Provvidenzialmente l'intervista che segue arriva a proposito per confermare l'esistenza del problema di cui all'articolo precedente sulla soluzione prospettata da alcuni padri sinodali di prevedere una maggiore autonomia del vescovo, a livello diocesano, in merito a certi temi. E discutevamo sulla risposta del card. Koch sulle "possibili soluzioni a livello continentale". La risposta del cardinale Burke conferma le enormi perplessità sui rischi di stravolgimento dell'universalità de la Catholica, ma anche della sua unità. Ricordiamo : Una Santa Cattolica Apostolica (Romana).
15 Ottobre 2015 (LifeSiteNews) - Giovedì mattina, LifeSiteNews ha avuto l'opportunità incontrare il cardinale Raymond Burke a Roma, al termine di una conferenza stampa alla quale ha partecipato ospitato da Voice of the Family. Si è parlato del Sinodo in corso sulla Famiglia, ed in particolare di una proposta controversa, promossa da un partecipante di una recente conferenza stampa in Vaticano[1], di consentire ai vescovi locali di decidere su come affrontare questioni come l'omosessualità e il divorzio.
Il cardinale Burke ha criticato anche la cosiddetta "Proposta-Kasper", dicendo che essa è basata sulla falsa idea "che in qualche modo la dottrina e la pratica pastorale sono in conflitto tra loro."
Quanto segue è la trascrizione dell'intervista:
LSN: Cosa pensa dell'idea di "diversità regionali" nella Chiesa? I vescovi locali dovrebbero avere autorità sul piano pastorale per affrontare le questioni relative all'"accettazione sociale dell'omosessualità" ed ai "divorziati risposati?"
Burke: Ciò è semplicemente contrario alla fede e alla vita cattolica. La Chiesa segue l'insegnamento del nostro Signore Gesù Cristo, secondo quanto ci è stato innanzitutto insegnato da Dio nella creazione - ciò che noi chiamiamo legge naturale, ciò che ogni cuore umano comprende perché è stato creato da Dio - ma che poi è stato anche spiegato e illuminato dall'insegnamento di Cristo e nella tradizione della Chiesa.
E questa Chiesa è una in tutto il mondo. Non c'è alcun cambiamento in queste verità, da un luogo ad un altro o da un tempo all'altro. Certamente l'insegnamento di queste verità tiene conto delle particolari esigenze di ogni area. Ma questo non cambia l'insegnamento. L'insegnamento a volte deve essere ancor più forte nei luoghi in cui è più compromesso.
Così, ciò è inaccettabile. Non so da dove provenga questa idea. Significa in realtà che la Chiesa non è più cattolica [universale]. Ciò significa che non è più una nel suo insegnamento in tutto il mondo. Abbiamo una sola fede. Abbiamo un [insieme di] sacramenti. Abbiamo un governo in tutto il mondo. Questo significa 'cattolica'.
Vorrei anche commentare questa idea di ciò che è "pastorale".
Gran parte della discussione che ha avuto luogo, a partire dalla gravissima Relazione introduttiva del Cardinale Walter Kasper nel Concistoro Straordinario del 20 e 21 febbraio 2014, è centrata su questa idea che in qualche modo dottrina e pratica pastorale sono in conflitto tra loro.
Questo è assurdo. La pratica pastorale esiste per aiutarci a vivere le verità della fede, a vivere la dottrina della fede nella nostra vita quotidiana. Non può esserci conflitto [tra esse]. Non possiamo avere la dottrina della Chiesa, per esempio, che il matrimonio è indissolubile e poi qualcuno che al tempo stesso sostiene, per motivi "pastorali" che una persona che vive in un'unione irregolare è in grado di ricevere i sacramenti; il che significherebbe che il matrimonio non è indissolubile. Queste sono solo false distinzioni - falsi contrasti - che abbiamo davvero bisogno di chiarire perché stanno causando una immensa confusione tra i fedeli e, naturalmente, in ultima analisi, possono indurre le persone in grave errore con grande danno per la loro vita spirituale e per la loro salvezza eterna.
LSN: Cosa devono pensare e di fare i fedeli quando vedono Padri sinodali suggerire posizioni eterodosse riguardanti l'omosessualità e il divorzio?
Burke: Seguiamo il nostro Signore Gesù Cristo. Egli è il nostro Maestro. E siamo tutti tenuti a obbedire a lui e alla sua parola, a cominciare dal Santo Padre e dai Vescovi. Se un vescovo o un sacerdote, o chiunque, dovesse annunciare o dichiarare qualcosa in contrasto con la verità di Nostro Signore Gesù Cristo, come ci è stata comunicata nell'insegnamento della Chiesa, seguiamo Cristo.
Dico alle persone che sono preoccupate, perché in questo tempo sembra esserci molta confusione e dichiarazioni sulla fede che sono davvero stupefacenti, che dobbiamo rimanere sereni. Perché, nella Chiesa cattolica, abbiamo il magistero, espresso, per esempio, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, ed è semplicemente necessario studiare queste cose più a fondo, aderire ad esse più ardentemente, e non essere sviati da falsi insegnamenti, da qualunque provengano.
LSN: Alcuni suggeriscono che c'è ben poco disaccordo nel Sinodo e che i media sono colpevoli di manipolare il conflitto dove non esiste. Che ne pensa?
Burke: Prima di tutto, devo precisare che non faccio parte del Sinodo. Non ho alcun coinvolgimento con coloro che sono all'interno del Sinodo. Ho letto, non solo ciò che è stato detto dai media, ma anche i rapporti ufficiali del Vaticano. E ho avuto conversazioni con alcuni padri sinodali. Al contrario, ho percepito che ci sono contrasti molto forti all'interno del Sinodo. Data la discussione da cui è stato portato avanti il Sinodo - e anche, dato l' Instrumentum Laboris, con le gravi difficoltà con quel documento - avrei trovato difficile credere che non ci sarebbe stato un forte disaccordo. Altrimenti, non stiamo andando verso la verità delle cose. Non stiamo giungendo a salvaguardare e promuovere la fede cattolica come necessario.
Ho l'impressione che in effetti c'è disaccordo.
_______________
Nota della redazione:
1. Rispondendo ad una domanda circa l'unità nella diversità, l'Abate [Jeremias Schröder, Abate Presidente della Congregazione di Sant'Ottilia] ha riportato come esempi sia "l'accettazione sociale dell'omosessualità" che l'occuparsi dei "divorziati risposati"; "per cui dovrebbe essere consentito alle conferenze episcopali formulare risposte pastorali in sintonia con ciò che può essere predicato e annunciato e vissuto in contesti diversi" [qui]. (Ecco le "soluzioni a livello continentale" (se non locale) di Koch di cui parlavamo qui).
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
1. Rispondendo ad una domanda circa l'unità nella diversità, l'Abate [Jeremias Schröder, Abate Presidente della Congregazione di Sant'Ottilia] ha riportato come esempi sia "l'accettazione sociale dell'omosessualità" che l'occuparsi dei "divorziati risposati"; "per cui dovrebbe essere consentito alle conferenze episcopali formulare risposte pastorali in sintonia con ciò che può essere predicato e annunciato e vissuto in contesti diversi" [qui]. (Ecco le "soluzioni a livello continentale" (se non locale) di Koch di cui parlavamo qui).
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
80 commenti:
Non proprio OT.
Scusandomi per farvi passare dal card Burke a...Andrea Grillo, eccovi un pizzico di Grillo, molto presente questi giorni, in particolare sul Sismografo, a proposito della storia del bambino che, il giorno della sua prima Comunione, ha rotto la sua Ostia per darne un pezzo ad ognuno dei suoi genitori entrambi divorziati risposati, e non senza aggiungere che quella storia cade "stranamente" a picco proprio durante il Sinodo, da qui a pensare che se non è inventata è stata pilotata ad arte,c`è un passo che valico senza problemi.
Grillo, che come altri e senza vergogna alcuna sfruttano quella storia, scrive:
1."Il gesto del bambino è “profezia ecclesiale”. !!
Egli è già arrivato dove la Chiesa deve ancora giungere.
Ma quella è la meta.
I Padri sinodali sono stati toccati da una anticipazione della meta, che è una verità sentita che facciamo ancora fatica a pensare. Ma “a naso” sappiamo di dover convergere lì."
http://www.cittadellaeditrice.com/munera/dove-e-gia-arrivato-un-bambino-sapranno-arrivare-anche-i-padri-sinodali/
E qui le tre strade sui divorziati risposati:
“si sono aperte tre strade: o non far niente, o intraprendere la via penitenziale proposta dal cardinale Kasper, o rimanere fermi nella dottrina e andare controcorrente”
Dunque rimanere fermi sulla dottrina sarebbe andare contro corrente, e contro quale corrente? Quella del mondo? Quella di novatores?
Ma lo spero bene che essere fermi sulla dottrina permette di navigare contro la corrente impetuosa di questo mondo impazzito che vuole imporre la sua legge alla Chiesa.
http://www.agensir.eu/ita/viewArticolo.jsp?id=0&url=http%3A%2F%2Fwww.agensir.it%2Fpls%2Fsir%2Fv4_s2doc_b.rss%3Fid_oggetto%3D324031%23324031&stit=Quotidiano|Sinodo+famiglia%3A+Hagenkord%2C+su+divorziati+risposati+%22tre+strade%22
Luisa,
mi ricorda la tattica del bambino esibito, morto in spiaggia, per la fòla dell'immigrazione....
solo che poi si scoprì che suo papà già risiedeva in Turchia da anni, aveva un lavoro e casa, faceva il barbiere, aveva pure quella sòla di Facebook, ma voleva di più e in cerca di fortuna ha fatto anche lo scafista, occasione in cui suo figlio è morto, quindi non è certo colpa nostra, come tutti, Galantino in primis, si sono messi a blaterare per giorni e giorni urbi et orbi.
Spin doctors, insomma.
Mi domando se non ci sia pronta una foto anche di questo bambino che prende l'ostia in mano, la spezza e la amministra lui a suo piacimento, e tutti e 3, bambino e divorziati risposati, rimangono spiaggiati .... Ah no devo aver confuso lo scenario.
E poi "Il gesto del bambino è “profezia ecclesiale”. !!
Egli è già arrivato dove la Chiesa deve ancora giungere.
Ma quella è la meta"
Ma non era
Romani 6,22
"Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna."
La meta della Chiesa, parrebbe, è la vita eterna, non la Comunione ai divorziati risposati.
E se invece la meta è ora la Comunione ai divorziati risposati, cioè gli adulteri, allora è vero che il Sinodo è pilotato, visto che la Chiesa ha cambiato meta.
Lieto dell'intervista al Card. Burke. E' ovvio che non l'abbiano fatto partecipare al Sinodo, dal momento che professa la Fede Cattolica.
Mi domando anche se prossimamente sarà un bambino ad aumentarci ulteriormente le tasse, l'Iva, ad espropriarci gli immobili per il "bene comune", o a installarci il microchip.
A proposito di bambini e di Eucarestia ecco tutt'altro esempio segnalato da Socci
http://it.aleteia.org/2015/06/10/una-grande-testimonianza-sulleucaristia/
Eh sì, Josh, come ho già detto fossero solo impazziti avrebbero una circostanza attenuante ma sanno quel che fanno e perchè lo fanno.
Segnalo:
Ma la Chiesa crede ancora nella presenza reale di Cristo?
di Riccardo Cascioli
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ma-la-chiesa-crede-ancora-nella-presenza-reale-di-cristo-14126.htm
Se passasse la dottrina Kasper sull’eucarestia ai divorziati, bisognerebbe cambiare il Vangelo
di Francesco Agnoli
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-passasse-la-dottrina-kasper-sulleucarestia-ai-divorziati-bisognerebbe-cambiare-il-vangelo--14119.htm
Per Grillo è "profezia ecclesiale". Per me e tanti altri è cretinaggine ecclesiale- Allo stato puro.
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/16/e-anche-per-i-bambini-che-la-chiesa-contro-il-divorzio___1-v-133930-rubriche_c427.htm
di Francesco Agnoli
quel bambino deve parlare ai padri sinodali, dice a loro questo: non abbiate paura di ricordare al mondo che noi bambini abbiamo bisogno di un padre e di una madre nei cieli, e di un padre e di una madre sulla terra. Non dimenticate di dire che questo è il piano d'amore di Dio per gli uomini, che questo è il volere di Dio. Fatelo, perché le opere di misericordia non solo quelle corporali, ma anche quelle spirituali; perché misericordia è anche ricordare, a chi sbaglia, il suo errore, non per condanna, ma affinché "si converta e viva".
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/16/proposta-una-commissione-post-sinodale-sui-divorziati-risposati-il-cardinale-ouellet-se-il-vincolo-c-non-si-pu-fare-nulla___1-v-133942-rubriche_c410.htm
http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/16/ouellet_raggiungere_divorziati_senza_cambiare_dottrina/1179747
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/16/sinodo-e-omosessualita-la-parola-a-san-paolo-senza-censure/
Letto l`articolo di Match, come previsto a parte la svergognata piaggeria della Pigozzi, e il mio personale voltastomaco nel vedere un papa prendere la posa per quel giornale, nessun tema politicamente scorretto in Francia è stato abordato, nessuna domanda sulla situazione catastrofica della fede in Francia, su famiglia e matrimonio (potrei dire che lo ha fatto molto di striscio dando dei genitori di Santa Teresa di Lisieux un esempio di santità e di vita di coppia, non senza dire che all`epoca una certa etica borghese disprezzava i poveri), silenzio su matrimoino gay, aborto, eutanasia, temi molto presenti nella società francese, han parlato di ecologia, riscaldamento climatico, capitalismo, profitto, migranti, la vita su altri pianeti..., la situazione dei cristiani d`Oriente che hanno il diritto di restare sulla loro terra, a proposito delle guerre Bergoglio ha parlato di chi fomenta odio e violenza come i trafficanti d`armi e dei potenti del mondo che parlano di pace e poi vendono delle armi( se Valls et Hollande leggono....), non poteva mancare la domanda sul suo successo popolare, su come fa a restare umile dopo aver celebrato la Messa davanti a 7 millioni di persone(!).
Niente di nuovo dunque, domande e silenzi previsibli, ma i Francesi adesso sanno che sotto la sua veste bianca Bergoglio ha conservato il suo clergyman e che vorrebbe talmente andare a mangiare una pizza.
peccato che la dottrina, a quanto s'apprende dalle pazzesche posizioni rese note dal Sinodo, pare sia finita a tarallucci e vino.
"Se un vescovo o un sacerdote, o chiunque, dovesse annunciare o dichiarare qualcosa in contrasto con la verità di Nostro Signore Gesù Cristo, come ci è stata comunicata nell'insegnamento della Chiesa, seguiamo Cristo."
Cerca il cardinale Kasper, ho trovato due tratti del suo libro "Misericordia Concetto fondamentale del Vangelo - Chiave della vita cristiana". Il primo è della edizione di 1967, vedete:
" Questo Dio che regna come un essere imutabile e al di soppra del mondo e della storia è una sfida per l'uomo. Per amor all'uomo abbiamo bisogno di negarlo , come pretende per sé la dignità e l' onore che è dovuto all'uomo . [ ... ] Dobbiamo difenderci contro un tale Dio , non solo per il bene dell'uomo, ma per l'amor di Dio . Questo non è il vero Dio è un idolo miserabile . Un Dio , allora che si trova ai margini e nel corso della storia, che non è stesso la storia ( il corsivo è mio ) , è un Dio limitato. Se chiamiamo questo essere come Dio , dobbiamo , per il bene di assoluto , noi fare atei . Un Dio corrisponde ad una visione del mondo fissista ; è la certezza delle cose stabilite e il nemico della notizia " .
L'altro è lo stesso branno nella edizione di 2013, vedete:
"Sulla base della sua partenza metafisica , teologia dogmatica ha difficoltà a parlare in un Dio compassionevole. Si deve escludere la possibilità di un Dio che soffre con le sue creature in senso passivo ; egli può parlare solo di misericordia e compassione , che in senso attivo in cui Dio si oppone alla sofferenza delle sue creature e fornisce loro assistenza . Resta da chiedersi se questo corrisponde in modo soddisfacente alla comprensione biblica di Dio che soffre con le sue creature , che , come Misericors ha un cuore per i poveri e per i poveri . Può un Dio che è concepito in modo apatico essere veramente di supporto ? Pastoralmente , questa concezione di Dio è una catastrofe . Un Dio così astrattamente progettato per la maggior parte delle persone sembra essere lontano dalla sua situazione personale . "
Ricordo che grazie una tesi di Kasper è stato possibile chiamare la teologia romana di scuola romana, come se può leggere nella nota 37 del testo del cardinale Müller "La Tradizione come principio proprio della teologia cattolica", vedete:
"Il nome collettivo “Römische Schule” [scuola romana], coniato da H. Schauf, ma affermatosi in seguito solo grazie alla dissertazione di Walter Kasper, rimanda al dibattito generale nato nellʼOttocento intorno al termine “Tradizione”. Lʼaccento posto da J. H. Newman e la scuola di Tubinga, rappresentata da noti personaggi come J. S. Drey e J. A. Möhler, ha indubbiamente evidenziato la vivacità della Tradizione, in un tentativo di cogliere la sfida lanciata dallʼIlluminismo e dare anche una risposta alla spiegazione storica che esso dà della Tradizione stessa. La scuola romana invece, rappresentata da G. Perrone, C. Schrader e C. Passaglia, va intesa come un movimento contrapposto al pensiero che si sta allontanando dallʼorigine storica. Anche la teologia romana, però, come dimostra lo studio di Kasper, era aperta a proposte, in modo che non si avessero semplicemente due concetti della Tradizione. Cfr. W. Kasper, Die Lehre von der Tradition in der Römischen Schule (WKGS vol. 8), Friburgo – Basilea – Vienna 2011." http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/muller/rc_con_cfaith_doc_20150614_tradizione-principio-teologia-cattolica_it.html
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/briefing-sinodo-bambino-ostia-consacrata-al-padre-risposato.aspx
Un bambino che - come ha raccontato don Roberto Rosa, parroco di San Giovanni Apostolo a Trieste, durante la congregazione generale di questa mattina - spezza in due l'ostia per darne una metà al padre che non avrebbe potuto riceverla. Il parroco, come lui stesso ha riferito, stava distribuendo le particole, in occasione di una Messa per le Prime Comunioni. Il bambino di fronte a lui ha preso l'ostia e l'ha spezzata a metà, consegnandone una parte al padre-
Ecco chi ha raccontato la telenovela
Il bambino, il papà divorziato e l’Ostia divina. Emozioni al Sinodo.
Il racconto l’ha offerto ai padri sinodali il parroco di Trieste, don Roberto Rosa, direttamente nominato dal Papa per partecipare al Sinodo. L’invito papale era arrivato inaspettato dopo che il Santo Padre aveva letto uno scritto di don Roberto proprio sul tema dell’Eucaristia ai divorziati risposati, uno scritto, ca va sans dire, possibilista rispetto al rinnovamento della prassi attualmente in vigore. Una prassi, urge ricordarlo, che è disciplina direttamente connessa alla legge divina su due sacramenti, matrimonio ed eucaristia.
www.patheos.com/blogs/actsoftheapostasy/2015/10/16/faithful-bishops/ask/catholic/bloggers/to-abandon/Panic/mongering/
Et voilà, le cose si chiariscono, non certo per caso Bergoglio invita personalmente al Sinodo un parroco dopo aver letto un suo scritto aperturista sul tema dell’Eucaristia ai divorziati risposati e guarda un pò è proprio quel sacerdote che racconta la storia di un bambino che....
Non tutti sono rincitrulliti.
@Gederson (in breve)
si può dir ciò che si vuole, ma Kasper è paraereticale in ogni annata che si pigli, 1967 o 2013.
_K "Questo Dio che regna come un essere imutabile e al di sopra del mondo e della storia è una sfida per l'uomo. Per amor all'uomo abbiamo bisogno di negarlo, come pretende per sé la dignità e l'onore che è dovuto all'uomo."
è una proposizione sbagliata. Roba da Sillabo! Che Lui l'abbia negato è ovvio.
Sono convinto anche che la Legge Basaglia sia stata un male.
_K "Dobbiamo difenderci contro un tale Dio, non solo per il bene dell'uomo, ma per l'amor di Dio. Questo non è il vero Dio è un idolo miserabile. Un Dio, allora che si trova ai margini e nel corso della storia, che non è stesso la storia è un Dio limitato."
ancora col Dio-Storia hegeliano, che muta, muta...con noi, con i tempi, e quindi? Dio ora rinnegherebbe ciò ha affermato, anche le S. Scritture, anche i Comandamenti, anche i Vangeli stessi, e non chiede più all'uomo di santificarsi. Go Kasper, now you're free, we know you have waited for this....
_K "Sulla base della sua partenza metafisica, la teologia dogmatica ha difficoltà a parlare in un Dio compassionevole. Si deve escludere la possibilità di un Dio che soffre con le sue creature in senso passivo; egli può parlare solo di misericordia e compassione, che in senso attivo in cui Dio si oppone alla sofferenza delle sue creature e fornisce loro assistenza. Resta da chiedersi se questo corrisponde in modo soddisfacente alla comprensione biblica di Dio che soffre con le sue creature, che, come Misericors ha un cuore per i poveri e per i poveri. Può un Dio che è concepito in modo apatico essere veramente di supporto? Pastoralmente, questa concezione di Dio è una catastrofe. Un Dio così astrattamente progettato per la maggior parte delle persone sembra essere lontano dalla sua situazione personale."
La teologia dogmatica NON ha avuto nè ha alcuna difficoltà a parlare di, definire, approfondire la misericordia di Dio. Ma a Kesper interessa interessa un tipo di "misericordia" che è LICENZA DI PECCARE SENZA MAI RAVVEDERSI, ed entarre nel Regno (ammesso che ne creda ancora l'esistenza) come si è, non pentiti, non rinnovati, non purificati.
Dio non è "concepito" nè dalla mente della Tradizione (che casomai ne ha conservate le vestigia) nè "astrattamente progettato", ma si è rivelato. E' contro il Dio Rivelato che si scaglia mr. K.. Dio è lontano dalla situazione personale delle persone? ma quando mai?
Ma non ci ha raggiunti con Gesù Cristo e lo SS.? sembra di sentir parlare un pagano inconvertito che MAi ha conosciuto Dio. Ma dimentcavo che K. metteva in dubbio anche la Risurrezione.
E poi con tutta questa faccenda del patimento, per come l'ha presentata, del Dio che soffre sempre, non ha compenetrato il Mistero di Cristo, la Caduta, il Peccato Originale, l'Incarnazione, il Sacrificio, l'Espiazione, la Redenzione, i Sacramenti, e finisce per abbracciare (anche) l'eresia del monarchianismo patripassiano.
Caro Josh,
Sono d'accordo con te e me domando:
Come un'uomo come Kasper diventa padre, vescovo e cardinale?
È ormai chiaro che Kasper non ha nessuna fede in Gesù e nella Chiesa, i brani del libro diventano le cose più chiare.
KKK Sembra totalmente luterano !
approfondiamo ancora K:
"Un Dio così astrattamente progettato per la maggior parte delle persone sembra essere lontano dalla sua situazione personale."
Oltre al fatto che Dio si è rivelato, e non è "astrattamente progettato" da S. Scritture e Tradizione (che qui K. pare voler negare),
perchè alle persone, secondo lui, Dio sembra essere lontano dalla propria situazione personale?
E' il Peccato, sempre il peccato che separa l'uomo da Dio. Finchè non ci lasciamo condurre da Cristo, il Cristo Re dei Re, quello Vincitore, quello Salvatore, che non ci dà il permesso di fare tutto ciò che vogliamo ("Rinuncia a te stesso" dice il Signore) ma ci dà il potere di diventare figli di Dio (S.Giovanni 1,12) e di vincere il male ("presto triterà anche il demonio sotto i votri piedi" Romani 16,20), è solo allora che l'uomo ristabilità una Comunione con Dio.
Ancora, perchè alle persone, secondo K., Dio sembra essere lontano dalla propria situazione personale?
risposta a S. Giacomo cap. 4
"Non avete perché non chiedete; 3 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. 4 Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5 O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? 6 Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice:
Dio resiste ai superbi;
agli umili invece dà la sua grazia.
7 Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 8 Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. 9 Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. 10 Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà."
Leggere Kasper fa pensare che è possibile essere cattolico senza avere la fede cattolica. Abbiamo bisogno di scoprire sul che cosa se basa la comunione nella Chiesa del Concilio, perché non se basa più sulla fede. Me domando se non se basa sulla libertà.
In ciò che dice rispetto al Concilio, con uomini come Kasper se vede che il problema non è di ermeneutica, ma di una autorità che non vuole fare il suo ruolo nella Chiesa. Quando se lascia liberi gli eretici nella Chiesa che cosa se può aspettare?
Comincio a rivalutare i roghi medievali. Pensate, se avessero bruciato Kasper nel 1967, quanto staremmo meglio oggi.
Il bambino ed il parroco: o e' il parroco che ha dato la particola al bambino dicendo di darla al padre, o il bambino e' stato cosi istruito a fare da lui. Il parroco fa gia' quel che vorrebbe facesse la Chiesa tutta, ed ha cercato una foglia di fico con la storia del bambino.
Se poi la bora soffierà cosi forte da scoperchiare la canonica, non tiriamo in ballo il climate change, eh!
Rr
PS: e' noto che a Trieste usano iniziare la giornata con un bello spritz. Forse Don Rosa di spritz se ne beve parecchi. C'è chi ha il mate' e chi lo spritz. Tra i due e' facile intendersi.
Rr, come al solito ci hai preso. Infatti il parroco pirla (pazienza, se un prete è prila, il brutto è quando è eretico) è quel tale che il vdR ha invitato al sinodo a sorpresa. Quindi è evidente che anche questo casino è pilotato. Come tutti gli altri.
Chiediamo a tutti i nostri parroci un'adorazione di riparazione. Voglio vedere se osano negarla.
Segnalo Mastino... forze un tantino retorico, ma lucido e molto efficace.
http://www.papalepapale.com/cucciamastino/mastinate-quotidiane/e-stato-fatto-sibilare-il-serpente/
humilitas
PS: su Fr. Z's, un ottimo Arinze.
Andiamo piano con i roghi. Con i tempi che corrono i primi giustiziati sarebbero Burke, Sneider e Oliveri!
Gederson, tante sono le ipotesi su Kasper, quanti i punti controversi nei suoi testi.
Non è un problema di ermeneutica.
_Per lui (all'inizio del libro sulla Misericordia) Dio non punisce più e non punirà (nega l'Inferno? così parrebbe) ma Dio userebbe sempre e solo misericordia, non per un motivo metafisico, che sarebbe comunque errato, ma per un motivo storico: dopo Auschwitz, Dio non punisce più. l'Immenso, Onnipotente, Onnisciente Dio avrebbe deciso che la storia del 1900 neghi anche la validità delle Scritture, in cui è ben scritto che Dio punisce anche. E allora Kasper in che cosa crede? non si sa esattamente, ma nei suoi scritti c'è a mio avviso molto trauma da realtà, non dico ingiustificato, cui non corrisponde un'altrettanto tesa elevazione divina, quanto una messa in dubbio continua di tutti i dati rivelati.
_di questi temi si occupò padre Serafino Lanzetta, con grande competenza e pazienza.
Non è vero che dopo la venuta di Gesù, Dio decise di esser solo misericordioso, basta scorrere il NT.
Era già chiaro che si dava un insegnamento sbagliato nel 2013 quando si cominciò a lodare la pretesa "teologia in ginocchio": la vera misericordia non si attua scansando la giustizia, (in Dio non c'è ovviamente contraddizione) ma al di sopra della giustizia. In che termini, però?
Un peccatore è perdonato se si pente e smette, e non è sempre punito per filo e per segno, per la Grazia manifestata in Cristo. Questa Grazia è tale anche perchè Cristo ha pagato al posto nostro;
ma questa dottrina _già in Isaia e S. Pietro_ non piace più, perchè sottolinea la Colpa dell'uomo, e il bisogno di Riparazione che essa richiedeva, il fatto che noi non avessimo doti a sufficienza per riparare ("E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?" Matteo 16,26; Marco 8,37); e richiede l'ammissione della giustizia di Dio, quanto ad averLo offeso, e la soddisfazione dell'offesa, compiuta da Cristo incomparabilmente, e nel nostro piccolo nel tentare di rispondere al Suo Amore, offrendoci, comunque sempre indegnamente.
Tutti i discorsi di Kasper paiono non accettare questo passaggio e questa ammissione, lette anzi come teologie doloristiche del passato.
Non intendendo tutto questo, passa a parlare di Dio astratto, Dio impassibile; non è Dio che è astratto, è che non Lo si accetta nella Sua manifestazione già avvenuta. Se Lo spogliamo della Sua essenza nella nostra mente, ci parrà astratto....ma Lui continua a mantenere tutti gli attributi che aveva fin da principio, non è che le nostre chiacchiere cambino la Sua fisionomia, il Suo Essere....
P. S. Lanzetta spiegava che : "L’impassibilità divina non è freddezza o durezza di cuore, ma semplicemente l’inviolabilità della natura divina e il fatto che non può essere privata di nulla e nulla le può mancare."
(continua)
E grazie a Josh per le sue analisi.
humilitas
La questione della libertà è molto importante. R. De Mattei nell'articolo "Esiste ancora il senso del peccato tra i Padri Sinodali?", dice:
"I lavori del Sinodo stanno confermando l’esistenza, all’interno della Chiesa cattolica, di un forte scontro tra due minoranze. Da una parte un manipolo di Padri sinodali decisi a difendere la morale tradizionale, dall’altra un gruppi di “novatori” che sembrano aver perduto la fede cattolica".
Quello che se vede nel forte scontro tra le due minoranze è che hanno la stessa libertà, ma non la stessa fede. E è ancora questionabile se è cattolica la libertà di discutire una dottrina già definita per nostro Signore Gesù Cristo. Una cosa è certa: gli divorziati risposati e quelli che sono sposati condividono la stessa fede, ma se la proposta del Sinodo viene approvata, come l'autoritá, hanno di avere la stessa libertà, ma non la stessa fede.
Oggi se vive nella Chiesa una libertà assoluta. Il Sinodo sembra una riunione di liberi pensatore. Un'incontro tra l'ermeneutica della riforma nella continuità e quella della rottura sul sacramento del matrimonio. È ovvio che se quelli che fanno ermeneutica della rottura del sacramento del matrimonio hanno luogo nel Sinodo hanno avuto anche nel Concilio. Aspettare che un cardinale come Kasper faccia un'ermeneutica della riforma nella continuità, è aspettare che Lucifero prediche il Vangelo!
(chiudo)
Sembra che Kasper non possa accettare le Verità base sopra dette della fede (non è del resto vero che Dio sia astratto o impassibile, o per lo meno non nei termini antropomorfici e curiosi in cui lo immagina Kasper) e passa all'estremo opposto:
non intendendo come Dio possa essere impassibile (ma non lo è)
immagina così un Dio che al contrario si strugge in eterno, un Dio che si consuma, sofferente (non solo nei termini della Passione di Gesù Cristo o della kenosis normalmente intesa) ma un Dio che viene quasi meno alla Sua Onnipotenza consumandosi nello struggimento/svuotamento per usare una misericordia che sempre tutto copre, senza accorgersi che siamo finiti nella teoria patripassiana che attribuisce alla perfetta Natura Divina la sofferenza come parte integrante.
ma non era tacciata di...dolorismo la semplice presentazione crisiana del "dramma" Colpa, Caduta, Riparazione, Espiazione? E quanto dolorismo c'è invece in questa concezione di Dio che soffre nella Sua natura Divina, per di più ...senza risolvere nulla?
Ho solo una conclusione (personale): i teologi, specie se anche sacerdoti, dovrebbero desiderare predicare per amore di Dio, approfondire la Sua Parola,
donare Verità abbacinanti,
ma assolutamente non inventarsi un dio che è soprattutto una loro proiezione, o un fantasma del proprio vissuto emotivo.
Riguardo al parroco alcune necessarie integrazioni:
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/09/15/news/un-parroco-triestino-tra-i-nominati-al-sinodo-1.12097615
Un parroco triestino tra i nominati al Sinodo
Si tratta di monsignor Roberto Rosa, che regge la parrocchia del rione di San Giacomo. Indicato da Papa Francesco tra cardinali e vescovi.
il sito della Diocesi di Trieste indica Mons. Roberto Rosa anche come Vicario per il coordinamento pastorale A lui compete a norma del diritto la potestà ordinaria circoscritta a tutto il coordinamento pastorale della diocesi e secondo quanto stabilito dal Vescovo.
mons. Roberto Rosa è parroco di San Giacomo e responsabile dei seminaristi triestini. Decano del decanato di S.Giacomo. Membro del Collegio dei Consultori. Cappellano di Sua Santità.
Leggo questa frase di Sua Eminenza: "Non possiamo avere la dottrina della Chiesa, per esempio, che il matrimonio è indissolubile e poi qualcuno che al tempo stesso sostiene, per motivi "pastorali" che una persona che vive in un'unione irregolare è in grado di ricevere i sacramenti; il che significherebbe che il matrimonio non è indissolubile. Queste sono solo false distinzioni - falsi contrasti - che abbiamo davvero bisogno di chiarire perché stanno causando una immensa confusione tra i fedeli e, naturalmente, in ultima analisi, possono indurre le persone in grave errore con grande danno per la loro vita spirituale e per la loro salvezza eterna."
Mi permetto di riformularla: "Non possiamo avere la dottrina della Chiesa, per esempio, che il la Chiesa Cattolica è l'unica arca di salvezza e poi qualcuno che al tempo stesso sostiene, per motivi "pastorali" che gli eretici possono salvarsi o che vi è del buono anche nella religione ebraica o in quella mussulmana; il che significherebbe che il la Chiesa non è l'unico mezzo di salvezza. Queste sono solo false distinzioni - falsi contrasti - che abbiamo davvero bisogno di chiarire perché stanno causando una immensa confusione tra i fedeli e, naturalmente, in ultima analisi, possono indurre le persone in grave errore con grande danno per la loro vita spirituale e per la loro salvezza eterna."
Tutto torna a monte, al Concilio, che viene detto appunto "pastorale" non in applicazione coerente della dottrina, ma in sua antitesi. Il Vaticano II è la premessa teologica dei farneticamenti di Kasper: se non si comprende questo è impossibile risolvere alla radice la crisi che sta attraversando la Chiesa Cattolica. Kasper sta al Sinodo come il Concilio Vaticano II al depositum fidei. Tertium non datur.
E come dicevo ieri mi stupisco che ci si ostini in modo tetragono a volersi richiamare al Concilio proprio per affermare quelle verità che esso tace o addirittura nega. Non lo ha compreso Benedetto XVI, che si è dovuto inventare l'ermeneutica della continuità in palese conflitto col principio di non contraddizione e che ha seguito le orme del predecessore fino a ripetere la farsa di Assisi. Sembra che non lo vogliano capire anche tanti buoni Prelati, e non pochi sacerdoti, che denunciano sconsolati le deviazioni odierne, senza scorgerne la cagione prima nel Concilio e nella sua pretesa pastoralità. E c'è poco da citare con solennità la Quanta cura o la Aeterni Patris, se accanto a questi documenti del magistero infallibile si continuano a citare la Nostra aetate, la Gaudium et spes o la Dignitatis humanae.
Il rifiuto sine glossa del Vaticano II è imprescindibile non solo per vincere la battaglia odierna contro quanti vorrebbero legittimare l'adulterio, il concubinato e la sodomia, ma per portare a termine la guerra contro il modernismo. Comprendo che queste parole possano suonare "estremiste" per molti, ma ormai non è più possibile fingere di non capire il nesso di causalità che lega quella infausta assise ai fatti di oggi.
Ed aggiungo un'altra riflessione non meno apocalittica.
Leggo in un recente articolo di Blondet che un tribunale francese ha assolto un islamico che ha elogiato pubblicamente lo sterminio compiuto da Hitler verso gli ebrei, affermando che quello che per il comune sentire moderno è un crimine non può esserlo per necessariamente in un contesto ideologico e religioso quale quello dell'Islam. Mi pare che questa visione relativista non sia altro che la applicazione in ambito civile della pastoralità di Kasper: l'affermazione teorica di un principio può trovarsi contraddetta - e non valere - nella realtà concreta e sotto determinate influenze dell'ambiente e delle circostanze.
Orbene, in nome di questo aberrante principio, temo che a breve vi sia chi possa allargare - con logica coerenza - questo criterio anche ad altri reati, quali ad esempio l'omicidio. Ecco allora che quanto per una persona normale è in teroria un reato, non necessariamente lo sarà in altro contesto; ecco che profanare una chiesa, bestemmiare il nome di Dio, aggredire o addirittura uccidere un cristiano potrebbe, in una società in cui vigono altre convinzioni, non essere più necessariamente un reato punibile: non si negherà il reato in sé. si badi bene, ma si applicherà una forma di pastorale kasperiana a chi, nemico giurato di Dio (e legittimato ad esserlo in virtù del principio di laicità dello Stato che la Chiesa tanto elogia), riterrà (soggettivamente) meritorio o normale eliminare un cattolico, un sacerdote, una suora. E il cattolico dovrà anche subire in silenzio, in nome del pacifismo predicati dagli ultimi Papi. Oltre al danno, la beffa.
Ancora una volta torniamo all'origine dei problemi: l'uso pretestuoso e surrettizio di una pretesa pastorale in antitesi alla dottrina. L'affermazione della dottrina e la sua coerente applicazione nella pastorale devono respingere come eretiche le teorie di quanti pongono quella e questa in antitesi; e devono saper riconoscere che il principio cardine di queste eresie si trova enunciato nel Vaticano II.
Dirò di più: quando sento degnissimi Presuli che cercano di togliere valore al Concilio definendolo pastorale, mi chiedo come poi possano coerentemente insorgere e sdegnarsi dinanzi alle farneticazioni di Kasper, che proprio su questo concetto perniciosissimo basa le proprie teorie eterodosse. Forse che il Concilio di Nicea, il Lateranense IV o il Tridentino non furono concili pastorali? Lo furono eccome, proprio perché la prima regola della pastorale è di applicare fedelmente la dottrina e a condannare le tesi che si oppongono ad essa. Cosa che i Papi del Vaticano II, come è noto, si sono ben guardati dal fare. Nel paradosso, il Concilio meno pastorale di tutti fu proprio quello che volle fregiarsi di quel titolo.
Eppure, nonostante la pastorale che offende Dio che è Verità ed umilia la Chiesa che di quella Verità è maestra; nonostante la misericordia di cui si riempiono la bocca i chierici postconciliari, gli unici a non beneficiarne sono sempre i buoni, contro i quali le sanzioni canoniche più severe sono state applicate senza alcuna pietà.
Ecco i novelli accoliti del rivoluzionario Saint-Just, pas de liberté pour les ennemis de la liberté.
Caro Josh,
Sono d'accordo ccn te. Il "dio" di Kasper è un'idolo! Anche nel paganesimo l'incontro con Dio era un incontro con una persona, quella che i pagani creavano dalla materia. La concepzione di Dio di Kasper è pagana e ai origine nel protestantismo liberale. Infatti, la riforma con il libero esame, ha cominciato la restaurazione del paganesimo, perché con lei se comincia a fare degli Gesù secondo le loro inclinazioni e passioni. Quindi, il protestantesimo è la storia di 500 anni di incontro con una persona che gli adepti del protestantesimo hanno creato (sia al livelo personale come quello di comunità).
Kasper non è cattolico, come non sono tantissime altri nella Chiesa del Concilio. Ciò che fanno la Chiesa e la libertà che hanno è una domanda ancora senza risposta. Il problema della libertà nella Chiesa del Concilio, non è ancora stato affrontato, ma è un problema molto importante, perché ha una libertà cattolica e sembra essere diversa di questa. E ricordando la regola di S. Vicenzo sappiamo che nella Chiesa Cattolica se deve avere cura per che se creda in tutto ciò che è stato creduto in tutti tempi e luoghi. Fuori del tempo conciliare non è possibile credere che gli eretici possono occupare caricà di autorità senza nessuno problema e con piena libertà. Oggi molti credono che gli eretici possono essere cattolici, questo me fa pensare...
Kasper, e chissa' quanti altri, avrebbero dovuto NON entrare in seminario, ma rivolgersi ad un buon pneuropsicologo infantile( che esercitano fino ai 18 anni). Cosi sarebbero stati aiutati a superare i traumi dovuti alla guerra. Del resto basta gurdarlo in faccia: ha , come dire, uno sguardo un po' " fuori", stranulato.
Forse è per quello che piace al VdR, tra stranulati ci s' intende
Rr
http://ncronline.org/blogs/faith-and-justice/five-reasons-synod-doomed-fail
il gesuita Thomas Reese parla di sinodo destinato al fallimento per 5 ragioni
Potete legegre il francese e avete qualche fazzolettino di carta per asciugare le lacrime che, non ne dubito, provocherà l`emozione dell`intervento al Sinodo di Danneels, un intervento da ha definito "spirituale"?
Allora ecco qui:
http://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2015/10/15-10-15-Intervention-cardinal-Danneels-Synode.pdf
Se lo avessi davanti gli direi: lei ha forse accompagnato e incoraggiato il nipote di Vangheluwe ad andare in fondo al suo cuore alla ricerca di quel luogo che lei chiama "casa della misericordia", alla ricerca di un ascolto in profondità e di una parola liberatrice o l`ha piuttosto incoraggiato a tacere, a lasciare il suo zio, vescovo e aggressore, andare fino alla fine del suo mandato?
Lei che ringrazia "i piccoli pastori" che prendono cura di coloro che sono loro affidati, lei che non era un ""piccolo pastore" ha forse preso cura di quel giovane e della sua famiglia?
Quanto suonano false certe parole.
Anche se si capisce dove vuole arrivare dicendole.
(*) Luther brûlé ! on va crier. Mais je ne tiens pas essentiellement au fagot, pourvu que l'erreur soit supprimée dans sa manifestation du moment et dans sa manifestation continuée, c‘est-à-dire l’homme qui l'a dite ou écrite et qui l’appelle la vérité. Est-ce trop pour les agneaux de l’anarchie qui ne bêlent que la liberté ? Un homme du génie le plus positif qui ait vécu depuis Machiavel, et qui n‘était pas du tout catholique, mais au contraire un peu libéral, disait avec la brutalité d’une décision nécessaire : « Ma politique est de tuer deux hommes, quand il le faut, pour en sauver trois. » Cela n’est pas si mal ! Or, en tuant Luther, ce n’est point trois hommes qu’on sauvait au prix de deux ; c‘étaient des milliers d’hommes au prix d'un seul.
« Du reste, il y a plus que l‘économie du sang des hommes : c’est le respect de la conscience et de l‘intelligence du genre humain. Luther faussait l‘une et l’autre. Puis, quand il y a un enseignement et une foi sociale, — c‘était le Catholicisme alors, -— il faut bien les protéger et les défendre sous peine de périr un jour ou l'autre comme société. De là des tribunaux spéciaux, des institutions pour connaître des délits contre la foi et l’enseignement. L’inquisition est donc de nécessité logique dans une société quelconque. D’ailleurs il n’y a pas que des prêtres qui soient des inquisiteurs !
« La question de l'Inquisition a été récemment posée. Ceux qui l’attaquaient ne songeaient qu’à réveiller des passions bêtes ; ceux qui la défendaient l’ont trop défendue. Il n’y avait qu’à citer le mot de Leibnitz : « Sur un axiome, disait ce grand homme, on peut élever deux problèmes tout à fait différents ; de sorte qu’il faut un juge de controverse aussi bien en mathématiques qu’en théologie. » Pour honte et pour tout, peut-être voudra-t-on avoir au moins l’air de comprendre Leibnitz… »
Cardinale Siri nel libro Getsemani:
Relativismo dottrinale assoluto
Tutte le parole di Cristo, il suo messaggio, il suo monito rivolto agli Apostoli: «sia il vostro parlare sì, sì; no, no», tutte le parole degli Apostoli a proposito della loro testimonianza e della verità da trasmettere (274), ogni parola della Sacra Scrittura riguardante la verità da conoscere e da trasmettere, tutto questo deve essere reinterpretato secondo le «nuove teorie» del linguaggio. Così la teologia dovrebbe cambiare punti di riferimento ed entrare deliberatamente e coscientemente nell'era del relativismo trascendente.
La Chiesa non potrebbe mai formulare proposizioni certe per definire la fede, perché «essa dovrà tener conto della problematica inerente a tutte le proposizioni in generale», e non si potrà mai concepire ed esprimere con certezza alcuna verità.
Secondo questa nuova filosofia del linguaggio (275), «le proposizioni di fede non sono mai parola di Dio immediata», per questo tale parola mediata è «percepibile e trasmissibile in quanto proposizione umana. Come tali, le proposizioni di fede rientrano nella problematica generale delle proposizioni umane». Infatti «le proposizioni non corrispondono alla realtà»; «le proposizioni sono fraintendibili»; «le proposizioni sono solo relativamente traducibili»; «le proposizioni sono in movimento»; «le proposizioni sono ideologizzabili - anche la proposizione 'Dio esiste' è ideologizzabile». Ecco come Hans Kung espone in cinque punti il suo credo sull'impossibilità di poter mai avere un credo certo. (276)
Tali predicati non possono essere celati con altri testi degli stessi autori, testi forse voluminosi, ma sempre nella medesima direzione e molto spesso evasivi. Questi predicati manifestano, infatti, un relativismo assoluto, insediano nella Chiesa un relativismo assoluto; trasmettono una dottrina del linguaggio tale che nessuno si possa mai sentire nella verità, né acquisita a forza di speculazione e di ricerca, né rivelata da Dio.
Il relativismo è lungi dal corrispondere al desiderio naturale di oggettività e ad una percezione oggettiva dei rapporti continui tra gli esseri e le cose. È un predicato così alieno dalla verità quanto lo è il monolitismo concettuale, privo di sfumature e di riferimento eterno; infatti, il monolitismo concettuale vuole imporre ogni volta concetti sprovvisti di ogni reale rapporto di carità con il Principio della Verità e con gli altri esseri; vuole imporre concetti inariditi, senza contenuto di vita, privi di sfumature ed estranei ad ogni speranza vissuta, imporli come verità oggettiva e come principio universale di conoscenza della verità.
Il cristianesimo, cioè il messaggio della persona e dell'insegnamento di Cristo, ha apportato appunto, in seno alla relatività della filosofia e dell'esperienza naturale degli uomini, criteri e punti di riferimento che risolvono in armonia di pace, nell'intendimento, nella memoria e nel cuore, il movimento e l'oscillazione perenni tra soggetto e oggetto, tra oggettività e soggettività.
In tal modo si manifesta il luminoso mistero della Rivelazione, quando è ricevuta non soltanto come concetto nell'intelletto, ma come amore nella volontà.
Note:
(274) Matteo 5, 37.
Marco 13, 31: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Tito 1, 1: «Per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità».
(275) Kung, a proposito della nuova filosofia del linguaggio, si riferisce a M. Heidegger, H.G. Gadamer, H. Lipps, B. Liebrucks, K. Jaspers, M. Merleau-Ponty, L. Wittgenstein, G. Frege, Ch.W. Morris, H. Lefèbvre, N. Chomsky (HANS KONG, L'infallibilità, ed. Mondadori, Milano 1977, p. 114).
(276) HANS KUNG, L'infallibilità, pp. 114-118.
Trovo interessante la nota 273 del libro che dice:
Cfr. MARCEL NEUSCH: «L'ermeneutica prende oggi un nuovo slancio, legato alla consapevolezza della dimensione collettiva dell'umanità. Con Moltmann e le teologie politiche, una terza generazione di ermeneuti fa la sua comparsa, che sposta l'accento dall'ortodossia all'ortoprassia, dal cristianesimo come "dottrina" al cristianesimo come "prassi". - L'ermeneutica si prende come incarico di liberare la Parola di Dio per renderle la sua efficacia nella Storia. - Tali foraggi nel campo dell'ermeneutica lasciano il sentimento che il termine prende un'estensione incontrollabile. Almeno vediamo che i problemi si sono spostati: verità storica, significato esistenziale, autenticità sociale»! (Aù pays de la théologie, éd. du Centurion, Paris 1979, pp. 133-134).
Dietro questo grande parapiglia c'è una visione di Dio e dell'uomo distorta.
Molta teologia contemporanea,come è già stato rilevato,appare essere più un diario intimo che non un discorso su Dio,foss'anche esemplificato con parti minime e somme del creato.
All'uomo inoltre non si riconosce di essere portatore del peccato originale. Un disordine che chiede di essere riordinato, come disse Guardini. Da qui l'esigenza di una educazione seria e profonda, della quale sono convinti per primi gli stessi negatori di Dio, i quali vi suppliscono con le loro ideologie e manipolazioni permanenti.
La cesura tra opposte visioni,tra quella cristiana e quella troppo umana la si vede fin dalle tentazioni di NSGC, quando satana lo provoca a trasformare i sassi in pane.La ritroviamo nelle prime eresie che non volevano riconoscere in NSGC Dio.Interi popoli furono messi in scacco da questa fede male intesa e male trasmessa. Molti di questi avevano forme di diritto ancora informi come quella di identificare copula e matrimonio, quando già i romani avevano riconosciuto nel reciproco assenso quella base che il matrimonio cristiano eleva a sacramento. Se la fede non cresce, decresce, diventa altro, imbastardisce. La visione solo umana dell'uomo e pco divina di NSGS è non solo ancora tra noi ma attraverso uomini, pur eminenti, ha condizionato il pensiero e la storia della intera Europa.E noi siamo ora testimoni dell'impeto di qusta visione carnale della vita che nega e cerca di negare la visione cristiana di essa. Solo nel Cristianesimo Spirito ed Uomo sono in equilibrio.Se non sono in equilibrio siamo nella incompiutezza, nella parzialità eretica.
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/17/pastori-americani-in-subbuglio-chiesa-sinodo___1-v-133974-rubriche_c283.htm
La questione “yankee” resta aperta. Il caso del vescovo di Newark, l'attacco di Chaput
mons. John J. Myers, ha infatti spedito a tutti i sacerdoti della propria diocesi nel New Jersey un documento di due pagine“Princìpi d’aiuto nel preservare e proteggere la fede cattolica in mezzo a una cultura sempre più secolare” in cui ribadisce che è severamente vietato loro far accostare al sacramento dell’eucaristia quanti si trovano in unioni irregolari (la fattispecie classica è quella dei divorziati e risposati) e contrarie all’insegnamento cattolico.
“Come supremo pastore della chiesa cattolica – ha sottolineato Chaput parlando di Francesco – egli può ascoltare il consiglio dei padri, ignorarlo o fare qualcosa tra queste due strade. Ma sarebbe raro che un vescovo di Roma non tenesse in considerazione il consenso dei suoi fratelli”, visto che è così che “i sinodi hanno un valore collegiale”.
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/06/appello-per-un-sinodo-laico___1-v-133519-rubriche_c184.htm
Il matrimonio non è mai stato intrinsecamente corroso, svuotato e quasi annullato come sta avvenendo oggi in occidente. E’ un ritratto sfigurato. E non è un problema di catechismo, è un problema di vita.
Ma ci siamo anche noi! è IL GRIDO INASCOLTATO DEI FIGLI.
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/17/guarda-come-gioca-dolan___1-v-133971-rubriche_c122.htm
Ritratto a tutto tondo del Card. Dolan
Dentro l’aula del Sinodo dice senz’ombra di ambiguità che quando si parla di matrimonio e famiglia, “il nostro dovere è seguire Gesù nel richiamare e ripristinare ciò che il Padre intendeva ‘al principio’”, mentre il “realismo pastorale e la compassione” vengono dopo, molto dopo. Quando Dolan si è trovato in mezzo alla “tempesta in un bicchier d’acqua”, come l’ha definita lui, della famosa lettera ha affrontato la controversia con il suo stile solito, che prescrive di andare sempre avanti, mai indietro, di parlare apertamente senza perdersi nelle smentite sui dettagli, che danno segnali di arroccamento difensivo e incapacità di dialogo.
Alla vigilia del Sinodo condivideva con altri cardinali e vescovi alcuni dubbi sulle procedure, e le ha espresse: niente di più dolaniano; il Papa ha irritualmente preso la parola in assemblea per rispondere: niente di più bergogliano. Nelle interviste e nell’intervento in aula ha chiarito in modo esplicito non soltanto che i cambiamenti dottrinari non sono sul tavolo, ma non dovrebbero esserlo nemmeno quelli pastorali che rischiano, per affermazione di una prassi, di svuotare nel tempo la dottrina. Il suo endorsement appassionato alla “saggezza che toglie il respiro” della chiesa africana, che non è “più fatta di matricole”, è un’affermazione chiara per chi vuole intendere, ma non fa di lui la macchietta di un conservatore. Non esiste un conciliante Dolan newyorchese e un ferreo Dolan romano, esiste un solo cardinale, abituato a parlare con parresia al mondo e alla chiesa.
Devo dire che sono écoeurée ( disgustata?) dalle tonnellate di melassa che giorno dopo giorno ci stanno riversando addosso, dall`immagine dolciastra di Gesù che ci viene martellata, e non sono così ingenua da non capire che anche l`esaltazione dell`immagine materna di Dio è funzionale al progetto di chiesa che vogliono formalizzare, perché nei fatti è già ben reale.
Dio madre = tenerezza e perdono
Dio padre = legge, severità, durezza di cuore
Mi permetto dunque solo di reagire a quel che Danneels, è solo un esempio, ieri ha detto al Sinodo, egli ha insistito sulla tenerezza materna di Dio, Dio che ascolta, parla, guarisce e cura e perdona tutto come una mamma e ha aggiunto che questa tenerezza è indispensabile per render gli uomini felici.
Sono una mamma e se è vero che, come scriveva l`allora card. Ratzinger:
"Quando ad esempio si parla della pietà di Dio, non si ricorre al termine astratto di pietà, appunto, ma a un termine gravido di corporeità, rachamim, il grembo materno di Dio, che simboleggia appunto la pietà",
se è vero che l`intimità con il suo bambino che sin dall`inizio vive una mamma esprime l’intimità tra Dio e la sua creatura, è anche vero che una mamma non è solo ascolto e cura, il suo ruolo è anche normativo, anche una mamma fissa dei limiti, sa e deve dire no e punire quando e se necessario, anzi la punizione è in quel caso una forma di amore.
Stanno facendo una caricatura della tenerezza materna e dunque una caricatura della tenerezza del Signore e lo fanno per offuscare il Suo ruolo di giudice, il Signore non dice a chi ha peccato: ti perdono e va tutto è a posto, continua così, segui la tua coscienza che ti dice quel che è bene e male, non mi sembra aver letto quelle parole nel Vangelo.
Ma tanto oggi anche il Vangelo è un vangelo secondo me.
Sul suo blog Socci scriveva ieri sera:
A VOI CHI VIENE IN MENTE ?
.
Stamani, da Santa Marta, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, papa Bergoglio ha giustamente tuonato contro l'ipocrisia. Ecco le sue ottime parole:
"L’ipocrisia è quel modo di vivere, di agire, di parlare che non è chiaro. Forse sorride, forse è serio… Non è luce, non è tenebra… Si muove in una maniera che sembra non minacciare nessuno, come la serpe, ma ha il fascino del chiaroscuro. Ha quel fascino di non avere le cose chiare, di non dire le cose chiaramente; il fascino della menzogna, delle apparenze… Ai farisei ipocriti, Gesù diceva anche che erano pieni di se stessi, di vanità".
.
Questa descrizione a chi fa pensare precisamente? Chi è che dice e disdice, si muove nel chiaroscuro, parla in modo allusivo?
Un lettore mi ha mandato una mail molto critica:
"Questa è la predica di un Papa che da due anni alimenta una discussione dottrinale senza prendere chiaramente posizione in prima persona, ma favorendo dietro le quinte una ben determinata corrente di pensiero, antitetica a quella dottrina che lui dovrebbe custodire. E custodire non come padrone, ma come 'servo dei servi di Dio' ".
Troppo duro, troppo critico, forse, questo lettore...
Altra voce in difesa dell'ortodossia. E' quella del Cardinale di Caracas che dice no alla comunione x i divorziati
http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=25086
" Sul suo blog Socci scriveva ieri sera:
A VOI CHI VIENE IN MENTE ?
Quante volte leggendo le meditazioni mattinali di Santa Marta, con relative bastonature e aut aut, vedevo la conferma del "fate quello che dico ma non quello che faccio" la dicotomia fra le parole e le azioni, ad esempio quando Bergoglio stigmatizza le chiacchiere, ma che cosa faceva lui quando era in relazione con colui che è diventato il suo segretario particolare e che aveva fatto entrare nel 2007 nella Congregazione dei vescovi? Era perfettamente informato non aveva bisogno di venire a Roma.
È solo un esempio.
A proposito nell`intervista a Match, la Pigozzi gli domanda se conosce una canzone sui Gesuiti:
"Uomini neri, da dove uscite?
Noi usciamo da sotto la terra.
Metà volpi, metà lupi.
La nostra regola è un mistero.
Noi siamo figli di Loyola."
Sorrridendo Bergoglio rispende:
È veramente audace scrivere questo, e forse anche astuzioso....
"Gravissima presentazione del card. Kasper nel concistoro del 20 e 21 febbraio 2014".
Forse anziché "presentazione" bisognava tradurre "relazione". Comunque l'attenzione deve essere posa sull'aggettivo "gravissima". E qui si torna al punto di partenza. Chi ha definito Kasper "un grande teologo"? Chi ha definito la di lui teologia "teologia in ginocchio"? Chi l'ha nominato relatore in quel concistoro? Chi l'ha nominato padre sinodale negli ultimi due sinodi? Chi ha indetto un sinodo straordinario che non si capisce neppure oggi a cosa potesse servire? Chi? Chi ha voluto tutta questa confusione, che sembra elevata all'ennesima potenza? Ho solo una risposta da dare. Il vdr. Salvo miglior giudizio. Ci troviamo in questa situazione in una stiamo per cedere a codesta paganeggiante marea solo,grazie al vdr. Lui, anziché tenere ben dritta la barra della navigazione (Vangelo), sta facendo entrare acqua da tutte le parti. Grazie, mons. Bergoglio, nostro vescovo di Roma, grazie davvero.
@ er delle 8,48: a me viene in mente solo un nome: P. Jorge Mario Bergoglio, della Compagnia sincretistica delle Indie. Salvo miglior giudizio.
Tosatti, tutto fa legna per il fuoco...
http://www.lastampa.it/2015/10/17/blogs/san-pietro-e-dintorni/bimbo-ostia-stilum-curiae-0HDdsHgjzdvyBcqAuvOGUP/pagina.html
http://www.iltimone.org/33771,News.html
È POSSIBILE CANONIZZARE UN PAPA E DOPO UN ANNO GETTARE AL MACERO IL MAGISTERO SULL'EUCARISTIA SUO E DEI PREDECESSORI, PADRI DELLA CHIESA INCLUSI?
Giovanni Paolo: «Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma con cui il Concilio di Trento ha concretizzato la severa ammonizione dell'apostolo Paolo affermando che, al fine di una degna ricezione dell'Eucaristia, "si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale"».
Ecco il turno di Cupich:
https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-cupich-lays-out-pathway-for-gay-couples-to-receive-communion
Non ho il tempo di tradurre adesso, ma penso sia abbastanaza chiaro.
Ah dimenticavo, anche Cupich è stato invitato personalmente da Bergoglio.
@ Luisa. Non solo e' stato invitato da Bergoglio ma è' quest'ultimo che l'ha nominato l'anno scorso arcivescovo di Chicago. Un'altra sede importante occupata da un eresiarca. Ora aspettiamoci Bologna e Palermo, dopo quelle di Padova e Modena. Non solo ma l'ha nominato alla faccia dei nomi proposti dalla conferenza episcopale statunitense e dal nunzio.
tosatti:
Il racconto del bimbo avrebbe riaperto, secondo molti, il dibattito su eucaristia e divorziati e risposati, che forse stava prendendo una piega sfavorevole agli aperturisti.
avrebbe, forse...
Ma dai , anche i vaticanisti ogni tanto si arrampicano sui vetri. Un bel pezzo si.si- no.no. non si può più fare?
laura
nessuno li ha mai nominati, né mai consultati in qualche sede, né tantomeno sono stati invitati al Sinodo per fornire la loro testimonianza.
http://www.lamadredellachiesa.it/quelli-invisibili-al-sinodo/
Paola de Lillo parla dei tanti divorziati non risposati rimasti fedeli al vincolo.
Se in questi mesi avessero avuto diritto di parola avrebbero spiegato che il loro sostegno è la preghiera, l’assiduità ai Sacramenti, un santo direttore spirituale, la frequentazione di gruppi di preghiera e di adorazione eucaristica.
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/529-il-bambino-e-le-magnifiche-sorti-e-progressive-del-sinodo.html
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/mueller-sinodo-famiglia-divorziati-risposati-44024/
Gianni Valente pizzica il Cardinale.
Il Sinodo, i matrimoni falliti e quelle tesi sull’eucaristia Il cardinale Gerhard Müller, Prefetto Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, in un'intervista ha dichiarato che ogni cristiano ha il dovere di venire a messa, non quello di fare la comunione. Uno sguardo a ciò che afferma in proposito il Catechismo della Chiesa cattolica e alle parole di don Divo Barsotti
http://www.onepeterfive.com/why-should-the-synod-fathers-walk-out/
un lungo articolo spiega le ragioni perchè i padri dovrebbero abbandonare il sinodo.
la petizione si legge qui:
https://www.change.org/p/the-synod-fathers-synod-walkout
http://www.cruxnow.com/church/2015/10/16/cardinal-pell-rejects-conservative-call-for-a-walkout-at-synod-of-bishops/
In sintesi l card. Pell respinge la proposta motivandola. Pell afferma tra l'altro che:
- Baldisseri avrebbe assicurato che la votazione sul documento finale si svolgerà "paragrafo per paragrafo," fornendo un chiaro senso delle posizioni individuali dei vescovi sulle questioni.
- i membri del comitato di redazione del documento finale hanno giurato di essere fedele al contenuto delle discussioni del Sinodo, invece di usare il testo per promuovere le proprie idee.
- ritiene che il Sinodo operi ora su un livello sufficiente di parità e stia facendo progressi importanti
- pensa sia stato fatto un buon lavoro sulle prime due parti, con una buona atmosfera generale
- è migliorato il flusso informativo dei briefing, è più equilibrato rispetto al 2014
- la relazione finale deve affrontare questioni delicate, come ad esempio le proposte per consentire i cattolici divorziati e risposati civilmente di ricevere la Comunione, anche se non c'è un chiaro consenso tra i vescovi.
- l'opposizione a queste proposte rappresentano una forte maggioranza nel sinodo.
Recupero dopo un po' di tempo che non leggevo il vecchio "thepinoycatholic".
Poche righe dense di significato:
http://thepinoycatholic.blogspot.it/2015/10/a-storm-is-brewing-in-horizon.html
humilitas
"Le proposte per consentire ai cattolici divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione".
Dovranno anche confessarsi? Dovranno essere assolti prima di ricevere la Comunione anche senza contrizione? Oppure potranno accedere anche senza assoluzione?
Infine: se io in una assemblea comdominiale do' della zoccola alla mia vicina di casa posso essere ammesso alla Comunione anche senza Confessione? Oppure devo confessarmi e posso accedere alla Comunione anche senza assoluzione come per i divorziati risposati? Oppure devo seguire lo strano cammino penitenziale che alcuni propongono per i cattolici divorziati risposati? E se i divorziati potessero accedere alla Comunione senza Confessione oppure senza assoluzione, io che ogni giorno prlo male dei miei superiori posso accedere alla Eucaristia come fanno i divorziati risposati? Anche nel mio caso, ceme nel loro, c'è indurimento del cuore.
Avete letto l'intervento di Papa Francesco in sala Nervi ai sinodali sulla commemorazione del 50^ del sinodo, la dove parla di una chiesa sinodale e di rivedere il papato?
OT (ma non tanto)
Cercando disperatamente di rimanere fedele alla Chiesa cattolica in cui sono stato battezzato, comunicato e cresimato, mi chiedo: cosa aspettano ancora i vescovi rimasti cattolici a dichiarare apertamente che quell'individuo, così come coloro che lo hanno eletto, è un nemico della Chiesa fondata da Gesù Cristo?
Si rende conto il card. Ratzinger di ciò che ha facilitato?
Perché non dice nulla? Cosa ha da salvaguardare o da perdere a questo punto?
Papa Francesco vuole rivedere primato papale
Terremoto dottrinale in vista per la Chiesa. Il Papa chiede una "decentralizzazione" ed esorta a rivedere le forme del primato petrino: "Non sono che un battezzato"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-francesco-vuole-rivedere-primato-papale-1183860.html
Cesare
Er@,
A dir il vero se qualcuno manca da questo sinodo sono i cattolici sposati, piu o meno felicemente, ma che sposati restano, cercando ogni giorno nel loro piccolo di portare avanti la famiglia, occupandosi del coniuge e dei figli al meglio che possono. Una parola di incitamento, di approvazione e di benedizione non guasterebbe.
Luisa@,
come possono parlare a ragion veduta di cos'è madre e di cos'è padre, se loro hanno rinunciato a virilità e femminilità ?
Rr
Il mio commento: http://opportuneimportune.blogspot.com/2015/10/non-mittendus-canibus.html
Riprendo Cesare, da leggere assolutamente o quando, fra altre cose..., Bergoglio ribadisce:
"la necessità e l'urgenza di pensare a «una conversione del papato»
http://ilsismografo.blogspot.ch/2015/10/vaticano-commemorazine-del-50.html
Eccolo lì, dove si voleva arrivare, con quella vaccata del "vescovi decidete voi", ciascuno a casa sua. il vdR mira a dissolvere anche il primato petrino. Ovviamente dicendo che non lo fa, come al solito. Pregasi ammirare la delicatezza con cui sfila ad una ad una le pietre delle fondamenta. Immagino sia campione argentino di Jenga...
Roba da chiodi.
humilitas
Alcuni passaggi:
"Infine, il cammino sinodale culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come «Pastore e Dottore di tutti i cristiani»[15]: non a partire dalle sue personali convinzioni, ma come supremo testimone della fides totius Ecclesiae, «garante dell'ubbidienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa»[16].
"In una Chiesa sinodale, come ho già affermato, «non è opportuno che il Papa sostituisca gli Episcopati locali nel discernimento di tutte le problematiche che si prospettano nei loro territori. In questo senso, avverto la necessità di procedere in una salutare "decentralizzazione"»[25].
"Per questa ragione, parlando a una delegazione del patriarcato di Costantinopoli, ho recentemente ribadito la convinzione che «l'attento esame di come si articolano nella vita della Chiesa il principio della sinodalità ed il servizio di colui che presiede offrirà un contributo significativo al progresso delle relazioni tra le nostre Chiese»[28]."
"Sono convinto di avere a questo riguardo una responsabilità particolare, soprattutto nel constatare l'aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivolta di trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova»[31].
E sa bene Tornielli perchè mette insieme il discorso di Bergoglio a quello di Schönborn:
http://it.radiovaticana.va/news/2015/10/17/_sch%C3%B6nborn_guardare_a_concilio_gerusalemme_/1179957
http://www.newyorker.com/news/daily-comment/conflict-at-the-vatican
La prima crisi del pontificto: la luna di miele è finita almeno a Roma.
Un articolo molto severo.
Il papa ha tirato troppo la corda e si trova ora davanti ad un impasse da cui è difficile uscire accontentando una parte senza scontentare l'altra.
The risk of having held the synod at all is that, after raising the hopes of so many, Francis will be forced to issue a final statement with a lot of vague rhetoric about openness and inclusion but no substantive doctrinal change: an elephant giving birth to a mouse.
The alternative would be a document that risks provoking open revolt.
There are those who would say that, when it comes to doctrinal matters, Francis is a closet conservative—and others who would claim that reigniting the cultural wars within the Church was what he meant when he urged his followers to “ hacer lío ,” make some noise.
C`è chi recentemente ha parlato di un`internazionale tradizionalista", se fosse onesto dovrebbe piuttosto parlare di un "Internazionale progressista".
È all`opera da decenni ma ora la vediamo all`opera sempre più a viso scoperto, i suoi membri sono onnipresenti e i loro interventi convergenti, hanno il "loro" papa, lo hanno voluto e eletto, noi possiamo solo vederli agire e dire che non siamo ciechi, stiamo assistendo all`opera di demolizione non solo del papato, ma della Chiesa come Cristo l`ha voluta, al sovvertimento dei fondamenti del Suo insegnamento.
E quei traditori hanno il coraggio di dire che quel che fanno è sotto la guida dello Spirito Santo, come se Lo Spirito Santo potesse contraddirsi!
L'aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane...
Ma dove, ma quando? Gli anglicani, in via di scomparsa?i luterani, idem? Gli evangelici che almeno in Europa si uniscono ai luterani, se no sono 4 gatti4? Non che in USA, Canada, Australia e N.Zelanda le cose vadano meglio.
I ricchi e di successo pentecostali e carismatici, che non hanno nessuna intenzione di dividere la torta con la " ricca e potente" Chiesa cattolica, soprattutto in USA? Il patriarcato di Costantinopoli che NON conta un c...o tra gli ortodossi, perché chi veramente conta è il Patriarcato di Mosca, anche grazie a Vladimir?
Ma dove vive! cosa ha visto, che mondo ha girato, che trip s'e' fatto ??
Nella mMigliore delle ipotesi, alle altre confessioni può andar bene la perdita del primato pietrino per affermare " avevamo ragione noi" e non rischiare di perdere fedeli, comunque pochi, verso Roma( come forse stava succedendo GPII e BXVI regnati).'Nella peggior delle ipotesi, stappereranno bottiglie di champagne e diranno: - Era ora dopo 800 anni( gli uni) , dopo 500 anni( gli altri).-
Se vuole sconciare il primato petrino( altra cosa sancita dalle stesse parole di NS, che a quanto pare ormai non interessano più a
nNessuno), non tiri in ballo gli altri Cristiani, che non c' entrano nulla. Tutta ' sta smania di " ecumenismo" e' solo dellaChiesa2.0, agli altri NON gliene frega nulla. Perché loro sono orgogliosi della loro identità, perché hanno un complesso di superiorità che deriva da ragioni storico-politiche che niente hanno a che vedere con lal dottrina, perché dietro hanno Stati potenti, e soprattutto perché non vogliono dividere la torta economica, tanto più in un periodo di ulteriore secolarizzazione ed ateismo galoppante.
Ma cosa crede, che le grandi TV e giornaloni americani gli si sarebbero prostati ai piedi se fosse semplicememte stato il Patriarca di Roma, unus inter multos Patriarchi cattolici?
Rr
PS: se vuol diventare ortodosso o protestante, non ha che da dirlo. Poi se ne torna aBaires, e saranno cavoli degli Argentini.
PPSS: rivaluto sempre più i roghi.
@ Luisa, @ Rr: santissime ed illuminati stime parole le vostre, che il vdr vi possa leggere. Magari capirebbe che è' sulla strada sbagliata.
""Magari capirebbe che è sulla strada sbagliata""
Per noi è sulla strada sbagliata, per Lui e sulla buona strada, infatti coloro che l'hanno eletto sapevano chi stavano eleggendo (Martini 2.00) colui il quale avrebbe dovuto portare a compimento il conc. vat.II, e questo stà facendo; infatti una delle cose più importanti del vat.II cos'è? l'ecumenismo, e se non elimina le cose basilari della Dottrina Cattolica, come fà a fare l'ecumenismo? con chi?
Poi non deve ricambiare i favori dell'elezione? oppure il San Gallo è una pura invenzione? oppure Socci ha scritto quel libro perchè l'ha sognato?
Non era la Chiesa che era indietro di duecento anni (per Martini e C.), siamo noi Cattolici che siamo rimasti indietro a loro perchè crediamo alla tradizione di duemila anni fà (che è quella giusta).
tutto è cominciato da quel buonasera (anzichè sia lodato Gesù Cristo) e da quel fatidico 8 dicembre 1958 indizione del vat.II) tutto doveva finire secondo quelle tesi.
Ma il Signore aveva altri programmi; e la Madonna... ""alla fine il mio cuore trionferà"".
Il demonio si trasforma sotto le cose più belle e affascinanti. Ma il mondo non lo capisce.
Preghiamo il sacro Cuore di Gesù e Maria, a Loro nulla è impossibile.Per ora portiamo la nostra Croce perchè senza dubbio ce la meritiamo.
Il noto teologo della liberazione Leonardo Boff dichiara: "papa Francesco ha de-paganizzato la figura del papa". Se lo dice lui c'è proprio da fidarsi!
Dunque fino a Benedetto XVI il papa era paganizzato?
RR sto fuori per un giorno e tu mi scrivi 'ste cose.....1° saresti sopravvissuta coi comunistacci di Bologna come sono scampato io, navigando a vista, vedo adesso la flotta di corazzate Potemkhin che il vdr è riuscito a mettere in mare, acc.....che botto tante in una volta sola mai se n'erano sentite, il velo è caduto ora la mappa di Mercatore della cc è in piano, la piramide a testa in giù e il vescovo di bianco vestito nullus inter pares, è molto di più che un colpo di grazia alla già traballante C20, che dire? Campo dei fiori andrebbe purificato con un fuoco catartico ,metaforico o no, pagherei volentieri un biglietto aereo classe rigorosamente low cost di sola andata Roma - BA, e non sto scherzando, cos'altro dobbiamo aspettarci da questi cazzari? Ho pittibimbo in sottofondo e AMV dall'altra tv, nun li regghe chiù, oggi in autostrada c' era un traffico di macchine e ogni mezzo su ruote, pieni di imbecilli che credono ancora nelle stelle 'le stelle sono tante, milioni di milioni' come i c....ni che inseguono le 5.A cia v'dem. Lupus et Agnus.
che il vdr vi possa leggere. Magari capirebbe che è' sulla strada sbagliata.
Premesso che concordo sul definire illuminanti le parole scritte da Luisa e Rr, mi chiedo: si può ancora credere, oggi, 15 ottobre 2015, che l'eletto non abbia capito che si trovi sulla strada sbagliata?
In base a quanto ha fatto e detto dall'infausto 13/03/2013 non potrebbe ritenersi irragionevole non rilevare che ogni sua parola o atto non sia frutto di una sua precisa e premeditata scelta?
Si può non considerare che ha precedentemente ampiamente strombazzato la sua anticattolicità tanto da essere stato valutato, dalle consorterie anticristiche, idoneo al ruolo che indegnamente purtroppo attualmente svolge?
Ma forse le denunce, le parole, non bastano più. Forse bisognerebbe cominciare a far capre al "gregge" (e mi riferisco al clero) che il fedeli cattolici (o quantomeno quanti di essi è rimasto fedele) non continueranno a tollerare questo andazzo nella Chiesa che non è "cosa loro".
Cesare
La chiesa "sinodale" di Bergoglio
http://opportuneimportune.blogspot.com/2015/10/la-chiesa-sinodale-di-bergoglio.html
Pagano o paganizzato, Anonimo, nel senso di Romano, di primus super pares, di Cesare, di Costantino.
Detto da Boff che venera la Madre Terra fa ridere. Amche perché per quanto pagani fossero i Romani, erano mille volte più civili e colti degli imdios suamericani alla cui religiosità il Boff ora si rifà. Una parte dei quali praticava sacrifici umani che a Roma erano stati aboliti almeno dalla sua fondazione.
Un altro da mettere al rogo, tanto, con tutto quel che si fumava e si fuma, non se ne accorgerebbe. Anestetizzato in cronico.
Rr
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