Francia, la statua della Madonna rimossa
sconfigge il laicismo, e torna dov’era
Francia, la statua della Madonna rimossa sconfigge il laicismo, e torna dov’era
Sono passati due anni da quando il Tribunale amministrativo del comune di Poitiers ha ordinato l’abbattimento di una statua raffigurante la Vergine Maria «in nome della laicità». Con le mani aperte verso il basso, la statua della Vergine se ne stava tranquilla a un incrocio della cittadina di La Flotte-en-Ré, comune di poco meno di 3mila abitanti sull’Île de Ré, ridente località turistica situata sull’Oceano Atlantico. La statua fu realizzata nel 1945 per una famiglia, dopo il ritorno di un padre e suo figlio dalla Seconda guerra mondiale. Prima esposta in un giardino privato, è stata poi regalata al comune che lo ha installato nel 1983. A dimostrare l’importanza e la longevità della statua quell’incrocio ha preso il nome di “incrocio della Vergine”.
Un giorno di maggio, nel 2020, la statua viene colpita da un automobilista. Così il municipio ha deciso di ricostruire la Vergine nella stessa posizione, ma ecco che entrano in scena i sedicenti paladini della laicità. Un’associazione di difesa della laicità “La Libre-Pensée 17” si rivolge al tribunale amministrativo di Poitiers appellandosi alla legge sulla separazione tra Chiesa e Stato del 1905 che vieta l’installazione di monumenti di carattere religioso sul suolo di dominio pubblico. Fermo obiettivo dell’associazione sarebbe seguire ogni tipo di azione di «difesa della laicità, principio giuridico di organizzazione della Repubblica che permette di evitare conflitti di ordine religioso». «Inaccettabile», aveva dichiarato, «che si confondano ancora Comune e parrocchia».
Il 3 marzo 2022, le conclusioni del relatore pubblico accolgono le istanze dell’associazione, tant’è che Il tribunale amministrativo «incarica il sindaco di La Flotte di procedere alla rimozione del dominio pubblico comunale della statua della Vergine Maria, situata in viale dell’8 maggio 1945, entro sei mesi dalla data di modifica della presente sentenza».
Il 12 gennaio 2023, la corte amministrativa d’appello di Bordeaux decide: a causa di una violazione della legge del 1905, la statua della Vergine Maria deve essere rimossa. Così lo scorso 30 ottobre la statua viene rimossa. Tuttavia, il sindaco del comune, Jean-Paul Héraudeau, ha combattuto per «la nostra storia, il nostro patrimonio» trovando sostegno nei difensori del patrimonio e l’associazione per la conservazione della statua della Vergine. È così che venerdì 7 giugno 2024 la statua è stata inaugurata e rimessa in piedi, a pochi metri dalla posizione che aveva causato il polverone. Ora non c’è spazio per sterili polemiche, visto che è stata eretta su un terreno privato, acquistato grazie ai donatori.
Nonostante il lieto fine, è una storia nel complesso triste, come triste è la battaglia che trova i suoi adepti nei circoli viziosi della cancel culture. E non è bastata la messa in scena dei pochi metri di distanza per capire quanto questo “libero pensiero” sia in realtà un’ossessione contro la libertà religiosa altrui. Troveranno altre statue, perché lunga è la lista di richieste di rimozioni che affligge la Francia anti-cristiana già dal 2016. Ricordiamo per esempio la polemica sulla statua dell’Arcangelo Michele a Les Sables-d’Olonne qui. A guardare le ultime elezioni però, sembra che non siano solo i cristiani ad averne abbastanza di questa dittatura del pensiero unico. La differenza è che tutti noi cristiani abbiamo un “asso nella manica”, come abbiamo approfondito sulle pagine del Timone dello scorso mese – che è proprio la Vergine Maria, impossibile da rimuovere.
Federica Di Vito, 12 giugno 2024 - Fonte
16 commenti:
Falsità logica e teologica delle nuove versioni di Padre Nostro e Gloria
di Patrizio Nicoletti
Le nuove versioni del Padre Nostro e del Gloria contengono errori logici e teologici introdotti consapevolmente e colpevolmente dalle commissioni che le hanno promulgate dopo anni di studi.
Stupisce nessuno li abbia rilevati e denunciati.
https://www.maurizioblondet.it/falsita-locica-e-teologica-delle-nuove-versioni-di-padre-nostro-e-gloria/
Che nessuno li abbia rilevati e denunciati non e' vero. Per quanto riguarda il Pater noster lo spiego' magnificamente (per me) il filosofo domenicano Giuseppe Barzaghi; per quanto riguarda il Gloria, se n'e' parlato in abbondanza.
"contro la libertà religiosa altrui"
Piuttosto contro se' stessi che grazie alla Misericordia di Dio hanno avuto in dono la vita e ancora la detengono e ancora "ruzzano" come si dice dalle mie parti (attaccano briga).
Stessa cosa accadde a Roma a Piazza Sempione dove la amministrazione comunale voleva smantellare la statua della Madonna dal centro della piazza. Ma la popolazione di Montesacro ha reagito e la Madonnina e' ancora lì. I fautori della smantellazione ringraziassero Dio per una cotal Madre!
Vorrei semplicemente ricordare, per il Pater noster questo indice
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/02/indice-articoli-sulle-variazioni-al.html?m=1
In questo discorso generale di parla anche del Gloria
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/09/esprimero-ulteriori-preoccupazioni.html?m=1
Speriamo che qualche "statua" presente nel collegio episcopale si desti e muova nel senso dovuto, e si tolgano quelle da rimuovere, come torna a richiedere l'esimio Prof. Radaelli.
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A proposito di Francia e Italia, va rimarcata la nota del Presidente della ANVM, Emiliano Ciotti, che alcuni giorni fa ha espresso tutto lo sconcerto per le parole di elogio del Ministro della Difesa Crosetto delle truppe coloniali francesi, dimenticando che 80 anni fa si macchiarono di orrendi delitti, soprattutto furti e stupri di massa da parte dei soldati marocchini sui civili e donne della Ciociaria (in parte minore anche nel viterbese e in Toscana). Si parla di almeno 60mila violenze, ma molte non furono denunciate. Il governo francese diede la medaglia d'oro alle sue truppe africane da macelleria.
Povera Italia, poveri Fratelli d'Italia.
La laicità, oggi come oggi,visti i suoi risultati in campo politico, culturale, economico dovrebbe farsi promotrice di statue di Maria Santissima, di Gesù Cristo, di San Giuseppe, di San Michele Arcangelo, di tutti gli Angeli e di tutti i Santi ad ogni incrocio , in ogni slargo, in ogni piazza per allontanare tutti i demoni usciti fuori dalla stessa laicità senza Dio, Uno e Trino e senza vergogna alcuna.
m.a.
Laicità = sinonimo ( per loro) di odio viscerale e inestinguibile contro Dio, la SS.ma Trinità, Cristo Salvatore (JHS, il trigramma di San Bernardino da Siena), l a Madonna, gli Angeli e i Santi. Espressione, quindi, si puro e semplice satanismo....
https://www.ricognizioni.it/il-padre-nostro-in-versione-sacrilega-di-luciano-pranzetti/ : qui il commento del prof. Luciano Pranzetti, latinista storico e grande difensore della fede cattolica bimillenaria
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2647_Pranzetti_Pater_Noster_sacrilego.html : ha, mi scuso, volevo segnalare come il professor Pranzetti fosse, e sia tuttora, ospite gradito di più di una testata cattolica trafizionalista o, meglio sarebbe dire, cattolica tout court, dato che le altre sono solo falso cattoliche, cioè ingannatrici e depistatrici, a servizio del Nemico
"Signifer, statue signum; hic manebimus optime."
(Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!)
(Marco Furio Camillo in Livio 5)
É uscito il nuovo documento sul primato petrino. È importante sottolineare che i documenti luterani seguono la stessa strategia della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione e del conflitto di comunione.Anche come nel caso della Humanae Vitae di Paolo VI che se basa sulla legge naturale e allo stesso tempo dietro le quinte si stava sviluppando una moralità interamente basata sulla Bibbia.
È necessario studiare la logica di questa strategia, perché il punto di partenza è che tutte le decisioni precedenti, anche quelle irreformabili, possono e devono essere riformate. Pertanto, i documenti presuppongono che la verità sulla questione di cui si occupano debba ancora essere raggiunta. È chiaro che non abbiamo più autorità di insegnamento su tali questioni. Ora, cosa insegnerà un magistero che consenta un insegnamento senza autorità, su ciò che è già stato definito dall’autorità? E' il supporto della contraddizione.
... Come dicevo prima, si tratta di puri e semplice satanismo : il diavolo, quando mente, dice del suo, essendo menzognero fin dal principio. Chi li segue, come i modernisti, cercando di mettere in discussione la Verità rivelata ( così creando cais e confusione, disorientamento nei fedeli), di negare ostinatamente quanto già stabilito in modo irreformabile, vogliono depistare le anime e imoedir liro di giungere alla salvezza eterna. Ma l' assurdo, la liro palese contraddizione, è che cercano di imporre con l' autorità, col clericalismo, la demolizione della precedente autorità ( il magistero irreformabile di santi, papi, martiti). Liro non credono a chi li ha preceduti nella guida del gregge di Cristi, e noi divremmo creder loro? .ma quando mai! ...chi si credino di essere per gettare a mare 2000 anni di Chiesa di Cristo?... lasciamoli perdere, che è meglii, igniriamoli, li punisca il Signore, come disse l'angelo a quel demone....
Patetiche le consuete carovane francesi contro il RN della Le Pen. Ormai sanno di stantio, come quei vecchi abiti che ogni tanto, nelle occasioni particolari, si tirano fuori dagli armadi. Come da noi quando si muove tutta la schiera garibaldina degli "anti".
Quelle pecore belanti che sfilano a comando contro il presunto estremismo lepenista non si accorgono o non vogliono accorgersi del costante avanzare del famelico branco di lupi islamici che tra un po' li sveglierà dal dolce torpore in cui sembrano caduti.
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L'elogio di Crosetto alle truppe coloniali francesi.
Crosetto sembra ignorare del tutto la nostra storia militare. La mancanza di cultura storica è del resto una caratteristica tipica della attuale decadenza culturale delle élites. I francesi negano gli stupri di massa, li riducono a qualche episodio isolato, sul quale gli italiani avrebbero costruito dei miti. Su questo punto, la cultura francese ufficiale, mente. I c.d. "marocchini" erano in gran parte volontari berberi delle catene montagnose nordafricane, inquadrati da ufficiali francesi, spesso nati in colonia. Erano anche algerini e tunisini. Senza il premio consistente nella razzia (donne, fanciulli, beni) non combattevano. Così almeno si giustificò il generale Juin con il vescovo di Siena. Erano ottimi per i combattimenti in montagna (noi purtroppo non avevamo più una sola unità di alpini da contrapporre, tutto disperso tra Grecia e Russia). C'era poi la propaganda gollista che incitava all'odio contro gli italiani, per via della c.d. "pugnalata alla schiena", la sgangherata dichiarazione di guerra di Mussolini previa informazione ai francesi, seguita dalla difensiva su tutti i fronti, una cosa mai vista: una dichiarazione politica, convinto com'era che Hitler avesse ormai vinto e il tavolo della pace fosse imminente. Alla commissione d'armistizio italo-francese il gen. Huntzinger disse:"In verità non ci sarebbe alcun armistizio da fare, visto che l'Italia ci ha dichiarato guerra ma non ce l'ha fatta".
Le atrocità non risparmiarono nemmeno il clero: un sacerdote morì poco dopo per le sevizie subite dai soldati arabi e la stampa della Chiesa denunciò il fatto, provocando risentite repliche da parte francese. De Gaulle fu ricevuto da Pio XII dopo la Liberazione di Roma, e il papa si lamentò con lui del comportamente dei suoi "coloniali" (ma anche i "bianchi" a volte non ci erano andati piano). Sembra che De Gaulle sia rimasto basito dal rimprovero papale. Gli stupri, gli omicidi e le rapine furono commessi da tutte le truppe alleate. I peggiori furono i coloniali francesi. Ma se andiamo a rivedere le Guerre d'Italia di 4 secoli prima, troviamo un quadro molto diverso? Francesi, spagnoli, lanzi tedeschi e svizzeri fecero carne di porco delle popolazioni italiane. Basti pensare al SAcco di Prato e a quello di Roma, che non furono certo i soli.
Nella collana storica di Mursia uno storico militare molto serio ha pubblicato finora l'unico studio ampiamente documentato sull'arggomento: Fabrizio Carloni, Il Corpo di Spedizione francese in Italia. 1943-44, Mursia, 2006, pp. 244, € 19.
Historicus
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