Ucraina: scongiurare gli stivali a terra della Nato
L'ultimatum della Russia, che ha accennato all'uso di armi nucleari nel caso di un dispiegamento di forze #NATO. Per gli Usa l'ucraina può diventare "marginale".
Nel prossimo vertice Nato si formalizzerà che l’Alleanza non poserà nessuno “stivale a terra” sul suolo ucraino. Notizia preannunciata dal Corriere della Sera e rilanciata da diversi media (l’esito sarà quello di bruciare la possibilità?).
Tra i tanti a rilanciarla, anche Stranka, che commenta così: “L’Alleanza aveva affermato più volte che non sarebbe intervenuta in Ucraina. Se ciò verrà formalizzato, tale approccio renderà molto problematiche le posizioni di quei paesi che, come la Francia, non hanno escluso l’invio di truppe”.
Il monito della Russia
“È interessante notare – prosegue Stranka – che le informazioni sulla preparazione di una dichiarazione ufficiale della NATO sulla non partecipazione delle sue truppe alla guerra ucraina sono apparse subito dopo il chiaro ultimatum della Federazione Russa, che ha accennato all’uso di armi nucleari nel caso di un dispiegamento di forze NATO”.
Un monito, si può aggiungere, giunto in parallelo a quello, più prosaico ma non meno incisivo, indirizzato a Londra e Parigi, sul fatto che la Russia avrebbe reagito al placet britannico con l’uso delle proprie armi contro obiettivi russi e all’invio di truppe transalpine sul campo di battaglia. Con specifica significativa: la reazione russa non si sarebbe limitata al solo territorio ucraino.
Al di là dell’inciso, e per tornare alla formalizzazione di cui sopra, Stranka prosegue: “Teoricamente, tale dichiarazione non impedirà ai paesi NATO di inviare truppe in via unilaterale. Tuttavia, in tal caso, si porrà il problema se gli altri Paesi Alleanza siano obbligati a prestare loro soccorso se la Federazione Russa attaccasse il loro territorio”.
“Pertanto, se nella dichiarazione di giugno l’Alleanza formalizzerà la clausola riguardante gli ‘stivali’ , invierà un messaggio forte a Macron e agli altri paesi, come ad esempio la Lituania, che sostengono l’intervento diretto, sul fatto che i più autorevoli paesi della NATO non supportano azioni militari”.
Sarebbe un sussulto di ragionevolezza, che però stride con la posa muscolare di David Cameron, che ha ammonito l’Occidente a imparare dalla lezione ucraina che la debolezza non paga, sollecitandolo a un approccio “più duro in un mondo più duro“.
Posa muscolare niente affatto nuova quella del ministro degli Esteri britannico, essendo egli il gemello Tory del laburista Tony Blair, che tanti lutti addusse agli iracheni e al mondo intero.
Di interesse, anche un altro passaggio dell’articolo di Stranka citato: “In precedenza, Politico aveva scritto che Biden e il suo team avevano iniziato un’opera di ‘attenuazione’ della questione ucraina negli Stati Uniti. Infatti, stanno cercando di spingere il tema ai margini [del dibattito politico-mediatico] per usarlo solo per attaccare Trump (accusandolo di essere un ‘sostenitore di Putin’ e che ‘si arrenderà alla Russia’)”.
La guerra va male, meglio non parlarne, altrimenti l’amministrazione Usa sarebbe associata alla débacle nei mesi elettorali… resta, però, che Biden non può arrivare alle presidenziali con una secca sconfitta sul fronte ucraino. Per questo, e altro, è necessario che la macelleria ucraina continui il suo corso. E per questo era tanto importante inviare nuovi aiuti, nella speranza che servano a rallentare la disfatta di Kiev (almeno fino alle elezioni, poi si vedrà).
Ma il futuro potrebbe riservare ugualmente sorprese. I russi hanno sfondato e le forze ucraine rischiano di essere accerchiate. Lo spettacolo di intere brigate o battaglioni che si arrendono potrebbe risultare fatale a Biden e soci. Putin potrebbe usare quest’arma per trattare: un freno alle operazioni in cambio di un passo formale che faccia cessare le pulsioni suicide che serpeggiano in Occidente.
L’Impero e la realtà
Al di là dell’ipotesi di cui sopra, resta che la guerra intrapresa da mezzo mondo contro la Russia non è stata persa solo per i ritardi, le incertezze e il poco impegno dei Paesi che hanno sostenuto l’Ucraina, come da dichiarazioni ufficiali.
Ma perché le forze russe hanno avuto un approccio realista al conflitto, che ha avuto la meglio sull’approccio surreale dei guerrieri da salotto occidentali, fedeli alla massima esplicitata da Karl Rove che vuole che l’Impero possa forgiare la realtà a suo piacimento.
Alcuni piccoli esempi. All’inizio della guerra fu magnificata Starlink, la rete di satelliti che avrebbe consegnato un vantaggio decisivo a KIev. Dalla Reuters del 15 febbraio scorso: “La Russia utilizza migliaia di terminali SpaceX Starlink in Ucraina”…
Ancora, la macchina bellica ucraina, potendosi giovare della sofisticata tecnologia Nato, avrebbe fatto sfracelli delle forze russe. Dall’articolo di Stranka succitato: “I droni da ricognizione russi hanno imparato a superare il sistema di guerra elettronica ucraino e stanno penetrando in massa nelle retrovie delle forze armate ucraine a una distanza compresa tra 30 e 100 chilometri”…
Infine, prima o poi, con scadenze sempre ritardate, dovrebbero arrivare a Kiev gli F-16 Nato. Notizia dal sito Avia-pro di oggi: “Sono stati effettuati attacchi su un aeroporto ucraino preparato per i primi F-16”. L’aeroporto in questione si trova a Stryi, dove “si prevede che sarà schierato il primo squadrone di caccia F-16 dell’aeronautica ucraina”..
La lezione ucraina
Si potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui per tornare a Cameron. Se una cosa deve imparare l’Occidente dalla lezione ucraina è che la realtà ha il vizio di essere altro dalla fantasia partorita dal delirio di onnipotenza che ha pervaso l’impero nel post-89. Un delirio sintetizzato dalla massima di Rove, che ha come corollario necessario che l’impero sia guidato dalla Forza.
La nuova realtà globale, infatti, conforme ai disegni dell’impero, sarebbe stata modellata grazie alla Forza, da cui la follia delle guerre infinite. La guerra Ucraina ha insegnato che la realtà, invece, impone limiti, sia ai deliri dell’impero che all’uso della Forza.
La prospettiva elaborata da Cameron è esattamente opposta. Il problema dell’Occidente è che gran parte delle sue élite, consegnate alla patologia di cui sopra, difficilmente ne usciranno.
Ed è questo il problema attuale del mondo, la criticità che sta affaticando ulteriormente questo lungo periodo di transizione verso un ordine altro dall’infausto unipolarismo pregresso. - Fonte
22 commenti:
"I SETTE VIZI CAPITALI SI PORTAVANO IN TRIONFO".
https://gloria.tv/post/nuFdp1G6gbd344AMaHNqGTm4A
Non voglio infierire : L'America comanda? La "nato",fa bella mostra dei nuovi armati
Da un lato abbiamo la spudorata arroganza anglosassone, dall'altro, non dimentichiamolo (ma mi sembra che lo si faccia troppo spesso), abbiamo la sofisticata diplomazia cinese che sta plasmando il mondo lentamente ma inesorabilmente a sua immagine. Tutti si stanno piegando ai voleri del satrapo cinese, Vaticano incluso, ed è una vergogna che la Santa Sede si sia ridotta in queste condizioni abbandonando di fatto i cattolici cinesi.
Solo la diplomazia russa con un ministro degli esteri della levatura di Lavrov può reggere il confronto.
# Comunque il governo italiano di CD non c'entra con questa ideologia della forza.
Aiuta l'Ucraina perché costretto dalla situazione venutasi a creare, che di fatto non gli lascia libertà d'azione, in quanto incapsulato nella Nato, a trazione americana.
Nell'escludere invio di truppe italiane sul terreno il CD è stato sempre molto chiaro.
I russi hanno detto di aver distrutto sul campo un pezzo d'artiglieria italiano, senza precisarne il calibro (Corr d. Sera). Si tratta di un cannone tra quelli che gli abbiamo mandato.
Trump l'hanno incastrato con i processi, a questo punto solo una vittoria netta di Putin in Ucraina potrebbe salvarlo.
Putin dovrebbe vincere adesso, in estate.
Miles
Cameron ha un rapporto stretto con Johnson. Se non ricordo male erano compagni di università. Di suo Cameron non sarebbe un 'annamo famo!'...A mio parere è Boris che non vuol perdere la faccia, già fortemente compromessa davanti al mondo della realtà.
m.a.
Il fatto è che sia Cameron che Johnson che Boris che la Meloni che Macron ecc ecc ecc, qualsiasi cosa pensino, se e quando si permettono di pensare in autonomia, sono dei "jung leader" al servizio del "regno di davos", e non delle popolazioni di cui, con mala fede,dicono di essere i rappresentanti. Non hanno una faccia da difendere davanti ad un mondo che disprezzano e strumentalizzano. Hanno la necessità di salvare la loro pelle da personaggi autoproclamatisi i padroni del mondo, e per conservare la speranza di poter continuare a mangiare le briciole che cadono dalla tavola padronale. Per cui tutti costoro vivono, e si comportano, nel modo conseguente di chi si nutre di tali menzogne neopagane. I loro sacrifici quotidiani a questi falsi dei sono i bimbi non nati, sacrifici che vengono assicurati dalle leggi da loro stessi promosse e difese. Fino a quando Signore ?
Valeria Fusetti
Comunque questa guerra in qualche modo è tempo che finisca.Usa e Gran Bretagna devono capire che una compromesso è utile anche per loro.L'Ucraina si sta dissanguando e non potrà continuare a combattere ancora a lungo.Si leggono spesso i numeri enormi delle perdite dei russi ma non si conoscono le perdite degli ucraini che sono altrettanto spaventose.Una pace di compromesso sarebbe utile a tutti ,anche perchè le zone occupate dei russi erano già in gran parte fuori controllo per il governo di Kiev.Se la guerra dovesse continuare all'infinito l'Ucraina rischierebbe di perdere ad ovest ben più del Donbass...
Verso le elezioni europee
Radio Buon Consiglio
https://www.youtube.com/watch?v=Ah9Wfl53qOI
Streaming avviato 23 minuti fa
Il prof. Stefano Fontana Direttore dell'Osservatorio Card.Van Thuan ci offrirà una visione panoramica dell'Europa in prossimità delle elezioni che ne segneranno il triste o lieto avvenire.
Un tempo, non tanto lontano da noi, forse settanta anni or sono, quando si iniziavano carriere di responsabilità o all'interno di esse bisognava promuovere questo o quello, si guardava con attenzione anche la vita privata della persona. Se questa era una vita sentimentalmente mossa le carriere di responsabilità o le promozioni in itinere erano tacitamente sbarrate. Bisognerebbe recuperare alcuni seri passaggi almeno quando si diventa responsabili di comunità vaste, comunali, regionali, nazionali. È pur vero che quando si è mossi dal carrierismo si cerca anche il matrimonio in carriera, 'giusto', e lo si coltiva vita natural durante. Tuttavia la vita privata deve essere vagliata con serietà per quello che onestamente è, lassa o ipocrita che sia.
m.a.
Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; fai cessare questa guerra (..), minaccia per le tue creature, in cielo, in terra ed in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra.
Amen.
La spudorata arroganza suprematista anglosassone la conosciamo da secoli, non conosciamo abbastanza la paziente politica della tela del ragno Cinese, con quella dovremo fare i conti e non siamo preparati, alla sfilata del 9 Maggio a Mosca, tra i vari armamenti catturati ed esibiti, tanti carri armati, obici ed altro con bandiera USA, UK, UA, PL, D, ed altri, di italico ho visto solo un Lince con la nostra bandierina, comunque ufficialmente non ci sono boots on the ground NATO, ma ci sono circa 20.000 mercenari, Legionari Stranieri e macellai vari che combattono da mesi, anche gruppi scelti di addestratori britons, la nota dolente, se i morti Russi sono moltissimi, quelli Ucraini in proporzione alla popolazione, raggiungono cifre spaventose, quousque tandem?
Che il Lince catturato dai Russi avesse ancora insegne italiane vuol dir poco o nulla: è successo più volte, e non solo in campo militare, che riemergessero vecchie scritte se la scritta successiva si deteriora più velocemente: io l'ho visto di persona su una nave, su un camion e su un carro ferroviario. Quel blindato è stato fornito dall'Italia, per ora è ancora tutto qui.
Sì, Zelensky ha creato una vera e propria legione straniera ucraina, circa con le stesse modalità di arruolamento di quella francese, quello è considerato legittimo dal diritto internazionale (un italiano può ancora oggi arruolarsi nella Legione Straniera francese e probabilmente anche in qulla ucraina, non può andare coi Russi).
Ci sono alcuni, forse tanti, che vedono in Trump una sorta di salvatore (è più nell'ambiente evangelical che vedono in lui addirittura una specie di precursore del ritorno di Cristo), io vedo solo che potrebbe auto-assolversi se venisse eletto, la cosa negli USA sarebbe accettata, la legislazione lo permette. Questo perchè l'America è nazione di common law (ecco che riaffiora l'ex studente di Diritto), non esistono precedenti di un canditato presidente neppure con precedenti penali, men che meno con un processo in corso, per cui manca una legislazione in merito come mancano precedenti a cui riferirsi, in quel genere di diritto sono anche i precedenti a "creare la legge", semplifico al massimo. Non sappiamo se abbia però voglia di far fermare la guerra russo-ucraina. Io ho paura che possa invece minare l'unità della Chiesa, non conoscendola direttamente, per quali motivi l'ho già detto altrove.
Il tentativo di rivoluzione colorata in Georgia, il tentato assassinio di Fico in Slovacchia, confermano il mio pensiero: la bestia ferita non mollerà mai la presa e le sue ultime zampate saranno le più pericolose.
Fico accusato di essere filorusso
La presidente slovacca Zuzana Caputova ha incaricato Robert Fico, leader del partito vincitore del voto (Smer-Sd), di formare un nuovo governo entro 14 giorni. Fico è considerato "filorusso" dagli oppositori, un'accusa che respinge. Afferma di voler continuare a sostenere l'Ucraina, ma di voler anche fermare l'invio di armi e munizioni.
Ho appena finito di ascoltare su visione tv youtube lo speciale sull'attentato a Robert Fitzo. Si è riconosciuto che, vicino alle elezioni, è sempre bene, con l'aria che tira, aspettarsi un avviso ai partiti, ai candidati e alla popolazione votante di non parlare di pace e non perorarla e Robert Fitzo purtroppo si era sbilanciato sulla necessità della pace. Chi può l'ascolti, sono state espresse interessanti osservazioni.
m.a.
Anch'io ho visto il video, che è molto interessante. Le élites che governano il mondo sono onnipotenti e invincibili e ottengono tutto quello che vogliono. Sorrisi e canzoni, minacce e siringhe, sanzioni e missili, pestaggi e pistolettate. Riguardo ai pestaggi, si può vedere su L'AntiDiplomatico Telegram la sorte toccata a Chef Rubio.
Segue altrimenti detto alla romana: " Nun t'allarga'! "
m.a.
Tralascio l’orrenda esibizione canora di Eurovision, rimando all’ottimo post di Andrea Zhok, qui mi limito solo a dire che una volta di più si capisce perché la Russia da questo debosciato e decrepito angolo di mondo sia considerata il nemico da abbattere. Maria Zakharova: «Eurovision 2024 supera qualsiasi orgia, sabba o sacrilegio rituale. Il funerale dell’Europa occidentale procede senza intoppi. Non ci sono sorprese».
Vorrei ora parlare di un certo pacifismo, quello che pone in astratto la questione, come se la pace non fosse l’esito di rapporti di forza che ne determinano la natura. Parlare politicamente di pace significa indicare percorsi reali e concreti da intraprendere. La vera autodeterminazione dei popoli non può prescindere dalla fuoriuscita da quegli organismi preposti unicamente a schiacciare questa sacrosanta aspirazione. E la Nato è senz’altro un organismo del genere. Che lo sia non è un’affermazione ideologica, ma il risultato dell’esperienza storica degli ultimi 35 anni, quante guerre contro stati "canaglia" (Iraq, Jugoslavia, Afghanistan, ancora Iraq, Libia, Siria) ha scatenato? Dopo essersi letteralmente pappata l’intera area balcanica è passata a scagliare l’Ucraina contro la Russia. Se poi consideriamo che la Nato tende a espandersi anche nell’area pacifica, il quadro è completo. Insomma, parlare di pace significa parlare della principale minaccia ad essa: la Nato.
Discorrere pertanto di pace in astratto è solo vaniloquio, nessuno in astratto è a favore della guerra, neanche il più feroce militarista, il quale, secondo il vecchio motto latino, considera la guerra come condizione della pace, “Si vis pacem, para bellum”, se vuoi la pace prepara la guerra. Chi può negare di essere a favore della pace? Un po’ come quelle lapalissiane affermazioni del Catalano di “Quelli della notte”, che nelle sue esilaranti uscite affermava che è molto meglio essere sani che malati oppure essere ricchi che poveri.
Come coniugare quindi la (giusta) rivendicazione della pace? Quale pace si vuole? Spesso sotto la casacca del pacifismo si sono nascosti i peggiori guerrafondai. È necessario andare a una valutazione degli schieramenti in campo in modo di capire quale sia la pace migliore per le sorti dei popoli, perché questi possano vivere un’esistenza basata su rapporti di solidarietà reciproca.
Segue
Sabato scorso partecipavo a un banchetto di DSP presso il mercato tuscolano di Roma, c’erano anche militanti di AVS (Alleanza Verdi Sinistra) di Bonelli e Fratoianni che diffondevano un volantino invitante a votare un certo Smeriglio. Volantino che mi dà lo spunto per delle considerazioni veloci su questa formazione sorella a quella di Bonino. Mettiamo da parte le menate su investimenti green, modelli istituzionali femministi che combattano discriminazione e violenza maschile, omofobia e fluidità, temi cari all’agenda neoliberista (vedi Eurovision), e passiamo al punto di nostro interesse. Secondo costoro «l’UE deve diventare una forza indipendente che offra soluzioni alternative all’escalation militare della Russia».
Un chiaro esempio di pacifismo atlantico, la Nato costretta a difendere la povera Ucraina aggredita dall’orso russo (come nello schema hollywoodiano dell’epopea western in cui il settimo cavalleggeri interviene annunciato da squilli di tromba per liberare coloni assediati da selvaggi indiani). Oltre alla banalità di una posizione che trascende del tutto il dato di realtà della subordinazione europea alla Nato e agli Usa, l’obiettivo pace qui è del tutto, e chiaramente, inscritto nel perimetro degli interessi geopolitici occidentali. Un pacifismo che troviamo, con variazioni sul tema, in tutti i partiti presenti in parlamento.
Ma passiamo alla formazione di Santoro, graziata dal Tar, diversamente da DSP, che strano! Il programma di Pace terra e libertà va dalla Palestina ai Curdi passando per l’Europa, c’è pure la strizzata d’occhio agli ambienti liberal progressisti cui si rivolge laddove, per esempio, si dice che la «guerra è la manifestazione più estrema del potere patriarcale fondato sulla logica di potenza, sulla sopraffazione, sulla violenza. Le culture e le pratiche dei movimenti delle donne che vi si oppongono possono essere determinati per costruire un mondo nuovo, pacifico e giusto…». Vero Nuland, Laguarde, von der Leyen, Clinton…? Ma lasciamo perdere queste banalità di moda in certi ambientini. Dopo la premessa che «non bisogna confondere la solidarietà data all’aggredito» (dando per scontato che la Russia sia l’aggressore), si auspica un’Europa che non diventi un super stato e che non sia succube degli Usa o di altra potenza, e una Nato che non si spinga verso l’indo-pacifico.
Segue/2
Vi sono passaggi pur condivisibili, ma non si va al cuore del problema. Che fare della Nato? Starci o non starci? E o non è uno strumento di guerra come la storia dimostra? Bisogna nei fatti dimostrare di essere contro la guerra, non limitarsi a semplici affermazioni di principio che vanno bene per chi non ambisce a diventare fattore politico. In politica la genericità e la vaghezza sono sinonimo di opportunismo, non indicare nomi e cognomi permette di dire tutto e il contrario di tutto senza pagare alcun dazio. Non ci si può esprimere a favore della pace se non si individua in Nato e UE strumenti di guerra al servizio del blocco imperialista atlantico dominato dagli Usa.
Conclusione. Mentre AVS è una forza politica chiaramente schiacciata sul lato delle istanze dell’agenda liberista atlantica, di cui i Verdi sono un asse portante, Santoro occupa invece uno spazio critico, ma fino a un certo punto. Perché il “sistema” è così disponibile con lui? Perché è presente continuamente in tv? Perché Santoro l’anno scorso non ha aderito alla raccolta firme per il referendum contro la guerra? La risposta è semplice. Il “sistema” non lo considera un nemico, riconosce in lui la funzione di intercettore del malumore contro la guerra da indirizzare poi sul binario morto della pura petizione verbale (alla Perugia-Assisi tanto per intenderci). Un po’ come lo Tsipras che indirizzò la rabbia antieuropeista del popolo greco sul binario morto della resa alla Troika. Per questo ritengo che la lista Santoro sia una lista civetta.
Non si può parlare di pace come se ne parla nei componimenti [pilotati] dei bambini delle elementari. Una forza politica che vuole contrastare la guerra ha da essere chiara e cristallina.
1. FUORIUSCITA DALLA NATO
2. FUORIUSCITA DALL’UE
3. RIPRISTINO DELLA MONETA ITALIANA
Come dice Marco Rizzo (capolista nella circoscrizione elettorale Italia Centro), nell’intervista di oggi sulla “Verità”, «serve una vera sovranità, condizione per restituire dignità alle classi lavoratrici e al ceto medio, che sta venendo proletarizzato. È questa la novità teorica di Democrazia Sovrana e Popolare».
Cit. Antonio Catalano
Santoro = Paragone delle ultime uscite elettorali, non andrà oltre l'1%, quindi inutile, Rizzo mi piacerebbe anche, ma c'è un grosso ma, che sia una bolla di sapone, che ci ridiano sovranità e moneta italica personalmente le ritengo molto più di una Utopia irrealizzabile, l' Impero del male sarà pure ferito gravemente, ma prima di morire trascinerà tutti dietro di sé, come il drago dell'Apocalisse, vediamo, all'elezione del nuovo Imperatore mancano 6 mesi e non è detto che il prossimo sia molto meglio del precedente, estote parati......
l'Italia è maestra nelle "liste civetta". Come non pensare al movimento cinque stelle.
Un punto per l'Italia è imprescindibile: il risanamento del popolo e delle classi medio alte corrotte spiritualmente, fisicamente da decenni di lassismo, di menzogne, di ipocrisia, di droghe, di ignoranza indotta, di costumi da postribolo... per ottenere questo risanamento non basterà un secolo. Eppoi basta mandare i giovani all'estero ad imparare da quelli più corrotti di noi.
m.a.
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