Non è vero che ci sono due piazze contrapposte come dice il presidente della Cei Bassetti. Dirlo equivale a far passare l’idea che le famiglie in marcia a Verona siano il contraltare ideologico di chi ha sfilato sabato con bestemmie e un corredo da collettivo anni ’70: come fossero entrambi figli di estremismi da combattere. Sbagliato e irriverente verso i papà e le mamme che hanno sacrificato il loro tempo per manifestare la bellezza e la gioia della loro vocazione senza offendere l’altro.
Il fatto che un vescovo, il capo dei vescovi, lo dichiari, senza concedere ai 50mila di piazza Bra neppure un riconoscimento in termini di audacia, è un’offesa e la dimostrazione della sistematicità che la classe episcopale, i generali per intenderci, sta mettendo in campo nella demolizione dei principi non negoziabili e nell’incapacità di riconoscere che lo scontro finale è proprio sulla famiglia.
Il fatto che un vescovo, il capo dei vescovi, lo dichiari, senza concedere ai 50mila di piazza Bra neppure un riconoscimento in termini di audacia, è un’offesa e la dimostrazione della sistematicità che la classe episcopale, i generali per intenderci, sta mettendo in campo nella demolizione dei principi non negoziabili e nell’incapacità di riconoscere che lo scontro finale è proprio sulla famiglia.
Invece c’è una differenza abissale tra chi scende in strada con cartelli del tipo “Dio, patria e famiglia: che meraviglia” e slogan come “Meglio falli di gomma, che feti di gomma”. Non dirlo è una censura e il tentativo della Cei di uniformare le due manifestazioni come specchio di una polarizzazione sbagliata entro la quale non immischiarsi, è sintomo di come la gerarchia ecclesiale, disprezzi per ragioni politiche il suo stesso popolo.
Nessuna delle famiglie che domenica è venuta a Verona, l’ha fatto perché chiamata a raccolta dalla Lega di Salvini o costretta con la pistola alla tempia da Jacopo Coghe o invogliata da benefit promessi da Maria Rachele Ruiu. Si sono riversati in piazza liberamente dopo essere stati definiti per settimane oscurantisti solo perché consapevoli dell’unicità e santità della famiglia fondata sul matrimonio e perché ritengono le nozze gay, l’utero in affitto e l’aborto delle aberrazioni che lo Stato non deve concedere. In questo, le tesi del Congresso si sono sposate molto bene con un sentimento di popolo che è cattolico.
Questa non è quella piccola parte in cui la maggioranza delle persone non si è identificata, come ha cercato di sminuire con disprezzo andando in scia di Bassetti, Gigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie. Il quale ha voluto far pesare l’assenza delle oltre 582 associazioni che lo compongono, dai lavori di Verona, per concludere che proprio per questo non deve essere stato rappresentativo dei 5 milioni di famiglie italiane. Illusorio, dato che l’Associazione Famiglie numerose e l'Aibi – che del Forumfamiglie fanno parte - hanno partecipato ai workshop di venerdì. In realtà, si tende a delegittimare l’esperienza di Verona perché si detesta la libertà e si soffre il non poter controllare tutto e tutti in una sorta di centralismo clericratico che le elite ecclesiali hanno mutuato dal vecchio Pci.
Quello che non piace al Forumfamiglie, ormai emanazione diretta della Cei di cui De Palo dice di condividere la linea, è che ci sia una parte di mondo pro family italiano che sfugga al controllo perché ciò che sfugge al controllo non si piega alla linea dettata. E la linea è stata quella di non sposare Verona perché a fare paura a De Palo, Bassetti & company è una realtà che ha messo attorno al tavolo protagonisti della politica famigliare internazionale senza l'aiuto del Forum. Personalismi? Vecchio vizio del laicato cattolico italiano; Autoreferenzialità? Può darsi, per entrambi. Ma anche politica. La stessa che il Forum ha rimproverato a Verona.
Non più tardi di novembre scorso, quando è stato riconfermato alla guida del Forum, lo stesso De Palo fu orgoglioso di presentare proprio al vicepremier Salvini il suo piano per la natalità. Allora andava bene la politica? E la Lega? Verrebbe da chiedersi allora quale sia la politica che intende il Forum? A settembre 2017 proprio il Forum famiglie era entusiasta di partecipare da protagonista alla III Conferenza nazionale sulla Famiglia, promossa dall’allora Governo Gentiloni.
Ebbene: l’evento era organizzato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, all’epoca già affidato al premier. A Verona sono volati gli stracci perché il vicepremier Salvini ha partecipato a un evento che aveva il patrocinio del Ministero della Famiglia, ma quando a Roma la Conferenza sulla famiglia la organizzava Gentiloni con l’appoggio del Forumfamiglie, andava tutto bene.
E chi erano i relatori politici allora, oltre ai professori universitari tra cui, guarda un po', il professor Giancarlo Blangiardo, cacciato invece da Verona? Laura Boldrini, Paolo Gentiloni, Gina Pedroni, Pier Carlo Padoan, Valeria Fedeli, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro e Maria Elena Boschi: tutti esponenti di governo o delle istituzioni targati Pd o Sinistra. La Boschi poi era stata la madrina assieme a Monica Cirinnà dell’omonima legge sulle Unioni civili, su cui i vescovi hanno chiuso più di un occhio, se non proprio incoraggiato.
Ai lavori erano presenti Arcigay e Agedo, segno che l’idea di famiglia promossa non era proprio quella che i vescovi avrebbero dovuto veicolare. E comunque era un’idea di famiglia pesantemente condizionata dalla “rivoluzione” Cirinnà. Infatti passò il concetto di pluralità di famiglie, trovando d'accordo la Cei. Questo, evidentemente, ai vescovi andava bene e così anche al suo braccio operativo De Palo, tanto che non si levarono alti lai per lamentare la presenza delle associazioni Lgbt.
Anzi: a conclusione, De Palo e il responsabile della pastorale famigliare della Cei don Paolo Gentili dissero, pur con le riserve per le azioni del governo di allora, che la conferenza era partita col piede giusto, anche se poi non portò nessun beneficio alle famiglie. Perché? Perché aveva stabilito un buon metodo di lavoro. E quale era? Aver invitato le realtà aderenti al Forum. È il metodo Pd: tutti insieme appassionatamente, con Arcigay, che pure si lamentò per alcune esclusioni, ma potè parlare di tutto, dall'utero in affitto al matrimonio gay tanto da dirsi comunque soddisfatta.
A Verona invece è apparsa chiara almeno la distanza dal diktat Lgbt che non ha avuto diritto di parola. E' questo che non si perdona. Ed è un fatto che il politicamente ed ecclesialmente corretto mal sopportano.
A Verona poi ha dato scandalo la presenza di esponenti leghisti, ma, specularmente a quanto accadde con la conferenza governativa, si è trattato anche in quel caso di esponenti dell’esecutivo (Salvini, Bussetti e Fontana) o delle istituzioni (Fedriga, Sboarina) più un segretario di un partito, Giorgia Meloni, che si trova all’opposizione dell’attuale governo. Il fatto è che altri ospiti erano stati invitati, ad esempio i Cinque Stelle, ma nessuno si è fatto vivo.
È vero: il Forum è stato escluso fin da subito a Verona. Ma l'evento del 2017 targato Pd non era meno blindato e non senza inviti a senso unico. Massimo Gandolfini, ad esempio, non venne invitato ai lavori perché – lo disse lui in un’intervista alla Nuova BQ – non faceva parte del Forum, nonostante avesse chiamato a raccolta due imponenti Family Day. Non venne considerato rappresentativo dell’associazionismo per i diritti della famiglia naturale fondata sul matrimonio. O forse, più prosaicamente, non era simpatizzante del Pd. A differenza di qualche altro difensore della famiglia. (Andrea Zambrano - Fonte)
Nessuna delle famiglie che domenica è venuta a Verona, l’ha fatto perché chiamata a raccolta dalla Lega di Salvini o costretta con la pistola alla tempia da Jacopo Coghe o invogliata da benefit promessi da Maria Rachele Ruiu. Si sono riversati in piazza liberamente dopo essere stati definiti per settimane oscurantisti solo perché consapevoli dell’unicità e santità della famiglia fondata sul matrimonio e perché ritengono le nozze gay, l’utero in affitto e l’aborto delle aberrazioni che lo Stato non deve concedere. In questo, le tesi del Congresso si sono sposate molto bene con un sentimento di popolo che è cattolico.
Questa non è quella piccola parte in cui la maggioranza delle persone non si è identificata, come ha cercato di sminuire con disprezzo andando in scia di Bassetti, Gigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie. Il quale ha voluto far pesare l’assenza delle oltre 582 associazioni che lo compongono, dai lavori di Verona, per concludere che proprio per questo non deve essere stato rappresentativo dei 5 milioni di famiglie italiane. Illusorio, dato che l’Associazione Famiglie numerose e l'Aibi – che del Forumfamiglie fanno parte - hanno partecipato ai workshop di venerdì. In realtà, si tende a delegittimare l’esperienza di Verona perché si detesta la libertà e si soffre il non poter controllare tutto e tutti in una sorta di centralismo clericratico che le elite ecclesiali hanno mutuato dal vecchio Pci.
Quello che non piace al Forumfamiglie, ormai emanazione diretta della Cei di cui De Palo dice di condividere la linea, è che ci sia una parte di mondo pro family italiano che sfugga al controllo perché ciò che sfugge al controllo non si piega alla linea dettata. E la linea è stata quella di non sposare Verona perché a fare paura a De Palo, Bassetti & company è una realtà che ha messo attorno al tavolo protagonisti della politica famigliare internazionale senza l'aiuto del Forum. Personalismi? Vecchio vizio del laicato cattolico italiano; Autoreferenzialità? Può darsi, per entrambi. Ma anche politica. La stessa che il Forum ha rimproverato a Verona.
Non più tardi di novembre scorso, quando è stato riconfermato alla guida del Forum, lo stesso De Palo fu orgoglioso di presentare proprio al vicepremier Salvini il suo piano per la natalità. Allora andava bene la politica? E la Lega? Verrebbe da chiedersi allora quale sia la politica che intende il Forum? A settembre 2017 proprio il Forum famiglie era entusiasta di partecipare da protagonista alla III Conferenza nazionale sulla Famiglia, promossa dall’allora Governo Gentiloni.
Ebbene: l’evento era organizzato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, all’epoca già affidato al premier. A Verona sono volati gli stracci perché il vicepremier Salvini ha partecipato a un evento che aveva il patrocinio del Ministero della Famiglia, ma quando a Roma la Conferenza sulla famiglia la organizzava Gentiloni con l’appoggio del Forumfamiglie, andava tutto bene.
E chi erano i relatori politici allora, oltre ai professori universitari tra cui, guarda un po', il professor Giancarlo Blangiardo, cacciato invece da Verona? Laura Boldrini, Paolo Gentiloni, Gina Pedroni, Pier Carlo Padoan, Valeria Fedeli, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro e Maria Elena Boschi: tutti esponenti di governo o delle istituzioni targati Pd o Sinistra. La Boschi poi era stata la madrina assieme a Monica Cirinnà dell’omonima legge sulle Unioni civili, su cui i vescovi hanno chiuso più di un occhio, se non proprio incoraggiato.
Ai lavori erano presenti Arcigay e Agedo, segno che l’idea di famiglia promossa non era proprio quella che i vescovi avrebbero dovuto veicolare. E comunque era un’idea di famiglia pesantemente condizionata dalla “rivoluzione” Cirinnà. Infatti passò il concetto di pluralità di famiglie, trovando d'accordo la Cei. Questo, evidentemente, ai vescovi andava bene e così anche al suo braccio operativo De Palo, tanto che non si levarono alti lai per lamentare la presenza delle associazioni Lgbt.
Anzi: a conclusione, De Palo e il responsabile della pastorale famigliare della Cei don Paolo Gentili dissero, pur con le riserve per le azioni del governo di allora, che la conferenza era partita col piede giusto, anche se poi non portò nessun beneficio alle famiglie. Perché? Perché aveva stabilito un buon metodo di lavoro. E quale era? Aver invitato le realtà aderenti al Forum. È il metodo Pd: tutti insieme appassionatamente, con Arcigay, che pure si lamentò per alcune esclusioni, ma potè parlare di tutto, dall'utero in affitto al matrimonio gay tanto da dirsi comunque soddisfatta.
A Verona invece è apparsa chiara almeno la distanza dal diktat Lgbt che non ha avuto diritto di parola. E' questo che non si perdona. Ed è un fatto che il politicamente ed ecclesialmente corretto mal sopportano.
A Verona poi ha dato scandalo la presenza di esponenti leghisti, ma, specularmente a quanto accadde con la conferenza governativa, si è trattato anche in quel caso di esponenti dell’esecutivo (Salvini, Bussetti e Fontana) o delle istituzioni (Fedriga, Sboarina) più un segretario di un partito, Giorgia Meloni, che si trova all’opposizione dell’attuale governo. Il fatto è che altri ospiti erano stati invitati, ad esempio i Cinque Stelle, ma nessuno si è fatto vivo.
È vero: il Forum è stato escluso fin da subito a Verona. Ma l'evento del 2017 targato Pd non era meno blindato e non senza inviti a senso unico. Massimo Gandolfini, ad esempio, non venne invitato ai lavori perché – lo disse lui in un’intervista alla Nuova BQ – non faceva parte del Forum, nonostante avesse chiamato a raccolta due imponenti Family Day. Non venne considerato rappresentativo dell’associazionismo per i diritti della famiglia naturale fondata sul matrimonio. O forse, più prosaicamente, non era simpatizzante del Pd. A differenza di qualche altro difensore della famiglia. (Andrea Zambrano - Fonte)
16 commenti:
In questo momento, nella situazione di polverone che tutti i traditori sollevano intorno per sdoganare ogni indegnità, l'unico metodo per uscirne esseri umani è: identità, muri, esclusioni, fortezze, purezza, genuinità senza contaminazioni e frullati vari. E questo vale in tutti i campi, religioso, culturale, politico, economico, scientifico. Ognuno al suo posto, cercando di essere, sempre meglio, se stesso.
https://bit.ly/2uP4rDP
Buttigieg to Pence: If you have a problem with who I am, your quarrel is with my creator
«Il fondamento, signori, di tutti vostri errori consiste nel non sapere qual è la direzione della civiltà e del mondo. Voi credete che la civiltà e il mondo vadano avanti, mentre al contrario tornano indietro. Il mondo cammina alla costituzione di un dispotismo il più gigantesco e assoluto che sia mai esistito a memoria d’uomo» - Juan Donoso Cortes (1809-1853)
Io ho visto cose che voi anime belle non potreste immaginarvi.
Ho visto uomini di Chiesa stringere patti con Pilato.
Ho visto Pilato lavarsi le mani perché lorde di sangue innocente.
Ho visto il lupo invitare a pranzo la pecora e mangiare carne d’agnello.
Ho visto preti crocifiggere cristiani per paura di essere crocifissi dai senza Dio.
Ho visto credenti molestati da chi non crede più e violentati per essere convertiti al loro religioso ateismo.
Ho visto cattolici arricchirsi con trenta denari alla volta.
Ho visto cattolici adulti che sono infanti da svezzare con il latte della verità.
Ho visto abortisti nella accademie per la vita e difensori della vita nelle carceri.
Ho visto bimbi geneticamente modificati e pomodori bio.
Ho visto provette generare vite e sentenze generare morte.
Ho visto pillole per non avere bambini, pillole per averli e pillole per disfarsene.
Ho visto due maschi accoppiarsi e volere un bambino.
Ho visto il sesso senza figli e i figli senza sesso.
Ho visto la misericordia senza giustizia prostituirsi per pochi soldi.
Ho visto discernere caso per caso e così per caso il male diventare bene.
Ho visto divorziati risposati comunicarsi e fedeli in ginocchio senza comunione.
Ho visto uomini che si credevano donne, donne che si credevano uomini e ministri dell’istruzione che si credevano laureati.
Ho visto la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e il buco nell’ozono solo negli occhi degli adoratori dell’utopia.
Ho visto la Chiesa preoccupata dei cambiamenti climatici, ma non dai cambiamenti scismatici.
Ho visto uomini sudare d’estate e rabbrividire d’inverno ed essere derisi dagli ambientalisti.
Ho visto un bambino che vuole diventare un astronauta e una bambina principessa, una mamma partorire e una coppia amarsi per 50 anni e i pazzi darmi del pazzo.
Tommaso Scandroglio
http://lanuovabq.it/it/chiesa-anno-2018-ho-visto-cose-che-voi-anime-belle
Apprezzo molto l' articolo di Zambrano soprattutto perché facendo la storia di un vasto movimento laicale cattolico a sostegno della famiglia, fa il punto e chiarisce le varie posizioni in campo, ed anche le varie strumentalizzazioni politiche. Come sempre le strumentalizzazioni sembrano mosse dall' ansia di dominio, con una eccezione, la CEI. Poi spiego cosa intendo con questa affermazione. I laici non politici di professione, mi sembra abbiano chiaro quali siano le ideologie nemiche della famiglia e del genere umano. Per cui le divisioni stanno nell' orgoglio, almeno di alcuni. I laici politici di professione o sono cattocomunisti, o radicalcomunisti, ed allora in testa hanno un mostro ideologico partorito dal matrimonio tra marxismo e cristianesimo, oppure cercano l' impossibile mediazione di ottenere i voti da più parti possibili, mettendo il bavaglio ai loro "principi non negoziabili" E garantendo "diritti" che tali non sono, se non che per il diritto in-naturale. Come disse Cuomo senior al cardinale O' Connor," io sono un buon cattolico, e nessuno della mia famiglia abortirebbe mai, ma devo far rispettare una legge approvata democraticamente," Fu scomunicato ? No. Per cui ora quell'altro " buon cattolico" di suo figlio ha "perfezionato" l' opera del padre. È stato scomunicato ? No, non sia mai. Occorrerebbe "discernere" le sue motivazioni, e va da sé che nemmeno lui può saperle: il cuore umano è un abisso ! (Lo dice la Bibbia !), e davanti a questo abissale abisso si deve usare il misericordismo, ed assicurare pure assoluzione e comunione. Ovviamente, Per quello che riguarda la CEI il discorso è diverso. Qui si tratta dei vescovi, perciò di chi ha la pienezza del sacerdozio, con tutta la responsabilità che ne consegue. A quanto pare la maggioranza ha "semplicemente" deciso di prendere il deposito della fede e metterlo nel cesso. Al suo posto è stato messo il Concilio Vaticano II, soprattutto alcuni testi, quelli apertamente in rottura con il Concilio di Trento. Ne è stato fatto un Vitello D' Oro davanti al quale abbassare la testa ed alzare le terga. Cosa che rende tutto più comodo, soprattutto per la parte di addetti al culto sodomita che, come si sa dall' AT, faceva parte dei culti pagani che dovevano propiziare gli dei della natura, e formando nelle loro aberrazioni chierici e laici catto sodomiti, catto adulteri,catto marxisti, catto radicali, catto buonisti, catto ecologisti... Mentre la nausea cerca di avere il sopravvento, davanti a tanto scempio reagisco andando a rileggermi l' articolo di Cristopher A, Ferrara, pubblicato da The Remnant il 22 marzo, con il titolo " Thank God for Francis ! (Pontificating the Limitation of Papal Infallibility)". Interessante, molto interessante, lo consiglio caldamente, anche come anti emetico." La nostra vita è come un soffio, come l' erba che rapidamente appassisce, ma il nostro Dio sussiste in eterno." E con questo consolante pensiero chiudo !
UK: Richiedente asilo musulmano iraniano uccide la moglie convertita al cristianesimo. Nel 2013 Dana Abdullah fu deportato per aver abusato una 13enne, ma è rientrato illegalmente in UK per uccidere la moglie Avan diventata cristiana. Condannato a 18 anni. https://dailycaller.com/2019/04/05/muslim-asylum-seeker-imprisoned-for-killing-wife-who-converted-to-christianity
Quando la Patria è in pericolo e chiama a raccolta non si guarda al colore del vestito. A Verona le migliaia di partecipanti (madri, padri, bambini, nonni e nonne) non hanno portato insegne di partito. Gli slogan che ho udito erano "che meraviglia è la famiglia", "Dio, Patria, Famiglia" e moltissimi rosari. Queste persone con coraggio hanno sfidato gli insulti dei senza-Dio e le provocazioni di quasi tutta la stampa. Hanno sopportato l'indifferenza se non l'opposizione della Chiesa allineata al pensiero unico. Hanno dato una commovente dimostrazione di amore per la Fede e la Dottrina cristiana. Ma mi ha ferito più di tutti il "fuoco amico", scagliato contro il raduno di Verona a volte con etrema virulenza. Sono molto deluso e demotivato. Penso che non parteciperò più ad alcuna manifestazione.
Dice Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, nella sua lectio magistralis tenuta ieri nel corso della Seconda Giornata della Dottrina sociale della Chiesa: “Benedetto XVI ha detto che l’Europa odia se stessa, Remi Brague ha affermato che l’Europa non crede più in nulla, Gianni Baget-Bozzo aveva detto che l’Europa si considera una colpa ed è stretta tra nichilismo e islam, Walter Laqueur sostiene che l’Europa sta vivendo i suoi ultimi giorni, Giulio Meotti che si suicida ed è alla fine e Jürgen Habermas che è in crisi. Torna però la domanda: costoro si riferiscono all’Europa o all’Unione Europea nel suo attuale stato di realizzazione? É quest’ultima ad essere estenuata e in fase terminale oppure ad essere in questo stato è quanto normalmente, anche se ambiguamente, viene chiamato lo 'spirito europeo'? La risposta a questa domanda è molto importante, perché diagnostica il male e, quindi, pone le basi per la terapia, dicendoci dove si deve intervenire con urgenza”.
Io posso rispondere per me. Penso che mentre l'Unione Europea nella forma in cui l'abbiamo conosciuta sia una zattera alla deriva, resti qualche speranza per l'Europa. Ma il tempo non gioca a nostro favore. Una terapia, si sa, funziona soltanto se la malattia non è in uno stadio avanzato.
Giulio Meotti
Il 'metodo PD' contempla anche questo:
Ci indignamo perché un barcone pieno di uomini islamici viene rispedito verso Malta?
Vogliamo assolutamente dare lo jus solis agli islamici ?
Bene.
Anzi: malissimo.
Un'occhiata a questa cartina su quello che succede adesso in Francia, dove l'islamizzazione è più avanzata che da noi, forse qualche dubbio dovrebbe farcelo venire.
Anche perché non pensi qualcuno di essere esentato dalla persecuzione: infatti per gli islamici tutti gli occidentali sono "cristiani" e quindi questa situazione riguarda tutti.
"Profanazioni di luoghi di culto cristiano tra il 2015 e l'aprile 2019 in Francia, la maggior parte dei quali negli ultimi 6 mesi. La persecuzione dei Cristiani in Europa è ormai deflagrata".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bergamo-se-lex-chiesa-dei-frati-ora-diventa-moschea-1676123.html
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-larcivescovo-firenze-vende-700mila-euro-terreno-ai-1676172.html
Papa Francesco sta promuovendo in modo ossessivo gli interessi dei migranti stranieri a danno del bene degli italiani. È ora di dire basta a questa guerra propagandistica e psicologica contro l’Italia e gli italiani
Cari amici, l’insistenza con cui Papa Francesco promuove l’accoglienza degli stranieri definiti “migranti”, santifica i migranti paragonandoli a Gesù, scomunica chi è contro l’accoglienza tacciandolo di razzismo, relativizza la criminalità perpetrata dagli stranieri, ci obbliga a prendere atto che questo Papa è il principale protagonista della strategia immigrazionista che collima con la strategia globalista finalizzata a imporre un Nuovo Ordine Mondiale assoggettato alla grande finanza speculativa.
Ricevendo in Vaticano il 6 aprile gli studenti e docenti del Collegio arcivescovile San Carlo di Milano, per festeggiare i 150 anni di vita di questo istituto scolastico, Papa Francesco ha detto:
«Non dobbiamo avere paura dei migranti. I migranti siamo noi, Gesù è stato migrante».
«Dobbiamo ringraziare Dio perché il dialogo tra persone, culture, etnie è una ricchezza».
«A chi obietta che i tuoi figli non cresceranno puri, dico che la purezza è come l’acqua distillata, non ha sapore, l’acqua della vita è la multiculturalità».
«Chi preferisce costruire muri finirà schiavo dentro i muri costruiti, senza orizzonti. Questi muri diventeranno la radice per far crescere integralismo, fondamentalismo e spirito settario, che trovano alimento in una diffusa cultura dell’indifferenza, che non è creativa e non ti lascia crescere. Anzi spegne le persone».
«Il cuore è aperto per accogliere tutti. Se io ho il cuore razzista devo capire il perché e convertirmi».
Papa Francesco relativizza la realtà della criminalità organizzata straniera sostenendo che i veri mafiosi sono gli italiani:
«Qualcuno potrebbe dire che sono delinquenti. Ma anche noi ne abbiamo tanti. La mafia non è stata inventata dai nigeriani, La mafia è, diciamo, un "valore" nazionale. È nostra, italiana. I migranti sono coloro che ci portano ricchezze. Sempre. Anche l’Europa è stata fatta da migranti».
Il Papa ha assunto, nell’incontro con gli studenti, la tesi dei cosiddetti pacifisti secondo cui la causa delle guerre sono le armi e chi le produce, denunciando specificatamente l’Europa e gli Stati Uniti:
«Se ci sono le guerre nel mondo è perché qualcuno vende le armi per ammazzare i bambini, per ammazzare la gente. Siamo noi a fare le differenze, sono la ricca Europa e l’America a vendere le armi».
Sempre il Papa ha condannato il sistema economico capitalista, sostenendo che è la causa della povertà e che l’alternativa, ovvero il comunismo, sarebbe conforme all’insegnamento di Gesù:
«Il fatto che vi siano persone che vivono in povertà? I bambini affamati? Le differenze tra la gente? Non è Dio a volerlo, ma le fa anche questo sistema economico ingiusto dove ogni giorno ci sono più o meno ricchi con tanti soldi e tanti poveri senza nulla. Siamo noi con questo sistema economico ingiusto a fare la differenza, a fare che i bambini siano affamati».
«Qualcuno potrebbe dire che non sapeva che il Papa è un comunista. No, risponderei, questo ce lo ha insegnato Gesù ed è su questo che saremo giudicati».
Cari amici, il Papa è per un verso il capo supremo della Chiesa cattolica universale e, dall’altro, è il capo dello Stato del Vaticano, che è uno Stato estero ospitato in Italia. Ebbene, dato che sta di fatto promuovendo in modo insistente ed ossessivo delle tesi che, oltre a nuocere alla fede cristiana e a dividere i fedeli cattolici, rappresentano un’aggressione e una minaccia agli interessi fondamentali dell’Italia e al bene supremo degli italiani, chiediamo che la smetta di interferire così pesantemente negli affari interni del nostro Stato. Questo comportamento di Papa Francesco si configura come una guerra propagandistica e psicologica contro l’Italia e gli italiani. Noi diciamo basta.
Magdi Cristiano Allam
http://m.ilgiornale.it/news/2019/04/08/al-cimitero-oscurano-i-crocifissi-per-non-urtare-le-altre-religioni/1676253/
@Ariel
In ogni manifestazione manifestano anche gli ipocriti, ogni strumento di informazione ha il suo stile. Ottime occasioni per imparare a riconoscere gli ipocriti e gli ipercritici. Avanti con coraggio.Piano piano uno si affina e prende le sue decisioni, con calma e senza rancore. La battaglia dura finché siamo su questa terra. Importante mantenersi nella Grazia del Signore. Unico Maestro di ognuno di noi.
“MI DISTRAGGO 48 ORE E ALL’IMPROVVISO SCOPRO:
- che in Nebraska una madre ha prestato l'utero al figlio gay per partorire una bambina concepita dal seme del figlio e dall'ovulo della sorella del compagno di quest'ultimo;
- che in California una coppia lesbica accusata di violenze su minori si è uccisa lanciandosi dalla scogliera coi 6 figli adottivi afroamericani;
- che il fondatore dell'associazione terzomondista "Mamafrica" è stato arrestato per violenza sessuale ai danni di un minorenne originario del Togo ospite della sua casa famiglia;
- che la polizia francese ha sventato un attentato progettato da due islamisti che volevano fare una strage in un asilo di bimbi 'infedeli';
- che in Germania il preside di una scuola ha suggerito ad una ragazza cristiana assalita dalle compagne musulmane di indossare il velo per evitare noie.
Che figata questo mondo senza frontiere e senza regole ricco di arcobaleni e di restiamo umani!
Ora scusate ma devo andare a un convegno della Sinistra vaginista europea dove si parlerà di come arginare l'ascesa del nazifascismo subliminale del trenino Thomas!
Di Alessandro Vago
Il fatto che l’ateismo abbia così prepotentemente virato verso l’indifferentismo religioso dovrebbe far riflettere tutti quei cattolici, ci corre l’obbligo di dirlo, falsi e falsari, che militano nelle file del Pd. Un partito che ormai fa della negazione e dell’ostilità della morale cristiana e adesso anche della pietas cristiana, un vessillo ideologico, una bandiera verso il baratro.
"Oscurano le croci per non urtare le altre religioni"
gliene importa assai delle altre religioni. E' un alibi per sfogare l'odio verso il
cristianesimo, connaturato alla sinistra, in particolare a quella di matrice marxista, liberomuratoria Grande Oriente, femminista, omosessualista, radicale. Tutto il "militantismo"
femminista-lesbico-omosessuale arde di un odio che non riesce più a nascondere nei
confronti del Cattolicesimo. Ma quest'odio traspare anche nella parte deviata della
Gerarchia, quella gay, saffica e pro-gay, che sta cercdando in tutti i modi di
imporre la Rivoluzione Sessuale d e n t r o la Chiesa. Nei fatti c'è già riuscita,
sta ora tentando di farla diventare legge.
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