L’incubo americano. Delenda Carthago
L’Occidente collettivo ha gettato ogni maschera. Le sue narrazioni su libertà, democrazia, pluralismo si rivelano per quello che sono: menzogne a uso di masse inebetite. La reazione all’attentato al primo ministro slovacco Fico - inviso alle oligarchie coloniali - è sconcertante; il velo di ipocrisia istituzionale lascia il passo alla sincerità. Mentre il politico di Bratislava è dipinto come mafioso, populista, nostalgico dell’Unione Sovietica, il feritore – o assassino, se Fico non sopravvivrà - è presentato come un mite vecchino amante della poesia, un innocuo intellettuale progressista uso a passeggiare mano nella mano con la moglie, un fiero democratico pensoso delle sorti del suo sfortunato paese caduto nelle mani di Barbablù. Strano che si aggirasse per la città armato, pronto a scaricare i colpi della pistola nel petto dell’orribile dittatore eletto regolarmente dal popolo slovacco.
Negli Usa, centrale dell’Impero del Bene, la Camera dei Rappresentanti – non si sa se sfidando più il ridicolo o la costituzione del 1776 - vota una legge che dichiara antisemita il Nuovo Testamento. Per il Vecchio, prudenza: è stato scritto da semiti, i primi cinque libri sono sacri a una minoranza assai potente. Ma il Vangelo, via, è uno scandalo. Fa credere che il popolo in cui nacque Gesù sia colpevole della sua morte in croce. Lo stesso Redentore non risparmia dure critiche al potere, registrate dagli evangelisti, semiti anch’essi. Addirittura i cristiani – vergogna a cui porre rimedio con la forza della legge —considerano il Nuovo Testamento “parola del Signore”. Chissà se, di questo passo, sarà ancora possibile dirsi cristiani o se il Vangelo - come già capita a molti testi sgraditi al radicalismo progressista – verrà “purgato” e magari affermerà che l’uomo di Nazareth è morto di raffreddore, come i capi dell’Unione Sovietica.
Fortunata l’America, i cui politici non hanno problemi sociali, economici, finanziari, etici, razziali da risolvere e possono dedicarsi a combattere l’antisemitismo del Vangelo.
Un senatore romano, Catone detto il Censore, un bieco reazionario sostenitore del mos maiorum, le antiche tradizioni, terminava ogni discorso esigendo che Cartagine, la potenza nemica di Roma, venisse distrutta: delenda Carthago. La potente città nordafricana fu la prima potenza mercantile “globale”, e il vecchio Catone fu accontentato. Scipione la rase al suolo e Roma iniziò a dominare il mondo. Ci sentiamo come lui, chiedendo con il poco di voce che ci resta la secessione dall’Occidente e in particolare dagli Usa. Nessuna distruzione materiale, nessuno spargimento di sangue. Vogliamo solamente rinunciare al privilegio di essere occidentali e servi - pardon, fedeli alleati - degli Stati Uniti. Non accettiamo la loro volontà di colonizzarci culturalmente, economicamente, militarmente, linguisticamente. Hollywood e New York non sono le nostre capitali: ciò che proviene da lassù è distruttivo, quindi lo dobbiamo rifiutare. Siamo ragionevoli, chiediamo l’impossibile, era uno slogan del Sessantotto. Lasciateci sognare. Il sogno americano è un incubo da cui vorremmo risvegliarci.
Gli Usa hanno il diritto di vivere come vogliono, di organizzare la loro società in base ai principi in cui credono. Nessuna ingerenza: sono padroni a casa propria, una casa, peraltro, usurpata con le armi alle popolazioni native. La smettano però di credere nel “destino manifesto” di dominare il mondo. La frase, intrisa di suprematismo razzista, fu coniata da un giornalista dell’Ottocento, John O’ Sullivan, sostenitore del Partito Democratico. Smettano di pensare che il loro modello debba valere per ogni altro popolo e che vada esportato con la forza a popoli ignoranti, selvaggi, arretrati. Gli Usa hanno costante bisogno di un nemico da demonizzare, la cui distruzione è inevitabilmente un atto di civiltà. Le vittime sono danni collaterali. Vale anche per il primo ministro di una piccola nazione dell’Europa Centrale - la Slovacchia ha una popolazione di poco superiore ai cinque milioni e una superficie pari a Lombardia e Piemonte - vale addirittura per il libro una volta sacro alle popolazioni di questo pezzo di mondo, la terra del tramonto.
Il Dipartimento di Stato americano (ministero degli Esteri) pubblica un rapporto annuale sui “diritti dell’uomo”, in cui si criticano – e si minacciano - i paesi che non condividono le idee delle classi dominanti Usa.
Un’intollerabile ingerenza del Grande Fratello negli affari altrui, rivolto al mondo che lo Zio Sam considera il cortile di casa. Quest’anno le attenzioni del benefattore a stelle e strisce si rivolgono contro le “ posizioni conservatrici sulla sessualità umana e i diritti sessuali e riproduttivi.“ Ancora una volta, ecco la vera agenda: destrutturare l’uomo, animalizzarlo sin nelle parole (salute riproduttiva sa di manuale zootecnico) e sottrargli ogni identità con l’alibi dei “diritti” sessuali, proclamati in sostituzione di quelli sociali e politici. Dominio sullo zoo umano.
Il rapporto si basa su una visione dei diritti umani incoerente con i documenti internazionali ufficiali, ma in linea con la prassi delle agenzie ONU finanziate dai miliardari americani “filantropi”. Il rapporto giudica se i governi stranieri rispettano i “diritti riproduttivi”, se riconoscono legalmente i generi sessuali e se considerano degni di protezione legale i diversi “orientamenti sessuali e l’identità di genere percepita.”
Nessuno di questi concetti corrisponde a un diritto umano in base alle norme internazionali. Il segretario di Stato Blinken ha affermato che “c’è molto lavoro da fare per sostenere i diritti enunciati nella Dichiarazione Universale”. Eppure non esiste un diritto internazionale all’aborto; la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani tace su quel punto. Si tratta di una priorità politica del governo americano, come il concetto di diritti riproduttivi, introdotto dalla presidenza Obama.
Il rapporto critica El Salvador per il divieto di aborto, l’Ungheria per “aver richiesto che le donne esaminino i segni vitali del feto prima di sottoporsi a un aborto”, punta il dito contro Burkina Faso, Camerun e Uganda per la mancanza di accesso “all’aborto e ai servizi di salute sessuale e riproduttiva”. Non esattamente le urgenze dei paesi poveri africani. Denuncia l’assenza di educazione sessuale in Burundi e Romania. “Ci sono barriere che impediscono di mantenere la salute riproduttiva, inclusa la mancanza di assistenza sanitaria comunitaria e di educazione sessuale adeguata all’età.” Blinken osserva che il rapporto include “disposizioni specifiche sui membri delle comunità vulnerabili”, espressione utilizzata per promuovere riconoscimenti e diritti speciali per soggetti e gruppi LGBTQI+.
La Polonia è criticata perché non consente l’adozione alle coppie LGBTQI+ e attacca un’iniziativa legislativa che “impedisce l’ ideologia LGBT nelle scuole, invoca la protezione dei bambini dalla corruzione morale e dichiara il matrimonio unione esclusiva tra una donna e un uomo”. Condanna l’Ungheria che impedisce “alle persone transgender o intersessuali di cambiare il sesso o il genere loro assegnato alla nascita sui documenti legali di identificazione” e per la legge sulla protezione dei minori che impone ai “siti web contenenti qualsiasi forma di contenuto LGBTQI+ di richiedere agli utenti la prova di avere almeno diciotto anni con avvisi relativi ai contenuti per adulti”.
Il Burundi è accusato di aver permesso alle scuole cattoliche di non collaborare con organizzazioni che violano l’insegnamento della Chiesa. Come la mettono con la libertà di religione garantita in Usa dalla costituzione? Ah, già, il Vangelo è antisemita. Un alto funzionario governativo ha affermato che il rapporto “è più centrale che mai in un mondo in cui vediamo sempre più fatti diffamati come bugie, bugie presentate come fatti e informazioni manipolate per ostacolare gli obiettivi degli autocrati e di altri attori pericolosi”.
Per fortuna lo Zio Sam – da non confondere con la maggioranza degli statunitensi – veglia su di noi, abitanti di un mondo pieno di “soggetti pericolosi, di autocrati e di bugiardi.” Il Ministero della Verità ha sede a Washington D.C. Impallidiscono Orwell e la censura vaticana che concedeva o negava la pubblicazione - “imprimatur”, si stampi – ai testi non conformi alla dottrina cattolica.
Il rapporto ha tuttavia dei meriti: innanzitutto ci ricorda la nostra condizione di colonie a sovranità limitata (ricordate l’Unione Sovietica?) su cui vigila l’occhio onnipresente di Capitan America. Poi spiega con chiarezza quali sono le priorità e le volontà imperiali: diminuzione della popolazione, distruzione dell’identità più intima di individui e popoli, manipolazione delle coscienze sin da bambini. Scartata l’ipotesi grottesca che lorsignori ci credano sul serio, resta l’evidenza di una formattazione dell’umanità in linea con gli interessi oligarchici di cui gli Usa sono il braccio secolare ( e violento).
Nessun rapporto impegna gli Usa sui diritti sociali- pressoché inesistenti nel regno del “libero” mercato in cui tutto e tutti sono in vendita – nessuna lotta contro le dipendenze – il Fentanyl uccide oltre centomila americani ogni anno - nessun interesse per i diritti politici, se non la stanca riproposizione di una democrazia rappresentativa che non rappresenta più e risponde esclusivamente ai finanziatori di partiti e uomini politici “ di sistema”.
Qui sotto: senzatetto prodotti dalla plutocrazia https://x.com/heimbergecon/status/1791377630970978734
La libertà di stampa, di espressione e di pensiero- garantita dal primo emendamento costituzionale- è riconvertita in lotta alle opinione “false”, cioè diverse dalle idee dominanti. Il tutto condito con l’indifferenza per le tradizioni, i costumi, le convinzioni morali, gli usi, le credenze religiose di ogni popolo, da sottomettere ai “diritti sessuali e riproduttivi” e, concretamente al sistema socioeconomico liberista e globalista a cui è vano opporsi, in quanto “non c’è alternativa” (il copyright è di Margaret Thatcher).
Garantire i diritti sessuali e riproduttivi non comprende in America un’assistenza sanitaria che impedisca di morire per mancanza di cure a chi non le può pagare – sono decine di milioni- o offra una casa ai tantissimi senzatetto, a cui è offerto però un risarcimento verbale: devono essere chiamati “persone che non hanno un’ abitazione”. La loro condizione non cambia, ma la coscienza dei Buoni è a posto.
Chi un tetto ce l’ha sono i milioni di carcerati che fanno degli Usa lo Stato con la più alta percentuale di detenuti, anzi “ ospiti del sistema penitenziario”. Un sistema in parte privatizzato, in cui si lavora a ritmo e con salario schiavistico. Il sogno americano degli sfruttatori. Mentre politici, intellettuali e ceti abbienti pensano alla salute riproduttiva, decine di milioni di connazionali non hanno i mezzi per affrontare un’emergenza imprevista.
Le spese militari e di polizia assorbono percentuali elevatissime del bilancio, con poteri immensi- spesso incontrollati- dell’esercito e delle agenzie di sicurezza, esterne (CIA, DEA eccetera) e interne, come NSA e Homeland Security Department. Su tutti veglia l’apparato mondiale di intrattenimento (la società dello spettacolo svelata da Guy Debord) di Hollywood, che colonizza l’immaginario globale, diffondendo idee, modi di vita, preferenze e ideologie americane.
Saremo gli unici, almeno in questo angusto angolo di mondo, ma non ci stiamo. Senza sangue, senza odio, Delenda Cathago, a partire dal nostro foro interiore . Lontano dagli occhi, lontano da l cuore. Si tengano il loro sogno americano, la loro salute riproduttiva e i loro diritti sessuali.
Roberto Pecchioli, 17 Maggio 2024 - Fonte
16 commenti:
Ringrazio il Signore che ha ispirato a Roberto Pecchioli questo eccellente articolo.
Santa Rita da Cascia, intercedi e prega per noi.
Eppure continuo a pensare che la Cina sia ben peggiore. Attendo notizie a riguardo dallo stesso Pecchioli.
Ormai questa situazione non stupisce, ma quando leggi l'elenco dettagliato, punto per punto, ti viene un nodo in gola... come siamo arrivati fin qui? Come uscire da qui? Quanti di noi hanno tradito? Quando? Perché? Eppure delle avvisaglie erano arrivate dallo spettacolo, dalle canzonette, anni cinquanta forse, un americano a Roma, tu vo' fa' l'americano, Nannare' perché perché te sei innamorata de' 'sta musica americana...
Molti anni prima la Chiesa, quando era Chiesa, aveva messo in guardia contro l'Americanismo, ma la Chiesa ed il popolo erano ritenuti retrogradi, anche ignoranti e questo pregiudizio propagandato in ogni dove chiuse i sensi e la ragione dei più.
m.a.
Non si preoccupi il dr. Pecchioli, perché ci stiamo incamminando rapidamente ad essere una delle colonie cinesi, perché a questo lorsignori stanno lavorando, cioè ad un sistema a modello "cinese", vale a dire liberal/comunista, che non è un ossimoro ma un rimando ai dettati ultimi delle segrete stanze.
Chi vuole capire, capisca.
Ci vuole una bella faccia tosta ad ergersi a paladini degli Stati Uniti d'America e, per di più, nel contempo, a fingersi cattolici tradizionali!
Se Nicolas Gómez Davila ha potuto scrivere l'aforisma che di sotto riporto - e che vale anche per il secolo corrente - lo dobbiamo soprattutto proprio all'Americanismo.
"Questo secolo sprofonda lentamente in un pantano di sperma e di merda. Per maneggiare gli avvenimenti attuali gli storici futuri dovranno mettersi i guanti".
N. Gómez Davila
Chiaramente il commentatore delle 14:02 o non ha letto l'intero articolo (ma aveva urgenza di lanciare il suo abituale proclama associando la cattolicità all'antiamericanismo ideologico), oppure era deliberatamente fuori tema.
Il popolo non coincide con quello che fanno le sue elite. Ordinariamente ne è vittima.
Come anticipò il solito Orwell, chi controlla il linguaggio controlla il pensiero.
Chi ha avuto il potere di convincere il popolo bue che "posizioni conservatrici" è un orrore da disprezzare e da combattere, ha chiaramente anche il potere di stabilire nel dibattito pubblico che la soppressione di vite umane ricadrebbe nell'elegante categoria dei "diritti", termine già imbottito di vittimismo preventivo, e di solito scagliato contro chiunque abbia un minimo di buon senso (persino certi non cattolici vengono bersagliati).
Facciamo allora attenzione a non pensare che i desiderata delle elite (politiche, mediatiche, ecc.) rispecchino ciò che invece il popolo vorrebbe o di cui ha bisogno.
"Delenda Cartago" non si può tradurre in due parole: contiene tutto un discorso, contiene tutta un'ossessione del "Cartagine-che-è-da-distruggere, non-importa-come ma-è-da-distruggere". Chi controlla il linguaggio, controlla il pensiero... e controlla quindi anche le ossessioni ideologiche che ti fanno guadagnare la patente di benpensante. E tali "benpensanti", oggi, credono loro urgente e sacro dovere di vessare ed estenuare chiunque non la pensi come loro.
E' vero che la c.d. opinione pubblica la fanno i pochi che gestiscono le varie facce del potere, ma gli errori usciti dai circoli illuministi e dalle logge si sono ampiamente diffusi nella società, per cui il male è endemico e molto difficile da estirpare.
John Kleeves: Un paese pericoloso. Le radici storiche di uno Stato criminale: gli USA, AGA Editrice, Cusano Milanino, 2017, pp. 424, Euro 28
Lettura fortemente consigliata.
# Presentare gli Stati Uniti come uno Stato tout court "criminale" è storicamente scorretto.
Se la vogliamo mettere su questo piano, in fatto di "Stato criminale" la Russia ha una tradizione nient'affatto disprezzabile. Anzi.
L'America sta passando un periodo brutto di imbarbarimento progressivo, manifestatosi a cominciare dagli 8 anni di Clinton e soprattutto con la disastrosa presidenza di Obama (8 anni e il vice era Biden). Obama ha dato un fortissimo impulso ad abortismo e omosessualità e alla c.d. "migrazione" dei popoli del Terzo Mondo.
Ci sono però ancora forze vive in America, che stanno cercando di reagire. Ma, come in Italia, c'è anche una gran massa amorfa che, pur disapprovando la decadenza, non va mai a votare, lasciando così che l'America woke and freak prenda il sopravvento.
Z.
Può darsi che per lei sia scorretto, ma l'autore del libro la pensa diversamente. Ciascuno deve poter sostenere le proprie idee. La mania del Pensiero Unico è comune alla sinistra e alla destra della sinistra. E il punto di quests mia precisazione è proprio questo. Me lo immaginavo, poi, che saltava fuori la Russia, data la russofobia di Regime di moda instigata - guarda caso! - proprio da Usa, Ue e Nato, russofobia, che in Italia non è mai esistita, ma che, per i bisogni della causa e per spennare gli italiani, il Regime ha creato dal nulla; non sono certo che abbia attecchito, anche se si sa che gli italiani passano in un batter d'occhio da Piazza Venezia a Piazzale Loreto. Poi mi sovviene, a proposito di russofobia, che un illustre matematico - Igor Safarevic - scrisse un libro intitolato proprio Russofobia, e tanti altri libri, fra i quali Il Socialismo come fenomeno storico mondiale, tradotto pure in lingua italiana. Ma questo è un altro discorso. Speriamo che il Signore intervenga e che regoli 'la questione americana' come solo Lui sa fare!
Dire che la Russia non abbia le sue magagne nei termini prima esposti non significa essere per questo russofobi ma realisti e cercar di portare la discussione nel giusto equilibrio.
D'altronde non si diconoscono i problemi dell'America ma si invita a guardare alla sanior pars di coloro che resistono sl pensiero unico dominante, che nulla ha a che vedere col commento precedente
# Anonimo delle 22 e 18 - Ma quale pensiero unico?
Cosa c'entra "il pensiero unico" con il mio commento? Non sono libero di definire "storicamente scorretto" un saggio che semplifica il tutto presentando gli USA come "Stato criminale" tout court? Non ho mica detto che bisognerebbe ritirarlo questo saggio dalla circolazione.
In realtà intollerante è il suo commento.
SEmbra che sia vietato criticare la Russia da quando i cattolici "tradizionalisti" hanno eletto Putin a salvatore della Patria cattolica universale. Che abbia dei meriti Putin, nel frenare la deriva woke, l'abbiamo sempre detto. Ma da qui a farne il salvatore della patria cristiana e magari italiana, ce ne corre parecchio.
Ribattere ogni critica alla Russia accusando di "russofobia" (questo uso di "fobia" andrebbe evitato) chi osa farla, soffocando quindi sul nascere ogni legittima critica, questo è proprio il modo d'agire di chi usa i metodi del "pensiero unico", oggi tanto in voga.
Scommetto che poi lei è uno di quelli che a votare contro i partiti woke non ci va, preferisce starsene alla tastiera, aspettando che "il Signore intervenga alla sua maniera", frase tipica dei profeti da salotto che proliferano nell'ambiente.
Circa il popolo italiano, che passerebbe in un batter d'occhio da Piazza Venezia a Piazza Loreto: è un'ingiusta calunnia, quelli che andavano ad infierire sui cadaveri di Mussolini e degli altri capi fascisti non erano affatto gli stessi che applaudivano a Piazza Venezia. Se vogliamo considerare lo sgradevole parallelo da un punto di vista simbolico, bisogna allora metter in conto anche la paura di esser colpiti o rovinati se sospettati di fascismo o filofascismo. Ancor oggi, un discorso obbiettivo sul fascismo è impossibile, la lezione di obbiettività storica di un De Felice (personalmente un antifascista) è stata dimenticata. O comunque confinata nel ghetto della ricerca storica specialistica.
Z.
La Gran Bretagna è sconvolta per lo scandalo del sangue infetto che ha provocato 3.000 morti e 30.000 ammalati. Ma la verità è emersa solo grazie a una commissione indipendente. Un monito per la commissione d'inchiesta sul Covid che ancora deve insediarsi in Italia.
https://lanuovabq.it/it/cosa-ci-insegna-lo-scandalo-inglese-sulle-trasfusioni-infette
Tanto per raccontare : Quando menzionai cio' che affermava il Prof.Montagnier al laureato medico chirurgo che mi stava difronte,dalla sua chiostra dei denti uscì uno stufato : "Ancora Montagnier!". L'evidenza dimostra una superficialita' ed una superbia spaventosa .
Personalmente guardo spesso il cielo e, qui dove vivo, sono almeno due giorni che posso rivedere il cielo così come l'Eterno ce lo manda, finalmente terso, finalmente stellato, finalmente senza tutte quelle ragnatele e ghirigori varii dei "caritatevoli" aerei supersonici (si fa per dire).Fino a due giorni orsono il mio quadrante di cielo si presentava velato, come se qualcuno avesse messo un velo uggioso che non permetteva di vedere al disopra. La stranezza invece che riscontro ogni giorno e' che tra le ore 17/18 (sempre verso quest'orario cui recito il S.Rosario completo)improvvisamente appare un venticello abbastanza gagliardo che fa scuote gagliardamente le chiome degli alberi condominiali ma anche le giovani parti terminali dei cipressi. Mah, curioso!
Delenda Carthago.... all'epoca Cartagine era un problema reale per Roma e distava un volo di gabbiano, diversa la situazione con gli USA che stanno dall'altra parte dell'oceano e non sono minacciati da nessuna potenza limitrofa, altro è la stupida UE che sarà sicuramente la vittima sacrificale e sacrificabile nei War games, e il tutto senza perdere neanche soldati USA, noto che in Europa molti si svegliano, Tedeschi che scendono non per le vacanze, ma per restarci, comprano case, paesini disabitati e quant'altro, perfino i perfidi Albioni calano in massa, ma non per andare in Toscana, l'Abruzzo è la nuova meta, anche loro comprano case e restano qua, forse hanno capito che con sindaci mussuli nelle principali città e con un PM che definire imprevedibile è azzardato, possono anche degnarsi di attraversare il British Channel, si sa mai......
La decisione di distruggere Cartagine fu presa a maggioranza dal Senato romano dopo accesi dibattiti. Una parte dei senatori era contraria.
I Romani volevano solo distruggere la città, la cui potenza economica risorta li preoccupava, quale premessa di una possibile futura rinascita militare. Diedero ordine agli abitanti di abbandonare la città ma la gran maggioranza si rifiutò. Così cominciò l'assedio di Cartagine, III Guerra Punica. Il popolo cartaginese si battè eroicamente ma alla fine la città fu presa e distrutta. Sulle sue rovine i Romani passarono l'aratro e gettarono il sale. Tale era l'avversione per i punici. Bisogna anche ricordare che Annibale, nei lunghi anni passati occupando l'Italia meridionale aveva condotto una guerra di sterminio contro tutto ciò che era romano e italico. Sembra che certe zone del Mezzogiorno da lui devastate non si siano più riprese.
Giulio Cesare, dopo un sogno nel quale aveva visto gente piangente e in catene sulle rovine di Cartagine (così disse), diede ordine di ricostruire la città. Mi sembra che sia stata distrutta definitivamente dagli Arabi.
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