Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 17 aprile 2019

Un fenomeno inquietante ignorato dai media: Chiese europee vandalizzate, defecate e incendiate "ogni giorno"

L'attenzione del mondo intero si è focalizzata in questi giorni sul rogo di Notre Dame. Ma ci ha costretti a prendere atto del doloroso fenomeno - totalmente ignorato dai media (ma soprattutto dal Vaticano), delle innumerevoli Chiese vandalizzate e profanate ogni giorno in tutta Europa. L'articolo [qui] riportato di seguito offre una sintesi inquietante. Altro che preghiere di riparazione!....

Chiese europee: Vandalizzate, defecate e incendiate "ogni giorno"
    17 febbraio, rogo a San Sulpice
  • In Germania, quattro chiese sono state vandalizzate e/o incendiate solo a marzo. "In questo paese", è in corso una guerra strisciante contro tutto ciò che simboleggia il Cristianesimo: attacchi ai danni delle croci poste in cima alle montagne, delle statue sacre per strada, delle chiese (...) e di recente anche dei cimiteri". – PI-News, un sito di informazione tedesco
  • n quasi tutti gli episodi di attacchi ai danni delle chiese, le autorità e i media nascondono l'identità dei vandali. In quei rari casi in cui l'identità musulmana (o "migrante") degli iconoclasti è trapelata, questi profanatori vengono poi presentati come delle persone che soffrono di problemi di salute mentale.
  • "Quasi nessuno scrive e parla dei crescenti attacchi contro i simboli cristiani. In Francia e in Germania c'è un eloquente silenzio riguardo allo scandalo delle profanazioni e sull'origine dei perpetratori. (...) Non una parola, nemmeno il minimo indizio che potrebbe in qualche modo indurre a sospettare dei migranti. (...) Non sono i criminali che corrono il rischio di essere messi al bando, ma coloro che osano associare la profanazione dei simboli cristiani all'importazione degli immigrati. Vengono accusati di odio, di discorsi di incitamento all'odio e di razzismo." – PI-News, 24 marzo 2019.
Innumerevoli chiese in tutta l'Europa occidentale sono state vandalizzate, defecate e incendiate.

In Francia, due chiese vengono profanate, in media, ogni giorno. Secondo PI-News, un sito di informazione tedesco, nel 2018, in Francia, sono stati registrati 1.063 attacchi ai danni delle chiese o dei simboli cristiani (crocifissi, icone, statue). Questa cifra attesta un aumento del 17 per cento rispetto all'anno precedente (2017), quando furono registrati 878 attacchi, il che significa che il fenomeno è sempre più preoccupante.

A febbraio e a marzo, in Francia sono state perpetrate le seguenti profanazioni:
  • Vandali hanno saccheggiato la chiesa di Notre-Dame des Enfants, a Nîmes, e hanno usato degli escrementi umani per disegnare una croce su un muro; delle ostie consacrate sono state ritrovate all'esterno della chiesa, in un bidone della spazzatura.
  • A febbraio, la chiesa di Saint-Nicolas, a Houilles, è stata vandalizzata per ben tre volte; una statua del XIX secolo della Vergine Maria, il cui danno è considerato "irreparabile", è stata "letteralmente polverizzata", secondo un sacerdote; e una croce appesa a un muro è stata gettata sul pavimento.
  • Vandali hanno profanato e distrutto croci e statue nella Cattedrale di Saint-Alain, a Lavour, e hanno mutilato in modo beffardo le braccia di una statua di Cristo in croce. Inoltre, una tovaglia d'altare è stata bruciata.
  • Piromani hanno incendiato la chiesa di Saint-Sulpice, a Parigi, dopo la messa di mezzogiorno, domenica 17 marzo.
Episodi simili hanno luogo anche in Germania. Quattro chiese sono state vandalizzate e/o incendiate solo a marzo. "In questo paese", ha spiegato PI-News , "è in corso una guerra strisciante contro tutto ciò che simboleggia il Cristianesimo: attacchi ai danni delle croci poste in cima alle montagne, delle statue sacre per strada, delle chiese (...) e di recente anche dei cimiteri".

Ma a chi va attribuita la responsabilità di questi attacchi continui e sempre più numerosi contro le chiese europee? Lo stesso sito di informazione tedesco fornisce un indizio: "Le croci vengono spezzate, gli altari distrutti, le Bibbie incendiate, le fonti battesimali rovesciate e le porte delle chiese imbrattate con espressioni islamiche del tipo 'Allahu Akbar'".

L'11 novembre 2017, un altro sito di notizie tedesco ha rilevato che solo nelle Alpi e in Baviera sono state attaccate circa 200 chiese e molte croci sono state spezzate: "La polizia è sommersa di segnalazioni di profanazioni di chiese. I perpetratori sono spesso giovani rivoltosi con un background migratorio". Sono anche descritti come "giovani islamisti".

Talvolta, purtroppo, nelle regioni europee con la presenza più consistente di musulmani, sembra esserci un aumento concomitante di attacchi contro le chiese e i simboli cristiani. Prima del Natale 2016, nella regione tedesca del Nord Reno-Westfalia, dove risiedono più di un milione di musulmani, una cinquantina di statue cristiane (tra cui quelle di Gesù) sono state decapitate e i crocifissi sono stati frantumati.

Nel 2016, poco dopo l'arrivo in Germania di un milione di migranti, per lo più musulmani, un quotidiano locale riportò che a Dülmen, una città con meno di 50 mila abitanti, "non passa giorno senza che le statue religiose siano attaccate nel centro urbano e nelle immediate vicinanze".

Anche in Francia sembra che laddove aumenta il numero dei migranti musulmani si moltiplicano altresì gli attacchi contro le chiese. Uno studio del gennaio 2017 ha rivelato che in Francia "gli attacchi islamisti contro i cristiani" sono aumentati del 38 per cento, passando da 273 assalti nel 2015 a 376 nel 2016; la maggior parte è stata perpetrata durante il periodo natalizio e "molti degli attacchi sono avvenuti nelle chiese e in altri luoghi di culto".

Come esempio tipico, nel 2014, un musulmano "vandalizzò" l'antica chiesa di Saint-François de Sales e quella di Saint-Hippolyte, a Thonon-les-Bains. Secondo un report (corredato di foto), l'uomo "ha rovesciato e frantumato due altari, i candelabri e i leggii, ha distrutto le statue, ha demolito un tabernacolo, ha piegato una croce di bronzo massiccio, ha sfondato una porta della sacrestia e ha perfino rotto alcune vetrate commemorative". Ha inoltre "calpestato" l'Eucarestia.

Per degli esempi simili in altri paesi europei, si veda qui (Austria), qui (Italia), qui (Italia), qui (Spagna) e qui (Spagna).

In quasi tutti gli episodi di attacchi ai danni delle chiese, le autorità e i media nascondono l'identità dei vandali. In quei rari casi in cui l'identità musulmana (o "migrante") degli iconoclasti è trapelata, questi profanatori vengono poi presentati come delle persone che soffrono di problemi di salute mentale. Come ha scritto di recente PI-News:
"Quasi nessuno scrive e parla dei crescenti attacchi contro i simboli cristiani. In Francia e in Germania c'è un eloquente silenzio riguardo allo scandalo delle profanazioni e sull'origine dei perpetratori. (...) Non una parola, nemmeno il minimo indizio che potrebbe in qualche modo indurre a sospettare dei migranti. (...) Non sono i criminali che corrono il rischio di essere messi al bando, ma coloro che osano associare la profanazione dei simboli cristiani all'importazione degli immigrati. Vengono accusati di odio, di discorsi di incitamento all'odio e di razzismo".

7 commenti:

Liberoquotidiano ha detto...

Dopo l'incendio che ha devastato la cattedrale di Notre Dame, uno dei leader più radicali dei Gilet gialli, Cristophe Chalençon, ha attaccato il presidente francese Emmanuel Macron,dicendo all'Adnkronos che "sfrutterà questa catastrofe per rinviare il momento della verità con il popolo francese. Non siamo nati ieri".

Il rogo che ha colpito la chiesa parigina è avvenuto infatti proprio nel giorno in cui Macron avrebbe dovuto parlare alla nazione con un discorso in diretta tv, rinviato immediatamente appena si è diffusa la notizia dell'incendio. Il discorso di Macron avrebbe dovuto illustrare alcune riforme, da tempo attese dai tanti francesi che ogni sabato ormai protestano per le strade.

Secondo il leader dei Gilet gialli: "Sono uscite delle indiscrezioni su alcune misure che Macron stava per annunciare. È un test che ha fatto per capire le reazioni dei francesi". Chalençon sostiene quindi che dall'incendio di Notre Dame, Macron ne ha solo guadagnato in termini di visibilità e opportunità politica.

Non sono mancate critiche anche nei confronti delle donazioni private, piovute già poche ore dopo l'incendio. "Sono gesti inappropriati - ha detto Chalençon - sembra una competizione tra chi vuole offrire di più. Potevano aspettare un po' per manifestarsi. Sono queste le persone all'origine della crisi e della protesta del movimento dei Gilet gialli. Simboleggiano la globalizzazione in tutto quello che c'è di peggiore".

Silente ha detto...

Una pesantissima cappa di censura, voluta dai liberal, dai progressisti e dagli antirazzisti è ormai calata su tutto l'Occidente. E' vietato dire che i vandalismi e le distruzioni delle chiese in Francia - sono migliaia i casi ormai - sono in grande misura imputabili a immigrati musulmani e in parte minore a laicisti "giacobini" o appartenenti a sette sataniche, così come l'abnorme aumento della criminalità nelle strade europee è sempre dovuto a ai cosiddetti "migranti", rectius invasori. In Francia sono state persino proibite le statistiche etniche e il Sindaco di Béziers è stato addirittura condannato solo per aver contato i nomi musulmani dei suoi concittadini.
Il Global Compact sull'immigrazione, che per fortuna l'Italia non ha (ancora?) sottoscritto, obbliga i paesi firmatari a comminare pene severissime ai giornali che si oppongono all'immigrazione.
L'atteggiamento censorio di YouTube è ben noto. Giorgia Meloni è stata oscurata solo per aver parlato di "patriottismo". Tutti i profili di esponenti di CasaPound e di Generazione Identitaria sono stati rimossi. Nel 2017 YouTube ha persino oscurato un video ufficiale del Governo polacco sull'immigrazione. La televisione francese TVLibertés, trasmessa via Rete, cattolica e di destra è stata egualmente bandita, così come in USA YouTube (che, non dimentichiamo, è di proprietà di Google, censura abitualmente pubblicisti ed esponenti conservatori). Microsoft indica come testate "non affidabili" anche autorevoli organi conservatori come Breitbart o il Daily Mail.
Un rugbista in Australia è stato licenziato solo per aver citato la ben nota lettera di San Paolo in cui si condannano i sodomiti.
Ancora più recentemente il filosofo conservatore Roger Scruton è stato rimosso (da un governo "conservatore"!) da un incarico governativo per aver fatto affermazioni di puro buon senso sul ruolo di George Soros nella politica ungherese, sulla politica del partito comunista cinese nei confronti del popolo cinese e sul termine “Islamofobia”, che non sono state gradite dalle vestali della "correttezza politica".
Dopo l'incendio di Notre-Dame sono stati migliaia e migliaia, sulla rete, le manifestazioni di giubilo dei musulmani. Ma i giornali italiani maistream hanno censurato la notizia. A proposito di giornali: se un giornalista scrive in un articolo la parola "negro" viene immediatamente messo sotto accusa dall'Ordine. Ma questa meschina censura riguarda tutti noi. Fate una prova: scrivete la parola "negro" su un SMS o su WhatsApp. Vi viene immediatamente corretta, automaticamente, in "nero". Ipocriti, oltre che censori.
L'elenco è infinito e si potrebbe continuare per pagine e pagine. Mi limito a questa efficace sintesi di Daniele Scalea dal suo libro Immigrazione, Historica edizioni: "Intolleranza, censura, violenza e repressione sono state riservate ai critici dell'immigrazione di massa e del multiculturalismo". Sta a tutti noi esserne coscienti e, soprattutto, reagire.
Silente

Anonimo ha detto...

“Solo la chiesa cattolica può salvare la nostra civiltà”. Parola dell’ateo Houellebecq

Mai come in queste ore, con la cattedrale di Notre-Dame rimasta a lungo avvolta dalle fiamme, la Francia e l’Europa stessa sono portate ad interrogarsi sul loro futuro. Un interrogativo per esplorare il quale può tornare senz’altro utile un recente e profondo dialogo – pubblicato sul sito cattolico First things – fra lo scrittore francese più celebre di questi anni, Michel Houellebecq, e Geoffroy Lejeune, il direttore della rivista Valeur actuelles. Uno scambio di battute più che mai utile dal momento che, appunto, si concentra proprio sul futuro della Chiesa, la quale deve anzitutto fare i conti con le proprie criticità e le proprie ferite.

Questo, almeno, il punto di vista di Lejeune, secondo il quale una riflessione dovrebbe essere avviata in particolare a partire dalla liturgia contemporanea.  «Devo ammettere», ha affermato il direttore di Valeur actuelles, «che in certe assemblee si respira un clima preoccupante, perché alcuni membri sembrano posseduti. E non mi sono mai sentito più lontano da Dio che in queste occasioni».  Lejeune è altresì convinto che, «avvicinandosi ai costumi comuni, nel parlare la lingua del suo tempo, la Chiesa credeva di poter mantenere il legame con i fedeliche erano stati messi fuori gioco dalle rivoluzioni liberali e sessuali», ma qualcosa, evidentemente, è andato storto.

Interessante, venendo a Michel Houellebecq, è invece il passaggio in egli si chiede quali siano «esattamente i secoli di splendore della Chiesa», finendo per rispondere è impossibile non riconoscere la bellezza delle cattedrali, anche se è solo in «un chiostro romanico» che riesce a sentirsi «in pace, collegato alla divinità». Parole che spiegano bene quanto l’autore di Sottomissione sia un ateo devoto, e forse qualcosa di più. Sempre Houellebecq, infatti, dialogando con Lejeune sul futuro del cristianesimo sulla cui rinascita non ha però certezze («la Chiesa può riacquistare il suo antico splendore? Non lo so»), alla fine conclude: «Può il ritorno del cattolicesimo al suo antico splendore riparare la nostra civiltà danneggiata? La risposta è semplice, quasi scontata: sì».

Una presa di posizione senz’altro forte, anche se non del tutto sconvolgente se si pensa che, nell’ottobre dello scorso anno, tenendo una conferenza a Bruxelles, tutta dedicata all’Occidente, il celebre scrittore francese si era già pesantemente scagliato contro un mondo che non valorizza il sacro. «Una società senza religione, una società secolarizzata», aveva affermato Houellebecq, «conduce una vita infelice e breve. Questa era la tesi di Auguste Comte ma mi ha sedotto perché ho avuto l’opportunità di scoprire nella mia vita privata che la religione è in grado di cambiare il comportamento di un essere umano, in effetti è l’unica cosa in grado di farlo».

Sempre in quell’occasione, l’autore di Sottomissione aveva evidenziato come i cattolici possano essere il volano della rinascita anche demografica del Vecchio Continente: «Il fatto è che i fedeli cattolici mettono al mondo più bambini degli altri. E trasmettono i loro valori ai bambini. Cioè, il loro numero aumenterà».

Tornando al suo bel dialogo con Lejeune, viene però da chiedersi: come mai tocca ascoltare da un ateo devoto come Houellebecq una considerazione tanto esplicita sull’importanza del cattolicesimo come rimedio alla crisi della nostra società? E perché tanti pastori non riescono, a loro volta, a fare proprio un concetto così chiaro e decisivo? Forse è pure questa, in fondo, una manifestazione del vuoto che attanaglia l’Occidente. Difficile infatti non pensare, davanti alle immagini di Notre-Dame in fiamme, a come l’Europa oggi resti purtroppo povera del fuoco più importante. Quello della fede.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

Alla stregua del supermercato
http://www.lanuovabq.it/it/lutero-in-affitto-per-il-candidato-gay-e-normale

Per intercessione della vergine Maria donagli la vita eterna

Anonimo ha detto...

Piccola noterella: oggi su RAI radio classica questo c'era nel palinsesto (sotto il titolo: Settimana Santa. Venerdì Santo. La programmazione pasquale di Rai Radio Classica): 7:10, J.Desprez, O domine jesu christe (officium de passione); 8.40, G. Ferrandini, Il pianto di Maria;12:10, Lectio prima feria VI maioris hebdomade... di A. Scarlatti
però alle 11, per farsi perdonare dai laicisti e pararsi il c., hanno trasmesso la Sagra della primavera. Quadri della Russia pagana di Stravinskij.
Antonio Volpato

mic ha detto...

Francia – Un altro simbolo obiettivo di vandali senza scrupoli, la statua di santa Barbara protettrice dei minatori e dei vigili del fuoco. I soliti “ignoti” hanno rimosso la statua dalla sua base e l’hanno gettata a terra, fracassandola. Una vera e propria aberrazione per gli abitanti di Cocheren, in Moselle, e soprattutto per le corporazioni minerarie e i vigili del fuoco.

https://m.facebook.com/nuages57/posts/2299587920255395

irina ha detto...

L'impressione che si ha è quella di un piano che, poggiandosi su un fenomeno del passato, pretenda di ricrearlo in una dinamica simile prevedendo risultati uguali. Forse la 'pensata' degli illuminati è stata questa: droghe e dissoluzione morale a tappeto renderanno questa civiltà fiacca (tipo impero romano agli epigoni); pilotiamo nel mentre un'immigrazione dall'Africa (come germani e altri, secoli e secoli fa); mentre la Chiesa si appoggerà al nuovo potere che si vuole globale( come allora, dopo aver fatto sua l'amministrazione romana, si appoggiò ai Franchi) occupandosi dell'accoglienza dei nuovi venuti.
E', a mio parere, un remake in provetta, sul modello del passato, del miracolo Europa ma, in scala mondiale con una religione liquida, cangiante, forse cruenta, questa volta per i salvandi. La 'pensata', oltre essere di una superbia senza pari, è scollata dal reale, perché nulla si ripete meccanicamente nella vita. Tanto meno è possibile 'nel pensier fingersi' di impersonare la Provvidenza e le sue sapienti provvidenze sparse nello spazio e nel tempo. La divinità di questa era sarà, ovviamente, il danaro e quanto gli attiene. Potrebbe essere la trama di un libro horror, con protagonisti di genio diabolico, pazzi. Invece, mi sembra che il piano sia qualcosa di simile, se non peggiore. Concludendo la reputo una colossale follia, che deve essere smontata quanto prima, da i sani rimasti, ognuno facendo tana, con naturale fermezza, agli imbrogli di superbia, in maschera elegante e sussiegosa, che incontra sul suo cammino.