Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 28 luglio 2018

Il Pane vivo disceso dal cielo

Dal trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo
(Nn. 43. 47. 49; SC 25 bis, 178-180. 182)

Sull'Eucaristia ai neofiti
Così lavata e ricca di tale abbigliamento, la schiera dei neofiti avanza verso gli altari di Cristo dicendo: «Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo» (Sal 42, 4). Infatti, deposte le spoglie dell'antico errore, e rinnovata nella giovinezza dell'aquila (cfr. Sal 102, 5), s'affretta ad accorrere a quel banchetto celeste. Viene dunque, e vedendo il sacro altare tutto adorno, esclama: «Davanti a me tu prepari una mensa» (Sal 22, 5). Davide così fa parlare ciascuna delle nuove reclute: «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce». E più avanti: «Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca» (Sal 22, 1-5).
E' mirabile che Dio abbia fatto piovere la manna per i padri e che si nutrissero con un alimento quotidiano disceso dal cielo. Per cui fu detto: «L'uomo mangiò il pane degli angeli» (Sal 77, 25). Ma quelli che mangiarono quel pane «morirono tutti» nel deserto; invece questo alimento che tu ricevi, questo «pane vivo disceso dal cielo» (Gv 6, 51) somministra il sostentamento della vita eterna, e chiunque ne avrà mangiato «non morirà in eterno» (Gv 11, 26) perché è il corpo di Cristo.
Ora fa' attenzione se sia più eccellente il pane degli angeli mangiato dagli Ebrei nel deserto o la carne di Cristo la quale è indubbiamente un corpo che dà la vita. Quella manna veniva dal cielo, questo corpo è al di sopra del cielo. Quella era del cielo, questo del Signore dei cieli. Quella, se si conservava per il giorno seguente, si guastava. Questo è alieno da ogni corruzione. Chiunque lo gusta con sacra riverenza non potrà soggiacere alla corruzione. Per gli Ebrei scaturì acqua dalla rupe, per te sangue del Cristo. L'acqua dissetò loro per un momento, te, invece, il sangue lava per sempre. Il giudeo beve e ha sete, tu quando avrai bevuto non potrai aver mai più sete. Quell'evento era figura, questo è verità.
Se quello che tu ammiri è ombra, quanto grande è la realtà presente di cui tu ammiri l'ombra! Senti come è ombra quello che si verificò presso i padri: «Bevevano», dice, «da una roccia che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio, per noi» (1 Cor 10, 4-6). Hai conosciuto ciò che vale di più: è migliore la luce dell'ombra, migliore la verità della figura, migliore il corpo del Creatore della manna del cielo.

3 commenti:

irina ha detto...

Non si sente spesso parlare dell'Eucarestia nelle omelie. Non è argomento molto sviluppato, se viene trattato manca di slancio, di entusiasmo. E' come se questo argomento non sia stato molto digerito dai chierici, non fatto proprio, non assimilato, non vivente in loro come reale Verità.
E' difficile crederci,ne è difficile l'adorazione sincera. Alcuni santi l'hanno riconosciuto. Noi dovremmo dedicare del tempo ogni giorno all'adorazione del Santo Sacramento, dovrebbe essere un nostro compito,meglio una necessità della nostra anima.Anche nella nostra camera, se non possiamo andare in Chiesa. Difficile. A parte il fatto che la nostra mente sovra stimolata, recalcitra davanti a qualsiasi semplice forma di concentrazione ma, qui è proprio il soggetto, che richiede di essere meditato, ad avere dell'incredibile.Ed è incredibile se non supportato da una fede che non teme di essere irrisa. Tante altre informazioni che ci vengono dal mondo che riguardano l'antropofagia o altre nozioni della storia delle religioni si mettono di traverso alla nostra concentrazione. Sul piano umano, mi sembra che l'argomento che più si avvicina alla transustanziazione sia il latte materno da cui dipende la vita ed il benessere del bambino che, non più riparato dal corpo fisico della madre, deve vivere nel mondo e deve essere reso forte per le battaglie che lo attendono, deve essere nutrito da qualcosa che viene dal corpo della madre trasformato in cibo a lui adatto. Forse questa trasformazione è quella più simile alla transustanziazione. Forse è un accostamento, femminile, che può aiutare ad avvicinarsi a questo grande mistero.

by Tripudio ha detto...

Permettetemi di segnalare come i neocatecumenali hanno violentato anche il canto gregoriano infilandoci chitarrelle, "organi" new-age, e soprattutto canzonette deprimenti-funebri del loro fondatore Kiko Argüello.

Anonimo ha detto...

L'unità non si costruisce, ma dall' unità si nasce.

Il passaggio dall'io al noi implica una apparenza di morte per una "risurrezione" in pienezza.

E quest’ unità originaria è il segno di un altro mondo in questo.
Il documento della Gloria di Cristo qui ed ora è l'unità di un popolo in cammino nella storia.

La nostra compagnia, il germoglio fragile e tenace di un popolo nuovo.
Il sogno della storia, impossibile agli uomini.

La mia preghiera al bordo della notte.
Franca Negri