenti di cui le loro anime traboccano.
La condanna inflitta, fra la unanime riprovazione del mondo civile, sulle rive del Danubio, ad un eminente Cardinale di Santa Romana Chiesa, ha suscitato sulle rive del Tevere un grido d’indignazione degno dell’Urbe. Ma il fatto che un regime avverso alla religione ha colpito questa volta un Principe della Chiesa, venerato dalla stragrande maggioranza del suo popolo, non è un caso isolato; esso è uno degli anelli della lunga catena di persecuzioni che alcuni Stati dittatoriali muovono contro la dottrina e la vita cristiana. Una nota caratteristica comune ai persecutori di tutti i tempi è che, non contenti di abbattere fisicamente le loro vittime, vogliono anche renderle spregevoli e odiose alla patria ed alla società.

Chi non ricorda i Protomartiri romani, di cui parla Tacito (Annal. 15, 44), immolati sotto Nerone e rappresentati come incendiari, abominevoli malfattori, nemici del genere umano? I moderni persecutori si mostrano docili discepoli di quella scuola ingloriosa.

Essi copiano, per così dire, i loro maestri e modelli, se pure non li sorpassano in crudezza, abili come sono nell’arte di adoperare i progressi più recenti della scienza e della tecnica allo scopo di una dominazione e di un asservimento del popolo, quale non sarebbe stato concepibile nei tempi passati.
Romani! La Chiesa di Cristo segue il cammino tracciatole dal divin Redentore. Essa si sente eterna; sa che non potrà perire, che le più violente tempeste non varranno a sommergerla. Essa non mendica favori; le minacce e la disgrazia delle potestà terrene non la intimoriscono. Essa non s’immischia in questioni meramente politiche od economiche, né si cura di disputare sulla utilità o il danno dell’una o dell’altra forma di governo. Sempre bramosa, per quanto da lei dipende, di aver pace con tutti (cfr. Rom. 12, 18), essa dà a Cesare ciò che gli compete secondo il diritto, ma non può tradire nè abbandonare ciò che è di Dio.

Romani ! La Chiesa di Cristo segue il cammino tracciatole dal divin Redentore. Essa si sente eterna; sa che non potrà perire, che le più violente tempeste non varranno a sommergerla. Essa non mendica favori; le minacce e la disgrazia delle potestà terrene non la intimoriscono. Essa non s'immischia in questioni meramente politiche od economiche, nè si cura di disputare sulla utilità o il danno dell'una o dell'altra forma di governo. Sempre bramosa, per quanto da lei dipende, di aver pace con tutti (cfr. Rom. 12, 18), essa dà a Cesare ciò che gli compete secondo il diritto, ma non può tradire né abbandonare ciò che è di Dio.

Ora è ben noto quel che lo Stato totalitario e antireligioso esige ed attende da lei come prezzo della sua tolleranza o del suo problematico riconoscimento. Esso, cioè, vorrebbe :

  • Una Chiesa che tace, quando dovrebbe parlare;
  • una Chiesa che indebolisce la legge di Dio, adattandola al gusto dei voleri umani, quando dovrebbe altamente proclamarla e difenderla;
  • una Chiesa che si distacca dal fondamento inconcusso sul quale Cristo l'ha edificata, per adagiarsi comodamente sulla mobile sabbia delle opinioni del giorno o per abbandonarsi alla corrente che passa;
  • una Chiesa che non resiste alla oppressione delle coscienze e non tutela i legittimi diritti e le giuste libertà del popolo;
  • una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Matth. 22, 9); istruite tutte le genti (Matth. 28, 19).

Diletti figli e figlie! Eredi spirituali di una innumerevole legione di confessori e di martiri!

È questa la Chiesa che voi venerate ed amate? Riconoscereste voi in una tale Chiesa i lineamenti del volto della vostra Madre? Potete voi immaginarvi un Successore del primo Pietro, che si pieghi a simili esigenze? [Dalla piazza la folla risponde: No!]

Il Papa ha le promesse divine; pur nella sua umana debolezza, è invincibile e incrollabile; annunziatore della verità e della giustizia, principio della unità della Chiesa, la sua voce denunzia gli errori, le idolatrie, le superstizioni, condanna le iniquità, fa amare la carità e le virtù.
Può dunque egli tacere, quando in una Nazione si strappano con la violenza o con l’astuzia dal centro della Cristianità, da Roma, le chiese che le sono unite, quando s’imprigionano tutti i vescovi greco-cattolici, perché negano di apostatare dalla loro fede, si perseguitano e si arrestano sacerdoti e fedeli, perché rifiutano di separarsi dallo loro vera Madre Chiesa? [Dalla piazza la folla risponde: No!]

Può il Papa tacere, quando il diritto di educare i propri figli è tolto ai genitori da un regime di minoranza, che vuole allontanarli da Cristo? [Dalla piazza la folla risponde: No!]
Può il Papa tacere, quando uno Stato, oltrepassando i limiti della sua competenza, si arroga il potere di sopprimere le diocesi, di deporre i Vescovi, di sconvolgere l’organizzazione ecclesiastica e di ridurla al di sotto delle esigenze minime per una efficace cura delle anime? [Dalla piazza la folla risponde: No!]

Può il Papa tacere, quando si giunge al punto di punire col carcere un sacerdote reo di non aver voluto violare il più sacro ed inviolabile dei segreti, il segreto della confessione sacramentale? [Dalla piazza la folla risponde: No!]

È forse tutto ciò illegittima ingerenza nei poteri politici dello Stato? Chi potrebbe affermarlo onestamente? Le vostre esclamazioni hanno già dato la risposta a queste e a molte altre simili domande.
Il Signore Iddio, diletti figli e figlie, ricompensi la vostra fedeltà. Vi dia forza nelle lotte presenti e future. Vi renda vigili contro i colpi dei nemici suoi e vostri. Rischiari con la sua luce le menti di coloro, i cui occhi sono ancora chiusi alla verità. Conceda a tanti cuori, oggi ancora lontani da lui, la grazia del ritorno sincero a quella fede e a quei sentimenti fraterni, la cui negazione minaccia la pace della umanità.
Ed ora scenda larga, paterna, affettuosa su voi tutti, sull’Urbe e sull’Orbe la Nostra Benedizione Apostolica.
Papa Pio XII
(Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X, Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 389 – 391. In occasione dell’arresto e del processo al Cardinale Mindszenty)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Una chiesa nella quale ormai i credenti in Cristo non entrano più perché non la riconoscono più.

Anonimo ha detto...

7 maggio

Il Beato Bartolo Longo, nell'edizione del 1902 de "Il Rosario e la Nuova Pompei", così raccontava il 7 maggio, la vigilia del giorno solennissimo:

"Alle ore cinque della sera, la Basilica Pompeiana era già gremita, e i pellegrini che, a nuove ondate, arrivavano in fretta nelle ore successive, fino alle ore nove, dovevano arrestarsi fuori del Santuario, e contentarsi di assistere alle funzioni che si celebravano sotto i portici della Facciata.
Nel Santuario, intanto, simili a tremiti d'arpe, vibravano le voci delle Orfanelle, cui rispondeva un popolo in tono lento e grave. Sembrava un accordo mirabile tra voci d'Angeli lontani e i gridi e i sospiri dei poveri esuli attraverso le piaghe desolate di questa terra"

Da Fb ha detto...

Buona Domenica a tutti. A cosa stiamo assistendo? Che cosa ci aspetta? Inutile negarlo. La globalizzazione ha assunto ormai, tranne alcune sacche di resistenza, il suo obiettivo: l' omologazione. No ai confini, no ai " legami di sangue" (patria e famiglia) , cessione costante di sovranità, imposizione violenta via strozzinaggio o via bombe di un sistema moralistico e legalistico fatto di totale indifferenza relazionale, mercificazione dell'uomo, indottrinamento via scuola e sistema massmediatico. Ed altro ancora in questo menu dell'assurdo esistenziale. Tutto questo lo chiamano pace, perché elimina ciò che divide creando una apparente ed ingannevole unità.
A livello religioso si sta assistendo, attraverso l' uso della parola inclusione alla creazione di quello che è chiamato, dai teologi della secolarizzazione, il Regnocentrismo. Tutte le religioni, indifferenti le une alle altre devono costruire un regno in terra in cui siano decisive: pace, giustizia e rispetto della creazione. Non più ecclesiocentrismo, ne cristocentrismo, neanche teocentrismo: la Verità è divisiva.
Ma quale Dio divideva? Quello di Abramo, Isacco e Giacobbe. E quale uomo divideva? Cristo, in quanto Figlio di Dio. Non mi stupisce più allora né l'antisemitismo né l'anticristianesimo (rientrano nella logica dei fatti). Non mi stupisce più l'alleanza tra Islam e socialismo ( è tra l'altro un fatto storico). Quello che mi spaventa e disgusta è l'atteggiamento di quei cattolici che osannano colui che li sta portando di nuovo sul golgota. Non il Cristo in terra, ma un novello Bar Jesus che San Paolo così ben descrive «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. »(Atti degli Apostoli, 13, 8-11). Tranquilli! Non praevalebunt.

Da Fb ha detto...

Ieri dicevano che Zelensky "apre" alla cessione della Crimea, oggi la Nato ci fa sapere che non accetterà "mai" la cessione della Crimea. A questo punto diventa evidentissimo che Zelensky è solo un burattino nelle mani della NATO, ovvero di Washington, e che non potrà accettare nulla che Washington non abbia preventivamente approvato. Conoscendo la mentalità di chi governa a Washington, avendo avuto modo di partecipare a diverse riunioni di think tank in cui si asseriva che tanto la Russia prima o poi era destinata a finire male anche per ragioni demografiche, non accetteranno nessun compromesso. La guerra andrà avanti, perché cosi si drenano le risorse di Mosca sotto embargo e si accelera il secondo crollo (dopo quello dell'URSS). E la Russia non lo accetterà perché Putin non è uno che accetta imposizioni o sconfitte. L'Ucraina, in parole povere, è spacciata.

Anonimo ha detto...

E' vero che Zelesky ha moglie e figli altrove oltreoceano?

Questo mi ha ricordato una frase di Draghi, non ricordo se riguardo l'euro, la ue, la globalizzazione... che più o meno diceva: "Non può fallire, perché abbiamo dato tutto per esso/a."

Che cosa significa una frase del genere? Meglio, cosa intendeva con 'tutto'? La mia personale ipotesi è che certi piani, tali quelli che stiamo vivendo, non si reggono, né possono reggersi unicamente sulla parola degli esecutori, bisogna essere sicuri che gli esecutori siano fedeli al compito che è stato loro assegnato a costo della loro stessa vita, allora gli esecutori devono consegnare ai loro padroni 'tutto' quello che hanno, che sarà custodito con cura dalle mani dei loro padroni; se gli esecutori saranno fedeli al compito assegnato, riavranno i beni posseduti ben custoditi e tutelati, altrimenti saranno requisiti dai loro padroni.

Così forse anche Zelensky ha dovuto consegnare, come protagonista della realtà che andava interpretando, sia tutti i suoi 'trenta denari' sia la carne della sua carne.

Se questa mia ipotesi fosse realtà, significherebbe che l'attuazione di tutta questa atroce messa in scena mondiale si fonda, si regge e procede sulla menzogna, sul ricatto e sulla manipolazione e non sulla reciproca fiducia, né su ideali anche distorti, ma sul crimine eretto a sistema.

E se così fosse, tale sistema criminoso andrebbe combattuto senza se e senza ma. Non è possibile lasciare ai nostri figli e nipoti in eredità questo labirinto malavitoso.

Anonimo ha detto...

Temo fortemente che pure la Russia sia spacciata.

Anonimo ha detto...

Zelensky ieri aveva detto che avrebbe accettato una Crimea russa se si ritornava alla situazione prebellica del 24 Febbraio, oggi la NATO ufficialmente dice che non lo accetterà mai.

Basta questo per fare capire che gli ucraini sono dei burattini usati come carne da cannone per fare la guerra alla Russia? Utili idioti sacrificati per interessi che non sono loro.

Chi comanda in Ucraina è gente che usa gli ucraini come agnello sacrificale, non gliene importa nulla di quel popolo, infatti non sta facendo niente per la pace, anzi sta inasprendo il tutto per avere più morti e più distruzione da sbattere sul tavolo a tempo debito.

È gente che per raggiungere il proprio scopo è disposta a tutto, anche a distruggere una nazione, persino la propria all'occorrenza.

Sono compagni di merende del nostro Premier, che dopo aver incentivato le persone a cambiare i condizionatori, dice di tenerli spenti, mentre i riscaldamenti non dovranno superare i 16°C il prossimo inverno e solo per alcune ore.
Per adesso chiede di fare qualche sacrificio sopportando il caldo od il freddo, mentre lui di certo non avrà di questi problemi, anche se magari si presenterà in pubblico sudato o col cappotto per dare "esempio" agli italiani, un po' come con le mascherine.

Egli e quelli della cricca internazionale non esiteranno a fare degli italiani carne da macello in un eventuale conflitto, per ora tocca agli ucraini.

Fino a quando questa gente rimarrà al potere ci saranno immani sofferenze per tutti, ad Occidente ed ad Oriente.
DB

Valeria Fusetti ha detto...

"Non può fallire perché abbiamo dato tutto" e questo "tutto" dovrebbe limitarsi alla moglie ed ai figli ? Per il dominio su Cristo e la Sua Creazione ? Non penso che sia un "tutto" adeguato per colui che condusse Cristo su un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli : tutte queste cose io te le darò se, prostrandoti, tu mi adori. L'unica cosa che interessa al principe della menzogna è possedere l'anima di chi, nel Santo Battesimo, è figlio adottivo di Dio. Gli interessano pure gli altri ma i battezzati ...eh questi sono ben altra preda ! Per cui è vero che si deve combattere senza se e senza ma, cioè imitando Gesù che prese le armi della fede, esattamente come San Paolo insegnò a fare poi a coloro che erano stati battezzati nel bel nome di Cristo, ed erano morti al peccato, e di conseguenza liberi per ogni opera buona. Buona e santa domenica.

mic ha detto...

E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Giuseppe Ungaretti
Dedicata a mia madre

Diego ha detto...

Mi ricorda quello che fecero i membri del "sindacato" nella serie X-Files. Consegnarono i figli agli alieni come atto per suggellare il loro accordo. Nessuno dei bimbi ritornò e tutti i membri del sindacato morirono due volte: la prima il giorno dell'accordo e la seconda il giorno della loro morte effettiva

mic ha detto...

Temo fortemente che pure la Russia sia spacciata.

E' il mantra ricorrente dei media di regime... vedremo.

Anonimo ha detto...

Ho letto che secondo Francesco da Baires la celebrazione di chi è contro il concilio è:recitazione,una cosa senza vita e senza gioia.Però anche lui quando celebra non sembra per niente ...gioioso.

Anonimo ha detto...

Credo sia un ironico modo di dire romano, XY porta sfiga, cioè XY porta iella, sembra essere un modo di dire proprio giovanile, che gli anziani usano per stigmatizzare i portatori di iella; porta sfiga, viene usato dagli anziani proprio sul serio.

Anonimo ha detto...

Pio XII delineò perfettamente il volto della Chiesa di oggi