Ricevo e pubblico, ricordando un episodio assurdo registrato proprio in questi giorni (vedi immagine)
Fosse il contrario (italiani alla scuola islamica) non ci sarebbe nessun esonero, ma l'imposizione oppure cacciati dalla loro nazione a suon di bastonate (quando va bene!) Non ci dobbiamo illudere con i musulmani non è possibile alcuna integrazione; lo impone la loro cultura che credono essere superiore alla nostra. I politici, soprattutto di sinistra parlano tanto di integrazione; ma questa può essere raggiunta solo con la condivisione di valori, cultura e tradizione. A casa fai quello che ti pare, fuori no. Altrimenti gruppi allogeni si comporteranno da antagonisti al Paese, come già succede in altre parti d'Europa. Si tratta di un vero e proprio suicidio causato da demenza collettiva. In ogni caso olto pericoloso il legame stretto tra sinistra e islamismo.
Il pericolo va denunciato ora senza timore, perché le orde islamiche devono essere respinte senza se e senza ma. Non è solo un problema di fondamentalismo islamico, perché l'islam è profondamente fondamentalista e violento; anche il sofisma di separare il musulmano moderato da quello integralista è solo fumo negli occhi.
Dove il cristianesimo arretra l'islam avanza pericolosamente
grazie al pensiero moderno i cattolici sono oggi immersi in un mondo il cui pensiero si allontana sempre più dalla dottrina tradizionale della Chiesa. Sollecitato e diviso tra questa dottrina e il “pensiero moderno”, il cattolico liberale di oggi è colui che cerca o adotta compromessi tra questi due sistemi di pensiero.
Questa sete di compromesso ha invaso la Chiesa stessa; un teologo “moderno” non cerca più tanto di approfondire la dottrina e di opporla agli errori attuali; cerca soprattutto di distorcerla (nel modo meno visibile) in modo da evitare il più possibile gli attriti con il pensiero moderno. La Santa Sede e i vescovi di tutto il mondo non hanno mancato di promuovere l'applicazione della Dichiarazione di Dignitatis Humanae.
Gli interventi con i governi si sono moltiplicati per ritirare dalle Costituzioni la menzione del cattolicesimo come religione di Stato o per rivedere i concordati al fine di introdurre la libertà religiosa (Colombia nel 1973, Vallese nel 1974, Spagna nel 1976, Perù in 1980, Italia nel 1984). È diventato comune sollecitare gli stati quasi interamente cattolici ad adottare i principi di questa falsa libertà religiosa che incarna l'indifferentismo e il relativismo.
Così ha fatto anche Bergoglio col presidente del governo sloveno, Alenka Bratusek, il 13 giugno 2013. In questo paese, la cui popolazione è cattolica al 94%, quello che dovrebbe essere il vicario di Cristo ha elogiato la libertà religiosa come "un importante fattore di sviluppo". Pertanto, ovunque, la gerarchia cattolica elargisce incoraggiamento e aiuto all'accoglienza dei non cristiani o, ad esempio, all'erezione di moschee in paesi in cui le radici cristiane sono comunque profonde ... il cristianesimo arretra l'islam avanza prepotentemente.
Cosa si è guadagnato? Il comunismo non ha mitigato nulla del suo sentimento anticristiano, come vediamo ancora in Cina. L'Islam nel mondo perseguita i cristiani come mai prima d'ora. Il secolarismo aggressivo non si è disarmato e continua a interferire nei programmi scolastici e nelle menti dei cittadini. La fede, d'altra parte, cessando di essere protetta laddove il potere civile ancora vegliava su di essa, è diminuita considerevolmente e coloro che potrebbero aver pensato di abbracciare la fede cattolica ne sono dissuasi da una predicazione che non crede più nella propria verità. Non ci vuole molto per chiedere la revoca di questa dichiarazione.
Veniamo a ciò che sta succedendo in Italia e in Europa in questo periodo dove aria di guerra e scontri di civiltà avanzano grazie al politically correct.
Ci eravamo illusi che si potesse trattare di una deriva tipicamente ed esclusivamente anglosassone, di un fenomeno lontano anni luce dalla nostra realtà, dalla nostra cultura e dai nostri luoghi di formazione del pensiero, che la cosa non ci toccasse da vicino, che non ci riguardasse. Ma, purtroppo, dobbiamo riconoscere che no, non è affatto così. Ci siamo dentro fino al collo.
Anche le istituzioni scolastiche e universitarie italiane, infatti, al pari di quelle britanniche e statunitensi, risultano ormai totalmente in balia della dilagante ideologia fondata sulla correttezza politica e sull’iper-tutela delle minoranze (in particolar modo di fede islamica) anche a scapito della cultura e del buonsenso. Ce lo dimostrano i grotteschi episodi registrati nelle ultime settimane nel Belpaese, ad ogni latitudine e per ogni livello di istruzione. A Pioltello dove una scuola, su decisione del consiglio d’istituto, ha sospeso le lezioni il 10 aprile per la festa di fine digiuno "per il ramadan".
All’Università di Torino, più precisamente a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, si è verificato un episodio al quanto inaudito, sulla pericolosa deriva che stanno assumendo le proteste, sempre più numerose, degli attivisti pro-palestina. Durante un’occupazione, che ha impedito l’accesso al personale e ai docenti per diversi giorni, un gruppo di studenti, per lo più stranieri, ha organizzato una preghiera musulmana di venerdì guidata dall’imam cittadino Brahim Bayaha, trasformando temporaneamente alcuni spazi dell’università in un luogo di culto islamico. Questa azione ha suscitato preoccupazioni tra il corpo docente e il rettore Stefano Genua, preoccupati per le possibili implicazioni di proselitismo all’interno dell’università. La questione ha assunto ulteriori contorni di criticità quando, nel sermone dell’imam, sono state rilevate affermazioni che facevano riferimento alla Jihad, interpretate come un possibile incentivo alla lotta di liberazione, come riportato dal Corriere della Sera.
A forza di lasciare gli Atenei in mano a pro-Pal ci ritroveremo con nuovi corsi di studi in tutte le Facoltà dal titolo: teoria e pratica della jihad. Speriamo senza esercitazioni pratiche. (L'islam si diffonde grazie alle nostre debolezze)
Dal laboratorio di hijab (al velo islamico, per intenderci) proposto da un istituto di Abbiategrasso allo scopo di favorire l’integrazione, il Santo Natale diventato improvvisamente “Festa d’inverno” a Fiesole, per arrivare fino allo stop all’insegnamento della Divina Commedia disposto a Treviso per gli studenti di fede musulmana, in quanto ritenuta un’opera offensiva nei confronti dell’Islam e del suo profeta.
E non sono certo i soli casi (al massimo i più eclatanti tra quelli noti) in cui, all’interno delle aule universitarie e tra i banchi di scuola, la cultura e il sapere abbiano mestamente abdicato per assecondare la sfrenata esigenza di correttezza politica dei paladini dei diritti delle minoranze. E, si badi bene, non si tratta semplicemente di essere rispettosi nei confronti del prossimo o di tollerare le differenze culturali e religiose, come costoro, campioni indiscussi di buonismo e di ipocrisia, vorrebbero furbescamente farci credere.
La verità è un’altra: da tempo, che l’Occidente ha avviato un processo di progressivo arretramento culturale, che sta lentamente (ma inesorabilmente) annientando i nostri valori e le nostre radici cristiane, favorendo una sorta di adeguamento remissivo alle culture altrui, che puntualmente tendono a prevalere sulla nostra. In termini pratici, la società occidentale si sta letteralmente arrendendo dinanzi all’impeto travolgente dell’Islam e degli islamici che sono immuni al virus della correttezza politica, e di saper difendere audacemente i propri valori e la propria storia. Cosa che invece noi occidentali, purtroppo, non siamo più capaci a fare.
14 commenti:
L'Islam è un problema gigantesco che porterà in tempi più o meno brevi a guerre civili in tutta Europa.Forse solo i paesi ex comunisti potranno salvarsi da questa invasione inarrestabile e devastante.La magistratura europea ha grossissime responsabilità per questa catastrofe annunciate e spudoratamente favorita.Le colpe della Chiesa cattolica ci sono ma all'atto pratico sono molto meno gravi perchè la sua forza è molto scemata dalla fine della seconda guerra mondiale.Ben diverso è il discorso da fare riguardo al peccato che molti uomini di chiesa hanno commesso favorendo con ogni mezzo una religione nemica del cristianesimo.Di questo loro tradimento ne risponderanno al buon DIO alla fine della loro esistenza terrena.
L’integrazione ci sarà quando tutte le genti si convertiranno e si battezzeranno.
L'islam a casa nostra
https://www.youtube.com/watch?v=8c0GLbm9gDU&t=42s
Radio Buon Consiglio
Trasmesso in streaming dal vivo 7 ore fa
Nelle ultime settimane sono circolate interessanti notizie sull’"islam europeo". Sono notizie che devono scuotere la nostra Europa, che ormai possiamo definire "scristianizzata".
80 anni fa a Roma il Papa affidava Roma alla Vergine: Maria Salus Populi Romani. Nel messaggio del Papa il grido degli innocenti che soffrono anche oggi il dramma della guerra. Servizio di Rita Salerno
Tg2000
https://gloria.tv/post/Qc9AxavpJu3n6X9zZi2erRVx9
E' stupefacente come i laici che frequentano il Novus Ordo non si accorgano di essere già, di fatto, dei novelli protestanti a loro insaputa. Intendo quelli che frequentano esclusivamente il c.d. Rito "ordinario", che è come dire, grazie anche a Benedetto XVII, che ordinariamente siamo come i protestanti, ma straordinariamente, quando frequentiamo il Vetus Ordo, siamo cattolici.
Nei paesi nordici non di distingue più tra un rito ed un altro, secondo quanto già sostenuto da un noto professore.
E' il Modernismo, bellezza! Come il serafico Mons. Savino, che dice in un'intervista a Repubblica, giornale notoriamente "equilibrato" e indipendente, che l'Europa deve riappropriarsi dello Spirito di Ventotene, ovvero un manifesto di illuminati sinistri, da cui tenersi accuratamente alla larga. Ma questi vescovi rampanti da dove sono usciti?
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A fine Maggio nasce il poeta Dante Alighieri
Premessa storica: non è nota la data di nascita esatta. Si parla di: "nato a Firenze, tra il 14 maggio e il 13 giugno 1265". Il 29 maggio è preso come data media ... Certamente nato sotto il segno dei Gemelli.
Poeta, ma anche scrittore e politico italiano, Durante Alighiero, meglio conosciuto come Dante Alighieri, nacque il 29 Maggio del 1265 a Firenze, da una famiglia della piccola nobiltà . Considerato il padre della lingua italiana, la cui fama è dovuto alla paternità della Divina Commedia, la più grande opera scritta in italiano e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante segnò profondamente la letteratura italiana, tanto da essere soprannominato il “Sommo Poeta” o, per antonomasia, il “Poeta”.
Da giovane studiò le arti del Trivium, ovvero materie letterarie come il greco, il latino, la filosofia e la storia. Successivamente, negli anni dell’adolescenza, riuscì ad entrare nella scuola toscana del Dolce Stil Novo, di cui successivamente, insieme ad altri famosi letterati, ne divenne caposcuola. Qui conobbe il politico ed erudito fiorentino Ser Brunetto Latini, ma anche il poeta e filosofo Guido Cavalcanti, figure chiave per la sua carriera letteraria.
L’amore per Beatrice e la Vita Nova
Uno degli eventi più importanti della vita di Dante è stato l’incontro con Beatrice, la donna che ha amato ed ha esaltato come simbolo della grazia divina. Beatrice sarebbe realmente vissuta, identificata nella nobildonna fiorentina Beatrice o Bice Portinari, morta giovanissima nel 1290. L’incontro tra i due, avvenne in giovane età, grazie al quale Dante si innamorò perdutamente della donna, rendendola fulcro della sua vita e ispirazione per le sue opere. Nei suoi scritti infatti, parla di un amore puro e spirituale, tanto da far apparire Beatrice come una donna-angelo.
Dante, successivamente alla morte dell’amata Beatrice, dal 1291 cominciò a raffinare la propria cultura filosofica. Frequentò le scuole dei domenicani di Santa Maria Novella, legati al pensiero di Bonaventura da Bagnoregio, e dei francescani di Santa Croce, ereditari della lezione aristotelico-tomista di Tommaso d’Aquino. Sulla base di queste influenze nel 1292, comincia a scrivere la “Vita Nova”, concentrandosi sulla figura dell’Imperatore, mito di un’impossibile unità tra le due correnti filosofiche.
L’attività politica verso l’esilio
Dante si interessò molto alla politica della sua città, che proprio durante il basso medioevo si divise in due fazioni, i guelfi e i ghibellini. Dante per poter partecipare attivamente alla vita politica si iscrisse all’Arte dei Medici e degli Speziali, diventandone priore e schierandosi apertamente con i guelfi. A loro volta i guelfi furono divisi in bianchi, coloro che contrastavano l’eccessivo potere del papa, e in neri, appoggiando il potere papale senza alcun problema.
Dante, da sempre contrario a Papa Bonifacio VIII, perché considerato supremo emblema della decadenza morale della Chiesa, si alleò ai guelfi bianchi. A causa di questo scontro con Bonifacio VIII, iniziano due processi politici nel quale Dante venne accusato di corruzione e condannato in contumacia prima a un’enorme multa e poi a morte nel marzo 1302. E’ così costretto a lasciare la sua città, e iniziare il suo lungo esilio che durerà fino alla morte.
La Poetica dantesca
Il periodo dell’esilio, fu molto stimolante dal punto di vista del programma letterario. Il ruolo della lingua volgare fu fondamentale per Dante, in quanto divenne per lui una lingua colta e letteraria, prediligendola al latino antico ritenuto finto ed artificiale.
La capacità con cui Dante passa, all’interno delle Rime, dalle tematiche amorose a quelle politiche, da quelle morali a quelle burlesche, troverà il supremo raffinamento all’interno della Divina Commedia, in cui le tre cantiche corrispondono ai tre stili: umile, mezzano e sublime. Questo plurilinguismo si inserisce perfettamente nell’ambito dello Stilnovismo, che Dante riconduce all’amore spirituale per Beatrice.
CIASCUNO È CIÒ CHE AMA
Ciascuno è ciò che ama. L’amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il Paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile.
Il genere della nostra immortalità dipende dal genere dei nostri amori. Per dirla negativamente, chi vi dice ciò che egli non ama, vi dice anche ciò che egli è. Amor pondus meum: «L’amore è la mia gravitazione», disse Sant’Agostino. Questa lenta conversione di un soggetto in un oggetto, di un amante nel beneamato, del misero nel suo oro, del santo nel suo Dio, rivela l’importanza di amare le cose legittime.
Quanto più nobili sono i nostri amori, tanto più nobile è il nostro carattere. Amare ciò che è inferiore all’umano è degradazione; amare l’umano per l’umano, è mediocrità; amare l’umano per il Divino, è arricchimento di sé; amare il Divino per ciò che è, è santità.
(Fulton J. Sheen, da "Tre per sposarsi" edizioni Fede e Cultura)
Nei anni '80, appena si cominciò a parlare di immigrazione, come mera ipotesi, SUBITO TdG; alcune chiese evangliche, conventicole new age e gruppuscoli dell'ultrasinistra, prepararono materiale (libretti, brochure, volantini, etc.) in ARABO; Cinese, Russo, Romeno, Polacco etc.. Ho qui, di fronte a me un opuscolo dei TdG, con almeno una pagina in TUTTE le principali lingue del mondo, in rigoroso ordine alfabetico. Si comincia con L' ALBANESE e si giunge allo ZULU. DI Alcuni idiomi, come iL CEUBANO, il DUALA ed il WOLOF , ho appreso l'esistenza solo da tale libretto.
C'è una prima pagina in Italiano con le istruzioni per l'uso. Si fa presente che lo scopo è aiutare a trasmettere la "buona notizia" a persone che parlano una lingua non conosciuta dal fedele TdG. Cercare di capire che lingua parla l'interlocutore. Consultare l'indice ed aprire l'opuscolo alle pagine corrispondenti a tale lingua. Indicare la frase in neretto in cima alla pagina. Frase che dice: "LA PREGO DI LEGGERE QUESTO MESSAGGIO" etc. Insomma, istruzioni per "attaccare bottone", allo scopo di rifilare poi stampa nella lingua del parlata dal soggetto incontrato.
C'è da togliersi tanto di cappello di fronte a cotale impegno.
E noi? Stretti tra l'incudine dell'accoglienza indiscriminata ed il martello dell'anti-immigrazionismo cosa facciamo?
La Costituzione italiana IMPEDISCE di fare leggi rivolte ESCLUSIVAMENTE a determinati gruppi religiosi Con sofferenza, ma non posso fare a meno di prendere atto che, PURTROPPO, ripeto, COME GIà è SUCCESSO, una legge concepita per limitare una determinata specie religiosa (nella fattispecie le moschee), nell'ordinamento italiano (ed immagino della maggior parte dei paesi UE) deve, per forza di cosa occuparsi di tutto il genere Luoghi di culto.
"I’ son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
Quando sarò dinanzi al segnor mio,
di te mi loderò sovente a lui".
Inferno, Canto II
San Luigi Maria Grignion da Montfort :
"È vero, gran Dio! Come tu hai predetto, il demonio tenderà grandi insidie al calcagno di questa misteriosa donna, cioè alla piccola compagnia dei suoi figli, che verranno sul finire del mondo.
Ci saranno grandi inimicizie fra questa stirpe benedetta di Maria e la razza maledetta di Satana; ma si tratterà di inimicizia totalmente divina, l'unica di cui tu sei l'autore.
Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial muoverà ai discendenti di tua Madre, serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la tua grazia, coraggiosa la loro virtù, e potente tua Madre.
A lei infatti hai affidato fin dall'inizio del mondo l'incarico di schiacciare con il calcagno e l'umile cuore la testa di quell'orgoglioso.... "
Oggi in molti sembrano dimenticare che il primo Patrono d'Europa viene dal Cuore d'Italia. Ma le regole che San Benedetto da Norcia ci ha tramandato dovrebbero essere ancora un monito per tutti noi: dall'ora et labora agli obblighi di buona condotta morale e pietà reciproca.
L'Europa di oggi, nonostante si fondi su queste radici, si è via via spersonalizzata. Dobbiamo ritrovarci, dobbiamo essere in grado di dare valore alle parole di San Benedetto, valide 1500 anni fa come oggi. Dobbiamo creare l'Europa che ci serve: fondata sulla relazione umana e non sulla tecnocrazia.
L'Europa non ha un'unica lingua, ma proviene tutta dalla medesima cultura. Per questo proporrò l'11 luglio come giornata di celebrazione Europea, giorno indicato da Papa Paolo VI nel momento in cui proclamò san Benedetto da Norcia patrono d'Europa.
Alberto Tacconi
L'Europa ha trasformato la sua spersonalizzazione in nichilismo fondato sulle tecnocrazie nel momento in cui ha rinnegato le sue radici cristiane. Sono queste che vanno recuperate e vissute per sperare in un futuro fecondato dall'umanesimo cristiano. Senza Cristo Signore tutto degenera.
“Nessuna religione, tranne il Cristianesimo, può essere volontà di Dio, perché è esplicita volontà di Dio che tutti credano in suo Figlio”
(Il Vescovo Schneider corregge il Documento sulla Fratellanza Umana firmata da Papa Francesco)
In effetti se non ci fossero state le Repubbliche Marinare (soprattutto Venezia) a contenere sul mare prima gli Arabi poi i Turchi le cose sarebbero andate anche peggio, ricordiamoci anche di Marco Polo
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