Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 14 maggio 2023

Mattarella e Meloni: l'Italia difende l'ordine internazionale americano

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Mattarella e Meloni:
l'Italia difende l'ordine internazionale americano
 

"La visita di Zelensky a Roma sigilla la sciagurata sottomissione italiana all’ordine americano. Un ordine ormai messo in discussione dalla realtà storica che vede un numero sempre più alto di paesi non più disposti ad accettare la supremazia a stelle e strisce. Si è aperta l’epoca del multilateralismo. Piaccia o non piaccia è un semplice dato di fatto. Tutto il resto è propaganda ideologica. 
Il governo Meloni, formatosi grazie ai consensi tributati a Fratelli d’Italia da larghi strati dei ceti popolari, sta facendo quello che fa un paese assolutamente privo di sovranità: accettare pedissequamente gli ordini atlantici, naturalmente in nome della libertà, nella meschina attesa di raccogliere poi briciole di ricostruzione sul suolo ucraino. 
Gli Usa/Nato hanno tenacemente abbaiato alla porta della Russia nell’intenzione di scatenarne l’ira. E ci sono riusciti. La Russia è stata messa nelle condizioni di dover intervenire. Non si tratta ora di tifare per l’uno o per l’altro. Si tratta solo di decidere, sul piano della Storia, da che parte collocarsi. 
Lasciamo stare discorsi astratti sulla libertà e cose del genere, lasciamo questo tema a Rai Storia dell'inglese Paolo Mieli. La domanda è semplice: l’alleanza atlantica esprime l’esigenza dei popoli a garantire migliori condizioni di sviluppo? 
A guardare come vanno le cose del mondo, a registrare il semplice dato che solo i 5/6 degli stati hanno espresso piena adesione al campo atlantico e che aumenta il numero dei paesi che chiedono di entrare nei Brics, sembra che la risposta sia chiara. La guerra scatenata dagli americani è il classico colpa di coda di una potenza destinata al declino. Ma, come dicevano i saggi latini, in cauda venum, il veleno è nella coda. La dimostrazione che non v’era nessuna intenzione di evitare ciò che è accaduto è stato il semplice ignorare gli accordi di Minsk, come recentemente ha candidamente riconosciuto la stessa Angela Merkel. Nonostante ieri sera Zelensky impunemente nel salotto del cameriere Vespa affermasse che gli accordi di Minsk hanno permesso alla Russia di armarsi e attendere. 
La foto che accompagna questo post è dedicata al benevolo e paterno sorriso rivolto da Mattarella al diligente scolaro Zelensky, non all’amorevole incontro di quest’ultimo con la Meloni. Perché Mattarella rappresenta simbolicamente la più alta integrazione italiana alla strategia atlantica. Non a caso la sinistra democristiana, insieme al Pci divenuto Pds, fu salvata dall’operazione atlantica “Mani Pulite”. Perché a Washington sapevano bene che questa parte politica era più funzionale a un ordine americano che non poteva più tollerare i “vizi” (margini di autonomia) della cosiddetta prima repubblica. 
Ieri, nell’incontro con Zelensky, Mattarella, dopo aver ribadito che sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina (cioè la libertà degli americani di spadroneggiare in Europa) ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale, dichiarava che la decisione Ue di avviare il processo di integrazione dell’Ucraina è stata storica. Bravo, gran Maggiordomo, la Casa Bianca è fiera di te". (Antonio Catalano)

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Due cose mi urtano fortemente, siamo andati in Polonia con pattuglia militare a prelevare VZ per portarlo qua, costi? vabbé sono ordini, la seconda è la massiccia, insopportabile e fastidiosa presenza del PdR h.24 in tutti i media, va bene colonizzati, ma servi dei servi della gleba, non si può tollerare........

Anonimo ha detto...

Stavolta la van der Leyen è inoppugnabile!
"Kiev difende i veri valori dell'UE".
E infatti: nazismo, corruzione, pedofilismo, trans-umanesimo, utero in affitto, lgbt, con l'aggiunta della riduzione drastica dell'umanità tramite la guerra nucleare e le armi biochimiche.
Chi può smentire? Con la complicità dei nostri governanti eletti e non...

mic ha detto...

E che dire della ucrainizzazione del papa, diventato praticamente il cappellano della soldataglia pagana e nazista?

Anonimo ha detto...

Per il referendum, no armi all Ucraina, si può votare anche on line, si può votare in Comune, si può votare ai banchetti. VOTIAMO. Byoblu, visione tv, generazione futura, sono tra i siti dove è possibile trovare informazioni precise e aggiornate. Che sia un voto corale, di popolo. Si capisca finalmente, come ha scritto Deotto, che non stanno pensando, parlando, agendo nel nome degli Italiani, non nel nome nostro.

mic ha detto...

Inoltre a me, a prima vista, ha fatto una impressione terribilmente inquietante quel Cristo tutto nero dell'icona donata al papa... Al di là del significato simbolico attribuito

Anonimo ha detto...

Ho scritto poche righe sul referendum, no armi all Ucraina. È sparito. Accidentalmente? Volutamente? Comunque sia si può firmare anche on line. Tanto per essere coerenti col pensiero critico... che sembrerebbe essere solo di facciata. Sfogatoio disse un anonimo arguto riferendosi al blog.

Anonimo ha detto...

Certo, Mattarella aderisce alla strategia atlantica, come dice l'articolo. Ma , forse più che agli USA guarda all'Inghilterra.
Non dimentichiamoci che Malta , per secoli fu inglese e che i rapporti tra Malta e la vicina Sicilia erano piuttosto frequenti. Prima di diventare il nostro Presidente, Mattarella era quasi sconosciuto alla maggioranza di noi. Ma forse non agli inglesi .
Per l'America, l'Ucraina è lontana. Sono molto più vicine le elezioni presidenziali del 2024.
Un presidente impelagato in una guerra lontana ha forse poche possibilità di essere rieletto. L'Inghilterra non ha elezioni presidenziali. Quindi ogni nostra congettura circa le sue decisioni può risultare falsa.

Anonimo ha detto...

Nonostante i milioni di elettori delusi, nonostante i milioni di voti che non riavra' più perché milioni di elettori si sentono "traditi", il partito del premier è ancora al 29%... ossia 3 punti in più del 26% che prese alle elezioni scorse.
Mistero

Anonimo ha detto...

Alla lunga la morte e anche la morte di una persona cara, carissima non cambia molto della interiorità di chi resta. Mi vado convincendo che non facciamo chissà quali progressi dalla nascita alla morte, si svolge solamente una piccola parte di noi e non sempre la migliore. Ho l impressione che si nasca tutti con certe ottusità, quello che chiamiamo peccato originale. Sì, il battesimo, ma solo il battesimo non basta a farci acuti. Non basta. La Covid lo ha dimostrato in cinemascope. Occorrono altri sacramenti eppoi la Grazia, che a mio avviso si è ritirata perché ha visto che poi non eravamo tanto ottusi, ma facevamo i finti ottusi. Allora se possibile, la grazia ha fatto tiè. A ragione. E sacrosanta.

Anonimo ha detto...


L'articolo riportato manifesta il comprensibile risentimento per la deludente politica estera del CD, appiattita sulle posizioni "atlantiche" cioè americane.

Però contiene inutili insulti a noti personaggi pubblici ed è fazioso nel tono e nell'impostazione.
Critica anche dura alla attuale politica americana, del tutto sbagliata con la Russia, è un conto.
Antiamericanismo da comizio è un altro.
Certo, i nostri politici potrebbero essere meno servizievoli nei riguardi di Ucraina e USA. Ma questa è l'impostazione che prevale dal 1943 in poi, con poche eccezioni.
È poi noto che da noi i politici di Destra, almeno come origine, per dimostrare di non essere di Destra (complesso di inferiorità) fanno una politica di sinistra o comunque si adeguano a negativi indirizzi politici già consolidati, interni ed esterni, perché cercare di mutarli verrebbe considerato "fascista".
L'Italia ha oggettivamente poco spazio di manovra in politica estera, questione dei migranti inclusa. Meloni non è Orban e nessuno ha mai pensato che potesse diventarlo. Ma non dimentichiamoci che Orban non è saggiamente entrato nell'Euro, ha mantenuto il fiorino. Questo gli lascia una certa libertà di manovra a noi negata.
L'Italia è poi sotto forte pressione dietro le quinte, pare, per ratificare il Mes o SAlva Stati, strumento che verrebbe usato, fanno capire i ben informati, per aiutare le banche tedesche e altre in difficoltà (articolo su il Giornale).
Invece di insultare Meloni (che esprime sempre il parere di tre diversi partiti) bisognerebbe fare un discorso serio sui limiti culturali suoi e del CD.
Nella fondamentale questione etica, Meloni non sembra (fino ad ora) capace di andare oltre il rifiuto della maternità surrogata e gli aiuti solo economici alle famiglie. La legge 194 "non si tocca", al pari di quella sulle "unioni civili". Lei stessa vive in "unione civile" e ha assorbito il femminismo di base, presente ormai in quasi tutte le donne (i miei diritti, la lotta con il maschio in tutti i campi, uguaglianza tra uomo e donna, etc).
Ci sono quindi forti limiti non tali però da far votare la sua alternativa, la Schlein, incarnazione scioccante del femminismo estremo, quello radicalmente anti-cristiano.

Anonimo ha detto...


Mistero dei sondaggi, per quello che valgono, a favore del partito del premier.

Nessun mistero. Nell'economia sta facendo abbastanza bene. Sta cercando di opporsi all'immigrazione di massa, anche se i risultati sono modesti.
Respinge l'utero in affitto. Salvini sta sbloccando tanti lavori pubblici rimasti bloccati.
Sulla guerra in Ucraina la maggioranza dell'opinione pubblica segue la narrazione ufficiale, del piccolo paese aggredito dal sanguinario orso russo (il che non è del tutto falso ma esprime solo una piccola parte della verità). Le questioni etiche: non frega niente a nessuno oggi dell'etica, nemmeno ai preti. Solo una minoranza se ne preoccupa, come quella che segue questo blog.
Forse cominciano a preoccuparsi della denatalità, ma pensano pigramente che dipenda soprattutto da fattori economici, sociali.
Questa è la situazione, per ora.

Anonimo ha detto...

Non si può negare che VZ sia uomo da tavolo da gioco, doppio, e per posta la vita degli altri e... sua. Strani destini. Pare si tengano su con la coca. Tutto artefatto, artificiale, tecnologico, drogato, secondo i valori della amazzone Ue.

Silente ha detto...

L'ineffabile Ursula afferma che l'Ucraina e la UE difendono la libertà di pensiero e di parola. Vediamo: in Ucraina dal colpo di stato di Maidan di matrice USA (vera causa del conflitto) del 2014 sono stati messi fuori legge 11 partiti di opposizione, chiusi tutti i giornali e le televisioni non governativi, vietato l'uso della lingua russa (il 40% degli ucraini sono russofoni), uccisi o fatti scomparire decine di giornalisti e politici di opposizione. Non conosciamo il numero esatto dei cosiddetti "collaborazionisti" fatti fuori dei servizi segreti del sanguinario guitto di Kiev. Sono comunque migliaia, russi che volevano vivere da russi. Due intellettuali russi "nazionalisti", Darya Dugin e Vladlen Tatarsky assassinati e uno, Zakhar Prilepin, gravemente ferito in Russia da terroristi ucraini infiltrati.
Nell'Unione Europea vietati media russi come Sputnik e Russia Today, giornalisti russi incarcerati in Lettonia. In Italia concertisti, direttori d'orchestra, pianisti di fama internazionale colpiti da interdetto dal regime atlantista: fatto loro divieto di esibirsi. Conferenze su scrittori russi proibite.
Già: Ucraina e Unione Europea in prima linea nella difesa della libertà di parola.
Silente

Anonimo ha detto...


Le scarse notizie sulla guerra in Ucraina. La famosa offensiva ucraina sembra sia cominciata, in sordina.

Sembra che la controffensiva ucraina sia cominciata, quasi in sordina.
E dove? Nella zona di Bachmut. Da quello che si capisce, gli ucraini starebbeero cercando di penetrare nelle difese russe a nord e a sud della città, per poi poter chiudere i russi (che ne occupano forse tre quarti) in una grande sacca. Manovra classica, data la situazione.
I combattimenti sarebbero ancora nella fase iniziale, di sostanziale equilibrio anche se gli ucraini hanno fatto dei modesti progressi, ammessi dai russi (hanno menzionato un ritiro tattico su migliori posizioni, eufemismo che si usa in genere quando si deve cedere terreno). Reuters riporta una dichiarazione ufficiale russa, secondo la quale sono caduti in combattimento due comandanti di brigata.
Questo indicherebbe l'asprezza dei combattimenti.
I russi si preparavano da messi alla controffensiva ucraina.
Sembra che i russi si trovino in difficoltà, in generale, perché l'armamento occidentale (il meglio della tecnologia bellica usa-nato) del quale godono gli ucraini si è dimostrato superiore all'armamento russo in quasi tutti i settori, dall'artiglieria alle mine ai missili.
Una situazione che noi italiani abbiamo sperimentato duramente sulla nostra pelle nella II gm.

Questa guerra è un cancro la cui metastasi sembra inarrestabile.
La peggior forma di guerra, quella che si risolve solo con l'esaurimento progressivo di uno dei due contendenti. Cosa che può richiedere anni.
Una cosa sembra comunque certa: in termini puramente militari Putin ha fatto un errore imperdonabile nell'attaccare con forze che si sono rivelate del tutto insufficienti, anche quantitativamente.
Un errore di calcolo costato assai caro. L'avversario, cioè l'Ucraina, è stato ampiamente sottovalutato.
Un errore del genere in guerra si paga molto caro.
Proprio il prolungarsi che sembra infinito di questa sciagurata guerra dovrebbe spingere certe nazioni, anche se minori, a far presente la necessità di una conclusione negoziata, prima che sia troppo tardi.
Tranne l'Ungheria, sembra che tutti stiano ad aspettare l'esito di quest'offensiva ucraina per avviare eventuali negoziati di pace.
Ma una sana politica internazionale non si fa così, a rimorchio degli avvenimenti, convinti di cavarsela sempre grazie alla protezione di quello che appare il più forte.
Se anche l'Ucraina per dire riuscisse a sfondare e a tagliar fuori la Crimea dalla Russia, chi ha detto che la guerra finirebbe, che i russi accetterebbero la sconfitta?

Miles


Anonimo ha detto...

Leggo l'articolo, i commenti. Non posso scrivere il commento che vorrei scrivere. Le cose vanno come devono andare. Si sa già come. Vedrete.

Anonimo ha detto...

Tutti i giorni vado nel mio ambulatorio”.
Maurizio Blondet 14 Maggio 2023
Fate girare.

Nessun stupore ha detto...

Essendo scontata la vittoria dell'Ucraina - e cioè degli USA e della NATO - è normale che anche l'Italia, come del resto tutti i paesi dell'UE, sia schierata dalla parte dei vincitori.

mic ha detto...

Ma mi dite come fa ad essere scontata la vittoria dell'Ucraina/USA di fronte alle testate nucleari Russe? Se si arriva a questo punto non vince nessuno!

Anonimo ha detto...

3.5.1938 visita di Adolf a Roma, il Santo Padre Pio XI si ritira a Castel Gandolfo perchè dice: "la Croce di Cristo non può stare dove c'è quella uncinata" - L'omologo del baffetto, molto più meschino e miserabile, con le mani nel sangue, è stato accolto con i tappeti rossi in una città che non ha più niente da dire. Alessandro Ajroldi.

Anonimo ha detto...

Mattarella, Draghi, Meloni, continuità atlantista e suicidio italiano.

Anonimo ha detto...

I POPOLI NON OCCIDENTALI GUARDANO CON ANSIA L’ESITO DELLO SCONTRO TRA NATO E RUSSIA
Non è indifferente l’esito di questa guerra Nato-Russia. Altrimenti non si capirebbe l’entità dello sforzo che il blocco occidentale sta rovesciando sul campo.
Perché se Londra rifornisce il regime ucraino di missili a media gittata vuol dire che si cerca il pieno coinvolgimento militare della Russia, nella speranza che questa ne esca distrutta.
Il vecchio sogno di ridurre la Russia a terra di conquista, a semplice protettorato. La storia si ripete, anche se mutano le condizioni. Dopo la rivoluzione del 1917 l’Occidente collettivo dell’epoca armò e sostenne le truppe “bianche” contro il nuovo potere bolscevico. Ma non era questione di colore, anche se lì ci fosse stato un governo sciamanico ma comunque deciso ad affermare la sovranità dei popoli della Russia, sarebbe andata più o meno così. Come è successo ancora una volta con l’occupazione del suolo russo da parte di truppe tedesche (5 milioni di soldati) e suoi alleati nel 1941. I cosiddetti alleati anglosassoni stettero a guardare, nella speranza che tedeschi e russi si sbranassero abbastanza da rendere più concrete le proprie ambizioni egemoniche.
Il tributo dei russi fu elevatissimo: 27 milioni tra civili e soldati sacrificarono la propria vita per impedire che il suolo patrio fosse sbriciolato. Una sprezzante Unione Europea dedica il 9 maggio, giorno in Russia solennemente celebrato come Giornata della Vittoria, alla “sua” vittoria. Non è indifferente l’esito di questa guerra quindi, perché in essa si giocano i destini del futuro assetto mondiale.
Con i popoli del mondo soggiogati dal tallone di ferro occidentale che guardano con speranza a un esito che segni l’inizio di una fase multilaterale in cui non vi sia più un avido e suprematista occidente a dettare le condizioni delle proprie sorti.
Suonano quindi significative le parole dell’asciutto ma severo discorso di Putin lo scorso 9 maggio alla celebrazione del Giornata della Vittoria. «Riteniamo che qualsiasi ideologia di supremazia sia intrinsecamente riprovevole, criminale e mortale.
Eppure le élite globaliste occidentali continuano a parlare della loro esclusività, a mettere i popoli gli uni contro gli altri e a dividere le società, a provocare violenti conflitti e colpi di stato, a seminare odio, russofobia e nazionalismo aggressivo, a distruggere la famiglia e i valori tradizionali che rendono l’uomo umano. E tutto per continuare a dettare, a imporre ai popoli la propria volontà, i propri diritti, le proprie regole, in sostanza, un sistema di ladrocinio, violenza e repressione.»
(Antonio Catalano)

Anonimo ha detto...

Giuliano Giulianini
Gli stati uniti non consentiranno mai all'Europa di avere una politica diversa dalla loro. Diversamente da lei penso che questa guerra sia stata voluta dalla Nato e dagli Stati Uniti che la Nato comandano a piacimento. Diversi politologi anche americani predissero dove si sarebbe arrivati già 10 anni fa ed individuarono già allora quale sarebbe stata la linea di condotta Usa negli anni a venire. Su YouTube può trovare, tra i tanti, molti interventi del prof. John Mersheimer datati dal 2008 in avanti che evidenziano come gli Usa abbiano nel tempo volutamente e a suo dire sciaguratamente alzato il livello delle provocazioni nei confronti della Russia senza viceversa preoccuparsi più di tanto della Cina. Gli Usa usano l'Europa come un utile idiota da trascinare al seguito delle loro scorribande "terroristiche" che nulla hanno di differente rispetto a quelle russe tranne che essere definite ipocritamente esportazioni di democrazia, anche se in realtà hanno prodotto molti più morti, distruzioni e destabilizzazioni sociali e politiche di chiunque altro. Gli Stati Uniti non potevano permettere e non vogliono permettere la nascita di un soggetto politico e militare che possa anche solo avvicinarsi o trovare un equilibrio con la Russia. Se ciò avvenisse gli Usa perderebbero l'egemonia geopolitica di cui hanno goduto negli ultimi 70 anni e la Nato, che è di fatto il loro braccio armato, non avrebbe quasi più senso. Le sottolineo anche che tanto è l'amore americano nei confronti dell'Europa che negli ultimi 20 anni hanno innescato o supportato guerre quasi esclusivamente nei confronti di paesi con i quali intrattenevamo proficui rapporti politici economici di un certo peso (Libia, Iraq ora Russia) o imposto sanzioni che nel tempo hanno colpito in maniera crescente anche le economie europee.

Anonimo ha detto...

https://www.totalitarismo.blog/se-erdogan-esce-di-scena-la-turchia-scomparira-nuovamente-dalle-mappe/

Preghiamo per il Papa. ha detto...

Francesco riceve Zelenski con insegne naziste
Larry Johnson, veterano della CIA, ha descritto l'incontro tra Francesco e Vladimir Zelenski una "farsa grottesca" che "non si presenta bene" per Francesco.

Scrivendo sul suo blog, Sonar21.com, Johnson sottolinea che Francesco ha incontrato un uomo coinvolto in un "attacco ampio ai preti e ai vescovi della comunità Ortodossa in Ucraina, alle loro chiese e ai loro monasteri."

Secondo Johnson, la "parte migliore di tutte" è che Zelenski indossava un maglione con l'emblema nazista della "Organizzazione nazionalisti ucraini".
https://en.wikipedia.org/wiki/Organization_of_Ukrainian_Nationalists

Anonimo ha detto...


# Ajroldi, Mussolini "omologo del baffetto, molto più miserabile, con le mani nel sangue etc"

Mussolini Male Assoluto, come Hitler, dunque. "Con le mani nel sangue", quale sangue, nel 1938? E prima e dopo?
Nel maggio del '38 Hitler non aveva ancora scatenato la persecuzione totale contro gli ebrei. Era un capo di Stato, come si doveva accogliere?
Anni fa negli Archivi VAticani aperti agli studiosi è stata trovata (dalla prof. Emma Fattorini) una richiesta privata di Mussolini a Pio XI, attraverso un sacerdote che teneva questo tipo di contatti: Mussolini chiedeva al Papa di scomunicare Hitler,nato suddito austroungarico. Questo straordinario fatto avrebbe facilitato a lui Mussolini lo sganciarsi dal temuto personaggio, che nell'aprile di quell'anno era riuscito finalmente ad annettersi l'Austria (plebiscito con una maggioranza del 99,7%). Pio XI non rispose, a quanto se ne sa.
Mussolini sbagliò a legarsi alla Germania (Hitler aveva ottenuto la sua alleanza perché voleva annettersi l'Austria e non poteva farlo con un'Italai ostile). Anche molti fascisti erano contrari all'alleanza. Però fu anche lasciato solo. Nel 1934 quando Dolfuss, suo amico personale, fu assassinato dai nazisti in un fallito loro Colpo di Stato, Mussolini mandò le divisioni italiane al Brennero e a Tarvisio, pronte ad intervenire per salvaguardare l'indipendenza dell'Austria. Poi organizzò la Conferenza di Stresa con inglesi e francesi per costituire un patto antitedesco. Ma l'intesa fallì presto perché gli inglesi conclusero con Hitler un accordo navale segreto.
E in Francia andò al potere il Fronte Popolare.
Germania e Italia si trovarono poi d'accordo nell'aiutare in modo massiccio la Spagna cattlica nella sua lotta contro la sanguinaria e anticristiana Repubblica spagnola, dall'estate del 1936 in poi. Non potevano permettere che la penisola iberica diventasse comunista.
H

Anonimo ha detto...


I Russi pagano a livello di immagine il terrore e la miseria che hanno imposto alle popolazioni dell'Europa orientale al tempo di Stalin.
I Paesi baltici e la Polonia in particolare hanno sofferto più di tutti.
Più di tutti ha sofferto veramente l'Ucraina, con la carestia indotta da Mosca bolscevica e milioni di morti per fame, stragi e deportazioni, stile appunto staliniano.
A livello emotivo si può capire che polacchi e baltici si sentissero protetti solo entrando nella Nato ossia mettendosi sotto l'ombrello militare americano.
Erano gli americani che non doveva fare questa politica. Dovevano cambiare di significato alla Nato, se volevano mantenerla, e creare una fascia di neutrali dal Baltico al Mare Nero, garantiti appunto da Russia e Stati Uniti. George F. Kennan aveva ammonito, mentre crollava l'URSS, a non commettere "il fatale errore" di voler espandere la Nato ad Est. Inutilmente.
Se questa politica, della fascia di neutrali, era di fatto impossibile, non dovevano comunque spingere il gioco sino a coinvolgervi l'Ucraina, che per i russi rappresenta la porta di casa.
Adesso siamo dentro una guerra che sta sfuggendo di mano, quanto a coinvolgimento dell'Occidente.

Anonimo ha detto...

Le parole riportate di Vladimir Putin sono sacrosante. Purtroppo egli continua a fare dei bei discorsi, ma gli atti sono assai più timidi dei discorsi. Purtroppo per vincere non bastano i bei discorsi. Magari si potesse vincere coi bei discorsi!

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri
Zelensky rompe con Roma

Zelensky rifiutando esplicitamente la mediazione del Papa rompe con le radici più profonde della storia del Diritto internazionale europeo e occidentale. Ora, i sostenitori cattolici della guerra anti-russa in nome di una supposta Tradizione occidentale dovranno rivedere i propri presupposti (o guardare dall'altra parte, continuando il loro osceno balletto con Biden e l'UE).

Anonimo ha detto...

Qui di scontato c'è solo che la guerra continua, aldilà delle continue schermaglie su #Tweeter# dei vari protagonisti, non penso proprio che VP non disponga di armi sofisticatissime né che non sapesse come e da chi fosse armata l'Ucraina, l'unica certezza che abbiamo è che gli USA vogliano far fuori definitivamente la UE, vista come pericoloso ed ingombrante competitor commerciale soprattutto, per poi dedicarsi alla Cina e qui speriamo caschi l'asino, alla fine si tireranno le somme, noi ne usciremo comunque rovinati, vedremo se i sogni dell'amico a stelle e strisce si avvereranno, a giudicare dalla insistenza con cui scrive su questo blog, mi sorge il dubbio che tragga vantaggi economici come i nostri eroi vairologi.........

Anonimo ha detto...

Da quello che ho capito con omologo di AH si intende V Z. Rileggiamo.

Anonimo ha detto...

NIENTE DOMANDE SCOMODE A ZELENSKY
- la vigliaccheria dei nostri giornalisti e il coraggio dei reporter Usa
E così Porta a Porta è stata allestita eccezionalmente l’occasione in una cornice da film colossal, all’interno delle colonne del Vittoriano. Resta ignoto il budget utilizzato dalla RAI, con i soldi del canone, per mettere in scena quello che sembrava essere a tutti gli effetti un messaggio promozionale in favore di Zelensky.
Il presidente ucraino ha infatti potuto rispondere a domande perfettamente apparecchiate da parte di un gruppo di giornalisti rigorosamente selezionati, tra cui spiccavano Monica Maggioni, già nota per le frequentazioni al gruppo Bilderberg, ed Enrico Mentana, che ricordiamo aver rivendicato di non volere nelle sue trasmissioni ospiti che provino a giustificare Putin. Nessuna domanda scomoda e un budget stratosferico a carico dei contribuenti per tentare di cambiare il pensiero degli italiani.
Una pagina avvilente di giornalismo che non può non essere messa a confronto con il diverso atteggiamento assunto dai colleghi d’oltreoceano.
Il diverso atteggiamento dei giornalisti americani
Persino quindi negli Stati Uniti, Paese che più di ogni altro supporta la causa ucraina, è più facile trovare forme di giornalismo più autentiche e indipendenti rispetto a quanto andato in scena al Vittoriano. Prendiamo infatti il caso del Washington Post, giornale che non può essere sicuramente tacciato di essere filorusso, ma che anzi rientra, come linea editoriale, all’interno della galassia progressista vicina all’attuale amministrazione americana.
Eppure tutto ciò non ha impedito ai giornalisti di questa testata di porre a Zelensky quelle domande che i nostri cronisti non hanno voluto fare. L’occasione si è presentata lo scorso primo maggio, quando tre editorialisti di punta del Washington Post hanno avuto l’occasione di intervistare il Presidente ucraino proprio nel suo ufficio di Kiev.
Pur da ospiti, i giornalisti americani hanno avuto il coraggio di mettere Zelensky alle strette rispetto ad alcune informazioni riservate pubblicate nelle ultime settimane proprio dal quotidiano americano. Si tratta nello specifico delle informazioni trapelate all’interno della chat Discord da parte di alcuni informatori della Difesa americana.
“Volete aiutare la Russia”, Zelensky non è abituato a giornalisti indipendenti
Quello che è emerso è che il Presidente Zelensky sarebbe stato costantemente monitorato dagli americani che avevano paura di offensive organizzate dal numero uno di Kiev in territorio russo. E in effetti dalla documentazione sembrano emergere un paio di occasioni in cui Zelensky afferma chiaramente di voler colpire il territorio russo e addirittura occuparne i territori.
I giornalisti del Post hanno quindi chiesto chiarimenti specifici al Presidente ucraino, che, messo all’angolo, ha sbottato: “State diffondendo una serie di informazioni che non aiutano il nostro stato ad attaccare e non ci aiutano a difendere il nostro Paese. Quindi non ho ben capito di cosa parlate. Non capisco bene il vostro obiettivo. Il vostro obiettivo è aiutare la Russia? Voglio dire, questo significa che abbiamo obiettivi diversi”.
Zelensky ha quindi tentato di sviare per poi accusare i giornalisti americani di voler aiutare la Russia. Nessuna smentita però sull’intenzione di voler portare anche degli attacchi all’interno del territorio russo. Questo è d’altronde quello che dovrebbe fare un giornalista intellettualmente onesto, cercare di mettere all’angolo gli uomini potere senza alcun timore reverenziale. Di sicuro è quello che non è accaduto nell’ultima puntata di Porta a Porta.
da Michele Crudelini,
giornalista della tv indipendente
Byoblu