Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 23 aprile 2019

Deo gratias! «Alex è guarito e può tornare a casa» a 4 mesi dal trapianto di midollo

Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore le file di persone che si sono rese disponibili per la speranza del trapianto per il quale poi, si è rivelato compatibile il padre... In ogni caso non dimentichiamo che non ci sarebbe stato il lieto fine se i genitori non si fossero focalizzati sul Bambin Gesù di Roma. Come sarebbe potuto accadere ai genitori del piccolo Alfie e degli altri bimbi, ostaggi del sistema sanitario britannico, i quali forse non sarebbero guariti; ma almeno avrebbero potuto ricevere possibili cure insieme all'amore dei loro genitori fino alla fine non provocata.

Sul tavolo di Franco Locatelli, oncoematologo del Bambino Gesù, da oggi campeggia una nuova fotografia. La sesta della collezione. Dalla cornice gli sorride un bimbo di due anni, con enormi occhi azzurri. Ѐ Alessandro Maria Montresor trapiantato a dicembre del 2018 nell’ospedale romano utilizzando le cellule del papà Paolo, le uniche che avrebbero potuto salvarlo da un tipo di immunodeficienza primaria (mancanza totale di difese immunitarie da quando è nato) senza altra alternativa terapeutica.
Questa settimana a circa quattro mesi dall’intervento ad Alex è stato tolto il catetere venoso centrale servito per i prelievi e infusioni di midollo nel periodo del trattamento intensivo. Significa che è guarito, che è tornato un bambino sano al 100 per cento, che nel suo sangue scorrono soltanto cellule buone. Quelle del padre. «Ha un sistema immunitario perfetto. In ematologia si parla di chimerismo completo. Le cellule del donatore si sono del tutte sostituite a quelle malate che non avrebbero consentito ad Alex di sopravvivere», festeggia la splendida storia Locatelli. Non poteva esserci notizia migliore: «Siamo straordinariamente felici di poter impreziosire con questa guarigione la Pasqua della famiglia Montresor e del Bambino Gesù». - fonte

3 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.imolaoggi.it/2019/04/22/strage-sri-lanka-mattarella-come-obama-non-pronuncia-la-parola-cristiani/

“Ho appreso con sdegno e profonda tristezza la notizia dell’efferato attentato che nelle ultime ore ha insanguinato lo Sri Lanka, causando numerosissime vittime anche tra fedeli inermi riuniti per celebrare la Pasqua”, scrive il Capo dello Stato.

Per dirla tutta ha detto...

“In queste drammatiche ore, facendomi interprete dei sentimenti degli italiani tutti, desidero far giungere a Lei e all’amico popolo dello Sri Lanka le più sincere espressioni di cordoglio e di condanna di questo vile gesto di insensata violenza”, prosegue Mattarella, sottolineando che “nel rinnovarle le condoglianze del popolo italiano e mie personali desidero confermarle che lo Sri Lanka, di cui ospitiamo nel nostro Paese un’ampia e operosa collettività, potrà sempre contare sulla vicinanza dell’Italia e sul suo inflessibile impegno nella lotta contro ogni forma di terrorismo e di violenza”.

Questo invece il messaggio di Mattarella per l’attacco in Nuova Zelanda

“Quanto avvenuto questa mattina dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda, rappresenta un segnale di allarme gravissimo”.. “Alcuni forsennati – ha proseguito il Capo dello Stato – hanno sparato uccidendo decine di persone inermi di religione islamica, che stavano pregando in una moschea. Sulle loro armi hanno messo come riferimento e simbolo alcuni nomi. Tra questi quello di Luca Traini, l’uomo che pochi mesi fa a Macerata ha sparato a casaccio contro ogni immigrato che incontrava per strada. Hanno messo anche il nome di un canadese che due anni fa in Canada ha ucciso alcune persone in una moschea”.

Anonimo ha detto...

Ricordiamo il Santo di oggi

Preghiera per la milizia temporale

O Giorgio! Tu sei l’onore della milizia cristiana. Il servizio di un principe della terra non ti ha fatto dimenticare ciò che dovevi al re del cielo. Tu hai versato il sangue per la fede di Cristo, e a sua volta Cristo ti ha fatto capo e condottiero delle armate cristiane. Sii il loro sostegno di fronte alle schiere nemiche e assicura la vittoria ai difensori della giusta causa. Proteggili sotto le pieghe del tuo stendardo, ricoprili col tuo scudo e spargi il terrore davanti a loro. Il Signore è il Dio degli eserciti e la guerra entra spesso nei piani della Provvidenza, ora per un fine di giustizia, ora per quello di misericordia. Comandanti e soldati hanno bisogno dell’aiuto celeste. Muovendo guerra, sembrano spesso compiere un’opera umana mentre, in realtà, eseguono quella di Dio. È per questo motivo che essi sono più disposti degli altri uomini a sentimenti di generosità e che il loro cuore è più religioso. II sacrificio, il pericolo, li elevano al di sopra di loro stessi: infatti i soldati occupano una gran parte nelle gloriose liste dei martiri.

…per la milizia spirituale

Ma la milizia della terra non è sola a lottare quaggiù: ve ne è un’altra, nella quale sono arruolati tutti i fedeli di Cristo. San Paolo, parlando di essi, ha detto: «Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole» 18. Ascoltando le esortazioni che ci rivolge il medesimo apostolo, dovremo dunque ben prepararci alle lotte di questo mondo. Egli ci dice: «Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio» 19. Noi perciò siamo guerrieri come te! Il nostro divino Capo risuscitato vuole passare in rivista il suo esercito prima di salire al cielo: presentaci a Lui! Ci ha ammesso tra i ranghi della sua guardia, nonostante le nostre passate infedeltà: sta a noi, adesso, di renderci degni di un tale onore. Possediamo il pegno della vittoria nella santa Eucaristia: come potremmo allora lasciarci vincere? Veglia su di noi, coraggioso guerriero! Che le tue preghiere ci aiutino, mentre i tuoi esempi c’incoraggeranno a marciare contro Satana, come tu hai fatto. Per lui è temibile ogni parte della nostra armatura, preparata per noi dallo stesso Gesù che l’ha bagnata del suo sangue: fortifica il nostro coraggio affinché possiamo, come te, presentargliela intatta nel giorno in cui ci inviterà al riposo eterno.

…per tutta la cristianità

Tutta la cristianità ha bisogno che ti ricordi dell’ossequio che essa ti prodigò per il passato. L’antica devozione verso di te si è purtroppo indebolita e per molti cristiani la tua festa passa inosservata. Non te ne irritare, o martire santo; imita il tuo Maestro che fa sorgere il sole per i buoni e per i cattivi; abbi pietà del mondo, in seno al quale è stato seminato l’errore e che in questo momento si agita in convulsioni così terribili. Considera con un sentimento di compassione l’Inghilterra che il drago infernale ha sedotto; riscatta finalmente «l’Isola dei Santi» dal suo giogo ignominioso. I suoi antenati te lo domandano dal cielo, potente guerriero! I loro figliuoli te ne supplicano dalla terra. È in nome di Gesù risorto che tutti ti scongiuriamo di aiutare la redenzione di un popolo che fu tuo.