Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 23 giugno 2024

Verso nuove consacrazioni episcopali nella FSSPX. La lettera che prepara i fedeli: “I media si scateneranno”

Non è la prima volta che se ne parla, ma ormai i tempi sembrerebbero maturi.
Verso nuove consacrazioni episcopali nella FSSPX. 
La lettera che prepara i fedeli: “I media si scateneranno” 

Nell’ultima Lettera agli Amici e Benefattori del Distretto francese dalla FSSPX, il superiore don Benoît de Jorna ribadisce che le contingenze spingono sempre più verso nuove consacrazioni episcopali sulla linea dell’operazione sopravvivenza attuata nel 1988:
“Avremo presto bisogno di forze per affrontare l’evento ecclesiale che comincia a prendere forma: delle consacrazioni per dare degli assistenti, che un giorno diventeranno i loro sostituti, ai vescovi fatti da mons. Lefebvre nel 1988.
[…] Quando una tale decisione verrà annunciata dal Superiore Generale, dobbiamo aspettarci uno scoppio mediatico contro i “fondamentalisti”, i “ribelli”, gli “scismatici”, i “disobbedienti”, e così via. In quel momento dovremo affrontare contraddizioni, insulti, disprezzo, rifiuti, forse anche rotture con persone vicine.
[…] La virtù della forza ci sarà molto necessaria in questa occasione cruciale, e dobbiamo, attraverso di essa, dimostrare la nostra assoluta fedeltà all’integrità della fede cattolica, alla vera Tradizione della Chiesa, a Nostro Signore Gesù Cristo Re delle persone, delle famiglie e delle società, nonché alla Fraternità San Pio X, arca di salvezza innalzata dalla Provvidenza in mezzo al diluvio che rischia di travolgere la Chiesa e la civiltà”. - Fonte

10 commenti:

Anonimo ha detto...

È  uno sviluppo in linea con le note premesse. Nessun commento.

Quando Dio vorrà  manderà  un grande pontefice in grado di svuotare la barca dai marosi e far risalire quelli saliti su scialuppe di fortuna.
m.a.

Laurentius ha detto...

NON COMMOVEBITUR

max ha detto...

Se faranno queste consacrazioni saranno automaticamente scomunicati. Signore, aiutaci!.

Anonimo ha detto...

"Credo che in futuro mons. Lefebvre sarà elevato all'onore degli altari. Ha lasciato tutto per Cristo, tutto, in termini umani, solo per trasmettere intatta la fede cattolica e la liturgia della Messa. Questo è un bellissimo modello per il nostro tempo”.

Mons. Athanasius Schneider

mic ha detto...

Non è detto, visto che useranno la procedura canonica della richiesta secondo le regole, come del resto fece mons. Lefebvre prima di esser costretto alla trasgressione, visto che l'autorizzazione non arrivava mai e lui era prossimo a morire...

Anonimo ha detto...


Un papa che incoraggia gli esponenti del peccato contro natura di tra il clero; che autorizza i divorziati risposati e conviventi a ricevere la S. Comunione; e mi limito a queste due gravi violazioni dell'etica cristiana; un simile papa non può che o d i a r e la vera Messa cattolica, quella di rito romano antico, il cui canone, per tradizione costante, risale ai tempi apostolici.
Sant'Atanasio, nella sua lotta implacabile contro l'arianesimo negatore della divinità di Cristo, arrivato a lambire il soglio pontificio, non fu forse scomunicato per ben due volte e anche mandato in esilio?
Dio però era con lui. L'arianesimo fu sconfitto.
Quindi: coraggio. Continuiamo a lottare per la vera Messa cattolica.
ar

Anonimo ha detto...

Cosa teme la FSSPX? Con Bergoglio ha ottenuto quasi tutto quel che voleva. Un accordo di fatto, anche se non ufficiale, come dimostrano le concessioni bergogliane.

Anonimo ha detto...

https://fsspx.news/it/news/il-vaticano-attiva-un-procedimento-extragiudiziale-contro-monsignor-vigano-45902

Viandante ha detto...

https://www.radiospada.org/2024/06/strobosfera-n-31-scismi-scomuniche-processi-e-fanfare-illusioni-e-disincanto-nella-variopinta-casa-della-tradizione/

Ambrosius ha detto...

Cara Mic,

Credo che abbiamo il bisogno di riflettere sul significato delle scomunioni. Perché con l'eclesiologia di comunione, non c'e più una mancanza assoluta di comunione con Roma. Adesso abbiamo i concetti di piena o non piena scomunione. Se consideriamo tanti decenni di ecumenismo della predica del pluralismo dottrinale (unità nella diversità) con movimenti, sacerdoti, vescovi e cardinali eretici ed eterodossi, la comunione con Roma non se basa più sulla fede, sulla dottrina o sul dogma. Infatti, ciò che propone l'unità nella diversità è una comunione ecumenica, basata sulla libertà religiosa, come nelle democrazia liberale. Quindi, oggi, non essereín comunione con Roma, purtroppo, non significa non avere la fede romana... Credo che sia utile riffletere sul questo argomento.