Riprendo dal NCRegister [qui] il testo integrale dell'intervento del cardinale Robert Sarah. Questo testo è importante - oltre che per l'incisiva chiarezza con cui espone la sua posizione sulla minaccia di quelle che definisce 'bestie apocalittiche' - perché al punto 1. sono riprese, ufficialmente e con ferma franchezza, alcune delle questioni sollevate, privatamente, nella 'lettera dei 13' che ha suscitato tanto scalpore.
Intervento del Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
1. Più trasparenza e rispetto tra di noi
Sento un forte bisogno di invocare lo Spirito della Verità e dell'Amore, la fonte di parrhesia nel parlare e umiltà nell'ascolto, ciò che solo può creare vera armonia nella pluralità.
Dico francamente che nella fase precedente del Sinodo, su varie questioni si è avvertita la tentazione di cedere alla mentalità del mondo occidentale secolarizzato e individualista. Riconoscere le cosiddette "realtà della vita" come un locus theologicus significa rinunciare alla speranza nella forza trasformatrice della fede e del Vangelo. Il Vangelo che, una volta trasformate le culture, ora è in pericolo di essere da esse trasformato. Inoltre, alcune delle procedure utilizzate non appaiono finalizzate ad arricchire la discussione e la comunione, per quanto si sono adoperate per promuovere un modo di vedere tipico di alcune frange delle chiese più ricche. Questo è in contrasto con una Chiesa povera, segno gioiosamente evangelico e profetico di contraddizione per la mondanità. Neppure si capisce perché alcune affermazioni non condivise dalla maggioranza qualificata nell'ultimo Sinodo siano finite nella Relatio e poi nei Lineamenta e nell'Instrumentum laboris mentre altre questioni urgenti e molto attuali (come l'ideologia di genere) vengono invece ignorate.
La prima speranza è quindi che, nel nostro lavoro, ci sia più libertà, trasparenza e obiettività. Per questo, sarebbe utile pubblicare i riassunti degli interventi, per facilitare la discussione ed evitare qualsiasi pregiudizio o discriminazione nell'accettare le dichiarazioni dei Padri sinodali.
2. Discernimento della storia e degli spiriti
Una seconda speranza: che il Sinodo onori la sua missione storica e non si limiti a parlare solo di alcune questioni pastorali (come ad esempio la possibile comunione ai divorziati risposati), ma aiuti il Santo Padre ad enunciare chiaramente le verità e una guida reale a livello globale. Perché ci sono le nuove sfide rispetto al Sinodo del 1980. Una discernimento teologico ci permette di vedere nel nostro tempo due minacce inaspettate (quasi come due "bestie apocalittiche") situate su poli opposti: da un lato, l'idolatria della libertà dell'Occidente; dall'altro, il fondamentalismo islamico: il laicismo ateo e per contro il fanatismo religioso. Per usare uno slogan, ci troviamo “tra l’ideologia gender e l’Isis”. I massacri islamisti e le pretese libertarie si contendono regolarmente le prime pagine dei giornali (ricordiamo cosa è accaduto lo scorso 26 giugno!) Da queste due radicalizzazioni arrivano le due principali minacce per la famiglia: la sua disintegrazione soggestivista nell’Occidente secolarizzato attraverso il divorzio breve e facile, l’aborto, le unioni omosessuali, l’eutanasia etc (cfr teoria del genere, le 'Femen', la lobby LGBT, IPPF ...). Dall’altra parte la pseudo-famiglia dell’islam ideologizzato che legittima la poligamia, la sottomissione femminile, la schiavitù sessuale, le spose bambine etc. (cf. Al Qaeda, Isis, Boko Haram ...).
Numerosi indizi ci permettono di intuire la stessa origine demoniaca di questi due movimenti. Diversamente dallo Spirito di Verità che promuove la comunione nella distinzione (perichoresis), essi incoraggiano la confusione (omo-gamia) o subordinazione (poli-gamia). Inoltre, chiedono una regola universale e totalitaria, sono violentemente intolleranti, distruttori delle famiglie, della società e della Chiesa, e sono apertamente cristianofobi.
"Non dobbiamo lottare contro creature di carne e sangue ...." Dobbiamo essere inclusivi e accoglienti per tutto ciò che è umano; ma quello che viene dal Nemico non può e non deve essere assimilato. Non si possono accomunare Cristo e Belial! Ciò che il nazifascismo e il comunismo erano nel 20° secolo, le ideologie omosessuali e abortiste occidentali e il fanatismo islamico sono al giorno d'oggi.
3. Proclamare e servire la bellezza della monogamia e della Famiglia
Di fronte a queste due sfide mortali e senza precedenti ("omo-gamia" e "poli-gamia"), la Chiesa deve promuovere una vera "epifania della Famiglia". A ciò possono contribuire sia il Papa (come portavoce della Chiesa) che i singoli Vescovi e Pastori del gregge cristiano: cioè, "la Chiesa di Dio, che Egli si è acquistato con il suo sangue" (Atti 20:28).
Dobbiamo proclamare la verità senza paura, ossia il Piano di Dio, che è la monogamia nell'amore coniugale aperto alla vita. Tenuto conto della situazione storica appena ricordata, è urgente che la Chiesa, nel suo vertice, dichiari definitivamente la volontà del Creatore sul matrimonio. Quante persone di buona volontà e di buon senso si unirebbero in questo luminoso atto di coraggio, di svolta mediante la Chiesa!
Insieme ad una parola forte e chiara del supremo Magistero, i Pastori hanno la missione di aiutare i nostri contemporanei a scoprire la bellezza della famiglia cristiana. Per fare questo, si deve innanzitutto promuovere tutto ciò che rappresenta una vera iniziazione cristiana degli adulti, la crisi del matrimonio è essenzialmente una crisi di Dio, ma anche una crisi di fede, e ciò significa un'iniziazione cristiana insufficiente. Poi dobbiamo discernere quelle realtà che lo Spirito Santo sta già suscitando fino a rivelare la verità della famiglia quale intima comunione nella diversità (uomo e donna), che è generosa nel dono della vita. Noi Vescovi abbiamo il compito urgente di riconoscere e promuovere i carismi, i movimenti, e le realtà ecclesiali in cui la famiglia è veramente rivelata, questo prodigio di armonia, di amore per la vita e di speranza nell'eternità, questa culla della fede e scuola di carità. E ci sono tante realtà offerte dalla Provvidenza, insieme con il Concilio Vaticano II, nel quale viene offerto questo miracolo.
[Il termine offerto dalla Provvidenza riferito al concilio ci lascia abbastanza costernati. Torna a riproporsi con insistenza, la mitizzazione di un evento che si è rivelato certamente rivoluzionario, ma i cui punti controversi costituiscono i presupposti della crisi che stiamo attraversando. Finché non si riconosceranno le radici del male, non si potranno attuare i rimedi. In fondo il bergoglismo, pur nella sua inedita singolarità gesuitico-portena, compresa la corte dei miracoli che la affianca, non è altro che il frutto maturo della riforma travestita da aggiornamento che ha preso le mosse proprio da lì.]
[Il termine offerto dalla Provvidenza riferito al concilio ci lascia abbastanza costernati. Torna a riproporsi con insistenza, la mitizzazione di un evento che si è rivelato certamente rivoluzionario, ma i cui punti controversi costituiscono i presupposti della crisi che stiamo attraversando. Finché non si riconosceranno le radici del male, non si potranno attuare i rimedi. In fondo il bergoglismo, pur nella sua inedita singolarità gesuitico-portena, compresa la corte dei miracoli che la affianca, non è altro che il frutto maturo della riforma travestita da aggiornamento che ha preso le mosse proprio da lì.]
[Purtroppo abbiamo dovuto tradurre dall'unico testo integrale trovato in inglese, che è stato a sua volta tradotto dall'originale italiano]
89 commenti:
Ottimo art. che poi approfondiremo.
Mi limito a segnalare dall'Argentina un fatto antipatico e sintomatico....un "esempio dell'idolatria della libertà del 'nostr' mondo"
gruppi di donne abortiste a seno nudo assaltano la Cattedrale...c'è anche un video, sembrano l'opposto di Maria SS.....
https://www.lifesitenews.com/news/violent-mob-of-pro-abort-feminists-tries-to-burn-down-cathedral-attacks-pra?utm_source=LifePetitions+petition+signers&utm_campaign=acb3ba973a-Cathedral_to_LifePetitions10_14_2015&utm_medium=email&utm_term=0_c5c75ce940-acb3ba973a-397767129
"Shock video: Violent mob of topless pro-abort feminists assaults praying men, tries to burn Cathedral"
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-un-gran-polverone-per-nullama-le-famiglie-dove-sono-14115.htm
Luci e, a mio parere molte ombre.
Lo dico con estremo rispetto e speranza per uno di quei pochi porporati che sembrano non totalmente ammorbati o non totalmente “donabbondianti”.
Chiede il Card. Sarah: “… Neppure si capisce perché alcune affermazioni non condivise dalla maggioranza qualificata nell'ultimo Sinodo siano finite nella Relatio e poi nei Lineamenta e nell'Instrumentum laboris”
La risposta si trova nella cronaca di 12 mesi orsono, cito da don C. Thouvenot (DICI n° 320, 11/0, testo in italiano sul sito della FSSPX): “ il paragrafo sugli invertiti era stato sottomesso al voto, raccogliendo 118 suffragi favorevoli e 62 disapprovazioni. Il padre Federico Lombardi, direttore dell’ufficio stampa della Santa Sede, doveva sottolineare che anche se i paragrafi «non hanno raggiunto la maggioranza qualificata, sono stati approvati con maggioranza». Così Papa Francesco stesso aveva espresso la speranza che i paragrafi rigettati fossero egualmente pubblicati, in vista di «prolungare il dibattito».
Credo che il parlare con franchezza comprenda anche indicare chiaramente le responsabilità: chi ha fatto che cosa, e questo non per puntare il dito ma per semplice chiarezza ed amore di verità, ciò che fa rima con misericordia.
Condivisibile in linea di principio la seconda parte, però anche qui si riscontra il limite sopra evidenziato, si legge infatti: “Numerosi indizi ci permettono di intuire la stessa origine demoniaca di questi due movimenti.”
Oltre alla comune origine demoniaca che li ispira andrebbe anche esplicitato chi in quanto creatura concretizza ed incarna queste ispirazioni indicando chiaramente come mai Daesh (Isis) è cresciuto così rapidamente e così anche mediaticamente bene, chi lo ha concimato, al pari di chi ha concimato Al-Quaeda e gli altri indemoniati della stessa risma, (e se non lo si sa o non lo si vuol dire almeno porre l’interrogativo); andrebbe parimenti indicato anche da chi sono propagandati (perché di questo si tratta, di propaganda) gli a-valori della dissocietà occidentale che ha sprofondato le Nazioni ed i popoli dell’Europa cristiana e dei popoli da essa un tempo convertiti al S.Vangelo, nel caos e nella confusione con lo scopo di cancellare ogni traccia di Cristo dalle menti e dai cuori dei suoi abitanti e questo in modo particolare, metodico, sistematico e in un crescendo quasi rossiniano a partire dall’ultimo dopoguerra. Si scoprirà, senza sorpresa che se la matrice spirituale è la stessa, anche quella carnale è la stessa, com’è logico che sia (poi è un fatto essenziale che la carne sia sottomessa allo spirito, quale che questo sia).
(Continua) ...
(prosegue)
Veramente indigesta la conclusione:
“Noi Vescovi abbiamo il compito urgente di riconoscere e promuovere i carismi, i movimenti, e le realtà ecclesiali in cui la famiglia è veramente rivelata, questo prodigio di armonia, di amore per la vita e di speranza nell'eternità, questa culla della fede e scuola di carità. E ci sono tante realtà offerte dalla Provvidenza, insieme con il Concilio Vaticano II, nel quale viene offerto questo miracolo…”.
Qui non è il termine miracolo, che è riferito alla famiglia quando questa accoglie il disegno di salvezza di Dio e vi si sottomette docilmente (questo è il miracolo operato dalla Grazia) a colpire; Quello che stordisce e annichila, che oscura quanto di buono è stato dichiarato sopra, come una come una brinata invernale gela l’erba dei prati, ciò che fa cadere le braccia, è l’inquadrare e far derivare il Vaticano II dalla Provvidenza. Un evento che contiene nei suoi documenti e quindi oggettivamente come oggettive sono le parole scritte in essi con il loro preciso significato e che è stato un momento drammatico di variazione nella Chiesa che continua da 50 anni con effetti sempre più devastanti (iniziando con la riforma liturgica, poi quella degli ordini religiosi, poi la catechesi, poi le disunioni tra le varie chiese, poi il Concordato e via via “motus in fine velocior” fino ai delirii odierni) sarebbe provvidenziale ?
Come si fa a non vedere in quel momento invece lo snodo decisivo in cui finalmente affiorarono e si esplicitarono le aspettative dei rivoluzionari che covavano in seno alla Chiesa da decenni ma che erano da Essa tenuti a bada, anche con l’uso sapiente e caritatevole del bastone ? Un momento a partire dal quale l’errore non fu più condannato in quanto si scrisse conterrebbe in sé medesimo i mezzi per autocorreggersi ?; un momento in cui si dichiarò che l’uomo aveva una maturità tale da essere da sé in grado di discernere il bene dal male, abdicando così al proprio ruolo di Magistra che le deriva dall’essere Sposa fedele del Maestro?
Un momento, per far riferimento al tema dell'odierno Sinodo, dal quale fu espunto deliberatamente lo schema preparatorio sul matrimonio cristiano che attingeva a piene mani all'insegnamento costante ed immutabile della Chiesa e in particolare all'ultima Enciclica che su questo tema insegnava chiaramente la Verità (Casti Connubi, Pio XI) ?
Cara e stimata Mic, a volte, lo dico senza spirito polemico fine a se stesso, mi pare che prevalga un poco l'ansia da confutazione d'errore altrui, rispetto, all'umile e sereno ascolto. Nessuno di noi- ad iniziare da me- è immune da questa tentazione egocentrica. Anzi, personalmente, devo molto lottare con questa mio difetto.
Premesso ciò, devo dire che trovo assimilabile a questo difetto la glossa da lei fatta all'ultima frase dell'Eminenza reverendissima Cardinal Sarah, la lettura delle cui parole è come puro ossigeno dato a chi sta soffocando nello smog.
E' infatti addirittura evidente (ad una lettura tranquilla e scevra da ansie) che il cardinale ha riferito il sostantivo miracolo alla FAMIGLIA, e non al "Concilio Vaticano II". Se rileggerà con più attenzione, vedrà che potrà convenirne: nella frase precedente parlava dell'armonia e della bellezza di questo dono e disegno di Dio, a cui ha fatto poi riferimento col termine "miracolo". Da questi in sé innocui "incidenti", a mio modesto avviso, emerge un po' di radicata "tensione" dialettica che, se non contrastata, può degenerare nel pregiudizio e nella chiusura. Ma non è certamente il suo, ed il nostro caso, ma dalle mie parti si dice "meglio aver paura che buscarne"; ed è per questo che, in tutta fraternità cristiana, ho creduto mio dovere parlarle con questa "parresia". Spero che non me ne vorrà.
Il foco,
sono solita accettare le critiche motivate. E' vero che il termine "miracolo" va riferito alla famiglia cristiana; ma il mio sconcerto nasce dalla mitizzazione del Vaticano II (visto come dono della Provvidenza), che sembra imprescindibile anche dai pastori più illuminati, che non ne colgono le insidie nascoste nelle ambiguità applicate in spirito di 'rottura' mascherata da 'continuità'. Nulla potrà cambiare, finché non verrà riconosciuto che quanto accade anche nel Sinodo è l'edizione riveduta e fedele dello stile e delle ambiguità, come pure degli elementi di rottura, conciliari. Pensiamo ai 'semi del Verbo' arbitrariamente applicati a situazioni di peccato, all'apertura al mondo, o meglio alle mode del tempo, non vigile e dunque non filtrata dalla sana dottrina (inopinatamente riproposti nel Sinodo con lo stesso neo-linguaggio). Pensiamo anche al falso ecumenismo che sta addirittura portando all'intercomunione (vedi n.128 Instrumentum Laboris addirittura manomesso ad hoc), ad una male-intesa libertà di religione che esclude la Redenzione e l'Opera del Signore nella e attraverso la Sua Chiesa etc, etc...
Sembra che su questi nodi, per nulla secondari, anche loro non abbiano nulla da dire.
E direi che è ora di finirla anche da parte sua (e di altri consimili) di bacchettare chi dice le cose come stanno. Anch'io sono per la sana prudenza. Ma a tutto c'è un limite.
Ringrazio anche Marco P. che mi ha permesso di rettificare il riferimento al termine 'miracolo'. Ma è il senso del discorso che evidentemente mi ha colpita. E sostituirlo più correttamente con "dono della Provvidenza, nulla cambia a quanto ho detto e ribadisco.
Alcune cosucce-base, facili facili.
Dio è increato, noi creature. Dio non cambia, noi abbiamo la possibilità di farlo.
Il peccato ci ha sfigurati, rendendoci immagine e somiglianza del ribelle a Dio.
Da cristiano conosco Dio tramite Cristo: il Verbo si è fatto carne.
Cristo ci trasforma, trasfigurandoci: possiamo, seguendoLo, essere a somiglianza di Dio.
Non bastava che l’uomo si pentisse del peccato o che l’uomo imparasse a rispettare alcune regole per salvarsi dalla malattia che ci ha colpito a causa del peccato: ci volevano l’incarnazione, il sacrificio della croce e la resurrezione di un Dio che prende carne per soccorrerne la malattia non sanabile soltanto attraverso qualche lacrima di pentimento (se e quando ci fosse stata) o tramite l’osservanza di certe leggi (se e quando ci fosse stata).
Abbiamo una vita, donata da Dio. Abbiamo una natura umana particolarissima, capace di Dio.
La fede però non è solo un pensiero, un ammettere razionalmente un’ipotesi, attenendovisi.
La fede è esperienza di Dio, visione Sua. Non è roba “di testa”, ma “di cuore”.
Quando quest’esperienza di Dio ci unisce davvero a Lui, resta solo l’amore: fede e speranza non servono più. Vediamo Dio per quello che è. E non cambia mai. Lui non cambia nel Suo essere.
Però noi possiamo cambiare, anche nel nostro rivolgerci a Lui.
Passando dal temerLo, condizione fondamentale per riceverne la grazia e la misericordia, al servircene per “adorare l’uomo”, ribellione a Dio inclusa. Passando dall’essere servi inutili, al servirci di Dio per ciò che ci è utile. Passando dall’essere tralci al crederci vite, bullone e chiave inglese. Passando dall’essere malati e mendicanti una cura, al vendere medicine, lauree in medicina, persino assicurazioni sulla vita (beninteso: solo questa, terrena, a termine).
Mi arrendo all’evidenza. Causa effetto. Non che Dio abbia cambiato idea. L’abbiamo cambiata noi.
Si pregava San Michele Arcangelo di agire contro il demonio: non si fa più.
Si pregava per la conversione di chi rifiuta Cristo: non si fa più.
Si pregava per le missioni: adesso si prega con i massoni.
Si adorava Dio, rivolti a Lui: adesso si parla di Dio, rivolti a noi.
Si celebrava il Suo sacrificio. Adesso “ci sacrifichiamo” per sederci a mensa, festosi.
Che pena la Chiesa 2.0. E che trucchi per mascherarsi piacente. Chirurgia plastica. O Fregoli.
Con un’altra cosuccia, di fede: una volta morti non c’è più possibilità di pentimento.
C’è solo purificazione se comunque almeno c’è stato pentimento prima. O dannazione. Eterna.
Cari novatores (e non ne faccio una questio di novus o vetus ordo), così certi che l’inferno non ci sia o se esistente sia vuoto: non vi pare che l’inferno sia già ampiamente diffuso su questa terra da cui è stato cancellato il timor di Dio?
Trasparenza e rispetto tra di noi...
non ho mai trovato nulla di immotivato o che non andasse nei testi di Marco P. che a mio avviso è l'autore di affreschi approfonditi, onesti e lungimiranti.
Esatto Josh!
Tweet Rorate: Per secoli, la Chiesa ha combattuto tendenze centrifughe, come il Gallicanesimo ora, le forze A ROMA vogliono STIMOLARE il localismo e l'anti-cattolicesimo!
Grazie a mic e Josh, e non per galateo ma con la serenità che un sorriso ricevuto da persone che ci voglion bene dona al nostro cuore.
Grazie anche a ilfoco, credo che da questa tribuna si sia spinti primieramente, e per quanto mi consta, esclusivamente da amore incondizionato per la Verità e perciò si attenda con trepidazione che Questa sia di nuovo proclamata tutta intera anche da chi viene, in modo proporzionale alle sue dichiarazioni eterodosse, criticato, essendo tali critiche funzionali, nel nostro limite di persone e di mezzi, a quell'obbiettivo.
Mic,
ognuno di noi si è formato in una certa epoca ed ad una certa "scuola": per esperienza professionale so quanto possa essere difficile abbandonare certi schemi di ragionamento, certi approcci diagnastici e/o terapeutici, anche quando le evidenze a loro supporto non ci sono più o non ci sono mai state, ed invece se ne sono accumulate tante altre.
Non voglio difendere il Cardianale Sarah o altri come lui, ma posso capire che in questo momento, a questo Sinodo, con questo VdR, ammesso e non concesso che in lui e negli altri comincino a serpeggiare dubbi, ad emergere incertezze sul CVII, parlarne apertamente , chiederne un dibattito pubblico, una revisione, esporrebbe lui e gli altri come minimo ad una "gogna mediatica", che potrebbe essere controproducente. Sarebbe stato più facile, forse, farlo sotto BXVI, ma magari non erano ancora arrivati " a cottura".
Speriamo che 'sto casino del SInodo e di tutto quel c e riguarde ormai questo "pontificato", la situazione stessa della Curia romana e di altre realtà ecclesiastiche (per es. il Sudamerica) finisca non solo per aprire completamente gli occhi, ma anche per far affermare apertamente "urbi et orbi" che la radice della pessima situazione presente è il CVII. E che questo, a Sinodo concluso, possa succedere, me lo auguro tanto e prego per ciò.
Forse non tutto il male vien per nuocere.
Anche la reltiva "apertura" del VdR all'FSSPX potrà servire, se qualche porporato si avvicinerà alla Fraternità, senza pregiudizi, e rendendosi conto di chi sono veramente, semplici CATTOLICI, li aiuti nella loro opera.
RR
Non mi pare affatto che ci sia un solo argomento per dire che il Cardinal Sarah avrebbe addirittura "mitizzato" il concilio vaticano II. S einvece si vuole imporre al cardinale di NON NOMINARE tale concilio, perché a Mic (ed ai suoi "consimili", per utilizzare lo stesso antipatico termine- e concetto significato- che lei ha riservato a me) non piace, beh allora è un discorso, forse, di mera "gerarchia", ed il cardinal Sarh si dovrà adeguare!! Se non fraterna accoglienza delle opinioni, almeno tolleranza, Mic!
È già stato dato il link a questo articolo di Cascioli:
"Un gran polverone per nulla Ma le famiglie dove sono?"
Leggo:
"Del resto è evidente che in queste settimane si è alzato notevolmente il livello dell’aggressione verbale nei confronti di chi resiste nella fedeltà a ciò che la Chiesa cattolica ha sempre professato; e la Misericordia viene usata come clava per colpire chi osa eccepire sull’ineluttabile scivolamento verso posizioni protestanti."
E Bergoglio non è l`ultimo a dar man forte a chi fa di coloro che difendono l`insegnamento di Gesù -> della Chiesa dei rigidi dottori della legge senza cuore, capaci solo di ricordare e imporre la legge ma con un cuore duro e impermeabile alla misericordia, una caricatura stucchevole ripresa in coro dalla corte papale.
Lo ha fatto anche stamattina a Santa marta nella sua *meditazione" quotidiana.
Ancora e sempre quell`aut aut che giudica, che divide.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-un-gran-polverone-per-nullama-le-famiglie-dove-sono-14115.htm
@Marco: spero anzi di leggerti più spesso...
@Mic: riguardo al tweet di Rorate: Per secoli, la Chiesa ha combattuto tendenze centrifughe, come il Gallicanesimo ora, le forze A ROMA vogliono STIMOLARE il localismo e l'anti-cattolicesimo!
_in questa direzione, si pensi alle dichiarazioni di Bruno Forte, di 1 anno fa, ma ha lo stesso ruolo anche ora al sinodo, sulla chiesa glocal, letta come una ong orizzontalissima, l’arcipelago delle solitudini, il dialogo, la pastorale latitudinaria, il sociologhese, nuovo umanesimo per una nuova EU-Ecobihum, (Eco/bios/hum: Eco,dimora,ecologia,principio sistemico;
Bios,elemento primario della genetica, della microfisica;
Hum,umanesimo con unico centro l'uomo: è la Nuova Eraaaa);"la Chiesa di domani sarà fatta di cattolici e non"; "Separare il Magistero dalla giurisdizione"; "salvare l'esperenza laica", riportate qui
http://www.papalepapale.com/develop/loracolo-di-chietibruno-forte-io-progressistacredo-la-chiesa-una-e-glocal/
Forte...."IL NOSTRO NUOVO MONDO È FATTO DI UOMINI RE CHE RICREANO IL MONDO A LORO IMMAGINE. SENZA DOVER ELEMOSINARE"
che fa il paio con le affermazioni di Semeraro discusse ieri con Luisa e Rosa con "basta Legge generale dall'alto, d'ora in poi procederemo in soggettiva".
Forte...."IL NOSTRO NUOVO MONDO È FATTO DI UOMINI RE CHE RICREANO IL MONDO A LORO IMMAGINE. SENZA DOVER ELEMOSINARE"
Basterebbe questo, in un contesto sano, per contestarlo con ignominia!
E cos'è una frase del genere se non l'espressione dell'antropocentrismo che ha spodestato il Signore e che è il filo conduttore del gegen-Geist del Vaticano II?
Il foco,
quello che noto in certi commenti è l'eccesso di 'antagonismo' e la tendenza ad accentuare alcuni aspetti della nostra comunicazione enfatizzandoli secondo i propri punti di vista. E' questo che intendevo per 'bacchettare'....
Ho dato delle motivazioni, e prima di me le aveva date Marco P. che ritengo oggettive. E non è la prima volta che insisto su quello che considero un problema di fondo, oggi come oggi: cioè la inesistente (almeno per ciò che appare) consapevolezza critica, da parte anche dei pastori più illuminati, sui famosi punti controversi del concilio, altrettanto oggettivamente individuati e illustrati non solo da me, semplice fedele, ma da ben più illustri e autorevoli studiosi.
Sono tollerante con tutte le opinioni quando non sono espresse in maniera sferzante e stimolano la mia intelligenza, mentre sono grata a chi mi riprende e mi fa giustamente ricredere quando è il caso. Ma con interventi come il suo, càpita anche a me di adeguarmi allo stile che si mostra tranchant sulle nostre posizioni, mentre insiste su un'ostentata tolleranza di ciò che per noi tollerabile non è per le sue nefaste origini e per gli altrettanto nefasti esiti. Se questo significa essere fondamentalista, ebbene fondamentalista sono anch'io. E non lo dico per allinearmi al card. Burke, ma perché sono convinta che chiunque crede fortemente in qualcosa, non essendo disponibile a compromessi (al di là di una possibile capacità di ascolto e da una sana dialettica), è di fatto fondamentalista. Diciamo, però che un conto è il fondamentalismo cristiano, che propone (anche con fermezza quando è il caso) ma non impone, rispetto a quei fondamentalismi che generano fanatismo. E sto anch'io enfatizzando, presa dalla gravità della situazione, ben sapendo che per un cristiano, più che di fondamentalismo, si tratta di fedeltà al Signore ad ogni costo!
Lungi da me il fatto di imporre al cardinale di NON NOMINARE il concilio. La trovo una enfatizzazione non pertinente con quanto è stato espresso. Mi pare che sia io che, più diffusamente e con ulteriori elementi Marco P., abbiamo detto la nostra sul problema di fondo, che è quello che ho detto e ribadito sopra e molte altre volte.
Il fatto che le dica queste cose non significa che i suoi commenti non siano graditi: significa semplicemente dire ciò che penso di alcuni come questi.
Non mi apre che il mio primo commento fosse "tranchant", avendo peraltro premesso che non è un "problema" solo suo, ma anche mio. Se crede che quello sia mero galateo da blog, si sbaglia. Io dico ciò che penso. e ho notato che la sua reazione è stata diversa da quella che mi aspettavo, cioè più aderente all'essenza delle cose, e meno all'emotività. Non fa nulla, potremo magari imparare col tempo a prendere meglio le misure, a me sinceramente interessa dialogare con lei (e con i suoi "consimili"), non lo nego. Però, su Sarah, può anche semplicemente dire "ho sbagliato", senza appoggiarsi in modo postumo ai commenti di marco P., che sono non una glossa tesa a dare un'impressione o una chiave critica di lettura, ma un'analisi, che è cosa diversa. Detto ciò, il suo "è l'ora di finirla" mi ha stupito, ma la comprendo anche, perché non è facile certamente "governare" un locus composito e delicato (quanto a tema, e per i tempi attuali) come questo. Io confermo ciò che ho detto, e continuo a sperare che, al di là dei nostri a volte ingombranti "ego", quello che di essenziale doveva passare, sia passato. Da una parte e dall'altra. Tutti consimili, perché cristiani cattolici aderenti a tutto il depositum senza neppure un'eccezione. E tutti- ognuno con le proprie peculiarità CONSENTITE- dalla stessa parte: quella di Cristo e della Sua Chiesa. Buone cose!
Tra l'altro, noto che molti cardinali, compreso il card. Burke nei loro interventi citano testi tutti esclusivamente post-conciliari, presi da insegnamenti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e sempre da spunti condivisibilissimi, che non risentono delle problematiche sopra evidenziate. Perché è noto (lo ha ribadito anche mons. Schneider) che il Concilio può esser letto in continuità: ma per farlo occorre prendere ciò che è commestibile e espungere ciò che non lo è. E ci vorrebbe un papa che lo facesse!
Finché viene preso ciò che è commestibile, nessuno di noi si fascia la testa perché viene nominato e anzi applicato il concilio (Vaticano II che non è l'unico: è solo il 21°!). Il problema è quello già detto e ribadito. Spero sia chiaro una volta per tutte
Il problema è il CVII, assodato. Ora col cambio di formule nei sacramenti introdotto tramite lo stesso... il card.Sarah è un vescovo del post-concilio quindi della chiesa post che penso tutti si possa definire nuova, obiettivamente. Perchè soggettivamente si continua a dire che è la stessa di prima. Quindi non c'è da stupirsi che sia un bravo credente NELLA nuova chiesa, in quanto tertius non datur:o valido Magistero 2000 anni o valido postCVII. La stessa cosa avvenne con l'anglicanesimo, l'arcivescovo di Canterburry cambiò liturgia e dottrina poco per volta, tanto che per i più cattolici ci fu la chiesa alta e per gli altri la chiesa bassa. Ora il card.Sarah fa capo alla hiesa alta del postCVII di certo, ma Saruman fa capo alla hiesa bassa. Se nel 1958 capitò ciò che capitò al conclave tanto che il card.Siri disse:potrei scrivere libri su ciò che avvenne nei conclavi...è terribile...ma sono legato al segreto, potrebbe essere iniziato da lì il tutto? Spero di non essere censurata perchè faccio parte del popolino e soffro questa situazione come chiunque abbia occhi e cerco di capire semplicemente...dato che molto già ho capito grazie ai coraggiosi delle note dei siti, anche di questo. E grazie a Tralcio, Marco, Mic e tutti gli altri.
Domandare con autorità, rispondere con libertà
“Portiamo i sacramenti agli uomini che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione speciale... La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?” Carlo Maria Martini
http://www.cittadellaeditrice.com/munera/carlo-maria-martini-al-sinodo-che-cosa-avrebbe-detto/
Il foco,
ciò che non apprezzo di certi commenti è la punta di velenosa inesattezza che incastonano in un contenuto divenuto più civilmente dialogico.
Mi sarei astenuta da questa sottolineatura; ma è falso che io mi sia trincerata solo retrospettivamente dietro al commento di Marco P. (che ho tirato in ballo per rafforzare l'esistenza del problema di fondo che è il focus della mia osservazione) e non abbia riconosciuto di aver sbagliato (peraltro non nella sosranza ma nella sottolineatura di un termine). L'ho riconosciuto nella mia prima risposta e ho spiegato il resto lì e altrove. Et de hoc satis.
Andiamo avanti.
http://www.riscossacristiana.it/esiste-ancora-il-senso-del-peccato-tra-i-padri-sinodali-di-roberto-de-mattei/
Ora col cambio di formule nei sacramenti introdotto tramite lo stesso... il card.Sarah è un vescovo del post-concilio quindi della chiesa post che penso tutti si possa definire nuova, obiettivamente.
Sta tirando fuori, quasi con noncuranza, un problema che non ho intenzione di dibattere perché non ho il tempo di approfondire ma soprattutto non do' per scontata la sua affermazione, sapendo anche dove vuole arrivare. E ribadisce i soliti mantra inverificabili sul card. Siri... Ho pubblicato perché colpita dalla parte centrale del messaggio, sull'analogia con l'anglicanesimo. Et de ho satis anche qui.
E anche questo lo stoppiamo nella conclusione...
Sentite, il fatto stesso che si sia accettato di discutere (come se fosse materia dubbia, o questione aperta, a dir si voglia) di temi come quelli di cui si discute nei sinodi del 2014 e 2015, è UN ATTO DI APOSTASIA. E ciò indipendentemente dalle tesi portate avanti. Sarah e Burke accettano (quanto meno passivamente) eventi come quelli di Assisi 1, 2 e 3. Secondo voi (siate onesti con voi stessi), dopo eventi come quelle giornate inter-confessionali, o, peggio ancora, dopo la preghiera di pentecoste nei giardini vaticani (altro evento, sul quale non mi risulta che Sarah, Burke, o uno dei 13, abbiano mai fatto osservazioni pubbliche) quale differenza passa tra il Sinodo o una riunione di... (Anonimo)
E ci sono tante realtà offerte dalla Provvidenza, insieme con il Concilio Vaticano II, nel quale viene offerto questo miracolo.
Perché infilarci dentro di sfuggita una laudatio al concilio?
Per rendere più digeribile il resto?
Per dire che in fondo stiamo tutti dalla stessa parte?
O forse il cardinale Sarah crede veramente che il concilio non sia stato attualizzato a sufficienza? il solito discorso che non porta a nulla.
Era fondamentale per la coerenza del discorso? a me non sembra proprio.
Proprio qualche minuto fa parlavo con un amico di un prete che in una Messa VO ha concluso con un riferimento al papa e al concilio senza che ciò fosse essenziale allo svolgimento del discorso. A che pro? per dare un segnale a certi fedeli "troppo" tradi e indicare loro qual è la "strada giusta".
Questi non sono tempi per giocare: forse la situazione non è ancora abbastanza grave?
Che si aspetta a dire SOLO la verità senza aggiungerci altro ?
Si aspetta di vedere un fuoco scendere dal cielo o masse d'acqua allagare la terra?
Questo dettaglio mi ricorda quando il card. Sarah in una sua intervista liquidava con una faciloneria incredibile i critici verso questo pontificato dicendo che non si critica pubblicamente un padre di famiglia e che nessun può essere così presuntuoso da avere il filo diretto con lo Spirito Santo per mettere in dubbio la sua azione in un conclave.
Allora si tratta di dettagli? È propensione a vedere il negativo? Puntigliosità?
No, è proprio nel dettaglio che emerge la verità.
In una cappella del Sacro Monte di Varallo è rappresentato il diavolo.
Niente corna e coda o aspetto orribile; un gran signore ben vestito che ispira grande fiducia al solo vederlo.
Un solo dettaglio nascosto stonava, per chi lo sapeva individuare:
una porzione di zoccolo caprino che sporgeva da sotto la veste... un piccolo dettaglio utile per i puntigliosi amanti del Logos
J'approuve entièrement toutes les réserves exprimées par Mic et par Marco P. sur ce que dit le card. Sarah de Vatican II.
Mais comment pourrait-il en être autrement ? Je veux dire : comment le card. Sarah, au poste qu'il occupe, ayant été nommé par qui nous savons, pourrait-il s'abstenir complètement de la "langue de bois", sésame sans lequel il lui eût été impossible de faire carrière, même pour la bonne cause ?
Je ferais les mêmes considérations concernant Mgr Schneider et, jusqu'à un certain point, le card. Burke.
Que les "traditionalistes" le veuillent ou non, ces prélats sont des hommes du système : malgré toutes les critiques qu'ils peuvent en faire, ils ne cessent de lui donner des gages, le principal étant précisément l'allégeance inconditionnelle, acritique et "théologiquement correcte", à Vatican II. Et — je le dis comme je le pense — cela suffit aux ennemis (intérieurs) de l'Église : ceux-ci n'en demandent pas plus.
Siamo alla retorica falsa e vomitevole. E sul patetico...
Su la Repubblica: Sinodo, un vescovo racconta al Papa: "Un bimbo spezzò l'ostia per darne al papà risposato"
http://www.repubblica.it/vaticano/2015/10/15/news/sinodo_un_vescovo_racconta_al_papa_un_bimbo_spezzo_l_ostia_per_darne_al_papa_risposato_-125136816/
Certo. Siamo al "Sinodo dei media". Ma se non c'è nessuno di autorevole che replica e tuona smentendo!
Deux indices infaillibles : quelqu'un vous parle-t-il du "bienheureux Paul VI" ou de "saint Jean-Paul II", et vous savez tout de suite à qui vous avez affaire.
Grazie Marius e Cristero.
Ci sentiamo "accerchiati" e sommersi... ma il Signore non dorme sul cuscino ci sprona a continuare ad aver fede!
A leggere Zenit (e altre agenzie normaliste) sembra il Paese delle meraviglie, poi leggi quello che GLI STESSI VESCOVI pubblicano dei loro interventi ed hai la percezione chiara e reale che il dibattito è a volte aspro e le posizioni distanti. non tanto tra loro ma tra le dichiarazioni di prelati e vescovi e la dottrina della Chiesa. Tutta questa normalizzazione della realtà del Sinodo serve solo a chi potrà dire che anche le più eterodosse decisioni sono state prese in spirito di concordia.
www.tunbridgenews.ordinariate.com/blog/father ed's blog. Confusion and chaos all around.
_Cristero, impressionante l'art. di Repubblica sul bambino che dà la Comunione al padre "divorziato/risposato". Usano tutto, di tutto, pur di arrivare al loro scopo di distruzione.
_segnalo poi una frase di De Mattei che concentra in maniera veritiera la vera disposizione di tanti porporati verso la Verità cristiana.....
http://www.riscossacristiana.it/esiste-ancora-il-senso-del-peccato-tra-i-padri-sinodali-di-roberto-de-mattei/
"...nessuna condanna deve essere espressa dalla Chiesa perché bisogna cogliere la positività del male e del peccato.
Propriamente parlando, per essi, il peccato non esiste, perché ogni male è un bene imperfetto e incompleto."
Stavo per postare un intervento con lo stesso interrogativo che pone quello di Marius:
a che pro infilare nell’intervento il riferimento al Vaticano II ?
tra l’altro quel Concilio trattò solo di striscio il tema della famiglia (G.S. 47-52) trascurando, ribadisco, lo schema preparatorio che attingeva a piene mani al magistero bimillenario (e Instrumentum Laboris indica come punta massima dell’insegnamento della Chiesa proprio quei 6 punti della G.S…. ).
Le ipotesi per rispondere all’interrogativo possono essere tante, l’impressione è che questo ossequio sia per rendere chiaro a chi legge quali siano le coordinate entro cui ci si muove e chi si considerano imprescindibili, quale sia il punto di non ritorno riconosciuto, la strada su cui si cammina.
E questo pone interrogativi che non possono essere risolti mettendoli sotto al tappeto.
Most of the synod's 13 working groups have asked for a greater use of Scripture in the synod's tests
http://www.catholicherald.co.uk/news/2015/10/15/synod-participants-call-for-bible-based-presentation-of-gods-plan-for-family/
Cardinal Pell says synod fathers have no power to 'relativise the objective truths of the Catholic faith'
http://www.catholicherald.co.uk/news/2015/10/15/cardinal-tells-synod-no-one-can-change-essential-church-teachings/
Qu’est-ce qui manque à un card. Sarah, à un card. Burke, à un Mgr Schneider — dont les observations sont parfois si justes, si pertinentes, mais jusqu’à un certain point seulement — pour s’arracher définitivement à la captivité des méchants ?
Le courage héroïque d’un Mgr Lefebvre. Sa force d’âme. Son amour dévorant de la vérité.
Sa sainteté probablement.
Briefing di oggi. Da @HolySeePress Affermazioni di mons. Gadecki
la presenza del Papa non solo illumina l'assemblea ma dà l'impressione della realtà della "pietra" su cui si poggia la nostra Chiesa
bisogna accompagnare i divorziati con amore e amicizia per affermare in loro il sentimento di essere amati dalla Chiesa
sul cammino penitenziale i sacerdoti devono essere in contatto con quelli che sono divorziati e devono sostenerli
se la conversione è solo emozioni, sensazioni e pretese non è vera conversione
occorre non condannare nessuno, perché il giudizio appartiene al Signore non a noi
al #Synod15 non c'è disaccordo sul fatto che non c'è autorità al mondo che possa cancellare il vincolo di un matrimonio valido
Sorprendentemente prudente.
http://www.osservatoreromano.va/it/news/la-relazione-del-circolo-minore-di-lingua-tedesca
@ Il Concilio ha trattato solo di striscio della famiglia
1. Pero' nella GS 48 ha fatto notevoli danni all'inizio del par. 2 dicendo che "procreazione e educazione della prole" sono "il coronamento" [non il fine primario] dello "istituto del matrimonio e dell'amore coniugale". Una piccola fessura per dove e' entrato il fumo d Satana.
2. L'intervento del card Sarah e' importante perche' mette in luce con chiarezza i due nemici principali della Chiesa oggi: il secolarismo ateo e i maomettani risorti all'offensiva. Peccato la sviolinata finale al Concilio, forse di prammatica. Cardinale ha anche nominato il nemico interno, nella Gerarchia? Non poteva ma tale nemico e' implicito in quello secolarista. parvus
http://www.osservatoreromano.va/it/news/le-relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-spagnola
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-francese-it
http://www.osservatoreromano.va/it/news/le-relazioni-dei-circoli-minori-di-lingua-inglese
Personalmente sono grata a chi come il card. Sarah ha il coraggio di ricordare i fondamenti della nostra fede, di chiamare con il nome che meritano le derive e le perversioni delle nostre società occidentali malate e di non cadere nel linguaggio angelico del volemose bene, con amoooooore apriamo le porte a tutti e lasciamoci arricchire dalla diversità di culture, di religioni ecc. ecc.
Ho anch`io "ticcato" quando ho letto i riferimenti al CVII e in particolare ai movimenti nati con il CVII, quando si sa quanto molti, in particolare uno, siano emblematici della rottura la più radicale con la Tradizione difficilmente si può vederli come un dono.
Ma mi dico anche che se coloro che come Sarah osano parlare chiaro pensassero che le radici del disastro sono nel CVII non oserebbero dirlo perchè ciò significherebbe essere immediatamente tacciati di anticonciliari, se non di eretici, di criptolefebvriani, di tradiprotestanti, sanno che facendolo verrebbero vanificati i loro sforzi per far ragionare chi ha ancora un pò di coscienza.
Insomma l`elogio del CVII è come un passaggio obbligato, come un "lascia-passare" per farsi ascoltare, per poter esprimersi, dico una parola positiva sul CVII e mi posso permettere di esprimere il mio dissenso e cantare fuori dal coro .
È triste se non tragico, ma è cosî.
da Radio Spada,
http://www.radiospada.org/2015/10/conservatori-del-progresso-per-essere-smentiti-dai-fatti-il-caso-adinolfi/
estraggo un principio desunto da realtà viste e vissute, sintetizzato in modo mirabile, su cui riflettere:
"Lo stiamo vedendo col Sinodo, lo avevamo visto con e dopo il Concilio: fare i “conservatori” in ambito rivoluzionario, significa somministrare palliativi e – probabilmente con buone intenzioni – rappresentare, rispetto alla tesi (ultrarivoluzionaria), l’antitesi (pseudotradizionale) necessaria al trionfo della sintesi (semplicemente rivoluzionaria), presto contraddetta da molto più numerose e agguerrite nuove antitesi (ultrarivoluzionarie). Parliamo del principio, vecchio come il mondo, della sovversione lenta: tre passi avanti e due indietro, cinque avanti e uno indietro, sette avanti e una breve pausa. Il modernismo, dai Papi, è sempre stato descritto così."
http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/15/sinodo,_briefing_dibattito_sui_divorziati_risposati/1179544
Leggo queste schermaglie sul Concilio e sulle parole del card. Sarah. Certamente alcuni documenti conciliari sono problematici, ma scordatevi che la situazione di deriva possa essere modificata, o anche solamente attenuata, dal cambiamento di alcuni passaggi di quei documenti. Ciò sarebbe stato sufficiente se approntato nell'arco di una generazione al massimo. Oramai, purtroppo, il danno è fatto. Nessuna modificazione di documenti, seppure necessaria, può ritardare un intervento soprannaturale che non potrà che avvenire nel dolore. Ogni buon cattolico dovrebbe avere chiaro in mente che non è oramai più possibile evitare di salire un personale Calvario, perché il rischio di persecuzione si fa realistico.
Mi auguro che i Padri sinodali rimasti fedeli al Vangelò siano tanto saggi e lungimiranti da non aprire formalmente uno scisma. Molto meglio che questo scisma restasse sommerso, seppure chiaramente determinato nell'animo di ognuno, a partire da noi stessi. Oramai la situazione è largamente deteriorata e il potere del vdr enorme, supportato com'è dalle forze che dominano in ogni campo. Staccarsi apertamente, formalmente da Roma sarebbe, a questo punto, una follia. Dare avvio a una gerarchia parallela, con a capo non so chi, rappresenterebbe la "via comoda". Non è ancora venuto questo tempo di rivincita, nel quale il buon Dio susciterà un degno Pastore. E' chiaro che in questo modo ci si esporrà alla persecuzione, ma questo è il cammino che - rendiamocene conto - siamo chiamati a percorrere.
Restare saldi nella verità, confidando nel soccorso della Madre della Chiesa.
@ Luisa : insomma se vuoi che ti ascoltino e stiano a sentire cosa dici, devi fare buon viso a cattivo gioco - non mi piace - vedi prima o poi devi scegliere se stare di quà o di là, perchè quando devi in seguito essere chiaro poi sei tacciato di tradimento o di congiurato. E' bene essere sempre chiari fin dal principio, a costo di non essere ascoltato; guarda il Card. Burke oppure il Vescovo Schenaider.
Il Card. Sarah ci indica due grandi nemici attuali, e son d'accordo poi deve andare avanti senza paure sulla Dottrina immutabile, su tutto.
Guai se poi non si è ne carne ne pesce, tutto quello che si è fatto diventa inutile e bisogna accodarsi oppure mettersi in assoluto silenzio.
Duole scrivere certe cose, ma due righe scritte da Josh (15.34) me le strappano dai polpastrelli...
"...nessuna condanna deve essere espressa dalla Chiesa perché bisogna cogliere la positività del male e del peccato. Propriamente parlando, per essi, il peccato non esiste, perché ogni male è un bene imperfetto e incompleto."
Forse oggi la Chiesa (la 2.0) è diventata gnostica senza saperlo?
Apparentemente la chiesa che parla solo del Dio misericordioso e del "pensiero positivo" verso il mondo non sembrerebbe pensarla come gli gnostici.
Il pensiero gnostico definisce l'evento creatore come un capriccio divino, quasi lo scuotersi dell’Eterno dalla propria noia. Non ci sarebbe così nessuna volontà amorevole da parte dell’Altissimo, nessuna chiamata privilegiata a condividerne la felicità, bensì una Sua necessità, nel tetro scenario di una perfezione monotona e di un paradiso terrestre avulso da ogni realismo.
C'è tuttavia un punto in comune, riguardo il peccato.
La natura conosciuta sensorialmente pare essere percepita solo a motivo del peccato, unica via di uscita da quello che sembrerebbe un insuperabile tedio spirituale. Ecco allora la tentazione come meccanismo di liberazione, il salto da una barbosa beatitudine a una conoscenza acquisita attraverso l’insoddisfazione, dove il tentatore non è più un nemico, ma lo strumento necessario, assegnato da Dio stesso, per superare la monotonia. L’insoddisfazione è una spinta inevitabile e la tentazione un attore messo in scena da Dio stesso (un giullare utile per dare un po’ di brio all’eterno stallo), l’Onnipotente viene ad assumere una veste di “coincidenza degli opposti”, la visione gnostica del divino come sintesi di bene e male privati di consistenza e differenza sostanziale.
Ecco dunque la necessità che Dio sia solo misericordioso: in fondo è Lui ad averci messi nella situazione in cui siamo. Chiesa 2.0 e gnosticismo non riconoscono il peccato originale finiscono con il non riconoscere più il peccato. Però Dio serve a venirne fuori...
Il serpente diventa perciò amico dell’umanità e strumento di progresso, avanzamento da un oscuro indistinto alla conoscenza (anche al prezzo del dolore), naturalmente precaria e pur tuttavia preferibile alla nostalgia di un’età dell’oro (mai esistita) perché utile a costruirsela con il proprio soffrire per raggiungere la mèta. Il male è così inevitabile, persino necessario, sola via per una vera felicità, diversa da un paradiso perduto che sarebbe stato fatto di noia, privo di conoscenza.
La redenzione passa dal peccato, ma il peccato in questo caso è visto come transito che realizza, evoluzione da uno stato scimmiesco a uno umano.
La Chiesa 2.0 il diavolo lo nomina, ma è quasi "simpatico", diventa antipatico solo quando qualche tradizionalista dice che all'inferno può finirci persino la gerarchia...
Il peccato originale rivela un’origine perfetta; e rivela insieme la nostra gravissima malattia, l'esistenza dell'azione del Maligno, l'atrocità del peccato e la necessità di un Redentore. Da quella situazione in cui è, l'uomo da solo non ne esce ed anzi si avvita sempre di più nel rifiuto di Dio. Siamo salvati, ma siamo salvati perchè perduti... Ma chi ha l'umiltà di sentirsi "perduto" se non abbiamo colpe (in fondo colpevole è Dio) e tutti insieme possiamo vincere, nulla ci è precluso e il futuro (la vita) non è un dono ma sarà un nostro prodotto, transitando dai peccati necessari a fabbricarlo? La rimozione del peccato originale è necessaria al bisogno di rendere non necessario Cristo come unico salvatore. E' questo l'ecumenismo a buon mercato!
Tolto il peccato originale è facile rileggere la storia in divenire, in chiave evoluzionistica, progressiva, dall'uomo bruto (e non per propria colpa) a quello intelligente, non essendoci più il passaggio che dall'uomo perfetto aveva portato a quello abbruttito e imbestialito dal peccato...
E qui c'è l'essenza della Chiesa 2.0
preciso che i testi pubblicati dall'osservatore romano sono le traduzioni in lingua italiana dei circoli linguistici.
Quia vera et iusta iudicia sunt eius quia iudicavit de meretrice magna quae corrupit terram in prostitutione sua et vindicavit sanguinem servorum suorum de manibus eiu!
Pio XII diceva che forse oggi il più grande peccato del mondo è che gli uomini hanno cominciato a perdere il senso del peccato (alloc. 26/10/1946).
Ma cosa accade quando sono gli uomini di Chiesa a perdere il senso del peccato, e con esso, la fede?
Certi commenti lasciano di stucco.
Staccarsi apertamente, formalmente da Roma sarebbe, a questo punto, una follia. Dare avvio a una gerarchia parallela, con a capo non so chi, rappresenterebbe la "via comoda".
Ma chi ha mai fatto supposizioni simili?
Non è ancora venuto questo tempo di rivincita, nel quale il buon Dio susciterà un degno Pastore. E' chiaro che in questo modo ci si esporrà alla persecuzione, ma questo è il cammino che - rendiamocene conto - siamo chiamati a percorrere.
Non sta a noi stabilire quando e quali saranno i tempi. E non si tratta di una rivincita, ma della costruzione del Regno che, in questo agone militante, ha le sue fasi alterne. Certo forse questa ha tutta l'aria di essere la peggiore fin qui. Ma abbiamo sempre detto che non possiamo far altro che continuare a custodire, difendere, diffondere la retta fede, ancorando la nostra fiducia al Signore della Vita e della Storia e sugli insegnamenti preziosi su cui ancora possiamo contare. Perché la Chiesa non è finita. La sua realtà, anche terrena, non si esaurisce negli scenari che esaminiamo qui. Chissà quanta santità e preghiera sommersa, nel nascondimento, mentre noi ci siamo ritrovati in questo impegno speriamo Deo volente e che manterremo finché Lui vorrà...
Comunque, per quel pochissimo che potrà interessare a chi legge, anche io mi reputo e mi sono sempre reputato un "fondamentalista" nel senso brillantemente suggerito dal meraviglioso Cardinale Burke, che ho avuto il piacere immenso di ascoltare (dopo aver partecipato alla Messa da lui celebrata) pochi giorni fa,in una conferenza sul matrimonio e la situazione ecclesiale attuale.Il fondamentalismo in senso buono è cioè fermezza assoluta nei principi e verità fondamentali.A volte invece si può rischiare di essere "fondamentalisti" in realtà accidentali, o in interpretazioni discutibili. Io credo molto nella chiave di lettura fornita da S.S. Benedetto XVI a proposito dell'ermeneutica corretta del Concilio Vaticano II, e credo che il grave danno sia più che altro (a parte qualche espressione discutibile ed ambigua presente in alcuni documenti conciliari) la forzatura ideologica che è stata fatta nel post concilio.Ma sono opinioni, non dogmi di fede ovviamente. La chiave di lettura offerta nella fattispecie da Luisa sulla citazione (a mo' di chiusura) fatta dal Card. Sarah sul Concilio Vaticano II, è senza dubbio interessante e possibile. Credo che il suggerimento evangelico dell'astuzia dei serpenti (senza "veleno" però Mic!) possa anch'essa denotare la grandezza di un Pastore in questi tempi. Il discorso è da colomba, puro, ma una piccola astuzia da "serpente" in cauda, non ci deve scandalizzare,la sostanza è quello che conta.Sottolineo infine che vi sono interventi del Cardinale Burke in cui anch'egli cita il Concilio vaticano II, e non per sottolinearne (a mo' di mantra- ndr) gli aspetti problematici, ma per "portare dalla nostra", per la nostra causa attuale ed urgente, gli aspetti condivisibili.Ad esempio a Trieste in un convegno ha detto: "Il fenomeno pervasivo del cosiddetto divorzio libero, cioè semplicemente motivato dal capriccio personale - che il Concilio Vaticano II ha giustamente chiamato la «piaga del divorzio» -, la diffusa coabitazione senza aver celebrato il matrimonio davanti a Dio e alla Chiesa, la promiscuità sessuale che non rispecchia l’atto coniugale del matrimonio legittimamente contratto e, infine, il tentativo di equiparare i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso all’unione coniugale del matrimonio: questi sono alcuni dei segni più gravi e preoccupanti della situazione attuale...". Andiamo su, nessuna "mitizzazione", per niente affatto! Solo spirito e verità. Ed intelligenza cattolica, et et.
tralcio e lo gnosticismo: vero... ma credo molto più diffuso di quanto non appaia, e cioè non soltanto nella Chiesa 2.0
il foco...:
Sottolineo infine che vi sono interventi del Cardinale Burke in cui anch'egli cita il Concilio vaticano II
E non solo lui. C'è da precisare tuttavia che lo cita sempre a proposito e nelle parti commestibili. Legga con più attenzione il mio commento 12:42. Lo riformulo qui:
Noto che molti pastori, compreso il card. Burke, nei loro interventi citano testi tutti esclusivamente conciliari e post-conciliari, questi ultimi presi da insegnamenti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e sempre da spunti condivisibilissimi, che non risentono delle problematiche sopra evidenziate. Perché è noto (lo ha ribadito anche mons. Schneider e prima di lui mons. Gherardini) che il Concilio può esser letto in continuità: ma per farlo occorre prendere ciò che è commestibile e espungere ciò che non lo è. E ci vorrebbe un papa che lo facesse!
Finché viene preso ciò che è commestibile, nessuno di noi si fascia la testa perché viene nominato e anzi applicato il concilio (Vaticano II che non è l'unico: è solo il 21°!). Il problema è quello già detto e ribadito. Spero sia chiaro una volta per tutte.
Ma devo aggiungere quanto opportunamente citato da Josh. Dobbiamo stare attenti a non correre questo rischio:
"Lo stiamo vedendo col Sinodo, lo avevamo visto con e dopo il Concilio: fare i “conservatori” in ambito rivoluzionario, significa somministrare palliativi e – probabilmente con buone intenzioni – rappresentare, rispetto alla tesi (ultrarivoluzionaria), l’antitesi (pseudotradizionale) necessaria al trionfo della sintesi (semplicemente rivoluzionaria), presto contraddetta da molto più numerose e agguerrite nuove antitesi (ultrarivoluzionarie). Parliamo del principio, vecchio come il mondo, della sovversione lenta: tre passi avanti e due indietro, cinque avanti e uno indietro, sette avanti e una breve pausa. Il modernismo, dai Papi, è sempre stato descritto così."
E comunque noi non siamo i "conservatori del concilio"; ma i fedeli alla Tradizione, quella perenne, non quella storicista.
Luisa, più su, ha formulato una ipotesi attendibile: nominare il concilio resta una sorta di passepartout davanti al potere egemone, così come bollare qualcuno come come “antibergoglio” serve da salvacondotto per aver garantita la propria firma e visibile la propria faccia su tutte la agorà mediatiche di regime.
il foco...
se vuole continuare a intervenire qui, la pianti con le contestazioni ad personam, che sono stucchevoli, diluiscono la discussione e non portano da nessuna parte.
Di che si va lamentando? Non ho pubblicato uno dei suoi ennesimi... ma ho pubblicato il successivo che sostanzialmente dice le stesse cose con meno protervia.
Sono una donna non sono una santa. Mi ha stufato.
la mia 'fortezza', semmai avessi la grazia di averla, devo impiegarla per spendere questo tempo (che in parte mi è tiranno) e utilizzare questo spazio nella maniera più costruttiva!
In primis uscendo dalle polemiche inutili senza dare esca a diversione di qualunque genere...
@ Nessuno ha mai proposto scismi qui ma di agire come s. Paolo
1. "Ma quando Cefa venne ad Antiochia io mi opposi a lui apertamente, perche' egli si era reso degno di biasimo. Inftti, prime che giungessero alcuni venuti da Giacomo egli mangiava coi Gentili; ma quando giunsero quelli, si ritraeva e se ne stava da parte per timore dei circoncisi. E tutti gli altri giudei lo seguirono in questa simulazione..." (Gal 2, 11ss).
Si vorrebbe chegli attuali difensori della fede (Burke, Sarah etc.) dicessero apertamente in faccia al Papa che il motu prprio sul nuovo processo di nullita' del matri. e' inaccettabile e non che facessero finta che quello che il papa dice va sempre bene anche quando non va bene. Questo, si vorrebbe. Burke ha criticato il documento, e' vero, ma sempre lasciando da parte il papa come se il documento si fosse scritto da solo.
2. La citazione del Vaticano II che "il foco" riporta da Burke non prova nulla. parvus
"La citazione del Vaticano II che "il foco" riporta da Burke non prova nulla. parvus"
3. Invece la frase di Sarah, detta alla fine di un discorso in cui ha dovuto condensare il mondo in tre minuti, cosa prova, parvus? Nulla di nulla. Semmai, per eterogenesi dei fini, prova che noi,partecipando ad un congresso di astronomia, dobbiamo guardarci dalla propensione a fare più o meno dotte questioni su un dito del professore di turno che ci sta indicando la luna, trascurando l'oggetto in discussione, ossia il satellite terrestre.
Grazie, parvus, concordo con quel che dice. Quell'uscita del card. Burke è stata una delusione anche per me quando l'ho ascoltato all'Angelicum... poi mi sono detta che forse la situazione è così ingarbugliata che occorre aspettare un tempo opportuno. Ma credo che se nulla cambia entro l'8 dicembre, data dell'entrata in vigore dei motu proprio, da questa data qualcuno dovrà pur parlare... E in ogni caso, a breve, ci sarà da misurarsi con la conclusione del Sinodo.
Con l'occasione, bentornato :)
3. Invece la frase di Sarah, detta alla fine di un discorso in cui ha dovuto condensare il mondo in tre minuti, cosa prova, parvus? Nulla di nulla.
il foco,
questo l'ho pubblicato, a differenza degli ennesimi, perché, una volta tanto si limita ad un punto preciso senza contumelie.
Ma devo dirle che, proprio perché aveva tre soli minuti, la citazione del concilio, peraltro generica se la poteva risparmiare. La nostra ipotesi di argomento passepartout e comunque di assoluto intoccabile, non è certo infondata.
Avuto riguardo a quanto ci siamo sforzati di dire e ripetere in tutta la discussione sul problema costituito dalla genia dei "conservatori del concilio" che, se non sono apparentemente rivoluzionari, alla fine diventano conniventi per il fatto di non riconoscere le radici della crisi, sembra che abbiamo parlato a vanvera.
Contumelie Mic? Così addirittura mi diffama.....come se in segreto l'avessi offesa con epiteti. L'avrò un poco infastidita, ma CONTUMELIE è una parola grossa. Lo precisi, per favore....e poi chiudiamo davvero, perchè mi dispiace dove siamo arrivati....Ancora in pace.
Conferenza stampa dai toni forti da parte dei gruppi cattolici conservatori : «Al Sinodo non si parla abbastanza di peccato»; presente il Cardinale Burke che rifiuta qualsiasi domanda e dice: «Il relativismo rischia di superare le differenze fra bene e male»
http://www.giornalettismo.com/archives/1916917/sinodo-2015-scontro-anti-chiesa/
@Bernardino
su Pio XII e la perdita del senso del peccato abbiamo parlato qui nei commenti, anche in relazione alla situazione attuale
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/10/pio-xii-un-ricordo-indelebile-nel-57.html
@il foco
spero non continui a pensare che chi scrive, specialmente di Dottrina, Tradizione, S. Scrittura, santificazione, affinchè le anime che passano da qui non cadano in incertezze ed errori nella fede non più predicata,
lo faccia per "tentazione egocentrica"..:-)
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/15/la-deriva-sentimentalista-del-sinodo___1-v-133893-rubriche_c356.htm
Ai giornalisti si racconta del bambino che spezza l'ostia per darla al padre divorziato risposato: "Aula commossa"
Quando però si vuole far passare determinati messaggi, ecco che ci si dilunga nell'illustrare i dettagli di qualche intervento particolare. Abbiamo così scoperto che il Sinodo ha ceduto al sentimentalismo. Un vescovo (ignoto il nome, ça va sans dire) ha raccontato un episodio che ha "commosso l'assemblea". Un giorno, mentre celebrava la messa con la Prima comunione in una parrocchia X, un bambino è salito all'altare per ricevere l'ostia consacrata. Quindi "l'ha spezzata in due e ne ha dato metà al papà che, essendo divorziato risposato, non avrebbe potuto riceverla".
Contumelie Mic? Così addirittura mi diffama.....come se in segreto l'avessi offesa con epiteti. L'avrò un poco infastidita, ma CONTUMELIE è una parola grossa. Lo precisi, per favore....e poi chiudiamo davvero, perchè mi dispiace dove siamo arrivati....Ancora in pace.
Avrebbe meritato il cestino anche questa. Ma può servire una volta per tutte. Anche a campione, diciamo, perché i petulanti puntigliosi da queste parti pullulano.
Ho usato il termine contumelie, nella fretta discorsiva, avendo in mente contestazioni ostinate e provocatorie e aggiungo che, se i suoi non pubblicati non sono insulti espliciti, spesso sono allusioni pungenti che rasentano l'insulto. Ma anche diffamazione è una parola grossa e non mi pare che qui sia mai stato diffamato nessuno. Punto e basta!
Eh sì, l'assemblea si commuove, il bambino pensa al papà, la Chiesa pensa al bambino...
In fondo che ce ne importa del fatto che per quasi duemila anni a quel bambino avevamo insegnato a voler bene al Signore per volere ancora più bene al suo papà?
Perchè voler bene alla Verità fa bene alla mamma e anche al papà.
Fa bene persino alla società, ne plasma e forma la civiltà...
Nessuno si è commosso per chi, coerente con la propria fede, ha perso la vita.
Ci si commuove (stiamo parlando di Cardinali e vescovi...) per chi, non sapendo nulla della fede, usa impropriamente un sacramento per negarlo. E di questi alcuni "tengono cattedra"... altri sono porporati per "disponibilità al martirio"...
Ma quelli erano tempi in cui il bambino diventava uomo e da uomo si comportava.
Adesso invece si è tutti sentimentalisti e pure un po' confusi su maschio e femmina.
Questo non impedisce 50 milioni di aborti l'anno. Ma non si mette più "la faccia".
Saranno 50 milioni (ogni anno) di potenziali spezzatori di ostie in meno.
Ai quali aggiungere gli "intercettati" con gli anticoncezionali e i "crioconservati" dopo aver concepito in provetta, ma senza impedire a chiunque di copulare come gli pare.
Almeno non avranno due padri, due madri, otto nonni (in occidente zero fratelli e sorelle, ma cresta, tatuaggi e disoccupazione) dei quali due omo e uno trans...
I dottori della legge, come li racconta oggi Francesco, sono quelli che chiudono la chiave del paradiso. A me sembrano quelli che non corrono il rischio: non sono dottori, ma parlano di ospedali. Parlano di salvezza, ma ti ammazzano ancora prima di operarti...
Soprattutto hanno chiuso fuori il Medico.
La loro misericordia è una buona intenzione con cui lastricano la via per l'inferno.
Gesù a volte è duro:"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che porta alla vita e pochi quelli che la trovano" (Mt 7,13-14).
A volte è esigente: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo." (Lc 14,26-27).
Anche con Pietro: "Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada. Perché sono venuto a mettere l’uomo contro suo padre, la figlia contro sua madre e la nuora contro sua suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me". (Mt 10,33)
“Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini». (Mt 16,23)
hr,
dell'episodio che segnala qualcuno citando La Repubblica, ne ha già parlato più su tacciandolo di "retorica falsa e vomitevole. E sul patetico..." rammaricandosi che al "Sinodo dei media". non ci sia nessuno di autorevole che replica e tuona smentendo.
"Aula commossa"... ma dove siamo?
Credo che non meriti altra attenzione, sperando che sia la tipica deformazione mediatica e che non ci si trovi davvero di fronte a emotività così superficiali... Piuttosto sa tanto di costruito per il popolo bue!
Vedo che si è espresso molto meglio tralcio. Di quel che dice c'è da far tesoro e meditare!
Merita soffermarsi su quel che ha detto tralcio. Perciò cancello alcune scempiate (anche mie che gli ho dato spago) successive.
Vi prego di intervenire prendendo spunto dalle cose più serie, oppure astenetevi.
Valli al tg1 ha appena fatto un lungo panegirico del bimbo e della comunione, ancora mistificando la vicenda dei 13 cardinali "cattivi".
mic,
scempiaggini non scempiate.
Ma qui la moderazione è fatta a più mani?
Scusate, tornando all'episodio del bambino che ha spezzato l'Ostia per il padre, possibile che la reazione dell'assemblea sia stata la commozione piuttosto che il raccapriccio per il sacrilegio? Chi ha fatto il racconto, se non è una parabola inventata, possibile che abbia lasciato fare senza intervenire, commosso a sua volta nei confronti del bambino e dell'ipotetico padre, e non preoccupato per il sacrilegio nei confronti del Signore vivo e vero presente nell'Ostia consacrata. Ma ci credono costoro a questa Presenza? O davvero per i più è diventato solo un simbolo, e allora sono al livello dei luterani?
E cosa è stato insegnato a quel bambino, se poteva "trattare" il Signore con tanta disinvoltura, cioè senza alcun timore, nel senso di rispetto e devozione profonda?
Il Foglio: La deriva sentimentalista del Sinodo
Ai giornalisti si racconta del bambino che spezza l'ostia per darla al padre divorziato risposato: "Aula commossa"
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/15/la-deriva-sentimentalista-del-sinodo___1-v-133893-rubriche_c356.htm
Se l'episodio è vero l'unica conclusione logica (giudicando in foro esterno non secondo le apparenze ma secondo giustixis) è che non ci credono: il bambino, chi lo ha formato a ricevere così Nostro Signore, il vescovo anonimo, i commossi suoi confratelli, i gazzettieri che riportano la storiella compiaciuti e tutti quelli che vi si accodano.
Marco P
"E cosa è stato insegnato a quel bambino, se poteva "trattare" il Signore con tanta disinvoltura..."
Gli è stato insegnato che l'Eucarestia è al più un pane speciale, che può prendere con le mani.
Cara Mic,
perdonami ma io il Concilio non lo nominerei proprio, anzi stenderei una coltre (funebre) su quel deplorevole evento, cercherei - se non di condannarne le proposizioni deliberatamente equivoche - quantomeno di lasciarlo cadere in Lete. D'altra parte, i modernisti hanno messo in soffitta tutti i Concilii Ecumenici, a parte il "loro" idoletto che non meriterebbe nemmeno di essere definito secondo rispetto al Concilio Vaticano I, tanto lo spirito che lo impregna quello è opposto a quello che ha ispirato questo.
E vorrei ricordare a Sua Eminenza che, se da un lato è lodevolissimo difendere la santità del vincolo coniugale monogamico, è altrettanto doveroso tener presente che quel vincolo naturale è santificato proprio in quanto immagine del rapporto unico, esclusivo, santissimo ed indissolubile che lega Nostro Signore alla Sua Chiesa. E ripeto: alla Sua Chiesa, non alle sette, né tantomeno alle idolatrie o al popolo deicida. E in virtù di questo parallelismo - che si trova sancito nella Sacra Scrittura - è inaccettabile tanto l'ecumenismo irenista partorito dal Vaticano II, quanto il revisionismo verso la condanna del popolo che un tempo fu l'eletto. Il Nostro Salvatore non è poligamo: ama la Sua Sposa in modo esclusivo e geloso, e non ammette adulterii.
Quindi, se si vuole dare un esempio solido e credibile dell'indissolubilità del matrimonio naturale e di quello sacramentale, occorre per coerenza ribadire l'indissolubilità delle nozze tra Cristo e la Chiesa Cattolica, ripudiando come infami i tentativi di assimilare alla Santa Sposa del Signore le meretrici con cui dal Vaticano II molti prelati - e Papi - si accompagnano: abbracci ai Rabbini, amplessi con gli adoratori degli idoli, segni di Shiva in fronte, baci al Corano e via elencando. Ecco perché, se proprio non si osa dire chiaramente - come vorrebbe l'amore della verità ed imporrebbe l'onore di Dio - che il Vaticano II fu peggio del suo omologo di Pistoia; almeno si dovrebbe respingere senza equivoci ogni turpe commercio della Chiesa con chi le si è separato con l'eresia e lo scisma, o con chi nega la divinità stessa del Salvatore o adora i demoni.
Finché la Gerarchia non si mostrerà fedele verso l'unico Sposo divino, non si potrà credibilmente pretendere fedeltà dal popolo cristiano, e men che meno da chi cristiano non è. Ecco perché approvo il tuo moto di insofferenza - comprensibilissimo e condivisibilissimo - per quel gratuito richiamo al Vaticano II.
Se una madre chiede che i propri figli siano fedeli al coniuge, non può poi pretendere di esser creduta né seguita, se tradisce il suo sposo e si accompagna ad altri uomini, dicendo che anch'essi, anche se in modo imperfetto, partecipano delle virtù del marito legittimo. Sarebbe solo un'adultera che con l'esempio dà scandalo. E se non fosse a sua volta gelosa del proprio sposo, ma ritenesse che egli possa a sua volta accompagnarsi con altre donne, dimostrerebbe di non amarlo, di non onorarlo né di rispettarlo. Cristo ama solo la Chiesa Cattolica e la Chiesa Cattolica deve amare solo Cristo: solo con questa coerenza testimoniata con coraggio i Pastori potranno chiedere ai loro fedeli di essere a loro volta fedeli al coniuge.
E non stupisce che Kasper & C. siano così disinvolti nell'accogliere e legittimare prostituite, adulteri e sodomiti: sono perfettamente coerenti con gli errori che professano in ambito teologico e, non di rado, con le deviazioni che praticano a livello morale.
http://www.giornalettismo.com/archives/1916917/sinodo-2015-scontro-anti-chiesa/
Dall`articolo messo in link estraggo queste parole del card. Burke:
“Alcuni cristiani ormai confondono la misericordia con la tolleranza e così si arriva ad un punto in cui non si è più in grado di distinguere il bene dal male, il brutto dal bello, il santo dal malvagio”, dice Burke, che continua: “Si arriva ad un approccio talmente relativistico e personale che si supera l’elementare principio di non contraddizione per cui le cose o sono qualcosa o sono altro. Il corretto contesto cattolico è quello della Carità, che significa sempre perdonare il peccatore che si è pentito, e sempre condannare l’errore.
Anticipazione dell'articolo che domani pubblicherà l'Osservatore Romano
Riassunto molto equilibrato delle 3 ultime congregazioni
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/10/vaticano-proseguono-le-congregazioni.html
E aggiungo: mi pare che il voler menzionare a tutti i costi il deprecato Concilio anche quando si tengono dei discorsi lodevoli suoni quasi come un tributo obbligato all'ecclesiastically correct, un modo per non farsi linciare od esser tacciati di tradizionalismo. E non sono solo eminentissimi Presuli a farlo: addirittura mons. Fellay - si parva licet - si sente obbligato a menzionare di tanto in tanto il Concilio, affermando che non tutto ciò che afferma è erroneo. Per non parlare dei cosiddetti conservatori, tutti presi a tirar per i capelli questo o quel passo conciliare, al solo scopo di assicurarsi uno strapuntino nel salotto buono.
Capirai: se in una pietanza si usano tutti gli ingredienti buoni ma al posto di uno solo si sostituisce il veleno, quel che ne risulta è un cibo avvelenato, punto e basta. Diciamolo, gridiamolo, argomentiamolo. E smettiamola di sentirci inferiori a quei soloni che, sul versante opposto, disprezzano TUTTI i Concili per idolatrare solo quell'unico che non merita di esser definito tale, non solo per i contenuti, ma anche per come è stato utilizzato per scardinare la dottrina, la morale, la spiritualità, lo spirito di penitenza, la visione soprannaturale, la liturgia, il diritto, l'arte, la musica e Dio sa cos'altro.
La "sorprendente" devozione per S. Teresina, dottore della Chiesa
La giovane santa francese ricopre un ruolo prezioso per Papa Francesco il quale proprio oggi ha ribadito al settimanale "Paris Match" che "è una delle sante che più ci parla della grazia di Dio e di come Dio si prenda cura di noi, ci prenda per mano e ci permetta di scalare agilmente la montagna della vita se solo ci abbandoniamo totalmente a lui, ci lasciamo “trasportare” da lui. La piccola Teresa aveva compreso, nella sua vita, che è l’amore, l’amore riconciliatore di Gesù, a muovere le membra della sua Chiesa. Questo mi insegna Teresa di Lisieux. Mi piacciono anche le sue parole contro lo «spirito di curiosità» e le chiacchiere."
Il bambino che dà metà particola al padre? E' una sola l'assemblea che si commuove? Un'altra sola Se invece fosse vero (ma non ci credo) allora sono i tempi della perdita della Fede profetizzati da Gesù
Perché è noto (lo ha ribadito anche mons. Schneider e prima di lui mons. Gherardini) che il Concilio può esser letto in continuità: ma per farlo occorre prendere ciò che è commestibile e espungere ciò che non lo è.
Nelle ultime ore non ero alla tastiera e ora vedo che il discorso si è sviluppato sulla storiella commovente del bambino che spezza la Comunione col papà.
Vorrei però tornare alla questione precedente, cioè al fatto che il card. Sarah ha menzionato il concilio senza che vi sia un nesso plausibile col resto del discorso, cosa che fa pensare che per lui il concilio sia un dato da accettare in modo acritico e scontato.
È vero, anche altri prelati fanno riferimento al concilio, ma mi sembra lo facciano sempre a ragion veduta in un preciso contesto.
A proposito di mons. Schneider vorrei ricordare anche una frase da lui pronunciata riguardo al concilio che non mi pare di aver sentito da altri e che credo segni la chiave di volta per uscire da questa impasse. Sì, perché mi sembra che discriminare le frasi accettabili da quelle che non lo sono sia una fatica alla fin fine inutile, in quanto poi rimane comunque il problema non indifferente dell'uso di un linguaggio non definitorio di cui il CVII è pervaso, cosa peculiare e nefasta di questo concilio che non si ritrova nei precedenti.
Visto che il CVII in teoria non dovrebbe aver inventato nulla di nuovo, tanto vale che, invece di salvare faticosamente formulazioni contorte e diluite, ci si riferisca a quelle precedenti della dottrina di sempre, le quali sono chiare e lampanti, e soprattutto perenni.
Cosa diceva dunque mons. Schneider? in una recente intervista parlando della SPX affermava che sia la Santa Sede sia la Fraternità dovrebbero prendere maggior distanza dal CVII, perché essendo solo pastorale, non è da considerare così importante al punto da far dipendere tutto da esso; se è pastorale è legato al tempo in cui è stato redatto secondo le preoccupazioni pastorali di quel tempo, ragion per cui oggi può essere considerato in modo relativo.
Questo a mio avviso è guardare avanti considerando tutti i fattori della posta in gioco.
Ecco dunque l'esempio di un vescovo che in quell'occasione ha parlato sì del concilio, ma con altri intenti rispetto a quelli ecclesiastically correct (grazie Baronio) del card. Sarah.
Ovvio poi che la SPX non si era fissata sul CVII sponte sua, ma solo perché le veniva imposto dalla S.Sede, dai tempi di Lefebvre fino al famigerato preambolo dottrinale.
Marius, Molto interessante questa sottolineatura:
"Cosa diceva dunque mons. Schneider? in una recente intervista parlando della SPX affermava che sia la Santa Sede sia la Fraternità dovrebbero prendere maggior distanza dal CVII, perché essendo solo pastorale, non è da considerare così importante al punto da far dipendere tutto da esso; se è pastorale è legato al tempo in cui è stato redatto secondo le preoccupazioni pastorali di quel tempo, ragion per cui oggi può essere considerato in modo relativo. "
L'avevo letto anche io ma me ne ero dimenticata. Grazie.
Sul bambino e sull'Ostia spezzata, mi viene un solo commento, cioè che ha ragione il solito Schneider, sulla questione delle grandi ferite inferte al Corpo di Cristo, mistico e, in questo caso, proprio al Corpo: una dlle 5 è proprio la Comunione sulle zampe. Scusate se la butto lì così, la citazione di Schneider, ma sono di corsa e comunque cdo che ce l'abbiamo presente tutti.
In fondo è anche per evitare cose come quelle di quel bambino, che insisto a fare la catechista in mezzo ai "luterani", per vedere se riesco almeno a far capire ai pargoli che l'Eucaristia è Persona (non cosa speciale)...
Che tristezza, Dio mio, che tristezza.
humilitas
@ Marius
Ma se questo famigerato Concilio è solo pastorale, qualcuno mi spiega perché lo Jusjurandum fidelitatis dei Vescovi promulgato nel 1972 afferma "Concilii Vaticani II aliaque canonica decreta quae institutionem et ambitum actionis conferentiarum episcopalium respiciunt, necnon consiliorum presbyteralium et pastoralium, amplectar eorumque munerum ordinatum usum libenter promovebo"?
E per quale motivo si sono nuovamente modificati la Professio Fidei e lo Jusjurandum fidelitatis (cfr. Motu proprio "Ad tuendam fidem" di Giovanni Paolo II del 18 maggio 1998 e relativo Rescriptum ex audientia Ss.mi della Congregazione per la Dottrina della Fede del 19 Settembre 1989), "aggiornandoli con stile e contenuto più conformi all'insegnamento del Concilio Vaticano Il"?
E più specificamente: come si può accettare il terzo comma "Insuper religioso voluntatis et intellectus obsequio doctrinis adhaereo quas sive romanus pontifex sive collegium episcoporum enuntiant", laddove si menziona un fantomatico "collegium episcoporum" che i canoni del Vaticano I non contemplano come soggetto del Magistero?
Perché proprio in un momento di gravi deviazioni dottrinali si è soppresso lo Jusjurandum antimodernisticum, che quelle deviazioni chiaramente condannava senza appello? Tra l'altro sembra esser stato scritto apposta per i tempi attuali il paragrafo seguente: "Mantengo pertanto e fino all'ultimo respiro manterrò la fede dei padri nel carisma certo della verità, che è stato, è e sempre sarà nella successione dell'episcopato agli apostoli, non perché si assuma quel che sembra migliore e più consono alla cultura propria e particolare di ogni epoca, ma perché la verità assoluta e immutabile predicata in principio dagli apostoli non sia mai creduta in modo diverso né in altro modo intesa."
E ancora: regnante Francesco, qualcuno mi sa dire se, a norma del can. 833 è stato rispettato l'obbligo di emettere la pur edulcorata Professione di Fede da parte di quanti partecipano al Sinodo dei Vescovi?
Al punto in cui siamo, non è più questione di CVII si o no, è questione di Cattolicesimo sì o no. Che la protestantizzazione di tutto l'orbe cattolico sia in atto e diffusa, è evidentissimo, e va dal "popolino di Dio" al VdR, che derivi in tutto o in parte dal CVII può essere vero, ma a questo punto bisogna mettere un punto. E ripartire dalle Parole di Nostro Signore, dei suoi Apostoli e dei Padri della Chiesa. Tutto il resto è meglio lasciarlo perdere.
NS ha affermato che il matrimonio è tra uomo e donna ed è indissolubile. PUNTO. Tutto il resto, TUTTO IL RESTO, divorzio, seconde nozze civili, unioni civili, coppie de facto, "gay marriage", NON E' NE' CRISTIANO, NE' CATTOLICO: a quelli a cui non piace, va mostrata la porta. Gentilmente, educatamente, ma fermamente.
SI SI, NO NO, tutto il resto è del demonio.
E se c'è una cosa demoniaca è la "politically correctness" e peggio ancora l' "ecclesiastically correctness".
Del resto basta vedere dov' è nata la politically correctness e chi la promuove: " i figli di Satana" e "gli eretici".
RR
@ Baronio
grazie! Questo Suo scritto me lo sono incollato nei miei appunti. Sarebbe così gentile a darmi una mano con la traduzione dei passaggi in latino?
@ Marius, traduco al posto di Baronio, è geniale, ma non interviene spessissimo....:
Ma se questo famigerato Concilio è solo pastorale, qualcuno mi spiega perché lo Jusjurandum fidelitatis (Giuramento di Fedeltà) dei Vescovi promulgato nel 1972 afferma "Concilii Vaticani II aliaque canonica decreta quae institutionem et ambitum actionis conferentiarum episcopalium respiciunt, necnon consiliorum presbyteralium et pastoralium, amplectar eorumque munerum ordinatum usum libenter promovebo"?
(Farò mie le disposizioni del Concilio Vaticano II e gli altri decreti canonici che riguardano l’istituzione e l’ambito di azione delle Conferenze episcopali, come pure dei consigli presbiterali e pastorali, e promuoverò di buon grado un uso ordinato dei loro compiti)
E per quale motivo si sono nuovamente modificati la Professio Fidei e lo Jusjurandum fidelitatis (cfr. Motu proprio "Ad tuendam fidem" [per proteggere la fede, lett.] - di Giovanni Paolo II del 18 maggio 1998 e relativo Rescriptum ex audientia Ss.mi della Congregazione per la Dottrina della Fede del 19 Settembre 1989), "aggiornandoli con stile e contenuto più conformi all'insegnamento del Concilio Vaticano Il"?
E più specificamente: come si può accettare il terzo comma "Insuper religioso voluntatis et intellectus obsequio doctrinis adhaereo quas sive romanus pontifex sive collegium episcoporum enuntiant", laddove si menziona un fantomatico "collegium episcoporum" che i canoni del Vaticano I non contemplano come soggetto del Magistero?
(Il terzo comma «Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell'intelletto alle dottrine che il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi propongono..."
n.d.r. faccio anche notare che sive...sive, come o...o, tende a coordinare i termini ponendoli sullo stesso piano rendendo entrambe le posizioni possibili, in questo caso sia il Romano Pontefice, sia il Collegio dei Vescovi)
Perché proprio in un momento di gravi deviazioni dottrinali si è soppresso lo Jusjurandum antimodernisticum, che quelle deviazioni chiaramente condannava senza appello? Tra l'altro sembra esser stato scritto apposta per i tempi attuali il paragrafo seguente: "Mantengo pertanto e fino all'ultimo respiro manterrò la fede dei padri nel carisma certo della verità, che è stato, è e sempre sarà nella successione dell'episcopato agli apostoli, non perché si assuma quel che sembra migliore e più consono alla cultura propria e particolare di ogni epoca, ma perché la verità assoluta e immutabile predicata in principio dagli apostoli non sia mai creduta in modo diverso né in altro modo intesa."
E ancora: regnante Francesco, qualcuno mi sa dire se, a norma del can. 833 è stato rispettato l'obbligo di emettere la pur edulcorata Professione di Fede da parte di quanti partecipano al Sinodo dei Vescovi?
per completezza di rif. immediati, ecco il Giuramento Antimodernista in italiano
http://www.corsiadeiservi.it/public/content/testi%20e%20documenti/Giuramento%20antimodernista.pdf
Grazie, Josh !
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