Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 19 novembre 2016

don Elia. Tra Scilla e Cariddi

Un uomo solo, considerato capo della Chiesa Cattolica, affiancato da due tizi che millantano il titolo di vescovo in quanto responsabili di sedicenti “chiese” ormai prive di fedeli, ha deplorato con loro le conseguenze negative involontarie della cosiddetta “riforma” luterana e dichiarato superate le condanne tridentine del protestantesimo. A parte la contraddittorietà del chiedere perdono per atti ritenuti involontari, ci si domanda spontaneamente – per poco che si conosca la storia – in qual modo si possa attribuire tale carattere alla distruzione di innumerevoli chiese, conventi e monasteri, alla profanazione sistematica dei tabernacoli, all’assassinio diffuso di sacerdoti e religiosi, a guerre cruentissime e feroci, fenomeni protrattisi per più di un secolo… Se poi le definizioni dogmatiche e gli anatemi del Concilio di Trento non hanno più vigore, significa che non l’hanno mai avuto, né quelli né qualsiasi altro pronunciamento definitivo del Magistero: significa misconoscere il valore vincolante del munus docendi, specie se infallibile, e porsi quindi fuori della Chiesa.

Ma questo, a quanto pare, non costituisce certo una preoccupazione per chi si considera esponente dell’elemento più progredito del corpo sociale cui appartiene, quell’élite di tipo gnostico che cambia i nomi alle cose nell’intento di modificarne la percezione e, se mai possibile, anche l’essenza. È così che procedono i sistemi totalitari, che possono mantenersi solo elaborando una visione artificiale della realtà che sia funzionale ai loro scopi. La neolingua, creata a tavolino come la neoliturgia e la neodottrina, serve alla neochiesa a manipolare le menti, disponendole ad entrare nel nuovo mondo virtuale che cervelli perversi hanno costruito freddamente contro ogni evidenza del reale, contro i dettami della coscienza e contro le regole della retta ragione. Una nuova scienza, una nuova morale e una nuova consapevolezza rimpiazzano ormai tutto ciò che si è prodotto in passato, che deve essere inesorabilmente cassato come espressione di un’epoca superata e, per ciò stesso, esecrabile. L’uomo nuovo della gnosi massonica si libera così da quelle pastoie che gli impedivano di giungere al culmine della propria evoluzione e di farsi dio.

I massoni non hanno mai voluto uno di loro sul soglio pontificio: sarebbe diventato troppo potente e, oltretutto, avrebbe potuto ricattarli. C’è chi ha sostenuto che la lista Pecorelli fu pubblicata per bloccare l’ascesa del cardinal Casaroli: appena eletto, il Papa del sorriso aveva chiesto – si dice – gli elenchi dei membri della Curia Romana iscritti alla massoneria; perciò i fratelli in grembiulino pensavano già, probabilmente, a una dose di veleno e a un altro conclave: dopo trentatré giorni, un omicidio rituale in piena regola. Il buon Agostino, ad ogni modo, fu poi candidato a un posto-chiave da un Papa riluttante che – si dice ancora – davanti a chi lo metteva in guardia circa l’affiliazione del designato Segretario di Stato avrebbe sbattuto il pugno sul tavolo esclamando: «Lo so, ma non ho nessun altro da metterci!». Visto che il Pontefice era spesso assente, fu evidentemente lui a far da papa e re, dietro lo schermo della travolgente popolarità del vero.

Ora, dunque, secondo i loro progetti, i massoni hanno piazzato sul soglio di Pietro non un membro delle logge, ma un uomo che ha le loro idee. Non c’è più bisogno di ricattare il Papa né di fare ostruzionismo come al successore: l’eletto ha superato le attese, perché è proprio convinto di ciò che fa e dice. Se negli ultimi due predecessori si poteva lamentare una certa influenza di correnti filosofico-teologiche franco-germaniche, qui raccogliamo i frutti più maturi – o meglio marci – del movimento modernista: è il non-pensiero e la non-dottrina che stanno trionfando, avvolti in un’aura di gnosi iniziatica e popolare al tempo stesso: con il pieno sviluppo dei germi gettati nel ’68, una società giunta ad un avanzato stato di decomposizione è ormai disposta a inghiottire qualsiasi assurdità, salvo poi ringhiare rabbiosa perché l’esistenza è diventata invivibile… Niente paura: la bonaria figura del nuovo “profeta” sta finalmente ricreando la Chiesa come la vuole lui, una Chiesa “spirituale” in cui ognuno può sentirsi accolto senza condizioni perché non ci sono più né dogmi né barriere né condanne, ma solo ponti, abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle. Poco importa che, nella realtà, le parrocchie in cui ancora va qualcuno siano spesso ambienti estremamente conflittuali e litigiosi: il peccato, i problemi, le divergenze non esistono più, è bastato cambiare le parole.

È evidente che il trionfante neomodernismo attuale abbia inquinato tutto e gettato un’ombra di sospetto perfino sul linguaggio tradizionale dell’amicizia con Dio, ma questo non ci obbliga affatto a rinchiuderci, per difesa, in una torre d’avorio intellettuale e morale, finendo così col difenderci pure, paradossalmente, da Dio stesso e dal Suo amore. Se in queste ultime settimane si è verificato, da parte di chi scrive, un cambiamento di tono, non è di certo perché ci sia stato un intervento autoritario: magari qualcuno ci interpellasse dall’alto! Almeno potremmo guardarci in faccia e discutere da uomo a uomo. In realtà è perché l’esperienza diretta di un ambiente tradizionalista, conosciuto dall’interno, gliene ha rivelato limiti e rischi. A parte questo, ciò che nella discussione rischia di restare ignorato è l’inderogabile necessità della santificazione personale, processo che è innescato solo da un incontro personale con Cristo. È in una reale relazione con Lui che dottrina e morale si congiungono per diventare vita nell’esercizio della carità verso Dio e verso il prossimo, senza calcificarsi in un teorema astratto o in un codice esterno da riscrivere sulla tabula rasa di menti azzerate e di coscienze totalmente passive.

Il tempo non si è fermato nel ’58 né, al più tardi, nel ’62; lo Spirito Santo si è forse ritirato dalla Chiesa, dopo una certa data? La trappola più insidiosa dell’epoca odierna consiste nel sostituire il proprio giudizio personale a quello dell’autorità apostolica e, in definitiva, a quello di Dio stesso. È innegabile che in questo momento i successori degli Apostoli, in buona parte, ci confondano e disorientino, ma non esiste un’altra gerarchia, né alcuno è stato autorizzato a crearne una parallela. La croce che il Signore ci ha messo sulle spalle è proprio quella di dover sopportare l’abominio pregando e offrendo per la conversione dei Pastori, camminando in pari tempo faticosamente su un sentiero distrutto con la sola luce della fede di sempre. È una luce nitida e forte, certo, ma per mancanza di guide rischiamo continuamente di deviare verso estremi opposti e di irrigidirci in comode semplificazioni della verità, che in sé è semplice e chiara, ma il cui accertamento è complesso nello stato di natura decaduta – e ancor più nell’odierna confusione.

Non permettiamo agli avversari di deformarci in senso contrario per reazione ai loro errori. Questo succede, per esempio, se per opporsi a Lutero nel suo rifiuto della Tradizione in nome della sola Scriptura si ignora deliberatamente la Bibbia considerando protestante l’abitudine di leggerla. Per impedirne una privata interpretazione, piuttosto che proibirvi o scoraggiarvi l’accesso, bisogna guidare ad una sua retta e saporosa conoscenza, nel solco della Tradizione e del Magistero. Se, per evitare un estremo, ci buttiamo verso quello opposto, cadiamo comunque in errore. Se, nel marasma del generale naufragio, abbiamo trovato un’àncora di salvezza cui aggrapparci, non ci è lecito fare di quell’àncora un idolo. Se, a vantaggio di una tranquilla sicurezza, rinunciamo all’equilibrio del giudizio e alla libertà interiore, rischiamo di rinchiuderci in una gabbia spirituale. È pur dottrina cattolica che la conoscenza di fede rimane comunque in parte oscura: Dio non ci ha rivelato tutto, ma solo quanto è necessario alla salvezza. Pretendere di trarre, a forza di sillogismi, conclusioni certe su qualsiasi questione non definita può tradursi in un attentato alla trascendenza divina.

Si può discutere all’infinito se è possibile che il Papa cada in eresia, se in caso affermativo decade automaticamente dall’ufficio e se c’è un’autorità che lo possa dichiarare; si può eventualmente spaccare il capello in quattro per trovare l’escamotage che consenta di considerarlo ancora in carica nonostante mostri evidenti segni di convinzioni eretiche; si può esibire pubblicamente un rispetto formale per lui e deriderlo orgogliosamente in privato. Ma a noi non interessano gli escamotages, bensì la verità, per quanto ardua o spinosa; non ci interessano posizioni da mantenere o difendere, bensì il vero bene della Chiesa e delle anime; non ci interessa barricarci in una riserva indiana a nostro esclusivo beneficio, bensì farci ascoltare da chi di dovere, anche se fa orecchie da mercante, perché il popolo cristiano è allo sbando e chi ne ha ricevuto la cura dovrà risponderne a Dio. Nel frattempo, siamo costretti a navigare a vista per evitare nel vortice opposti scogli, attenti a riconoscere ed evitare tanto gli sbracamenti quanto le ingessature. È faticoso, certo, ma qualcuno conosce forse un’altra via legittima?

60 commenti:

Anonimo ha detto...

Media in soccorso:
Da Repubblica
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/11/vaticano-il-papa-respinge-i-dubbi-dei.html

http://www.lastampa.it/2016/11/18/vaticaninsider/ita/vaticano/la-chiesa-vicina-a-chi-si-sente-fuori-per-il-fallimento-coniugale-nZYfvwW25BKj4B1EAJFtYO/pagina.html

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_matrimonio_famiglia_rota_annullamento_cardinali-2089094.html

Anonimo ha detto...


@ Un discorso ancora deludente, che resta poco chiaro

Poco chiaro, a mio avviso, gia' nella critica a quelli che sarebbero i difetti di chi e' rimasto fedele alla Tradizione della Chiesa. Ci sono pure, atteggiamenti estremistici e difetti, ma sono forse decisivi, ed e' forse questo il problema piu' importante oggi?

Don Elia si sofferma a lungo sulle infiltrazioni massoniche nella Chiesa, tema a lui caro, dovendosi pero' limitare per forza di cose ai "si dice" e quindi ad un discorso che resta sempre nel campo dell'opinabile, ma, salvo errore, non dice nulla sull'iniziativa dei Quattro Cardinali; un'iniziativa clamorosa, che passera' sicuramente alla storia, forse unica nella storia della Chiesa. Importante, comunque, non perche' possa passare alla storia ma perche' rappresenta evidentemente quello che puo' considerarsi l'inizio di una svolta radicale nella spaventosa crisi della Chiesa.
Dobbiamo concluderne che la considera inutile o controproducente? Dov'e' l'appoggio che l'iniziativa audace dei cardinali richiede da parte dei sacerdoti rimasti fedeli al Deposito? Glielo forniamo facendo capire che l'unica vera cosa da fare consiste nello studio della Bibbia e nella preghiera? Almeno dicesse che i devoti devono pregare il Signore affinche' l'iniziativa dei 4 Cardinali riesca a portare al chiarimento indispensabile, cosa che, tra l'altro, sarebbe di vitale importanza per tante anime! PP

mic ha detto...

Don Elia prepara i suoi testi spesso in anticipo sulla cadenza settimanale di pubblicazione.
Certamente non mancherà di dire la sua sui Dubia.

cattolica ha detto...

Don Elia condivido quasi in toto,per quel camminare faticoso alla ricerca della Verità. Anch'io ho raggiunto le sue convinzioni, si tratta di una manovra a tenaglia (studiata a tavolino? Certamente l'artefice ne è satana, troppo astuta la cosa!), da un lato la tesi:il modernismo come punta d'ariete per demolire la Porta,dall'altra l'antitesi, il tradizionalismo (nelle forme papati eretici materiali o sedevacante e mp) per ILLUDERE i resistenti. E poi la sintesi, il NI evangelico. Gioco riuscito perfettamente, passerà alla storia come il grande inganno. I rischi della prima ganascia è l'apostasia (ci si è giunti, la misura è colma), il rischio della seconda ganascia invece è la frigidità spirituale,l'arroccamento perfezionistico e superbo, il farisaismo nel senso deteriore del termine cioè. Fine a sé stesso. Farisei e sadducei, né + né - che al tempo di Gesù e ciò è impressionante. Ci fa comprendere quanto sia vero quello che lessi in qualche mistico/a che la Chiesa (Corpo mistico) avrebbe passato le stesse fasi di Gesù (Capo del Corpo). Quindi siamo nel Sepolcro ? Dura 36 ore ma poi vi è la Risurrezione e i primi germogli del fico già si vedono.Quella croce di sughero di Fatima (presumo sia la visione che accompagna il messaggio occultato come la visione dell'inferno) è di nuovo impressionante: che significa? Non lo decifro per ora. Allora lo Spirito Santo si è forse ritirato dal 1958 o max dal 1962 lei chiede? No, la Chiesa è nel Sepolcro (cosa significa? Esilio? Prigionia?) ma qualcosa successe nel 1958 e ci sono le testimonianze e i video su 2 fumate bianche. Forse le cose iniziarono lì, il mistero d'iniquità, l'uomo iniquo, la grande apostasia, l'abominio della desolazione nel luogo santo, colui che addita sé come Dio (culto all'uomo),la soppressione del sacrificio...uno smantellamento progressivo, moderato per il gran finale attuale, nuova religione mondiale anticristica. " dover sopportare l'abominio" lei scrive, su questo non concordo , l'abominio va messo via , l'usurpazione deve cessare ed ogni seguace di Cristo combatte per ciò.Le parlo come cattolica che ha provato le varie vie in 3 anni e ne ha raggiunto da poco tali conclusioni.

Anonimo ha detto...

I Dubia sono una realtà che ormai cambia lo scenario. Nulla è più come prima. I cardinali hanno rotto il silenzio.

Anonimo ha detto...

Bergoglio scaltramente sostiene che tutto ciò che sta accadendo nella Chiesa è opera dello Spirito Santo (mica opera sua...) e quindi chi si oppone si oppone direttamente allo Spirito Santo. Poi non è vero che la Nuova Chiesa bergogliana accoglie tutti: quelli che non si adattano al nuovo corso vengono presi regolarmente a bastonate, alla faccia della loro tolleranza, accoglienza, dialogo, apertura bla bla bla. Di buona fede non c'è la minima traccia, solo tonnellate di ipocrisia. La linea candida, trasparente come quella dei poveri quattro cardinali dei "Dubia", quella delle argomentazioni, della logica, del vero dialogo purtroppo - mille volte purtroppo - con chi abbiamo di fronte non serve. Se servisse argomentare ci sarebbe ancora quella speranza che non c'è più da tempo. E' come credere di poter fermare un bombardamento in atto mandando al comandante avversario che ha il compito e fine ultimo di radere al suolo la fortezza una pergamena esponendo raffinate considerazioni di alta filosofia.
Miles

Anonimo ha detto...

http://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/2127-apocalypse-now-another-great-sign-rises-in-the-heavens

mic ha detto...

Miles,
la metafora è azzeccatissima. Ma chi è per natura e grazia un "costruttore", non può servirsi degli stessi mezzi distruttivi. E c'è Qualcun Altro che "costruisce la città" e si serve dei Suoi...
Intanto è stato posto un segno forte per chi ha orecchie da intendere. E nulla è più come prima. Intanto non siamo più soli, così come non sono soli i nostri Pastori, quelli della "sanior pars"...

Anonimo ha detto...

Ecco un'altra notizia ferale avallata da Avvenire: si tratta ll'eco-comunione. Nessuno gli ha detto che con i sacramenti non si scherza?

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/le-parole-del-papa-confermano-una-nuova-stagione-ecumenica

Anonimo ha detto...

«È come se, dopo decenni, i frutti del Concilio Vaticano II siano stati - mi sia perdonata l’espressione forte - 'scongelati' e ora si manifestino come intensi e significativi impulsi per un percorso comune di fede». Bludau

Lo spirito del Concilio si e' incarnato ed e' venuto in mezzo a noi ?

Io credo in Dio, Padre Onnipotente,
creatore e Signore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.

Questa è la nostra fede.
Questa è la fede della Chiesa.
E noi ci gloriamo di professarla,
in Cristo Gesù nostro Signore.

irina ha detto...

"...attenti a riconoscere ed evitare tanto gli sbracamenti quanto le ingessature"

Strane cose i sentimenti, Don Elia, ricordo un corto di Margarethe von Trotta, nel quale una donna, abbandonata dal suo uomo, va in un boschetto e tenta,in macchina, il suicidio. Ha perso o sta perdendo i sensi, quando passa uno sconosciuto che, resosi conto di quanto sta accadendo, la tira fuori dall'abitacolo, la rianima, poi la violenta. Si arriva, non ricordo come, al processo al violentatore. In fine,ritrovato nella sua vita il senso del suo vivere, sarà lei stessa la più strenua difensora del suo violentatore ma anche, nei fatti, colui che l'ha strappata alla morte e restituita alla sua vita; vita che l'altro, il suo uomo, aveva rigettato. Karen Blixen, in un racconto narra la storia di una madre. Il figlio si era macchiato di una grave colpa che prevedeva una pena durissima, forse addirittura la morte. La madre,umile contadina, va dal giudice, signore del luogo che svolgeva anche questa funzione; lei lo conosceva fin dall'infanzia, quando bambini giocavano nei campi tutti insieme, ancora ignari delle differenze sociali. Dunque lei va e propone uno scambio di pena col figlio, lei si assume il compito di falciare un grande campo di grano affinchè il figlio possa essere riammesso tra gli altri. Il signore, padrone della terra e giudice accetta. Così inizia questa falciatura, molti seguono l'azione dai margini del campo, si percepisce che tutti, giudice compreso, sono dalla parte di questa madre.La fatica è grande e lei è vecchia. Qualcuno va dal giudice e chiede di farla smettere, lui risponde,conoscendola, stimandola, di non potere perchè l'onore suo e del figlio sono legati a quella falciatura. Alcune donne l'aiutano, lei completa quasi tutto il suo lavoro e sfinita,muore. A Roma sono spesso le madri che dicono: mi ha tolto tutti i sentimenti. Noi ora noi diciamo: ho dato; specchio della società contabile nella quale viviamo.Ma questo modo di dire di Roma cialtrona è vero e duro come i suoi sampietrini. Vuol dire che si è fatto di tutto, tutto quello che era possibile e impossibile, vuol dire che la volontà tutta è stata messa all'opera, che i pensieri hanno scavato tutto quello che potevano scavare e non c'è rimasto più niente. Lo sbracato ancora non conosce l'amore, l'ingessato, il duro, il rigido forse sì, ed è molto difficile prenderlo per i fondelli, perchè ha compreso.

mic ha detto...

Cara Irina,
Occorre distinguere la 'rigidità' che è rigore che si esprime con la giusta severità da quella forma di rigidità che è vera sclerocardia e che deriva dal moralismo fissista di chi non ha la legge scritta nel cuore dalla Grazia di un incontro.
E, al di là degli esempi letterari per quanto forti ed emblematici, c'è una realtà quotidiana e momenti e comportamenti diversi (saldo rigore o tenera accoglienza) di cui ognuno ha bisogno in momenti diversi...
Mi pare che sia questo e non altro che don Elia intende.

mic ha detto...

E mi accorgo di usare il termine "incontro" che molti forse giudicano con sospetto. Il Signore è una Persona viva e per entrarci in relazione dobbiamo conoscerlo e per conoscerlo dobbiamo incontrarlo attraverso autentici testimoni. A meno che Lui, che è l'Onnipotente, non usi altri mezzi..

Mi viene in mente "non erat ille lux sed testimonium perhiberet de lumine..."

mic ha detto...

Lo sbracato ancora non conosce l'amore

Parlo per me. Riconosco che è vero che se si conosce l'amore non ci si sbraca, perché si ricevono le ali o le stampelle (a seconda dei casi) per proseguire... ma ci possono essere sbracamenti dovuti a momenti di debolezza, di tentazione in cui si cade e poi, per Grazia, se ne esce....

irina ha detto...

Mic,

Non era mia intenzione fare la spiega a quanto scritto da don Elia, volevo aggiungere una mia tessera sui sentimenti; perfettamente consapevole anche che entrambe, sia la regista sia la scrittrice, sono di paesi protestanti come humus culturale, non sono informata sulla loro biografia personale.Il punto nodale del mio intervento era : mi ha tolto tutti i sentimenti, che è di Roma. Ripeto, in questo detto c'è una grande verità: nel vero sentimento volontà e pensiero, tenera accoglienza e saldo rigore, tutto l'essere è coinvolto. E quando tutto è stato pensato e tutto è stato fatto, non rimane più nulla, del pensato e fatto precedente. Quindi quel sentimento lì, si è esaurito.Ora c'è chi si ammazza o ammazza davanti a situazioni del genere. A Roma invece c'è una presa d'atto:veritiera. Quella che io volevo sottolineare. La volevo sottolineare perchè davanti a una situazione simile, passata e superata, non ti commuovi più di tanto. Mentre altri si commuovono. Questi possono apparire più accoglienti, quelli possono apparire più duri. Altri possono sapere esattamente di che si tratta e distinguono. Spero che fin qui sia chiaro. Volevo essere d'aiuto, non impedimento. Dare il mio contributo, non teologico, sui sentimenti che a volte spariscono, non perchè assenti o sclerotizzati ma perchè donati già a piene mani, senza riserve.E sull'onda di questa,che è a ben vedere, un purificazione,quando bene intesa, sei pronto ad accogliere altri sentimenti, più veri.

mic ha detto...

Carissima,
ho sentito di fare quelle precisazioni perché, a partire dal penultimo articolo sono arrivate, sull'onda di alcune affermazioni di don Elia, molte osservazioni di diffidenza che a me sono parsi fraintendimenti che mi hanno stupita, soprattutto tenendo conto del comune sentire con chi le ha espresse.
Quanto alle tue riflessioni le trovo profonde oltre che sentite - e dunque utili per tutti - e le condivido.

Anonimo ha detto...

Cara Mic (19 novembre 2016 10:59), assolutamente d'accordo. Solo che è davvero disarmante vedere questi commoventi tentativi fatti nei confronti di chi non solo è totalmente sordo anche alla implorazione più straziante ed accorata ma addirittura è solito rispondere non certo a viso aperto in maniera sprezzante ed intimidatoria. A mio modo di vedere dopo tre anni di prove provate univoche dobbiamo aver molto ben chiaro con chi e cosa abbiamo a che fare.
Miles

mic ha detto...

A mio modo di vedere dopo tre anni di prove provate univoche dobbiamo aver molto ben chiaro con chi e cosa abbiamo a che fare.

Sono d'accordo, purtroppo è vero. Ed è vero anche che è disarmante vedere quelli che definisci "commoventi tentativi".
Ma tentativi che di per sé non sono 'commoventi', ma tanto fermi e dovuti quanto chiari e rispettosi, risultano commoventi a fronte di una realtà così compromessa e allo sprezzo e l'intimidazione che li accompagna sia in prima persona che attraverso i tanti corifei.
Ma sono l'unica base da cui partire. In ogni caso, ripeto, il Rubicone di un silenzio non più sostenibile è stato attraversato. Ho fiducia che non risulteranno inutili, soprattutto affidandoli e affidandoci, insieme ai nostri Pastori (alcuni noti e diversi sconosciuti) a Colui ch'è il nostro aiuto e il nostro scudo, oltre che il nostro Salvatore.

Anonimo ha detto...

Vorrei dire alcune cose per punti: solo Dio può farci uscire da questa situazione. Umanamente la Chiesa é perduta. Non ci sono situazioni prive di rischi: siamo sempre e comunque chiamati a pregare e vigilare, perché da una parte e dall'altra la situazione è pericolosissima. concordo che non basti essere tradizionalisti per avere qualche garanzia in più. Io li ho frequentati per vent'anni e mi hanno fatto del bene ma i problemi evidenziati ci sono eccome. Dall'altra c'è il nulla.. Cosa dobbiamo fare allora? Cercare di amare la Chiesa come Cristo l'ha amata. Sacrifichiamoci per la Chiesa, preghiamo, soffriamo. In questo guardando alla Chiesa trionfante e alla comunione dei santi. Con loro siamo in maggioranza. Si tratta di un duro lavoro che va fatto ogni giorno personalmente. Non ci sono ricette o comunità che possano garantirci dai pericoli attuali. Comunque, per la mia esperienza, avere dei fratelli della fede di carne. non virtuali, aiuta molto.

Anonimo ha detto...

"i massoni hanno piazzato sul soglio di Pietro non un membro delle logge, ma un uomo che ha le loro idee."
Come fa ad affermare come certa una simile circostanza, Padre Elia?

mic ha detto...

Anonimo,
Don Elia, come tutti noi, ha diversi seri indizi che lo portano a formulare questa osservazione.
Ha presente, tanto per fare qualche accenno : la globalizzazione: l'ONU delle religioni; la fissa per l'accoglienza indiscriminata di flussi invasori (non migratori) incontrollati che porta al suicidio dell'Europa e al meticciato; l'umanitarismo non cristiano?
E allora? Lei, invece, ha altre certezze?

irina ha detto...

mic,
naturalmente hai capito che ad entrambi con stima, penso ed ho scritto.
Procediamo.

Anonimo ha detto...

Ora il Nuovo Ordine Mondiale si studia anche a scuola

http://terrarealtime2.blogspot.it/2016/11/verso-la-dittatura-globale-il-nuovo.html

Anonimo ha detto...

OT
http://www.imolaoggi.it/2016/11/19/roma-m5s-chiede-di-abolire-la-messa-di-natale-fratelli-ditalia-e-ridicolo/

«La risoluzione presentata dal M5S in municipio XIII, con la quale si chiede di abolire la tradizionale messa di Natale, che da sempre viene celebrata all’interno della struttura municipale, è semplicemente ridicola», denunciano in una nota Maurizio Politi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Andrea Saponaro e Camilla Trombetti, dirigenti del partito di Giorgia Meloni. «La deriva grillina è figlia della peggiore cultura nichilista del nostro tempo, dove in nome di una non definita tolleranza, si decide scientemente di rinunciare alle proprie tradizioni», aggiungono.
FdI ai grillini: la messa di Natale non si tocca
Augurandosi che l’aula del municipio a guida grillina bocci la proposta, Politi ricorda che «da sempre alla messa chiunque non volesse aderirvi era libero di non farlo, oggi invece si chiede, nei fatti, di non consentire più la funzione religiosa. Ancora più ridicolo appare invece, in nome di un presunto dialogo interreligioso, promuovere nel periodo natalizio un momento di incontro tra le diverse fedi».

Japhet ha detto...

Ancora OT ma allargando lo sguardo... si parla di uno scontro etico e culturale destinato a deflagrare ed allargarsi ulteriormente se Trump manterrà fede ai suoi propositi di nominare un giudice anti-aborto alla Corte Suprema degli Stati Uniti, impartendo cosi una svolta decisiva all’importante battaglia culturale in difesa della vita in corso negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

E la Chiesa? La divisione regna anche a questo riguardo.

Elia ha detto...

Ribadisco che non è mia intenzione criticare chi rimane fedele alla Tradizione, ma evidenziare rischi a volte ben presenti e per nulla secondari, così efficacemente sintetizzati da Cattolica: "frigidità spirituale", "arroccamento perfezionistico e superbo", "fariseismo nel senso deteriore".
Mi sono rallegrato dell'iniziativa dei quattro cardinali, ma non credo che il mio appoggio sia così decisivo... Vedo anche, al contempo, che essa è rimasta senza risposta, salvo quando è stata resa pubblica e hanno reagito i soliti "portavoce ufficiosi" degli organi di stampa. La situazione è talmente grave che l'operato umano, per quanto necessario e doveroso, non è sufficiente: è il Padrone della vigna che deve intervenire, in un modo o in un altro.
Nel frattempo dobbiamo sforzarci di evitare gli scogli di estremismi opposti rimanendo nell'unica comunione del Corpo mistico. Essa è certamente una realtà soprannaturale che supera i confini della società visibile, ma questo vale per chi senza sua colpa non ne fa parte, non per noi che per grazia ne siamo membri. Ciò significa, concretamente, che dobbiamo conservare l'obbedienza gerarchica, ovviamente solo in ciò che corrisponde all'insegnamento e alla volontà di Cristo, trasmessi dalla Tradizione e interpretati autenticamente dal Magistero di sempre. Il mistero della Chiesa non si esaurisce in questo o quel papa, che prima o poi passa; i Pastori non sono tutti irrimediabilmente corrotti nella dottrina o nei costumi. L'equilibrio (non l'equilibrismo) è garanzia di serenità d'animo e criterio di un'azione veramente efficace perché guidata dallo Spirito Santo, piuttosto che dalla nostra volontà carnale o dai nostri sentimenti, sia pur legittimi. Dunque, nervi saldi: la situazione è sì apocalittica, ma Gesù ha sempre il timone in mano.

Anonimo ha detto...

Papa Francesco: non svendo la dottrina, seguo il Concilio

https://www.avvenire.it/papa/pagine/giubileo-ecumenismo-concilio-intervista-esclusiva-del-papa-ad-avvenire

Anonimo ha detto...


= "Mi sono rallegrato dell'iniziativa dei quattro cardinali, ma non credo che il mio appoggio sia cosi' decisivo..."

Un modo di smarcarsi, conservando la giusta rotta tra "Scilla" e "Cariddi"? A. P.

mic ha detto...

In effetti anche il nostro, di appoggio, non è così decisivo. Ma ci sembra che non possiamo esimercene. Per me non c'è altra scelta. E, anzi, vista la mala parata da parte della gogna mediatica alla quale li stanno sottoponendo, una dialettica efficace come quella di don Elia e la sua autorevolezza di sacerdote potrebbe fare la differenza, all'uniscono con altre voci autorevoli che non mancano.

Rr ha detto...

Una piccola annotazione storica: gli Indiani non si "barricarono" nelle riserve da soli. Ci furono rinchiusi e costretti dal Governo americano, dopo che persero le cosiddette guerre indiane. Ma combatterono fino all'ultimo per mantenere il dominio delle praterie. Ed i vincitori furono spesso aiutati da traditori e tribu' avversarie ("divide et impera"). Ora i discendti degli uni sono liberissimi di uscire dalle riserve, e sono ben decisi a far rispettare i propri diritti dai discendendti degli altri.
.

Aloisius ha detto...

Trovo veramente assurdi i travisamenti degli articoli di don Elia: '...Discorso deludente... poco chiaro...cerca di smarcarsi...sono meglio gli ingessati degli sbracati..."

Sono invece discorsi chiarissimi e soprattutto preziosi, in quanto e' un'autentica grazia di Dio che in questa confusione, volutamente creata dai modernisti protestanti e gnostici alla guida della Chiesa cattolica, abbiamo uno spazio - grazie a Maria Guarini - in cui un vero Sacerdote di Cristo - e sapete quanto siano rari - ci avverte su alcuni rischi ed errori a cui possiamo andare incontro, pur rimanendo fedeli alla Dottrina e alla Tradizione della Chiesa.

E non mi sembra affatto un discorso remissivo e rinunciatario, ma l'esatto contrario.
Cito un passo dell'articolo, che condivido in pieno, insieme a tutto il resto:
" ... Ma a noi non interessano gli escamotages, bensì la verità, per quanto ardua o spinosa; non ci interessano posizioni da mantenere o difendere, bensì il vero bene della Chiesa e delle anime; non ci interessa barricarci in una riserva indiana a nostro esclusivo beneficio, bensì farci ascoltare da chi di dovere, anche se fa orecchie da mercante, perché il popolo cristiano è allo sbando e chi ne ha ricevuto la cura dovrà risponderne a Dio. Nel frattempo, siamo costretti a navigare a vista per evitare nel vortice opposti scogli, attenti a riconoscere ed evitare tanto gli sbracamenti quanto le ingessature.
È faticoso, certo, ma qualcuno conosce forse un’altra via legittima?"

Non vedo altre vie.
Forse alcuni vorrebbero metodi meno spirituali e piu' mondani per impedire alla Bergoglio & C. di devastare la Chiesa cattolica, e per questo vedono gli ammonimenti di Don Elia, o i dubia dei 4 cardinali, come debolezze.

Ma la via indicata da Gesù, la Sua 'spada', è quella dei quattro cardinali e quella indicata da don Elia in questi ultimi articoli.
Altre vie ci porterebbero a diventare come i nostri nemici, a scendere al loro livello.

Il porgere l'altra guancia, vuol dire proprio questo: non scendere al livello del tuo nemico, non usare le sue stesse armi e i suoi metodi ALTRIMENTI DIVENTI COME LUI, anche se lo fai per difendere Gesù.

Siamo tutti arrabbiati e indignati per quanto sta avvenendo, è un crescendo giornaliero che aumenta sempre piu, ma proprio per questo c'è il rischio di cadere anche noi negli stessi errori dei nostri nemici, errori che, alla fine, danneggiano la nostra spiritualità perche' ci allintanano da Cristo.
O di dare loro facili pretesti e argomenti per confermare le loro critiche: divento un tifoso come loro.

Non basta essere fedeli alla Dottrina e alla Tradizione per essere santi e l'errore è sempre in agguato, non siamo infallibili.

Per esempio, la misericordia divina e la carità sono usate dalla Bergoglio & C. come una clava, un'arma di cui hanno mistificato il contenuto in quanto scollegato dalla giustizia (Dio non può aver voluto ....ecc...).

Per questo siamo arrivati al livello che se ad esempio, in questo blog, si invitasse alla misericordia, si verrebbe etichettati come 'nemici, come 'uno che parla come Bergoglio', mentre invece la misericordia vera, non taroccata né spacciata come una droga, è oggetto di secoli di magistero e guai a trascurarla.

Capita a me, come sento che si parla di misericordia divina mi metto sulle difensive, ascolto con sospetto, 'ecco un cattoprotestante', mi dico.
Ma riconosco che e' sbagliato e che sto incorrendo nell'errore di cui parla don Elia.

Luisa ha detto...

"Se in queste ultime settimane si è verificato, da parte di chi scrive, un cambiamento di tono, non è di certo perché ci sia stato un intervento autoritario: magari qualcuno ci interpellasse dall’alto! Almeno potremmo guardarci in faccia e discutere da uomo a uomo. In realtà è perché l’esperienza diretta di un ambiente tradizionalista, conosciuto dall’interno, gliene ha rivelato limiti e rischi."

Per aver fatto notare il cambiamento di tono che in questo post don Elia riconosce sono stata redarguita e censurata dal cortesissimo mediatore che mi ha mandata a quel paese insieme a chi si è permesso di esprimere perplessità o riserve sul contributo precedente di don Elia.
Non so a chi o a che cosa allude don Elia quando menziona un certo ambiente tradizionalista che lo ha spinto a quel cambiamento di tono, ma so che io ho deciso di ritirarmi da questo blog anche, ma non solo, perchè improvvisamente su questo blog che consideravo uno spazio di libera e rispettosa espressione e condivisione, e dopo aver potuto fare analisi critiche e osservazioni anche dure e (io per prima) spesso giustificate, su papi, cardinali e vescovi, la moderazione ha deciso che c`era una persona, un sacerdote, i cui contributi non sopportavano critiche o anche solo riserve considerate o ridotte a fraintendimenti incomprensibili o addirittura assurdi.
Ne prendo atto e spero che la moderazione avrà la gentilezza di non sopprimere questo mio "commento" in cui prendo congedo ringraziando tutti per gli anni passati in vostra "compagnia". Grazie.

Anonimo ha detto...


@ Un congedo per eccesso di umbratilita'?

Sono stato e sono tra i critici del "mutamento di tono" di Don Elia, e anche di un altro aspetto dei suoi interventi (mi riferisco all'abitudine di voler vedere nell'azione della massoneria la causa profonda della crisi della Chiesa), tuttavia ritengo che Mic abbia fatto bene ad interrompere la discussione sull'articolo precedente poiche' essa stava scivolando in toni troppo accesi ed astiosi. Una discussione, del resto, non puo' continuare all'infinito. Bisogna poi riconoscere a Mic il diritto di esercitare la sua "censura" di moderatrice e non offendersi se viene occasionalmente esercitato a nostro danno ma prender al contrario la cosa con spirito sportivo, se cosi' posso dire. Il "mutamento di tono" apparso nel discorso di Don Elia riflette le contraddizioni profonde di una situazione spirituale generale che tutti ci coinvolge e che, proprio per questo, merita di esser analizzato e discusso, possibilmente in modo razionale e ponderato. PP

mic ha detto...

Il "mutamento di tono" apparso nel discorso di Don Elia riflette le contraddizioni profonde di una situazione spirituale generale che tutti ci coinvolge e che, proprio per questo, merita di esser analizzato e discusso, possibilmente in modo razionale e ponderato. PP

È esattamente così che la vedo anch'io. Tant'è che non ho esercitato alcuna censura nei confronti dei commenti critici che sono sempre aiutarci a riconoscere problemi se ci sono.
Tuttavia ho censurato quelli ingiustificatamente astiosi e cancellato quelli inseriti in altre pagine nonostante avessi chiuso la discussione.

Mi spiace se Luisa se l'è presa. E vorrei ridimensionasse l'accaduto al rango di piccola impasse, inevitabile in questo ginepraio.

irina ha detto...

@ Luisa 9:29

A tutti viene il desiderio di prendere la porta ed andare. Personalmente l'ho sempre fatto, ritenendolo coerente, davanti alla mia coscienza. Sto diventando atea, mi dico a volte, dubito di tutto e di tutti. Se questa aridità era lo scopo, con me ci sono quasi riusciti. Prendo sonno tardi, dopo aver passato e ripassato le situazioni, i pensieri, invoco: Signore pietà. E non c'è nessuno, nessuno capace di soccorrere. Maria ha non pochi difetti e li ha anche don Elia, giusto per dire di quelli in argomento. Maria poi con questo vaglio dei commenti e le difese da gruppettara di alcuni e non di altri. Potrebbero fare anche il doppio gioco. Questo assurdo paradosso nel quale il Signore ci infila tutti: curarci gli uni con gli altri senza che ce ne sia uno sano. Impossibile guarire. Invece piano piano guariamo, nel modo che noi non avremmo mai immaginato ma, Lui sapeva, sa e porta a segno, col nostro aiuto! Cara Luisa, se resti sono contenta, non posso garantirti nessuno di questi lestofanti; neanche di me stessa, mi faccio garante ma, se siamo uniti, facciamo muro, noi.

mic ha detto...

Infatti Irina, io non sono perfetta ed é ovvio che le mie valutazioni siano soggettive per quanto io mi sforzi di essere obbiettiva.
Per assurdo potrei anche fare il doppio gioco (anche se non vedo per chi e perché)... Ma credo impossibile ipotizzarlo per chi mi conosce da tempo o per chi ha seguito il diario il diretta del mio percorso di questi anni bui ma anche ricchi di grazia. Per di più con questa immane fatica nonostante molte cose...
Curioso quanto spesso (e non da ora) io diventi il bersaglio del 'fuoco amico' e venga sospettata di doppio gioco da parte di chi è più intransigente, di eresia e peggio ancora da parte dei sedevacantisti, di tradi-protestantesimo da parte dei normalisti, di anti-bergoglianesimo da parte dei corifei, di filo-bergoglianesimo da parte dei duri e puri, ecc.
;) ;) ;)
Comunque anch'io ho sempre creduto nell'importanza di fare muro, noi. Se c'è un noi, che solo nel Signore ha senso e rischia di sfaldarsi appena si erge l'io.

mic ha detto...

Cara Irina ho compreso perfettamente il senso del tuo intervento.
Ho espresso nel commento qua su più che altro la reazione del momento alla valanga di suggestioni (è un eufemismo) che ricevo ogni giorno. Che, pur prese per quello che sono, non cesano di meravigliarmi. A volte si tratta di provocazioni gratuite (c'è anche chi ama trolleggiare), ma a volte sono insulti e maledizioni asperrime...

Aloisius ha detto...

Gli atteggiamenti descritti da Maria nei suoi confronti spiegano ogni cosa.
Esempi di incapacità di ragionare in modo obiettivo e ampio.

Stesso trattamento a don Elia, nonostante discorsi ineccepibili: semplicemente allucinante.

Per me è discorso chiuso, io continuerò a fare tesoro dei suoi articoli, delle sue riflessioni e dei suoi consigli.

Dico solo a Luisa che 'la redazione' non ero io, qualora l'avesse pensato, che sono contento che sia tornata a commentare, condividendo spesso quello che scrive, e che mi dispiace veramente se posso averla offesa, staro' più attento alle parole.

Buona Domenica a tutti.

irina ha detto...

mic,
se fossi nei tuoi panni da tempo forse avrei chiuso il blog, per tutte le grane e preoccupazioni che consegna ogni giorno. Il blog è ricco di rimandi che non è possibile leggere e ruminare, a meno che uno non ne faccia la sua meditazione quotidiana, è quello che pensavo questa mattina leggendo il rimando della festa di Cristo Re, tra una lavatrice e l'altra. L'idea del doppio gioco viene in mente essenzialmente per due motivi:uno perchè il diavolo deve sempre metterci la coda; l'altro perchè sei colta e puoi spaziare su più piani con facilità e naturalezza. Capisco quindi che ti sia stato detto e che mi sia venuto in mente tra il serio e il faceto. Volevo alleggerire l'atmosfera, non appesantirla anche qui.Non so se questo muro si farà, come tu dici l'io si erge, anche quando credi di averlo schiacciato da tempo. Buona Domenica, Maria. Grazie, per questo spazio di cui ti curi, vegliando su tutte le sue parti con costanza e dedizione.

mic ha detto...

Grazie a te Irina per i tuoi interventi sempre così centrati e profondi.
Lo spessore di molte vostre riflessioni è il valore aggiunto di questo blog.

Comunque penso che abbiate notato come, sui Dubia dei 4 cardinali, don Elia abbia stupito anche me.

mic ha detto...

Riprendo il commento di Rosa R.
Una piccola annotazione storica: gli Indiani non si "barricarono" nelle riserve da soli. Ci furono rinchiusi e costretti dal Governo americano, dopo che persero le cosiddette guerre indiane. Ma combatterono fino all'ultimo per mantenere il dominio delle praterie. Ed i vincitori furono spesso aiutati da traditori e tribu' avversarie ("divide et impera"). Ora i discendenti degli uni sono liberissimi di uscire dalle riserve, e sono ben decisi a far rispettare i propri diritti dai discendenti degli altri.

Interessante il riferimento alle divisioni ed alla lotta strenua di difesa. Sulla vicenda innescata dai 'Dubia', pur con tutti i dovuti costante e prudente discernimento e ardente preghiera, non possiamo esimerci dall'assumere una posizione netta e non di retrovia...
Se eravamo costretti a subire quando i nostri Pastori tacevano, ora non abbiamo scuse...

Luisa ha detto...

Ringrazio chi ha reagito al mio commento-commiato, in primis Irina, a PP che mi ha obbligato a consultare il vocabolario per conoscere il significato del termine umbratilità vorrei dire che con la sua domanda e ipotesi non ha fatto centro ma è molto "a côté" della realtà che mi riguarda, a Luigi vorrei dire che credo di sapere chi era quel moderatore così en verve, no problem dunque solo la mia reazione davanti all`evidenza che era preferibile non criticare don Elia su pena di diventare persona non grata, un fatto assai nuovo per me che frequento questo spazio sin dal suo inizio, se me la sono presa, come dice mic, non è tanto e solo per la censura ma sopratutto per il modo e con le parole con cui è stata fatta e mi sono rammaricata, sì, che mic condividesse che un suo collega usasse quel tono nei riguardi dei blogger, uno stile così lontano dal suo, sempre così corretto e educato.

Per ritornare a don Elia, non so quale sia la sua esperienza in particolare con il "mondo tradizionale", non so quel che che sta vivendo in questo momento, ma è più che evidente che è in piena riflessione e evoluzione, quel che lui stesso ha ammmesso sul suo blog, ecco che cosa scrive rispondendo ad un blogger che come alcuni qui ha notato il suo cambiamento e si interroga:

"Dichiarare gli errori di Bergoglio e pronunciare una parola di verità è ciò che fin dall'inizio, con l'aiuto di Dio, ho cercato di fare. Non sto invitando nessuno a vivacchiare o a barcamenarsi, ma a tenersi lontano, per il proprio bene, dagli scogli degli estremi opposti. Non lo dico per stanchezza o paura, ma a motivo di un ulteriore progresso nella riflessione. La tempesta è talmente grave che non basta la nostra parola: ci vuole un intervento dall'Alto. Nel frattempo dobbiamo fare il possibile per rimanere saldi nella comunione del Corpo mistico, cosa che nessuno potrà impedirci, perché la Chiesa è una realtà soprannaturale e non si esaurisce in questo o quel papa."

Che sia permesso a chi non è in sintonia con i risultati di quella riflessione in corso di poterlo dire.


marius ha detto...

Chiedo scusa a voi bloggers: io sono sempre quello dell'ultimo treno: a stento riesco a seguire leggendo i vostri interessantissimi interventi e talvolta riesco anche a inserire qualche mio sparuto commento. Ciò è dovuto al fatto che ho tanti impegni nella cosiddetta vita reale e così il mondo cosiddetto virtuale mi passa un po' in secondo piano, anche se mi dispiace molto, perché sono consapevole che dietro a questi nomi e nicknames ci sono persone reali con cui sono e mi sento in relazione.

Anch'io ho una mia posizione sugli scritti di don Elia, che ho espresso in modo certamente un po' troppo sporadico.
Ho notato come stava crescendo la tensione e mi sono immedesimato in Maria, che questa tensione la deve sostenere tutta sulle sue spalle.
Sono stato molto dispiaciuto del tono assai poco riguardoso verso i bloggers da parte del rappresentante della redazione, e del sostegno dato improvvidamente da Maria a quest'ultimo, ma ho letto tutto ciò come una sua reazione esasperata dal peso procuratale da questa fattispecie che, non dimentichiamolo, va ad assommarsi al peso già di per sé eccessivo della gestione corrente del blog, come lei ha bene illustrato poco sopra.

Vedendo crescere la tensione e nel contempo le barriere all'ascolto reciproco, per non peggiorare ulteriormente la cosa mi sono detto che forse era meglio trovare un'altro canale di comunicazione; così, conoscendo personalmente Maria, ho preferito conferire direttamente con lei. Le ho espresso il mio sconcerto per l'infelice conclusione del precedente capitolo, senza avvedermi che Luisa nel frattempo era intervenuta usando proprio quasi le medesime parole.

Ora non voglio entrare nel merito delle argomentazioni, che svilupperò a tu per tu con Maria, ma voglio soltanto limitarmi qui a ed esprimere a Luisa il mio vivo dispiacere nel caso volesse dar seguito alla sua intenzione di ritirarsi da questa bella agorà.
I Suoi interventi, Luisa sono sempre così azzeccati ed espressi con così rara chiarezza che sarebbe veramente peccato non potere più avere il piacere di leggerli. Dico piacere, ma è una parola insufficiente, perché è meglio parlare di confronto costruttivo ed intelligente, cosa che caratterizza indubbiamente i Suoi pensieri.
Resti con noi ! lo dico anche egoisticamente ;-)... perché mi sento un po' solo come rappresentante dell'Helvetia, e pure perché un giorno gradirei avere un'opportunità di conoscerLa, anche se siamo geograficamente molto lontani.

irina ha detto...

Per rinfrescare la memoria sono andata a guardare la scheda da su Karen Blixen e la trama del "Pranzo di Babette".

mic ha detto...

Son tornata tardi dalla Messa, a causa della solita gimcana domenicale per via della distanza, in un pomeriggio particolarmente movimentato nel traffico romano.
Vi leggo soltanto adesso.
So che passerà ma, se devo dirvela tutta, in questo momento mi sento molto sola anch'io.
Domani rispondo a tutti.

Annarita ha detto...

Premettendo che già il fatto di essere vivi è un rischio, perchè quando si è in guerra si rischia sempre, vorrei dire a don Elia , che la realtà è visibile, pertanto difronte ad un Papa che bestemmia pubblicamente e che insegna errori, non si può far altro che prenderne coscienza (con estremo dolore) e cercare di sopravvivere comunque, come se un soldato in piena guerra, circondato da nemici che gli sparano da ogni parte vedesse il suo generale imbracciare il fucile non in sua difesa, ma per finirlo. Che farebbe questo soldato? si difenderebbe, come può, scaperebbe sui monti come consiglia Gesù, quando vedendo la desolazione nel Tempio, intima di non tergiversare, ma fuggire sui monti. Ecco quello che fanno i "tradizionalisti" che sembrano troppo rigidi, perchè certo nessuno vorrebbe staccarsi dall'autorità, ma se l'autorità si stacca dalla tradizione della Chiesa e da Gesù, se l'autorità ci vuole apostati, ci deride, ci insulta, ci punisce perchè vogliamo continuare ad onorare Dio, che dobbiamo fare? Che alternativa abbiamo? Forse in tanti decenni di combattimento, di porte sbattute in faccia, di viaggi interminabili in auto per portare la dottrina e i sacramenti alle anime, alcuni sacerdoti e fedeli "tradizioinalisti" possono essersi irrigiditi (si può dire che è umano?), anche perchè la paglia quando la strada è lunga diventa pesante per tutti, a parte per chi la paglia non la porta. Perciò consci che la crisi è per tutti, non risparmia nessuno, e può scalfire anche le anime più belle, non ci resta che continuare a rimaner cattolici e a servire la Chiesa che non è sicuramente la FSSPX (la FSSPX è solo rimasta al suo posto a fare ciò che una volta tutti i ministri di Dio facevano), ma non è nemmeno rappresentata da Papa Francesco e dai cardinali, vescovi, sacerdoti che tacciono, acconsentono e troppo spesso offendono Dio. Non so cosa si debba fare in un tempo di crisi così grande e totale, per dimostrare a Dio il proprio amore, se non continuare a perpetuare il suo Sacrificio sugli altari, per il bene delle anime,per l'onore di Dio, per il quale Gesù non si è risparmiato? Bisogna leggere la Bibbia? infatti vediamo i frutti di tutti questi lettori della Bibbia, l'hanno talmente compresa che persino Sodoma e Gomorra risultano salvate e non distrutte(parola di Galantino), Adamo ed Eva sono diventati solo leggenda e la Resurrezione e solo uno stato mentale degli apostoli. Quanti oggi sono in grado di spiegare la Bibbia ai fedeli secondo Madre Chiesa e non secondo Lutero? Credo, che tutti questi tira e molla, questi cambi d'umore e d'idee abbiano stancato i fedeli, che ormai non ci capiscono più nulla, chi ha ragione e chi no, tanto ormai tutti dicono la loro. Da parte mia so solo che per rimanere con la fede cattolica meno adulterata possibile devo continuare ad andare alla Messa di sempre, nutrirmi del Corpo e Sangue di Cristo, avere la possibilità di buoni sacramenti,avere la buona dottrina, il catechismo di S.Pio X e fare il mio deovere di stato, per il resto suplirà Santa Romana Chiesa e il buon Dio,visto che a stare dietro a tutte le idee che circolano in questo momento di confusione, si diventa solo pazzi. Che il buon Dio ci santifichi nonostante tutto questo caos! Noi gli abbiamo dato il nostro Cuore, che lo custodisca Lui, perchè sia sempre e solo il suo personale tabernacolo. Io ringrazio la FSSPX che da 25 anni mi nutre con i buoni sacramenti e la dottrina immutabile della Chiesa,per il resto lascio tutto in mano al buon Dio che giudicherà Lui chi è troppo rigido, farisaico etc..etc..a ben guardarci non vedo ambienti cattolici perfetti, ma tante persone che a loro modo cercano di fare ciò che riescono per non affondare e per salvarsi l'anima.

Luisa ha detto...

Ringrazio di cuore marius per la sua elvetica solidarietà :) e per le sue parole di stima, devo dire che l`infelice reazione di quel moderatore è stata un pò come la goccia che fa traboccare un vaso già colmo e stracolmo di tutto quel che suscita in me la situazione di questa chiesa alla deriva, una chiesa alla quale mi sento estranea, una chiesa "capovolta" dove tutto quel in cui ovunque, tutti e da secoli abbiamo creduto è messo in discussione, tradito, calpestato in nome di una sedicente misericordia.
Una traversata del deserto, arida e logorante, che ha "asseché" la gioia che avevo ritrovato con il mio rientro nel gregge, una gioia che si è trasformata progressivamente nel disgusto, nell`"ecoeurement" che provo oggi per chi "guida" questa chiesa 2.0.
Anche oggi se avessi voluto avrei potuto riportare commenti che alimentano quella nausea, ed è ogni giorno, con un ritmo che mi sembra si stia accelerando, che si ha la conferma della deriva di questa strana chiesa orizzontale persa nell`abbraccio con il mondo.
È sempre più forte la voce che mi dice di staccare la presa per non perdere la fede, per cessare di alimentare il disgusto che mi ispira questa chiesa che non può essere quella voluta da Cristo e che per certo non è quella in cui sono nata, sono stata battezzata e formata.
So di non essere sola ad avere quei pensieri e sentimenti e ammiro chi, come Maria, Béatrice in Francia, Raffaella, Andrea Carradori, solo per fare qualche nome, ha la forza, il coraggio, la determinazione e la fede di continuare a restare sul fronte, esponendosi a critiche, insulti e derisione, per difendere la nostra fede e la Chiesa di Cristo e essere di sostegno per i Pastori che in questa chiesa della misericordia e tenerezza sono minacciati e bollati come ribelli e scismatici perchè difendono la Fede e l`insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo.
Un`aberrazione fra le tante.
Grazie ancora marius!

Santa collera . ha detto...

Salvarmi l’anima e andare in Paradiso! Tutto il resto non conta .
http://www.campariedemaistre.com/2016/11/teologia-del-diavolo.html

irina ha detto...

Karen Blixen, 1885-1962, scrittrice danese. Autrice anche del racconto, il pranzo di Babette. Ritorno su questa autrice per diversi motivi: gli anni in cui visse;la vita che ebbe; il successo che ebbe; questo suo racconto da cui fu tratto il film che piace tanto a Papa Francesco.
In modo indiretto, la vita e le opere di questa autrice ci dicono qualcosa del tempo in cui visse e della mentalità di questo tempo. Il film fu del 1987 e fu un successo internazionale.A mio parere, se vi guardate queste due schede, è una tessera in più per capire anche i tempi della maturità di Papa Francesco. Poi insieme possiamo discuterne.

irina ha detto...

Leggere anche velocemente su Tempi vecchio articolo di Pasolini su scuola d'obbligo e televisione :insegnamento ed esempio (film è anch'esso esempio).

mic ha detto...

Rispondo a Marius per tutti
Anch'io ho molti (e di non poco conto) impegni nella vita reale ed è proprio questo che mi costringe - a fronte dell'intensità di un impegno così serio e costante nella redazione nella moderazione e nell'organizzazione dei contenuti del blog con l'unica mozione di non poter tacere sullo sfacelo attuale alla luce di quel che per Grazia ho ricevuto - a intervenire poco nelle discussioni se non con commenti rapidi affrettati e non sempre sufficientemente meditati come invece ben riuscite a fare voi.
Devo dire, riguardo a questa discussione, che la conoscenza diretta di don Elia non mi ha portato alla vostre stesse perplessità, anche se le comprendo e qualche cosa ho cominciato ad approfondire con lui. Per quanto mi riguarda, so cosa intende e perché sembra "sparare nel mucchio" e non fa riferimenti precisi. Condivido tuttavia che possa apparire un barcamenarsi; il che non è del tutto condivisibile. Ma considero la sua esperienza in evoluzione e sono portata a dargli la mia fiducia.
Intanto devo ricordarvi che che con l'aria che tira un sacerdote, a differenza nostra, ha molto da perdere: può temere persino la sospensione a divinis vedendo preclusa ogni pastorale per quanto difficoltosa e la ragione stessa del suo esserci.
Non è quel che abbiamo da perdere noi, esclusa la scrivente per quanto riguarda la possibilità di querele -non nuove- o altro, intimidazioni comprese che, vi assicuro, non sono affatto gradevoli al pari degli insulti. Ma restano lo scotto da pagare per un ritenuto, se non ho le traveggole, bene maggiore.
Quello che tuttora non comprendo e che mi ha stupita non poco è l'insistenza, direi l'ostinazione se non l'accanimento di Luisa (per non sparare nel mucchio) di riapparire in altre pagine anche dopo che avevo chiuso la discussione precedente.
E' giusto che non prendiate per oro colato tutto quello che dico (ci mancherebbe!) e però non avete colto il mio tentativo di gettare acqua sul fuoco in attesa di capir meglio e non avete colto neppure la mia estenuazione... Tra l'altro c'erano (e ci sono) altre questioni di non poco conto sul tappeto.
Quello che mi rincresce è, anche in questo contesto così ristretto, la difficoltà del 'noi'... ma avremo tempo e opportunità nonostante le sensibilità diverse che si evidenziano maggiormente quanto più si approfondisce, ma credo e spero non siano tali da mandarci a ramengo.

Luisa ha detto...

Accanimento addirittura!
Grazie di non aver sparato nel gruppo ma solo su di me... no problem, i problemi sono slatrove, il che non mi impedisce di essere un po rattristata e a mia volte soprpresa per la poca considerazione per i tanti anni di condivisione e di partecipazione, mi permetto di sottolineare con correttezza e rispetto, anche testimoniando la propria esperienza e il proprio cammino, forse sarebbe anche utile domandarsi perchè ho insistito dopo essere stata censurata e forse non sarebbe nemmeno di troppo avere una parola sul comportamento di un moderatore che invia a quel paese i blogger e perchè quel comportamento è stato approvato e condiviso.
Un commento quello di mic che non fa che confermarmi nella mia decisione di lasciare questo spazio, per questo la ringrazio.

mic ha detto...

sarebbe nemmeno di troppo avere una parola sul comportamento di un moderatore che invia a quel paese i blogger e perchè quel comportamento è stato approvato e condiviso.

Cara Luisa,
non ti è mai capitato di averne le tasche piene e di mandare a quel paese qualcuno? Lo dico davvero sorridendo :)
La mia condivisione ovviamente ha solo questo significato e non è diretta alla persona ma al contesto insieme a molto altro che ogni giorno devo ingoiare. Mi sembra di averlo detto e ripetuto. Ci vuole tanto a capire e a non prendersela neppure di essere stati mandati a quel paese (che poi nemmeno mi ricordo se era proprio così), che forse è meno grave (perdita di pazienza) che sentirsi dire di fare il doppio gioco (perdita di fiducia)?
Mi pare che ho detto e spiegato anche molto altro. Più di scusarmi non posso, se ti sei sentita offesa.

mic ha detto...

Un commento quello di mic che non fa che confermarmi nella mia decisione di lasciare questo spazio, per questo la ringrazio.

Un commento del quale hai preso soltanto il riferimento alla tua persona ma che era diretto a tutti indiscriminatamente... e vedo che non hai 'ascoltato' ciò che esprimevo di me e altro ancora.

Anonimo ha detto...

@ Ma non finisce mai questa discussione?

Come esclamo' in teatro ad alta voce quello sfiancato spettatore napoletano alla prima rappresentazione del Ciclo wagneriano a Napoli, agli inizi del secolo scorso, estenutato dalla romanza della morte dell'eroe, che durava da 20 minuti o giu' di li': "Ih, quant'e' bella a' morte e' subbito!". A. P.

irina ha detto...

Questo mio insistere sulla mentalità di un certo periodo, di un certo tempo, non è una perdita di tempo. Serve a capire come in tanti, si sono fatti alfieri di certe idee, certi atteggiamenti, senza avere alcun dubbio che quelle idee fossero davvero le loro proprie, personali; senza neanche dubitare che quelle suggestioni non fossero loro ma fossero in realtà "nell'aria",fossero parte di una politica culturale. Se guardate, per esempio, gli editori italiani della scrittrice svedese, così a colpo d'occhio, senza farci tanti romanzi storici sopra, capirete. E capirete quale sia l'importanza della mentalità di un'epoca, di quanti strumenti si serve, chi vuole e può, per dar forma e contenuto a questa mentalità. E si capisce anche meglio il presente, le persone nostre contemporanee che possono ancora essere entro una mentalità che noi reputiamo chiusa, e altri nostri contemporanei che ne stanno appena uscendo con disgusto, ed altri ancora che, pur usciti già da tempo, non vogliono buttare la cesta con il bambino. Tutto questo è attinente con i nostri discorsi? Sì, perchè ci amplia la visione di insieme, ci offre argomenti di vulgata comune, comprensibile da tutti e che tutti possono portare a sostegno di argomenti più seri, fondamentali, che non sono suscettibili al variar del vento nel tempo.

Annarita ha detto...

Ah! un'ultima cosa, l'importante è che i buoni sacerdoti, che stiano da soli o in fraternità o comunità, siano uniti nel fare il bene delle anime e nell'onorare Dio, perchè alla fine in mezzo a tutte le vostre discussioni, prese di posizione, stanno sia le anime, frastornate da tanto parlare, che il buon Dio, il cui onore viene prima di ogni cosa e di ogni uomo, persino prima di Papa Francesco, anche se a lui non l'ha spiegato ancora nessuno.

irina ha detto...

@ Annarita 16:16
...stanno le anime, frastornate da tanto parlare,, che il buon Dio, il cui onore viene prima di ogni uomo...

Giustissimo e verissimo. Non parliamo per il piacere di parlare, nè discutiamo per il piacere di discutere. Che poi capiti di parlare e discutere a vanvera succede a chi pur limitato cerca di ragionare. Parliamo e discutiamo perchè tante anime sono abbindolate da chiacchiere che non sono nè cattoliche, nè cristiane, nè coerenti. Cerchiamo, come possiamo, di riordinare concetti, smascherandone alcuni ed evidenziandone altri. Un argomento che avvince me, per esempio, è quello della mentalità che tanta parte ha nel caratterizzare il pensiero ed il comportamento delle persone di una intera epoca: persone che possono essere cattoliche ed atee, operatori ecologici o pontefici, quasi tutti insomma. Tant'è che anche si parla di spirito del tempo, per comprendere alcune caratteristiche di un'epoca. Cosa che noi non facciamo mai per non stradire e tradire lo Spirito con le nostre fantasie in merito. Giustamente lei sottolinea che l'onor di Dio viene prima di qualsiasi cosa. Vero. Ed è proprio cercando con le unghie e con i denti il vero, l'onor di Dio, che traffichiamo con le parole, mettendo anche nella pattumiera il nostro onore, quando la Verità, l'onor del vero, lo richieda a beneficio di tutte le anime. Anime, come la mia o la sua, a cui occorre un sì o un no, per non farsi abbindolare dalle parole che di Dio, Uno e Trino, non sono.

Ave Maria ! Preghiamo per i Sacerdoti . ha detto...

Relativamente all'articolo Tra Scilla e Cariddi , desidero manifestare il mio ringraziamento a tutti i Sacerdoti che in questo momento tanto delicato fanno quel che possono per rimanere nella Chiesa Cattolica , obbedire al successore di S.Pietro , al Cardinale , al Vescovo di riferimento , a supportare i fedeli turbati , disorientati , confusi, dovendo santificarsi e tenere presente che delle loro azioni risponderanno direttamente a Gesu' Cristo .
Quindi,grazie per lo sforzo immane di mantenere la pazienza con tutti e di non perdere le staffe come sarebbe piu' semplice fare .
Al pari della Vergine che conservava tutto nel suo cuore , e' necessario amare tutti , perdonare tutti , ed esercitare al massimo grado la virtu' della Prudenza e della Fortezza .

Annarita ha detto...

Cara Irina,quando dicevo sopra: "in mezzo a tutte le vostre discussioni", non intendevo le discussioni del blog, ma quelle dei sacerdoti, dei vescovi, dei cardinali, che si mettano d'accordo e ci dicano chiaramente dove sta la Verità, perchè ognuno dice la sua, ma in pratica noi fedeli che dobbiamo fare?