Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 26 ottobre 2015

Cardinale Burke: La 'Relatio finalis' manca di chiarezza sulla indissolubilità del matrimonio

Su NCRegister la reazione del Cardinale Raymond Leo Burke.

La 'Relatio finalis' manca di chiarezza
sulla indissolubilità del matrimonio

Il cardinale Raymond Burke, cardinalis patronus dei Cavalieri di Malta ed ex prefetto della Segnatura Apostolica, ha condiviso con il New Catholic Register la sua reazione iniziale alla Relazione finale del Sinodo sulla Famiglia.

Egli si concentra sui punti 84-86 sul divorzio e sul nuovo matrimonio, affermando che questa sezione è di «preoccupazione immediata a causa della sua mancanza di chiarezza su una questione fondamentale della fede: l'indissolubilità del vincolo matrimoniale, che sia la ragione che la fede, insegnano a tutti gli uomini». Egli dice anche che il modo in cui viene utilizzata la citazione di  Familiaris consortio è «ingannevole».
Di seguito il commento del cardinale.
* * *

L'intero documento richiede un attento studio, al fine di capire esattamente quali consigli si stanno offrendo al Romano Pontefice, in accordo con la natura del Sinodo dei Vescovi, «nella salvaguardia e nell’incremento della fede e dei costumi, nell’osservanza e nel consolidamento della disciplina ecclesiastica» (can 342).

La sezione intitolata «Discernimento e integrazione» (paragrafi 84-86), tuttavia, è immediatamente fonte di preoccupazione, per la sua mancanza di chiarezza su una questione fondamentale della fede: l'indissolubilità del vincolo matrimoniale, che sia la ragione che la fede insegnano a tutti gli uomini.

In primo luogo, integrazione, è un termine mondano teologicamente ambiguo. Non vedo come possa essere «la chiave di accompagnamento pastorale di coloro che vivono unioni matrimoniali irregolari». La chiave interpretativa della loro cura pastorale deve essere la comunione fondata sulla verità del matrimonio in Cristo, che deve essere onorato e praticato, anche se una delle parti del matrimonio è stata abbandonata a causa del peccato dell'altra parte. La grazia del sacramento del santo matrimonio rafforza il coniuge abbandonato a vivere con fedeltà il vincolo matrimoniale, continuando a cercare la salvezza del partner che ha abbandonato l'unione matrimoniale. Ho conosciuto, fin dalla mia infanzia, e continuo a incontrare cattolici fedeli i cui matrimoni, in qualche modo, sono stati rotti, ma che, credendo nella grazia del Sacramento, continuano a vivere nella fedeltà al loro matrimonio. Essi guardano alla Chiesa per questo accompagnamento che li aiuta a rimanere fedeli alla verità di Cristo nella loro vita.

In secondo luogo, la citazione del no. 84 di Familiaris consortio è fuorviante. All'epoca del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia del 1980, come in tutta la storia della Chiesa, c'è sempre stata la pressione di ammettere il divorzio a causa delle situazioni dolorose di unioni irregolari, cioè coloro le cui vite non sono secondo la verità di Cristo sul matrimonio, come Egli chiaramente l'ha annunciata nei Vangeli (Mt 19, 3-12; Mc 10, 2-12). Mentre, nel n. 84, Papa San Giovanni Paolo II riconosce le diverse situazioni di coloro che vivono in una unione irregolare ed esorta i pastori e l'intera comunità ad aiutarli come veri fratelli e sorelle in Cristo in forza del Battesimo, e conclude: «La Chiesa, tuttavia, ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati». Lui ricorda poi la ragione della prassi: «dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa, significata e attuata dall'Eucaristia». Egli nota giustamente che una prassi diversa indurrebbe i fedeli «in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull'indissolubilità del matrimonio».

In terzo luogo, la citazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1735) per quanto riguarda l'imputabilità deve essere interpretata nei termini della libertà «che rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari» (CCC, n. 1734). L'esclusione dai Sacramenti di coloro che vivono unioni matrimoniali irregolari non costituisce un giudizio circa la loro responsabilità per la rottura del vincolo matrimoniale a cui sono legati. È piuttosto il riconoscimento oggettivo del legame. La dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi del 24 GIUGNO 2000, anch'essa citata, è in completo accordo con l'insegnamento costante e la prassi della Chiesa in materia, citando il no. 84 di Familiaris Consortio. Quella dichiarazione chiarisce anche la finalità della conversazione con un prete in foro interno, e cioè nelle parole di Papa san Giovanni Paolo II, «una forma di vita non più in contraddizione con l'indissolubilità del matrimonio» (Familiaris Consortio, n. 84). La disciplina della Chiesa già offre assistenza pastorale per coloro che vivono unioni irregolari che per seri motivi - quali, ad esempio, l'educazione dei figli - non possono soddisfare l'obbligo della separazione, «assumono l'impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi» in fedeltà alla verità di Cristo (Familiaris Consortio, n. 84).
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

49 commenti:

tralcio ha detto...

Finalmente! Grazie a Dio, un principe della Chiesa che non parla come parlerebbero i principi del mondo.

E' vero che il documento finale "non dice" cose contrarie alla dottrina...
E' vero che l'analisi dei voti rivela schieramenti ben diversi da quelli a mezzo stampa...
E' vero che Kasper e soci hanno incassato molto meno di quanto abbiano investito...
E' vero che alla fine si è tornati a citare l'immarcescibile Familiaris Consortio ...

Tuttavia

E' anche vero che il biennio 2014-2015 ci ha consegnato uno stillicidio di dichiarazioni ed intenti ereticheggianti e un distillato di proposte dall'odor sulfureo...
E' anche vero che i mass media, almeno qui da noi, parlano di certi risultati...
E' anche vero che paiono passare "dati di fatto" tendenti alla deregulation e al confuso...
Ed ecco finalmente un concetto chiaro, alla mia portata, non in ecclesialese e nemmeno in politichese, schietto e non attribuibile ad "abili mosse che hanno spiazzato" etc etc:

Perciò è davvero ossigeno puro per una Chiesa asfittica chi sappia affermare che:

La sezione intitolata «Discernimento e integrazione» (paragrafi 84-86) è immediatamente fonte di preoccupazione, per la sua mancanza di chiarezza su una questione fondamentale della fede: l'indissolubilità del vincolo matrimoniale, che sia la ragione che la fede insegnano a tutti gli uomini.

In primo luogo, integrazione, è un termine mondano teologicamente ambiguo... La chiave interpretativa della loro cura pastorale deve essere la comunione fondata sulla verità del matrimonio in Cristo... Essi (i "feriti") guardano alla Chiesa per questo accompagnamento che li aiuta a rimanere fedeli alla verità di Cristo nella loro vita.

In secondo luogo, la citazione del no. 84 di Familiaris consortio è fuorviante. Mentre, nel n. 84, Papa San Giovanni Paolo II conclude: «La Chiesa, tuttavia, ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati»... Egli nota giustamente che una prassi diversa indurrebbe i fedeli «in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull'indissolubilità del matrimonio».

In terzo luogo, la citazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1735) per quanto riguarda l'imputabilità deve essere interpretata nei termini della libertà «che rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari» (CCC, n. 1734). L'esclusione dai Sacramenti di coloro che vivono unioni matrimoniali irregolari non costituisce un giudizio circa la loro responsabilità per la rottura del vincolo matrimoniale a cui sono legati. È piuttosto il riconoscimento oggettivo del legame... la finalità della conversazione con un prete in foro interno, e cioè nelle parole di Papa san Giovanni Paolo II, «una forma di vita non più in contraddizione con l'indissolubilità del matrimonio» (Familiaris Consortio, n. 84)...

Grazie anche a Mic e a questo blog per la traduzione.


Paolo Pasqualucci ha detto...


Mi sembra che il card. Burke abbia messo in maniera inequivocabile i puntini sugli i.
La sua critica taglia la testa al toro. La "mancanza di chiarezza" circa l'indissolubilita'
del matrimonio e' stata messa apposta, negli articoli 84-86, per consentire al prete che lo
voglia di dare la Comunione ai divorziati risposati, dopo opportuno "percorso", "momenti di pentimento" etc., paccottiglia tipica del linguaggio neomodernista. Dicono le cronache che molti o pochi preti gia' la amministrino questa Comunione, in spregio alla vera dottrina della Chiesa. Ebbene, il documento sinodale conferisce loro una pezza d'appoggio "pastorale", un retroterra "ideologico" che permette di giustificare la scorretta prassi di questi preti, legittimandola. La "pastorale" della misericordia aggira dunque di nuovo il dogma senza ovviamente negarlo formalmente. Come gia' avvenuto con il motu proprio Mitis Iudex.

Luisa ha detto...

Ringrazio mic per la rapidissima traduzione.

Luisa ha detto...

Segnalo un articolo di R. De Mattei:

Il Sinodo fallito: tutti sconfitti, a cominciare dalla morale cattolica

http://www.corrispondenzaromana.it/il-sinodo-fallito-tutti-sconfitti-a-cominciare-dalla-morale-cattolica/

Sembra dunque che la prima versione della relazione finale(approvata da Bergoglio) si sia trovata davanti ad un rifiuto e che in fretta e furia dal circolo tedesco è arrivata la "soluzione"...

Nicola L. ha detto...

Il cardinale ha ragione nel definire carente di chiarezza la relazione finale. Ma tale circiterismo, come direbbe Amerio, voluto o solo frutto di compromesso che sia, è chiaro nella sua poca chiarezza: l'integrazione significa anche ammettere alla comunione (se no che integrazione sarebbe?). Caso per caso. Cioè praticamente sempre. E tutto ciò senza che la relazione abbia mai toccato l'argomento! Siamo di fronte ad capolavoro modernistico. Ecco perché tutti i modernistii sono più o meno entusiasti.Il cardinale non lo dice per ragioni che ben si capiscono, ma siamo di fronte ad una recrudescenza del modernismo che viene coccolato anziché condannato e bandito....Deus adiuvet.

Anonimo ha detto...

Stamani, La Repubblica, svela ingenuamente il ruolo che sarebbe stato svolto, al Sinodo, da papa Benedetto XVI.
Un pranzo del cardinale Schoenborn dal papa emerito avrebbe fatto saltar fuori la soluzione del punto 85 che spazza via il tema della comunione ai divorziati risposati.
Questa soluzione è stata poi votata dalla schiacciante maggioranza del Sinodo che è ratzingeriana.
L'articolo di Marco Tosatti spiega - numeri alla mano - le dimensioni enormi della maggioranza che ha vinto al Sinodo, facendo sparire dalla "Relatio" tutte e tre le rivoluzioni (su comunione ai divorziati risposati, accantonamento dell'Humanae vitae e aperture alle coppie gay).

"Poi vi è la chiusura sul tema gay, che è quasi da Concilio Ecumenico e resterà nella storia della Chiesa. È il vero evento che, silenzioso come una grande stella che esplode lontano di giorno, ma della quale poi ci si accorge nella notte, conferma che la Chiesa è il segno di contraddizione di sempre e che nella tempesta mantiene il suo corso”.

http://www.lastampa.it/2015/10/26/blogs/san-pietro-e-dintorni/sinodo-voti-rovesciati-L6cxoxHBhpF5tJFHxPxsEJ/pagina.html

Anonimo ha detto...

Comunque quelle del Sinodo sono tutte chiacchere. Meglio non farle queste assemblee: portano solo tensioni e compromessi. Che vanno bene, talvolta, in politica, ma non in dottrina. La decisione spetta al Papa. Il contributo dei padri sinodali è quel documento, alquanto poco chiaro sul punto cruciale in discussione. Ma se tutti i padri sinodali avessero detto paradossalmente sì alla comunione per tutti i divorziati risposati, il Papa-ammesso che Bergoglio lo sia- dovrebbe dire no. Se non sbaglio Paolo VI ribaltò un giudizio sulla pillola contraccettiva. Quindi questa relatio finalis ci serva in primis per valutare i nostri vescovi e prelati: in maggioranza poco seri e in forti minoranza ultra modernisti (ho tenuto conto del fatto che la composizione dei padri sinodali è parzialmente rappresentativa, in quanto modificata da persone di diretta nomina pontificia.

Cesare Baronio ha detto...

A me pare che qui ci stiamo chiedendo se Nostro Signore sia stato tradito con 25 denari, visto che il Sinedrio non ne ha accordati 30 a Giuda. Il tradimento della dottrina è lampante, e giustamente Sua Eminenza lo denuncia. L'Iscariota ha avuto meno di quanto si aspettava, e Caifa ha risparmiato qualcosa, ma entrambi rimangono colpevoli, visto che il risultato è il medesimo.

Anonimo ha detto...

Sempre grandissimo Burke. Il grande assente al sinodo (l'altro è il Papa, e fino all'ultimo ho avuto l'ingenuità cretina di sperare che il vdR lo invitasse almeno l'ultimo giorno per un discorso... ma sono io che sono autenticamente pirla, proprio non so rassegnarmi all'evidenza, non ce la faccio, mi dilania).
Utile, nei confronti verbali cui saremo inevitabilmente chiamati nei prossimi giorni (e ben più a lungo), questo articolo, che fa un buon punto equilibrato della situazione:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lo-spirito-soffia-dove-vogliono-i-vaticanisti-14219.htm
humilitas

Luisa ha detto...

Strumentalizzare Benedetto XVI per avallare la soluzione uscita come per magia dal cappello del Sinodo è deplorevole e vergognoso ma non mi stupisce.

È comunque abbastanza triste assistere alla patetica soddisfazione dei cosidetti conservatori o "rigoristi", che lo facciano per dichiarare che Bergoglio ha fallito e che loro hanno vinto la loro battaglia o per esultare perchè secondo loro la dottrina è salva e che mai come in quel testo si è parlato della Humanae Vitae, entrambi sono solo egocentrati sui loro "interessi" o opinioni, se non lo fossero vedrebbero che se la parola Comunione è stata fatta sparire dal testo è presente e aleggia in modo implicito.

Basterebbe che costoro leggessero le dichiarazioni di alcuni vescovi usciti dal Sinodo per rendersene conto e accettare la realtà di un compromesso che è stato solo una mossa per ottenere quella maggioranza, una mossa fatta all`ultimo momento visto che, come lo scrive de Mattei, la prima versione si è urtata ad un rifiuto.
Ieri è stato il turno del presidente delegato del Sinodo, il card. Assis, a dire che quel"cammino di dicernimento" può portare alla Comunione di caso in caso
Lo dichiara Paglia che stima che è nescessario un aggiornamwnto pastorale.

Un compromesso permette di dire che non ci sono nè vincitori nè perdenti, che l`Eucaristia, cuore della vita della Chiesa, sia stato oggetto di un "marchandage", che sia stata messa ai voti, dovrebbe solo riempire di vergogna chi lo ha permesso.

guidotorinese ha detto...

La maggioranza dei vescovi è ancora ratzingeriana, per ora, ma poi?
Leggo su La Stampa di oggi che a Bologna e Palermo sono in arrivo presuli progressisti, preti "di strada".
Ora c'è sì bisogno di chi pensa agli ultimi, ma un pastore deve essere tale su tutti i fronti, avere a cuore la retta dottrina e la liturgia, etc.
Poi mi vedo già l'implicito confronto con i predecessori: finalmente stare con gli ultimi, non arroccarsi, non vivere nella torre d'avorio, essere per la gente.

Anonimo ha detto...

"Poi vi è la chiusura sul tema gay, che è quasi da Concilio Ecumenico e resterà nella storia della Chiesa ...".
Beh, immaginare soltanto che la Chiesa possa mutare il giudizio sulle nozze tra omosessuali è davvero troppo. Se accadesse, sarebbe la fine del cattolicesimo. Ciò non toglie che questo tipo di riconoscimento coinvolgerà sempre più paesi.
Per il resto si legge un pò ovunque che nulla è mutato, ma se leggessimo l'artico su "Vatican Insider" a firma di Galeazzi e Poletto dal titolo assai significativo: "Francesco ci porta fuori dalle catacombe", le cose appaiono sotto una luce diversa.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-44246/
MC

Angheran70 ha detto...

Il Sinodo di per sè non conta nulla , inutile sfasciarsi la testa sulle interpretazioni. La relazione finale non poteva produrre niente di diverso viste le divergenze presenti. Ciò che conta sono gli atti del magistero che il papa può emanare (con la scusa del sinodo). Per questo credo che l'invito alla preghiera fatto dal Card. Sarah a conclusione dell'assemblea sia più pressante ora che prima.

Anonimo ha detto...

Lo Spirito soffia dove vogliono i vaticanisti

D'accordo: il Sinodo non ne parla. Ma ne parla Pippo Baudo. E non è detto che la cosa contribuisca alla serenità generale. Eucaristia, questa sconosciuta nella Relatio dei Padri Sinodali, che non l'hanno citata nemmeno una volta, a proposito di divorziati risposati. C'è chi dice che sia una vittoria dei reazionari, chi invece dei progressisti. Che categorie stantie, vintage, siamo andati a ripescare!

L'abbiamo capito: i punti 84 e 85 sui divorziati risposati sono frutto di un compromesso. Che ora potrà essere usato come un canovaccio all'interno del quale scorgervi, ognuno, una sua istanza.Pippo Baudo ci fa sapere che «ora chiederò di fare la comunione». Da che cosa deriva questo convincimento? Dai titoli dei giornali, non certo dalla Relazione, che non glielo permette, né dall'esortazione post sinodale di papa Francesco, che ancora non c'è. Ne si sa se ci sarà. Intanto però il terreno si tiene, diciamo, innaffiato. La grande stampa italiana si è attrezzata a tradurre quel «decideremo caso per caso» che è uscito a poche ore dalla pubblicazione delle relatio.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lo-spirito-soffia-dove-vogliono-i-vaticanisti-14219.htm

Josh ha detto...

e poi, sempre dal vdr

“al di là delle questioni dogmatiche ben definite dal Magistero della Chiesa – abbiamo visto anche che quanto sembra normale per un vescovo di un continente, può risultare strano, quasi come uno scandalo, per il vescovo di un altro continente; ciò che viene considerato violazione di un diritto in una società, può essere precetto ovvio e intangibile in un’altra; ciò che per alcuni è libertà di coscienza, per altri può essere solo confusione. In realtà, le culture sono molto diverse tra loro e ogni principio generale ha bisogno di essere inculturato, se vuole essere osservato e applicato”.

è stato sbagliato anche dire "al di là delle questioni dogmatiche", perchè i cardinali contro cardinali sono divisi di fatto proprio a partire da questioni dogmatiche e di retta fede, non solo di..."pastorale" e per culture di luoghi differenti. L'esser favorevoli alle coppie sodomitiche in Germania non fa parte della cultura tradizionale e locale tedesca, ma dell'infedeltà e apostasia scismatica del clero secolarizzato tedesco, perchè quel tipo di pratica dalla S. Scrittura da sempre e dal catechismo è condannata per tutto l'orbe cattolico; quindi l'opposizione strenua dei vesovi africani alle pratiche omosex non viene dall'africanità, o da culture locali (come vorrebbe far credere l'eresiarca kasper) ma dall'osservanza e dalla fedeltà a CRisto.

"quanto sembra normale per un vescovo di un continente, può risultare strano, quasi come uno scandalo, per il vescovo di un altro continente" non dipende affatto dalla sua cultura, dall' "inculturazione", ma dalla poca fede di certuni.
Chi crede nella Rivelazione di Cristo, sa bene che la propria cultura, usi e costumi pregressi sono in parte preservati ma solo se non si oppongono a Gesù Cristo: esempio plateale: una tribù cannibale che si converte, smetterà di essere cannibale.
Qui invece si vuole dire che il cristianesimo non rappresenta una cesura netta con il "mondo di prima" in cui era immerso il peccatore, ma si risolverebbe solo in una "inculturazione", avverrebbe cioè un mischione tra la cultura preconversione, e il cristianesimo. Questo è profondamente errato, e in fondo nega che con la conversione, con la santificazione, si diventa una nuova creatura, in cui tutto il vecchio è passato (da qualunque luogo e cultura si provenga).
Non si tratta solo di pastorale latitudinaria in queste righe, anche di dogmatica latitudinaria, e peggio di riduzione del cristianesimo a un mero "influsso" culturale che non redime, privo di soprannaturale, di aspetti metafisici e ontologici. Inutile, ipocrita, intollerabile far finta anche di invocare lo Spirito Santo all'inizio dei "lavori" sinodali, o presentarlo come "vento" (nella sua ipostasi più innocua, naturalmente) per poi negarne l'opera infuocata nella conversione radicale nel cuore della persona.

Josh ha detto...

_Fase 1 del tema "inculturazione":
l'errore che soggiace al tema dell'inculturazione letto a quel modo ha almeno 2 precedenti. Da tempo si recepiscono usanze pagane, modificandole solo in superficie, ma incorporandole immutate nel cattolicesimo di altre latitudini: ne sono esempio i segni di Shiva su un pontefice, Assisi...santeria e voodoo in America Latina....

Ma anche da prima si parla di concezioni e pratiche pagane come di "religiosità popolare" (anche se non cattolica) e "trampolini di lancio verso il Vangelo", ma si tratta di non completa conversione, di una sorta di Cristo-paganesimo.

1659, Congregazione per la Propagazione della Fede, lettera alle comunità cattoliche dell'Asia sudorientale:
"Non si usi mai nessuna forza, nè si impieghino mezzi di persuasione per indurre quei popoli a cambiare i loro riti, le loro usanze, e i loro modi di vivere, a meno che questi non siano chiaramente contrari alla religione e al comportamento civile. Cosa potrebbe essere più assurdo che cercare di trapiantare usanze straniere in Cina, Francia, Spagna, Italia o qualunque altro paese europeo?
(n.d.r.: fin qui ci siamo, ma attenzione)
Non sono queste che dovete introdurre, ma la fede, che non rigetta nè annulla le cerimonie e le usanze di qualsiasi popolo, quando non siano intrinsecamente malvagie, ma che vuole difendere e consolidare in ogni modo"
(tratto da M. Marcocchi, "L'istruzione della Propaganda Fidei ai Vicari Apostolici dell'Asia Orientale (1659)" In "Colonialismo, Cristinsimo e Culture Extraeuropee", Mi, 1981)

il discrimine qui si fa sottile, perchè è vero solo fino a un certo punto che "la fede, che non rigetta nè annulla le cerimonie e le usanze di qualsiasi popolo, quando non siano intrinsecamente malvagie, ma che vuole difendere e consolidare in ogni modo". Sì sì o no, no, o siamo di Cristo o siamo di altro. Ma purtroppo le cose proseguono.

Josh ha detto...

Fase 2
L'opinione moderna del cattolicesimo riguardo alle altre religioni, comprese le tribali, animistiche, le forme ancestrali di culto, insieme a giudaismo, buddismo, islam e induismo, è formulata nel VAt. II in Nostra Aetate 2(e questa parte di dichiarazione è anche simile in assonanze con lo stralcio riportato sopra):
"La Chiesa Cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo (!!!???) in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini...."
Anche altre religioni nemiche di Cristo ora rifletterebbro "raggi di Verità"(Cristo), nulla si rigetta di quanto in esse sia santo e vero(!). Dov'è andato il principio di non contraddizione? Come si legge anche in Ad Gentes 2 ora si dice che anche altre religioni possono fornire una preparazione per l'entrata nella Chiesa. Queste affermazioni ardite gettano più di un'ombra anche su ciò che s'intenda per "inculturazione" davvero, quando ciò di cui ci sarebbe bisogno è Conversione, netta.
Si trascorre così dalla dilatazione impropria dell'idea che basti "un implicito desiderio" di fede sufficiente a ottenere salvezza, mentre tuttavia permane la necessità di proclamare il Vangelo; all'idea della "gradualità" e dei semi del Verbo dilatata a dismisura; allo storicismo che fa vedere nella populorum progressio anche quel che non c'è...

Invece l'applicazione di queste linee ha permesso una sorta di sincretismo con errori pagani o semplicemente mundani, e con molto che santo non è.
Deriva da una sottovalutazione della peccaminosità dell'uomo naturale e dell'attività delle potenze del male, che certo "ottimismo" a priori e la desistenza dal vero insegnamento non permettono più di individuare e curare.
La questione dell'inculturazione non può trasformarsi in sconti sul Vangelo.

Angelo ha detto...

Vorrei chiedere alla cara Maria Guarini di non passare per la moderazione. Credo di averne l'autorità: ho fatto per la seconda volta gli Esercizi Spirituali a Albano Laziale. Grazie.

Marco P. ha detto...

Tutto il documento è pervaso dallo spirito vaticansecondista: linguaggio ambiguo e non definitorio, parole vuote che possono essere riempite con qualsiasi significato, nessuna condanna dell’errore, assenza del termine “peccato”,
antropolatria (una “chicca” veramente illuminante in questo senso al n. 77: …La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cf. Es 3,5)…. Quindi l’altro è sacro, è divino, è dio egli stesso e per questo non si può giudicare, chi può giudicare dio?), ecumenismo (i vari paragrafi riguardanti i matriomi misti, sono una mistura veramente irricevibile e nauseante in questo senso),
libertà religiosa (parte finale del n. 73)

Certamente sulla base di questa relazione qualsiasi persona che vive in una situazione disordinata, come quella che può essere una convivenza o una unione adultera extra-matrimoniale, ha ogni ragione per sentirsi giustificata nell’andare dal prete di turno a chiedere di poter essere comunicato, perché se è vero che, in ossequio al più pagano mercanteggiamento ed accordismo questo non è esplicitamente detto ed approvato come possibile, neppure è dichiaratemente vietato né anatemizzato come impossibile in quanto contro il S. Vangelo; ora si impongono due considerazioni, la prima riguarda come Gesù sferzò ripieno di zelo e di Carità i mercanti nel tempio che osavano abbassare il rapporto tra l’uomo e Dio ad una questione di do ut des, ad un mercanteggiamento; la seconda riguarda il rapporto che deve esserci con l'errore: come dice Papa Felice III error cui non resistitur approbatur et veritas quae minime defensatur opprimitur. Ecco, mi pare che qui ci sia proprio tutto: il mercanteggiamento, il non resisterere all'errore, la Verità che non viene punto difesa o viene difesa solo di facciata, appunto tramite il mercanteggiamento.
Ma il Signore ha altri progetti.

RAOUL DE GERRX ha detto...

Un bon commentaire, en français, ce matin, sur Boulevard Voltaire : "Synode : tout ça pour ça ?", par Pascal Célérier.

http://www.bvoltaire.fr/pascalcelerier/synode-ca-ca

Josh ha detto...

prelevo da Marco P. e sottoscrivo tutto

"una “chicca” veramente illuminante in questo senso al n. 77: …La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cf. Es 3,5)…. Quindi l’altro è sacro, è divino, è dio egli stesso e per questo non si può giudicare, chi può giudicare dio?"

se per un verso un'arte dell'accompagnamento, in sè, c'era già, c'era sempre stata, prima era un accompagnare verso la conversione, ora pare debba intendersi acompagnare a rimanere nel peccato.

Ed ecco di nuovo la desistenza, "togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell'altro" mostra la consueta inversione dei termini.
Il peccato mortale in cui uno vive è ora terra sacra, dinanzi a cui bisogna togliersi pure i calzari: ossequi, ossequi al tuo peccato....
non si può più nemmeno dire che il peccato è peccato, ma che la malattia è salute.
Non solo si imbavaglia il Vangelo, che vuole sì la salvezza di quanti più possibile, ma attraverso la loro conversione e santificazione; no, ora ci si leva cappello e calzari davanti al peccato del non più penitente, per onorarlo sempre e comunque, e mantenerlo per sempre così com'è.

Matteo 15,14
"Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!"

mic ha detto...

Condivido Marco P. e Josh
Tutto il documento è pervaso dallo spirito vaticansecondista: linguaggio ambiguo e non definitorio, parole vuote che possono essere riempite con qualsiasi significato, nessuna condanna dell’errore, assenza del termine “peccato”, focalizzazione sull'uomo e i suoi bisogni e desideri, disagi e speranze nonché sulla sua roussoiana capacità auto-redentiva psico-sociologica-ecologista più che spirituale...
E' il discorso fumoso e non definitorio che permette ermeneutiche plurime comprese le derive favorite dalla grancassa mediatica, consapevoli e conniventi o ormai mitridatizzati che siano i soggetti che la alimentano.
Ma intanto non si potrà porre rimedio finché non si andrà alla radice di tutto questo: conciliarità sinodalità permanente ormai consolidata.

Anonimo ha detto...

Ottimi e condivisibilissimi i commenti di Josh. A parte la follia dell'inculturazione sodomitica teutonica, di cui abbiamo già notato tutti le esiziali conseguenze, è inquitante davvero anche quel "togliersi i sandali" al n. 77, finora mi era sfuggito. Tremendo. E tremenda è la conculsione proposta, che in effetti sebra lecita... sul fatto che l'altro venga divinizzato, relativizzando il suo peccato in un malinteso rispetto che diventa accondiscendenza al peccato medesimo e sospensione (vigliacchissima, non certo misericordiosa) del giudizio. Ma la correzione fraterna dove è finita? E l'ammonizione da parte dei pastori???
Madre Santa aiutaci tu...
humilitas

Anonimo ha detto...

Certamente la battaglia quotidiana che qui si combatte, come si combatte in altri siti, letta da pochi e/o letta da molti, da pochi o da molti sostenuta con commenti e/o con letture anche solo rapsodiche fa.
E'testimonianza.
Rende fertile il terreno che è stato in parte reso deserto e che vogliono desertificare del tutto. Grati al Signore per i campioni che mette in campo, ringraziamoLo in ginocchio e non facciamo mancare loro il nostro sostegno, la nostra vicinanza, il nostro grazie.
E un grazie a tutti voi.

Luisa ha detto...

Spero che "masticate" abbastanza il francese per poter leggere quest`ìntervista a
Aline Lizotte che è dottore canonico in filosofia e direttrice dell`istituto Karol Wojtyla:

"Synode : l'Eglise catholique devient-elle protestante ?"

Sinodo, la Chesa cattolica diventa protestante?

http://www.lefigaro.fr/vox/religion/2015/10/26/31004-20151026ARTFIG00282-synode-l-eglise-catholique-devient-elle-protestante.php

Marco P. ha detto...

n. 70. La pastorale proponga con chiarezza il messaggio evangelico e colga gli elementi positivi presenti in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più ad esso.

Domanda: cosa può esserci di positivo in una “situazione” (?) che non corrisponde più al Vangelo ? Visto che Dio è fonte di ogni bontà, se ci si distacca da Lui non si può partecipare a nulla di buono, oppure questo è un argomentare troppo semplicistico ?

Marco P. ha detto...

53….. È auspicabile che nelle Diocesi si promuovano percorsi di discernimento e coinvolgimento di queste persone, in aiuto e incoraggiamento alla maturazione di una scelta consapevole e coerente. Le coppie devono essere informate sulla possibilità di ricorrere al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio.

82. Per tanti fedeli che hanno vissuto un’esperienza matrimoniale infelice, la verifica dell’invalidità del matrimonio rappresenta una via da percorrere. I recenti Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per la eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche «rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati» (MI, preambolo, III).
L’attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicurare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. …..

E così la precedente prassi, consolidata nei secoli e frutto della sapiente valutazione della Chiesa, madre e maestra e desiderosa solo del bene dei propri figli e della loro eterna salute è bollata come non consta di misericoridae: la Sposa di Cristo ostacolava e non facilitava i suoi figli nell’accedere alla giustizia.
Il sinodo sancisce e conferma quindi che i due Motu Proprio sono cosa buona, giusta, necessaria persino. Amen.
Però, se i fedeli “hanno vissuto una esperienza matrimoniale infelice”, hanno vissuto comunque un matrimonio, c’è stato un matrimonio, altrimenti che esperienza matrimoniale sarebbe ? Ed allora se hanno avuto una esperienza matrimoniale, come può esser questa nulla, non esistente, assente. Di cosa si va parlando ? Questo giro di parole ed arzigogoli è buono solo per intontire, è un flauto magico, che ad orecchie intorpidite suona dolce e soave, ma ad orecchie ben pulite e senza il cerume postconciliare suona stonato, sgraziato, stridente, disarmonico.

Anonimo ha detto...

Vorrei segnalare un illuminante articolo di Rusconi:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/533-la-realta-del-sinodo-e-il-delirio-dei-turiferari.html

Anonimo ha detto...

Sono ot, nel caso, non pubblicate, ma devo scriverlo per sfogarmi: Galeazzi conclude il suo pezzo di oggi sulle nomine di Zuppi e Lorefice con un becero, indegno attacco a Cafarra:

Antidoto ai veleni Zuppi, 60 anni, da sempre impegnato per i senza tetto alla comunità di Sant' Egidio, è apprezzato dal clero romano per il costante aiuto alle parrocchie e alle associazioni di volontariato che si occupano del disagio sociale e dell' evangelizzazione degli ambienti più degradati. Indicazione che volta pagina rispetto ad una stagione di polemiche e veleni che ha visto l' arcivescovo uscente Caffarra tra i firmatari del libro contro le aperture sinodali sui divorziati risposati e Bologna epicentro delle false notizie sulla malattia di Francesco riportate dal Resto del Carlino, che nel capoluogo emiliano ha il quartier generale. A Palermo e Bologna, salgono in cattedra i preti di strada. Una svolta.

Ovviamente l'ermeneuta della cospirazione Galeazzi evita di ricordare che Zuppi è stato il primo ausiliare di Roma a celebrare VO, lo scorso anno, ai Pellegrini.

Luisa ha detto...

E invece qui un articolo che si vorrebbe illuminante, fa perfino appello al Dogma dell`Asssunzione di Maria(!), e che invece rispecchia l`ambiguità di un testo che dice senza dire, che indica chiaramente una via ma senza chiamarla con il suo nome , un articolo sintomatico delle arrampicate sugli specchi di chi vuole difendere quei paragrafi così come sono stati redatti.

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-44273/


Anonimo ha detto...

@ humilitas
Se per Papa intende lo stesso che penso io, mi frulla un' idea nel cervello, ho letto fra tanti blog esteri che per lavoro scorro, che il vdr si pronuncerà definitivamente sul sinodo il giorno 8 dicembre, la data è tutto un programma, quando si aprirà l'Anno Giubilare, ora sentiremo se la sua stizza è passata e da quello che dirà saranno tratte conclusioni.....il grande assente la cui ombra però in un senso o nell'altro incombeva sui padri sinodali, non ci sarà, ovvio, ma, ma, se le cose dovessero precipitare,farà uscire uno scritto di suo pugno, perché come detto da non ricordo chi, ha difficoltà a camminare, ma sul suo cervello funzionante al massimo regime, nessuno ha alcunché da dire, personalmente mi aspetto molte partenze per periferie lontane ed altamente decentrate per parecchi riottosi o non graditi al komintern, d'altra parte, non è questa la nuova pastorale - pastorizia? Pecore allo stato brado e pastori senza cani e attorniati da lupi. Anonymous.

Mazzarino ha detto...

Che Schonborn sia il vero Giuda che, tramava nel torbido da dentro fin da i tempi di BXVI, vero ispiratore delle dimissioni di BXVI, lo scrissi quattro anni fa. E' lui che ha consegnato la Chiesa nelle mani di un falso Papa. E' lui il Giuda che in questo momento deve galleggiare e rifiatare per accreditarsi. Da due anni si sa che Bergoglio era finito, gli è stato consentito di portare a termine alcune promesse. Lui invece ha distorto la dottrina ed approvato formalmente atti eretici. Ora viene scaricato anche da grandi elettori esterni che vogliono garanzie sulla sterilizzazione di tutta la chies ex cattolica e non vogliono assolutamente che vi siano gemmazioni o nascita di gruppi che mantengano in vita il Cattolicesimo Romano. Ora investono su Schonborn. Quel "salame" di Bergoglio non garantisce più. Il giudaismo che abbattè Ratzinger dopo la remissione delle scomuniche ora scarica "l'impresentabile" Bergoglio. Ed ora come allora ciò avviene attraverso il Quotidiano Nazionale. Ora Caifa investe su Schonborn che prevede saggiamente, a differenza del vdr l'anestesia prima della castrazione. "L'allievo di Ratzinger". Colui che ha ucciso il Papato. Schomborn : il vero Giuda. Allora lunga vita a Bergoglio il comunista, divorzista, che non si inginocchia di fronte a all'Eucarestia.

Anonimo ha detto...

Splendida la foto di Francesco 1° su bvoltaire ma la domanda che ogni volta che lo vedo mi pongo è questa :Cosa avrà da ridere tanto di gusto?.Poi conoscendo la Francia concordo che sarà complicato trovare i preti per dare la comunione ai divorziati risposati.Bobo

ilfocohadaardere ha detto...

Il primo commento di Tralcio (sempre attento ed equilibrato) mi trova d'accordo al 100%. Non credo affatto che sia espressione di "normalismo" (sic) dire le cose con equilibrio, senza forzare le interpretazioni dei FATTI. Bravo Tralcio, grazie!

Rr ha detto...

Bobo,
in Francia i divorziati risposati della Chiesa se ne fregano: in Francia o sono rimasti veri cattolici, e quindi non divorziano, o non sono manco più cristiani -atei o musulmani - quindi il problema non si pone.
Ripeto, la storia di divorziati adulteri e concubini, definizione corretta sec. il Catechismo, serviva solo ad introdurre il "caso per caso", la modifica "de facto" della dottrina cattolica. Non hanno neanche le palle di Lutero che la mutò "de iure".
Lasciamoli perdere, "ciechi che guidano ciechi": no money, no preaches, no audience. Se siamo fortunati, andiamo a Messa da bravi preti, possibilmente VO. Se no, meglio niente.
Se, come sostiene Mazzarino, si sono già mossi per scaricare Bergoglio, beh, sarà mooolto divertente vedere come si ricicleranno Tornielli e co.
Zuppi: avrà anche celebrato VO, ma è di S.Egidio, un nome, una sciagura. Povera Bologna, sempre più condannata all'incenerimento. Tra parentesi: in primavera a Bologna si vota, quindi è bene cominciare a piazzare le truppe ausiliarie.
Palermo e la Sicilia: peggio di così, con un presidente di regione notoriamente "bottana", non possono stare, sempre più in scivolata verso l' Umma.
I nostri giornalisti sono sempre più delle puttane di lusso, senza offesa alle puttane: queste vendono le pudenda, loro la parte più nobile di sè: la mente e l'anima. Servi !

RR

Anonimo ha detto...

Fiiiuuuu! Salvi, mi spiace per Josh, ma mors tua vita mea, Lambiasi nostro doveva venire a Bologna a noi un altro prete-sto da strada poi no, ne abbiamo avuti a iosa, operai, sposati, divorziati, riaccompagnati e pure qualche suicida, no grazie, abbiamo dato, vero che Rimini è città eretica da tempo immemorabile, ma il troppo storpia. Mi viene da sor-ridere quando vedo che a Palermo hanno mandato un sedicente ciottoliano antimafia che viene da Modica, l'unica città siciliana con nonnulla presenza mafiosa, ma che ci state a babbia'? Ho letto l'intervista del presidente CEI, se mi si concede, da uno che ha dato l'ostia ai gai buddhisti 3 in 1, sinceramente, il silenzio è d'oro, non insultino la nostra povera intelligenza.....a RR dico che ho trovato nel mio peregrinare un prete che ha fatto rimettere il tabernacolo al centro, che ci si inginocchia davanti prima e dopo messa e che saluta con Sia lodato Gesù Cristo......roba da non credere, un mito per un outsider come me. Lupus et Agnus.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Vedo solo ora l'articolo del portavoce privato del vdr che tira in ballo, per interpretare la relazione finale sinodale, addirittura il venerabile Pio XII. A parte che detto portavoce non e' neppure degno di pronunciare il nome del Venerabile Papa, con Pio XII, caro il mio portavoce privato, la parola ambiguità nei suoi testi non è mai esistita. Con lui vivo e con lui a presiedere il sinodo, mai e poi mai sarebbero stati approvati documenti ambigui grazie ai quali dopo più di 50 anni siamo qui ad accapigliarci. E proprio grazie proprio a codesta ambiguità ed entrato il fumo di satana.

Rr ha detto...

Pio XII all'idea di un divorziato risposato sarebbe rimasto tramortito.
Ma non hanno un minimo di vergogna?
Rr

Anonimo ha detto...

No, non si vergognano di nulla, cara Rr. Avrai letto cosa ha scritto Forte. Mi pare esemplificativo della follia attualmente regnante (altro che pontefice).
Aspettiamo Pio XIII.
Intanto vediamo cosa succede e stiamo pronti al peggio.
Anonymous dice che corre voce che il giorno dell'Immacolata il vdR si pronuncerà sul sinodo: spero in una sorpresa della Madonna, in senso profano e soprattutto in senso sacro.
BTW, Anonymous, ci dà qualche link, per la faccenda dell'8 dicebre? È una pista interessante e io in questi giorni ho frequentato poche fonti, sia italiote che estere. Grazie.
humilitas

Luisa ha detto...

No, Rosa non hanno vergoggna, il portavoce privato di Bergoglio, che spesso usa il sarcasmo come argomento, è talmente sicuro nei e dei suoi attuali privilegi che non realizza che quel sarcasmo può ritorcersi contro di lui in particolare quando va nettamente fuori strada.
Nel suo privilegio di essere la voce di Bergoglio ci fornisce e ci conferma anche certe informazioni, ad esempio i suoi articoli durante il Sinodo e quelli post sinodali ci fanno capire che Bergoglio non è affatto soddisfatto di come le cose si sono svolte e del testo della relazione finale.

Il suo insistere, piccato, sul fatto che se quel testo non è esplicito sulla Comunione ai divorziati risposati lo è in modo implicito, il suo ricorrere in modo deprecabile a Pio XII (ma han servito anche Benedetto XVI e Giovanni Paolo II) e come ha parlato della Familiaris Consortio ammettendo candidamente l`omissione di passaggi fondamentali, ci indica in modo inequivocabile quale era e, sopratutto, quale è l`intenzione di Bergoglio e del suo "staff", non hanno potuto imporre la Comunione ai divorziati in modo esplicito , hanno dovuto accettare quel compromesso, hanno strategicamente sottomesso la Comunione ad una "mossa" per ottenere un accordo e la maggioranza.

Vi ricordate qaundo Bergoglio all`inizio del Sinodo aveva detto che il Sinodo :

"Non è un parlamento dove per raggiungere il consenso si fa un accordo comune, un negoziato, un patteggiamento o dei compromessi" ?

No comemnt.

Anonimo ha detto...

@ humilitas

non posso darle links, sono news d'agenzia, le dico che il 3 dicembre uscirà il biopic 'Chiamatemi Francesco', in giro ci sono già i trailers, il famoso 8 dicembre, giorno dell'apertura del Giubileo,il vdr farà un discorso in cui riassumerà a suo modo lo svolgimento del Sinodo, intanto può leggersi sul sito Vaticano la lettera inoltrata ai dipendenti laici ed ai capi dicastero vaticani, lettera incazzosa assai, tutti tremano e tremeranno, tranne, guarda caso, lo IOR che non verrà minimamente toccato dalle riforme......intelligenti pauca. Può, se ha stomaco, leggere l'intervista di Kasper a Il giornale, il gongolante pretestante germanico è zuccheroso assai, pare abbia vinto lui, ai posteri......Anonymous.

Anonimo ha detto...

Grazie mille delle notizie, Anonymous, mi informo sul biopic e mi leggo l'intervista a Kasperaccio con l'effervescente brioschi di fianco...
humilitas

Rr ha detto...

Anonymous,
il fatto che abbiano già fatto un film su di lui, essendo ancora in vita, MAI successo prima ( per il " mediatico" Woytila si aspettò la morte) la dice lunga di quanto il Nostro sia culo e camicia con lo show biz. E di chi è lo show biz?
Rr

Anonimo ha detto...

Lasciando perdere la camicia, the winner is.....non farmi dire cose non kosher o halal, che ci impallinano, BTW hai letto del prigioniero finto ISUSAISRA che ha vuotato il sacco? Ma nulla trapelò, muti ed incaprettati essi finirono al forno......a proposito te che sei sarda sarda, com'è o porceddu, mi hanno detto da fuor di testa, peccato che i caxxoni dell' OMS fanno terrorismo alimentare, ma sono gli USA Wasp che mangiano carne rossa a quintali, bruciacchiata pure, non noi in Italy, McDonald's a parte, in cui io non ho mai mangiato altro che dell' insalata, fai un po' te, lies after lies life goes on.Anonymous.

T. ha detto...

Qui un riassunto :
http://www.maurizioblondet.it/la-mano-nascosta-che-sta-coi-ribelli-in-siria-ormai-si-vede/

Prossimi appuntamenti :
http://www.maurizioblondet.it/dove-incontrare-blondet/

Rr ha detto...

Anonymous,
ti rispondo sul porcetto, che però non è ne' kosher, ne' halal, quindi sta attento. Pensa quanto siamo crudeli, l'animale dev' essere di pochi giorni, quindi ben tenero, e va ben cotto. L' ideale allo spiedo sopra un fuoco di leccio, ma se non e' possibile, al forno va bene .Si aromatizzare con mirto. Se ben cotto e con la cotenn o cotica ben " criscgiulittata" , che significa cotta cosi da crepitare al tatto, è veramente ottimo.
Sull'OMS mi sono già espressa in altre sedi, Dopo la schifezza ai tempi della SARS e dell' aviaria, IO NON CREDO più ad alcuna loro ricerca.Del resto sono ONU, quindi come il climate change c'è dietro un' agenda politica-economica.. Comunque che le carni rosse, sopratutto se insaccate e trattate con coloranti all' anilina, possano essere cancerose, io studiavo in Patologia Generale nel lontano 198....
Quindi, come sempre, cui prodest ritirare fuori queste cose? Chi ha pagato chi?
E poi Nostro Signore mangiava pane, agnello, pesce, aromi...e non mi risulta abbia mai condannato la carne in quanto tale. Ne il Magistero si è mai espresso condannandola. Per altro ancora una volta la saggezza della Chiesa di un tempo risalta: se si salta di mangiare carne una volta alla settimana, si seguono i precetti del digiuno per la Quaresima, e per certe vigilie di feste, oltre che per mortificarci e far penitenza, ci si salva anche la salute, l'anima ed il corpo.
Rr
)

Anonimo ha detto...

Quindi tra un po' si dovrà mangiarlo in riunioni segrete tipo carboneria con tanto di 'pali' disseminati per controllare che non arrivino i nemici del porceddu ; tornando seri, letto che OMS è finanziata per il 25% dall'ONU , per il restante vive di 'generose donazioni' di privati, en passant Gates and Soros and friends, quest'oggi ci sono tante letterine inviate al vdr manco fosse Babbo Natale, la monsignorina, che siccome non se li fila più nessuno, strepita come gallinella assalita nel pollaio, 13 preti di strada del nordest vs 13 cardinali scriventi, che si rivolgono dando del tu al vdr, per dirgli quanto lo amino , apprezzino e sbava e sbava, da voltastomaco e 'zi frate fra un po' avrà una rubrica dal viscidone Fazioso. Bologna è ricchissima, daranno la colpa a Caffarra, tanto......Rimini affonda nei debiti e vende tutto, S.Marino ha un vescovo che non viene mai perché non gli piace la sede vescovile ubicata su un cucuzzolo con strada strettissima dove il suo macchinone non passa, si fa la cresta in Vaticano agli stipendi dei sanculotti, ma lo IOR è più che sacro, untouchable, come certi card. 'sta cc mi fa sempre più schifo, ne ho piene le tasche dei bastardi italoargie che facciano i vaccari o no, se ne stiano a casa loro. Anonymous.

Rr ha detto...

Ah, Anonymous, fosse solo Soros e Gates...ma sec.te perche' è morto il medico italiano che cercava di capire cos' era la SARS? E perché da Hong Kong arrivo' in un battibaleno a Toronto?
Perché le campagne cinesi dove i contadini vivono in simbiosi con polli e maiali, come i Sumeri di 10000 anni fa, sono un incubatoio naturale di nuovi virus e batteri, perché ogni volta che li scoppia un' epidemia, ci mettono una vita a capire cos'e' ed allertare le autorità sanitarie mondiali, perché queste non hanno il coraggio di chiudere le frontiere della Cina e dichiarare che razza di paese è veramente, perché anche i Cinesi nati e cresciuti a Toronto, come quelli nati e cresciuti a Milano, quando vedono la madre ammalata dopo essere stata in visita al paesello natio sperduto nella profonda Cina, invece di chiamare il medico canadese, chiamano quello cinese, poco più di uno stregone, e così la gente si ammala e muore, incluse povere infermiere canadesi...
Ecco cos'e' l' OMS, la variante medica dell' ONU, cosi come l' 7UNICEF, la FAO, ecc.ecc.
Se chiudessimo una volta per tutti sti. Baracconi, avremmo tanto di quel denaro da destinare a ricerca sanitaria, economica, sociale e creare posti di lavoro, che ci sarebbe veramente un " nuovo Rinascimento".
Rr
PS: esiste da 2000 anni un' Istituzione universale, "kath'olon", ma bisognava distruggerla....

Anonimo ha detto...

Certo, come il katechon, ma danno fastidio, anzi davano, una è stata mesa in s-vendita, l' altro fatto fuori, ma non fisicamente, Spes ultima dea, ok, ma il gioco si fa sporco oltre che duro, a me è rimasta sul gozzo la storia di Dibella, io penso che la sua cura valesse le altre messe a punto al Negri della tua città, i.e. USA, ma costavano poco, quindi.....io non capisco come ci si possano fare ancora domande sulla chiesa cattolica, non lo è più, forse nemmeno nominalmente, ma il problema grosso è che la gente se n'è andata, punto, inutile dire capo di 1.200.000.000. di battezzati, lì finisce la cattolicità, il resto è sotto gli occhi di tutti, poi si può discutere sugli onanismi cerebrali di sedicenti teologi, sulle acrobazie alla Uomoragno di certi vaticanisti e sedevacantisti, ma sinceramente di che si parla? Di un qualcosa che non esiste più, la gente in chiesa non va, tranne che per i funerali, non sono abbastanza vecchio da ricordare com'era negli anni 50/60, ma ricordo solo vecchiette, i giovani ne stavano alla larga, come me, adesso è solo peggiorata la situazione, ma vedo intorno a me e sul lavoro e nel parentado, a essere larghi, agnostici indifferenti, quando non accusatori e atei militanti, che alla fine sono peggio dei fondamentalisti religiosi, sarò cinico, ma io non mi aspetto nessun papa santo, è finita, siamo già sprofondati, ognuno si tirerà fuori da sé, basta che la smettano di mentire, tutti, che non se ne può più. Anonymous.P.S. Save a prayer for me, thanks.