Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 6 novembre 2016

Piero Vassallo. La teologia surrealista di papa Bergoglio.

Nel 1931 il cardinale Eugenio Pacelli, allarmato e angosciato dal pacioso languore in cui si era adagiata la resistenza cattolica all’eresia modernista, affermò profeticamente che un prelato senza vera fede, figura della paradossale pietra di legno, avrebbe potuto occupare – con esiti sciagurati e devastanti – il soglio pontificio.

L’elezione del cardinale Pacelli al pontificato interruppe, per la durata di quasi un ventennio, il cammino, alla luce del giorno, della rovinosa teologia dei modernizzanti.

Pio XII, circondato da curiali inaffidabili, frenò ma non poté impedire il sotterraneo – oscuro e verminoso – progresso dell’errore.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale peraltro suscitò più urgenti e drammatici problemi. La minaccia costituita da sanguinarie ideologie attirò l’attenzione della gerarchia cattolica, che, per sventare il pericolo, promosse assidue opere di misericordia.
L’urgenza dei problemi posti dalla guerra impedì l’avvistamento tempestivo e la necessaria reazione all’involuzione nichilistica, in atto nell’avanguardia del mondo moderno.
Terminato il nobile pontificato di Pio XII, i modernizzatori, nascosti nella deliziosa ombra del papa buono, ripresero, con nuova lena, la loro rovinosa, progressiva attività.

Il foro interno dei sacerdoti è ovviamente impenetrabile e ingiudicabile. Le bizzarre esternazioni di alcuni fra i successori di Pio XII svelano nondimeno i rovinosi risultati ottenuti dal cammino border line della teologia modernizzante, in attività incontrollata e funesta, dopo l’allegra, squillante e gongolante celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano II.

Di qui l’irresistibile ascesa del paroliere italo-argentino Jorge Mario Bergoglio, dal sagace scrittore Antonio Socci sarcasticamente definito cappellano di Obama e maggiordomo della Casa Bianca.
Bergoglio, con un gesto che il quotidiano di Giuliano Ferrara definisce omaggio a Lutero, ha facilitato e quasi incoraggiato l’esplosione di una teologia vagamente e allegramente imparentata con le battute del surrealista André Breton. Si tratta di una teologia avventizia, fittizia e sgangherata, che non esige ma esclude tassativamente l’obbedienza dei fedeli.

L’inefficacia della teologia bergogliana peraltro si deduce dalle statistiche citate (con sottile intenzione polemica) dal cardinale guineano Robert Sarah: forte crescita della Chiesa africana (strenuamente fedele alla Tradizione) e tracollo della Chiesa sudamericana (de)nutrita dalla teologia progressista, che è stimata e professata da papa Bergoglio.
L’intossicazione della cultura cattolica si legge a chiare lettere nel bizzarro manifesto dei vescovi progressisti, un documento in cui si contempla il perfetto, stralunato rovesciamento della misericordia nel viscido buonismo:
  1. la proposta di ammettere alla sacra Comunione chi è divorziato e vive una nuova unione civile;
  2. l’affermazione che la convivenza è un’unione che può avere in se stessa alcuni valori;
  3. la perorazione per l’omosessualità, che è presumibilmente normale.
La circolazione di tali curiosità, frutti del potere conquistato (e abusato) dai nuovi teologi, dimostra la necessità urgente di resistere alle suggestioni emanate da quella alta frazione della gerarchia vaticana che è ferita e intossicata dalle velenose schegge del modernismo.

11 commenti:

Epiphanio ha detto...

Il problema che si presenta è come continuare a sopravvivere dopo aver resistito alle battute della teologia surrealista, perché dal momento che è surrealista resterebbe senza effetto il realismo di una resistenza cattolica. La teologia cosiddetta "surrealista" e la sana teologia realista hanno evidentemente due linguaggi diversi, benché usino molte volte le stesse parole. Ma in questo confronto il vantaggio va alla prima, in quanto ha un "contesto" dove evolversi, non così la teologia realista. Voglio dire, il modo di vivere e capire le cose nel presente è dalla parte della teologia progressista. Un esempio è il caso di P. Cavalcoli, il quale rispondendo da un ascoltatore affermò la possibile relazione fra un disastro naturale e il castigo divino. Ci sono fatti confermati nella Sacra Scrittura. Una volta che P. Cavalcoli dice finalmente qualcosa di cattolico, viene bastonato da certa gerarchia della Chiesa. I disastri naturali e le conseguenze della guerre hanno certamente una ragione nella Provvidenza divina che noi non possiamo comprendere, ma sono eventi che reclamano la nostra riflessione.
Dunque, una teologia surrealista non può capire una visione teologica realista che tiene in conto tanto la natura come la soprannatura. Non la può capire perché il modo di vivere e vedere (intellettuale) non accetta il soprannaturale come una realtà, in quanto l'ha identificata alla natura. Per i neoterici Dio non interviene nella storia e nella natura "da fuori", ma lo fa "da dentro", però mentre si evolve, ed è così che, ad es. il flagello della guerra non è capito come un'avvertimento di Dio, perché Lui non può volere il male di sé stesso. In tali casi il progressiste parlerebbe di "il silenzio di Dio", o semplicemente non avrebbe risposta.

mic ha detto...

Epiphanio.
Ottime osservazioni. Il problema sta tutto nell'abbandono della metafisica.
Il più grande dei problemi dell'evangelizzazione, oggi, è proprio quello di far comprendere la relazione con il Soprannaturale.
Ciò che ne fa le spese è la divinità di Cristo Signore e la Sua azione nel mondo e nelle anime. A partire dalla "Presenza reale" nella Liturgia e dalla Sua Actio salvifica nel Santo Sacrificio trasformato in Cena...

mic ha detto...

L'intervento di Dio nella natura "da dentro" è una concezione prettamente gnostica....

Anonimo ha detto...

Se Natale venisse d'estate, con le giornate lunghe e il caldo.... Niente neve, niente abeti, niente notte lunga.... Se il paesaggio non fosse caratterizzato da colline e valli, con chiesette svettanti sui paeselli.... Se non ci fosse l'anima benedettina e francescana vissuta nell'opera quotidiana dal popolo cristiano laico, per quindici secoli.... Se vedeste solo pianure immense e disabitate.... Se viveste in una terra che non fu dei padri, ma dove gli autoctoni furono sterminati per far posto a voi.... Se viveste in una società dilaniata da ingiustizie sociali, dove i ricchi hanno inventato il "peronismo" (vedi voce su enciclopedia) per illudere i poveri, e voi l'aveste sposato in pieno, anche perché là perfino i religiosi parlano di "rivoluzione sociale" al posto delle Beatitudini... Che ne sarebbe del vostro "essere cristiano cattolico"? Chi ha orecchie per intendere, intenda....
Davide

Anonimo ha detto...

Francesco non Francesco. Scelto dai cardinali nel silenzio dello Spirito Santo. Papa luterano. Papa maomettano. Papa lontano anni luce dal mistico Predecessore, quel Benedetto XVI che, lui sì, rispettoso e devoto a San Benedetto, Patrono d’Europa, Gli dedicò il proprio pontificato.

http://blog.ilgiornale.it/spirli/2016/11/02/ilpeggiorpapa/

Anonimo ha detto...

@Davide
il suddetto ha sempre vissuto in città, Baires per l'esattezza, in una casa lussuosa per l'epoca con tanto di ascensore esterno, ed in un quartiere lontanissimo assai dall'essere comparato con villas miserias o favelas, ha studiato tranquillamente, si è iscritto 20enne al partito di Peron per assimilanza di idee, entrato nei gesuiti dopo una forte delusione d'amore e dopo aver fatto i mestieri più disparati e poco raccomandabili, non vedo il nesso, e mi perdoni se non intendo.Lupus et Agnus.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

"Quindi pure il corpo intero della Chiesa non è, nè può dirsi mai contaminato da abusi, nè che mai li approvi o li fomenti. Perchè, siccome scriveva al nostro proposito S. Agostino, «la Chiesa di Dio, così posta fra molta paglia e molta zizzania, molte cose tollera; ma quelle che sono contro la fede o la vita buona non approva, nè tace, nè fa» [1].

A tale distinzione, elementare ma vitalissima, non ponendo mente il modernista, e talora anzi positivamente irridendola, egli si accosta, o peggio entra innanzi, agli eretici tutti dei secoli andati, nominatamente al protestante della pseudo—riforma del secolo decimosesto, al giansenista del decimosettimo, al filosofo e libertino del decimottavo, al liberale del decimonono. Tutti costoro infatti sono concordi a gridar tralignata la Chiesa per gli abusi di alcuni suoi figli, bisognosa quindi d'essere svecchiata o riformata a loro capriccio sotto l'uno o l'altro pretesto; sebbene per alcuni il pretesto è la necessità di ricondurla indietro alla semplicità dei primi secoli, alla sublime povertà delle catacombe — e il maligno aggiunge con sarcasmo, alla paglia di Betlem — per altri è il bisogno di sospingerla innanzi, a seconda della corrente impetuosa dei tempi, di ringiovanirla nella freschezza perenne del progresso; perchè, fatta piacente al secolo, stringa con lui il nuovo connubio". La Civiltà Cattolica, anno 59°, vol. 4 (fasc. 1401, 29 ottobre 1908), Roma 1908, pag. 288-301, IL MODERNISMO RIFORMISTA: http://progettobarruel.comuf.com/novita/11/modernismo_riformista.html

Questo testo svela chiaramente la falsa riforma di Jorge Bergoglio. I modernisti facevano una confusione tra l'elemento umano e divino della Chiesa per questo finirono per accostarsi agli nemici della Chiesa. Un Papa che dice non credere in un Dio cattolico potrà credere in una Chiesa creata per il Dio che è cattolico? Potrà crede in verità di fede divina e cattolica?

Come sappiamo i modernisti facevano la falsa distinzione tra il Cristo della fede e il Cristo della storia, a questa distinzione se segue anche la distinzione tra la Chiesa della fede e la Chiesa della storia, a questo rispetto Bergoglio fa una contraposizione tra le due Chiesa, come i modernisti facevano tra i due Cristo. Qui mi ricorda di ciò che ha detto Pio XII quando dice:

"Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio : Dio è morto; anzi : Dio non è mai stato."

Come considerare in queste parole di Pio XII la affermazione di Francesco di non credere in uno Dio Cattolico? Non sarebbe l'essenza del discorso di Bergoglio il "Dio sì, Cristo no"?

Rr ha detto...

Si iscrisse ai gesuiti come altri si iscrivono in Medicina, Giurisprudenza, ecc. Solo che per l' Università ci voleva un po' più di preparazione ed intelligenza. Gesuiti: carriera sicura, senza problemi. Un tetto sulla testa, due pasti caldi ed abbondanti al giorno...basta saper cogliere dove tira il vento ed adeguarsi rapidamente.
Probabilmente il Cattolicesimo di famiglia si nutriva soltanto, appunto, di esteriorità: il presepe, i canti di Natale, il devozionismo alla statua di Nostra Signora...
il tutto condito col pressapochismo sudamericano, col "magnana por la magnana", ecc.

Epiphanio ha detto...

Cara Rr, spero non classifichi tassativamente di pressapochismo tutti i sudamericani, sappia che c'è e c'era gente valida da quelle parti. Certo, la storia argentina l'hanno scritta i liberali lasciando al buio molte personalità di ottime virtù umane e cristiane. Quello che più si conosce è il carattere basso e meschino di quella nazione, ma tenga presente che ci furono eroi e buoni cristiani, che dovono la loro illustre vita alle tradizioni e alla religione trasmessa dalla Spagna cattolica (non quella dei Borboni).
Saluti.

Rr ha detto...

Caro Epipahnio,
ovviamente non tutti i Sudamericani sono pressappochisti, e non mi riferisco solo alla Fede. Ma molti, almeno quelli arrivati in Italia, ed in particolare a Mmilano, che ho avuto agio di conoscere (vicini di casa, infermieri, colleghi medici, calciatori, soubrettes-questi ultimi non personalmente) si.
Altri, invece, incontrati in convegni medici all' estero e residenti non più in Sudamerica, ma in Canada o USA, non lo sono affatto - non so se già lo erano, o lo sono diventati, andando "al Norte" - e sono i primi a lamentarsi di questa caratteristica dei loro connazionali, più evidente in alcuni (Messicani, Argentini), meno in altri (Cileni).
Bisogna anche riconoscere, però , che dipende moltissimo dal livello sociale. Sono passi infatti molto più stratificati in classi cHe non l'Italia, e certi difetti si concentrano soprattutto nelle classi medio e medio-basse. E sembra quasi che se ne facciano un vanto, invece di vergognarsene, e che sia un bene essere un po' faciloni, non cosi fissati con la puntualità, l'ordine, il rispetto delle norme, regole, linee-guida, tempi di consegna, ecc.ecc.

Anonimo ha detto...

Perdonatemi...

- Ma tutti qua credono con tutto il cuore che questo appartenga al nucleo più essenziale possibile della "Religio Christiana" romano-cattolica?

la proposta di ammettere alla sacra Comunione chi è divorziato e vive una nuova unione civile;
l’affermazione che la convivenza è un’unione che può avere in se stessa alcuni valori;
la perorazione per l’omosessualità, che è presumibilmente normale.

- Che in più di mezzo mondo, questo non ci fu mai, né mais ci sarà:

"Se Natale venisse d'estate, con le giornate lunghe e il caldo.... Niente neve, niente abeti, niente notte lunga.... Se il paesaggio non fosse caratterizzato da colline e valli, con chiesette svettanti sui paeselli.... Se non ci fosse l'anima benedettina e francescana vissuta nell'opera quotidiana dal popolo cristiano laico, per quindici secoli..."

- E che questo, ok ha il suo valore, ma che non passa di attivismo politico-religioso? Quasi idolatrico, perchè usare dei simboli religiosi qualsiasi con fine o propagandistico o contestatorio, è deturparli?

https://www.youtube.com/watch?v=Ndz-qif3sUU