Un anticipo significativo (nella nostra traduzione da LifeSiteNews), che già introduce ad una retta riflessione sulla vexata quaestio, in vista del corposo saggio di Paolo Pasqualucci che pubblicherò domani. Della suora e dell'elogio di Bergoglio abbiamo parlato qui.
Papa Francesco ha recentemente elogiato suor Monica Astorga Cremona, argentina, che gestisce un complesso di appartamenti per uomini che affermano di essere donne.
Doug Mainwaring di LifeSite ha riferito la scorsa settimana degli elogi di Papa Francesco per la sorella argentina Mónica Astorga Cremona, conosciuta in loco come la "suora delle trans".
L'elogio di Papa Francesco è arrivato in riferimento all'apertura di un nuovo complesso di 12 piccoli appartamenti riservati esclusivamente agli uomini che si dichiarano donne e ai loro partner sessuali. Nella sua comunicazione con suor Cremona, il Papa ha definito le sue protette transgender "ragazze", dicendo: “Cara Monica, Dio, che non è andato in seminario né ha studiato teologia, ti ripagherà abbondantemente. Prego per te e le tue ragazze".
Non è la prima volta che Papa Francesco fa osservazioni opposte a ciò che la Chiesa cattolica insegna tradizionalmente sul rifiuto dell'identità sessuale data da Dio.
L'elogio di Papa Francesco è arrivato in riferimento all'apertura di un nuovo complesso di 12 piccoli appartamenti riservati esclusivamente agli uomini che si dichiarano donne e ai loro partner sessuali. Nella sua comunicazione con suor Cremona, il Papa ha definito le sue protette transgender "ragazze", dicendo: “Cara Monica, Dio, che non è andato in seminario né ha studiato teologia, ti ripagherà abbondantemente. Prego per te e le tue ragazze".
Non è la prima volta che Papa Francesco fa osservazioni opposte a ciò che la Chiesa cattolica insegna tradizionalmente sul rifiuto dell'identità sessuale data da Dio.
Già il 2 ottobre 2016, Papa Francesco parlava di una donna che aveva subito un'operazione di “cambio di sesso” come di un uomo. Si è riferito a lei come se avesse "sposato" un'altra donna e ha ammesso di averli invitati e ricevuti in Vaticano nel 2015, descrivendo la coppia come "felice". Ha perfino chiarito il suo uso dei pronomi, dicendo: "Quello era lei ma ora è lui".
E a ciò si può aggiungere il fatto che il Papa ha apertamente promosso uno dei più grandi promotori dell'omosessualità e del transgenderismo nella Chiesa cattolica in America: padre James Martin.
Il Papa ha nominato p. Martin consulente al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e lo ha fatto parlare all'Incontro Mondiale delle Famiglie in Vaticano. Lo ha anche incontrato personalmente in udienza, le cui foto sono state utilizzate da p. Martin per attestare che il Papa sostiene il suo impegno, che ha raccolto l'opposizione di diversi vescovi statunitensi [qui - qui - qui].
Le questioni che circondano il transgenderismo sono complesse e oggi più che mai la società sta promuovendo con vigore questo processo mentre sostiene accanitamente che coloro che lo mettono in dubbio in qualsiasi modo sarebbero diffusori di odio. Siamo arrivati al punto di criminalizzare - almeno in alcuni stati e nazioni - l'aiuto psicologico per coloro che desiderano normalizzare i loro desideri sessuali.
Tuttavia, gli insegnamenti della Chiesa cattolica in materia di sessualità sono molto chiari e non possono cambiare. Insegnamenti sintetizzati lo scorso anno in un documento di vari prelati di spicco, tra cui il cardinale Raymond Burke e il vescovo Athanasius Schneider : Dichiarazione sulle verità riguardanti alcuni degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo [qui - sintesi qui], che definisce come una ribellione e un "peccato grave" per un uomo "tentare di diventare una donna". E continua:
E a ciò si può aggiungere il fatto che il Papa ha apertamente promosso uno dei più grandi promotori dell'omosessualità e del transgenderismo nella Chiesa cattolica in America: padre James Martin.
Il Papa ha nominato p. Martin consulente al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e lo ha fatto parlare all'Incontro Mondiale delle Famiglie in Vaticano. Lo ha anche incontrato personalmente in udienza, le cui foto sono state utilizzate da p. Martin per attestare che il Papa sostiene il suo impegno, che ha raccolto l'opposizione di diversi vescovi statunitensi [qui - qui - qui].
Le questioni che circondano il transgenderismo sono complesse e oggi più che mai la società sta promuovendo con vigore questo processo mentre sostiene accanitamente che coloro che lo mettono in dubbio in qualsiasi modo sarebbero diffusori di odio. Siamo arrivati al punto di criminalizzare - almeno in alcuni stati e nazioni - l'aiuto psicologico per coloro che desiderano normalizzare i loro desideri sessuali.
Tuttavia, gli insegnamenti della Chiesa cattolica in materia di sessualità sono molto chiari e non possono cambiare. Insegnamenti sintetizzati lo scorso anno in un documento di vari prelati di spicco, tra cui il cardinale Raymond Burke e il vescovo Athanasius Schneider : Dichiarazione sulle verità riguardanti alcuni degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo [qui - sintesi qui], che definisce come una ribellione e un "peccato grave" per un uomo "tentare di diventare una donna". E continua:
“Il sesso maschile e quello femminile, “essere uomo”, “essere donna”, sono realtà biologiche, create dalla sapiente volontà di Dio (cfr. Gen 1, 27; Catechismo della Chiesa Cattolica, 369). È quindi una ribellione contro la legge naturale e divina e un peccato grave che un uomo possa diventare una donna mutilandosi o anche semplicemente dichiarandosi tale, o che una donna possa similmente diventare uomo, o affermare che l’autorità civile abbia il dovere o il diritto di agire come se tali atti fossero o potrebbero essere possibili e legittimi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2297)”.Nel 2000, la Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede ha emesso una guida riservata ai vescovi osservando che le procedure di "cambio di sesso" non alterano il genere di una persona.
Il documento istruisce i vescovi a non alterare mai il sesso elencato nei registri di battesimo della parrocchia e afferma che i cattolici che hanno subito procedure di "cambio di sesso" non sono idonei al matrimonio perché agli occhi della Chiesa avrebbero "sposato" qualcuno dello stesso sesso.
La posizione tradizionale della Chiesa sull'insegnamento sessuale, mentre è caratterizzata dal mondo secolare come insensibile e persino crudele, parla rettamente alla realtà della sessualità umana: è davvero l'unica posizione amorevole e premurosa che si può assumere.
La falsità di sostenere stili di vita che portano a danni fisici, mentali e spirituali può sembrare premurosa in superficie, ma in realtà priva le persone affette da disfunzioni sessuali delle cure e dell'aiuto di cui hanno bisogno e che meritano.
I migliori portavoce della verità su queste difficili questioni sono coloro che sono passati attraverso operazioni di “cambio di sesso” e hanno testimoniato la devastazione che ne è derivata.
Walt Heyer è un uomo che ha vissuto come una "donna" per otto anni. La sua testimonianza, che può essere letta cliccando qui, va ascoltata, poiché racchiude la realtà del cambiamento di sesso e il danno dell'affermazione del rifiuto del proprio sesso che è dato da Dio.
Ci sono molte altre testimonianze di persone che hanno intrapreso la strada della cosiddetta "transizione di genere" e che avvertono della sua devastazione e del potere salvifico di Cristo che è stato in grado di liberarli da quello stile di vita dannoso e peccaminoso.
Ma anche se l'insegnamento della Chiesa è chiaro in materia, la confusione causata da suor Cremona, da p. James Martin, e anche dallo stesso Papa è molto grave.
In aggiunta a ciò, c'è la pressione sociale anche sotto forma di leggi che stanno schiacciando i cattolici e tutti coloro che aderiscono alla moralità proprio su questi temi.
In aggiunta a ciò, c'è la pressione sociale anche sotto forma di leggi che stanno schiacciando i cattolici e tutti coloro che aderiscono alla moralità proprio su questi temi.
Si tratta di problemi complessi e, nel caso di suor Cremona, esacerbati dal fatto che sta salvando questi individui dalla povertà a volte estrema offrendo loro alloggi puliti. Oh, che gioia se lo facesse come una Madre Teresa senza convalidare il loro peccato sessuale.
Si può chiaramente vedere che sta confermando queste povere persone nel loro peccato sessuale mentre permette, a uomini vestiti con fogge femminili e talvolta mutilati, di sembrare donne e di vivere in questi appartamenti con i loro partner dello stesso sesso.
Inoltre, suor Cremona ha promosso marce LGBT che si dichiarano “per i diritti” e gay “pride”. Avrebbe potuto aiutare questi poveri a uscire dalla povertà offrendo loro la verità cristiana sulla sessualità data da Dio.
Certo, sarebbe un percorso più difficile, sicuramente la società non celebrerebbe il suo lavoro se lo facesse in quel modo. Ma sarebbe la via di Cristo, e si rivolgerebbe a queste persone povere in corpo e anima, dando loro aiuto sia in questo mondo che nel prossimo.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
27 commenti:
Papa Francesco crea confusione? Nooooo! Quando mai?
Avevo letto nei commenti di un precedente articolo su questa suora che lo faceva a fin di bene, ma leggo qui che ciò era falso,infatti ospita un maschio con un altro maschio compagno sessuale. VERGOGNOSO che con l'8 x mille si finanzino tali iniziative....dato che l'8 al massimo in altra formula sarà ovunque...attendiamo pare l'ultimo anticristo che il falso profeta prepara .. anche se io speravo che il peggio fosse questo
È mostruoso, scandaloso ed anticattolico riferirsi a degli uomini chiamandoli "RAGAZZE" !
Bergoglio non si stanca mai di dare scandalo !
Cardinale ordina cresime non valide
https://gloria.tv/post/ThEhgxUEUrUz3Vui6UwgPqVyB
Il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha delegato il sacramento della cresima durante il regime da coronavirus ai suoi parroci.
Secondo CronacheDellaCampania.it (26 agosto), il cardinale ha consigliato di effettuare l'unzione con un "batuffolo di cotone o una salvietta" monouso, in modo che non ci sia alcuno contatto fisico tra prete e fedele.
28 August 2020 - Holy Mass (TLM) - St. Augustine - Celebrant: Fr. John Zuhlsdorf
https://www.youtube.com/watch?v=XRkx-zO6Cgc
Questa suora e questo papa sono figli de loro tempo, ma non sono nè religiosi, nè cattolici, nè maestri di alcun tipo. I primi che necessitano di essere curati sono questa suora e questo papa e tanti consacrati come loro.
Non so quanti di voi hanno visitato SERIE comunità di recupero e/o terapeutiche: primo, la vita è organizzata in modo molto rigido pur nell'alternarsi di preghiera, lavoro spazi sociali e culturali; secondo, lo sguardo attento dei responsabili non consce riposo.
Abbiamo visto come l'astinenza dalla droga generi violenza che a volte richiede isolamento se non proprio contenzione fisica. L'astinenza anche se voluta dalla stessa persona che la cerca genera, può generare reazioni imprevedibili ed anche estreme. In queste comunità la presenza del medico è fissa.
A volte il recupero è possibile, a volte no. A volte occorre tutta la vita per liberarsi da cattive abitudini o per recuperare sufficienti capacità mentali, motorie carenti dalla nascita.
E' vero che occorre un grande amore per l'essere umano se lo si vuol aiutare nel suo recupero. E' più di una vocazione, più di una missione e più di altro ancora. Accade anche che gli aiutanti regrediscano e gli ospiti non progrediscano in nulla; accade che la vita comunitaria diventi lassa perché intanto ci si vuol bene. Ma volersi bene per contatto giornaliero non è il bene che si deve fare affiché xy guarisca e/o migliori.
La strada del recupero, della guarigione, del miglioramento è durissima e molto lunga. Queste iniziative, come mille altre di cui siamo spettatori e cavie, sono diaboliche perché sono la caricatura del bene, cioè è buonismo che lascia tutto come sta e peggiora ogni singola persona e la comunità sia quella di recupero che quella del popolo e dei popoli.
In tutto questo Gesù Cristo non è citato MAI, giustamente direi. Opere del tipo illustrato dal post non sono opere del Signore e la suora non è stata ispirata dal Signore e il papa non loda e ringrazia in nome del Signore. Loda e ringrazia in nome del mondo e dei LGBT.
Questa suora e questo papa sono figli de loro tempo, ma non sono nè religiosi, nè cattolici, nè maestri di alcun tipo. I primi che necessitano di essere curati sono questa suora e questo papa e tanti consacrati come loro.
Non so quanti di voi hanno visitato SERIE comunità di recupero e/o terapeutiche: primo, la vita è organizzata in modo molto rigido pur nell'alternarsi di preghiera, lavoro spazi sociali e culturali; secondo, lo sguardo attento dei responsabili non consce riposo.
Abbiamo visto come l'astinenza dalla droga generi violenza che a volte richiede isolamento se non proprio contenzione fisica. L'astinenza anche se voluta dalla stessa persona che la cerca genera, può generare reazioni imprevedibili ed anche estreme. In queste comunità la presenza del medico è fissa.
A volte il recupero è possibile, a volte no. A volte occorre tutta la vita per liberarsi da cattive abitudini o per recuperare sufficienti capacità mentali, motorie carenti dalla nascita.
E' vero che occorre un grande amore per l'essere umano se lo si vuol aiutare nel suo recupero. E' più di una vocazione, più di una missione e più di altro ancora. Accade anche che gli aiutanti regrediscano e gli ospiti non progrediscano in nulla; accade che la vita comunitaria diventi lassa perché intanto ci si vuol bene. Ma volersi bene per contatto giornaliero non è il bene che si deve fare affiché xy guarisca e/o migliori.
La strada del recupero, della guarigione, del miglioramento è durissima e molto lunga. Queste iniziative, come mille altre di cui siamo spettatori e cavie, sono diaboliche perché sono la caricatura del bene, cioè è buonismo che lascia tutto come sta e peggiora ogni singola persona e la comunità sia quella di recupero che quella del popolo e dei popoli.
In tutto questo Gesù Cristo non è citato MAI, giustamente direi. Opere del tipo illustrato dal post non sono opere del Signore e la suora non è stata ispirata dal Signore e il papa non loda e ringrazia in nome del Signore. Loda e ringrazia in nome del mondo e dei LGBT.
Domenica scorsa, ascoltando la lettura dal libro del profeta Isaia:
"Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda."
Mi son chiesto: potrebbe mai Papa Francesco, leggendola, sentirla come un rimprovero, riferita a sè? Per quale motivo?
Perché ha distorto l'immagine del Cristo, per cui la gente non sa più chi Egli sia..e che cosa Lui vuole necessariamente per il nostro bene e la nostra salvezza.
Il papapato è tradizionalmente un posto di alto rilievo e di impatto notevole in tutto il mondo cattolico e, pure, fuori di questo. Aver posto Bergoglio in quella carica, coscientemente, volutamente, da parte di un irresponsabile collegio cardinalizio, significa aver consegnato la Chiesa cattolica in mano al volere delle lobby che influenzano il mondo.
Bergoglio fino ad oggi si è mostrato servo fedele e docile al volere di queste lobby che, notoriamente, promuovono l'agenda LGBT+. Gran parte dell'episcopato europeo si è mostrato passivo e sottomesso.
Quando il mondo cattolico si riprenderà, sicuramente a causa di un evento mondiale che far mollare la presa di queste lobby sulla Chiesa (una terza guerra mondiale?), forse si troverà un papa che avrà l'indispensabile coraggio di dichiarare BERGOGLIO ANTIPAPA invalidando per ciò stesso ogni suo insegnamento, disposizione, scelta.
Al momento il semplice cattolico non può che resistere alle decisioni e ai falsi insegnamenti di quest'uomo, che Dio ha permesso divenisse papa, flagello per le anime cattoliche e pena durissima per chi si mantiene nella retta via.
E allora parliamo di Gesù che fece cadere la pietra dalle mani omicide di chi voleva lapidare l'adultera.
"Dar da mangiare" al peccatore non significa essere peccatori o avallare il peccato. Ammesso che sia peccato, dal momento che non possiamo misurare la "piena avvertenza e il deliberato consenso". Il disordine sessuale infatti alligna in particolari situazioni psicologiche e mentali.
Non è vero che la gente non sa più chi Cristo sia e cosa voglia da noi per il fatto che il Papa esagera con la carità materiale.
Noi sappiamo che il nostro Salvatore ha bruciato i nostri peccati sul legno della croce.
Noi sappiamo dal Vangelo che guardando a Lui come al biblico serpente di bronzo, otteniamo la salvezza, invano inseguita dai nostri sforzi.
Pensiamo al discorso di Gesù a Nicodemo, fatto proprio dal Buon Ladrone.
Ma non può tollerare che diventiamo giudici spietati degli altri dopo tanto sacrificio, come ci insegna nella parabola del servo perdonato, spietato poi con gli altri servi.
Non possiamo pretendere di essere simili a Dio se bruciamo la carità che c'è in noi.
Il Vangelo parla chiaro. "Venite benedetti dal Padre mio.." non verrà detto ai perfetti ma ai caritatevoli e agli umili. "Il fariseo e il pubblicano salirono al Tempio...." ma solo il pubblicano tornò a casa giustificato mentre il fariseo tornò a casa con addosso l'onta del peccato.
Qui non si tratta di giudicare da farisei, ma di applicare il discernimento, frutto della Grazia cui collabora la nostra buona volontà, perché la nostra fede è ragionevole e non obbedienza cieca. La Ragione è una delle facoltà da non disattivare, semmai da purificare e mantenere retta, nella Verità e nella Carità.
E chiamare il peccato col suo nome è avvisare il peccatore, che non è condannare, ma prendersene cura senza usare una falsa misericordia che diventa inganno. La condanna riguarda il peccato e non il peccatore, soprattutto quando diventa consapevole e si pente...
E non basta "guardare il serpente di bronzo" di Mosè (che equivale alla legge)) per essere salvi, bisogna accogliere e lasciarsi salvare e trasformare da Cristo Signore, che ci ha redenti a caro prezzo ma non ci salva senza la nostra personale risposta (il Signore chiama per nome le sue pecore una ad una), perché ci ha dato il dono della libertà.
Ed è solo la Verità che ci fa liberi!
Ovvio, che nell'avvicinarsi al peccatore, è necessario usare insieme misericordia e caritatevole fermezza (che è giustizia) nelle dosi necessarie per ognuno... Tutti abbiamo bisogno di tenera accoglienza ma non senza fedele esortazione quanto basta...
Non è questione di "carità materiale" (fatta con i soldi dei cattolici, i quali meriterebbero in cambio degli insegnamenti cattolici!) ma di aver dato scandalo chiamando RAGAZZE degli uomini: ciò è una esplicita conferma della mostruosa e disumana teoria gender.
Chi nasce uomo resta uomo: se Bergoglio non è neppure in grado di capire questo dovrebbe dimettersi: ma non lo farà mai ...gli piace troppo scandalizzare i fedeli, produrre documenti ereticali e perseguitate i buoni cattolici!
Se tutto questo accade e Dio non interviene è perché ne ricava un bene maggiore a noi incomprensibile. In realtà sembra che il Signore ci abbandoni a noi stessi, ma proprio nel momento in cui l’errore pare sopraffare la verità, quando sembra che tutto sia perduto e che i Pastori siano fuggiti abbandonando il gregge in balìa dei lupi rapaci, quando le chiese sono disertate dai fedeli e la morale pubblica esalta il vizio e condanna la virtù, ecco sorgere anime innamorate di Dio che con la propria vita, con l’esempio silenzioso delle buone opere, con la preghiera e il sacrificio trattengono l’ira divina e impetrano al Cielo nuove grazie, nuove benedizioni, nuovi impensabili miracoli di cui solo l’Onnipotente è capace.
A proposito di vicinanza al peccatore:
la diocesi di Bergamo, già segnalata in passato per opportunismo
https://lanuovabq.it/it/la-curia-tifa-pride-e-stoppa-la-veglia-di-riparazione
già distintasi (nel senso di generosa collaboratrice) nei riti romani per la pachamama
nonché molto disinvolta sull'accoglienza dei migranti
https://www.corriere.it/cronache/20_giugno_18/non-se-ne-accorgeranno-prete-spese-gonfiate-l-accoglienza-migranti-77ae3df6-b199-11ea-842e-6a88f68d3e0a.shtml
su questo tace:
https://lanuovabq.it/it/non-si-ferma-lindustria-porno-virus-piu-forte-del-covid
PREGHIERA DELLA SERA
E’ affascinante sapere che esistevo prima di esistere, nella tua mente, o Padre. Che sono amato dall’eternità. Che anche per me hai detto: “Tu sei mio figlio prediletto. In te mi sono compiaciuto”. (Leonardo Boff)
https://www.laparola.it/romano/liturgia-della-parola/
**Leonardo Boff, al secolo Genésio Darci Boff, è un ex frate francescano ed ex presbitero, teologo e scrittore brasiliano. È uno dei più importanti esponenti della Teologia della Liberazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Boff
"Ma solo il pubblicano tornò a casa giustifiato.."
E perché? Perché si era pentito e aveva chiesto a Dio perdono per i suoi peccati. Se non c'è pentimento, richiesta di perdono, desiderio di cambiar vita, Dio non perdona. E perché dovrebbe, visto che l'impenitente vuol restar tale? Il Figlio Prodigo viene perdonato dal Padre perché torna pentito.
Ma della necessità del pentimento e di quell'opera che è il mutamento di vita, parla mai Bergoglio? Non sembra. La sua è un misericordia che accorderebbe la salvezza senza passare per la strettoia del pentimento e della conversione, pertanto una falsa misericordia.
Che uno caduto nelle spire dei rapporti contronatura non si renda conto di quello che sta facendo non è comunque credibile.
Invece di trovargli false giustificazioni pseudo-misericordiose di questo tipo, sarebbe meglio la "correzione fraterna":
fratello mio, il tuo nella fattispecie è un peccato grave e tu lo sai. Sarebbe scorretto nasconderti questa verità. Ma non ti scoraggiare. Lo sappiamo tutti che il Demonio è astuto e forte e può far cadere ciascuno di noi, se non stiamo attenti, nei peggiori peccati. Perciò abbi fede in Cristo NS, ogni peccato può esser perdonato se segui i suoi insegnamenti e per prima riconosci di fronte a Lui il tuo peccato e chiedi sinceramente a Lui di esser perdonato e aiutato d'ora in poi a resistere alle tentazioni.
Caro Avvenire sul diritto alla vita non esistono "diverse sensibilità"
Ci sono valori intoccabili, che non è neppure concepibile mettere in discussione? In un’ottica laica, la risposta pare affermativa: basti pensare al tema della libertà, che non solo viene celebrato ma anzi è sempre più assolutizzato. E in un’ottica cattolica? Esiste uno scrigno valoriale inaccessibile? In teoria sì, in pratica no. A dar prova di tale paradosso è la scelta odierna da parte di Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, di ospitare un lungo intervento a firma di un ginecologo «credente e non obiettore» il quale non solo non si sogna di criticare la legge 194/’78 – in fondo, cosa sono 6 milioni di figli eliminati prima della nascita? – ma arriva a difendere l’aborto chimico.
Attenzione, perché purtroppo non è finita. Infatti il direttore del giornale, Marco Tarquinio, a sua volta è intervenuto chiarendo che posizioni come quella di questo ginecologo confuso sono importanti perché consentono «ai lettori di ‘Avvenire’ di comprendere la complessità del dibattito sull’aborto […] possono aiutare a cogliere, se ci si sa ascoltare reciprocamente, le diverse sensibilità presenti in persone e realtà d’impegno civile ed ecclesiale di cultura cattolica». Ora, com’è possibile – lo diciamo a chi, letto Tarquinio, fosse sopravvissuto allo svenimento – che a proposito dell’aborto procurato vi siano «diverse sensibilità presenti in persone e realtà d’impegno civile ed ecclesiale di cultura cattolica»?
Non stiamo infatti parlando dell’evasione fiscale o della lotta all’immigrazione clandestina, temi sui quali, siamo certi, Avvenire non ammette «diverse sensibilità», no: stiamo parlando del diritto alla vita. Per di più, del diritto alla vita del concepito che – segnalava Madre Teresa, santa non liquidabile alla voce sovranismo – è il più povero dei poveri tra gli esseri umani. Più povero cioè del senzatetto, del disoccupato, perfino del migrante. Il concepito non ha infatti nulla di suo, neppure un brandello di pezza, niente di niente. Eppure, spiega il quotidiano dei vescovi, sull’atteggiamento da tenere davanti al figlio concepito ci sono oggi «diverse sensibilità» in casa cattolica.
Il che, beninteso, potrà purtroppo pure essere vero, ma una testata di matrice vescovile può permettersi di alimentare il caos, anziché contrastarlo rammentando un principio basilare come il non uccidere? No, perché se la logica è questa, sarebbe lecito aspettarsi, domani, pure lettere da parte di battezzati che ragionino sulla possibilità di sparare a vista ai migranti sui barconi o su quella di riaprire qualche campo di concentramento per zingari e rom. Invece siamo sicuri che Avvenire non darebbe il minimo spazio a follie del genere. Giustamente. E allora perché dar spazio al ginecologo «credente e non obiettore», anziché esortarlo alla conversione?
Certo, per agire così, per sbattere la porta in faccia all’errore e invitare l’errante alla retta via, occorre aver fede. Ed è forse proprio questo, anche se addolora dirlo, il punto dolente non del giornale dei vescovi, bensì di tutta una parte di mondo cattolico che a flirtare con la cultura dominante, come dire, ci ha preso gusto. Si dà però il caso – altra cosa che dovrebbe essere ormai nota – che come cristiani non siamo chiamati a seguire Qualcuno che non ha messo tutti d’accordo, proprio per niente. Anzi, trattasi di Qualcuno che, pur di annunciare fino in fondo «la via, la verità e la vita», ha pagato con la morte di croce. E nel farlo, pensate un po’, non si è minimamente posto il problema delle «diverse sensibilità».
Giuliano Guzzo
La logica farlocca di Taquinio, il direttore di Avvenire è la seguente: l'aborto è un omicidio, sia chiaro. Però se tu, medico abortista, ti dici credente e vuoi contribuire al dibattito non urlato sulla legge 194 e l'aborto anche chimico, ospito il tuo parere sul mio giornale. Cioè ti legittimo.
Il problema è che il modernista alla Tarquinio è sempre al di là delle logica. Se l'aborto è un omicidio - lo dice Tarquinio - da questo principio dovrebbe conseguirne che il medico abortista non è un vero credente, ed è pure un boia. Ma per Tarquinio 2+2 non fa 4. Fa quello che vuole lui.
Martino Mora
Noi non sappiamo se quei tali nel profondo si considerano peccatori sventurati o santi, come si pavoneggiava il fariseo.
E chi li conosce? Sappiamo solo che hanno chiesto aiuto economico alla suora perché superiora di un convento.
Avrebbe dovuto rispondere "non siete degni di mangiare" o di abitare in una casa"? Lo sapeva bene che erano prostituti. La pietà ha preso il sopravvento e ne è nata un'amicizia.
Io non penso che li ha aiutati "perché" sono peccatori ma "nonostante" siano peccatori.
Mi voglio augurare che preghino senza dimenticarsi di essere claustrali. Perché la preghiera è più efficace di tutte le catechesi.
Purtroppo di recente le stancano e le distraggono costringendole a lavorare fuori. È triste pensare che reputano pigrizia la sola preghiera.
L'uomo non è più in grado di distinguere il bene dal male, la vita dalla morte, il vero dal falso. Evidentemente il dialogo, l'antifascismo, la misericordia, l'andar d'accordo con tutti compulsivo, il voler piacere comunque a cani e porci col tempo non ha portato ad essere buoni, ma ad essere buonisti ipocriti. Così di finzione in finzione infine la capacità di giudizio personale si è atrofizzata ed ora siamo dipendenti dal giudizio altrui, cioè quello della propaganda del socialmente corretto.
Anche in questo caso della vecchia virtù cristiana rimane solo il fantasma della bontà senza Gesù Cristo. Ormai Gesù Cristo è stato tolto di mezzo, il mondo si è appropriato del fantasma delle Sue parole, delle Sue azioni per svuotale del loro senso e riempirle del ghigno di chi ritiene gli esseri umani ormai incapaci di distinguere il senso dal non senso, il vero dal falso, la vita dalla morte, il bene dal male.
Ma non è così del tutto, uomini e donne Cattolici, pur decimati, sono rimasti fedeli al Signore, giudicano secondo verità, non si son lasciati imbozzolare, sono desti e hanno mente ed arti liberi da ogni conformismo ideologico.
Come già scritto il recupero delle prostitute e di tutti i peccatori è un compito proprio di molte vocazioni cattoliche. Il problema non è questo, né la simpatia umana. Il problema è il taglio netto tra la vita di prima e il presente, inteso come svolta esistenziale definitiva. Se le casette costruite per questi femminelli sono case di appuntamento con maschi fornicatori, allora si è costruito un bordello dove presto anche le suore misericordiose si metteranno a disposizione sul mercato per soddisfare le diverse sensibilità, alla Tarquino.
A integrazione del discorso, mons. Barba, arcivescovo della Diocesi di San Luis, ha invitato a leggere un'intenzione della preghiera dei fedeli un trans.
In questo blog il filmato.
Mons. Barba risulta essere molto vicino a papa Francesco e dal Vaticano, per ora, non risultano reazioni.
http://caminante-wanderer.blogspot.com/2020/08/la-puesta-en-escena-de-mons-gabriel.html
@ A.29 ago.h.15.22
La diocesi di Bergamo, intrallazzi e guadagni illeciti con gli invasori clandestini, guardi che scendendo verso sud ne trova di diocesi così, non c'è che l'imbarazzo della scelta, ong,onlus e caritas varie, del resto come dice lo slogan La coop sei tu, chi può darti di più.....
Questa nuova chiesa pro gender fa paura. Il 29 agosto si e ricordato il martirio di Giovanni Battista, ho riflettuto sul fatto che come lui è stato il precursore di Cristo, ultimo profeta, oggi abbiamo un falso profeta mascherato da papa che è il precursore dell'anticristo. Ci aspettano tempi molto difficili. Restiamo uniti noi piccolo gruppo del rimanente esercito.
Sulle intenzioni della suora, evidenzio che nell'articolo in commento è scritto:
"...Inoltre, suor Cremona ha promosso marce LGBT che si dichiarano “per i diritti” e gay “pride”.
Da questo fatto si desume, quindi, che le sue intenzioni non sono soltanto caritatevoli, ma sono anche quelle di adeguarsi al buonismo falsamente misericordioso che legittima il peccato.
E di mettersi in mostra, ricevendo per questo il pubblico encomio del papa e di tutto il mondo sinistroide capital/socialista che ha in mano la comunicazione globale.
Le "diverse sensibilità" di cui sopra (complimenti per gli interventi), sono quindi diventate come le diverse religioni e la Pachamama:
"VOLUTE DA DIO".
Quindi sono intrise di una bontà intrinseca e, per questo, eritevoli di salvezza, a prescindere.
E il papa - che però non si qualifica più "Vicario di Cristo", quindi parla per sé stesso - ha messo il suo "sigillo".
Ha quindi comunicato chiaramente ai fedeli che, in sostanza, coloro che hanno criticato l'iniziativa sono teologi e seminaristi che nulla hanno a che vedere con il Signore, il quale, al contrario loro, sicuramente approva l'iniziativa della suora.
Ne consegue che la confusione tra peccato e peccatori, che il Magistero infallibile aveva sempre distinto in stretta aderenza all'insegnamento del Signore Gesù, è voluta e PREMIATA dall'attuale papa.
Per inciso va notata la macroscopica contraddizione di Bergoglio, che da un lato condanna l'ideologia del gender e l'aborto (in modo, invero, alquanto blando), e dall'altro premia la suora e i vescovi che fanno le marce in favore degli LGBT e dei gay pride e tutte le forze politiche che legiferano contro il Signore e contro l'ordine naturale da lui creato.
Anche in questo caso Bergoglio, conferma la sua infedeltà al Magistero e la sua totale incapacità a contestarlo nel merito.
Approfitta solo della carica che ha assunto, ma si sottrae sempre al "dialogo" su tali questioni, perché sa che non resisterebbe alla rigorosa coerenza e fedeltà del Magistero alla Parola del Signore.
Tornando al pubblico encomio della suora, ne consegue che chi condanna il peccato condanna anche i peccatori:
-quindi, i pastori che condannano il peccato (usciti dal seminario, o dalle pontifice facoltà di teologia), non vanno seguiti, perché inaffidabili, lontani da Gesù e 'duri di cuore';
- quindi, fedeli e preti ancora convinti che l'omosessualità sia un peccato grave, vanno umiliati pubblicamente dal papa in persona;
- quindi, secondo Bergoglio & C., sono preferibili gli atei e i nemici della Chiesa, come Pannella, Bonino, Scalfari, Augias, il PD, il 5S, Greta, Obama e la Clinton, in quanto anche loro, come il Signore, non sono andati in seminario e non hanno studiato teologia, ma per loro sono più cristiani dei cristiani perché 'fanno la carità vera' e, nella peggiore delle ipotesi, la loro anima "evaporera'".
Mi sembra un incubo, ma purtroppo è la dolorosa realtà, una croce che dobbiamo e possiamo sopportare solo con la fede e la preghiera costante tramandataci dal passato "senza ascoltare nessuno", come disse san Pio da Pietralcina in una delle sue visioni profetiche su questa epoca.
Che può diventare tempo di grazia.
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