Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 27 luglio 2025

Omelia del Card. Sarah nella Messa pontificale a Sant'Anna d'Auray

La profonda omelia del Cardinal Robert Sarah, inviato speciale da Papa Leone XIV, ieri al santuario di Sant’Anna d’Auray in Bretagna (Francia), di fronte a 30.000 fedeli. Traduzione da fr.Aleteia.org.

Omelia del Card. Sarah nella Messa pontificale a Sant'Anna d'Auray

«Carissimi fratelli della Bretagna e della Francia, saluto con rispetto le autorità civili qui presenti in occasione del quattrocentesimo anniversario delle apparizioni di sant’Anna in questi luoghi. Papa Leone XIV mi ha delegato presso di voi come suo inviato straordinario in questo santuario di Sant’Anna d’Auray. Con questo gesto, il Santo Padre vuole sottolineare l’importanza che attribuisce al vostro pellegrinaggio. Vi porto dunque, a tutti voi, pellegrini di sant’Anna, i saluti e la benedizione da parte del nostro amato Papa Leone XIV.

Il Papa prega per voi in questo giorno. Con il suo inviato, vi testimonia il suo affetto paterno. A suo nome, saluto con grande cordialità Monsignor Raymond Centène, vescovo di Vannes, che tanto ama sant’Anna. Saluto gli altri vescovi, i padri abati e i superiori delle comunità qui presenti, i sacerdoti venuti dalla Bretagna e da altri luoghi, e voi, cari pellegrini di sant’Anna, che siete giunti in questo santuario per rispondere alla chiamata di sant’Anna e, soprattutto, per adorare Dio.

Domenica VII dopo la Pentecoste (Omnes gentes plaudíte mánibus)

Come ogni settimana percorriamo l'Anno liturgico soffermandoci sulla Liturgia domenicale e i misteri divini che ci trasmette per mantenere e aumentare il nostro fervore spirituale. Qui trovate l'ordinario e qui il proprio della Santa Messa di oggi.

Domenica VII dopo la Pentecoste

Intróitus
Ps.46, 2 - Omnes gentes, plaudíte mánibus: iubiláte Deo in voce exsultatiónis.
Ps. 46, 3 - Quóniam Dóminus excélsus, terríbilis: Rex magnus super omnem terram. 
Glória Patri

Ps.46, 2 - Omnes gentes, plaudíte mánibus…
Introito
Sal. 46, 2 - O popoli tutti, applaudite: lodate Iddio con voce di giubilo.
Sal. 46, 3 - Poiché il Signore è l’Altissimo, il Terribile, il sommo Re, potente su tutta la terra. Gloria al Padre…
Sal. 46, 2 - O popoli tutti, applaudite…

Il ciclo domenicale del Tempo dopo la Pentecoste completa oggi il suo primo settenario. Prima della traslazione generale che dovettero subire le letture evangeliche in questa parte dell'anno, il Vangelo della moltiplicazione dei sette pani dava il suo nome alla settima Domenica e il mistero che esso racchiude ispira ancora in vari punti la liturgia di questo giorno.

La sapienza divina.
Ora, questo mistero è quello della consumazione dei perfetti nel riposo di Dio, nella pace feconda dell'unione divina. Salomone, il Pacifico per eccellenza, viene ad esaltare oggi la Sapienza divina, e a rivelare le sue vie ai figli degli uomini. Negli anni in cui la Pasqua tocca il punto più alto in aprile, la settima Domenica dopo la Pentecoste è infatti la prima del mese di agosto, e la Chiesa vi inizia, nell'Ufficio della notte, la lettura dei libri Sapienziali. Diversamente continua, è vero, quella dei libri storici, che può seguitare così ancora per cinque settimane; ma anche allora la Sapienza eterna conserva i suoi diritti su quella Domenica che il numero settenario le consacrava già in una maniera così speciale. Infatti, in mancanza delle istruzioni ispirate dal libro dei Proverbi, vediamo Salomone in persona dare il buon esempio nel terzo libro dei Re, preferire la Sapienza a tutti i tesori, e farla assidere con sé come la sua ispiratrice e la sua nobilissima Sposa sul trono di David padre suo.

sabato 26 luglio 2025

V Pellegrinaggio Nostra Signora della Cristianità Oviedo-Covadonga (Asturie-Spagna)

Ne davamo notizia, anche per chi avesse voluto partecipare qui, posto che i ragazzi di S. Anna al Laterano hanno organizzato il Capitolo italiano intitolato alla Salus Populi Romani che parteciperà al V Pellegrinaggio a Nostra Signora di Covadonga. Centinaia di fedeli cammineranno per tre giorni per la fede cattolica nel nord della Spagna, in un pellegrinaggio tradizionale ispirato a quello di Chartres qui.

V Pellegrinaggio Nostra Signora della Cristianità
Oviedo-Covadonga (Asturie-Spagna) 26-28 luglio 2025


Nell'immagine i pellegrini si radunano davanti alla Cattedrale del Salvador di Oviedo per l'inizio del pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio della Madonna della Cristianità è una delle più importanti manifestazioni pubbliche di fede dell'estate cattolica in Spagna. Quest'anno si terrà dal 26 al 28 luglio 2025 e riunirà ancora una volta centinaia di fedeli che, organizzati in capitoli, percorreranno diverse tappe per raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Covadonga, cuore spirituale delle Asturie e simbolo del cristianesimo ispanico.
Ispirata dallo storico pellegrinaggio a Chartres, in Francia, che ha riunito migliaia di cattolici per oltre quarant'anni, l'iniziativa spagnola mira a ristabilire l'ordine cristiano attraverso la preghiera, la penitenza e la liturgia tradizionale. Per tre giorni, i pellegrini partecipano alla Santa Messa secondo il tradizionale rito romano, recitano il Rosario, cantano inni e ricevono meditazioni spirituali lungo il cammino.
Il pellegrinaggio è aperto a uomini e donne di tutte le età, comprese famiglie, giovani e adulti. Ogni gruppo avanza come parte di un "capitolo" – il nome dato ai gruppi di pellegrini con un particolare santo patrono o una particolare regione – accompagnato da cappellani, seminaristi e guide laiche. Il tono del viaggio è spiccatamente spirituale, austero e incentrato sul sacrificio personale e sulla comunione fraterna.
Il percorso si caratterizza anche per la sua organizzazione disciplinata, la sua ricchezza dottrinale e la sua testimonianza pubblica della fede cattolica in un contesto secolarizzato. La meta non è solo fisica: il pellegrinaggio è vissuto come un cammino di conversione e rinnovamento interiore.

Mons. Agostini, uno dei cerimonieri del S. Padre, anche lui - a piedi per tutto il percorso - al pellegrinaggio di Covadonga di Nuestra Señora de la Cristiandad - la cui Messa tradizionale conclusiva, non trovando, a quanto consta sinora, accoglienza nel Santuario, dovrà essere celebrata all'aperto. 

Insieme a lui il Capitolo italiano 'Salus populi romani' promosso dai giovani di Sant'Anna al Laterano. composto da 30 persone. Di seguito la foto della partenza.

L’indignazione pavloviana degli ignavi

Quando sono i media ad accendere e dirigere la "pietà" delle masse. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
L’indignazione pavloviana degli ignavi

Senza informazione non c’è democrazia, il che dovrebbe essere ovvio: se il “popolo sovrano” non ha gli elementi per capire e comprendere ciò che gli accade intorno come può concedere o negare il proprio consenso a chi lo politicamente lo rappresenta? Ma è altrettanto ovvio che quando l’informazione non è libera ma pilotata o ideologicamente orientata la democrazia immediatamente si trasforma in dittatura o totalitarismo. Del resto è ormai storicamente assodato che la prima cosa su cui un qualsiasi regime mette le mani sono i mass media, che da strumenti di informazione si trasformano in megafono della propaganda; che non necessariamente deve distorcere i fatti, basta anche soltanto ignorarli.

Imparare il latino liturgico, lezione 3

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis continuiamo ad approfittare del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano. Per chi fosse completamente digiuno di latino e abbia interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione della liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni, ad esempio riguardo alla pronuncia; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua.

Imparare il latino liturgico, lezione 3


Sostantivi di prima declinazione!

Lezione 1 : pronuncia | vocabolario affine | casi nominali qui
Lezione 2 : vocali lunghe e brevi, accento sillabico | le otto parti del discorso (latino) con panoramica grammaticale | commenti sul vocabolario e primo elenco di vocaboli qui

Nomi della prima declinazione ( Maria, cena, gloria, ecc.)
Siamo pronti a studiare la nostra prima declinazione del sostantivo. Quello che vedete qui sotto è chiamato paradigma, ovvero una tabella di forme flesse che funge da modello per altre parole della stessa categoria grammaticale. Useremo la parola cena per questo paradigma.


Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo
Singolare
cena
cenae
cenae
cenam
cena
Plurale
cenae
cenarum
cenis
cenas
cenis

Questo è un paradigma per i nomi di prima declinazione. Questi nomi hanno la desinenza -a al nominativo singolare e sono quasi tutti femminili (se non avete familiarità con il concetto di genere grammaticale, questa panoramica potrebbe esservi utile). Un'eccezione degna di nota è papa ("papa"), che è un nome maschile di prima declinazione.

venerdì 25 luglio 2025

Un singolo rifiuto di dare la Comunione ha fatto eco in tutto il mondo

Val la pena questa ulteriore riflessione su un caso già esaminato qui.
Un singolo rifiuto di dare la Comunione ha fatto eco in tutto il mondo

C'è un tragico scenario che si ripete costantemente ovunque. L'aborto, il "matrimonio" omosessuale o la legislazione sul suicidio assistito avanzano nei parlamenti di tutto il mondo. I vescovi rilasciano deboli dichiarazioni contro queste misure. I politici cattolici “liberal” votano a favore di queste leggi immorali, ma continuano poi a godere di buona reputazione nelle loro parrocchie, ricevendo la Santa Comunione.

Tuttavia, gli esponenti della Chiesa si chiedono perché la devozione all’Eucaristia stia diminuendo.

È un copione vecchio, logoro, che scandalizza innumerevoli cattolici e trasmette il messaggio che gli atti pubblici malvagi non hanno conseguenze. Tratta la Santa Comunione come una mera pratica, senza alcun riguardo per la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo.

Una nuova fuga di notizie sfida (ancora una volta) la narrazione vaticana

Nella nostra traduzione da OnePeterFive. Si fanno delle ipotesi sulla sorte della Messa antica. Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis custodes e restrizioni siccessive.

Una nuova fuga di notizie sfida (ancora una volta) la narrazione vaticana

In tutti gli anni di Papa Francesco, devo credere che ci siano stati molti uomini buoni a Roma che hanno cercato di fare il possibile. Per esempio, la nota anonima del Cardinale Pell al Cardinalato [qui] in cui denunciava il pontificato di Francesco [qui denunciava incubo tossico]. Come ho già detto, un vescovo mi ha detto al Congresso Eucaristico di Indianapolis, negli Stati Uniti, che il movimento Tradizionalista gode in realtà di un ampio sostegno tra i vescovi. Ma questi uomini buoni sono o codardi, o astuti come serpenti, e giocano le loro carte al momento giusto nel pantano della politica vaticana.

Leone XIV approva la messa antica in una diocesi del Texas

Nella nostra traduzione da OnePeterFive. Eppur, qualcosa,  si muove... ma non siamo ancora certi di nulla!

Leone XIV approva la messa antica in una diocesi del Texas

Fin dalla festa dell'Apparizione di San Michele (pre-55), quando fu eletto Papa Leone XIV, la comunità tradizionalista mondiale  si è chiesta, facendo riferimento a lui, cosa avrebbe fatto dell'antico Rito Romano, la liturgia apostolica della città di Roma. In particolare, Papa Leone XIV canta e celebra la sua Messa (entrambe cose che Papa Francesco non ha mai fatto o ha fatto raramente) e il latino del Santo Padre è superbo. Circolavano voci secondo cui il Cardinale Prévost stesso celebrasse la Messa in latino, ma non ho mai visto queste voci confermate (se ciò avvenisse, vi prego di farmene conoscere una fonte attendibile).

Invece, Papa Leone ha dichiarato esplicitamente di voler proseguire i progetti cari a Papa Francesco, inclusa la "sinodalità" (qualunque cosa significhi per Sua Santità: lo dirà il tempo). Ma non ha fatto nulla di esplicito riguardo alla Traditionis Custodes ... fino ad ora.

giovedì 24 luglio 2025

Caso Georgiev. Alla guerra come alla guerra!

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Caso Georgiev. Alla guerra come alla guerra!

Vogliamo ancora una volta scivolare dalla montagna del sapone e pensare che quel che ci viene venduto non siano infatti solo bolle di sapone? Picierno, Maggi e tutti quegli altri figuranti che si sono affrettati a sottoscrivere la petizione contro il grande direttore d’orchestra Georgiev sono le truppe cammellate di quel potere che si è impossessato dell’Europa e che per logiche estranee a qualsiasi buon senso se non a quello della perversa quanto cogente determinazione di interessi afferenti al mondo del capitale finanziario a forte trazione globalista, lavora perché la Russia sia ridotta a frantumi. Perché così deve essere.

I Cattolici, la Verità e il fine vita

Espunta la dimensione spirituale dell'essere umano, si cercano soluzioni puramente psicologiche a problemi che sono prima di tutto morali e spirituali. Chi vive senza Dio, chi non ha la preghiera come rifugio, chi non sa che ogni croce ha un significato nell'economia della salvezza, è inevitabilmente più esposto alla disperazione quando arrivano le prove. La prevenzione del suicidio dovrebbe partire proprio da qui: dal riportare Cristo al centro delle nostre vite, dal riscoprire il valore sacro dell'esistenza umana, dal capire che ogni dolore può diventare partecipazione alla passione di Gesù. Invece assistiamo a una società che ha espulso Dio dalla quotidianità e poi perde il senso della vita. Precedente quiQui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

I Cattolici, la Verità e il fine vita

“L’obbedienza del cattolico si è tramutata in un’infinita docilità a tutti i venti del mondo”. Così Nicolás Gómez Dávila ha brillantemente sintetizzato la contemporanea deriva al ribasso dei cattolici che invece di seguire l’eterno preferiscono adattarsi alle mode e alle ideologie del mondo. I cattolici, in sostanza, sono sempre più propensi a seguire in discesa il mondo anziché faticosamente inseguire in salita la verità. Del resto, il fatto in sé non è di certo nuovo: dei dodici apostoli soltanto uno si ritrovò in ginocchio ai piedi della verità crocifissa, mentre gli altri in un modo o in un altro, anche se temporaneamente, si dileguarono. Il canovaccio ritorna quanto mai attuale sul tema del fine vita in approdo al Senato, per il quale larga parte dell’associazionismo cattolico milita in senso favorevole sull’assunto che sarebbe meglio una legge del centrodestra, piuttosto che una peggiore proposta dal mondo progressista. Sul punto alcune osservazioni. Posto che l’esistenza degli orrori progressisti non è di per sé legittimante per gli errori di tutti gli altri, ci sono specifici motivi di ordine dottrinale, magisteriale e logico per cui i cattolici dovrebbero opporsi ad una legge sul fine vita invece di assecondarla.

Nel feudalesimo il sistema economico della cristianità era molto più di un sistema economico

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Chesterton sul vero cuore del feudalesimo
Il sistema economico della cristianità era molto più di un sistema economico

La "Panoramica sull'IA" di Google fornisce un'ottima sintesi di tutti gli aspetti negativi del feudalesimo, insieme a un elenco di fonti (Unacademy, Fiveable, Brainly e Quora) che potrei usare come esempio quando insegno ai miei studenti come non condurre mai e poi mai una ricerca seria. Ciò che l'IA di Google (che sta per "anti-intelligenza") sembra non capire è che le argomentazioni non sono efficaci se costruite sui presupposti vacillanti e sulle banalità decadenti dell'Occidente moderno e laico.

" Gli individui erano in gran parte confinati nella classe sociale in cui erano nati, ostacolando l'innovazione e lo sviluppo economico ": così generica da non significare nulla, questa affermazione presuppone anche che "l'innovazione" sia intrinsecamente positiva e implica che la prosperità richieda "sviluppo" piuttosto che stabilità. I popoli medievali, liberi dall'impero delle menzogne del consumismo, comprendevano più facilmente che le cose che ci rendono veramente felici – la fede, la liturgia, la musica, la poesia, la comunità, la famiglia, l'amore coniugale, il buon cibo, i prati verdi, i cieli stellati – sono vecchie come il mondo e non richiedono innovazione. Anzi, è sempre più chiaro che l'innovazione minaccia e distrugge queste cose.

mercoledì 23 luglio 2025

Paolo VI giocava su due tavoli

Paolo VI giocava su due tavoli

Il padre Louis Bouyer, pastore protestante convertito alla Chiesa cattolica VS il vescovo Annibale Bugnini, mandarino subdolo e protetto di Montini, Paolo VI, distruttore della Santa Messa gregoriana.
Paolo VI giocava su due tavoli, fingendo di difendere la Santa Messa, mentre dava tutta l'autorità a Bugnini. Che fosse o meno un mandilone è irrilevante, gli effetti sono stati disastrosi.

Padre Bouyer racconta:
«Ho scritto al Santo Padre, Paolo VI, per presentargli le mie dimissioni da membro della Commissione incaricata della riforma liturgica. Il Santo Padre mi ha convocato immediatamente:

PAOLO VI: Padre, lei è un'autorità indiscutibile per la sua profonda conoscenza della liturgia e della Tradizione della Chiesa, e uno specialista in questo campo. Non capisco perché presenti le sue dimissioni, dato che la sua presenza non solo è preziosa, ma indispensabile.

Leone XIV parla con Netanyahu. Confronto tra Israele e la Santa Sede.

Qui l'indice degli articoli sulla questione mediorientale.
Leone XIV parla con Netanyahu.
Confronto tra Israele e la Santa Sede.

Leggo sul Corriere che papa Leone XIV ha parlato al telefono con Netanyahu con "toni irritati". Si accenna all'incubo che il Medio Oriente diventi l'epicentro di tutti i conflitti.

Ma quel ch'è ancora più interessante e significativo è il successivo intervento di Parolin, chiaramente concordato parola per parola col Pontefice; il che, nel certificare che la telefonata non basta a cancellare quanto è avvenuto negli ultimi giorni e mesi, segna anche il recupero della Segreteria di Stato vaticana come cuore del governo della Santa Sede dopo gli anni convulsi di Francesco, confermando una lettura condivisa e coordinata della strategia mediorientale. Ed anche il giudizio netto e duro dopo il bombardamento israeliano della chiesa cristiana della Sacra Famiglia a Gaza.

La lingua della Santa Comunione nell'Inghilterra medievale insegna la loro fede eucaristica

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis riflettiamo una volta in più sul senso autentico dell'Eucaristia. Gli esempi e le espressioni linguistiche destinate a lettori anglofoni non sminuiscono il fascino e l'interesse del discorso oggettivo che alimenta la nostra riflessione. Amo l'Autore proprio per questo. Il linguaggio e il nostro esprimerlo ci forma, ci trasforma e forgia la realtà che viviamo. Ed è lo strumento di cui abbiamo bisogno per impadronirci e interiorizzare nella loro autentica ricchezza i tesori della nostra fede.

La lingua della Santa Comunione nell'Inghilterra medievale
Le loro parole eucaristiche ci insegnano la loro fede eucaristica

Ultimamente abbiamo riflettuto sulla lingua dell'Inghilterra anglosassone. Con l'aiuto di una mappa metaforica, abbiamo esplorato i pensieri e le percezioni dei cristiani dell'alto medioevo, esaminando singole connessioni metaforiche [qui] e tendenze metaforiche nell'inglese antico [qui]. Vorrei continuare questo esercizio di studio approfondito della lingua, concentrandoci però su un aspetto specifico e altamente significativo della vita nell'Inghilterra medievale: la Santa Eucaristia. Cosa possiamo imparare dalle parole e dalle frasi che gli inglesi del Medioevo usavano quando parlavano, scrivevano e riflettevano su questo sacramento meraviglioso e misterioso?(1)

La devozione eucaristica in Occidente è cambiata parecchio nel corso dei secoli, e sebbene gran parte di ciò mi sembri la sana e graduale maturazione caratteristica degli esseri viventi, non è così per tutti. E oltre alla crescita, c'è stato anche un declino. In effetti, se le statistiche sono attendibili, la situazione che circonda la fede nella Santa Eucaristia è disastrosa. L'uso del linguaggio ha giocato un ruolo in questo, e credo che il linguaggio eucaristico dell'Alto e Alto Medioevo sia un rimedio che ci aiuta a rinnovare la nostra comprensione e il nostro rapporto con il sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo.

martedì 22 luglio 2025

Attualità / Due considerazioni a margine dell'inchiesta per corruzione a Milano

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Due considerazioni a margine
dell'inchiesta per corruzione a Milano


Penso che dica bene l’architetto Maurizio Lai quando sostiene che l’urbanizzazione intensiva di Milano è stata più che un’operazione utile ai cittadini una grande manovra speculativa tesa a portare la città a un totale svuotamento. Una città secondo l’architetto, diventata una fabbrica espansa a livello urbano, che funziona dal lunedì al venerdì.

Una città senz'altro interessante per aziende, operatori, interessi di persone che arrivano da ogni parte del mondo e tutti gli ammiratori della “global city”, ma sicuramente ostica, forse meglio dire meglio ostile, alla comune popolazione, che non a caso è andata via (espulsa).

Liberalmente corretto/ Il suicidio della scuola italiana

Precedente qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Liberalmente corretto/ Il suicidio della scuola italiana

Ai tanti primati italiani tocca aggiungerne un altro: l’egualitarismo più estremo. La dottrina politica aveva già partorito la brillantissima idea che l’uguaglianza dei diritti e dei doveri fosse poca cosa e di rilevanza solo “formale”, sicché fosse necessario livellare il reddito di tutti, al fine di pervenire all’uguaglianza “sostanziale”. Inutile precisare che a siffatta uguaglianza utopistica non si è pervenuti in alcun contesto storico-politico, malgrado dosi sempre più massicce di autoritarismo siano state impiegate per realizzare la “livella”.

Mons. Strickland: «Il voto sull’aborto nel Regno Unito. Un massacro legalizzato»

Dichiarazione del vescovo Joseph E. Strickland sul voto della Camera dei Comuni del Regno Unito per consentire l’aborto fino alla nascita. Il degrado del nostro tempo si diffonde in maniera esponenziale. Qui l'indice dei precedenti.

Mons. Strickland: «Il voto sull’aborto nel Regno Unito. Un massacro legalizzato»

Con profonda indignazione, condanno il voto della Camera dei Comuni del Regno Unito che consente l’aborto fino al momento della nascita: una decisione così barbara, così priva di coscienza, che sfida la nozione stessa di civiltà.

Questa non è legislazione, è un massacro legalizzato. È il freddo e calcolato permesso di strappare bambini innocenti dal grembo materno alle soglie della vita. Che tipo di nazione, che tipo di popolo, considera un bambino completamente formato e lo definisce sacrificabile? Che tipo di parlamento dichiara aperta la caccia ai più vulnerabili e lo definisce «scelta»?

Colligite Fragmenta / VI Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui

Colligite Fragmenta / VI Domenica dopo Pentecoste

La sesta domenica dopo Pentecoste offre la ricchezza della Lettera ai Romani e del Vangelo di San Marco. Il Missale Romanum del 1962 presenta queste letture non isolatamente, ma come un'unità liturgica, rivelando la profondità della vita cristiana nella sua dimensione pasquale: morire e risorgere in Cristo, ed essere nutriti nel deserto dalla Sua mano misericordiosa.

Una nota personale. Provo grande soddisfazione nello scrivere questi saggi. Mi dà molto da imparare preparandoli. Sant'Agostino, commentando il Vangelo di questa domenica ( s. 95), che descrive la seconda [moltiplicazione  dei pani e dei pedci] alimentazione delle moltitudini, i 4000, dice:

lunedì 21 luglio 2025

Giusto bloccare l’OMS, ma attenzione alle vie traverse e subdole dell'Unione Europea

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Giusto bloccare l’OMS, ma attenzione
alle vie traverse e subdole dell'Unione Europea


Il recente rigetto, da parte del Governo Meloni, degli emendamenti proposti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresenta, sul piano politico, un atto di resistenza meritevole di apprezzamento.
In un contesto nel quale le organizzazioni sovranazionali spingono per un incremento delle proprie competenze in materia sanitaria, a scapito dell’autonomia decisionale degli Stati, la posizione assunta dall’Italia riafferma un principio essenziale: la salute pubblica, quale espressione della sovranità nazionale, deve essere disciplinata nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti e del principio democratico.

Imparare il latino liturgico, lezione 2

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, continuiamo ad approfittare del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano Per chi è completamente digiuno di latino e ha interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione delle liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni, ad esempio riguardo alla pronuncia; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua.

Imparare il latino liturgico, lezione 2

Pronuncia
La settimana scorsa [qui] ho trattato gran parte di ciò che volevo dire sulla pronuncia, ma c'è un altro dettaglio di cui dobbiamo discutere. A volte vedrete il latino scritto con linee orizzontali sopra alcune vocali. Ecco un esempio tratto dall'elenco del vocabolario di base del Dickinson College :

Queste linee orizzontali sono chiamate macron [una linea orizzontale posta sulla vocale che indica la vocale lunga. Nell'immagine, esempio: coniugazione di fare -ndT] e indicano se la vocale è "lunga" o "breve" (questa è la terminologia standard, sebbene la differenza non riguardi solo la durata del suono vocalico). Tuttavia, se date un'occhiata alla guida alla pronuncia che ho menzionato la settimana scorsa, non troverete nulla sulle vocali lunghe e brevi; "a" è sempre come "a" in "father", "i" è sempre come "i" in "machine", ecc. Cosa succede? Il latino classico aveva vocali lunghe e brevi. Il latino ecclesiastico può, in teoria, avere vocali lunghe e brevi, ma per quanto ne so, la distinzione viene ignorata in contesti di vita reale come la liturgia. Infatti, Padre Michael De Angelis ha affermato che non esiste alcuna distinzione di lunghezza vocalica nel latino ecclesiastico:

domenica 20 luglio 2025

Mons. Viganò 'Solve et coagula' / Stephen Kokx intervista l'Arcivescovo Viganò

Qui l'indice dei precedenti e correlati.
2025, Interviste
Mons. Carlo Maria Viganò
Solve et coagula
Stephen Kokx intervista l'Arcivescovo Viganò

Tutte le domande e le risposte dell’intervista saranno pubblicate su questa pagina man mano che verranno pubblicate da Kokx News, che ne detiene i diritti esclusivi. Per ogni puntata viene indicato anche il link originale.

Domanda 1
Pubblicata su KokxNews il 18 Luglio 2025

Link
Stephen Kokx – Eccellenza, molte delle decisioni di Prevost indicano che egli desidera continuare sulla strada eretica dei suoi predecessori, in particolare il percorso sinodale tracciato da Jorge Bergoglio. Molti sembrano credere che sia necessario “concedergli tempo” e “nutrire speranza” che le cose migliorino. Allo stesso tempo, sembra che l’agenda di Prevost sia piuttosto chiara e che il silenzio o il “concedergli il beneficio del dubbio” – pur dando un’immagine più positiva del suo regno – possa essere un’occasione di scandalo di omissione e/o di false speranze. Cosa ne pensate di queste argomentazioni e come dovrebbero considerare i cattolici questo “pontificato” a poco più di due mesi dall’inizio?

Marcello Veneziani/ E l’Italia perduta fu ritrovata a Fiume

L'articolo risale al 2019, ma quanto è più in tema oggi che la nostra identità e la nostra storia sono sempre più misconosciute anche da chi speravamo le difendesse. Basti pensare ad Amatrice (e dintorni), dopo anni, ben lontana dalla rinascita e a 10 miliardi, ennesimo stanziamento per l'Ucraina. Ma purtroppo questa è solo la punta dell'iceberg di un eurocentrismo tecnocratico anticristiano e dunque antiumano.

E l’Italia perduta fu ritrovata a Fiume

Chiamateli pazzi, ridicoli, anacronistici. Chiamateli neofascisti, come hanno già fatto le tv e i croati, per prendere le distanze e sentirsi a posto con la coscienza. Ma quei tre ragazzi fermati a Fiume, perché hanno innalzato la bandiera italiana sul Palazzo del Governatore, nel centenario dell’impresa dannunziana di Fiume, a me fanno simpatia, forse invidia. Anzi ammirazione. Ho incerte notizie sull’accaduto, non so nulla di loro, ma ne avessimo di ragazzi pronti a rischiare per una causa persa, e nobile; non per i soldi, non per i selfie, ma per quel pazzo amore che è l’amor patrio, per memoria storica e gloria letteraria. Ne avessimo di ragazzi fuori formato, anzi extra format.

Domenica VI dopo la Pentecoste (Dóminus fortitúdo plebis suae)

Qui trovate l'Ordinario e qui il proprio della Santa Messa. Meditiamo sulla Liturgia del giorno con dom Prospero Guéranger, quasi come una lectio divina e assimilandone anche il valore pedagogico. Lo ripropongo perché dà l'opportunità di approfondire per chi già conosce o di conoscere per chi leggesse solo ora.

Dominica VI post Pentecosten
("Dóminus fortitúdo")

Intróitus
(Ps 27:8-9) - Dóminus fortitúdo plebis suæ, et protéctor salutárium Christi sui est. Salvum fac pópulum tuum, Dómine, et bénedic hereditáti tuæ, et rege eos usque in sæculum.
(Ps.27:1) - Ad te, Dómine, clamábo, Deus meus, ne síleas a me: nequándo táceas a me, et assimilábor descendéntibus in lacum. Glória Patri… V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen.
Dóminus fortitúdo (usque ad Ps.).
Introito
(Sl 27:8-9) - Il Signore è la forza del suo popolo, e presidio salutare per il suo Unto: salva, o Signore, il tuo popolo, e benedici i tuoi figli, e govérnali fino alla fine dei secoli.
Sl 27:1 - O Signore, Te invoco, o mio Dio: non startene muto con me, perché col tuo silenzio io non assomigli a coloro che discendono nella tomba. V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
- Il Signore è la forza del suo popolo...

Il peccato di David.
L'Ufficio della sesta Domenica dopo la Pentecoste si apriva ieri sera con l'esclamazione vibrante d'un profondo pentimento. David, il re-profeta, il vincitore di Golia, vinto a sua volta dall'attrattiva dei sensi e da adultero divenuto omicida, esclamava sotto il peso del suo duplice delitto: "Ti prego, o mio Dio, perdona l'iniquità del tuo servo poiché ho agito come un insensato!" (Antifona dei Vespri).
Il peccato, quali che siano il colpevole e la colpa, è sempre debolezza e follia. L'orgoglio dell'angelo ribelle o dell'uomo decaduto non impedirà mai che la putredine di queste due parole si applichi, come una stigmata umiliante, alla ribellione contro Dio, all'oblio della sua legge, a quell'atto insensato della creatura che, chiamata ad elevarsi nelle serene sfere dove risiede il suo autore, si sottrae e fugge verso il nulla, per ricadere più in basso ancora di quel nulla da cui era uscita. Follia volontaria tuttavia, e debolezza inescusabile, poiché se l'essere creato non possiede nel suo intimo che tenebre e miseria, la somma bontà mette a sua disposizione, mediante la grazia che non manca mai, la forza e la luce di Dio.

sabato 19 luglio 2025

Immagini da Gaza di un vero Pastore

Immagini da Gaza di un vero Pastore

il card. Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, accanto ai suoi fedeli, gravemente colpiti dal raid - frutto di un presunto errore, quanto piuttosto di un vero odio anticristiano - dell'unica parrocchia latina di Gaza.

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Nella Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza
si prega il Rosario col card Pizzaballa

L’Ave Maria sussurrata tra le rovine, sgranata con mani piccole e forti.
Nel cuore martoriato della Striscia di Gaza, non c’è rumore che possa spegnere il silenzio della preghiera.
Accanto ai bambini, ai sacerdoti, alle famiglie provate da mille dolori, la Chiesa si inginocchia e spera.
Il Cardinale, seduto tra i piccoli, non guida: accompagna. Non impone: partecipa.

In quel Rosario, non solo le parole della fede, ma anche le lacrime del mondo.
“Prega per noi, adesso e nell’ora della nostra morte.”
E per chi non ha avuto neanche il tempo di dire “adesso”.
Ma questa presenza non è stata solo spirituale.
Il Cardinale Pizzaballa e il Patriarca ortodosso Teofilos III hanno attraversato una zona normalmente isolata, portando centinaia di tonnellate di aiuti: 500 tonnellate di cibo, medicinali, kit di primo soccorso ed equipaggiamenti medici urgenti, oltre ad aver coordinato l’evacuazione dei feriti verso strutture sanitarie fuori Gaza.
Mentre fuori piovono bombe, questi aiuti sono tonnellate di speranza concreta per il popolo, cristiani e musulmani, che vive tra le macerie.
Tuttavia, non basta.
Nel nome di Dio, tacciano le armi.
Nel nome dell’umanità, si fermi l’odio.
Nel nome della Chiesa, diciamo con chiarezza: nessuna ragione può giustificare l’annientamento dei più deboli. Israele, torna alla giustizia.
Palestina, conserva la speranza.
E noi, coro umile ma insistente, continuiamo a dire: Ave Maria,
per ogni lacrima, ogni bambino senza casa, ogni speranza calpestata.
don Mario Proietti

Il potere di Dio che rende verde

Nella nostra traduzione da Substack.com. All'inizio sono stata presa dall'interesse e dal fascino del testo, che ha il suo valore. Andando avanti mi sono resa conto di un tipo di conservatorismo che richiedeva alcune chiose, alle quali rimando. Precedenti, su Ildegarda di Bingen, a partire da qui

Il potere di Dio che rende verde

Viriditas II: Il Germoglio
"La Parola è vivente, essere, spirito, ogni verde, ogni creatività. Questa Parola si manifesta in ogni creatura." - Sant'Ildegarda di Bingen
Dio come giardiniere
Nella prima parte di questa serie, ho raccontato il mio viaggio dalla desolazione spirituale, attraverso il paganesimo e l'occulto, fino al riposo nel cuore di Cristo. Ho raccontato questa storia per poter testimoniare come sono stato guarito dalla grazia di Dio, che mi ha condotto all'Eucaristia con sapiente pazienza. Ha operato attraverso il mio amore per la bellezza e la terra, e attraverso il mio amore per i rituali e la magia, conducendomi infine all'amore di Cristo, l'Uomo Verde.

Tutto nella mia vita è cambiato in Cristo e nella Sua Sposa. Tutte le strane ricerche della mia esplorazione mi hanno condotto a casa, a una vocazione e a una vita che mi riempiono di gioia e significato. Ogni tana di coniglio che ho seguito mi ha condotto alla stessa grotta delle meraviglie. Ogni sofferenza mi ha condotto alla Croce.

Perché i religiosi della Chiesa dovrebbero tornare alla liturgia tradizionale

Nella nostra traduzione da New Liturgical MovementScrive Peter Kwasniewski: "Una volta ho ricevuto una lettera da un superiore religioso che spiegava che la sua comunità stava tranquillamente integrando la messa tradizionale latina nella sua vita, con diversi membri più giovani che imparavano la messa e iniziavano ad approfondire il breviario. Tutti ne traevano beneficio, ma sentivano di avere molto altro da imparare. Mi ha chiesto consigli e consigli di lettura. Ha anche notato che, mentre alcuni prelati li avevano incoraggiati a imparare il TLM, altri li avevano fortemente scoraggiati, e mi hanno chiesto perché pensassi che ci fosse una divisione così netta tra i prelati. Ecco cosa ho risposto." 

Perché i religiosi della Chiesa
dovrebbero tornare alla liturgia tradizionale


Caro Padre,
grazie per la sua lettera così gentile e incoraggiante.

Le questioni che solleva sono enormi e anche molto delicate. Il problema è che, per dirla con franchezza, quando si inizia ad addentrarsi nella grande tradizione liturgica, non si può fare a meno di notare tutti i modi in cui essa è ovviamente superiore, dal punto di vista dell'offrire degnamente adorazione e lode a Dio, nel coltivare le giuste disposizioni interiori ed esteriori e nell'edificare tutti coloro che vi partecipano. L'antica liturgia si è lentamente sviluppata come un grande inno di gloria al Dio onnipotente, all'umanità del Salvatore e all'opera invisibile dello Spirito Santo. È flessibile, generosa, meditativa, profonda e poetica. (Parlo ora sia della Messa che dell'Ufficio, e in effetti di tutti i riti sacramentali e delle benedizioni).

venerdì 18 luglio 2025

VARIAZIONE dell’orario della Santa Messa di domenica 20 luglio a Bergamo

Qui il calendario del mese.
Carissimi amici in Cristo,
vi comunico che la Santa Messa di domenica 20 luglio (VI domenica dopo Pentecoste) sarà anticipata alle ore 9:00 per evitare la sovrapposizione con la celebrazione parrocchiale.
Un saluto nel Signore.
Comitato Summorum Pontificum di Bergamo

No ad una legge sul suicidio assistito. Votare per una legge ingiusta significa accettare l’ingiustizia

Volentieri pubblico l'articolo che segue, dell'Osservatorio card. Van Thuân, segnalato da prof. Stefano Fontana.
No ad una legge sul suicidio assistito.
Votare per una legge ingiusta significa accettare l’ingiustizia


Il 17 luglio inizia in Senato la discussione del disegno di legge (ddl) sul “suicidio assistito” proposto dalla maggioranza. Molti sostengono che una legge su questo argomento e in presenza di alcune limitazioni possa e debba essere votata anche da un parlamentare cattolico che voglia rifarsi sia ai dettami della sua fede che ai principi della ragione. A questo fine si sostiene, da un lato, che si tratti di un dovere del Parlamento, dopo che la Corte costituzionale ha depenalizzato la fattispecie e ha rimandato al Parlamento il compito di legiferare nella nuova situazione così creatasi. Dall’altro, si pensa che il ddl in questione sia la proposta legislativa più rispettosa dei principi etici e che ponga più paletti agli abusi rispetto ad altre proposte di legge molto più spinte.
Il nostro Osservatorio è contrario a questa visione delle cose e ritiene che tale legge non possa, in retta coscienza, essere votata da un parlamentare cattolico né da nessuno di buona volontà.

Il Cardinale Victor Fernández parla di Fiducia supplicans

Qui l'indice degli articoli sulla Fiducia supplicans.
Il Cardinale Victor Fernández parla di Fiducia supplicans
15 Luglio 2025

Il Cardinale Victor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF), è stato brevemente intervistato da un giornalista del quotidiano romano Il Messaggero mentre lasciava la sala stampa della Santa Sede il 3 luglio 2025. L'intervista è stata riportata dal National Catholic Reporter.

Il 18 dicembre 2023, il DDF ha pubblicato la Dichiarazione Fiducia supplicans, che autorizza la benedizione non rituale delle coppie irregolari: coppie conviventi, coppie divorziate e risposate e coppie omosessuali. Questa pubblicazione ha suscitato grande scalpore, in particolare nell'Africa subsahariana, ma anche in molti altri Paesi.

In Spirito e verità. Costruire la chiesa che il paradiso inizia

Sebbene i documenti sinodali menzionino spesso lo Spirito Santo nei preparativi per la costruzione della chiesa sinodale, il vescovo Strickland sottolinea che la chiesa sinodale ha scambiato lo Spirito Santo per strategie, è passata dal sacro discernimento alla metodologia mondana, e che ascolta invece le opinioni delle persone di ascoltare lo Spirito Santo. Il vescovo Strickland spiega cosa significa veramente costruire la chiesa che il paradiso inizia, e cosa serve per ascoltare, camminare e vivere nello Spirito Santo, non solo come persona, ma anche come popolo di Dio. Di seguito il suo messaggio. Qui l'indice dei precedenti.

In Spirito e verità.
Costruire la chiesa che il paradiso inizia

"Dio è spirito: e quelli che lo adorano, devono adorarlo in spirito e in verità"
(Giovanni 4:24).
Per chi di voi, avendo la mente di costruire una torre, non si siede prima e calcola le cariche necessarie, se ha i mezzi per finirla? ” (Luca 14:28).
Cari fratelli e sorelle in Cristo, 
Oggi iniziamo con due versi che, a prima vista, sembrano parlare di cose molto diverse: uno di adorazione, l’altro di azione. Eppure entrambi dirigono il nostro sguardo verso il cielo. Uno ci chiama a pregare giustamente. L'altro ci chiama a costruire saggiamente. Ma entrambi ci chiamano a farlo con spirito e verità.
Il primo ci ricorda che il culto deve essere autentico – privo di prestazioni, sentimentalismo o superficialità. Deve essere spirituale e fondato nella verità. Il secondo ci ricorda che qualsiasi sforzo – che sia una vocazione, una famiglia, una missione o una vita – deve essere affrontato con sobrio discernimento, costi contati e disponibilità a completare ciò che Dio ha iniziato.
Sia nell'adorazione che nell'azione, bisogna usare gli strumenti del Paradiso. Non furbizia. Non manipolazione. Non ambizione umana. In spirito e verità. Adorare in spirito significa abbandonare le apparenze. Costruire nello spirito significa rinunciare alla fiducia in se stessi. E in entrambi i casi, la misura del nostro valore non è in ciò che gli altri vedono, ma in ciò che siamo davanti a Dio.

Lettera da Genova / “Così io, sacerdote, assisto all’autodissoluzione della Chiesa”

Così scrive a Duc in altum un sacerdote della diocesi di Genova. Un grido di dolore per una situazione che, afferma, è ormai diventata insostenibile. Una testimonianza che, purtroppo, trova riscontro anche in altre situazioni.
Lettera da Genova / “Così io, sacerdote,
assisto all’autodissoluzione della Chiesa”


Sono sacerdote della diocesi di Genova e poiché “Duc in altum” già altre volte ha mostrato attenzione per la nostra situazione mi sento incoraggiato a condividere con lei e i suoi lettori alcune considerazioni.
Da anni stiamo assistendo a un vero e proprio smantellamento della diocesi, in modo particolare dal luglio di cinque anni fa, con la nomina a vescovo di padre Marco Tasca, già superiore generale dell’ordine dei Frati minori conventuali.
Ovviamente la diocesi già risentiva di una crisi generale, presente in tutta la Chiesa universale, ma da allora ha imboccato la strada del vero e proprio auto-dissolvimento, con la trasformazione di tutte le strutture diocesane.

giovedì 17 luglio 2025

Gaza, colpita la chiesa della Sacra Famiglia. Meloni: “Inaccettabile”

Leggevamo qui la Dichiarazione dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme. Qui l'indice degli articoli sulla questione mediorientale.

Medio Oriente, le news. Gaza, colpita la chiesa
della Sacra Famiglia. Meloni: “Inaccettabile”


Colpita la parrocchia della sacra Famiglia a Gaza city. Due persone sono morte e sei sono rimaste ferite, di cui due in modo grave, lievemente ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che si trova ora in ospedale”. A riferirlo è il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei latini di Gerusalemme. Mentre l’agenzia l’agenzia di stampa Wafa intanto fa sapere che dall’alba ci sono già decine di morti per i raid israeliani.
In Siria, intanto, 350 persone sono state uccise dal fine settimana scorso negli scontri nella provincia di Sweida, nel sud della Siria, secondo un nuovo bilancio annunciato giovedì dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo questa organizzazione, un totale di 79 combattenti drusi, 55 civili, 189 membri dell'esercito o delle forze di sicurezza e 18 combattenti beduini sono stati uccisi. A questi si aggiungono 15 soldati e membri delle forze dell'ordine che hanno perso la vita in attacchi aerei israeliani. L’esercito intanto si sta ritirando dalla città. Fonte

La parrocchia accoglie circa cinquecento sfollati cristiani. Di lato la sua immagine dopo l'attacco. Padre Romanelli, di origine argentina, era in contatto quotidiano con Papa Francesco, aggiornandolo sulle condizioni della comunità cristiana e degli altri rifugiati presenti nella parrocchia. Il Vaticano, secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa, ha fatto sapere che Papa Leone XIV è stato informato dell'attacco.
Il fotografo Abdalaziz Khalil ha pubblicato sui social media un video in cui si vedono i feriti dopo l'attacco, tra cui padre Romanelli con una fascia attorno alla gamba.

Dichiarazione dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme durante la visita di solidarietà a Taybeh

Precedente qui. Qui l'indice degli articoli sulla situazione mediorientale.
Dichiarazione dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme
durante la visita di solidarietà a Taybeh


Noi, il Consiglio dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, siamo oggi a Taybeh in solidarietà con la comunità locale a seguito di una tendenza crescente di attacchi sistematici e mirati contro di loro e la loro presenza. Chiediamo le preghiere, l’attenzione e l’azione del mondo, in particolare quella dei cristiani a livello globale.

Lunedì 7 luglio 2025, radicali israeliani provenienti dagli insediamenti vicini hanno appiccato intenzionalmente il fuoco vicino al cimitero della città e alla Chiesa di San Giorgio, risalente al V secolo. Taybeh è l’ultima città completamente cristiana rimasta in Cisgiordania. Queste azioni sono una minaccia diretta e intenzionale, innanzitutto per la nostra comunità locale, ma anche per l’eredità storica e religiosa dei nostri antenati e dei luoghi santi. Di fronte a tali minacce, il più grande atto di coraggio è continuare a chiamare questo posto la propria casa. Siamo al vostro fianco, sosteniamo la vostra resilienza e vi assicuriamo le nostre preghiere.

Il declino del cattolicesimo liberale

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing una interessante panoramica sui cambiamenti generazionali riscontrati nella Chiesa. Certo conservatorismo non è Tradizione; ma è un segnale che dovrebbe attirare l'attenzione e l'azione di chi di dovere...

Il declino del cattolicesimo liberale

Quando fui ordinato sacerdote nel 1985, il mio primo parroco stava per compiere 50 anni; apparteneva alla classe di ordinazione del 1962. Si considerava, e anche gli altri lo consideravano, un sacerdote del "Vaticano II". C'erano moltissimi incontri, molto "co-ministero" con le religiose e, nelle discussioni, frequenti riferimenti agli emarginati e alle minoranze di vario tipo. Ma non ricordo che abbiamo celebrato una sola Ora Santa in presenza del Santissimo Sacramento durante il mio incarico quinquennale lì, né ricordo di aver sentito una parola contro la coabitazione nel programma parrocchiale Pre-Cana. Inoltre, non ricordo alcun avviso nel bollettino settimanale che annunciasse seminari sul tema della pianificazione familiare naturale.

La grandezza della metafora nel Vangelo di Cristo

Nella nostra traduzione da Substack.com Gli esempi e le metafore destinate a lettori anglofoni non sminuiscono il fascino e l'interesse del discorso oggettivo che alimenta la nostra riflessione. Amo l'Autore proprio per questo. Il linguaggio e il nostro esprimerlo ci forma, ci trasforma e forgia la realtà che viviamo. Ed è la prova per quanto ci riguarda, di quanto ci rende non manipolabili — aiutando anche altri a non esserlo — dal nichilismo e dal progressivo imbarbarimento che siamo costretti a subìre in questa temperie oscura.

La grandezza della metafora nel Vangelo di Cristo
“Guardatevi dal lievito dei farisei.”
“……la nostra tradizione positivista, adoratrice dei 'fatti' e indifferente alle leggi…” —Gérard Genette, professore e teorico letterario (m. 2018)
Domenica ho detto che la cultura cristiana non può prosperare senza metafore [qui]. Potrei fare un'affermazione ancora più forte. Potrei dire che se consideriamo la vita umana come un fenomeno eterno piuttosto che terreno, il pensiero e l'espressione metaforica sono superiori – ovvero più alti in dignità e importanza – alle modalità "fattuali" o "scientifiche" che la modernità coltiva e insegna così diligentemente ai bambini. Potrei spingermi ancora oltre e dire che la società moderna è pericolosamente confusa su cosa la mente umana dovrebbe essere e fare: cose come la metafora vengono sepolte da qualche parte nelle lezioni di "inglese", mentre la gente dà per scontato che i diplomati delle scuole superiori siano ben istruiti se sanno applicare la formula quadratica, bilanciare equazioni chimiche e nominare gli organuli di una cellula eucariotica.

mercoledì 16 luglio 2025

16 luglio 2025. Festa e Devozione alla Beata Vergine del Carmelo

Oggi, nella ricorrenza della festa della Beata Vergine del Carmelo, riprendo precedenti sempre attuali. Chiediamo la sua materna intercessione per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero, attraversato da tanto degrado spirituale e morale e da minacce di una guerra più allargata. Anche chi non ha ricevuto lo scapolare può consacrarsi alla Vergine e prenderla definitivamente in sua (Gv 19, 27). 
Il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell'Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall'inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Vedi anche Il perdono del Carmelo [qui]

«Flos Carmeli, Vitis florigera, Splendor Coeli, Virgo puerpera singularis.
Mater mitis, sed viri nescia, Carmelitis esto propitia, Stella Maris.
Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me Tibi servulum patiaris.
Inter spinas quae crescis Lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!
Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium Scapularis.
Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.
Mater dulcis, Carmeli Domina, plebem Tuam reple laetitia qua bearis.
Paradisi Clavis et Ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen
» (San Simone Stock)
Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei vergine e madre.
Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare.
Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre.
Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto.
Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare.
Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione.
Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori.
O chiave e porta del Paradiso, fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata. Amen.

Che cosa significa - che cosa comporta
La devozione a Maria nel Carmelo - legata alla storia e ai valori spirituale dell'Ordine dei "frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" (Carmelitani) - è espressa mediante lo "Scapolare del Carmine" - o "abitino" (indicato anche con altri nomi secondo i diversi luoghi) - ed è una delle devozioni più amate tra il popolo di Dio. 

La grande diffusione sembra doversi ricondurre alla tradizione di una visione della Madonna, documentata almeno alla fine del secolo XIV. È una devozione antica, che, tuttavia, conserva tutta la sua validità, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici. 

Lo Scapolare del Carmine
La decisione di consacrarsi a Maria deriva da una scelta della volontà, mossa dalla fede e dall'amore. È quindi un atto intimo, personale, che impegna le facoltà dell'anima. Può tuttavia manifestarsi esternamente per mezzo di un rito o di segni, che cadono sotto l'esperienza dei sensi e possono essere percepiti dagli altri.

Colligite Fragmenta: V Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente (qui).

Colligite Fragmenta:
V Domenica dopo Pentecoste


La quinta domenica dopo Pentecoste, secondo il calendario della Messa latina tradizionale, ci spinge a esaminare le disposizioni più intime del cuore cristiano e le altezze a cui il Signore chiama chi lo segue. Non è una domenica che co offra eventi spettacolari. Non c'è il miracolo dei pesci che rompono le reti, né una parabola sulla pecorella smarrita, né una chiamata degli Apostoli. Piuttosto, ci viene detto di purificarci dai veleni interiori dell'ira, del disprezzo e della vendetta. Siamo esortati a essere umili e ad avere un cuore tenero anche di fronte alla persecuzione.