Il Programma
LEZIONE 1 - Verba movent, exempla trahunt. Esempi di virtù nell’opera Ab Urbe condita di Tito Livio
LEZIONE 2 - Non ignara mali, miseris succurrere disco. Umana sofferenza, scuola di vita nell’Aeneis di Virgilio
LEZIONE 3 - Verae amicitiae sempiternae sunt. Laelius seu de Amicitia di Cicerone, il vademecum dell’amicizia
LEZIONE 4 - Prope est a te deus, tecum est, intus est. Teologia e coscienza morale nelle Epistulae ad Lucilium di Seneca
Il corso è articolato in 4 lezioni di 1 ora e 30 minuti, di cui un’ora dedicata alla formazione più la discussione. Il corso non si svolge "dal vivo", tutte le lezioni sono registrate e disponibili su richiesta.
Al completamento del corso riceverai l'attestato di partecipazione ufficiale di Schola Palatina. Visita la pagina del corso e scopri tutti i dettagli. Scopri di più qui
Per qualsiasi domanda o dubbio ti invitiamo a consultare le nostre FAQ aggiornate e se non trovi la risposta al tuo quesito rispondi a questa email o scrivici a info@scholapalatina.it. Saremo felici di aiutarti!
Il Docente
Don Roberto Spataro
Don Roberto Spataro, salesiano, dottore in Lettere Classiche e in Teologia Dogmatica, già Preside della Sezione inglese della facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana a Gerusalemme, è Professore ordinario di Lingua e Letteratura greca presso il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis a Roma.
Le sue pubblicazioni vertono soprattutto nell’ambito della letteratura classica e della patristica. Ha curato l’edizione critica e la traduzione di alcuni scritti di Origene nella collezione Opera omnia di Origene. Nel 2012 è stato nominato da Papa Benedetto XVI Segretario della Pontificia Academia Latinitatis.
È membro della Academia Latinitati fovendae. Promuove l’uso attivo della lingua latina e la celebrazione della Santa Messa con l’uso del Messale del 1962.
2 commenti:
Interessante. Preso nota
Con il calcio viene incanalato il senso di appartenenza insito in ogni essere umano. A questo è dovuto il successo di questo sport che Pasolini chiamava "l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo".
Peccato però che Il calcio di cui parlava il poeta emiliano non aveva nulla a che vedere con ciò che è diventato oggi, ovvero un mero sfogo per masse frustrate dove l'unico obiettivo è far girare denaro.
Osserviamo in questi giorni folle che si riversano in strada per festeggiare, tra feriti e grotteschi caroselli.
In Italia poi, paese dove non si scende in piazza neppure se ti tolgono le mutande, fa ancora più sorridere vedere questa coesione solamente per squadre di calcio composte da stranieri e gestite come multinazionali il cui unico fine è il profitto.
Lo sport sano, la tifoseria sana nulla hanno a che vedere con questa spazzatura in cui le masse si riuniscono con l'illusione dell'appartenenza tra conflitti senza senso e slogan da mentecatti.
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