Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 10 maggio 2023

Incoronazione di Carlo III: una cerimonia multireligiosa all’insegna del veganesimo

Quella che segue, della FSSPX, appare un'analisi corretta dell'evento, al di là del fascino suscitato dal significato profondo e incancellabile della Tradizione e dei simbolismi medievali giunti fino a noi, ma vissuti nella forma e non nella sostanza.

Incoronazione di Carlo III: 
una cerimonia multireligiosa all’insegna del veganesimo 

La cerimonia di incoronazione del nuovo re d’Inghilterra è stata eccezionale sotto molti aspetti: ha visto per la prima volta un vescovo cattolico partecipare attivamente, benedicendo il re. Ma non solo: lo stesso ha fatto un vescovo ortodosso, così come il “clero” femminile.

Ecco quindi che tre donne “vescovo” hanno partecipato alla cerimonia insieme al primate della Chiesa anglicana, Justin Welby. Una britannica di origini irlandesi e nigeriane, Dame Elizabeth Anionwu, ha portato il globo. La baronessa Floella Benjamin, di origine caraibica, è stata incaricata di uno degli scettri.

La moderatrice delle Free Churches, Helen Cameron, ha consegnato a Carlo la lunga veste del Mantello Imperiale, e si è unita ai compagni anglicani nella benedizione: Stephen Cottrell di York, numero tre nella gerarchia anglicana, e Justin Welby, primate anglicano.

Sono intervenuti anche Nikitas Loulias, vescovo ortodosso, segretario generale delle United Churches, e l’arcivescovo (cattolico) di Westminster, il cardinale Vincent Nichols.

Dobbiamo anche aggiungere leader religiosi ebrei, musulmani sunniti e sciiti, sikh, buddisti, indù, giainisti, baha’i e zoroastriani, che hanno preso parte all’incoronazione. Quanto al primo ministro britannico, Rishi Sunak, indù praticante, ha letto l’epistola…

Il titolo di Defensor fidei
In seguito alla pubblicazione della Difesa dei Sette Sacramenti di Enrico VIII, dedicata a papa Leone X, quest’ultimo gli aveva conferito nell’ottobre del 1521 il titolo di Defensor fidei, titolo che gli fu revocato negli anni Trenta del Cinquecento in seguito alla defezione del re e della sua rottura con la Chiesa.

Questo titolo era stato nuovamente attribuito dal parlamento inglese a Edoardo VI nel 1544, ma in un senso completamente diverso poiché si trattava della fede anglicana, di cui il re stesso è il capo. Se il re d’Inghilterra continua a portare questo titolo, ha quindi cambiato completamente natura.

Cosa ne pensa lo stesso Carlo III?
Il titolo di Defensor fidei non sembra immune da ulteriori stravolgimenti. Già nel 1994, il futuro re aveva espresso la sua preferenza per Defender of Faith piuttosto che Defender of the Faith. La seconda formula, tradizionale, significa: Difensore della fede (sottintesa la fede, prima cattolica, poi anglicana). Ma il primo si tradurrebbe piuttosto come Difensore delle credenze, perché è una fede indistinta.

Inoltre, Carlo III ha indicato chiaramente di non voler rinunciare a questo titolo, ma di volerlo orientare nella direzione di “protettore delle credenze”, in questo Regno Unito così multireligioso, dove l’inquilino di Downing Street è indù, mentre in Scozia il primo ministro è musulmano.

Non deve sorprendere, quindi, che il rito che si è svolto a Westminster è stato dettato da questa volontà di essere “inclusivi” a tutti i costi, in linea con il politicamente corretto.

Ma in una tale cerimonia, la partecipazione di un vescovo cattolico è dolorosa. Come dimenticare che per un secolo e mezzo il passaggio della Nazione all’anglicanesimo è avvenuto a costo del sangue cattolico?

E se la “libertà religiosa” oggi tollera la fede della Chiesa, ridotta tristemente a un credo come un altro, come non deplorare la confusione che questa cerimonia multireligiosa non mancherà di rafforzare nell’animo di tanti cattolici?

Profumo vegano
Questo strano sincretismo sarà il segno distintivo del nuovo re? Va aggiunto che il crisma con cui è stato unto il sovrano è stato consacrato congiuntamente dal patriarca ortodosso Theophilos III e dall’arcivescovo anglicano Hosam Naoum a Gerusalemme. Carlo III riserva un posto speciale all’Ortodossia, per via delle origini greche (e ortodosse) del padre Filippo.

Come quest’ultimo, egli è un fervente ecologista: questa posizione si cela nell’ampolla del crisma, composta – secondo la tradizione – da sesamo, rosa, gelsomino, cannella, neroli, benzoino, ambra e fiore di rosa d’arancio, ma questa volta senza i due ingredienti di origine animale, ovvero lo zibetto e l’ambra grigia, derivati rispettivamente dalle secrezioni dello zibetto e del capodoglio: un crisma vegano… (Fonte)

20 commenti:

A volte bisogna essere ultras... ha detto...

Maria Bottino
I@C La pomposità dell’incoronazione di re Carlo III ha infastidito molti.
Vuoi perché una porzione della popolazione (e della stessa corte, a quanto si dice) sognava che vi fosse un’abdicazione a favore del principe Guglielmo, attualmente più, diciamo così, «fotogenico» (non ha mai preso buste della spesa con dentro milioni dalla famiglia Bin Laden, almeno non ancora, tanto per dirne una).
Vuoi perché la situazione economica in vaste parti del Regno ha portato una povertà di tipo dickensiano (con file fuori dalle mense dei poveri, generi alimentari divenuti carissimi, bollette non pagate, aumento del costo della vita oramai insostenibile, milioni di pasti saltati e un incremento esponenziale di donne che si prostituiscono).
Vuoi perché in molti si rendono conto che invece di Diana, come regina si ritrovano Camilla Parker-Bowles. E poi, già, come è morta Diana?
Tuttavia, bisogna fare attenzione ai dettagli: al carro d’oro, al diamante rubato – rubato, sì: perché il Sudafrica ha chiesto la restituzione del diamante tagliato a taglio più grande del mondo, chiamato la Grande Stella d’Africa, che è incastonato nello scettro reale tenuto dal re Carlo III, ed era stato donato dal governo coloniale sudafricano a re Edoardo VII per il suo 66° compleanno nel 1907. Un simbolo, è il caso di dire, un pochino coloniale.

Bisogna anche tenere a mente la mielosa, intollerabile esibizione di servilismo da parte dei leader nazionali e di gran parte della popolazione britannica, ha visto il Carlo – che come suo padre, e i suoi figli, porta avanti l’agenda antiumana dell’ambientalismo, della riduzione della popolazione con il controllo delle nascite, incoronato oggi a Londra.
L’incoronazione di un re, la dimostrazione della sua maestà, non è da considerarsi come una faccenda coreografica, buona per il gossip e le foto di rito. Un re incoronato trasmette come prima cosa la potenza di cui dispone.

Ecco che il vero carattere dell’evento è stato colto dal messaggio consegnato dal ministero della Difesa del presidente ucraino Zelens’kyj ai reali.
Il presidente comico, non ha partecipato, ma la sua versatile moglie sì.
Il ministero della Difesa ucraino ha quindi preparato un video celebrativo, montato sulle note di «London Calling», la canzone dei Clash, i quali, se sono morti tutti (non andiamo a controllare) si staranno rivoltando nella tomba. O forse no – sale la tristezza.

Il video mostra le armi britanniche dispiegate sul fronte ucraino e l’incontro del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj con re Carlo e l’enigmatico primo ministro indo-britannico Rishi Sunak, il leader laburista Keir Starmer (recentemente finito sui giornali per la polemica per cui il 100% delle donne non avrebbe il pene, o forse sì, lo avrebbero) e l’ex primo ministro Boris Johnson – quest’ultimo importante assai, perché, come sa il lettore, fu Johnson, planato a Kiev agli sgoccioli del suo premierato, a far sì che l’Ucraina mollasse accordi di pace praticamente già raggiunti con Mosca nell’aprile 2022.
https://twitter.com/i/status/1654479297128562691
«Alla vigilia della storica incoronazione, vorremmo ringraziare i nostri amici britannici per la vostra amicizia. Siamo grati per il vostro incrollabile supporto e collaborazione, soprattutto nell’ultimo anno!» recita tweet del ministero della Difesa del regime di Kiev.

A volte bisogna essere ultras ha detto...

...segue
Guardate voi stessi quanto dettagliati sono, questi complimenti. «Missili NLAW», «artiglieria», «veicoli corazzati», «sistemi di difesa aerea», «carrarmati Challenger II»… «hanno addestrato i nostri soldati».

Al nuovo re la Difesa della banda di Kiev offre una vera parata militare, targata Union Jack, in azione nella zona di guerra russo-ucraina. E del resto la clip in cui Carlo parla alle truppe ucraine dà proprio quell’effetto: un sovrano che parla ai propri soldati.
(Da notare come il video, in perfetto stile della inesausta mendicanza militare e finanziaria ucraina, si chiuda con la richiesta di una portaerei… ma è solo uno scherzo, chiaro. No?)

La testata londinese The Independent ha titolato «L’Ucraina guida il mondo in risposta all’incoronazione di re Carlo». Nel frattempo, il Palazzo ha definito il tappeto giallo e blu srotolato nell’abbazia di Westminster una «felice coincidenza».

Mentre la corona genocida e il regime di Kiev si corrispondevano in amorosi sensi, la polizia arrestava i leader di un gruppo repubblicano che si era riunito per protestare contro la monarchia con cartelli e canti: «Not our King», «Non è il nostro re!»
È incredibile, ma l’unica lucidità del Paese – come era stato per Alfie Evans, lasciato trucidare dallo Stato della regina e la sua famiglia, come Charlie, Archie e chissà quanti altri – la dimostrano gli ultras. Che non solo non si inginocchiano (a differenza dei nostri rappresentanti, incluso il vescovo di quei cattolici che furono perseguitati, torturati e sterminati dalla Corona di Albione), ma ricordano alla famiglia reale, come hanno fatto i tifosi del Liverpool pochi giorni fa, di «dare da mangiare ai poveri».

Ma i britannici poveri, che sono in aumento evidente da anni, non sono una priorità: la guerra contro la Russia invece lo è – e non vi stupite, perché è la continuazione di un conflitto che, in Centrasia, la corona inglese portava avanti contro lo Zar già quasi 200 anni fa.

Medvedev qualche giorno fa, in un momento di sincerità metastorica ha definito il Regno Unito come «nemico eterno» della Russia.
Noi pensiamo invece che la Corona – quella del padre del re che sognava di morire e reincarnarsi in una pandemia che uccidesse quante più persone possibili – sia nemica dell’umanità intera, e non sappiamo se sia davvero eterna.

È in giorni come questo che ci preme di ricordare Guido Fawkes, e come la storia che stiamo vivendo, dalle guerre dell’oppio cinesi al Donbass, dalla fame dell’Irlanda a quella dell’India, dallo sterminio dei boeri delle guerre di inizio Novecento al «Risorgimento» italiano, sarebbe stata diversa se la corona fosse tornata cattolica.

No, noi non abbiamo dimenticato. No, noi non possiamo dimenticare.

C’è un mondo che canta con gli ultras. «You can shove your coronation…»

Anonimo ha detto...

L'Inghilterra è stata uno dei principali Paesi in cui è nata e cresciuta l'Apostasia (è lì che nasce la Massoneria ed è lì che Marx inventa il Comunismo)... l'Inghilterra è la capitale storica nemica della Chiesa Cattolica e dell'Italia. Chi è così fesso da sciogliersi nel romanticismo della Monarchia Inglese non merita neppure una critica tanto è fesso. l'Inghilterra ha tutte le caratteristiche nemiche del cattolicesimo e dell'Italia.
(Cit. Prof. R. Del Vecchio teologo e filosofo).

Anonimo ha detto...

Dopo l’incoronazione di Carlo III, di cui ho lodato ampiamente fasto e musica, alcuni hanno rimarcato che la comunione anglicana è scismatica e via dicendo. Lo sappiamo, l’ho detto anche io. Alcuni forse avranno pensato che nelle mie parole ci fosse una velata critica ai musicisti cattolici. Non è così. Allora per chiarire bene. Il fatto che siano scismatici non toglie che livello della cerimonia e della musica fossero ben oltre quello che in odierne cerimonie cattoliche di pari livello ci viene offerto. Il fatto che la Chiesa Cattolica custodisca la verità è che la sua liturgia e musica è ridotta nel modo che sappiamo non rende che il tutto ancora più grave. Ci sono musicisti cattolici eccellenti, a mio avviso anche meglio di quelli anglicani. Ma mentre a questi ultimi vengono offerte possibilità musicali di prim’ordine, quelli cattolici a volte devono scusarsi per aver eseguito un mottetto all’offertorio e se fanno qualcosa in latino c’è la possibilità che il prete li guardi come destabilizzati mentali. Io credo questa sia la pura e semplice, anche se triste, realtà.
Cit. Aurelio Porfiri

Anonimo ha detto...

Dobbiamo anche aggiungere leader religiosi ebrei, musulmani sunniti e sciiti, sikh, buddisti, indù, giainisti, baha’i e zoroastriani, che hanno preso parte all’incoronazione

Direi che non si è trattato di una cerimonia cattolica solo perché mancava la Pachamama


Rodbertus

Anonimo ha detto...

Dall'Amazzonia non e' venuto nessuno ?

Anonimo ha detto...

No, la Pachamama era occupata, la cosa più fastidiosa è che i quasi 200 mln.£ spesi sono a carico dei contribuenti, ché il re di cui si parla ha ereditato 600.mln.£ dalla real Madre, ovviamente esentasse, e solo per questo dovrebbe vergognarsi della sua cupidigia, la bellezza della cerimonia si può riassumere con la frase 'Sotto il vestito niente' ho visto che i rari individui che protestavano sono stati portati via in malo modo dalla polizia, si è fatto in tempo a leggere le migliaia di manifesti con accuse alla BBC di propalare solo menzogne, BBC lies! prima che venissero staccati, la situazione economica in UK è disastrosa, manca tutto e la gente fa la fame, mancano i lavoratori per i posti un tempo occupati da est UE e anche Italiani intesi come Waiters o Andrea come loro chiamano i ragazzi nostri che lavora/va/no e per coprire questi buchi stanno usando i detenuti con pene non troppo gravi, che a sera tornano in galera. W la Brexit e la guerra.........

Anonimo ha detto...

Se dissenti dal fascismo progressista della "diversità e inclusione" finirai come Josef K. il giurista bandito dall'università e il manifesto del direttore di Lancet: "Noi liberal facciamo la guerra culturale ai conservatori". In Italia le università egemonizzate da questo regime ideologico
...
Quando all'Evergreen College, negli Stati Uniti, un gruppo di studenti ha organizzato la “Giornata di esclusione dei bianchi”, un professore di biologia si è rifiutato di stare zitto e ha denunciato l'evento come “razzista” al contrario. Il professor Bret Weinstein ha pagato un prezzo molto alto. Per mesi gli studenti e le manifestazioni ne hanno chiesto il licenziamento. Racconterà Weinsten: “Il movimento 'equità e inclusione', avvolto in parole che suonano benevoli, è un manganello. Abbiamo avuto un'anteprima del caos in corso. Mia moglie ed io abbiamo attraversato questo tornado prima che si diffondesse in tutto il paese”. 

Peggio: il “tornado” sta distruggendo tutta la vita culturale in Occidente e batte anche nelle università in Italia.

Anonimo ha detto...

I Windsor, I Biden non possono e non devono diventare anche la nostra telenovela no stop,finendo con l'esssere a noi più conosciuti dei nostri parenti, affini, amici e conoscenti. È in atto, da settanta e passa anni, una possente pianificata, guidata, assimilazione culturale. Cerchiamo di staccarci da questa malia ed impariamo a coltivare la nostra cultura, prima riscoprendola e scoprendola sotto la massa di libri, musica, film, commedie, tragedie, pittura, scultura, architettura di importazione.

Anonimo ha detto...


# A volte bisogna essere ultras etc.

Dell'Inghilterra si vuol adesso vedere tutto il male possibile. Una visione forse un pochino manichea?
Che il famoso diamante sia stato rubato ai sudafricani non è vero: fu donato da quello che al tempo era il governo legittimo in quel paese.
Pare che la situazione economica del Sud Africa sia tutt'altro che buona. Hanno anche il matrimonio gay e roba del genere. Però non si deve dire a voce troppo alta.
La decadenza inglese è un fatto inoppugnabile,tanti nodi stanno venendo al pettine.
Però non si può fare di ogni erba un fascio.
Carlo non mi affascina particolarmente. Però non condanno l'uomo inglese della strada: l'affetto per la monarchia, come istituzione che mantiene comunque l'unità del Paese, è una delle poche cose che gli è rimasta.
I poveri saranno aumentati in UK ma non è vero che la gente muore di fame.

Circa gli immancabili riferimenti alle colpe dell'Inghilterra per il successo del Risorgimento italiano: ripassatevi la storia.
Nella I guerra d'Indipendenza l'Inghilterra non c'entrò per nulla (1848). La seconda, 1859, cercò di impedirla in tutti i modi perché aveva capito che avrebbe cominciato a sconvolgere lo statu quo europeo. La diplomazia inglese aveva praticamente preparato lo schema diplomatico per far abortire il conflitto ma esso saltò per colpa della ottusa superbia del rappresentante austriaco, che pretendeva l'umiliazione del Piemonte, cui Cavour si rifiutò di sottostare ovviamente (non era democristiano o "compagno").
Si mossero gli inglesi solo quando videro che i regni fatiscenti dall'Italia centrale in giù cadevano come castelli di carte, per impedire che l'Italia diventasse di nuovo un protettorato francese, da austriaco che era. Avevano un'aspirazione sulla Sicilia, loro feudo economico da tempo come del resto il Regno di Napoli - farne forse un protettorato anche politico. Ma la rapidissima unificazione nel 1861, ancorché incompleta, mise tutti d'accordo.

Anonimo ha detto...


# "Se dissenti dal fascismo progressista..."

Espressione oscura. Il progressismo non è fascista, è comunista o comunque democratico radicale, nel senso giacobino del termine.
Il fascismo concepiva anch'esso il progresso, come progresso del popolo, sua educazione ad un ideale patriottico e guerriero, ma in armonia con la tradizione, con la conservazione della famiglia, con i valori della religione cattolica.

Anonimo ha detto...

Nessuno ha scritto che in UK si muore di fame, ma che mancano da mesi ormai generi di prima necessità, che ci sono file alle mense dei poveri e pare ci sia una sorta di tessera di povertà per la distribuzione di viveri, io non tornerei al trito excursus storico sulle guerre di indipendenza, mi soffermerei più sul ruolo avuto dalla Corona sia ai tempi del Nazismo che dopo la sconfitta dello stesso, lì la GB con gli USA ha pesantissime responsabilità su ogni avvenimento politico accaduto in seguito, soprattutto in Europa, non ultime le innegabili e pesanti responsabilità con la Obama-Clinton-Biden band sulle dimissioni forzate di BXVI, cui diede un notevole apporto la defunta Elisabetta II, oltre agli immancabili CIA e FBI, il Sudafrica sta vivendo una guerra civile fra nativi ed ex coloni bianchi ivi ancora residenti, razzie, incendi, omicidi da una parte e dall'altra; a corollario della cerimonia, letto su blog inglese indipendente che una settimana prima della cerimonia regale è avvenuto un sabba di streghe a Coventry, durante il quale sono state formulate particolari formule stregonesche ultra pagane a favore di re Carlo, pare che fossero in 2.000, comnq. in GB riti druidici, pagani e satanici sono nell'ordine delle cose, quindi c'è nulla da stupirsi.

Anonimo ha detto...

''non condanno l'uomo inglese della strada: l'affetto per la monarchia, come istituzione che mantiene comunque l'unità del Paese, è una delle poche cose che gli è rimasta''

Posso capir costoro, ma proprio non mi riesce di capire chi non si avvede (affettatamente? Chissà...) che la monarchia costituzionale e parlamentare inventata dagli inglesi mediante le loro rivoluzioni del XVII secolo, e in cui il monarca è ridotto alla stregua di un impotente prestanome del Parlamento, è forse la suprema ingiuria che l'uomo moderno potesse trovare contro l'istituzione monarchica (in realtà, una mezza idea del motivo di tanta sbadataggine, credo di essermela fatta).

Anonimo ha detto...


# "il trito excursus storico sulle guerre d'indipendenza.."

Sarà trito, certamente, non meno dell'ossessiva ripetizione delle falsità sul Risorgimento ossia che l'Unità d'Italia l'hanno voluta le grandi Potenze e quindi le Massonerie europee (oppure, il che è lo stesso che l'ha voluta la Massoneria Europea e quindi le grandi Potenze.
Le bugie sul Risorgimento vengono ripetute in modo tetragono, ossessivamente. Un "pensiero unico", impermeabile a qualsiasi discussione o nota critica.

Anonimo ha detto...


# La monarchia costituzionale un insulto alla vera monarchia?

Dipende dal modo nel quale il re costituzionale la esercita. Può anche non limitarsi a fare semplice tappezzeria.
Non dimentichiamo, comunque, che l'eresia protestante in Inghilterra fu imposta dall'assolutismo di Enrico VIII, un Re che decideva da solo, secondo i suoi umori e convenienze. Era autoritario all'estremo e sanguinario. Anche semplicemente criticarlo era pericoloso, opporsi delitto di lesa maestà, punito con l'esecuzione capitale.
Non esiste un sistema costituzionale perfetto, che impedisca degenerazioni ed errori, anche gravissimi.
Ciò dipende dall'imperfezione dell'essere umano, sempre gravato dalle conseguenze del peccato originale.
Tutte le istituzioni sono sottoposte alla decadenza, tutti gli imperi, tutti gli stati, le società. Sembra una legge della natura. Nemmeno la Chiesa vi è sfuggita, la nostra generazione sembra esser nata nella decadenza peggiore della sua pur lunga storia, un'apostasia ben peggiore di quella del periodo della crisi ariana.

Anonimo ha detto...

Non sono solo scismatici ma hanno sacramenti nulli, lessi che fu decretato nella Chiesa cattolica dopo ampio studio. Sono nrm e nom, deep state, antichiesa. Bergoglio avrebbe inviato un pezzo della Santa Croce? Sacrilego. Mi puzza di ac questa salsa new age. Il re del falso profeta?

Anonimo ha detto...

Quand'anche tutto il Regno Unito tornasse al cattolicesimo, il sovrano non potrebbe perché ha giurato di conservare la successione secondo il protestantesimo. La presenza al rito di rappresentanza di altre fedi ed etnie è giustificata dal fatto che gli inglesi hanno avuto un impeto coloniale. E in parte ancora lo hanno.
Quando verrà a mancare il povero Carlo Terzo, ci mancherà. Accetto scommesse.

Anonimo ha detto...

Mi correggo: impero coloniale. Non impeto. Il frammento della Vera Croce forse non era il caso di donarlo, ma probabilmente per l'attuale pontefice si tratta di un dono da un leader religioso ad un altro.

Anonimo ha detto...

Una cosa è la doverosa preghiera per i governanti, altra la partecipazione attiva del clero cattolico ad una pantomima irreale e sincretistica.

Anonimo ha detto...


Comunque una cosa buona gli scismatici anglicani l'hanno fatta.
Durante la Rivoluzione Francese, l'Inghilterra protestante accolse 20 o 30mila preti francesi "refrattari", detti così perché si erano rifiutati di giurare la Costituzione Civile del Clero, emanata dai rivoluzionari, che praticamente eliminava il clero francese in quanto clero, riducendolo ad un operatore ecclesiastico pagato dal governo (cosa che poi ha fatto il Vaticano II, basta togliere la "congrua" governativa, il prete di oggi l'hanno ridotto ad un "operatore ecclesiastico" senza sacralità alcuna).
Il culto cattolico era soppresso in Francia.


Al governo in INghilterra a quell'epoca mi sembra ci fosse Edmund Burke, massone di Dublino, autore delle famose "Considerazioni" sulla Rivoluzione francese, che rappresentano forse la prima critica conservatrice alla mentalità rivoluzionaria, giacobina.