Joseph Ratzinger rompe il silenzio del monastero Mater Ecclesiae dove vive ormai da cinque anni e mezzo. Sulla rivista Communio – da lui fondata assieme a Hans Urs von Balthasar e Henri de Lubac – esce un suo saggio dal titolo un po’ misterioso: “Misericordia e vocazione senza rimpianti”, nel quale riflette sul dialogo ebraico-cattolico e in particolare si sofferma sulla cosiddetta “teoria della sostituzione”, e cioè che Israele non sarebbe sostituto dalla chiesa.
Lo apprendiamo da Il Foglio:
Ratzinger scrive che questa idea “non è mai esistita come tale”, precisando che l’ebraismo “non è una religione tra le altre” bensì “si trova in una condizione speciale e come tale deve essere riconosciuto dalla chiesa”. Benedetto XVI si sofferma poi su un altro punto, quello della “alleanza mai sciolta” tra Dio e gli ebrei. La formula risale a Giovanni Paolo II e per il Pontefice emerito necessita oggi di alcune precisazioni. La tesi “è da considerarsi corretta ma nel dettaglio necessita ancora di molte precisazioni e approfondimenti. La formula dell’alleanza mai sciolta – prosegue Ratzinger – è stata sicuramente di grande aiuto nella prima fase del nuovo dialogo tra ebrei e cristiani, ma a lungo termine non è sufficiente a esprimere la grandezza della realtà in maniera sufficientemente appropriata”. In origine il testo, scritto alla fine dello scorso ottobre, non era stato pensato per essere pubblicato, ha detto il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, ma alla fine – dietro qualche insistenza – Benedetto XVI ha acconsentito alla diffusione del saggio attraverso le pagine di Communio.
13 commenti:
Era una riflessione richiesta da Kurt Koch il quale , invece , ha inteso bene renderla pubblica .
Pourquoi toutes ces circonlocutions, pour ne pas dire cet embobinage, au sujet des juifs et de leur religion, le talmudisme ?
Pourquoi vouloir cacher à tout prix — au prix de l’occultation même de la Vérité — que le talmudisme nourrit à l’égard du Christ, des chrétiens et du christianisme une haine viscérale, une haine de mort, que rien, absolument rien, n’apaisera jamais, parce que cette haine mortelle est prêchée dans leur livre saint, le Talmud ?
On cite parfois certains versets du Coran pour montrer à quel point les islamistes peuvent nous haïr, et Dieu sait s’ils nous haïssent ! Mais pourquoi ne cite-t-on jamais le Talmud ? Est-ce interdit ?
Pourquoi ne cite-t-on jamais, par exemple, le traité “Gittin” du Talmud de Babylone, où, au feuillet 56, on lit ceci : « Alors Onqelos demanda à Yeshu (i.e. Jésus, qu’il avait fait paraître devant lui par un procédé de nécromantie) : “ Et toi, quel est ton châtiment (dans l’autre monde) ? ” Yeshu lui répondit : “ Bouillir dans la merde “. »
Si vous ne le croyez pas, eh bien, lisez le livre du Prof. Peter Schäfer, ancien directeur du département des études juives à l’Université de Princeton et aujourd’hui directeur du Musée juif de Berlin : “Jesus in the Talmud”, Princeton University Press : Princeton and Oxford, 2007.
À propos des disciples de Jésus et, plus particulièrement, de l’Eucharistie, Schäfer écrit, p. 113 : « Jesus is punished by forever sitting in hell in the excrement of his followers, who believe that through eating his flesh and drinking his blood, they will live for ever… »
Pas mal, non ?
Complétez cette lecture par celle du recueil d’études intitulé : "Toledot Yeshu (“The Life Story of Jesus”) Revisited : a Princeton Conference, edited by Peter Schäfer, Michael Meerson, and Yaakov Deutsch", Tübingen : Mohr Siebeck, 2011 (Texts and Studies in Ancient Judaism ; 143), préfacé par le même Prof. Peter Schäfer.
Il serait temps qu’on cesse de nous raconter des histoires avec ces bons talmudistes qui, à nous chrétiens, ne nous veulent que du bien, que nous avons si mal traités, et que, au nom de Vatican II, nous devons désormais embrasser comme des “frères aînés” !
'La Vecchia Legge cessò e fu adempiuta dalla Nuova Legge'.
Eugenio IV (in Denzinger)
Sufficit.
Ma il testo integrale dove si può trovare?
Ratzinger continua nelle sue "invenzioni" cioè a ricamare sulla sua cattiva
teologia. Se la "sostituzione" non c'è stata, allora il Nuovo Testamento non
è nuovo e non siamo mai usciti dall'Ebraismo. Allora hanno ragione i
rabbini a considerare il cristianesimo un'eresia giudaica, che
ora sembra addirittura in fase di ritorno al giudaismo, per
l'appunto con "teologi" come il soi-disant "Papa Emerito".
Il ritiro spirituale post-pontificale non sembra aver reso Ratzinger
teologicamente più prudente. Delle carenze della sua formazione teologica
e filosofica non si è evidentemente mai reso conto.
Preghiamo per lui e ancor di più per la Chiesa, che continua ad
esser devastata da questi spacciatori di eresie, all'ingrosso e al
minuto.
PP
Per Anonimo che chiede dove trovare il testo integrale, mi pare ovvio che, intanto, è su "Communio" dove si è data notizia che è stato pubblicato...
...con l'approvazione entusiastica dei neocatecumenali (e neoeretici).
Vorrei sapere che ne pensa don Elia, che ha difeso Ratzinger e tutti i papi conciliari e post, secondo lui perfettamente cattolici, tranne qualche erroruccio, ( bazzecole come direbbe Totò) in un recente articolo, al quale ho preferito non rispondere.
Antonio
Preghiamo per lui e ancor di più per la Chiesa, che continua ad
esser devastata da questi spacciatori di eresie, all'ingrosso e al
minuto.
Direi, volendo fare una battuta,oltre che al "minuto" anche al secondo.
Oramai ne sparano una dietro l'altra.
Adesso mi metto in attesa dell' intervento dei difensori d'ufficio.
Antonio
Ha ragione il prof. PP, soprattutto nel riportare le conseguenze logiche di questa concezione dell'ebraismo.
Non credo nemmeno che serva essere teologi o filosofi per arrivarci, basta un minimo di consapevolezza e fede.
Sorprende comunque questa smania, peraltro a senso unico, di "riconciliazione" con ebrei e protestanti, una fissa autolesionista gravissima, un disastro.
Non c'è argomento di fede in cui qualche prete, prelato, papa, principale o emerito - ora ci si mettono in due...- che non dia la sua picconata quotidiana.
Un autre livre qui détruit les aberrations judaïsantes de Joseph Ratzinger et de la nouvelle église : Michael Hoffman, "Judaism Discovered from its Own Texts : A Study of the Anti-Biblical Religion of Racism, Self-Worship, Superstition and Deceit", Coeur d’Alene (Idaho) : Independent History and Research, 2008.
Et une interview remarquable du même Michael Hoffman :
http://lesakerfrancophone.fr/le-saker-interviewe-michael-a-hoffman-ii-22
Teologia liquida, aprire processi per occupare spazi: dipende se verso l’empietà e la morte (damnatio); occupare spazi, sostituzione, soppressione, della fedeltà alla Veritas rerum ( Ordo rerum et creationis) et alla Veritas Revelationis et Gratiae ( Ordo Gratiae)? (Dis) Solvere, per implosione (ad intra) Ecclesia? Mutando et reformando Lex Christi! Eos qui apostaverunt et ad seculum cui renuntiaverunt reversi gentiliter vivant! S. Ciprianus Episcopus et Martyr, Ep. 57, 3, 1 τόν άποστάτην (ribelle, disertore; ribelle a Dio)?!
Monseñor Antonio Livi ha dicho recientemente en una entrevista que Joseph Ratzinger es un teólogo neomodernista. Y que además va contra la neoescolástica. Y que además va contra los "preambula fidei" en teología, sancionados en la Constitución Dogmática Dei Filius del Concilio Vaticano Primero. La entrevista la pueden ver y escuchar en Gloria TV.
Esto explica las carencias teológicas de Joseph Ratzinger. No hablo del Papa Benedicto XVI ni del Cardenal Ratzinger como Prefecto de la Sagrada Congregación para la Doctrina de la Fe. Hablo, como Monseñor Livi, del teólogo Joseph Ratzinger y de sus ideas teológicas expresadas aquí.
Corrijo: "Praeambula fidei". Estáis contentos?
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