I brani che seguono sono tratti dal testo di Sr. Maria Francesca Perillo, negli Atti del Simposio Mariologico Internazionale sulla Consacrazione alla Vergine Maria - Frigento 5-7 luglio 2010, Casa Mariana Editrice, 2011, pag.471-498.
Colgo l'occasione per ricordare, sullo stesso argomento gli altri lavori - da non perdere - qui pubblicati:
- I fondamenti biblici della Consacrazione alla Vergine Maria di P. Settimio M. Manelli FI
- Il “Voto Mariano” di Consacrazione all'Immacolata di P. Stefano M. Manelli FI
Colgo l'occasione per ricordare, sullo stesso argomento gli altri lavori - da non perdere - qui pubblicati:
- I fondamenti biblici della Consacrazione alla Vergine Maria di P. Settimio M. Manelli FI
- Il “Voto Mariano” di Consacrazione all'Immacolata di P. Stefano M. Manelli FI
LA CONSACRAZIONE A MARIA SANTISSIMA
IN SANTA VERONICA GIULIANI
Suor M Francesca Perillo, FI
IN SANTA VERONICA GIULIANI
Suor M Francesca Perillo, FI
Introduzione
Per entrar senza indugi in mediar res ci par necessario chiarire, seppur brevemente, i termini dell'argomento affidato al nostro studio: La consacrazione alla Vergine Maria e santa Veronica Giuliani. In modo quanto mai sintetico, cerchiamo di spiegare che cosa s'intenda col primo termine, la consacrazione a Maria Santissima, e chi sia santa Veronica Giuliani, assunta come secondo termine dello studio.
La consacrazione totale a Maria Santissima è così definita, in modo sintetico ed esaustivo, dal Tanquerey nel suo immortale Compendio di ascetica e mistica'. Si tratta - vi si legge - di «un atto di devozione che contiene tutti gli altri. Quale è esposto dal B. Grignion di Montfort, consiste nel darsi interamente a Gesù per mezzo di Maria e abbraccia due elementi: un atto di consacrazione che si rinnova ogni tanto, e uno stato abituale che ci fa vivere ed operare sotto la dipendenza di Maria. L'atto di consacrazione, dice il B. Grignion, "consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e per suo mezzo a Gesù". Nessuno si scandalizzi di questa parola schiavo, a cui bisogna togliere ogni senso peggiorativo, vale a dire ogni idea di costrizione: non solo quest'atto non include costrizione alcuna ma è l'espressione del più puro amore; se ne conservi quindi il solo elemento positivo quale è spiegato dal Beato: Un semplice servo riceve salario, resta libero di lasciare il padrone e non dà che il suo lavoro ma non la sua persona, i suoi diritti personali, i suoi beni; uno schiavo invece acconsente liberamente a lavorare senza stipendio, fiducioso nel padrone che gli dà vitto e vestito, e si dà per sempre, con tutte le sue energie, la sua persona, i suoi diritti, per vivere in piena dipendenza da lui.
Facendone applicazione alle cose spirituali, il perfetto servo di Maria dà a Lei e per suo mezzo a Gesù:
- Il corpo, con tutti i suoi sensi, non conservandone che l'uso, e obbligandosi a non servirsene che secondo il beneplacito della Santissima Vergine o del Suo Figlio; e accetta anticipatamente tutte le disposizioni della Provvidenza riguardanti la salute, la malattia, la vita e la morte.
- Tutti i beni di fortuna, non usandone che sotto la Sua dipendenza per la gloria Sua e per quella di Dio.
- L'anima con tutte le sue facoltà, consacrandole al servizio di Dio e delle anime, sotto la guida di Maria, e rinunziando a tutto ciò che può compromettere la nostra salvezza e santificazione.
- Tutti i beni interiori e spirituali, i meriti, le soddisfazioni e il valore impetratorio delle buone opere, in quella misura in cui questi beni sono alienabili. Spieghiamo questo ultimo punto:
- I meriti propriamente detti (de condigno) per mezzo dei quali meritiamo per noi un aumento di grazia e di gloria, sono inalienabili; se quindi li diamo a Maria, è perché li conservi e li aumenti, non perché li applichi ad altri. Quanto ai meriti di semplice convenienza (de congruo), potendo questi essere offerti per gli altri, ne lasciamo la libera disposizione a Maria.
- Il valore soddisfattorio dei nostri atti, comprese le indulgenze, è alienabile, e ne lasciamo l'applicazione alla Santissima Vergine.
- Il valore impetratorio, vale a dire le nostre preghiere e le nostre opere buone in quanto godono di tal valore, possono esserle abbandonate e in fatto lo sono con quest'atto di consacrazione».
Ne segue che una volta fatto quest'atto non si può più disporre di questi beni senza il permesso della Santissima Vergine. Tale atto di consacrazione, inoltre, se è fatto con le dovute disposizioni e ben vissuto nella pratica, «è più eccellente ancora dell'atto eroico, con cui non si rinunzia che al valore soddisfattorio dei propri atti e le indulgenze che si guadagnano».
Con la consacrazione alla Vergine, inoltre, si glorifica Dio nel modo più perfetto, «perché gli diamo tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo senza riserva e per sempre; e ciò nel modo a Lui più gradito, seguendo l'ordine stabilito dalla sua sapienza, ritornando a Lui per la via da Lui tenuta per venire a noi».
La consacrazione a Maria è anche la via più certa della santificazione. La Vergine, infatti, «vedendo che cediamo a Lei la nostra persona e i nostri beni, si sente vivamente mossa ad aiutare a santificarsi, coloro che sono, per così dire, Sua proprietà. Ci otterrà quindi copiosissime grazie, che aumenteranno i nostri piccoli tesori spirituali che sono suoi, ce li conserveranno e ce li faranno fruttificare sino al punto della morte. Porrà per questo in opera l'autorità del suo credito sul cuore di Dio e la sovrabbondanza dei suoi meriti e delle sue soddisfazioni».
Ma, lungi dal giovare solo alla santificazione personale, la consacrazione giova pure alla santificazione del prossimo, poiché, lasciando che Maria distribuisca i nostri meriti e le nostre soddisfazioni secondo il suo beneplacito, «sappiamo che tutto sarà applicato nel modo più sapiente, perché è più prudente, più previdente, più premurosa di noi; i nostri parenti ed amici non potranno quindi che guadagnarci».
Taluni obiettano che con la consacrazione «alieniamo tutto il nostro patrimonio spirituale, specialmente le nostre soddisfazioni, le indulgenze e i suffragi che si potessero offrire per noi, e che così potrebbe accadere che restassimo poi lunghi anni in purgatorio. Per sé questo è vero, ma si tratta di confidenza: abbiamo, sì o no, più confidenza in Maria che in noi stessi e nei nostri amici? Se sì, non temiamo nulla; saprà ella prendersi cura dell'anima nostra e dei nostri interessi meglio che non potremmo far noi».
Per comprendere e vivere in pienezza la consacrazione alla Vergine Santa, è quanto mai utile guardare all'esempio dei Santi che ci hanno preceduto su questa aurea via. Tra questi si annovera santa Veronica Giuliani, cappuccina stimmatizzata, che, collocandosi sulla scia della Scuola Francescana, ha dato con i suoi scritti, ma ancor più con la sua vita, un prezioso - benché poco noto - contributo alla vita di consacrazione alla Vergine Madre.
[…]c. Spiritualità mariana
E innegabile che la spiritualità mariana - intendendo con questa terminologia un riferimento costante e unificante alla Vergine Maria - è stata vissuta fin dai primi secoli del Cristianesimo (sant'Efrem, san Giovanni Damasceno, sant'Ildefonso...). Ciò, naturalmente, non ci esime dal riconoscere fondatamente che all'indomani del Concilio di Trento sorgono spiritualità mariane più organiche e complete, doverosamente inserite nel contesto della vita cristiana. Al tempo di santa Veronica erano diffuse, in modo particolare, tre tipi di spiritualità mariana[18].
I) La "oblatio" della congregazione mariana. Si trattava di un'associazione di giovani studenti impegnati a vivere la vita cristiana avendo Maria come Patrona, Protettrice e Avvocata.
Essi rinnovarono felicemente diversi settori della vita sociale.
II) La vita "mariaforme" del Carmelo. Era la vita vissuta conformemente alla volontà di Maria per Lei e in Lei al fine di raggiungere la trasformazione in Maria per amare Dio come Lei, cioè perfettamente. Proposta dall'Ordine Carmelitano, questa spiritualità non ha avuto larga diffusione a causa della sua natura mistica e contemplativa. Tuttavia essa costituisce una testimonianza eloquente della funzione di Maria nella vita spirituale.
III) Consacrazione o schiavitù verso la Madre di Dio. Alla fine del XVI secolo, fu istituita la prima Confraternita degli schiavi di Maria, per opera della monaca concezionista Ines de San Pablo. La spiritualità che ne derivò si diffuse prima in Spagna e poi in Francia, dove fu pienamente accolta e recepita dal De Bérulle e, soprattutto, da san Luigi Grignion. Nella sua opera Trattato della vera devozione a Maria, infatti, egli proponeva la schiavitù d'amore che consisteva in una perfetta consacrazione di sé alla Vergine Santissima per raggiungere la piena statura di Cristo.
[…]Conclusioni
L'assimilazione sempre più perfetta a Maria induce santa Veronica ad una continua donazione di sé alla Vergine: «Mamma cara, pigliate quest'anima con le mie potenze, il corpo con tutti i sentimenti, ed il cuore con tutti gli affetti» (D III, 619).
Santa Veronica si dona totalmente a Maria, si consacra a Lei, consapevole che tale consacrazione consiste nella perfetta imitazione delle sua virtù.
La fonte primaria e diretta della spiritualità mariana in santa Veronica - s'è detto all'inizio -, e di tutta la sua ricchissima esperienza mistica, è di origine soprannaturale e, in quanto tale, è tanto più rara e preziosa. In essa la Santa Vergine, eletta da Cristo "maestra" e "guida" della Santa clarissa, riveste un ruolo di assoluta preminenza. Infatti, nella vita della Santa, ogni fase della sua vita ascetica e mistica è segnata da una straordinaria e singolarissima presenza della Vergine Madre. Nell'itinerario spirituale veronichiano si riscontra non solo il ruolo centrale della Vergine, ma anche la sua singolare e crescente presenza, culminando nel 1715 con la compenetrazione dell'anima sua con quella della Santa e con la partecipazione di tutti i suoi dolori di Corredentrice universale[31].
L'azione di Maria Santissima, nella vita e nell'anima di santa Veronica, è dunque intensa e costante, premurosa e materna, ma pure determinata ed esigente. Termini come donazione, andamento, consacrazione a Maria sono usati dalla Santa stimmatizzata con estrema frequenza e naturalezza, benché il contesto storico non li rendesse - a quel tempo - così comuni. Essi, tuttavia, non stanno a significare semplici - per quanto profondi e sinceri - atti di devozione, ma indicano un cambiamento di vita, invitano ad una più generosa donazione di sé, in una parola, esigono l'eroismo.
L'esperienza "unitiva" di santa Veronica con la Vergine fu tale che, secondo alcuni studiosi, si può parlare, nel suo caso, di "matrimonio spirituale" con Maria, fenomeno non comune tra i mistici—. Il padre Pizzicaria, scrive: «Questa unione indissolubile che tutti i Dottori Mistici chiamano, con san Bernardo, con san Lorenzo Giustiniani, con san Teresa e san Giovanni della Croce, matrimonio spirituale, congiunge l'anima con Dio sì strettamente, e sì intimamente la trasforma in Lui, che mai più si rompe il legame di amore che è fra loro, ed è la più perfetta di tutte le altre unioni che si concedono alle anime in questa vita mortale [...]. Appropriandola dunque alla Vergine Santissima ed alla sua Veronica, dovremo dire, che, da questo giorno (siamo al 1718, ndr), furono anche esse unite fra loro, con una intimità di amore più forte che in addietro, ed in certo qual modo inseparabile» (D III, 1291, nota 2). Questo singolarissimo fenomeno - il matrimonio mistico con Maria - può certamente considerarsi uno dei possibili effetti della consacrazione a Lei.
Ma quel che ci sembra più rilevante e personale in santa Veronica, è che la consacrazione alla Vergine Madre contiene ab intus - per la stimmatizzata cappuccina - un innegabile e ben radicato richiamo al Calvario. Appartenere a Maria Santissima implica necessariamente - per la Santa - appartenere a Colei che ha cooperato in modo unico alla nostra Redenzione, alla Mater Dolorosa, alla Vergine che ai piedi della Croce "stabat". Da qui discendono fenomeni mistici come l'impressione delle sette spade dell'Addolorata nel cuore e - soprattutto - il desiderio struggente e implacabile da parte della Santa di associarsi sempre più profondamente ai dolori della Vergine Madre per cooperare con Lei alla salvezza delle anime. Questa appartenenza davvero straordinaria alla Vergane giunge al vertice di quella che santa Veronica (anzi la Vergine stessa) definisce "immedesimazione", e che san Massimiliano - con termine più teologico ma forse non altrettanto incisivo - definirà "transustanziazione", per indicare il vertice della consacrazione mariana. Le testimonianze al processo, come pure ampie pagine del Diario, descrivono in termini mirabili e storicamente fondati questa sorta di "sostituzione mistica" che talvolta veniva percepita anche visibilmente.
Si potrebbe dunque collocare santa Veronica tra coloro che hanno in qualche modo - meglio, in modo mistico - precorso il messaggio della Vergine Santa a Fatima. Le richieste della Bianca Signora nella Cova d'Iria - ossia la Consacrazione a Lei, al suo Cuore Immacolato, vivendo in continua preghiera e penitenza - rifulgono splendidamente nella vita di santa Veronica che ha vissuto in tale profondità la consacrazione a Lei da venir a Lei "medesimata" fino al punto di esser associata - in modo sembra unico nella storia della mistica - ai dolori stessi della Madre di Dio.
________________________1. A. TANQUEREY, Compendio di teologia ascetica e mistica, Roma 1932, pp. 116120.
[…]
18. Per tale catalogazione, cf S. DE FIORES, op. cit., pp. 30ss, e PAMI, La Madre del Signore. Memoria presenza speranza. Alcune questioni attuali sulla figura della B. Vergine Maria, Città del Vaticano 2000, pp. 85ss.
[…]
31. Attesta il Reverendo Padre Maestro CARLO ANTONIO TASSINARI: «Era la perpetua considerazione e meditazione della Madre suor Veronica la Passione e tormenti sofferti da Gesù Cristo per il genere umano, e si accendeva talmente di amore e compatimento verso Dio e la Vergine Santissima per i dolori che aveva patiti, che per corrispondere e rendersi grata a Dio e alla Vergine non faceva che pregare l'uno e l'altra di dare ad essa gli stessi tormenti, sofferenze, e dolori, acciò potesse in qualche modo rendersi grata al gran benefizio che aveva anch'essa ricevuto nella Redenzione del genere umano»: Summ., 211 § 348. Cf 69 § 178-179; 218 § 383; 346 § 112. Si veda pure: D III, 278, 352, 440s, 766, 890; IV, 239, 429; F. DA RIESE PIO X, S. Veronica Giuliani, cap. XVI.
32. Così S. RAGAZZINI, op. cit., pp. 511-512.
13 commenti:
Giusto , ottimo , massimo ! La piccola Veronica Giuliani dimentico' presto i tanti propositi fatti in occasione della 1° Comunione meno quello di recitare ogni giorno 3 AveMaria con le mani sotto le ginocchia , come le aveva insegnato la mamma . Quando uno e' schiavo non sente la fatica , il freddo , il caldo e la Madonna questo lo fa da sempre , da quell ' eccomi "corre qua , corre la' per avvisare , per mettere in guardia , per riportare quante piu' anime e' possibile al Suo Signore . Grazie bisogna insistere , martellare su questo : la consacrazione alla Vergine Maria e il proposito di imitarla . I consacrati alla Vergine Maria portano sulle loro spalle l'Arca dell'Alleanza , Gesu' , hanno il sigillo della Madre , la Vergine Maria .
Oggi mercoledì e' il giorno dedicato a S.Giuseppe , il capofamiglia , per cui chi puo' faccia il digiuno a pane e acqua fino alle 24:00 per la famiglia così come l'ha voluta Dio .
Mi commuove l'umilta' e la sottomissione della Vergine Maria al capofamiglia Giuseppe . Quando Gesu' fu ritrovato tra i Dottori della Legge , la Madonna disse: " Tuo padre ed io ti cercavamo " , non disse mica " Io e tuo padre .."
Alle ore 16:15 Rosario alla Sacra Famiglia con le Sorelle Francescane dell'Immacolata su Radiobuonconsiglio .
Alle ore 22:30 Corona dei 7 Gaudii della Madonna sempre su RBC .
Ai bambini di Fatima l'Angelo disse : " Cosa fate , giocate mentre le anime vanno all'inferno perche' non c'e' nessuno che preghi per loro "?
Allora ...che ce vo' ! Buon compito a tutti !
https://www.youtube.com/watch?v=ELnBKOwug6I
OT
Segnalo:
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351162
Quando si legge la formazione della Commissione incaricata di redigere le Relatio del sinodo del 2014, e si sa che è stata voluta da Bergoglio, difficilmente si può negare che c`era una volontà di influenzare il Sinodo in un certo senso.
A parte Wüerl e Forte, in particolare leggo il nome di Tucho Fernandez, il teologo di fiducia di Bergoglio, presente anche quest` anno al Sinodo, quel che Fernandez pensa lo ha espresso già varie volte in modo inequivocabile, vista la sua vicinanza con Bergoglio che ha fatto di lui un arcivescovo due mesi dopo la sue elezione, è logico dedurne che le sue idee non devono discostarsi di molto da quelle di Bergoglio.
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/10/21/0803/01782.html#GALLA
Synod15 – 13a Congregazione generale: tutte le Relazioni dei Circoli minori sulla terza parte dell’Instrumentum laboris, 21.10.2015
http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/21/relazioni_circoli_minori_su_terza_parte_instrumentum_laboris/1180837
una prima sintesi doi radio vaticana
http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/21/francesco_sinodo_ribadisca_valore_indissolubile_matrimonio/1180786
Al termine dell’udienza generale il Papa, salutando i pellegrini polacchi, ha ricordato che domani la Chiesa celebra la memoria di San Giovanni Paolo II” è “il Papa della famiglia” ha detto. Quindi ha affermato:
“Siate suoi buoni seguaci nella premura per le vostre famiglie e per tutte le famiglie, specialmente quelle che vivono nel disagio spirituale o materiale. La fedeltà all’amore professato, alle promesse fatte e agli impegni che derivano dalla responsabilità siano la vostra forza. Per l’intercessione di San Giovanni Paolo II preghiamo che il Sinodo dei Vescovi, che sta per concludersi, rinnovi in tutta la Chiesa il senso dell’innegabile valore del matrimonio indissolubile e della famiglia sana, basata sull’amore reciproco dell’uomo e della donna, e sulla grazia divina”.
Un pensiero speciale ha poi rivolto ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, sempre ricordando San Giovanni Paolo II:
“Cari giovani, la sua testimonianza di vita sia di esempio per il vostro cammino; cari ammalati, portate con gioia la croce della sofferenza come egli ci ha insegnato con l’esempio; e voi, cari sposi novelli, chiedete la sua intercessione perché nella vostra nuova famiglia non manchi mai l’amore”.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/21/chi-ha-capito-di-piu-la-lettera-dei-tredici-cardinali-un-grande-teologo-valdese/
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351162
Napier, la voce della verità sulla lettera dei tredici cardinali
C'è voluto questo arcivescovo sudafricano per chiarire pubblicamente le vere ragioni della lettera, di cui è uno dei firmatari. Tutto nasce nel sinodo del 2014 e nelle manovre di alcuni per forzarne gli esiti. Ecco testuali le sue parole
Segnalo un incontro informale, di pochi giorni fa, del Papa emerito con alcuni visiatori siciliani, durante il quale c'è stato uno scambio di battute. Timido accenno al tema del Sinodo:
"La misericordia è autentica se risponde alla verità dell’uomo. Se non faccio un gesto conforme alla verità, non aiuto il fratello che ha bisogno. Come dice il salmo: misericordia e verità si baceranno"
https://santamariaelemosina.wordpress.com/2015/10/20/la-grazia-di-un-incontro-speciale-con-benedetto-xvi/
Tutti i testi in italiano delle relazioni dei circoli minori
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-italiana-it
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazione-del-circolo-minore-di-lingua-tedesca-ita
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-francese-fr
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-inglese-eng
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-spagnola-sp
Visto che si parla del sinodo, VdR Bergoglio, dei cardinali e vescovi sinodali, vorrei sapere se qualcuno dei nostri commentatori, ha ascoltato su Rai News 24 delle ore 18,15 di oggi, Alberto Melloni e come ha papolatro il VdR che ha passato la palla ai vescovi dicendo delle cose che fanno aggrumolare lo stomaco.
Le cose che ha detto, in sintesi, dovrebbero significare che non abbiamo più un Papa che ha ricevuto le chiavi della Chiesa cattolica da Cristo, che solo Lui deve e può decidere, ma davvero solo un primus inter pares, perche se i vescovi devono decidere quasi su tutto a livello decentrato, il Vicario di Cristo non esiste più, in quanto decidono tutto i vescovi a livello locali ed in base ai bisogni dei territori di loro giurisdizione.
Papolatri ne ho sentiti, ma certi fanno rabbrividire; dicono chiaramente che il VdR ormai è solo una figura e tutto il governo della chiesa è solo governo dei vescovi un pò a loro piacere). Ma in fondo il sinodo non stà dicendo proprio questo? e se alla fine la chiesa non si ribalta, i Melloni, e tutti i suoi simili e sapete di parlo che fine faranno? qualcuno rimarrà alla Stampa di Torino, e gli altri andranno a zappare la terra? La letteratura non dovrebbe avere una simile spazzatura. i veri giornalisti, per etica dovrebbero buttare a mare questa gente che nulla ha notizia pulita.
Che non ci venissero a parlare dell'instrumentum laboris ne dei due motu proprio, non abbiamo bisogno e non abbiamo bisogno neanche dei loro commenti.
Intanto sono al servizio della chiesa mondializzata che in tutte le televisioni stanno annacquando milioni di cervelli.
Qui la lettura tornelliana delle relazioni dei circoli linguistici, da notare le frasi in grassetto e la conclusione, ma non vi pare straordinario che il Sinodo sulla famiglia sia in realtà diventato il Sinodo sui divorziati risposati?
"Anche qui si osserva che i divorziati risposati secondo le norme attuali non possono fare da padrini e madrine o fare catechismo (!). «Dobbiamo mostrare di aver dato ascolto al grido di tante persone che soffrono e gridano chiedendo di partecipare più pienamente possibile alla vita della Chiesa"
Soffrono e gridano (!), per loro si parla tanto di esclusione, di durezza di cuore, ma quelle persone non sono state escluse, si sono escluse da sole, sapendo quel che facevano, o no?
E oggi si arriva a considerare di fare appello alla loro coscienza, se nel loro foro interno tutto è ok, se considerano che il primo matrimonio non era un vero matrimonio, la loro parola prenderà il sopravvento sulla Parola del Signore.
E Tornielli di concludere:
"Insomma, un approccio lontano anni luce da quello delle rumorose lobby mediatico-ecclesiatiche e dai «ripetitori» a gettone di sentenze, che non di rado hanno confuso la dottrina con determinate posizioni teologiche."
E per lui che "cosa" è la Dottrina?
Chi sono i ripetitori a gettone di sentenze, come quelli che si son gettati contro i firmatari della lettera a Bergoglio? Non certo chi non fa altro che ricordare l`insegnamento della Chiesa, o farlo significa appartenere ad una lobby?
Chi sta tradendo la Dottrina, chi sta tentando di raggirarla?
Chi non difende le proprie idee o ideologie ma si limita a riaffermare e difendere la Parola del Signore o chi sta inventando anche un nuovo linguaggio pieno di pathos, chi non esita perfino a sfuttare la storia=probabile bufala di un bambino che ha oggettivamnte commesso un sacrilegio, porgendolo ad esempio del cammino che dovrebbe seguire la Chiesa?
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-44135/
Ce pape et sa petite bande d'antéchrists — voyez l'abject Kasper, l'immonde Marx, le répugnant Lehmann, le visqueux Danneels, l'hypocrite Schoenborn, Scola la molasse, etc. — n'est un chef de gang, entouré d'une petite cour d'homosexuels, dont l'objectif est de détruire l'Église de l'intérieur. Ils le font avec le cynisme d'un Obama prétendant combattre le pseudo-état islamique en même temps qu'il continue, avec ses comparses de l'Angleterre, de l'Arabie Saoudite et du Qatar, de lui parachuter des armes et des munitions… Hommes des ténèbres, tous, et serviteurs du Diable ! Leurs jours sont désormais comptés.
Quand je l'ai dit la première fois, de bonne âmes pétries de dévotion et enfarinées d'obéissance, se sont exclamées : ce Raoul de Gerrx est un extrémiste, un fou, un fanatique, il faut le faire taire. Que fait-il du respect dû au successeur de Pierre, aux princes de l'Église, à tout porteur de soutane et baiseur de Coran ?
Mes bons amis, regardez devant vous une bonne fois, et dites-moi si j'avais tort ?
Nos "œuvres nous suivent", dit la sagesse des peuples. Mais là, ELLES VOUS PRÉCÈDENT ! VOUS N'EN RÉCHAPPEREZ PAS !
Raoul,
tu as parfaitement raison, mais quelques fois il est très difficile de reconnaître que les personnes que nous aimons le plus, nous ont désillusionné le plus (pas sûre sur le verbe employé pour"deluso").
Rr
Rosa, c'est vrai, mais il s'agit ici d'un combat de vie ou de mort — spirituelle, s'entend —, combat qui exige toute notre lucidité et ne peut s'encombrer de sentimentalité.
Mais qui sait si nous n'aurons pas à donner, nous aussi, comme nos frères de Syrie, le témoignage du sang ? C'est une éventualité qu'il ne faut pas écarter a priori. Nous ne savons pas de quoi demain sera fait. En tout cas, ce qui nous a été demandé, c'est de demeurer fidèles et constants jusqu'à la fin. C'est Jésus lui-même qui nous l'a demandé.
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